7 Maggio 2025

I cento anni della parrocchia di Cristo Re

Il 18 maggio 1920 nasceva san Giovanni Paolo II e veniva posta la prima pietra per l’edificazione della parrocchia del Sacro Cuore di Cristo Re, al quartiere Della Vittoria. Sessanta anni dopo, la comunità di viale Mazzini festeggiava l’importante anniversario e insieme il compleanno del Papa polacco, che proprio quel giorno era andato a visitarla. Sono passati altri quarant’anni, e la parrocchia si prepara a compiere cento anni, il primo secolo di vita.

«Per l’occasione sarebbe dovuto venire il cardinale Angelo De Donatis, era già tutto organizzato – racconta il parroco padre Albino Marinolli – ma naturalmente la pandemia ci ha costretto a cambiare i programmi; sposteremo tutto a quando si potrà, anche l’anno prossimo». Intanto il sacerdote dehoniano gioisce della possibilità di celebrare la Messa all’interno della chiesa progettata da Marcello Piacentini proprio il 18 maggio: «Per ora stiamo distanziando i banchi e facendo grandi pulizie – dice – ma aspettiamo anche l’intervento del Comune per la sanificazione più approfondita». Per il centenario sono stati preparati anche alcuni video disponibili sul sito internet parrocchiale: http://www.cristoreroma.it/.

11 maggio 2020

Incontri on line di formazione con la Caritas diocesana

Tre appuntamenti on line per le parrocchie promossi dalla Caritas diocesana di Roma, per approfondire tematiche quali “La carità al centro della vita ecclesiale per abitare con il cuore la città”, “La Caritas parrocchiale e la sua missione”, “La testimonianza della Caritas nelle parrocchie della Chiesa di Roma”. A parlarne saranno rispettivamente il vescovo ausiliare Gianpiero Palmieri, delegato diocesano per la carità; don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, e monsignor Enrico Feroci, già direttore della Caritas di Roma, in tre video incontri disponibili sul sito della Caritas romana.

«È un percorso – spiegano dalla Caritas – che si colloca in un tempo particolare, doloroso eppure propizio, in cui con la sollecitudine che ci deriva dall’emergenza – ascoltiamo il grido della città e ci attiviamo per darle segni di speranza – siamo chiamati ad alzare lo sguardo e immaginare una Caritas che con occhi nuovi guardi al futuro della Chiesa di Roma, come ci ha chiesto papa Francesco».

11 maggio 2020

Firmato il protocollo tra Cei e Governo, dal 18 maggio Messe aperte ai fedeli

Da lunedì 18 maggio sarà possibile tornare a celebrare l’Eucaristia alla presenza del popolo. Il Segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti, ha comunicato poco fa ai sacerdoti di Roma il via libera scaturito dalla firma di questa mattina, 7 maggio, del protocollo tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo a Palazzo Chigi. «Il testo – si legge in un comunicato della Cei – indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli». Con questo protocollo (scarica il testo alla fine dell’articolo) «si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale».

L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, «resta contingentato e regolato da volontari o collaboratori che favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite». Numero massimo che dovrà essere stabilito dal legale rappresentante dell’ente che individuerà «la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale». Nelle fasi di accesso alla chiesa, la distanza di sicurezza è fissata al almeno 1,5 metri. Resta il divieto di entrata a coloro che hanno la temperatura corporea uguale o superiore a 37,5 gradi, così come a coloro che sono stati in contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti. La decisione di entrare sarà responsabilità del fedele, in quanto non è obbligatorio misurare la temperatura all’ingresso. Nel caso in cui, si legge nel Protocollo, «la partecipazione attesa superi il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche».

Si potrà quindi distribuire la Comunione, ma dopo che «il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli».

«Il Protocollo è frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la Cei, dove ciascuno ha fatto la sua parte con responsabilità», ha evidenziato il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. «Le misure di sicurezza previste nel testo – ha sottolineato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura».

