Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio in occasione dell’apertura dell’anno sociale del Centro oratori romani.
Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti
Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura dell’Ufficio per la pastorale sociale.
Inizio corso di liturgia per la pastorale
Inizio corso di liturgia per la pastorale, a cura dell’Ufficio liturgico.
Rinviato il corso per ministri straordinari della Comunione
L’Ufficio liturgico della diocesi di Roma informa che, a causa dell’emergenza sanitaria è sospeso il corso di formazione dei nuovi ministri straordinari della Comunione.
Inoltre i ministri straordinari della comunione che hanno il mandato scaduto, con il permesso del parroco o del cappellano ospedaliero possono continuare a esercitare il loro ministero per un anno.
4 novembre 2020
Il sussidio Cei sul nuovo Messale
La nuova edizione del Messale verrà utilizzata nelle diocesi del Lazio a partire da domenica 29 novembre, prima domenica di Avvento. In vista di questa data, l’Ufficio liturgico nazionale e l’Ufficio catechistico nazionale della Cei hanno preparato un sussidio, «strumento prezioso e utile – lo definiscono – con il quale desideriamo aiutare i ministri ordinati, gli animatori liturgici delle nostre comunità, i catechisti e tutti i fedeli a conoscere meglio il Messale e le sue potenzialità».
«Anche in questo tempo di difficoltà e di limitazioni per la vita liturgica e pastorale – riflettono – può essere propizia una riflessione attente sul dono di poter celebrare e di ben celebrare che risplende nell’esperienza dell’Eucaristia, sorgente della comunione ecclesiale e nutrimento della vita cristiana». Il sussidio Cei sarà in vendita nelle librerie e fruibile on line su https://www.chiesacattolica.it/.
Al nuovo Messale l’Ufficio liturgico diocesano sta dedicando vari approfondimenti, tra i quali un corso on line in collaborazione con il Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo. «Lo scopo non è solo conoscere i riti o le rubriche – spiega padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio diocesano –, ma la teologia liturgica che è racchiusa nel libro liturgico, per valorizzare tutte le opportunità di adeguamento del testo alla comunità che celebra e per far sì che la liturgia sia davvero l’incontro della comunità con il Risorto».
4 novembre 2020
E’ tornata alla casa del Padre Rhodora, mamma di don De Leon
Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale della Diocesi
e tutta la famiglia del Vicariato di Roma,
sono vicini al dolore di don Joseph Alexander De Leon
Parroco della Parrocchia Santi Elisabetta e Zaccaria
per la morte della cara mamma
Rhodora
di anni 82
e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Rhodora il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.
4 novembre 2020
La chiesa di Santa Maria dell’Orazione e della Morte, nata per seppellire i defunti abbandonati
Alla fine di via Giulia, tra l’arco Farnese e l’adiacente Palazzo Falconieri, si erge maestosa la chiesa di Santa Maria dell’Orazione e della Morte. La chiesa fu costruita nel 1575 e poi riedificata nel 1738 dall’architetto Ferdinando Fuga, che chiese come ricompensa per il suo lavoro il diritto di sepoltura nella chiesa per sé e la sua famiglia.
Nel XVI secolo, la sepoltura dei cadaveri abbandonati era lasciata all’iniziativa di persone caritatevoli, che provvedevano con mezzi propri o chiedendo le elemosine ai passanti. Nel 1538, un gruppo di persone animate da fede e carità cristiana, pensarono di istituire «in Roma una compagnia sotto il titolo della Morte, la quale per particolare instituto facesse quest’opera di misericordia» (dagli Statuti della Ven. Arciconfraternita della Morte ed Oratione). Nel 1552, Papa Giulio III approvò la Confraternita, concedendole numerose indulgenze, e volle che fosse aggiunto il titolo dell’“Orazione”, in aggiunta a quello della “Morte”, i confratelli, infatti, oltre a seppellire i cadaveri, si preoccupavano di offrire in suffragio alle anime preghiere e sante Messe, mentre ogni terza Domenica del mese veniva offerta l’Adorazione Eucaristica sotto forma di Quarant’ore: tutto il popolo di Dio veniva coinvolto dinanzi al Santissimo Sacramento; quest’appuntamento diventava importante per la crescita nella fede del popolo romano. Sotto il pontificato di Papa Paolo IV Carafa, con la bolla Divina providente clementia del 17 novembre 1560, il sodalizio venne eretto ad Arciconfraternita.
I membri dell’Arciconfraternita erano conosciuti come i “fratelli della morte”, essi avevano un grande zelo nel prodigarsi con grande carità nel recupero delle salme abbandonate, anche nei luoghi più lontani e malsani e in qualunque stagione, di giorno, di notte. Ci voleva tanta abnegazione e coraggio per trasportare sulle spalle, anche per diversi chilometri, un cadavere rimasto insepolto per vari giorni, soprattutto durante l’estate. Questa missione durò fino alla fine del XIX secolo, quando, in seguito all’unità d’Italia, furono le istituzioni pubbliche ad assumersi l’incarico della sepoltura dei defunti. Da allora l’Arciconfraternita finì per occuparsi solo del compito di suffragare le anime dei defunti. Ancora oggi, i membri dell’Arciconfraternita continuano in questa opera di misericordia spirituale, nella consapevolezza che la morte è semplicemente l’ingresso alla Vita eterna. Quest’opera risulta oggi tanto necessaria nella nostra società materialista, che vive con disagio la realtà della sofferenza e della morte.
