14 Settembre 2025

Coronavirus, le regole per le comunità religiose

Dopo i casi di contagio da coronavirus che si sono verificati in due comunità religiose – quella ospitata nella casa generalizia delle Figlie di San Camillo, a Grottaferrata, alle porte di Roma, e la congregazione delle Suore Angeliche di San Paolo, su via Casilina – e su istanza della Regione Lazio, la diocesi di Roma ribadisce le norme di prudenza a cui tutti, laici e consacrati, sono chiamati ad attenersi.

«Nelle chiese e cappelle delle vostre case religiose si potrà continuare a celebrare l’Eucarestia solo se potete garantire le seguenti norme, indicate anche dai decreti della Presidenza del Consiglio dei ministri», scrive in una lettera il prelato segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti, e passa poi a ricordarle brevemente: distanza superiore a un metro tra le persone, mascherina obbligatoria per il sacerdote che presiede la celebrazione, Comunione solo sulle mani, nessuna persona esterna ammessa. E ancora, sottolinea il prelato segretario, «al termine della Santa Messa, il calice utilizzato per la consacrazione del sangue di Cristo va igienizzato con cura; il manutergio e il purificatoio vanno lavati alla fine di ogni utilizzo». Inoltre, sarebbe auspicabile avere sempre lo stesso sacerdote a celebrare l’Eucaristia.

Monsignor Pedretti invita anche i superiori delle case religiose a segnalare tempestivamente all’autorità sanitaria anche il più piccolo sintomo di contagio: febbre (superiore a 37° C), tosse secca, mal di gola, raffreddore o difficoltà a respirare. Importante, si legge ancora nella comunicazione, sanificare gli ambienti e disinfettarli con ipoclorito di sodio (amuchina, candeggina) e soluzioni idroalcoliche, per quanto la permanenza del virus sulle superfici «sia ancor dibattuta».

Le disposizioni del Governatorato

Le misure igieniche del governatorato

La comunicazione del prelato segretario generale del Vicariato

Decreto del cardinale vicario dell’8 marzo

Decreto del cardinale vicario del 12 marzo

Decreto del cardinale vicario del 13 marzo

21 marzo 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione monsignor Emilio Messina

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che l’8 marzo è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do Mons. Emilio Messina,

della Diocesi Camerino- San Severino Marche

già Cappellano della Casa di Cura “Villa Tiberia” (Roma) dal 1996 al 2019

e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

 

20 marzo 2020

Completato il restauro a San Giuseppe dei Falegnami

Si vedono le figure di san Pietro e di san Paolo, gli angeli, le decorazioni. Il cassonettato della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami – crollato il 30 agosto del 2018 – è di nuovo al suo posto, nella chiesa sopra al Carcere Mamertino. Avrebbe dovuto infatti riaprire al pubblico proprio il 19 marzo, in occasione della festa di san Giuseppe, ma per via dell’emergenza sanitaria in corso non è stato possibile. In compenso, un video che mostra il restauro è visibile, da ieri, sul sito della chiesa dei Fori (https://www.sangiuseppedeifalegnami.org/). Il progettista e direttore dei lavori Alessandro Bozzetti (Studio Croci e associati), accompagnato dal rettore e vescovo Daniele Libanori e dal direttore dell’Ufficio per l’edilizia di culto del Vicariato don Pierluigi Stolfi, illustra il restauro e mostra la bellezza del prezioso soffitto ligneo.

La soprintendente Daniela Porro loda la «straordinaria sinergia» che ha visto lavorare insieme Vicariato, Soprintendenza, maestranze e completare il restauro «a tempo di record». «È stato possibile ricostruire come un enorme puzzle questo manufatto straordinario realizzato all’inizio del Seicento su disegno del Montano», dichiara Porro nel video, sottolineando come «il 90% di tutte le porzioni figurate» siano state recuperate. «È veramente un peccato che a causa di questa emergenza oggi non sia possibile festeggiare san Giuseppe nella chiesa dei Falegnami di nuovo riaperta al pubblico – dice Porro –, ma sicuramente entro l’anno riusciremo in questa bellissima impresa».