Leggi il protocollo

Leggi il Comunicato stampa della Cei

Un mese di San Giuseppe Market, oltre cento le famiglie assistite

Tempo di bilanci per la basilica San Giuseppe al Trionfale ad un mese dall’inizio del “San Giuseppe Market”, primo esempio di spesa sospesa nella Capitale legata all’emergenza Covid19. Il progetto, nato dall’iniziativa del gruppo di giovani cooperatori guanelliani della parrocchia e sposata dall’oratorio parrocchiale e dal Comitato civico Trionfalmente17, a un mese dall’inizio della sua attività è riuscito a dare sostentamento a 110 famiglie (233 persone di cui 66 minori). Il market, coordinato da suor Chiara Minoia, ha ricevuto il plauso del sindaco di Roma Virginia Raggi, recatasi personalmente in basilica per ringraziare il parroco don Wladimiro Bogoni per il servizio a favore delle persone in difficoltà.

Questi i numeri raggiunti: 1.7 tonnellate di pasta, 350 kg di riso, 280 kg di zucchero, 400 litri di latte, 360 litri di olio, 980 bottiglie/barattoli di pelati e passata, 250 pacchi di caffè, 1300 scatolette di tonno, 700 pacchi di biscotti e merende, 1260 barattoli di legumi, 250 vasetti di omogenizzato oltre marmellata, fette biscottate, pane in cassetta, cioccolato, succhi, bibite e altro inclusi prodotti per la cura personale. Grazie alle donazioni pervenute è stato possibile acquistare anche prodotti medicali, 50 confezioni di uova e 150 confezioni di carne (petto/cosce di pollo e macinato).

Prosegue anche la raccolta fondi da destinare al progetto. Mentre su iniziativa di alcuni condomini è stata avviata l’iniziativa “Condominio solidale”, una raccolta condominiale di beni da destinare al progetto. I condomini che vorranno seguire l’esempio potranno organizzarsi autonomamente per la raccolta e contattare la basilica (comunicazione.sgtrionfale@gmail.com) o il Comitato Trionfalmente17 (paola.devecchis@gmail.com) per coordinare la consegna anche attraverso i volontari del Market.

«San Luigi Guanella diceva che dopo la carità, la virtù più importante era la gratitudine – ricorda il parroco don Wladimiro Bogoni –. Lui stesso curava con gesti e segni di squisita amabilità i moltissimi benefattori che lo aiutavano nelle sue opere di carità. Non potendo raggiungere le centinaia di persone che ci stanno aiutando in questo periodo di raccolta alimentare e fondi da destinare al progetto, vi assicuro la mia preghiera quotidiana e il ricordo a san Giuseppe per tutte le vostre famiglie».

7 maggio 2020

E’ tornato alla casa del Padre don Grzegorz Jaskot

  Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
 
annunciano che
è entrato nella luce della Resurrezione
 
il Rev. Don Grzegorz Jaskot, s.d.b.
di anni 68 
 
Nel 2002 ha prestato il suo servizio presso la C
asa generalizia salesiana a Roma come incaricato della “Fondazione Don Bosco nel Mondo” e poi economo della comunità.
Dal 2008 era Vice Economo della
Visitatoria UPS
“Maria Sede della Sapienza”
 
e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.
 
La salma di don Grzegorz Jaskot verrà trasferita dall’Ospedale S. Andrea direttamente al cimitero di Genzano per la tumulazione.

La nota diocesana per la preparazione e lo svolgimento delle esequie

Posizionare banchi e sedie in modo da garantire le distanze di sicurezza tra le persone, isolare le aree della chiesa non necessarie per la celebrazione, evitare gli spostamenti di persone al momento della comunione (sarà il presbitero a raggiungere i fedeli e a porgerla sulle loro mani). Anche se l’uso del termo-scanner o del termometro digitale non è vincolante, si indichi espressamente il divieto di partecipare alla celebrazione per tutti coloro che hanno una temperatura corporea superiore a 37,5. Sono alcune delle disposizioni contenute in una «Nota per le Celebrazioni esequiali» inviata ieri, 5 maggio, ai sacerdoti di Roma dal Segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti.

Da lunedì 4 maggio, il Ministero dell’Interno, di concerto con la Conferenza Episcopale Italiana, ha dato il via libera alla celebrazione dei funerali a determinate regole. Con la nota diocesana di ieri, l’intenzione è quella di «offrire alcune semplici indicazioni di carattere pratico e comportamentale – si legge nel documento – riguardante la Liturgia esequiale». In base alle possibilità contemplate dal Rituale, «spetta al discernimento pastorale di colui che presiede, valutare quale soluzione adottare sapendo che è auspicabile la celebrazione all’aperto». In ogni caso, «chi presiede l’azione liturgica – prosegue la nota – abbia cura che comunque si eviti la formazione di assembramenti e di cortei per accompagnare il feretro».

