2 Settembre 2025

E’ entrato nella luce della Resurrezione S. E. monsignor Bernard Nsayi

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che è entrato oggi

nella luce della Resurrezione

S.E. il Rev.do

Mons. Bernard Nsayi,

di anni 77,

Cooperatore parrocchiale della Parrocchia

Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo dal 2000,

già Vescovo di Nkaiy (Repubblica del Congo) dal 1990 al 2001,

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

 

I funerali, celebrati da S.E. Mons. Paolo Selvadagi,

si svolgeranno lunedì 15 febbraio, alle ore 10.30,

presso la Parrocchia Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo.

(Piazza della Trasfigurazione, 2)

 

13 febbraio 2021

Incontro per le équipe pastorali in diretta streaming

Incontro per le équipe pastorali in diretta streaming.

La Quaresima della Pastorale giovanile diocesana

Tre ausili per la preghiera da parte del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, per vivere al meglio il periodo della Quaresima. Li presenta il direttore del Servizio don Alfredo Tedesco, con un video pubblicato sulla loro pagina Facebook.

Il primo sussidio è realizzato in collaborazione con la diocesi e avrà come tema centrale la famiglia; all’interno, il sacerdote firma un box che riguarda i giovani e gli adolescenti. Il secondo sussidio avrà invece una vocazione prevalentemente giovanile e potrà essere utilizzato in presenza ed online per animare i momenti con i ragazzi. Come terzo ausilio per la preghiera, «pubblicheremo le riflessioni sui Vangeli delle domeniche di Quaresima – annuncia don Tedesco –. Sarò infatti ospite di Tv2000 nella trasmissione L’ora solare, per commentare e riflettere sui brani della Parola di Dio. Consideriamo il tempo di Quaresima un grande dono».

12 febbraio 2021

E’ tornata alla casa del Padre Maria, mamma di don Lima

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Don Edimilson Lima,

sacerdote fidei donum presso l’Arcidiocesi di San Salvador di Bahia (Brasile),

per la morte della sua cara mamma

Maria,

di anni 92

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Maria il premio

della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali saranno celebrati in Brasile

12 febbraio 2021

Nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense presieda la sessione di chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta

Nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense presieda la sessione di chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta.

La festa della Fiducia solo per la comunità del Seminario

Quest’anno la Festa di Maria Madre della Fiducia ricorrerà sabato 13 febbraio e sarà celebrata nel Pontificio Seminario Romano Maggiore solo dalla comunità, per via delle disposizioni governative volte a contenere il propagarsi dell’epidemia di Covid-19.

Tutti gli altri potranno seguire le celebrazioni della festa sui canali social del Seminario, a partire dai primi Vespri, in programma venerdì alle 19, presieduti dal vescovo ausiliare per il settore Nord Guerino Di Tora. Sabato alle 7.30 la giornata sarà aperta dalle lodi, guidate dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino; alle 11.30 ci sarà la Messa celebrata dal cardinale vicario Angelo De Donatis. La Messa del cardinale vicario sarà trasmessa anche in diretta su Telepace e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. Infine, sempre il 13 alle ore 19 si terranno i secondi Vespri con il cardinale Enrico Feroci.

8 febbraio 2021

Giornata del malato 2021: la Messa per i volontari e il sussidio per le parrocchie

L’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine di Lourdes, si celebra la Giornata mondiale del malato. Gli anni passati la diocesi di Roma celebrava sempre una Giornata diocesana del malato nella domenica più vicina a quella data. Ma quest’anno, a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, sarà rimandata al 22 maggio. Intanto «proponiamo alle singole comunità parrocchiali una celebrazione eucaristica la sera di giovedì 11, con delle intenzioni di preghiera specifiche per i malati della parrocchia», anticipa il vescovo delegato per la Pastorale sanitaria monsignor Paolo Ricciardi. E annuncia, per domenica 14 febbraio, alle ore 16, la celebrazione della Messa nel Santuario nuovo del Madonna del Divino Amore «solo per i volontari della pastorale sanitaria – dice il vescovo –, che in questo tempo di pandemia non hanno più potuto prestare servizio negli ospedali, riversandosi nelle attività parrocchiali e approfittando di questo tempo per la formazione personale. A loro vogliamo dire il nostro grazie, creando un momento di condivisione nella preghiera». La celebrazione sarà presieduta dal vescovo Ricciardi.

“Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli (Mt 23,8). La relazione di fiducia alla base della cura dei malati” è il tema della Giornata. «La Giornata mondiale del Malato – spiega ancora il presule – ci offre, ogni anno, la possibilità di vivere momenti di riflessione e celebrativi per crescere nella carità di Cristo, come singoli e come comunità. Nella linea del programma pastorale della nostra diocesi, l’ascolto del Malato si pone al centro della nostra attenzione per sviluppare “la relazione di fiducia” che è determinante per l’annuncio del Vangelo, a coloro che sono provati nel corpo e, spesso anche, nello spirito. Si propone di vivere la sensibilizzazione di questa Giornata con un itinerario da giovedì 11 a domenica 14 Febbraio, in base alle possibilità e al coinvolgimento che si potrà mettere in atto».

Per illustrare l’itinerario legato alla Giornata del malato, l’Ufficio diocesano per la pastorale sanitaria ha preparato un sussidio. Per la data di giovedì, le parrocchie e le comunità sono invitate alla recita del Rosario con i Misteri della Luce e a celebrare l’Eucarestia. La giornata di venerdì 12 dovrà invece essere dedicata alle visite ai malati per portare loro la Comunione, con la consegna dell’immaginetta di Lourdes; nelle chiese potrà essere recitato il Rosario con i Misteri del Dolore, seguito dalla Messa con formulario del Messale Mariano “Maria, Salute degli infermi”. Sabato 13, invece, il vescovo Ricciardi sarà protagonista di un incontro on line dedicato all’ascolto dei malati; l’appuntamento rientra nel cammino di formazione per le équipe pastorali ma è rivolto a tutti, e si terrà in diretta streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. Per il 14 febbraio, come detto si terrà la Messa per i volontari al Divino Amore, mentre per le altre comunità parrocchiali e religiose si propone uno schema di preghiera dei fedeli e si richiama per la riflessione personale o comunitaria l’omelia pronunciata dal cardinale vicario Angelo De Donatis nella Giornata del malato del 2018.

7 febbraio 2021

Al via il corso sulla Pastorale dei rom (il link per iscrizioni)

Foto di Cristian Gennari

«Poche realtà sociali hanno tanto bisogno di essere conosciute e ri-conosciute come la realtà rom; oggi lo possiamo (e lo dobbiamo) fare anche alla luce di una storia di più di quarant’anni di politiche fallimentari a livello di accoglienza e di integrazione, soprattutto nella nostra città, legate non in ultimo alla scelta infelice dei campi». A sostenerlo è il vicegerente e arcivescovo Gianpiero Palmieri, che presenta così il nuovo percorso formativo dedicato alla pastorale dei rom e dei sinti, promosso dal coordinamento pastorale dei rom e sinti della diocesi di Roma.

Nove incontri su Zoom, il giovedì alle 19 a partire dal 25 febbraio, dal titolo “Smascherati… per dare vita ad una nuova fraternità!”. Il corso «non è riservato solo a tutti gli operatori che già da tempo sono attivi in questo settore pastorale – sottolinea ancora l’arcivescovo, delegato diocesano per la Pastorale dei migranti e dei rom –, ma è aperto e raccomandato a tutti coloro che vogliono approfondire la conoscenza di un popolo e della sua cultura, e sono disponibili a mettere in discussione stereotipi e pregiudizi, per cogliere onestamente la realtà per quella che è davvero, senza interpretazioni di parte».

