10 Agosto 2025

I  Domenica di Avvento

I Domenica di Avvento

Hostiles, il western di Cooper sulla questione razziale

Anche questa edizione numero 12 della Festa del Cinema di Roma si è conclusa sabato 4 novembre senza premi. Da tre anni infatti, per esplicita volontà del direttore Antonio Monda, la competizione è stata abolita per lasciare spazio libero e maggiore scioltezza alla selezione ufficiale. 36 titoli hanno costituito la sezione “centrale”, spaziando liberamente attraverso vicende, nazioni, epoche differenti. L’apertura è toccata a un film appartenente ad un genere fin troppo nobile e carico di tanti successi, ricordi, suggestioni. Stiamo parlando del western, per alcuni critici il “genere” per eccellenza, quello che è insieme storia e realismo ma al tempo stesso metafora e poema. Hostiles – Ostili – è il film che ha segnato il primo incontro con il pubblico, con un impatto subito forte e incisivo.

Ambientato nel 1892, racconta la storia di un capitano dell’Esercito (Joseph Blocker) che, con non poca riluttanza, obbedisce all’ordine di scortare un capo Cheyenne gravemente malato (Falco Giallo) e la sua famiglia fino alle loro terre natie. Divisi da una vecchia e profonda rivalità, da un odio atavico e difficile da ricomporre, i due partono con la scorta di soldati per un viaggio fatto di contraddizioni e incognite alla volta delle praterie del Montana. Durante il viaggio incontrano Rosalee, una giovane la cui famiglia (marito e tre figli) è stata da poco assalita e sterminata dalle tribù Comanche. La donna accetta di unirsi alla carovana, disposta ad affrontare ogni tipo di rischio. Blocker, Falco Giallo e Rosalee diventano i protagonisti di una vicenda che per tutta la prima parte procede tra sospetto e rabbia. Una sorta di radicato pregiudizio mette gli uni contro gli altri in una sorta di odio tenuto a lungo nascosto e sottotraccia. Ma il viaggio è lungo, durante un percorso di mille miglia succedono tante cose e gli esseri umani possono andare incontro a cambiamenti ritenuti impossibili.

«Ho sempre voluto fare un western – dice il regista Scott Cooper – ma volevo farlo alle mie condizioni e volevo che avesse una reale rilevanza su quanto sta succedendo in America oggi, con tutte le questioni sulla razza e la cultura». La sensazione che la sceneggiatura avrebbe potuto essere ambientata in qualunque momento della storia americana è stata decisiva per convincere Christian Bale – già protagonista de Il Fuoco della vendetta, precedente film di Cooper – ad accettare di mettersi al centro della storia nel ruolo di Blocker. Ancora una volta il viaggio si conferma elemento portante di una vicenda che parte dal profondo West, affida ai personaggi principali il compito di creare caratteri, mettere a fuoco ricordi, memorie, la nascita insomma e il crescere di una nazione e al contempo la sua capacità di mettere in atto uno sguardo critico e indagatore sul passato, su ciò che il Paese ha fatto per diventare grande e sentirsi forte e protetto.

Nello snodarsi dell’azione, la violenza si impone come un tema portante della soluzione dei problemi, richiamando titoli sia classici (Sentieri selvaggi di John Ford) sia di derivazione (C’era una volta il West di Sergio Leone). Chiudendo però con gesti di comprensione e di pacificazione, che partono da fine Ottocento ma si allungano su uno svolgimento più contemporaneo. Così il western si conferma veramente territorio di sconfinata duttilità narrativa.

