7 Giugno 2025

Chiara Corbella Petrillo, «un faro di luce»

La testimonianza di Chiara è «un faro di luce, che fa quasi toccare con mano la vicinanza amorevole di Dio che è Padre». Brilla e splende la testimonianza di Chiara Corbella in Petrillo, questa giovane mamma morta a 28 anni a causa di tumore, di cui aveva ritardato le cure perché era incinta. Succedeva nel 2012, pochi anni fa, a Roma. «Chiara viene percepita come una di noi e la sua vita affascina suscitando un desiderio di cambiamento e coinvolgendo tante persone». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha aperto questa mattina la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione, in una basilica di San Giovanni in Laterano affollatissima. In prima fila i genitori, la sorella Elisa, e il marito Enrico con il coro a cantare. Poi gli amici, i parenti, e tantissimi che non conoscevano Chiara quando era in vita, ma che sono venuti perché toccati dalla sua storia.

«Conoscendo la sua vita – sottolinea infatti il cardinale vicario – vediamo che Maria nella Chiesa, per opera dello Spirito, continua a generare figli di Dio, insegnando loro come custodire la Parola del Padre, come comprendere il senso degli avvenimenti alla luce di questa parola, come lasciare nelle mani di Gesù la propria vita seguendone le orme, per giungere dove lui ci attende, nell’Amore».

Lo ha scritto anche Chiara, nella commovente lettera per il primo compleanno di suo figlio Francesco, distribuita ai partecipanti al rito di oggi insieme alla preghiera ufficiale approvata dalla Chiesa. «Lo scopo della nostra vita è amare ed essere sempre pronti ad imparare ad amare gli altri come solo Dio può insegnarti. L’amore ti consuma, ma è bello morire consumati proprio come una candela che si spegne solo quando ha raggiunto il suo scopo».

Leggi il discorso completo del cardinale

Chiamati all’«ascolto contemplativo». I link agli interventi integrali del cardinale e di don Paolo Asolan e il libretto dell’adorazione

«Questa sera siamo proprio come Mosè che scende dal monte: silenziosi, pensosi, con molti timori non ancora sopiti, ma determinati a fare quello che il Signore ci chiede». Parte dal Libro dell’Esodo e arriva alla realtà di oggi il cardinale vicario Angelo De Donatis, nel suo discorso di inizio anno pastorale, pronunciato in un’affollatissima basilica di San Giovanni in Laterano ieri sera, 16 settembre. Quello di ieri – lo ricordiamo – è stato il primo di una serie di quattro incontri che daranno l’avvio all’anno pastorale 2019-2020. Un appuntamento che ha visto riuniti nella cattedrale di Roma sacerdoti, religiosi e religiose, diaconi, membri delle equipe e dei consigli pastorali. I prossimi appuntamenti di mercoledì, giovedì e venerdì sera saranno invece riservati agli operatori dei diversi ambiti: giovani, poveri e ammalati, famiglie.

«È presente qui stasera tutta la Chiesa in stato di sinodo: cioè, pronta a camminare insieme», ha rimarcato il vicario del Papa per la diocesi di Roma. Ha poi sottolineato come «a servizio di questo processo sinodale» ci sarà una figura nuova: quella delle equipe pastorali. «L’equipe pastorale – così l’ha tratteggiata il cardinale De Donatis – può essere formata anche solo dai preti e tre-cinque laici, ma il suo compito è animare dal di dentro la comunità parrocchiale e coinvolgerla nel cammino di rinnovamento pastorale dei sette anni. L’equipe quindi è il cuore, l’anima, del processo e punta a motivare e accompagnare l’opera di ascolto di tutta la comunità». Suo interlocutore privilegiato è il consiglio pastorale «ma in sostanza tutti gli operatori pastorali. Sono loro, cioè siamo tutti noi, gli “attori” dell’ascolto contemplativo!». Le equipe, è stato inoltre annunciato nel corso della serata, riceveranno il mandato da Papa Francesco, che presiederà la Messa nella basilica di San Giovanni in Laterano sabato 9 novembre alle ore 17.30, nel giorno in cui si festeggia la dedicazione della cattedrale di Roma.

Per scaricare il testo integrale dell’intervento del cardinale, cliccare qui.

Leggi l’intervento di don Paolo Asolan

Leggi il libretto dell’adorazione eucaristica

17 settembre 2019

Chiamati a farci prossimi di chi soffre. La lettera del direttore della Caritas diocesana

Carissimi,
innanzitutto permettetemi di riportare un pensiero del nostro cardinale vicario Angelo De Donatis: “In questi giorni, non potremmo nutrirci insieme del Signore nell’Eucaristia; mi consola invece il pensare che possiamo nutrire noi stessi il Signore nella persona dei più piccoli. E sono grato a tutti coloro che vivono questa dimensione e ci aiutano a farlo”. Aggiungo personalmente anche un ringraziamento a ciascuno di voi che ogni giorno si sta spendendo al servizio dei più piccoli della nostra città.

