7 Maggio 2025

«Dio ti ha amato e ti ha chiamato»: la lettera del cardinale ai sacerdoti che festeggiano il 25° di ordinazione

Roma 21-04-2013Basilica di San Pietro, Papa Francesco, celebra la messa con il rito della ordinazione presbiteralePh: Cristian Gennari/Siciliani

«Cosa resta, infatti, di venticinque anni – o quaranta – di sacerdozio, se non quel tanto Amore che Dio riversa ogni giorno con fedeltà nella nostra vita, attraverso le nostre mani, continuando a fidarsi di noi che, con il passare del tempo, siamo maggiormente consapevoli delle nostre debolezze? Cosa resta se non l’amore che noi abbiamo riversato nel cuore della gente affidata, nei momenti belli come nei periodi difficili, nel tempo dell’entusiasmo e nel tempo della fragilità?». Il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive ai sacerdoti che avrebbero festeggiato il venticinquesimo anniversario di ordinazione presbiterale oggi, 14 maggio.

Il cardinale e il gruppo di presbiteri avrebbero dovuto «celebrare insieme al Monastero di Santa Scolastica di Civitella San Paolo», ricorda nella lettera. E lo faranno appena sarà possibile, assicura il vicario del Papa per la diocesi di Roma. Intanto «sei chiamato a vivere il 14 maggio in modo diverso – sottolinea il cardinale De Donatis –, in un tempo di isolamento inaspettato in cui il Signore ci sta prendendo per mano per educarci di nuovo. La festa con gli altri è rimandata, ma tu in quel giorno la vivrai ugualmente con Lui, nell’intimità e nell’amore della prima giovinezza, lodandolo e ringraziandolo perché ti ha amato, ti ha chiamato e ha dato sé stesso per te».

«Ti invito, come ti diceva il Papa – si legge ancora nella lettera – a rinnovare l’impegno di essere ministri, innanzitutto, dell’amore vicendevole tra gli stessi sacerdoti, in una singolare fratellanza tipica della vocazione e del ministero presbiterale. Sai bene come sia importante – e faticoso – essere fratelli tra sacerdoti; molti di voi lo sperimentate tra compagni di classe, nell’amicizia nata dai giorni del seminario, oppure lo vivete ora nel presbiterio parrocchiale. La fraternità sacerdotale è il dono più bello che ci possiamo fare e la testimonianza più credibile per la nostra gente».

Leggi il testo integrale della lettera

14 maggio 2020

E’ tornato alla casa del Padre Giovanni, fratello di monsignor Natale Loda

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di monsignor Natale Loda,

Rettore della Chiesa di San Giuseppe a Capo le Case,

per la morte del suo caro fratello

Giovanni

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Giovanni il premio

della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

14 maggio 2020

Partite da San Giovanni Bosco le operazioni di sanificazione straordinaria delle parrocchie romane

In tuta bianca e mascherina, i soldati dell’Esercito Italiano e gli addetti Ama hanno iniziato, ieri mattina (mercoledì 13 maggio 2020), le operazioni di sanificazione straordinaria delle parrocchie romane. Il via dalla chiesa di San Giovanni Bosco, quartiere Cinecittà, una delle più grandi della diocesi. Su richiesta del Vicariato di Roma, l’Esercito italiano – attraverso le proprie squadre specializzate in campo Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare (Cbrn) – e Roma Capitale sono scesi in campo con le loro forze, i primi procedendo alla sanificazione delle zone esterne, Ama invece occupandosi degli spazi interni, come le aule del catechismo e l’aula liturgica. A presiedere le prime operazioni sono intervenuti il brigadier generale Giovanni Di Blasi, comandante del comando supporti logistici dell’Esercito italiano, la sindaca di Roma Virginia Raggi e monsignor Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare per il settore Est della diocesi. Le operazioni sono proseguite nel pomeriggio al Divino Amore e continueranno per tutto il mese di maggio nelle parrocchie della diocesi.