Circostanziate (la nota è correlata da due schede tecniche) le indicazioni rispetto alla sanificazione e igienizzazione degli ambienti, con particolare attenzione ai luoghi di culto con opere rilevanti per il patrimonio storico e artistico. Per questi ultimi, valgono le linee guida elaborate per il trattamento del patrimonio archivistico e librario dall’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro del Mibact, in occasione della Pandemia Covid-19. Per quanto riguarda la sanificazione, la nota precisa comunque che non è necessario «venga effettuata da una ditta specializzata, a meno che non si utilizzino prodotti PMC (Presidio medico chirurgico) per esclusivo uso professionale».

Leggi la nota del Vicariato

Scarica la locandina per le chiese

Leggi la nota della Cei

Leggi la nota del Ministero dell’Interno

 

6 maggio 2020

La Giornata mensile del malato: l’11 maggio il vescovo Ricciardi a San Luca

Roma 11/04/2020Reparto Covid-19 per il Corona Virus.ICC -Istituto Clinico Casalpalocco. Gruppo GvM.Medici e infermieri della terapia intensiva lavorano incessantemente.Vestizione anti Covid.Ph: Cristian Gennari

«La prova della pandemia da coronavirus ci ha richiamati ulteriormente all’importanza di farci prossimi ad ogni uomo segnato dal dolore del corpo e dalla sofferenza dell’anima. In ogni comunità ci sono, tutti i giorni dell’anno, tanti malati che hanno bisogno del nostro sostegno». Lo sa bene il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la Pastorale sanitaria. In questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria globale, il Centro per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma moltiplica le iniziative a sostegno dei malati e di chi si occupa di loro, dai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari. In particolare, rilancia la Giornata mensile del malato, che da settembre si celebra l’11 di ogni mese. Non solo. «Da questo mese di maggio – annuncia il presule – almeno duecento persone, tra coppie di sposi, famiglie e singoli, si sono impegnate a dedicare, in un giorno assegnato, un Rosario al mese per i malati di Roma, per i sacerdoti cappellani, per le religiose, per gli operatori sanitari, per i volontari e per quanti a Roma si prendono cura di chi soffre».

Per quanto riguarda la Giornata mensile, è un’iniziativa che dilata le celebrazioni per la Giornata mondiale del malato, introdotta da san Giovanni Paolo II. «Dal 1993 si celebra sempre l’11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes – ricorda monsignor Ricciardi – diventando un giorno speciale di preghiera e di condivisione, di sensibilizzazione delle comunità sui temi relativi ai malati. Nell’ambito del cammino diocesano, nell’anno in cui siamo chiamati ad “abitare con il cuore la città” e ad ascoltare il grido di tante persone che sono nella sofferenza, il Centro diocesano ha proposto, a settembre 2019, la Giornata mensile del malato da vivere l’11 di ogni mese. È un invito, alle cappellanie ospedaliere, alle comunità parrocchiali e religiose, a dedicare un momento di preghiera e la Messa, generalmente la sera, mettendo l’intenzione per tutti i malati della zona e per chi si prende cura di loro».

L’ospedale San Giovanni Addolorata ha ospitato la Messa nella prima Giornata mensile, l’11 settembre; il vescovo Ricciardi si è recato poi, nei mesi successivi, nelle parrocchie di Sant’Ugo, San Vigilio, Santa Chiara, San Giulio, Santa Bernadette Soubirous, San Martino, Santa Maria Immacolata a Grottarossa. Il prossimo appuntamento, previsto per lunedì 11 maggio, si terrà invece nella comunità di San Luca Evangelista al Prenestino. Alle ore 15.30 Rosario, sul canale YouTube della parrocchia, sarà possibile seguire il Rosario meditato alla piccola grotta di Lourdes nel giardino parrocchiale; al termine è prevista la preghiera a Maria di Papa Francesco e un breve messaggio di monsignor Ricciardi che, alle 18.30, presiederà poi la Messa, sempre trasmessa in streaming via web.

