13 Agosto 2025

La solennità di Santa Maria in Portico

Festeggiamenti in sicurezza per la solennità di Santa Maria in Portico, nella chiesa a lei intitolata nel centro di Roma, come informa il parroco padre Davide Carbonaro.

Si comincia giovedì 16 luglio, alle ore 21, con la recita del Santo Rosario in piazza Campitelli. Si prosegue venerdì 17 luglio alle ore 18.30 con la Messa presieduta da monsignor Pierangelo Pedretti, prelato segretario generale del Vicariato di Roma. Al termine ci sarà la benedizione della città con l’icona. Anima la Cappella musicale di Santa Maria in Campitelli.

Le celebrazioni saranno trasmesse in diretta streaming sulla pagina Facebook della parrocchia.

13 luglio 2020

A Trastevere la Festa de’ Noantri con il cardinale De Donatis

Seppur con delle limitazioni, la tradizionale Festa de’ Noantri a Trastevere si terrà anche al tempo del Covid–19. Niente processioni per le vie del quartiere il sabato successivo al 16 luglio, giorno in cui la Chiesa celebra la solennità liturgica della Beata Vergine del Monte Carmelo. Niente abito nuovo per Maria perché il lockdown non ha permesso agli stilisti di confezionarlo. Ma il cuore della solennità, la preghiera all’Immacolata, sarà incessante da oggi, lunedì 13 luglio, con l’inizio del triduo, a lunedì 27 luglio con la Messa di ringraziamento. Nel mezzo i due appuntamenti più attesi dai romani, soprattutto dai trasteverini che hanno voluto aggiungere alla festa l’appellativo “de’ noantri” cioè “di noi altri”, in opposizione a “voi altri che abitate in altri quartieri”. Domenica 19 il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà la celebrazione liturgica alle ore 19 in piazza Santa Maria in Trastevere. La statua della Vergine in legno di cedro custodita nella chiesa di Sant’Agata sarà trasportata per l’occasione in piazza issata su un apposito automezzo.

«Rispettando le distanze fisiche di sicurezza, per la Messa ci saranno oltre cinquecento posti a sedere e saranno installati maxischermi per permettere a tutti di partecipare alla liturgia – spiega Pietro Solfizi, governatore dell’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima del Carmine a Trastevere –. Siamo contenti che riusciamo a fare qualcosa. È la prima volta che non si tiene la processione per le vie del quartiere. Si è svolta anche in tempo di guerra». Si potrà accedere in piazza solo muniti di biglietti che potranno essere gratuitamente ritirati nella chiesa di Sant’Agata.

Domenica 26 monsignor Gianrico Ruzza, già ausiliare di Roma e nominato da Papa Francesco vescovo di Civitavecchia–Tarquinia, presiederà la suggestiva processione sul Tevere della “Madonna Fiumarola”, così ribattezzata perché, secondo la tradizione, la statua fu ritrovata alla foce del Tevere nel 1535 dopo una violenta tempesta. Partenza prevista per le 19.30 dall’imbarcadero del Circolo canottieri Roma. Alle 20.30 è previsto l’arrivo a Ponte Garibaldi e anche in questo caso non si terrà la consueta processione fino a Santa Maria in Trastevere. L’effige sarà immediatamente trasferita nella chiesa di Sant’Agata con un apposito furgone.

«Nonostante le restrizioni, la gente desidera questo momento – dice il rettore della chiesa di Sant’Agata don Paolo Asolan –. Non è un interesse legato solo al folklore ma c’è nel cuore dei trasteverini un profondo legame con la Madonna. C’è da sperare che l’assenza dell’aspetto popolare faccia emergere il nocciolo che rende importante questa celebrazione e il motivo per il quale resite dopo secoli».

Per don Renato Tarantelli è la prima Festa de’ Noantri in qualità di primicerio dell’arciconfraternita. Nominato lo scorso novembre, non nasconde la sua emozione e confessa che si sta preparando con la preghiera. Rimarcando le parole del rettore Asolan, afferma che «senza gli aspetti popolari emergerà il senso spirituale della solennità. È molto bello il modo in cui l’arciconfraternita si sta preparando a questo momento. Il Signore sta compiendo cose più semplici ma certamente più belle».

di Roberta Pumpo da Roma Sette

13 luglio 2020

Esercizi spirituali per i sacerdoti: il calendario per il 2020-2021

È stato preparato con un po’ di ritardo, vista l’emergenza sanitaria, ma adesso è pronto il calendario con gli esercizi spirituali per i sacerdoti per l’anno pastorale 2020-2021. Un programma preparato dal Servizio diocesano per la formazione permanente del clero, guidato da don Paolo Asolan.

