29 Giugno 2025

Mercoledì delle ceneri

Mercoledì delle ceneri.

Santa Sabina, la Quaresima inizia qui

All’inizio della Quaresima 2019 ci si prepara, come ogni anno all’avvento della Settimana Santa e della Domenica di Risurrezione, col solenne rito penitenziale dell’imposizione delle ceneri. L’inizio del tempo forte per eccellenza, qual è quello quaresimale, e il rituale che lo determina, getta le sue radici nella tradizione millenaria della Chiesa. Come molti sapranno, il Santo Padre dà inizio alla Quaresima, partecipando al rito delle imposizioni delle ceneri nella Basilica romana di Santa Sabina, sul colle Aventino. Quest’ultima infatti, è la prima stazione quaresimale tra tutte le altre preposte a tale incarico.

Bisogna allora comprendere bene cosa si intende con precisione per stazione. Tale parola deriva dal latino statio ed è la stessa che veniva usata allorquando i soldati romani iniziavano il turno di guardia. Una statio dunque, stazione per noi, che serve per meditare, ai piedi delle tombe dei martiri, i misteri della Redenzione e per imbracciare di nuovo e con sempre più tenacia le armi della fede che, illuminate dalla preghiera, dal digiuno e dall’elemosina, liberano e purificano l’anima per trovarla pronta ed accogliere la definitiva vittoria di Cristo sulla morte. Ed è così che, nel corso della storia, sono state aggiunte sempre più stazioni quaresimali fino a conferirne una a ciascun giorno della Quaresima. Un raccoglimento dunque giornaliero del popolo di Dio in itinere verso le memorie dei martiri che, prima di noi, hanno combattuto con le armi della fede la buona battaglia per la vita eterna e che per noi intercedono dal Cielo. Quella del Mercoledì delle Ceneri è senza dubbio la stazione più conosciuta. Ha inizio con la preghiera della colletta nei pressi di Sant’Anselmo e continua con una processione fino alla Basilica di Santa Sabina, dove ha luogo la Santa Messa presieduta dal Sommo Pontefice. La ragione per la quale sia proprio questa la prima stazione quaresimale è incerta: per lo più si pensa che, essendo la Basilica posta in cima all’Aventino, la salita verso di essa, partendo però dalla Chiesa di Sant’Anastasia, potesse essere un’immagine chiara del cammino penitenziale che ci si accingeva ad intraprendere.

La Basilica di Santa Sabina, risalente al V secolo, fu costruita, come riportato nella grande iscrizione musiva nella controfacciata, “dal presbitero Pietro Illirico, ai tempi di papa Celestino I” (422-432 d.C.). Questa sorge su una ecclesia domestica, di cui la titolare è Sabina, moglie di Valentino, convertitasi al cristianesimo per mezzo dell’ancella Serapia. Entrambe, scoperte, pagheranno col sangue la loro fede cristiana e sono oggi sepolte insieme sotto l’altare principale di Santa Sabina. Questa Basilica tuttavia, nonostante abbia subito ingenti restauri col tempo e molto di ciò che in essa era presente è andato perduto, conserva una decorazione in marmi pregiati che sormonta le colonne della navata centrale e che, presenta alcune insegne militari delle legioni romane sormontate dal simbolo della Croce: l’unico segno oramai per il quale vale la pena battersi, vivere o morire.

La difesa della nostra fede, l’amore appassionato a ciò che Cristo ha fatto per noi e la protezione da tutto ciò che possa scalfire la profonda bellezza del nostro appartenere a Cristo, sia l’oggetto della nostra battaglia quaresimale. Secondo quanto dice Paolo: “Risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita” (Fil 2, 15-16) e questo, come il Signore e i martiri ci insegnano, usque ad sanguinem effusionem (sino all’infusione del sangue) . La Quaresima dunque è un po’ una parafrasi della vita che, attraverso le tentazioni e le battaglie spirituali e non, conduce, se si rimane forti nella fede, all’approdo di salvezza.
Santa Quaresima.

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

5 marzo 2019

Presiede la riunione del capitolo della basilica lateranense

Presiede la riunione del capitolo della basilica lateranense.

A San Giulio percorso formativo sulla carità

La Parrocchia di San Giulio e la Caritas di Roma propongono il percorso formativo “Metti a fuoco la carità!”. Dal 7 marzo propongono quattro incontri indirizzati a tutti coloro che sono coinvolti, o volessero coinvolgersi, nel volontariato parrocchiale.