L’itinerario formativo si snoda in tre aree di intervento: “Un nuovo modello di fraternità”, “Una fotografia della realtà”, “Evangelizzati ed evangelizzatori”. La prima è «necessaria per riflettere e acquisire categorie comuni che ci permettano di affrontare la questione pastorale dell’integrazione con uno sguardo comunitario e condiviso», spiega ancora momnsignor Palmieri. Quanto alla seconda area, anticipa, «ci permette di interpretare al meglio ciò che si è fatto e si sta facendo, in modo da poter leggere i segni dei tempi e offrire visioni profetiche». “Evangelizzati ed evangelizzatori” è invece incentrato su «cosa possiamo fare oggi nelle nostre comunità cristiane – aggiunge l’arcivescovo – e ci offre strumenti di intervento e buone prassi che possono essere rinnovate».

Tra i relatori dei diversi appuntamenti ci saranno il salesiano don Salvatore Policino; il direttore della Fondazione Migrantes don Gianni De Robertis; il direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano monsignor Pierpaolo Felicolo; Alessandro Luciani e Susanna Placidi della Comunità di Sant’Egidio; Carlo Stasolla dell’Associazione 21 Luglio e lo stesso vicegerente. Il corso dà voce ai rom stessi, a chi è più in contatto con loro, alle associazioni.

«Il percorso formativo – riflette ancora monsignor Palmieri – vuole aiutare ad aprire gli occhi e a fare memoria di questa storia della presenza rom a Roma, imparando a trovare le parole giuste per dare il nome vero alle cose, magari dando parola ai rom, e promuovendo azioni che vadano nella direzione del bene comune, del bene di tutti. Diversamente la storia non cambierà; o forse cambierà in peggio, accentuando l’isolamento e la ghettizzazione, la diffidenza e il rifiuto, brodo di cultura delle diverse forme di disagio sociale e di piccola o grande deriva criminale». Al cuore dell’iniziativa diocesana c’è, naturalmente, il servizio al Vangelo. «Proprio il Vangelo – conclude il vicegerente – si rivela per noi la chiave interpretativa fondamentale capace di dare forma ad un nuovo modello di integrazione, ad una proposta pastorale che metta “rom” e “gaggé” nella condizione di convertirsi, di accogliersi, di stimarsi».

Clicca qui per iscriverti

Scarica il volantino con il programma

11 febbraio 2021

Vademecum per l’ascolto dei giovani

“È tempo di sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature”. Papa Francesco (Videomessaggio per la Pontificia Università Lateranense del 15/10/2020)

Carissimi sacerdoti ed equipe pastorali,
con queste poche righe vogliamo descrivere la procedura di ascolto per gli adolescenti e giovani sul nostro territorio della diocesi di Roma. Si tratta soprattutto di chiarire il “come” dovrebbe avvenire quindi dei passi operativi che usano però strumenti abbastanza flessibili ed elastici (L’incontro proposto è costituito dalla visione di uno o più video in miniserie prodotti dal Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, ascolto delle storie di vita, focus group e dunque la stesura di un piccolo verbale di quanto detto). L’obiettivo è di affrontare il movimento di ascolto a partire dalle realtà più vicine alle realtà parrocchiali fino ad arrivare ai ragazzi che frequentano le scuole superiori durante l’IRC (e non solo). Tale ascolto richiede il coinvolgimento di varie figure educative descritte in seguito (vedi “soggetti dell’ascolto diretto ed indiretto”). Attraverso questa procedura ci proponiamo di ottenere un campione sufficientemente rappresentativo delle nostre realtà giovanili. E’ bene ricordare il motivo di questa operazione: l’annuncio del Vangelo se non parte da un ascolto intriso di una relazione autentica e disinteressata rischia di essere ideologico ed inadeguato ai tempi. Probabilmente scopriremo di non dover fare però cose nuove, ma “nuove tutte le cose”. Auspichiamo di riuscire riformare alla luce di tutto questo nelle nostre prassi in campo di Pastorale Giovanile. A livello di arco temporale immaginiamo che questa operazione sarà portata avanti da gennaio a giugno. Naturalmente vista la situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo non escludiamo di vivere questi momenti attraverso l’ausilio degli strumenti digitali (ad esempio piattaforme).