6 novembre 2017

Habemus Papam: è Leone XIV

La diocesi di Roma apprende con gioia la notizia dell’elezione al soglio pontificio del 267º successore dell’apostolo Pietro… e assicura la preghiera di tutti i fedeli

Habemus Papam. E’ Leone XIV, il cardinale Robert Francis Prevost, agostiniano, già prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.
Alle ore 18.08, ecco la fumata bianca. Applausi, grida di gioia e lo sventolio di tante bandiere hanno accolto il segnale in una piazza San Pietro già affollata di migliaia di fedeli, che si è andata riempiendo ancor di più, a mano a mano che la notizia rimbalzava su social, televisioni, siti di informazione. In tantissimi hanno voluto esserci, per vedere con i propri occhi il nuovo pontefice, il duecentosessantasettesimo, affacciarsi dalla Loggia delle Benedizioni.

Ed eccolo, poco prima delle 19.30, fare la sua comparsa davanti al mondo. Sorride, con gli occhi lucidi, e legge il suo discorso incentrato attorno al termine “pace”.


«La pace sia con voi», sono state le sue prime parole. «Questo è il primo saluto del Cristo risorto, il buon Pastore. Vorrei che la pace raggiungesse le vostre famiglie, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi. Una pace disarmata, disarmante, umile. Dio ci ama tutti, incondizionatamente».

8 maggio 2025

Ha concluso il suo viaggio terreno Mons. Dino Fortunato

Il Vicario Generale S.E. Mons. Angelo De Donatis, il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma, annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione il Reverendo Mons. Dino Fortunato, Parroco della Parrocchia di San Valentino dal 1964 al 1997, e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale, lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio.

Le esequie saranno celebrate venerdì 27 aprile 2018 alle ore 15.00 nella Parrocchia di San Valentino (Via Germania, 13).

Ha concluso il suo viaggio terreno Don Giovanni Molinari

Il Vicario Generale S.E. Mons. Angelo De Donatis, il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma, annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione il Reverendo Don Giovanni Molinari e, ricordandone il generoso ministero pastorale, lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio.

Le esequie saranno celebrate martedì 15 maggio 2018 alle ore 16.30 nella Parrocchia di Sant’Andrea Apostolo a Jenne (Roma).

Guida un momento di preghiera nella parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla dedicato ai giovani della XXIX prefettura

Guida un momento di preghiera nella parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla dedicato ai giovani della XXIX prefettura

Guida il ritiro spirituale di Quaresima all’Equipe Diocesana Sinodale

Guida il ritiro spirituale di Quaresima all’Equipe Diocesana Sinodale.

Guida il ritiro con l’équipe sinodale diocesana presso la Curia generalizia delle Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret

Guida il ritiro con l’équipe sinodale diocesana presso la Curia generalizia delle Suore della carità di Santa Giovanna Antida Thouret

Guida gli esercizi spirituali alla Fraterna Domus di Sacrofano per i parroci della diocesi

Guida gli esercizi spirituali alla Fraterna Domus di Sacrofano per i parroci della diocesi.

Guarda il secondo incontro di formazione per le équipe pastorali su conversione ed evangelizzazione

Si è tenuto sabato 7 novembre 2020, alle ore 10, il secondo incontro di formazione per le équipe pastorali. Nel rispetto della normativa vigente per il contenimento dell’epidemia di Covid-19, l’appuntamento di formazione non si è svolto in presenza; l’incontro poteva essere seguito in streaming sulla pagina Facebook della diocesi oppure in diretta su Nsl, canale 74 del digitale terrestre.

«Ogni incontro si articolerà in tre parti – annuncia il vicegerente della diocesi, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri –: la prima è di formazione, legata all’ascolto della Parola di Dio e al testo di Papa Francesco “Senza di lui non possiamo far nulla”; la seconda è più operativa, legata alle indicazioni su come realizzare l’ascolto delle persone; la terza è dedicata all’intervista a qualcuno che ha già sperimentato vie nuove per l’evangelizzazione degli adulti e dei giovani e ha ripensato la vita della comunità parrocchiale».

I prossimi appuntamenti sono in programma per il 5 dicembre, 16 gennaio, 13 febbraio, 13 marzo, 17 aprile, 8 maggio.