Nella cripta sotto la chiesa, sorge il cimitero dell’Arciconfraternita, nel passato molto grande, oggi ridotto ad un solo ambiente adibito ad esposizione delle ossa. L’interno della chiesa si presenta a pianta ovale longitudinale, con l’asse maggiore perpendicolare alla facciata. Sull’ovale si aprono quattro cappelle laterali. La facciata della chiesa è rettilinea, si compone di due ordini sovrapposti. La porta principale è arricchita da festoni, teschi alati e un timpano curvilineo che racchiude un’edicola con una clessidra alata, è simbolo dell’incessante scorrere del tempo verso la morte, in un continuo cambiamento di stato. Nelle ali laterali sono presenti in basso le cassette per le elemosine, in particolare nella cassetta sulla sinistra, è raffigurato uno scheletro alato recante un cartiglio con il motto: “HODIE MIHI/ CRAS TIBI” (Oggi a me / domani a te). La sommità della facciata è incorniciata da vasi, dai quali escono delle fiamme vive, simbolo dell’olio della preghiera che mantiene viva la speranza della Vita eterna.
L’interno della chiesa è caratterizzato da un continuo alternarsi di campate concave e convesse, che guidano l’occhio dell’osservatore direttamente all’altare maggiore, dove la pala, dipinta da Ciro Ferri (1634 -1689), rappresenta uno splendido Gesù in croce. Il Crocifisso, ritto ed alto, si staglia su di un lontano paesaggio di pianura che, con intersezioni di alberi e basse colline, si perde nell’ombra dello sfondo. Il Corpo di Cristo risulta cinto entro un alone luminoso, che contrasta con le dense nuvole nere, che ben lasciano immaginare le tenebre che avvolsero il mondo, mentre il Redentore moriva in croce. Lo sguardo di Gesù è rivolto verso l’alto nell’attimo prima di reclinare il capo ed emettere l’ultimo respiro. Forte è il richiamo alla preghiera per gli agonizzanti per cui l’unico sostegno è l’abbandono fiducioso nelle mani del Padre.
La seconda cappella a destra è dedicata a san Michele Arcangelo, rappresentato nella pala d’altare mentre fende la sua spada contro il demonio incatenato a cui schiaccia la testa. Si tratta di una copia del 1750, che riproduce il noto quadro di Guido Reni, realizzato per la chiesa di Santa Maria della Concezione. San Michele è il protettore degli agonizzanti dagli assalti del demonio. Sull’altare è posto il tondo con l’effige miracolosa della Vergine e il Bambino, donata dal duca Cesare Glorieri, nel 1577, per ornare l’altare maggiore della primitiva chiesa. Sulla spalla della Madre di Dio, è impressa una stella, simbolo della Sua perpetua Verginità. Il bambino Gesù protende la destra al collo della Mamma, avvolgendola in uno sguardo dolcissimo, mentre nella mano sinistra stringe un cardellino, presagio della Sua futura morte in croce. La Vergine china teneramente la testa verso il Bimbo, ma gli occhi sono rivolti verso di noi per ricordarci che dopo la morte ci accoglierà l’Amore e si aprirà per noi la Vita Eterna.
a cura delle Missionarie della Divina Rivelazione
4 novembre 2020
Corso su Amoris Laetitia a cura dell’Ufficio catechistico
Corso su Amoris Laetitia a cura dell’Ufficio catechistico.
Incontro su “Guida alla pratica matrimoniale”
Incontro su “Guida alla pratica matrimoniale”, a cura dell’Ufficio matrimoni.
Incontro di formazione per operatori sanitari
Incontro di formazione per operatori sanitari, per chi ha partecipato al corso “Un di più di misericordia”, a cura del Centro per la pastorale sanitaria.
Pastorale sanitaria, al via il corso “Un di più di vicinanza”
Dopo il corso di “Un di più di Misericordia”, il Centro diocesano per la pastorale della salute dà continuità e sviluppo al cammino di formazione intrapresa, con la proposta di “Un di più di vicinanza”, tenendo conto del contesto di pandemia che stiamo vivendo, sulla pastorale dei malati e dei sofferenti.
Il corso è previsto in modalità online, aperto a tutti, previa iscrizione online: segreteria.sanita@diocesidiroma.it. Agli iscritti sarà inviato il link per il collegamento.
Quattro gli incontri previsti. Il primo, il 18 novembre, sarà su “Non ci siamo mai detti addio. L’evento del lutto nella condizione di solitudine”. Il secondo, il 25 novembre, su “La famiglia con disabilità. Come essere prossimi”. Ancora, mercoledì 2 dicembre, la lezione verterà su “I vostri anziani daranno sogni. Ascoltare il grido silenzioso della terza età”. Ultimo appuntamento il 9 dicembre su “Cosa ho fatto di male? Quando la malattia tocca a me”.
Per ulteriori informazioni potete sempre contattare dalle 9 alle 13, telefonando al 06.698886227/ 86414, oppure inviare email.
3 novembre 2020
A San Giovanni la Messa per i sacerdoti defunti
Venerdì 6 novembre alle ore 17.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano verrà celebrata la Messa per ricordare tutti i sacerdoti defunti.
«Come ogni anno – spiega il cardinale vicario Angelo De Donatis – nel mese di novembre la Chiesa ci chiama ad offrire il nostro suffragio per i fratelli defunti. Come Presbiterio diocesano e Popolo santo di Dio che vive in Roma vogliamo pregare insieme ricordando i sacerdoti della nostra diocesi che sono entrati nella vita eterna nell’anno 2020».
20 ottobre 2020