Le fa eco monsignor Libanori: «Commovente poter tornare quassù proprio nella festa di san Giuseppe e ammirare il restauro perfetto che è stato eseguito in un tempo veramente molto breve», confessa emozionato. «Dispiace – ammette – che oggi (ieri 19 marzo, ndr) non abbia potuto venire il pubblico che si attendeva come già nell’apertura natalizia, ma è soltanto rimandato perché, come speriamo tutti, nella ricorrenza magari del primo maggio, in cui si ricorda san Giuseppe lavoratore, le persone possano accedere in questo che ormai è un cantiere in chiusura».

20 marzo 2020

Sussidio on line per la preghiera domestica: l’iniziativa dell’Ufficio liturgico

«La famiglia è chiesa domestica; in questa situazione riscopriamo il piacere e l’importanza di pregare insieme». Padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, spiega così l’iniziativa pensata per questo periodo in cui non si possono frequentare le celebrazioni comunitarie e i vari gruppi di preghiera: ogni giorno, sul sito dell’Ufficio diocesano , è disponibile un piccolo sussidio stampabile per accompagnare la preghiera quotidiana.

«L’idea è di proporre una preghiera domestica, offrire alle famiglie un piccolo sussidio per pregare in casa – spiega ancora padre Midili –. Si comincia con il pregare il salmo, poi si legge il Vangelo. Quindi si può fare una piccola condivisione, cercando di attualizzarlo. Si lascia anche spazio per le preghiere spontanee, e poi si conclude con il Padre Nostro, l’orazione e l’Ave Maria».

La preghiera quotidiana è facilmente stampabile dal sito dell’Ufficio liturgico ma, come precisa padre Midili, «non è neanche necessario, perché si può semplicemente leggere i brani dalla Bibbia che si ha in casa».

16 marzo 2020

San Giuseppe

San Giuseppe

«Vi affido tutti i piccoli e i poveri di questa città, soprattutto i giovani»: la lettera del vicario ai monasteri di clausura

Nella «domenica della samaritana», in «piena emergenza coronavirus», il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive ai monasteri di clausura, per dire «il grazie che tutta la comunità diocesana sente il bisogno di manifestarvi». Il porporato, accompagnato dal vicario episcopale per la vita consacrata don Antonio Panfili, me ha visitati 28 (26 femminili e 2 maschili) che si trovano sul territorio diocesano: «pozzi di acqua viva», li definisce, dove «tutta la città si reca fisicamente e ora sempre più anche virtualmente, per avere di “quell’acqua” che solo Gesù può dare».

«E anche in questa circostanza dolorosa e unica della pandemia, in cui tutti siamo costretti a vivere “in clausura” nelle nostre case – scrive ancora il cardinale De Donatis –, voi monache e monaci che avete scelto il chiostro e le grate come stile liberante e santificante, diventate l’esempio di come il “luogo in cui bisogna adorare” è l’intimità del cuore e della famiglia!»

Ancora: «Vi affido tutti i piccoli e i poveri di questa città, soprattutto i giovani. In questa società senza fonti pure e zampillanti, malata di acque stagnanti e piene di virus, possano scoprire di avere in sé una fonte nascosta che li chiama alla vita piena di felicità».

Leggi i ltesto integrale della lettera

18 marzo 2020

Il grazie ai lavoratori di Roma «per la testimonianza di fedeltà al Vangelo»

«Il cristiano sa anche che il lavoro fa parte del quotidiano cammino di purificazione e di salvezza per quanti l’accolgono in spirito di obbedienza alla volontà di Dio e di servizio umile e paziente verso il prossimo. Nella croce di Cristo egli troverà la forza per affrontare situazioni di disagio o di difficoltà e per offrire a tutti una efficace e coerente testimonianza». Così scriveva san Giovanni Paolo II ai lavoratori della città di Roma nel 1998. Le sue parole, più che mai attuali, vengono riprese dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, delegato per la Pastorale degli ambienti e del lavoro, e da don Francesco Pesce, incaricato della Pastorale sociale nella diocesi di Roma, in una lettera indirizzata ai lavoratori in questo periodo di emergenza sanitaria. Il pensiero, in particolare, è per quanti «non possono rimanere in casa per salvaguardare la salute dei propri familiari e di se stessi».