La prima settimana prevista è quella che va dall’8 al 13 novembre, ed è riservata ai vescovi ausiliari, ai parroci prefetti e ai responsbili degli uffici del Vicariato. Si svolgerà nella Casa di Spiritualità Maria Consolatrice a Santa Severa e il predicatore sarà padre Marko Rupnik. Padre Stefano Bittasi, invece, guiderà gli esercizi spirituali dal 16 al 20 novembre alla Fraterna Domus di Sacrofano per i parroci. Per i sacerdoti dal primo al quinto anno di ordinazione, in programma dal 22 al 27 novembre alla Casa di preghiera Domus Aurea di Ponte Galeria, saranno affidati a padre Pietro Bovati, biblista.

Ancora, dal 29 novembre al 4 dicembre sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis a predicare gli esercizi per i vice parroci, alla Casa Divin Maestro di Ariccia. Mentre il vescovo ausiliare per il settore Centro Daniele Libanori guiderà il ritiro dal 10 al 15 gennaio 2021 nella Casa della Risurrezione di Montefiolo, per tutti quelli che non hanno potuto partecipare nelle altre date.

Le iscrizioni sono già aperte: basta contattare la Segreteria del Servizio per la formazione permanente del clero, al numero 06.69886206, o inviando una email all’indirizzo formazioneclero@diocesidiroma.it. «Contiamo di dare più avanti, un po’ prima dell’auspicabile ripresa delle attività pastorali, anche le informazioni relative ai laboratori e agli altri appuntamenti di formazione – ivi compresi i pellegrinaggi, che sono saltati quest’anno», è l’auspicio di don Paolo Asolan.

13 luglio 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione don Lorenzo Meati

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do

don Lorenzo Meati, oblato del Divino Amore,

di anni 82,

Vicario Parrocchiale a San Carlo Borromeo a Fonte Laurentina

 

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno domani, lunedi 13 luglio 2020, ore 15.00

presso la Parrocchia San Carlo Borromeo a Fonte Laurentina

(Via Edoardo Amaldi , 215 – 00134 Roma)

11 luglio 2020

Settimana estiva per i sacerdoti che compiono il 10°, 20° e il 30 ° anniversario di ordinazione in Val di Fassa

Settimana estiva per i sacerdoti che compiono il 10°, 20° e il 30 ° anniversario di ordinazione in Val di Fassa.

Campo diocesano per i ragazzi della II e III media a Santa Maria dell’Acero (Velletri)

Campo diocesano per i ragazzi della II e III media a Santa Maria dell’Acero (Velletri).

E’ entrato nella luce della Resurrezione padre Nicola Boccuzzo

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do

P. Nicola Boccuzzo, O. de M.,

di anni 76,

Parroco della Parrocchia di Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano,

Parroco della Parrocchia di San Ferdinando Re dal 2003 al 2006

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno domani, sabato 11 luglio 2020, alle ore 11.00,

presso la Parrocchia di Santa Maria della Mercede e Sant’Adriano

(Viale Regina Margherita, 68)

 

10 luglio 2020

Marco Di Tommasi nominato presidente dell’Azione cattolica diocesana di Roma

Marco Di Tommasi

Marco Di Tommasi è il nuovo presidente dell’Azione cattolica di Roma. A nominarlo, tra una terna di candidati presentati dall’assistente diocesano don Sergio Paolo Bonanni, il cardinale vicario Angelo De Donatis. Il porporato rivolge al nuovo responsabile «congratulazioni e auguri per il lavoro importante che si troverà a svolgere per la direzione dell’Associazione diocesana in chiave di collegialità e di unitarietà, coadiuvato dalla Presidenza e dal Consiglio diocesani».