Come comunità cristiana ancora una volta siamo chiamati a farci prossimi alle sofferenze della città, in modo particolare agli ultimi e agli emarginati. Molte volte, la vicinanza a chi soffre, ci ha portato a essere presenti in situazioni di sofferenza, rispondendo a calamità, crisi e conflitti. L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci pone di fronte a nuove necessità, rischiando di minare proprio quella che è la principale caratteristica del nostro agire: tessere relazioni e curare le ferite dell’anima.

Conosco bene e ne sono consapevole che la paura del contagio tende a sacrificare questo tipo di rapporti: si ha timore di incontrare le persone, in modo particolare i poveri, perché in essi vediamo un agente del contagio. È fondamentale, invece, non vedere essi come degli untori, ma fratelli che proprio in questo periodo in cui tutti si chiudono in sé stessi, hanno ancora più bisogno di qualcuno che li ascolti e li aiuti, pur con tutte le attenzioni e precauzioni.

Allo stesso tempo, le nostre opere – i centri di ascolto, le mense, gli ostelli, gli empori, i servizi su strada, i centri di distribuzione di alimenti e vestiario, le docce – sono chiamate a ripensare alcune procedure operative affinché l’azione caritativa sia più vicina alle esigenze di chi soffre e si svolga in modo sicuro per i volontari e le comunità che li ospitano.

Per questo, gli operatori della Caritas diocesana in contatto con le autorità competenti, hanno predisposto una nota (che vi allego alla presente) con una serie di consigli su come organizzare i servizi nei diversi centri. Si tratta di indicazioni che in questi giorni sono state sperimentate nelle Opere-Segno promosse dalla diocesi.

L’invito per tutti, oltre che ad attenersi a tali disposizioni, è anche quello di vivere e promuovere quelle forme di carità della “porta accanto”: un’attenzione particolare a quanti vivono in solitudine, soprattutto gli anziani, e che in questo contesto possono sentirsi ancora più emarginati.

Per qualsiasi informazione e per un aiuto a recepire nel migliore dei modi tali indicazioni nelle vostre comunità, vi invito a contattare l’Area Promozione Umana al numero 06.88815130 (e-mail: promozioneumana@caritasroma.it).

Non ci scoraggiamo, il Signore ci sostiene e ci accompagna ogni giorno. Ringraziando ognuno di voi per la preziosa testimonianza, vi saluto assicurandovi vicinanza nella preghiera; nella speranza di vivere questo tempo di Quaresima condividendo le difficoltà e le energie nel nome del Signore.

Don Benoni Ambarus
direttore

Chi è Robert Francis Prevost: la biografia

Il cardinale Robert Francis Prevost, prefetto del Dicastero per i Vescovi, arcivescovo-vescovo emerito di Chiclayo, è nato il 14 settembre 1955 a Chicago (Illinois, Stati Uniti). Nel 1977 è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino (O.S.A.), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, a Saint Louis. Il 29 agosto 1981 ha emesso i voti solenni. Ha studiato presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia.

All’età di 27 anni è stato inviato dall’Ordine a Roma per studiare Diritto Canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (l’Angelicum). Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 19 giugno 1982. Ha conseguito la Licenza nel 1984, quindi è stato inviato a lavorare nella missione di Chulucanas, a Piura, in Perù (1985-1986).

Nel 1987 ha conseguito il Dottorato con la tesi: “Il ruolo del priore locale dell’Ordine di Sant’Agostino”. Nello stesso anno è stato eletto direttore delle vocazioni e direttore delle missioni della Provincia Agostiniana “Madre del Buon Consiglio” di Olympia Fields, in Illinois (USA). Nel 1988 è stato inviato nella missione di Trujillo come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei Vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Lì è stato priore di comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998). Nell’Arcidiocesi di Trujillo è stato vicario giudiziario (1989-1998), professore di Diritto Canonico, Patristica e Morale nel Seminario Maggiore “San Carlos e San Marcelo”.

Nel 1999 è stato eletto priore provinciale della Provincia “Madre del Buon Consiglio” (Chicago). Dopo due anni e mezzo, il Capitolo generale ordinario lo ha eletto priore generale, ministero che l’Ordine gli ha nuovamente affidato nel Capitolo generale ordinario del 2007. Nell’ottobre 2013 è tornato nella sua Provincia (Chicago) per essere insegnante dei professi e vicario provinciale; incarichi che ha ricoperto fino a quando Papa Francesco lo ha nominato, il 3 novembre 2014, amministratore apostolico della Diocesi di Chiclayo (Perù), elevandolo alla dignità episcopale di vescovo titolare della Diocesi di Sufar. Il 7 novembre ha preso possesso canonico della Diocesi alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green; è stato ordinato vescovo il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella Cattedrale della sua Diocesi. È vescovo di Chiclayo dal 26 settembre 2015. Dal marzo del 2018 è stato secondo vicepresidente del Conferenza episcopale peruviana. Papa Francesco lo aveva nominato membro della Congregazione per il Clero nel 2019 e membro della Congregazione per i Vescovi nel 2020.

