Stavolta è il turno del Pantheon: Roma Capitale e Acea vogliono per i monumenti della Città eterna una «illuminazione artistica e d’accento», con diversi piani di allineamento per non «appiattire» il risultato finale. Al Pantheon, venerdì 10 luglio sarà inaugurato l’ammodernamento dell’impianto di illuminazione pubblica che riguarda, così si legge nella relazione, «l’intero impianto architettonico con una illuminazione d’accento che enfatizza alcune parti ed elementi d’arredo architettonico presenti».
Sono così sottolineate le superfici verticali e gli elementi di marmo in via della Palombella, ma la vera novità è la nuova illuminazione del piano di calpestio del pronao, ovvero del pavimento: l’obiettivo è restituire l’intero volume del Pantheon a una forte visibilità notturna. I tecnici della Società Areti, in piena sicurezza sanitaria, nella notte dell’8 luglio sono saliti nello spazio terrazzato accessibile dalla cosiddetta basilica di Nettuno per il puntamento dei proiettori in vista dell’inaugurazione. Venerdì sera saranno presenti il sindaco di Roma, Virginia Raggi; Michaela Castelli, presidente del Consiglio di amministrazione di Acea; Daniela Porro, a capo della Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma; Edith Gabrielli, alla guida della Direzione dei Musei statali della città di Roma; monsignor Daniele Micheletti, arciprete rettore della basilica del Pantheon.
«Tutti i romani, in ogni epoca, dall’antichità a oggi – riflette monsignor Micheletti –, sono particolarmente legati al Pantheon, che è sempre stato per ogni generazione un punto di riferimento centrale per la città. In un momento come quello attuale, dove il futuro è più incerto che mai, come ha già detto il parroco per Santa Maria in Trastevere in una occasione similare, “la nuova illuminazione potrà contribuire a indicare la porta di ingresso fisica e spirituale verso un luogo di culto che emana speranza, carità e solidarietà”».
Ogni anno milioni di visitatori entrano nella basilica del Pantheon: «Alcuni non sanno neppure che è una chiesa cristiana – dichiara ancora il rettore –. Alcuni non sono cristiani. Molti non sono neppure donne o uomini con una qualche fede religiosa. Sono turisti. Turisti dai mille volti, spesso distratti, quasi portati dal flusso delle altre persone e delle cose. Si avvicinano al Pantheon per visitare un monumento di Roma antica. Il Pantheon invece ha ancora una sua vita, parla al presente e ha un futuro. Il Pantheon risuona ancora di canti e di inni a Dio. È un luogo di raccoglimento e di ricerca, di domanda e di risposta, è ancora uno spazio sacro». La rinnovata illuminazione, è la conclusione del sacerdote, «ci inviterà nella notte ad alzare lo sguardo, non soltanto per vedere ma per osservare. Pietre, statue, marmi colorati, una cupola poderosa aperta al cielo… Perché ogni uomo diventi viaggiatore e pellegrino di se stesso».
9 luglio 2020