Roma by night: Santa Messa, alle ore 18.30, e poi incontro su “La morte di Mozart”, nella chiesa di Sant’Ignazio in Campo Marzio, a cura del Servizio cultura e università.
Corso di formazione in pastorale dei malati e dei sofferenti aperto a tutti al Pontificio Seminario Romano Maggiore
Corso di formazione in pastorale dei malati e dei sofferenti aperto a tutti al Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura del Centro per la pastorale sanitaria.
Nella chiesa rettoria di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio celebra la Messa nella memoria liturgica del Beato Angelico, patrono degli artisti
Nella chiesa rettoria di Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio celebra la Messa nella memoria liturgica del Beato Angelico, patrono degli artisti.
San Clemente, gioiello incastonato nel cuore di Roma
Una delle Basiliche più visitate a Roma, oltre ovviamente le quattro Basiliche Maggiori, è la Basilica di San Clemente, un prezioso gioiello incastonato nel cuore della città eterna.
Questa meravigliosa Basilica tra l’Esquilino e il Celio vanta una storia plurisecolare. Infatti, si può dividere la struttura della Chiesa in tre livelli. Il livello più inferiore vanta un’area archeologica con edifici del I secolo d. C., quella intermedia è invece la Basilica paleocristiana del IV secolo e, l’attuale, è la Basilica realizzata all’incirca nel 1100.
Per il pellegrino che giunge a Roma, ieri come oggi, la Basilica di San Clemente è sicuramente una tappa imprescindibile. L’attuale Basilica, risalente appunto al XII secolo, si adatta in larga misura a quella sottostante del IV secolo, seppur con qualche differenza dovuta alle necessità edilizie del tempo. Difatti, l’attuale struttura nella zona Nord, sulla destra, è più piccola rispetto a quella sottostante e, come immediata conseguenza, l’abside e la navata centrale sono più piccoli rispetto a quelli del IV secolo. Tuttavia, il pellegrino che arriva oggi a San Clemente respira ancora tutta la bellezza di un ambiente paleocristiano che, seppur con delle aggiunte medievali, mantiene a pieno titolo la sua struttura originaria.
Entrando nella Basilica, la decorazione cosmatesca del pavimento subito allude alla sua antichità e richiama quella delle chiese coeve. Tipica struttura paleocristiana, presente tuttora in San Clemente è la Schola Cantorum centrale. Quest’ultima era già presente nella Basilica inferiore e, in epoca medievale, fu traferita al livello superiore. Infatti, nell’attuale navata centrale dell’edificio si può ammirare la splendida Schola Cantorum originale. Tuttavia, per i sopra citati motivi di spazio, la Schola non poté essere trasferita nella sua interezza, alcuni riquadri non furono rimontati. In ogni modo, lungo la sua decorazione si notano i simboli paleocristiani per eccellenza: il pesce, la colomba e il tralcio di vite. Spicca all’interno della Schola Cantorum la presenza di due amboni. Uno, quello di sinistra (guardando l’altare) è più alto, con scale su entrambi i lati per permettere la proclamazione del Vangelo e la predicazione del Vescovo. In epoca medievale venne anche aggiunto il candelabro tortile per il cero pasquale. Dalla parte dell’ambone del Vangelo un tempo sedevano le donne per ricordare l’apparizione dell’angelo alle donne al sepolcro e l’annuncio della Risurrezione. L’altro ambone, quello di destra, più basso del precedente, è diviso in due livelli: quello inferiore per il cantore e quello superiore per il lettore delle epistole.