«San Giuseppe, di cui tra pochi giorni celebreremo la solennità – si legge nella lettera –, che da sempre invochiamo quale patrono di tutti i lavoratori, vi benedica e salvaguardi». Ancora: «Grazie davvero per il vostro prezioso contributo. E grazie per la testimonianza di fedeltà al Vangelo che offrite ogni giorno dinanzi ai vostri colleghi».

«Il tempo della Quaresima – ecco un altro passaggio della missiva – normalmente viene caratterizzato da incontri di preghiera e da celebrazioni eucaristiche svolte all’interno delle vostra aziende e dei vostri istituti: quest’anno ciò non sarà possibile per i sacrifici che ci vengono richiesti dall’emergenza sanitaria, ma la preghiera personale potrà continuare, e ciò alimenterà quella comunione così necessaria tra gli uomini che ascoltano la Parola della vita, come ci narra At 2, 42-47 parlandoci della prima comunità cristiana che radunò a Gerusalemme facendo memoria del Signore Risorto».

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17 marzo 2020

«La chiave per il futuro è la fiducia»: la lettera del cardinale ai sacerdoti e ai diaconi

Il ringraziamento per la «creatività pastorale», l’invito a «non sottovalutare» le indicazioni per evitare il diffondersi del virus, l’esortazione a «non far mancare gli esercizi spirituali al popolo». Si avvicina la festa di san Giuseppe, «padre putativo di Gesù e modello di ogni paternità, anche della nostra», e il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi di Roma. Un incoraggiamento e un segno di vicinanza e affetto in un momento tanto difficile, esprimendo «affetto e stima» verso ciascuno. «La chiave per leggere il nostro futuro – afferma il vicario – è la parola fiducia».

«Mi consola – si legge nella lettera – osservare quanta dedizione avete verso i fedeli delle vostre comunità: penso a voi parroci vicini agli anziani, agli ammalati e ai poveri, penso all’inventiva di voi viceparroci nel trovare insieme ai catechisti i modi più diversi per contattare i ragazzi, ma soprattutto a voi cappellani della pastorale sanitaria, che siete a rischio di contagio, ai voi cappellani delle carceri. Vedo anche l’enorme generosità di tanti laici, soprattutto dei volontari che non fanno mancare ai poveri il cibo, la casa, il calore umano. Nelle condizioni attuali, la Chiesa di Roma continua con coraggio il suo cammino, senza farsi bloccare ma lasciandosi purificare e attivando quella creatività che è segno di un’autentica carità pastorale».

Leggi il testo completo della lettera

17 marzo 2020

San Giuseppe al Trionfale, Messe in streaming per la festa patronale

Una festa patronale decisamente diversa da quelle del passato, ma forse per questo ancor più sentita. La basilica di San Giuseppe al Trionfale si prepara ai celebrare il suo patrono, il 19 marzo, con un programma rivisto per l’emergenza coronavirus, con le Messe celebrate in streaming sulla pagina Facebook parrocchiale. Inoltre, la basilica rimarrà aperta tutto il giorno dalle ore 08.45 alle ore 18.45 per la preghiera personale.

