3 Agosto 2025

Negli oratori estivi divisi in piccoli gruppi; sconsigliati i campi estivi

Sì agli oratori estivi, con le dovute accortezze. Mentre i campi estivi sono, nelle condizioni attuali, «fortemente sconsigliati». L’Ufficio catechistico e il Servizio per la pastorale giovanile della diocesi di Roma presentano una nota con le indicazioni per la realizzazione degli oratori estivi in tempo di pandemia, recependo quanto indicato nelle “Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza Covid-19” a cura del Dipartimento per le politiche della famiglia, nonché le indicazioni del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Cei, cui è seguita in data 21 maggio un’ulteriore specificazione data ai vescovi e agli Uffici diocesani.

«La Chiesa vuole con coraggio e responsabilità non tirarsi indietro nel dare il suo contributo per la ripresa sociale ed essere vicina alle famiglie. Sappiamo, inoltre, che queste iniziative, prima di essere un servizio sociale, sono un’opportunità preziosa per l’accompagnamento della formazione umana e cristiana di bambini e ragazzi». Ne sono convinti don Andrea Cavallini e don Antonio Magnotta, direttori rispettivamente dell’Ufficio catechistico e del Servizio per la pastorale giovanile. Il sussidio per l’oratorio estivo pensato per quest’anno, infatti, è legato al cammino diocesano sull’ascolto e si chiama “#BecomingSuper … Per ascoltare meglio”. Pensato, come accade da diversi anni a questa parte, insieme al Centro oratori romani (Cor), all’Azione cattolica ragazzi, all’Agesci e ai Giuseppini del Murialdo, il sussidio verrà presentato ufficialmente lunedì, alle 19, con una diretta sulla piattaforma WebEx del Centro Oratori Romani: https://cor-193.my.webex.com/join/cor.

Le attività saranno, naturalmente, rimodulate per rispettare le indicazioni governative, garantire la sicurezza dei bambini e la tranquillità dei loro genitori. «Quest’anno gli oratori estivi vanno immaginati come una molteplicità di “piccoli oratori” autonomi e separati tra loro all’interno della proposta della parrocchia – sottolineano i due responsabili diocesani –. I bambini vanno divisi in gruppi completamente autonomi l’uno dall’altro che non devono mai intercettarsi, ma essere, pur nello stesso ambiente, rigidamente separati tra loro». Gruppi separati come piccole isole nel mare della parrocchia, spiega David Lo Bascio, presidente del Cor: «Lo chiamiamo progetto arcipelago – sottolinea –: ci saranno tanti gruppi di bambini con un animatore, eventualmente distribuiti anche in strutture che vanno oltre la parrocchia, come i vicini parchi». Un adulto ogni cinque (scuola materna), sette (scuola elementare) o dieci ragazzi (adolescenti), mentre in caso di bambini disabili è previsto il rapporto uno a uno. «Gli educatori – è specificato nella nota diocesana – devono avere una certificazione medica che attesti le loro buone condizioni di salute».

I bambini, chiarisce ancora il documento, dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina, anche durante le attività all’aria aperta; quest’ultima va favorita, ma naturalmente ci saranno anche attività da svolgere in locali chiusi, nei quali dovranno essere disponibili dispenser di igienizzante per le mani. Si dovranno inoltre predisporre pulizie o disinfezioni quotidiane, e si suggerisce ai parroci di individuare un responsabile dell’igiene. Importante inoltre, sottolineano don Cavallini e don Magnotta, «che la fase di arrivo e uscita dei bambini si svolga senza comportare assembramento negli ingressi delle aree interessate». A ogni animatore e bambino deve essere inoltre misurata la temperatura corporea all’ingresso.

Quanto ai campi estivi, i responsabili diocesani spiegano che «il campo “classico” presenta maggiori criticità e l’osservanza delle indicazioni è ancora più complicata. Quindi ci sentiamo di sconsigliarlo fortemente. Questo non esclude che, sulla base dell’evolversi della situazione e delle indicazioni governative, si possa più in là rivalutare la decisione».