Procedendo verso il presbiterio, separato dal resto della Chiesa da una transenna in marmo, si staglia l’altare maggiore, costruito sulla confessio, contenente le reliquie di San Clemente e sant’Ignazio di Antiochia. Spostando lo sguardo sul catino absidale, si individua subito la presenza della cattedra e sopra di essa di un affresco datato nel tardo 1200, raffigurante Gesù, con la Vergine Maria e gli Apostoli. Ciò che ci attrae maggiormente e, da subito cattura lo sguardo, è la decorazione musiva dell’abside che esplode in tutta la sua magnificenza e che, a ragione, ci fa pensare ad una sua riproduzione dalla basilica inferiore del IV secolo a quella medievale soprastante. Spicca in esso il rigoglioso albero della vita che prende inizio dalla croce di Cristo, affiancata dalle figure di Maria e di Giovanni. Il rigoglio della nuova creazione, inaugurata da Cristo esplode in un tripudio di magnificenza. La morte è stata sconfitta da Cristo e la vita, per coloro che sono innestati in Lui, sboccia in una nuova speranza: la Resurrezione. Le anime, dunque, simboleggiate dalle cerve che si abbeverano ai quattro fiumi scaturiti dalla croce, ritrovano la vita in Cristo e tutta la creazione, raffigurata nel mosaico anche nella sua quotidianità, sboccia con un significato nuovo: la Salvezza ottenuta da Cristo per le anime. Difatti le colombe, rappresentate nella croce, oltre ad avere il numero simbolico di dodici, che allude sia agli Apostoli che alle Tribù d’Israele, sono anche simbolo delle anime salvate dalla morte di Cristo. Sull’arco trionfale i patroni della città di Roma, Pietro e Paolo, accompagnati rispettivamente da San Lorenzo e San Clemente, si uniscono al tripudio di gloria che culmina con il Pantocrator circondato dai simboli degli evangelisti.
Di particolare importante per questa Basilica è inoltre la vita di due fratelli, i Santi Cirillo e Metodio che, nell’863, furono inviati dall’imperatore bizantino Michele III ad evangelizzare la Moravia. Furono proprio essi che, durante la loro missione, ritrovarono e riportarono a Roma nell’867 le reliquie di San Clemente. Proprio a Roma l’anno successivo, Cirillo morì e, dinanzi alla richiesta del papa di lasciare a Roma le spoglie del fratello, Metodio acconsentì a patto che esse venissero sepolte nella stessa chiesa dove si trovavano quelle di Clemente. Così avvenne. I santi Cirillo e Metodio per la loro missione tra gli slavi, sono stati proclamati dal Santo Padre Giovanni Paolo II, patroni d’Europa e vengono ricordati solennemente dalla Chiesa Universale e con grandi celebrazioni nella Basilica di San Clemente il 14 febbraio.
A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione
E’ entrato nella luce della Resurrezione monsignor Antonio Antonelli
Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione
il Rev.do
Mons. Antonio Antonelli,
Direttore della Casa Diocesana del Clero San Gaetano
dal 2011 al 2016,
Parroco della Parrocchia San Policarpo dal 1998 al 2008,
Assistente del Pontificio Seminario Romano Minore
dal 1963 al 1968,
e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.
La camera ardente sarà allestita
presso la Casa Diocesana del Clero San Gaetano,
dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore16.00 alle ore 19.00
di oggi, martedì 18 febbraio,
e dalle ore 10.00 alle ore 12.00 di domani, mercoledì 19 febbraio.
I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 19 febbraio, alle ore 15.00,
presso la Parrocchia di San Policarpo
(Piazza Aruleno Celio Sabino, 50)
18 febbraio 2020
Al via il percorso “Educazione alla pace 2020”
L’ambiente, la gestione del conflitto, l’intercultura. Sono diversi gli argomenti che verranno trattati nel percorso formativo in sei incontri promosso dall’Area educazione alla pace e alla mondialità della Caritas di Roma, che prenderà il via il 20 febbraio e si concluderà il 27 marzo. Il corso serve per «introdurci alle tematiche che fondano il nostro essere operatori di pace – sottolineano dall’organismo diocesano –, attraverso il confronto ed il lavoro di gruppo e l’accompagnamento di esperti. Cercheremo di andare al cuore dei problemi, ci sforzeremo di leggerli alla luce delle nostre visioni e ci chiederemo quali esperienze di futuro possibile potremo generare».
“Educazione alla pace 2020” prevede lezioni frontali utili ad inquadrare le varie problematiche e attività di gruppo per poterle condividere e approfondire. Verrà fornito materiale per continuare il proprio lavoro di ricerca. Tutti gli incontri si svolgeranno alla Cittadella della carità Santa Giacinta di via Casilina Vecchia, 19, dalle 18.30 alle 21.30.