Le Messe con la presenza dei fedeli potranno ricominciare, lo ricordiamo, da lunedì 18 maggio, e c’è grande attesa per questo momento. «C’è un forte bisogno di comunità – ha commentato in proposito il vescovo Palmieri – di vedere un volto amico e direi soprattutto un grande sogno di senso, di significato, di aiuto per vivere l’oggi, non solo dal punto di vista pratico ma dalle motivazioni spirituali profonde».

«Vedo negli occhi dei miei militari la soddisfazione nel rendersi utili nei confronti della popolazione – ha detto il brigadier generale Di Blasi –. Impegnati nel fare qualcosa che ci porterà nella normalità».

«Ringrazio tutti gli operatori impegnati in queste importanti operazioni – sono state invece le parole di Raggi –. Si tratta di un bell’esempio di collaborazione istituzionale con cui vogliamo far sentire la nostra vicinanza ai tantissimi fedeli che torneranno a frequentare chiese e parrocchie. Grazie alla collaborazione tra istituzioni e cittadini, lavorando insieme, Roma potrà ripartire in sicurezza e tornare gradualmente alla normalità».

14 maggio 2020

Il tempo della scelta: la lettera del cardinale vicario Angelo De Donatis ai sacerdoti e ai diaconi

Roma 10/04/2020Vaticano, Piazza San Pietro.Papa Francesco presiede la Via Crucis del Venerdì Santo in una Piazza San Pietro deserta, a causa del Covi-19 Corona Virus.Ph: Cristian Gennari

«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te […] Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri». Da queste parole di Papa Francesco, pronunciate durante il momento straordinario di preghiera sul sagrato della basilica di San Pietro lo scorso 27 marzo, parte il cardinale vicario Angelo De Donatis. Lo fa in una lettera, inviata ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi di Roma, nella giornata di oggi (lunedì 11 maggio), alla quale allega una scheda «da utilizzare con il presbiterio». Non si tratta «di un programma operativo – sottolinea il cardinale De Donatis – ma di una riflessione ispirata alla Parola di Dio e che punta a cercare il senso di ciò che stiamo vivendo».

Per il vicario questo è «il tempo della scelta. Non è affatto scontato – scrive infatti – che si debba ritornare a fare tutto ciò che facevamo prima. Dobbiamo sederci, stare in silenzio, ascoltare la Parola e fare discernimento. Cominciamo noi presbiteri, facendo risuonare in noi tutto ciò che ascoltiamo: la Parola e la vita dei fratelli». Di qui una proposta concreta: tre giorni di «preghiera e se lo volete di digiuno» prima di Pentecoste. «Saltando uno dei pasti principali – sono le indicazioni fornite dal cardinale – faremo un’ora di lectio divina su un testo biblico che vi invierò, accompagnandolo con qualche domanda. In silenzio e in solitudine (ma in profonda comunione gli uni con gli altri) ognuno si metterà in ascolto del Signore che parla. Ascolteremo lo Spirito, chiedendogli di capire il tempo presente e di inspirarci scelte secondo la sua volontà. Dopo una settimana di riflessione, possiamo condividere con altri presbiteri, in piccoli gruppi del tutto spontanei e informali, quanto emerso nella preghiera».

«La preghiera – conclude il cardinale De Donatis – ci aiuterà a riconoscere ciò che è essenziale, superando le discussioni superficiali, reattive, di parte. Sono convinto che emergeranno straordinarie convergenze, poiché è lo Spirito Santo che guida la sua Chiesa».

Leggi la lettera e la scheda allegata

11 maggio 2020

La terza edizione del Cantiere Generiamo lavORO

Al via la terza edizione del Cantiere Generiamo lavORO, l’iniziativa pensata dalla Pastorale sociale della diocesi di Roma con le Acli di Roma e provincia per promuovere e rimettere al centro il lavoro dignitoso quale perno di cittadinanza e sviluppo integrale della persona e della comunità. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Confcooperative Roma, Ucid Roma, Centro Elis, CISL di Roma Capitale e Rieti, MCL Roma, AC Roma, MLAC Roma.