Leggi il testo completo della nota diocesana

22 maggio 2020

Sanificazione, in Vicariato il kit gratuito per le parrocchie

A partire da oggi, mercoledì 19 maggio, sarà possibile ritirare il kit gratuito che la Diocesi di Roma ha predisposto per ogni parrocchia e rettoria. Il segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti, ha informato i parroci e i rettori delle chiese di Roma che il kit, composto da due manifesti informativi da esporre all’ingresso della chiesa, 5 litri di prodotto per la sanificazione e 10 dispenser di igienizzante per le mani, si può ritirare dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle 13.

Per il ritiro della merce sarà consentito l’accesso dei veicoli al palazzo del Vicariato (il personale addetto alla portineria fornirà tutte le indicazioni una volta arrivati sul posto). Da parte di parroci e rettori sarà possibile ritirare il kit personalmente o delegare una persona di fiducia. In base alle esigenze e alle possibilità, inoltre, ci si potrà accordare per ritirare il materiale di più parrocchie, magari della stessa prefettura. «In questi giorni – la conclusione della lettera di monsignor Pedretti a parroci e rettori – stiamo cercando di ordinare una grande quantità di guanti, ma stiamo riscontrando un po’ di difficoltà a reperirli. Non appena arriveranno vi invierò un’altra comunicazione».

 

E’ tornato alla casa del Padre Tommaso, papà di don Donato Le Pera

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Don Donato Le Pera,

Parroco della Parrocchia San Pio V,

Rettore della Chiesa Santa Maria del Riposo,

per la morte del suo caro papà

Tommaso

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Tommaso il premio

della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno oggi, lunedì 18 maggio 2020, alle ore 12.00,

presso la Parrocchia di San Pio V (Largo San Pio V, 3)

18 maggio 2020

Santa Maria della Vittoria: quando l’Arte si fa Verità

La chiesa di Santa Maria della Vittoria a Roma è nota per la splendida opera dello scultore Gian Lorenzo Bernini, l’estasi di Santa Teresa, realizzata nel 1625. La chiesa, appartenente ai carmelitani e dedicata in origine a san Paolo apostolo, ricevette il titolo di “Santa Maria della Vittoria”, in seguito alla presenza dell’icona miracolosa che salvò la città di Praga dall’assalto delle truppe luterane l’8 novembre 1622. Si tratta della cosiddetta battaglia della Montagna Bianca. Il principe Federico di Sassonia, a capo dell’esercito luterano, aveva sferrato l’attacco decisivo per conquistare la città. L’esercito imperiale, sotto la guida di Massimiliano di Baviera, era allo stremo. Il cappellano militare, Domenico di Gesù e Maria, carmelitano scalzo, aveva trovato nel castello di Strakonitz un’immagine della natività con evidenti segni di sfregio: gli occhi di San Giuseppe, di Maria e dei pastori erano stati accecati, solo gli occhi del Bambino Gesù furono lasciati integri. Il carmelitano diede la carica contro l’esercito nemico, egli portava legata al collo l’immagine sfregiata. Si videro dei raggi di luce fuoriuscire dall’icona che accecarono i nemici, costringendoli alla fuga. L’immagine miracolosa fu portata in trionfo a Roma e riposta nello splendido altare dell’abside di Santa Maria della Vittoria.

Un incendio nel 1883, purtroppo, distrusse l’altare con l’icona miracolosa; il principe Alessandro Torlonia, allora, volle finanziare la ricostruzione dell’abside e sull’altare maggiore, incorniciata da una splendida raggiera, venne posta una copia del 1600, che riproduceva l’icona miracolosa.

Ai lati del transetto si aprono due cappelle: la Cappella Cornaro e la Cappella Capocaccia, rispettivamente, con l’estasi di santa Teresa del Bernini e con il sogno di san Giuseppe dell’artista carrarese, Domenico Guidi. Bernini nello scolpire l’opera, si è ispirato alla biografia della santa, che descrive un piccolo angelo ardente di luce, nell’atto di trafiggerle il cuore più volte con un dardo, mentre lei geme più che per il dolore, per il desiderio dell’amor di Dio che ricolma la sua anima. Nella parte alta della cappella, due angeli portano un cartiglio con su scritte le parole che Gesù dice a Santa Teresa: “Se non avessi creato il cielo, lo creerei solo per te”.