Sul sito del Centro della Pastorale Sanitaria, https://www.diocesidiroma.it/sanitaria/ , si può trovare del materiale per l’animazione della giornata mensile. Se qualcuno vuole aderire all’impegno di recitare un Rosario al mese per chi soffre e ci si offre, può scrivere all’indirizzo segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it. «Crediamo che sia ancora più opportuno, in questo momento – dice il vescovo –, rilanciare e diffondere il senso di questa giornata mensile, invitando le nostre comunità a pregare per i malati, a visitare i malati, a conoscere le storie di chi soffre e di chi si offre».

5 maggio 2020

Raddoppiano le richieste di aiuto: l’indagine di Caritas Italiana

Roma 2/4/2020Caritas mensa Colle Oppio, distribuzione pasti durante il Corona Virus.Ph: Cristian Gennari/Siciliani

Raddoppiate le persone che, in tutta Italia, si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane: l’incremento è del 105 %. Ma nello stesso tempo è cresciuto quello dei volontari disposti a prendersi cura di loro. Sono i dati evidenziati da Caritas Italiana che, dal 9 al 24 aprile, ha effettuato un monitoraggio su 101 Caritas diocesane, tra cui quella di Roma.

«Si conferma da nord a sud del Paese un incremento delle situazioni di povertà e di disagio economico, quindi un aumento di famiglie che sperimentano difficoltà materiali legate alla totale o parziale assenza di reddito – sottolinea all’Agenzia Sir della Conferenza episcopale Federica De Lauso, dell’Ufficio Studi della Caritas italiana –. Il dato non sorprende troppo, se si pensa che in Italia, secondo l’Istat, il 62% delle famiglie non riesce a risparmiare ed accantonare alcunché a fine mese e che il 36% dei nuclei non è in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 800 euro circa. L’attuale emergenza sanitaria mette poi a dura prova, inevitabilmente, anche l’occupazione».

Ci sono quindi 38.580 “nuovi poveri” rispetto a prima dell’inizio della pandemia da Covid-19. Queste persone chiedono beni di prima necessità, viveri e pasti a domicilio, ma anche aiuto economico nel pagamento delle bollette o dell’affitto.

Ma davanti a questo dato drammatico ce n’è uno più confortante: cresce anche il numero dei volontari. Secondo i dati raccolti da Caritas Italiana, nel 59,4% delle Caritas sono aumentati i volontari giovani, under 34, impegnati nelle attività e nei servizi, che hanno consentito di far fronte al calo degli over 65 rimasti inattivi per motivi precauzionali. Tra gli interventi messi in campo, servizi di ascolto e accompagnamento telefonico o anche in presenza negli ospedali e nelle Rsa; fornitura di pasti da asporto e consegne a domicilio; la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di igienizzanti; le attività di sostegno per nomadi, giostrai e circensi costretti alla stanzialità; l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari; la rimodulazione dei servizi per i senza dimora; e molto altro ancora.

«In questo momento ognuno deve fare la sua parte – è l’appello che il direttore della Caritas diocesana, don Benoni Ambarus, ha lanciato ieri dalle colonne di Roma Sette –. Non deve calare il contagio della solidarietà, altrimenti diminuirà il numero di persone disposto a prendersi in carico un numero crescente di famiglie bisognose».

4 maggio 2020

Tablet e connessioni per ragazzi bisognosi, l’iniziativa di Caritas e Amazon

Cento bambini e adolescenti romani maggiormente a rischio di isolamento avranno a disposizione un tablet e una connessione a internet per seguire le videolezioni scolastiche. È l’iniziativa promossa dalla Caritas di Roma in collaborazione con Amazon Italia.

La prolungata chiusura delle scuole per l’emergenza sanitaria, infatti, ha portato alla diffusione dell’e-learning, con la necessità da parte degli studenti di utilizzare dispositivi elettronici che consentano loro di partecipare alle lezioni online. Dalle richieste giunte ai Centri di ascolto delle parrocchie romane – attualmente sono 127 quelli attivi per la distribuzione straordinaria di generi alimentari – è emersa la necessità per molte famiglie, in particolare di quelle con più figli adolescenti, spiegano dalla Caritas, oltre che di generi alimentari anche di dispositivi che consentano il collegamento. Altre famiglie, pur avendo a disposizione telefoni o computer, necessitano invece di una connessione a internet stabile e veloce.