«Coniugando concretezza e valori in una cornice di ampio respiro – spiega l’incaricato diocesano per la Pastorale sociale, don Francesco Pesce –, il percorso è volto al rafforzamento dell’orientamento al lavoro: i partecipanti attraverso percorsi formativi strutturati ad hoc vengono accompagnati nella conoscenza delle opportunità del mercato del lavoro, nell’esplorazione del proprio potenziale e nell’acquisizione di soft skills utili all’inserimento professionale».

Ancora, spiega il sacerdote, il linea con il cammino pastorale della diocesi, «il Cantiere si avvicina alle periferie geografiche ed umane della Capitale», provando a intercettare «tutti i ragazzi che desiderano accrescere le proprie competenze per facilitare il proprio ingresso nel mondo del lavoro». A tutti loro sarà offerto un percorso che quest’anno avrà modalità differenti dai classici incontri frontali, per via dell’emergenza sanitaria. Spazio, dunque, alle lezioni on line videoregistrate, accessibili tramite una piattaforma e poi disponibili per essere riviste e approfondite. Ancora, a partire dal 3 giugno saranno attivati a cadenza settimanale i primi cinque laboratori on line e, in base alle successive misure normative, si potrà eventualmente prevedere la formazione in presenza da settembre.

«L’emergenza sanitaria del coronavirus – riflette la presidente delle Acli di Roma e provincia Lidia Borzì – ha inevitabilmente accelerato il processo di cambiamento d’epoca che stiamo attraversando ed è fondamentale pertanto riflettere sul potenziale impatto che l’epidemia avrà sul mondo del lavoro. Il Cantiere Generiamo lavORO, intende cogliere questa spinta all’innovazione e costruire nuove ed innovative opportunità per i giovani, affinché il coronavirus non lasci solo “macerie” ma riesca a colmare il vuoto che questo periodo ha fatto emergere».

I giovani intenzionati a partecipare potranno compilare la scheda di iscrizione ed inviarla alla mail generiamolavoro@gmail.com o richiedere informazioni al numero 3420720415. Maggiori informazioni sul sito www.acliroma.it.

11 maggio 2020

I cento anni della parrocchia di Cristo Re

Il 18 maggio 1920 nasceva san Giovanni Paolo II e veniva posta la prima pietra per l’edificazione della parrocchia del Sacro Cuore di Cristo Re, al quartiere Della Vittoria. Sessanta anni dopo, la comunità di viale Mazzini festeggiava l’importante anniversario e insieme il compleanno del Papa polacco, che proprio quel giorno era andato a visitarla. Sono passati altri quarant’anni, e la parrocchia si prepara a compiere cento anni, il primo secolo di vita.

«Per l’occasione sarebbe dovuto venire il cardinale Angelo De Donatis, era già tutto organizzato – racconta il parroco padre Albino Marinolli – ma naturalmente la pandemia ci ha costretto a cambiare i programmi; sposteremo tutto a quando si potrà, anche l’anno prossimo». Intanto il sacerdote dehoniano gioisce della possibilità di celebrare la Messa all’interno della chiesa progettata da Marcello Piacentini proprio il 18 maggio: «Per ora stiamo distanziando i banchi e facendo grandi pulizie – dice – ma aspettiamo anche l’intervento del Comune per la sanificazione più approfondita». Per il centenario sono stati preparati anche alcuni video disponibili sul sito internet parrocchiale: http://www.cristoreroma.it/.

11 maggio 2020

Incontri on line di formazione con la Caritas diocesana

Tre appuntamenti on line per le parrocchie promossi dalla Caritas diocesana di Roma, per approfondire tematiche quali “La carità al centro della vita ecclesiale per abitare con il cuore la città”, “La Caritas parrocchiale e la sua missione”, “La testimonianza della Caritas nelle parrocchie della Chiesa di Roma”. A parlarne saranno rispettivamente il vescovo ausiliare Gianpiero Palmieri, delegato diocesano per la carità; don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, e monsignor Enrico Feroci, già direttore della Caritas di Roma, in tre video incontri disponibili sul sito della Caritas romana.