Nella cappella di fronte, si staglia il gruppo marmoreo realizzato dal Guidi: un Angelo dialoga con il patriarca san Giuseppe, profondamente addormentato. Vediamo l’angelo, che con fare deciso impartisce il comando allo Sposo di Maria: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto…” (Mt 2,13-14). La relazione tra la cappella Cornaro e la cappella Capocaccia è data proprio dalla profonda devozione che Teresa d’Avila aveva per san Giuseppe. Santa Teresa lo considerava Padre, Avvocato, Protettore e Maestro.

Nella volta della navata centrale campeggia lo splendido affresco del perugino Giovan Domenico Cerrini (1609-1681), allievo del Sassoferrato. In una splendida cornice dorata sostenuta da angeli in volo, l’affresco del Cerrini presenta il trionfo di Maria tra i cori angelici e la terribile battaglia di san Michele arcangelo con i suoi angeli, che scacciano gli eretici e i loro libri nell’Inferno.

La chiesa di Santa Maria della Vittoria è uno scrigno prezioso di storia, arte e fede nella Vergine Maria, nel cui nome è possibile vincere tutte le eresie. Maria ha generato la Verità, l’ha portata nel suo grembo, donando il suo sangue e il nutrimento alla Verità incarnata. San Giuseppe ha custodito il Verbo incarnato e Colei che Lo ha generato. Maria e Giuseppe hanno saputo custodire la Verità perché profondamente radicati in una vita di purezza. I santi carmelitani, a cui le varie cappelle di santa Maria della Vittoria sono dedicate, hanno saputo vivere all’insegna della purezza, e questo, ha garantito loro di essere testimoni luminosi della Verità e fulgidi esempi per la nostra vita.

a cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

18 maggio 2020

Da lunedì 18 maggio riprendono le Messe con la presenza di fedeli

Dalle basiliche papali alle parrocchie di periferia. Proseguono, nella Città Eterna, le operazioni di sanificazione delle chiese promosse da Roma Capitale e dall’Esercito italiano, in sinergia con il Vicariato di Roma, in vista della giornata di domani: lunedì 18 maggio, infatti, potranno ricominciare a essere celebrate Messe con la presenza del popolo di Dio.

Il protocollo firmato dal Governo e dalla Conferenza episcopale italiana prevede, lo ricordiamo, che l’accesso ai luoghi di culto sia effettuato in modo da evitare assembramenti; che la distanza tra le persone debba essere di almeno un metro sia lateralmente che frontalmente, che chi accede ai luoghi di culto debba indossare la mascherina per coprire naso e bocca. Si chiede inoltre di regolare gli accessi e il rispetto della normativa tramite volontari, e si ricorda ai fedeli che non è consentito entrare in chiesa qualora si abbiano sintomi influenzali o temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5° C, o ancora qualora si sia stati in contatto con malati di Covid-19.

Per quanto riguarda la celebrazione vera e propria, si chiede di ridurre al minimo la presenza di celebranti e ministranti; di evitare la presenza del coro e lo scambio della pace. La Comunione verrà consegnata al banco, senza che nessuno debba alzarsi dal proprio posto; il sacerdote e gli eventuali ministri straordinari dovranno indossare mascherina e guanti e aver igienizzato le mani; l’ostia dovrà essere offerta soltanto sulle mani dei fedeli e facendo attenzione a non toccarle.