 

 

7 novembre 2020

Greccio e Betlemme, dal vescovo Di Tolve gli auguri per un Natale di pace

In occasione del Natale il vescovo Michele Di Tolve, rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, scrive alla comunità diocesana. «Mentre facciamo memoria del Natale del Signore – riflette il vescovo in questi giorni che precedono le festività natalizie –, in un tempo in cui nella Terra in cui il Verbo si è fatto carne, è segnata ancora una volta dalla violenza e dalla guerra fratricida, invochiamo l’intercessione di san Francesco d’Assisi perché al più presto si possa mettere fine a questa guerra dolorosa. Uniamo la nostra preghiera a quella del Vescovo di Roma, Papa Francesco. Insieme a lui, con tutti i piccoli e i poveri del mondo intero, invochiamo Gesù, il Principe della Pace, perché fiorisca la Pace».

Da troppo tempo, sono ancora le parole del rettore del Seminario, non si odono canti, «ma solo il pianto e i lamenti dei bambini, delle mamme, dei papà, degli anziani e di tanti pastori e consacrati che condividono la sofferenza dei popoli dilaniati dalla guerra, non solo in Terra Santa ma in tanti altri Paesi. Noi osiamo sperare – è l’auspicio – che ci sia ancora nel cuore e nelle menti delle persone, lo spazio per riflettere, per fermarsi davanti ai più piccoli e ad avere un sussulto tale da decidere di fermare la mano che ferisce e uccide».

A Greccio, esattamente ottocento anni fa, san Francesco ambientò il primo presepe della storia. «Greccio – ricorda monsignor Di Tolve – dal 1992 è gemellata con Betlemme, riconoscendo il legame storico e spirituale forgiato da san Francesco ottocento anni fa».

15 dicembre 2023

Grazie alla Madre «non più schiavi del peccato»

È arrivato attorno alle 15.40, Papa Francesco a piazza Mignanelli, a ridosso di piazza di Spagna, per il tradizionale omaggio all’Immacolata dell’8 dicembre. Qui lo attendevano romani e turisti il sindaco Virginia Raggi e il cardinale vicario Angelo De Donatis, che lo ha accolto.

Quindi la deposizione di una corona di rose bianche ai piedi del monumento, il canto delle litanie e poi la preghiera del Santo Padre. «O Maria Immacolata, ci raduniamo ancora una volta intorno a te – ha esordito –. Più andiamo avanti nella vita e più aumenta la nostra gratitudine a Dio per aver dato come madre a noi, che siamo peccatori, Te, che sei l’Immacolata. Tra tutti gli esseri umani, tu sei l’unica preservata dal peccato, in quanto madre di Gesù Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo».

La Vergine ci ricorda, ha sottolineato Papa Francesco, che noi, pur peccatori, «non siamo più schiavi del peccato». E ancora: «Una cosa è cadere, ma poi, pentiti, rialzarsi con l’aiuto della misericordia di Dio. Altra cosa è la connivenza ipocrita col male, la corruzione del cuore, che fuori si mostra impeccabile, ma dentro è pieno di cattive intenzioni ed egoismi meschini. La tua purezza limpida – ha detto riferendosi alla Madonna – ci richiama alla sincerità, alla trasparenza, alla semplicità. Quanto bisogno abbiamo di essere liberati dalla corruzione del cuore, che è il pericolo più grave!».

Infine, l’affidamento alla Madre di «tutti coloro che, in questa città e nel mondo intero, sono oppressi dalla sfiducia, dallo scoraggiamento a causa del peccato; quanti pensano che per loro non c’è più speranza, che le loro colpe sono troppe e troppo grandi, e che Dio non ha certo tempo da perdere con loro». E il grazie per ricordarci «che, per l’amore di Gesù Cristo, noi non siamo più schiavi del peccato, ma liberi, liberi di amare, di volerci bene, di aiutarci come fratelli, pur se diversi tra noi – grazie a Dio diversi tra noi!».

Leggi il testo completo della preghiera composta e pronunciata da Papa Francesco

9 dicembre 2019

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