ASCOLTO INDIRETTO
È bene seguire 3 passi per l’ascolto indiretto con diversi livelli di coinvolgimento. I dati vengono raccolti dalle diverse figure dedicate all’ascolto indiretto.
Primo passo
1. Luogo: parrocchia
2. Soggetti: Sacerdoti ed equipe pastorale (in particolare coloro che – tra loro – sono stati delegati all’ascolto dei giovani)
3. Convocano e ascoltano: i catechisti dei gruppi adolescenti, gli animatori di adolescenti ed eventuali genitori sensibili al tema.
4. Contenuto dell’incontro: discussione sul fine dell’ascolto della realtà giovanile di Roma a partire dai giovani che frequentano la parrocchia. Presentazione del video. Spiegazione della tecnica del focus group.
5. Verbale sulla discussione

Secondo passo 2
1. Luogo: Prefettura. Il motivo di questa scelta è che la prefettura risulta essere una “cellula” più significativa per un lavoro territoriale più condiviso.
2. Soggetti: Servizio diocesano di Pastorale Giovanile (don Alfredo Tedesco ed Equipe di Pastorale Giovanile).
3. Convocano e ascoltano: tutti coloro che si dedicano all’ascolto dei giovani nelle parrocchie e gli insegnati di Religione della zona (Riferimento primario è la scuola superiore).
4. Contenuto: discussione sulla realtà dei ragazzi delle parrocchie del territorio della prefettura e gli avvalentesi dell’iRC. Focus group, dibattito sulla serie di video prodotti dalla diocesi.
5. Verbale sulla discussione

Terzo passo
Questo passaggio costituisce di fatto un vero e proprio patto educativo globale perché presuppone un’alleanza educativa a 360 gradi.
1. Luogo: qualsiasi (il più possibile rappresentativo di tutta la realtà territoriale).
2. Soggetti: tutti coloro che si dedicano all’ascolto dei giovani nelle parrocchie.
3. Convocano e ascoltano: tutti gli educatori (insegnanti di altre materie, allenatori di squadre sportive, etc)
4. Contenuto: video e focus group, discussione su tutti i ragazzi del territorio della prefettura. 5. Verbale sulla discussione.

ASCOLTO DIRETTO
Quanto descritto finora ha convocato e formato le figure delegate (ascolto indiretto), ma attiva simultaneamente un ascolto diretto delle diverse categorie. Infatti nel primo passo si ascoltano i giovani dei gruppi parrocchiali. Nel secondo passo ci si propone ad arrivare attraverso la scuola a tutti giovani liceali. I contenuti digitali dei video saranno pubblicati sui canali social (Fb, Istagram e Youtube) di Pastorale Giovanile Roma perciò Attraverso la funzione dei commenti si stimolerà anche il dibattito diretto sugli stessi social.

SOGGETTI DELL’ASCOLTO DIRETTO ED INDIRETTO
Offriamo a questo punto una descrizione più dettagliata delle figure tenute in considerazione
ASCOLTO INDIRETTO
a) Sacerdoti – I parroci, vice parroci e i sacerdoti che diverso titolo di occupano della formazione dei giovani, sono fondamentali per il loro ruolo di coordinamento all’interno delle parrocchie e per il rapporto che hanno con i ragazzi, sia per il percorso di fede e sia per le scelte di vita (cosa fare dopo la scuola?).
b) Equipe pastorali parrocchiali – Costituite nell’estate 2018, in seguito al convegno diocesano, animano l’ascolto dei giovani nel proprio territorio. Devono diventare i referenti, insieme ai sacerdoti, di tutte le iniziative parrocchiali riguardanti i giovani
c) Catechisti dei gruppi adolescenti– Sono di centrale importanza per i giovani e adolescenti nei momenti del catechismo di comunione e cresima. Fondamentali per capire i reali bisogni dei ragazzi, ma anche e forse soprattutto dei genitori, che vedono in loro un punto di riferimento a cui rivolgersi.
d) Animatori di pastorale di giovanile – Referenti importantissimi, perché conoscono i ragazzi all’interno di una dinamica meno istituzionale, riuscendo così a cogliere gli aspetti più autentici del loro carattere e percepirne le problematiche e difficoltà. Ascoltarli ci dà la chiave per aprire il mondo dei giovani e riuscire a far sentire la parrocchia la loro casa. Dobbiamo cercare di far divenire gli oratori dei centri di ascolto, dove i ragazzi possono sentirsi liberi di esprimere le loro emozioni e le loro problematiche.
e) Insegnati di religione – Punti di riferimento imprescindibili per la crescita e lo sviluppo dei ragazzi, in una età così difficile, come quella del liceo. Dobbiamo costruire con loro un canale privilegiato, anche con l’ausilio dell’Ufficio Scuola, per creare una rete a livello territoriale che parta dai licei.
f) Insegnati di altre materie – Sono sostanziali per lo sviluppo umano e culturale dei giovani. Possiamo operare, ove possibile, con l’approvazione dei presidi, all’interno delle scuole, con progetti studiati ad hoc (Es. alternanza scuola lavoro…), e inoltre dobbiamo cercare di integrare nel nostro lavoro pastorale in parrocchia gli insegnanti, sia per parlare con i ragazzi e sia per condividere con noi alcuni aspetti dei giovani, di cui, ovviamente, noi non possiamo renderci conto.
g) Gli allenatori sportivi – Per la loro funzione vengono visti spesso come veri e propri maestri di vita. Diviene quindi fondamentale interagire con loro, per comprendere questo aspetto sostanziale del tempo libero dei giovani. Dobbiamo integrarli all’interno di un discorso più ampio favorendo progetti, che li veda coinvolti all’interno delle parrocchie, unendo sport e pastorale.