«È un percorso – spiegano dalla Caritas – che si colloca in un tempo particolare, doloroso eppure propizio, in cui con la sollecitudine che ci deriva dall’emergenza – ascoltiamo il grido della città e ci attiviamo per darle segni di speranza – siamo chiamati ad alzare lo sguardo e immaginare una Caritas che con occhi nuovi guardi al futuro della Chiesa di Roma, come ci ha chiesto papa Francesco».

11 maggio 2020

Firmato il protocollo tra Cei e Governo, dal 18 maggio Messe aperte ai fedeli

Da lunedì 18 maggio sarà possibile tornare a celebrare l’Eucaristia alla presenza del popolo. Il Segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti, ha comunicato poco fa ai sacerdoti di Roma il via libera scaturito dalla firma di questa mattina, 7 maggio, del protocollo tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo a Palazzo Chigi. «Il testo – si legge in un comunicato della Cei – indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche; l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti; le attenzioni da osservare nelle celebrazioni e nei sacramenti; la comunicazione da predisporre per i fedeli». Con questo protocollo (scarica il testo alla fine dell’articolo) «si è puntato a tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale».

L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, «resta contingentato e regolato da volontari o collaboratori che favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite». Numero massimo che dovrà essere stabilito dal legale rappresentante dell’ente che individuerà «la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale». Nelle fasi di accesso alla chiesa, la distanza di sicurezza è fissata al almeno 1,5 metri. Resta il divieto di entrata a coloro che hanno la temperatura corporea uguale o superiore a 37,5 gradi, così come a coloro che sono stati in contatto con persone positive al Covid-19 nei giorni precedenti. La decisione di entrare sarà responsabilità del fedele, in quanto non è obbligatorio misurare la temperatura all’ingresso. Nel caso in cui, si legge nel Protocollo, «la partecipazione attesa superi il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche».

Si potrà quindi distribuire la Comunione, ma dopo che «il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli».

«Il Protocollo è frutto di una profonda collaborazione e sinergia fra il Governo, il Comitato Tecnico-Scientifico e la Cei, dove ciascuno ha fatto la sua parte con responsabilità», ha evidenziato il presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, ribadendo l’impegno della Chiesa a contribuire al superamento della crisi in atto. «Le misure di sicurezza previste nel testo – ha sottolineato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – esprimono i contenuti e le modalità più idonee per assicurare che la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo avvenga nella maniera più sicura».

Leggi il protocollo

Leggi il Comunicato stampa della Cei

Un mese di San Giuseppe Market, oltre cento le famiglie assistite

Tempo di bilanci per la basilica San Giuseppe al Trionfale ad un mese dall’inizio del “San Giuseppe Market”, primo esempio di spesa sospesa nella Capitale legata all’emergenza Covid19. Il progetto, nato dall’iniziativa del gruppo di giovani cooperatori guanelliani della parrocchia e sposata dall’oratorio parrocchiale e dal Comitato civico Trionfalmente17, a un mese dall’inizio della sua attività è riuscito a dare sostentamento a 110 famiglie (233 persone di cui 66 minori). Il market, coordinato da suor Chiara Minoia, ha ricevuto il plauso del sindaco di Roma Virginia Raggi, recatasi personalmente in basilica per ringraziare il parroco don Wladimiro Bogoni per il servizio a favore delle persone in difficoltà.

Questi i numeri raggiunti: 1.7 tonnellate di pasta, 350 kg di riso, 280 kg di zucchero, 400 litri di latte, 360 litri di olio, 980 bottiglie/barattoli di pelati e passata, 250 pacchi di caffè, 1300 scatolette di tonno, 700 pacchi di biscotti e merende, 1260 barattoli di legumi, 250 vasetti di omogenizzato oltre marmellata, fette biscottate, pane in cassetta, cioccolato, succhi, bibite e altro inclusi prodotti per la cura personale. Grazie alle donazioni pervenute è stato possibile acquistare anche prodotti medicali, 50 confezioni di uova e 150 confezioni di carne (petto/cosce di pollo e macinato).