Il via, come detto, giovedì prossimo, con un approfondimento su “La gestione del conflitto. Violenza e non violenza” a cura del formatore Pasquale D’Andretta; Maura Peca, dell’Associazione A Sud, sarà invece la relatrice del 27 febbraio, su “Ambiente. La gestione della casa comune”. Il 5 marzo Riccardo Petrelli di Oxfam Italia parlerà di “La pace nel portafoglio. L’economia al servizio dell’uomo”; mentre il 12 marzo Franco Pittau, che cura il Dossier Statistico Immigrazione, interverrà su “Intercultura. Incontro, relazione, trasformazione”. Ancora, il 27 marzo ci sarà Roberto Mancini dell’Università di Macerata su “Diritti senza confini. Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”; mentre l’ultimo appuntamento sarà curato dall’équipe formativa dell’Area educazione alla pace e alla mondialità Caritas su “Costruire la pace. Dall’idea al progetto”.
Al termine del percorso verrà rilasciato a tutti un attestato di frequenza, e chi lo desidera potrà richiedere di partecipare alla Summer School.
18 febbraio 2020
Celebra la Messa al Collegio The Lay Centre at Foyer Unitas e visita la comunità
Celebra la Messa al Collegio The Lay Centre at Foyer Unitas e visita la comunità.
Incontro di preghiera a partire dal testo della Costituzione italiana a Santa Maria ai Monti
Incontro di preghiera a partire dal testo della Costituzione italiana a Santa Maria ai Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.
Lectio Divina per i diaconi al Pontificio Seminario Romano Maggiore
Lectio Divina per i diaconi al Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura del Centro per il diaconato permanente.
Al Seminario Maggiore la Festa della Fiducia
Il prossimo 22 febbraio il Pontificio Seminario Romano Maggiore festeggia Solennità di Maria Madre della Fiducia, patrona della struttura formativa di piazza San Giovanni in Laterano. Ricco il calendario di appuntamenti per la ricorrenza: venerdì 21 febbraio alle ore 19 il vescovo ausiliare Paolo Selvadagi presiederà la celebrazione dei primi Vespri; la mattina dopo, alle ore 7.30, la preghiera delle Lodi sarà guidata da monsignor Paolo Lojudice, vescovo di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino. Sempre sabato 22 la Messa delle ore 11 sarà celebrata dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Ancora, sempre il 22 ma alle ore 19, i secondi Vespri saranno presieduti da monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita.
L’Immagine della Madonna che si venera ormai da quasi due secoli nel Seminario Romano – una figura di Madre col Bambino, dipinta su ovale di rame, il cui tratto distintivo è il gesto del Bambino, che con il braccio sinistro indica la Madre – è la copia di un analogo originale che fu in possesso della Serva di Dio Chiara Isabella Fornari, romana di nascita, successivamente abbadessa del monastero della clarisse di San Francesco in Todi. «Mater mea et fiducia mea» è la giaculatoria con cui i seminaristi si rivolgono alla loro patrona.
17 febbraio 2020
“Fate questo in memoria di me”: il convegno sui 40 anni della Caritas di Roma
“Fate questo in memoria di me” è il tema dell’incontro che si svolgerà il prossimo 19 febbraio, alle ore 17, alla Cittadella della carità “Santa Giacinta” in via Casilina vecchia, 19. L’iniziativa, promossa nell’ambito delle manifestazioni per il 40° anniversario di istituzione della Caritas di Roma, è l’occasione per riflettere sul contesto storico, culturale e sociale che ha visto nascere questa realtà nelle parrocchie romane.
Il convegno verrà aperto dal saluto del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, e dall’intervento dello storico Alberto Melloni. Seguirà una tavola rotonda moderata dal giornalista di Avvenire Toni Mira con la partecipazione di don Benoni Ambarus, direttore della Caritas romana; monsignor Enrico Feroci, già direttore dell’organismo diocesano; Daniela De Robert, associazione dei Volontari in Carcere; Carlo Fontana, capo redattore del Tgr Lazio – Rai.
Nel corso dell’incontrò verrà presentato il documentario “Fare questo in memoria di me” sulla storia della Caritas di Roma, realizzato dalla giornalista Isabella Di Chio del Tgr Lazio – Rai.
17 febbraio 2020