ASCOLTO DIRETTO
h) Ragazzi in parrocchia – Vanno coinvolti i ragazzi del post cresima, che spesso, entrando nella difficile età dell’adolescenza, rifiutano l’ambiente dell’oratorio, sia perché lo vedono legato ad un’età a cui sentono di non appartenere e si perché lo leggono come scelta imposta per loto. Nostro compito è far sentire la loro presenza fondamentale, come animatori all’interno di un “gruppo”, che sia trasversale, sia per fasce di età che per interessi ed attività (sport, teatro… sfruttando gli spazi parrocchiali, spesso abbandonati o dati troppo facilmente in gestione).
i) Giovani nelle scuole – Possono essere rappresentanti di classe o istituto ed hanno 4 la possibilità di proporre, con il beneplacito del consiglio docenti, situazioni di ascolto, come nel complesso momento delle autogestioni. Dobbiamo chiedere loro come vedono il mondo della scuola e i loro coetanei. Creare progetti all’interno dei grandi licei romani, inserendo giovani sacerdoti nella realtà scolastica, possano formare dei punti giovani scolastici che sappiano ascoltare, ma anche creare attività intra-pastorali.
j) Luoghi di aggregazione – Frequentare gli spazi dove i giovani si ritrovano, non con un immediato e semplicistico intento di evangelizzazione, ma con l’intenzione di ascoltare, osservare e capire.
k) Punti giovani –Sono delle realtà valide (circa 6/7), complementari a quelle parrocchiali, in cui i giovani fanno esperienze forti e possono esprimersi in un ambiente che non sentono limitante o giudicante. Dobbiamo capire perché queste realtà funzionano, sostenerle e riuscire ad ampliarle. La parte esperienziale deve fornirci informazioni sul grido di aiuto dei giovani. Istituire dei luoghi di accoglienza, provvedendo all’ospitalità dei ragazzi, che possono fare così esperienza di vita insieme.
l) Gruppi parrocchiali – Organizzare la vita della parrocchia, includendo i giovani in ogni aspetto. Le Messe per i ragazzi, sono veramente pensate per loro? Sarebbe utile farla seguire da momenti di catechesi e condivisione di progetti specifici per loro. La Caritas parrocchiale ha un programma per i giovani, anche universitari, che sia fonte di esperienza e cammino? Nelle parrocchie dove questo non è possibile, dobbiamo intervenire noi con programmi studiati ad hoc, anche inter-parrocchiali, che possano coinvolgere i ragazzi delle realtà più piccole
m) Mondo digitale – Dobbiamo migliorare le competenze degli operatori pastorali con progetti di aggiornamento per il virtuale e il digitale. Va resa fruibile ogni iniziativa che si svolge dal vivo, anche online permettendone così la partecipazione a tutti.