Le parrocchie si sono organizzate per tempo, e tutto è pronto in vista di domani. A Santa Maria del Carmelo, ad esempio, il parroco don Fernando Altieri racconta che «sono stati posizionati sulle panche dei grandi bollini gialli, per indicare ai fedeli dove sedersi in modo che sia mantenuto il distanziamento». Lo stesso è avvenuto in tante comunità, come a San Giovanni Bosco, la prima parrocchia ad essere sanificata dalle squadre specializzate in campo Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare (Cbrn) dell’Esercito italiano, mercoledì 13 maggio. In alcune parrocchie che hanno spazi all’aperto, inoltre, si è pensato a celebrazioni all’aperto, come a San Policarpo, dove le Messe festive delle ore 9 si terranno nel campo dell’oratorio, mentre le Messe festive delle ore 10, oltre che in chiesa con la presenza di fedeli, continueranno a essere trasmesse sul canale YouTube parrocchiale e su Nsl, canale 74 del digitale terrestre, che ha gli studi nel territorio parrocchiale.

17 maggio 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione monsignor Fernando Belli

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do

Mons. Fernando Belli,

Canonico Onorario della Basilica del Santissimo Salvatore

e Santi Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano,

Rettore della Chiesa di Santa Maria di Loreto al Foro Traiano

dal 1983 al 2014,

Direttore dell’Ufficio per la Pastorale del Tempo Libero,

del Turismo e dello Sport del Vicariato di Roma dal 1997 al 2003,

Parroco della Parrocchia di San Romualdo Abate dal 1974 al 1979

e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno sabato 16 maggio 2020 alle ore 14.00,

presso la Parrocchia di Santa Maria del Carmelo

(Piazza Beata Vergine del Carmelo, 10)

15 maggio 2020

Riprese le riunioni del consiglio episcopale

È tornato a riunirsi dopo oltre un mese il consiglio episcopale, che si è tenuto eccezionalmente nell’Aula della Conciliazione, proprio per garantire maggiore distanziamento tra i partecipanti, che erano tutti muniti di mascherina. Il consiglio si è riunito con il cardinale vicario Angelo De Donatis, uscito dal periodo di malattia e convalescenza dovuto al Covi-19. Il porporato, lo ricordiamo, era stato ricoverato al Policlinico Universitario Agostino Gemelli lo scorso 30 marzo in quanto positivo al coronavirus.

L’incontro del consiglio episcopale è durato due ore e mezza. Tra gli argomenti all’ordine del giorno, anche la prossima ripresa delle Messe con la presenza del popolo, prevista da lunedì 18 maggio.

15 maggio 2020

La consegna del Padre Nostro ai catecumeni

Si tratta di «pazientare ancora un po’», ma poi i catecumeni potranno ricevere i sacramenti: nell’attesa, scrivono loro suor Pina Ester De Prisco, responsabile diocesana del catecumenato, e don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, che li hanno accompagnati anche in questi mesi della “fase 1” con lettere e video.

«Come sapete – si legge nella lettera –, dal 18 maggio sarà di nuovo possibile celebrare pubblicamente la messa, sebbene con attenzioni igieniche particolari. Sarà bello tornare a vivere la celebrazione, anche perché domenica 24 e domenica 31 maggio sono le ultime due feste del Tempo di Pasqua: l’Ascensione e la Pentecoste. Vi invitiamo a tornare a messa insieme alla comunità e a riprendere contatto diretto con il vostro parroco, nel caso in cui in questo periodo abbiate sentito solo i catechisti».

Oltre all’invito a riprendere a frequentare la parrocchia, i due responsabili diocesani ricordano l’appuntamento con la consegna del Padre Nostro. Come fatto nelle ultime settimane, sul canale YouTube dell’Ufficio catechistico diocesano domenica 17, sarà caricato il video per la consegna del Padre nostro, che va guardato sia dal catecumeno eletto che dal catechista; i due dovranno poi sentirsi telefonicamente per un momento di condivisione. «La celebrazione vera e propria della consegna – ricordano suor Pina Ester De Prisco e don Andrea Cavallini – verrà fatta in parrocchia, prima di ricevere il Battesimo».

15 maggio 2020

Esigenze di culto e carità, la ripartizione dei fondi 8xmille per l’anno 2019

Esigenze di culto e pastorale e interventi caritativi: questi i due grandi settori in cui è stata suddivisa la quota dell’8xmille «assegnata alla diocesi di Roma-Ostia dalla Cei, compresi gli interessi maturati, che è stata erogata entro il mese di marzo 2020». A sottolinearlo è monsignor Mario Scala, direttore dell’Ufficio amministrativo del Vicariato di Roma.