«Come si sa la diocesi ha indicato alle parrocchie la costituzione di équipe pastorali – ricorda il cardinale De Donatis –, come strumenti operativi e propositivi, allo scopo di attuare la prospettiva pastorale della presenza significativa e testimoniante ed evangelizzante delle comunità ecclesiali all’interno del tessuto cittadino, così come si esprime e vive nei quartieri differenti. L’11 maggio scorso ho inviato una scheda ai parroci per invitarli a riflettere insieme agli altri sacerdoti della parrocchia, ai collaboratori pastorali per avviare in modo solidale la piena ripresa della vita parrocchiale». Poi prosegue: «Sono convinto del ruolo che l’Azione cattolica può avere sia nell’offrire la disponibilità ai singoli soci alla eventuale richiesta personale di collaborazione da parte dei parroci sia il convinto sostegno al lavoro che l’équipe svolgerà per promuovere la consapevolezza attiva dell’intera comunità parrocchiale in chiave di evangelizzazione e di testimonianza del Signore».

Marco Di Tommasi, della parrocchia San Mattia Apostolo, 62 anni, sposato con Anna Luisa e papà di due figli, è presidente parrocchiale. È stato vicepresidente diocesano per il settore adulti. È ministro straordinario della comunione. In ambito lavorativo è dirigente di un ente pubblico. «Assumo la presidenza dell’Azione cattolica diocesana di Roma con timore e tremore – dichiara –, con un sottile senso di indegnità e di inadeguatezza, ma con la ferma convinzione che non sarò solo nel servizio e che la gioia sarà superiore alla fatica. Vi porto tutti nel cuore e nella mia preghiera davanti al Signore, e vi chiedo di sostenermi con la vostra preghiera».

Leggi la lettera del cardinale vicario a don Sergio Paolo Bonanni

10 luglio 2020

Rinnovata illuminazione per il Pantheon

Stavolta è il turno del Pantheon: Roma Capitale e Acea vogliono per i monumenti della Città eterna una «illuminazione artistica e d’accento», con diversi piani di allineamento per non «appiattire» il risultato finale. Al Pantheon, venerdì 10 luglio sarà inaugurato l’ammodernamento dell’impianto di illuminazione pubblica che riguarda, così si legge nella relazione, «l’intero impianto architettonico con una illuminazione d’accento che enfatizza alcune parti ed elementi d’arredo architettonico presenti».

Sono così sottolineate le superfici verticali e gli elementi di marmo in via della Palombella, ma la vera novità è la nuova illuminazione del piano di calpestio del pronao, ovvero del pavimento: l’obiettivo è restituire l’intero volume del Pantheon a una forte visibilità notturna. I tecnici della Società Areti, in piena sicurezza sanitaria, nella notte dell’8 luglio sono saliti nello spazio terrazzato accessibile dalla cosiddetta basilica di Nettuno per il puntamento dei proiettori in vista dell’inaugurazione. Venerdì sera saranno presenti il sindaco di Roma, Virginia Raggi; Michaela Castelli, presidente del Consiglio di amministrazione di Acea; Daniela Porro, a capo della Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma; Edith Gabrielli, alla guida della Direzione dei Musei statali della città di Roma; monsignor Daniele Micheletti, arciprete rettore della basilica del Pantheon.

«Tutti i romani, in ogni epoca, dall’antichità a oggi – riflette monsignor Micheletti –, sono particolarmente legati al Pantheon, che è sempre stato per ogni generazione un punto di riferimento centrale per la città. In un momento come quello attuale, dove il futuro è più incerto che mai, come ha già detto il parroco per Santa Maria in Trastevere in una occasione similare, “la nuova illuminazione potrà contribuire a indicare la porta di ingresso fisica e spirituale verso un luogo di culto che emana speranza, carità e solidarietà”».