Si comincia alle ore 8 di giovedì 19, con la Messa presieduta da don Marico Carrera, segretario generale della Pia Unione del Transito. Alle 18.30 è in programma invece un singolare flash mob: mentre le campane della basilica del Trionfale suoneranno, i fedeli sono invitati ad affacciarsi alla finestra e gridare per tre volte: “Evviva san Giuseppe!”. Seguirà, alle 19, la Messa solenne presieduta dal parroco don Wladimiro Bogoni, con apertura del giubileo parrocchiale e benedizione dei papà. «In considerazione delle celebrazioni “sine populo” si invitano i fedeli a scattarsi una foto o un selfie, singolo o di famiglia – è la proposta del parroco – e a inviarlo con l’autorizzazione all’utilizzo delle immagini (sia per i maggiorenni che per i minorenni), alla mail comunicazione.sgtrionfale@gmail.com entro le ore 12 di mercoledì 18 marzo 2020. Le foto saranno poste sui banchi in occasione della celebrazione, così la basilica si riempirà dei volti dei devoti di san Giuseppe». Alle 21 si terrà la recita del Rosario come indicato dalla Cei, e da San Giuseppe al Trionfale partirà la diretta di Tv2000.

«Mai avremmo immaginato di non poter vedere il nostro amato san Giuseppe percorrere le nostre strade – riflette don Bogoni –. Le circostanze di questi giorni ci hanno fatto capire però che, con l’aiuto della fede, i nostri cuori possono superare ogni barriera».

17 marzo 2020

Omelia del Cardinale Vicario al Divino Amore del 15 marzo

Tutta l’Italia in preghiera nella festa di san Giuseppe

«In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana prega e invita a pregare per tutto il Paese. Lo facciamo in questo giorno dedicato alla festa di san Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria, patrono della Chiesa universale, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario». La diocesi di Roma invita a partecipare all’iniziativa di preghiera promossa dalla Conferenza episcopale italiana per il 19 marzo: tutti uniti nel recitare il Rosario, con i Misteri della Luce, alla stessa ora, alle 21. Come segno concreto, i vescovi italiani invitano anche ad esporre alle finestre delle case un piccolo drappo bianco o una candela accesa, «segni della speranza e della luce della fede». La preghiera verrà condivisa in diretta da Tv2000.

«Dalle nostre abitazioni – si legge nell’introduzione al sussidio di preghiera – si eleva al Padre la supplica dei suoi figli, affinché il Signore, buono e misericordioso, dia la forza del suo Spirito ai medici e agli operatori sanitari, illumini i ricercatori, guidi i governanti, infonda vigore ai corpi degli anziani e dei bambini, allontani la paura, doni a tutti la consolazione del suo Figlio Gesù».

16 marzo 2020

L’invito del vescovo Ricciardi ai parroci: organizzare donazioni di sangue

Carissimi parroci,

in questa situazione di emergenza generale, è quanto mai urgente invitare a donare il sangue, sempre con le dovute precauzioni.

Se avete già contatti con i diversi ospedali o le associazioni autorizzate dalla Asl, con cui abitualmente organizzate donazioni di sangue nelle vostre parrocchie (generalmente di domenica), vi invitiamo a prevedere con loro, a breve, giornate per la donazione nelle vostre parrocchie.

Allo stesso modo invitate caldamente i parrocchiani già donatori e altri idonei a donare il sangue e, nel caso si organizzasse la donazione in parrocchia, a venire senza timori, assicurando che il servizio viene fatto con estrema attenzione. Si abbia cura che gli spazi che dovrebbero essere utilizzati (esterni e interni) siano debitamente puliti e disinfettati.

Sarebbe bene che chi volesse donare vi contatti prima, per organizzare un turno ed evitare assembramenti di persone fuori o dentro la parrocchia, rilanciando uno slogan: “DONO IL SANGUE E #TORNOACASA”.

Potreste essere anche contattati direttamente da alcune associazioni che solitamente utilizzano scuole o altri luoghi (ora chiusi), per chiedere l’utilizzo dei vostri spazi all’aperto. Siate generosi nell’offrire questa collaborazione.

Grati ancora per quanto state facendo per le vostre comunità in questo tempo di prova, aiutiamoci ancora gli uni gli altri per sostenere i malati e quanti si prendono cura di loro.

 

+ Paolo Ricciardi 

Vescovo Ausiliare – Delegato  per la Pastorale Sanitaria.

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