«Si tratta di un primo intervento di emergenza che si affianca alla distribuzione di alimenti – ha detto don Benoni Ambarus, direttore della Caritas romana – a cui seguirà, nelle prossime settimane, un vasto programma di aiuti per quelle famiglie che sono escluse dalle misure messe in campo dalle istituzioni». Per il sacerdote «attraverso la rete dei Centri di ascolto delle parrocchie romane, stiamo intercettando situazioni di disagio estremo, di famiglie che finora vivevano in modo precario e sono precipitate nella povertà più assoluta. Quando, come nel caso dell’istruzione, questa emergenza riguarda bambini e ragazzi, dovremmo veramente scuoterci tutti quanti».

4 maggio 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione don Roberto Cavalli

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che
è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do Don Roberto Cavalli

di anni 82

per molti anni Vicario Parrocchiale della Parrocchia
Santa Maria Maggiore in San Vito e
Cappellano della Casa di Risposo “Roma 2”,

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno lunedì 4 maggio, alle ore 11.00,
nella Parrocchia di San Remigio
(Piazza Colleverde 9 – 00012 Guidonia Roma)

La salma di Don Roberto sarà tumulata
presso il Cimitero di Mentana (Roma)

2 maggio 2020

E’ tornata alla casa del Padre Michela, mamma di monsignor Michele Baudena

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
sono vicini al dolore di Mons. Michele Baudena,

Vicario Cooperatore della Parrocchia di San Girolamo a Corviale,
già Parroco della Parrocchia di S. Maria Consolatrice e

della Parrocchia di S. Emerenziana,
per la perdita della sua cara mamma

Michela

assicurando preghiere di suffragio invocano il Signore Dio,
ricco di misericordia, perché le conceda il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

 

1 maggio 2020

Videoconferenze per settori: prosegue il cammino della Pastorale giovanile

Il cammino della pastorale giovanile della diocesi di Roma riprende on line, tramite videoconferenze suddivise per settori. Si comincia lunedì 4 maggio con il settore Nord e si prosegue fino al 7 con gli altri settori diocesani. «Nella riunione “virtuale” – anticipa il direttore del Servizio per la pastorale giovanile diocesana don Antonio Magnotta – proveremo a raccontarci, con la possibilità che abbiamo, come stiamo vivendo la relazione con i ragazzi, quali passi fatti, quali attese, quali bisogni e quali domande e proveremo a condividere qualche proposta anche estiva maturata in équipe diocesana che vorremmo valutare e costruire con voi». Ad ogni appuntamento sarà presente uno dei quattro vescovi ausiliari: «Hanno sempre sostenuto il lavoro formativo nelle prefetture e la loro presenza è sicuramente segno di incoraggiamento e fiducia verso il vostro servizio».

“Pit stop” è il nome dell’iniziativa, a cui don Magnotta ha invitato tutti gli educatori a partecipare, con una lettera inviata nei giorni scorsi. «Nessuno di noi è leader solitario – scrive tra l’altro il sacerdote –, ma è dentro il grembo materno della Chiesa che diamo futuro al nostro stare con gli adolescenti. La situazione difficile e delicata che stiamo vivendo ha fatto emergere questa verità con chiara evidenza, pur nella distanza e nell’ assenza del nostro incontrarci. La comunità rimane sempre il soggetto della pastorale giovanile e su questo non ci stancheremo mai di insistere».

Le videoconferenze proseguono idealmente il percorso iniziato a febbraio nelle diverse prefetture; una settantina gli incontri che si sono già svolti e che hanno toccato temi come formazione, relazione, condivisione, ma anche i linguaggi dell’annuncio, l’animazione di un gruppo, il profilo dell’educatore, la programmazione di un itinerario. Adesso, riflette il direttore della pastorale giovanile, è il «momento di ascoltare ciò che stiamo vivendo. Non è, almeno a me pare, il tempo di interpretare, insegnare come vivere, quali risposte dare… ma metterci insieme con umiltà dietro il Signore e ascoltare lo Spirito Santo che ci suggerisce i passi da compiere. Siamo certi della tenerezza forte con cui il Signore Risorto attraversa con noi lo smarrimento davanti a tanti fratelli che hanno sperimentato, nella solitudine, la sofferenza e la morte».

28 aprile 2020

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