Gli incontri si svolgeranno il giovedì dalle ore 18.30 alle ore 19.30, presso la Sala Blu (via Francesco Maidalchini, 17). Il programma prevede un primo incontro su “Narrare la (nostra) carità”; il 14 si parlerà invece di “Alla scoperta dei bisogni e delle risorse del nostro territorio”; il 28 focus su “Chiesa e carità” e il 4 aprile “Carità e innovazione”, che si terrà presso il teatro parrocchiale.

5 marzo 2019

Santa Maria Maddalena de’ Pazzi per Quartieri Solidali

Prenderà il via il prossimo 8 marzo il progetto “Quartieri Solidali” della Caritas nella parrocchia Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (largo Fausto Vicarelli, 7). Ogni venerdì, dalle ore 10 alle 12, sarà aperta la segreteria per l’assistenza domiciliare leggera agli anziani del quartiere.

Un’iniziativa che si rivolge il coinvolgimento della comunità parrocchiale verso gli anziani soli del territorio. I volontari intercettano tali situazioni e, attraverso il “fare compagnia” e l’aiuto pratico di piccoli servizi, valorizzano gli aspetti dell’ascolto e del rapporto umano.

Per informazioni: tel. 06824905; cell. 3293877346 (attivo dal lunedì al venerdì dalla 10 alle 12 e dalle 16 alle 19); email: quartierisolidalismmdp@gmail.com.

5 marzo 2019

Dal Consiglio episcopale un documento sul Triduo Pasquale

Riscoprire la centralità della parrocchia in quanto «casa di famiglia» e «comunità di fede», e far convergere nelle chiese parrocchiali le celebrazioni per il Triduo Pasquale. Evitare che la «la Veglia Pasquale sia riservata a gruppi particolari». Valorizzare il sacramento della Riconciliazione. Sono solo alcune delle disposizioni sintetizzate dal Consiglio episcopale della diocesi di Roma nel documento che raccoglie alcuni criteri teologici e pastorali che guidano le celebrazioni per il Triduo Pasquale, formulate in vari testi dal Concilio Vaticano II a oggi.

Si tratta di disposizioni, sottolinea il cardinale vicario Angelo De Donatis, «che nella diocesi hanno già trovato generalmente piena applicazione. Tuttavia – prosegue il porporato – per garantire a tutti i fedeli affidati alla nostra cura pastorale un’esperienza viva di incontro con il Signore Crocifisso e risorto, è sembrato opportuno richiamarli all’attenzione offrendo alcune chiarificazioni pastorali, che conferiscano uniformità alla vita della diocesi».

Leggi tutto il documento del Consiglio Episcopale

Leggi la lettera del cardinale vicario

5 marzo 2019

Le “statio” quaresimali in diocesi: il Mercoledì delle Ceneri con Papa Francesco all’Aventino

Inizia la Quaresima e con questa l’antico rito delle “stationes”: cioè fermarsi, “sostare” prima di intraprendere il pellegrinaggio quotidiano in atteggiamento di lode e di preghiera. Secondo la tradizione, i fedeli di Roma si fermano in una delle diverse chiese del centro storico dove sono custodite le memorie dei martiri; qui viene celebrata la Messa, preceduta da una processione durante la quale vengono cantate le litanie dei santi. La prima delle stazioni quaresimali è prevista il Mercoledì delle Ceneri, come di consueto con il Papa, vescovo della diocesi di Roma: il prossimo 6 marzo, alle ore 16.30, dunque, Papa Francesco sarà nella chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino, inizierà la statio cui farà seguito la processione penitenziale verso la basilica di Santa Sabina. Alla processione, guidata dal Santo Padre, prenderanno parte i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, i monaci benedettini di Sant’Anselmo, i padri domenicani di Santa Sabina e i fedeli. Al termine della processione, nella basilica di Santa Sabina, il Pontefice presiederà la Messa con il rito di benedizione e di imposizione delle Ceneri.

«Anche in questo 2019 la nostra Chiesa locale si mette in cammino durante il tempo penitenziale della Quaresima – riflette il vescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza –. Celebriamo con animo lieto la tradizione delle stazioni quaresimali che ci uniscono, nella memoria liturgica e spirituale, alla Chiesa diocesana nascente che fin dai primi secoli della sua vita ha voluto sottolineare l’importanza del tempo liturgico preparatorio alla Pasqua, che ci introduce nel Mistero della Vita nuova donata dal Risorto».