Ogni anno milioni di visitatori entrano nella basilica del Pantheon: «Alcuni non sanno neppure che è una chiesa cristiana – dichiara ancora il rettore –. Alcuni non sono cristiani. Molti non sono neppure donne o uomini con una qualche fede religiosa. Sono turisti. Turisti dai mille volti, spesso distratti, quasi portati dal flusso delle altre persone e delle cose. Si avvicinano al Pantheon per visitare un monumento di Roma antica. Il Pantheon invece ha ancora una sua vita, parla al presente e ha un futuro. Il Pantheon risuona ancora di canti e di inni a Dio. È un luogo di raccoglimento e di ricerca, di domanda e di risposta, è ancora uno spazio sacro». La rinnovata illuminazione, è la conclusione del sacerdote, «ci inviterà nella notte ad alzare lo sguardo, non soltanto per vedere ma per osservare. Pietre, statue, marmi colorati, una cupola poderosa aperta al cielo… Perché ogni uomo diventi viaggiatore e pellegrino di se stesso».

9 luglio 2020

“Un giorno al Laterano”, un documentario per scoprire le bellezze del complesso lateranense

Perché la “sedia stercoraria”, custodita nel chiostro della basilica di San Giovanni in Laterano, si chiama così? Quando fu realizzato l’organo “Luca Blasi” all’interno della cattedrale di Roma? E cos’era il Sancta Sanctorum, in cima alla Scala Santa? Sono alcune delle curiosità che si possono scoprire guardando il documentario “Un giorno al Laterano”, realizzato dal Servizio per la cultura e l’università della diocesi di Roma e dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della diocesi di Roma.

«Vuole essere un viaggio virtuale alla scoperta della storia e della bellezza di uno dei luoghi più suggestivi di Roma: il complesso del Laterano di cui fanno parte anche la Pontificia Università Lateranense e la Biblioteca Beato Pio IX», spiega monsignor Andrea Lonardo, direttore del Servizio per la cultura e l’università e “guida”, nel documentario, all’interno del Laterano. Ad accompagnare gli spettatori in questo viaggio, oltre al sacerdote, diversi ospiti, a cominciare dal cardinale vicario Angelo De Donatis. E ancora: dall’attore Giovanni Scifoni all’organista Giandomenico Piermarini, dall’architetto Riccardo Roselli al sottosegretario Linda Ghisoni, del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, solo per citarne alcuni.

Linda Ghisoni
Riccardo Roselli

«L’idea originale – fa sapere monsignor Lonardo – era di fare un percorso aperto, reale. Sarebbe stata una giornata dalle 10 del mattino fino a mezzanotte con gruppi di universitari, professori, che avrebbero accolto le persone in tutti quanti i luoghi. Ma abbiamo deciso di rimandare all’anno prossimo la versione reale e di fare almeno una piccola visita virtuale».

Monsignor Lonardo è autore e narratore di “Un giorno al Laterano”, mentre don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, ha curato riprese e montaggio; Francesco d’Alfonso è direttore di produzione e curatore delle musiche; mentre Claudio Tanturri si è occupato delle riprese e della segreteria di produzione con Annalisa Ceravolo, che ha anche realizzato tutte le fotografie di backstage e non solo (anche le bellissime immagini che accompagnano questo testo sono di Annalisa Ceravolo).

“Un giorno a Laterano” è disponibile sul canale YouTube del Servizio per la cultura e l’università nonché sul sito internet del Servizio diocesano.

9 luglio 2020

«Un vero artista e un uomo amabile»: il vescovo Libanori ricorda l’amico Ennio Morricone

SCUOLA-006

Aveva chiesto un «funerale in forma privata» nel necrologio scritto di suo pugno, il maestro Ennio Morricone. E così è stato: le esequie si sono tenute lunedì 6 luglio nella cappella del Campus Bio Medico di Roma, dove il compositore Premio Oscar era ricoverato a seguito di una caduta che gli aveva causato la rottura del femore, e dove si è spento nella notte tra domenica e lunedì. Presenti solo i familiari più stretti: la moglie Maria, i figli, i nipoti. Qualche amico, come il regista Giuseppe Tornatore e l’avvocato Giorgio Assumma, ma nessun altro. «Non voglio disturbare», aveva scritto il maestro. E così è stato. A celebrare il funerale, il vescovo ausiliare del settore Centro della diocesi padre Daniele Libanori.