Il 15 aprile 2020 il Papa lo ha nominato Amministratore Apostolico della diocesi di Callao. Dal 30 gennaio 2023 è Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Il 6 febbraio 2025, il Santo Padre Francesco lo ha promosso all’Ordine dei Vescovi, assegnandogli il Titolo della Chiesa Suburbicaria di Albano. Da Papa Francesco creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 30 settembre 2023 della Diaconia di Santa Monica.

8 maggio 2025

Charles de Foucauld: saluto nella Messa di ringraziamento per la canonizzazione

All’indomani della canonizzazione di Charles De Foucauld, l’eremita che con la sua vita ha “gridato” il Vangelo, la sua famiglia spirituale si è ritrovata la mattina del 16 maggio, nella basilica di San Giovanni in Laterano, per ringraziare il Signore per questo dono di santità.

Cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti

Cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti

Cena di solidarietà a San Giovanni XXIII

Si è svolta nel quartiere Torrino Mezzocammino “Una cena di cuore”, iniziativa benefica organizzata dalla parrocchia San Giovanni XXIII per creare un circolo virtuoso di solidarietà, coinvolgendo gli imprenditori della zona e gli abitanti in un’ottica di ripartenza condivisa.

La cena, che si è tenuta presso il locale Casa Maggio, ha visto una grande partecipazione da parte delle famiglie che, nel rispetto delle norme vigenti, partecipando all’evento, hanno contribuito non solo ad aiutare una delle tante realtà commerciali presenti nel territorio ma anche alla raccolta di fondi per il completamento dei lavori parrocchiali.

Presenti alla serata esponenti delle istituzioni e il rettore del Seminario Maggiore, don Gabriele Faraghini, insieme ad un gruppo di seminaristi.

24 settembre 2020

Celebrazioni del 31 dicembre e del 1 gennaio, le proposte dell’Ufficio Liturgico

Cliccando sui link riportati di seguito è possibile scaricare la proposta di uno schema liturgico per il canto del Te Deum nella celebrazione vespertina del 31 dicembre e per il canto del Veni Creator nella celebrazione del primo gennaio.

A cura dell’Ufficio Liturgico diocesano.

Celebrazioni a San Salvatore in Lauro per la festa di Padre Pio

Migliaia di devoti di san Pio da Pietrelcina, con seicento gruppi di preghiera solo nel Lazio, si raduneranno, nei prossimi giorni, presso la chiesa di San Salvatore in Lauro, in via dei Coronari, per commemorare il santo in occasione della sua festa liturgica.

All’interno dell’antica chiesa, già santuario lauretano, sono state esposte numerose reliquie, tra le quali il mantello, i guanti, le bende, la stola e il sangue delle stimmate che per cinquanta anni hanno segnato il corpo di san Pio da Pietrelcina. Vicino ad esse, il grande gruppo scultoreo riproducente il Cristo Redentore aiutato da Padre Pio Cireneo, da quindici anni grande richiamo di pellegrini e devoti. Nelle stesse giornate si svolge anche la Festa della Protezione Civile, che vede in san Pio il proprio patrono.

Ricco il calendario degli eventi, dal 13 al 23 settembre. Ogni giorno, alle 16 si terrà l’adorazione eucaristica e alle 18 la Messa; il 19 settembre la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo ausiliare Guerino Di Tora. Il giorno successivo, festa delle Stimmate di Padre Pio, alle ore 11 verrà esposta la reliquia con il sangue del santo; alle 18 presiederà la Messa monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio.

Il 22 alle 18 si terrà la veglia del transito; alle 19 la Messa celebrata dal vescovo ausiliare Daniele Libanori. La conclusione lunedì 23, con la processione per le vie del quartiere, la benedizione dei mezzi della Protezione Civile e la Messa delle 18 presieduta da monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa. Domenica 29, infine, una giornata di ringraziamento: per l’occasione celebrerà l’Eucaristia, alle ore 18, monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.

11 settembre 2019

Celebrazione per la Vigilia di Natale presso l’Ostello di Via Marsala (Uff. caritas)

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Celebrazione per l’apertura dell’anno sociale e per la memoria del Ven. Arnaldo Canepa (COR)

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Celebrazione Messa al Gemelli

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