Prosegue anche la raccolta fondi da destinare al progetto. Mentre su iniziativa di alcuni condomini è stata avviata l’iniziativa “Condominio solidale”, una raccolta condominiale di beni da destinare al progetto. I condomini che vorranno seguire l’esempio potranno organizzarsi autonomamente per la raccolta e contattare la basilica (comunicazione.sgtrionfale@gmail.com) o il Comitato Trionfalmente17 (paola.devecchis@gmail.com) per coordinare la consegna anche attraverso i volontari del Market.

«San Luigi Guanella diceva che dopo la carità, la virtù più importante era la gratitudine – ricorda il parroco don Wladimiro Bogoni –. Lui stesso curava con gesti e segni di squisita amabilità i moltissimi benefattori che lo aiutavano nelle sue opere di carità. Non potendo raggiungere le centinaia di persone che ci stanno aiutando in questo periodo di raccolta alimentare e fondi da destinare al progetto, vi assicuro la mia preghiera quotidiana e il ricordo a san Giuseppe per tutte le vostre famiglie».

7 maggio 2020

E’ tornato alla casa del Padre don Grzegorz Jaskot

  Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
 
annunciano che
è entrato nella luce della Resurrezione
 
il Rev. Don Grzegorz Jaskot, s.d.b.
di anni 68 
 
Nel 2002 ha prestato il suo servizio presso la C
asa generalizia salesiana a Roma come incaricato della “Fondazione Don Bosco nel Mondo” e poi economo della comunità.
Dal 2008 era Vice Economo della
Visitatoria UPS
“Maria Sede della Sapienza”
 
e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.
 
La salma di don Grzegorz Jaskot verrà trasferita dall’Ospedale S. Andrea direttamente al cimitero di Genzano per la tumulazione.

La nota diocesana per la preparazione e lo svolgimento delle esequie

Posizionare banchi e sedie in modo da garantire le distanze di sicurezza tra le persone, isolare le aree della chiesa non necessarie per la celebrazione, evitare gli spostamenti di persone al momento della comunione (sarà il presbitero a raggiungere i fedeli e a porgerla sulle loro mani). Anche se l’uso del termo-scanner o del termometro digitale non è vincolante, si indichi espressamente il divieto di partecipare alla celebrazione per tutti coloro che hanno una temperatura corporea superiore a 37,5. Sono alcune delle disposizioni contenute in una «Nota per le Celebrazioni esequiali» inviata ieri, 5 maggio, ai sacerdoti di Roma dal Segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti.

Da lunedì 4 maggio, il Ministero dell’Interno, di concerto con la Conferenza Episcopale Italiana, ha dato il via libera alla celebrazione dei funerali a determinate regole. Con la nota diocesana di ieri, l’intenzione è quella di «offrire alcune semplici indicazioni di carattere pratico e comportamentale – si legge nel documento – riguardante la Liturgia esequiale». In base alle possibilità contemplate dal Rituale, «spetta al discernimento pastorale di colui che presiede, valutare quale soluzione adottare sapendo che è auspicabile la celebrazione all’aperto». In ogni caso, «chi presiede l’azione liturgica – prosegue la nota – abbia cura che comunque si eviti la formazione di assembramenti e di cortei per accompagnare il feretro».

Circostanziate (la nota è correlata da due schede tecniche) le indicazioni rispetto alla sanificazione e igienizzazione degli ambienti, con particolare attenzione ai luoghi di culto con opere rilevanti per il patrimonio storico e artistico. Per questi ultimi, valgono le linee guida elaborate per il trattamento del patrimonio archivistico e librario dall’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro del Mibact, in occasione della Pandemia Covid-19. Per quanto riguarda la sanificazione, la nota precisa comunque che non è necessario «venga effettuata da una ditta specializzata, a meno che non si utilizzino prodotti PMC (Presidio medico chirurgico) per esclusivo uso professionale».