Il Centro di Pastorale giovanile, in collaborazione con gli altri Centri pastorali, sta preparando alcuni video, pensati per essere strumenti operativi per lo stimolo e l’ascolto dei giovani.

Sull’ascolto dei malati il quinto incontro per le équipe pastorali

Si terrà sabato 13 febbraio, in diretta su Nsl (canale 74) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma, il quinto incontro del percorso di formazione e animazione per le équipe pastorali. Al centro ci sarà il tema dell’ascolto dei malati, in occasione della Giornata mondiale del malato, che la Chiesa celebra l’11 febbraio e che a livello diocesano vedrà una Messa riservata ai volontari domenica 14 al Santuario del Divino Amore.

Sabato 13 – come di conseuto alle ore 10 – si partirà con la lettura di un brano biblico: Atti 5, 12-16. Inrterverrà quindi don Francesco Filannino, che interverrà su “All’annuncio del Regno di Dio è sempre abbinata la cura degli infermi”. Seguiranno lacune testimonianze: quella di suor Laura Cortese, Figlia di San Camillo; di Nicoletta, volontaria presso il Policlinico Universitario di Tor Vergata; e infine tre brevi video con le voci di tre persone che si sono trovate ad affrontare la malattia personalmente o in una persona cara.

Le conclusioni e la parte più operativa sarà affidata alle riflessioni del vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la Pastorale sanitaria.

10 febbraio 2021

Verso la Settimana Sociale di Taranto: le schede dell’Ufficio per la pastorale sociale

La Settimana Sociale dei Cattolici di Taranto si svolgerà dal 21 al 24 ottobre, ma è già iniziato un percorso di avvicinamento all’appuntamento che avrà per tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso”. La “cultura della cura” è infatti al centro di un itinerario di riflessione portato avanti dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale.

«Per prepararci a questo appuntamento – spiegano dall’Ufficio – siamo chiamati, come tutte le diocesi, a offrire il nostro contributo attraverso la condivisione delle esperienze e delle fatiche delle nostre comunità, perché possano diventare, in una relazione condivisa di valori e fiducia, lievito e testimonianza di un futuro possibile di giustizia e pace per tutti. Per fare in modo che questo percorso sia organico e “connesso” dobbiamo mettere in comune ciò che nei vostri territori viene espresso in termini di prassi, riflessioni, analisi, esperienze».

L’Ufficio pertanto ha preparato alcune schede utili per condividere le diverse esperienze virtuose, affinché possano «diventare patrimonio a cui tutti possano attingere al fine di trasformarle in esperienza collettive che responsabilizzino la preoccupazione di tutti, indistintamente, per la nostra “casa comune”». Le linee guida offrono inoltre l’occasione di cogliere alcuni spunti di riflessione e di ricerca, legati alla necessità di approfondire a livello comunitario queste tematiche.

In particolare, l’Ufficio ha preparato una sceda di rilevamento delle attività e delle esperienze presenti nelle comunità e sul territorio; una guida per riflettere a livello di comunità sulla Settimana Sociale; un questionario pensato soprattutto per i più giovani sull’ecologia integrale, la pace, l’impegno sociale e la giustizia.

«È un cammino necessariamente da fare insieme – sottolineano l’incaricato dell’Ufficio monsignor Francesco Pesce e il vicedirettore Oliviero Bettinelli – e lo accompagneremo con occasioni di approfondimento sulle tematiche attraverso aggiornamenti sul sito della Pastorale Sociale che vi verranno segnalati, momenti di formazione generale sui temi proposti e, là dove lo riterrete possibile e opportuno, incontri e scambi all’interno delle vostre comunità».