In particolare, per la pastorale la somma erogata nel 2019 è di 4.502.963,14 euro, che sono stati utilizzati per formazione di operatori liturgici, per la costruzione di nuovi complessi e di restauro di parrocchie ed edifici di culto; ancora, per la realizzazione di iniziative comunitarie, per l’andamento della curia diocesana, per i mezzi di comunicazione sociale a finalità pastorale, per le strutture al servizio del clero anziano o malato, per il sostegno a Istituti di vita consacrata e per il funzionamento del Tribunale Ordinario della diocesi. Un’altra parte è destinata alla formazione del clero, così come per iniziative di cultura religiosa, attività di sostegno alle missioni, ad associazioni ed enti culturali.

Per interventi caritativi la somma erogata nel 2019 è pari a 4.340.265,93 euro. Nel dettaglio, sono serviti per il sostegno di nuclei familiari bisognosi, per la realizzazione di progetti solidali diocesani, per aiutare i detenuti e sostenere la Caritas diocesana. Ancora, per associazioni o enti ecclesiastici che operano nel campo della emarginazione; per i centri per il sostegno alla vita; per progetti di sviluppo dei missionari romani e al sostegno dei migranti.

Leggi il testo integrale della relazione

15 mggio 2020

«Dio ti ha amato e ti ha chiamato»: la lettera del cardinale ai sacerdoti che festeggiano il 25° di ordinazione

Roma 21-04-2013Basilica di San Pietro, Papa Francesco, celebra la messa con il rito della ordinazione presbiteralePh: Cristian Gennari/Siciliani

«Cosa resta, infatti, di venticinque anni – o quaranta – di sacerdozio, se non quel tanto Amore che Dio riversa ogni giorno con fedeltà nella nostra vita, attraverso le nostre mani, continuando a fidarsi di noi che, con il passare del tempo, siamo maggiormente consapevoli delle nostre debolezze? Cosa resta se non l’amore che noi abbiamo riversato nel cuore della gente affidata, nei momenti belli come nei periodi difficili, nel tempo dell’entusiasmo e nel tempo della fragilità?». Il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive ai sacerdoti che avrebbero festeggiato il venticinquesimo anniversario di ordinazione presbiterale oggi, 14 maggio.

Il cardinale e il gruppo di presbiteri avrebbero dovuto «celebrare insieme al Monastero di Santa Scolastica di Civitella San Paolo», ricorda nella lettera. E lo faranno appena sarà possibile, assicura il vicario del Papa per la diocesi di Roma. Intanto «sei chiamato a vivere il 14 maggio in modo diverso – sottolinea il cardinale De Donatis –, in un tempo di isolamento inaspettato in cui il Signore ci sta prendendo per mano per educarci di nuovo. La festa con gli altri è rimandata, ma tu in quel giorno la vivrai ugualmente con Lui, nell’intimità e nell’amore della prima giovinezza, lodandolo e ringraziandolo perché ti ha amato, ti ha chiamato e ha dato sé stesso per te».

«Ti invito, come ti diceva il Papa – si legge ancora nella lettera – a rinnovare l’impegno di essere ministri, innanzitutto, dell’amore vicendevole tra gli stessi sacerdoti, in una singolare fratellanza tipica della vocazione e del ministero presbiterale. Sai bene come sia importante – e faticoso – essere fratelli tra sacerdoti; molti di voi lo sperimentate tra compagni di classe, nell’amicizia nata dai giorni del seminario, oppure lo vivete ora nel presbiterio parrocchiale. La fraternità sacerdotale è il dono più bello che ci possiamo fare e la testimonianza più credibile per la nostra gente».

Leggi il testo integrale della lettera

14 maggio 2020

E’ tornato alla casa del Padre Giovanni, fratello di monsignor Natale Loda

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di monsignor Natale Loda,

Rettore della Chiesa di San Giuseppe a Capo le Case,

per la morte del suo caro fratello

Giovanni

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Giovanni il premio

della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

14 maggio 2020

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