Leggi la nota del Vicariato

Scarica la locandina per le chiese

Leggi la nota della Cei

Leggi la nota del Ministero dell’Interno

 

6 maggio 2020

La Giornata mensile del malato: l’11 maggio il vescovo Ricciardi a San Luca

Roma 11/04/2020Reparto Covid-19 per il Corona Virus.ICC -Istituto Clinico Casalpalocco. Gruppo GvM.Medici e infermieri della terapia intensiva lavorano incessantemente.Vestizione anti Covid.Ph: Cristian Gennari

«La prova della pandemia da coronavirus ci ha richiamati ulteriormente all’importanza di farci prossimi ad ogni uomo segnato dal dolore del corpo e dalla sofferenza dell’anima. In ogni comunità ci sono, tutti i giorni dell’anno, tanti malati che hanno bisogno del nostro sostegno». Lo sa bene il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per la Pastorale sanitaria. In questo periodo segnato dall’emergenza sanitaria globale, il Centro per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma moltiplica le iniziative a sostegno dei malati e di chi si occupa di loro, dai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari. In particolare, rilancia la Giornata mensile del malato, che da settembre si celebra l’11 di ogni mese. Non solo. «Da questo mese di maggio – annuncia il presule – almeno duecento persone, tra coppie di sposi, famiglie e singoli, si sono impegnate a dedicare, in un giorno assegnato, un Rosario al mese per i malati di Roma, per i sacerdoti cappellani, per le religiose, per gli operatori sanitari, per i volontari e per quanti a Roma si prendono cura di chi soffre».

Per quanto riguarda la Giornata mensile, è un’iniziativa che dilata le celebrazioni per la Giornata mondiale del malato, introdotta da san Giovanni Paolo II. «Dal 1993 si celebra sempre l’11 febbraio, memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes – ricorda monsignor Ricciardi – diventando un giorno speciale di preghiera e di condivisione, di sensibilizzazione delle comunità sui temi relativi ai malati. Nell’ambito del cammino diocesano, nell’anno in cui siamo chiamati ad “abitare con il cuore la città” e ad ascoltare il grido di tante persone che sono nella sofferenza, il Centro diocesano ha proposto, a settembre 2019, la Giornata mensile del malato da vivere l’11 di ogni mese. È un invito, alle cappellanie ospedaliere, alle comunità parrocchiali e religiose, a dedicare un momento di preghiera e la Messa, generalmente la sera, mettendo l’intenzione per tutti i malati della zona e per chi si prende cura di loro».

L’ospedale San Giovanni Addolorata ha ospitato la Messa nella prima Giornata mensile, l’11 settembre; il vescovo Ricciardi si è recato poi, nei mesi successivi, nelle parrocchie di Sant’Ugo, San Vigilio, Santa Chiara, San Giulio, Santa Bernadette Soubirous, San Martino, Santa Maria Immacolata a Grottarossa. Il prossimo appuntamento, previsto per lunedì 11 maggio, si terrà invece nella comunità di San Luca Evangelista al Prenestino. Alle ore 15.30 Rosario, sul canale YouTube della parrocchia, sarà possibile seguire il Rosario meditato alla piccola grotta di Lourdes nel giardino parrocchiale; al termine è prevista la preghiera a Maria di Papa Francesco e un breve messaggio di monsignor Ricciardi che, alle 18.30, presiederà poi la Messa, sempre trasmessa in streaming via web.

Sul sito del Centro della Pastorale Sanitaria, https://www.diocesidiroma.it/sanitaria/ , si può trovare del materiale per l’animazione della giornata mensile. Se qualcuno vuole aderire all’impegno di recitare un Rosario al mese per chi soffre e ci si offre, può scrivere all’indirizzo segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it. «Crediamo che sia ancora più opportuno, in questo momento – dice il vescovo –, rilanciare e diffondere il senso di questa giornata mensile, invitando le nostre comunità a pregare per i malati, a visitare i malati, a conoscere le storie di chi soffre e di chi si offre».

5 maggio 2020

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