Clicca qui per la scheda 1

Clicca qui per la scheda 2

Clicca qui per la scheda 3

10 febbraio 2021

La chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta

La sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di segni del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta, vescovo di Tivoli e fondatore dell’Opera Pro Sanctitate, si svolgerà venerdì 12 febbraio 2021 alle ore 12 nella Sala degli Imperatori costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense. Il rito – che verrà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma e su questo canale Youtube – sarà presieduto dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Sarà presente la postulatrice Marialuisa Pugliese. I membri del Tribunale diocesano di Roma presenti saranno: il delegato episcopale monsignor Francesco Maria Tasciotti; il promotore di giustizia don Giorgio Ciucci; il notaio attuario Marcello Terramani.

Terzo di quattro figli, Giaquinta nasce a Noto (Sr) il 25 giugno 1914, ma ben presto la sua famiglia si trasferisce a Roma. Qui, nel novembre 1927 entra al Pontificio Seminario Romano Minore quindi, nel 1933, al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Viene ordinato sacerdote il 18 marzo 1939. Nell’ottobre dello stesso anno inizia il Corso di diritto presso il Pontificio Ateneo Lateranense Sant’Apollinare; conseguirà la laurea in “utroque iure” nell’anno accademico 1946/47; contemporaneamente svolge il suo ministero pastorale, dapprima come collaboratore e poi come vice parroco nella comunità di Santa Maria ai Monti. Nel 1946 è nominato promotore di giustizia e difensore del vincolo presso il Tribunale del Vicariato di Roma, dove in seguito svolgerà anche il compito di giudice. Sempre in Vicariato, negli anni ricopre i ruoli di responsabile dell’Ufficio disciplina del clero e di segretario generale. Assume anche l’incarico di rettore della chiesa della Madonna di Loreto al Foro Traiano (1949) e di assistente diocesano della Donne di Azione cattolica.

Giaquinta in Vicariato a via della Pigna
Giaquinta con Madre Teresa e il cardinale Ugo Poletti nel 1975

«Sacerdote austero, fedelissimo alla preghiera, sempre disponibile al dialogo – così lo ricorda la postulatrice che lo ha conosciuto personalmente – venendo a contatto con la ricerca e le attese di tanti uomini, scopre sempre più chiaramente la sete divina, cioè il desiderio da parte di Dio di raggiungere ogni creatura con il suo amore e la sua salvezza; nella contemplazione e nella riflessione teologica intuisce nella chiamata alla santità la vocazione fondamentale dell’uomo». Iniziano infatti sotto la sua guida i primi incontri della Pro Sanctitate, mentre nel 1950 nascono le Oblate Apostoliche, consacrate in vita fraterna. È del 1957, poi, la prima Giornata della santificazione universale, mentre il 2 febbraio 1960 arriva il riconoscimento ecclesiastico del movimento. Nel 1962 inizia l’attività dei Convegni sacerdotali e il gruppo degli Apostolici Sodales, ispirati alla spiritualità del Cenacolo.

Nel 1968 monsignor Giaquinta viene nominato vescovo di Tivoli; durante gli anni di episcopato ricopre diversi incarichi nella Conferenza episcopale, tra i quali la presidenza della Commissione per il clero. Continua la sua predicazione di esercizi spirituali e si intensifica la sua attività di scrittore: sono di questo periodo le sue opere più celebri, come L’amore è rivoluzione (1973), La rivolta dei samaritani (1977) e Il Cenacolo (1981). Per motivi di salute rassegna le dimissioni nel 1986; l’anno successivo torna a Roma. «Paziente e sereno nella malattia che si va aggravando – racconta Pugliese –, ma con lo sguardo luminoso fino alla fine, monsignor Giaquinta si spegne al Policlinico Gemelli il 15 giugno 1994».

«Ho conosciuto il fondatore quando avevo 17 anni – rievoca la postulatrice – e sono subito rimasta colpita non tanto dalla sua persona, quanto dalla forza del suo messaggio: tutti siamo chiamati a essere santi. Un messaggio che ha polarizzato la mia vita e che ha portato alla decisione di consacrarmi all’apostolato. La santità è amore, una stupenda storia d’amore, un’alleanza intessuta tra Dio e l’uomo e tra tutti gli uomini: all’infinito amore del Padre siamo chiamati a rispondere con un massimo di amore verso Dio e verso i fratelli».

Clicca qui per seguire la diretta Youtube

9 febbraio 2021

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