Amico lui stesso di Morricone, che conobbe quando era ancora rettore della Chiesa del Gesù e il compositore abitava poco lontano. «Ogni mattina presto usciva di casa, andava a comprare il giornale e poi veniva in chiesa a pregare – racconta il vescovo –; partecipava anche alla Messa con la signora Maria. Poi, per i duecento anni della ricostituzione della Compagnia di Gesù, io lo avvicinai, una mattina d’estate, e gli chiesi se fosse disposto a scrivere una Messa; aggiunsi subito che non avrei mai potuto dargli un compenso e lui, con la generosità che gli era propria, rispose di sì». Immediatamente, ricorda monsignor Libanori, «cominciò a pensare a un’orchestra, a un coro, come se ci stesse pensando da chissà quanto tempo. Ma poi – prosegue – di lì a una settimana mi chiamò e mi disse di andarlo a trovare, e una volta giunto a casa sua, dove c’era anche la signora Maria, e mi chiese di scioglierlo dall’impegno, perché proprio non riusciva nell’intento. Io lo tranquillizzai, dicendo che l’ispirazione quando viene viene… E sta di fatto che di lì a due mesi avevamo la Messa».

Da allora tra il gesuita e il compositore iniziò una frequentazione assidua. «Lo andavo a trovare spesso, era un uomo molto piacevole – rievoca il presule –. Era una sorta di divo antidivo, è rimasto se stesso nonostante fosse un uomo di fama mondiale, con la sua semplicità e immediatezza. Aveva un carattere sanguigno ma anche una affettuosità grande». In poche parole, «un vero artista», come monsignor Libanori ha sottolineato anche durante il funerale. «L’ho detto nell’omelia: gli artisti muoiono ma lasciano in mezzo a noi la loro anima, perché lasciano la loro musica», dice il vescovo.

Commosso, ricorda i momenti passati insieme. «Era una persona che non amava farsi condizionare; quando accettava una committenza voleva sempre metterci del suo. È sempre stato estremamente riservato riguardo la sua fede, ma la sua è stata una fede semplice e schietta, era uomo dai sentimenti profondi. Ha sempre vissuto in maniera molto discreta. Se da una parte calcava i palcoscenici più famosi del mondo, quando rientrava a Roma viveva geloso della sua intimità, con la compagnia dei figli e dei nipoti». All’insegna della riservatezza decise di celebrare anche il sessantesimo anniversario di matrimonio con l’amata Maria. A presiedere la cerimonia c’era, anche allora, l’amico “padre Daniele”. «Quello fu davvero un momento molto bello per tutti noi. Ha vissuto con grande intensità e grande sobrietà. Il mio è il ricordo di un uomo al quale ho voluto bene».

Giulia Rocchi

8 luglio 2020

Gli spazi delle parrocchie a disposizione delle scuole per favorirne l’apertura a settembre

SCUOLA-006

Aule del catechismo e spazi parrocchiali a disposizione delle scuole romane per favorire a settembre la ripresa delle attività scolastiche. Mentre ci si interroga su didattica a orario ridotto o su come distanziare i banchi nelle classi, la diocesi di Roma lancia una iniziativa concreta per far sì che i ragazzi romani possano tornare a scuola in sicurezza. A spiegarla è, in una lettera inviata oggi a tutti i parroci, il prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti. «Seguendo le indicazioni del nostro cardinale vicario, abbiamo avviato un’iniziativa, coordinata dal vescovo ausiliare monsignor Paolo Selvadagi, con il supporto dell’Ufficio per la pastorale scolastica e l’insegnamento della religione cattolica e dell’Ufficio giuridico del Vicariato – si legge nella lettera – per aiutare le scuole di Roma a riprendere l’attività didattica il prossimo mese di settembre mettendo a disposizione, ove possibile, alcuni spazi parrocchiali».

Si parte dunque con una sorta di ricognizione, di quali e quante aule o locali siano disponibili in ogni parrocchia. «Per avere maggior contezza di tali necessità e per gestire in modo efficace questa importante iniziativa – scrive infatti il prelato segretario –, anche in relazione alle Istituzioni civili di riferimento con cui stiamo studiando una possibile intesa, vi chiediamo di far pervenire all’indirizzo e-mail di questa Segreteria Generale tutte le istanze ricevute sull’argomento e di provvedere a segnalare, sempre a mezzo di posta elettronica, le richieste che avete già ricevuto e la vostra eventuale disponibilità ad offrire alcuni spazi anche a prescindere dalle richieste ricevute».

7 luglio 2020

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