«Il percorso delle stazioni quaresimali a Roma – sottolinea padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma – esprime il desiderio, la vocazione e la necessità di essere pellegrini nella città in cui si vive. È un itinerario penitenziale che ci aiuta a riscoprire la prospettiva di santità a cui siamo chiamati. Sostiamo sui luoghi in cui i martiri hanno dato la vita, per riscoprire il senso della nostra esistenza. Percorriamo le vie della città di Roma e di ogni città, e riscopriamo che le strade in cui si svolge la nostra vita quotidiana sono state abitate da santi, da martiri… da testimoni».

«La liturgia delle stazioni quaresimali è stata intimamente legata al digiuno pubblico e alla preghiera penitenziale itinerante che hanno caratterizzato fin dai primi secoli i 40 giorni della Quaresima nella Chiesa romana – spiegano ancora dall’Ufficio liturgico diocesano –. Lo stesso termine “stazione” desunto dal linguaggio militare romano, indicava il “montare di guardia” e la Chiesa lo ha adottato in senso spirituale per esprimere il dovere dei cristiani di dedicarsi con vigilanza e con impegno alla conversione e all’orazione. Gradualmente a Roma la “stazione” diventò il termine tecnico per designare l’assemblea eucaristica presieduta dal suo Vescovo, il Papa. Questa celebrazione si svolgeva generalmente così: di solito verso le tre del pomeriggio, il popolo accorreva insieme con il clero in una chiesa stabilita in antecedenza come luogo di raduno e che veniva chiamata perciò “collecta”. Di qui i fedeli, con a capo il Papa, circondato dai presbiteri e dal clero, si dirigevano processionalmente verso la chiesa stazionale; il Papa concelebrava con i presbiteri, comunicava i fedeli e concludeva la celebrazione quando il sole volgeva al tramonto».

Il giorno successivo al Mercoledì delle Ceneri, giovedì 7 marzo, Papa Francesco sarà nella basilica di San Giovanni in Laterano per la tradizionale liturgia penitenziale di inizio Quaresima riservata al clero della diocesi di Roma. Dopo una meditazione del cardinale vicario Angelo De Donatis, i sacerdoti si confesseranno; anche il Santo Padre ascolterà alcune confessioni e concluderà la celebrazione. Al termine offrirà in dono un sussidio per le seconde letture dell’Ufficio delle Letture di Quaresima.

5 marzo 2019

Riceve i sacerdoti

Riceve i sacerdoti

Incontro di preghiera a partire dalla Costituzione

Incontro di preghiera a partire dal testo della Costituzione italiana presso la chiesa di San Maria ai Monti, a cura dell’Ufficio per la pastorale sociale.

Incontro del percorso “Genitori si diventa” del Centro diocesano per la pastorale familiare

Incontro del percorso “Genitori si diventa” del Centro diocesano per la pastorale familiare. Il tema sarà “La negazione educativa” con Zbigniew Formella dell’Università Pontificia Salesiana. Nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Maggiore.

Celebra la Messa nella parrocchia della Santissima Trinità a Villa Chigi per il 40° di consacrazione della chiesa

Celebra la Messa nella parrocchia della Santissima Trinità a Villa Chigi per il 40° di consacrazione della chiesa.

La Messa del cardinale De Donatis per santa Francesca Romana

Francesca Bussa de’ Leoni andò sposa, neanche tredicenne, per volere della famiglia, al nobile Lorenzo de’ Ponziani e con lui visse nel Palazzo di Trastevere. Inizia così la storia di santa Francesca Romana e proprio nel Palazzo Ponziani in cui visse gran parte della sua vita si trova la cappella Santa Maria Refugium Peccatorum: qui, giovedì 7 marzo, nella memoria liturgica della fondatrice della comunità delle Oblate di Tor de’ Specchi, il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà la Messa alle ore 18.

Francesca Ponziani ebbe tre figli, due dei quali morirono presto. Sempre generosa con i bisognosi, nel 1425 fondò la congregazione delle Oblate Benedettine di Maria, dette anche Nobili Oblate di Tor de’ Specchi e, oggi, Oblate di Santa Francesca Romana. Tre anni dopo la morte del marito, emise lei stessa i voti nella congregazione. Morì il 9 marzo 1440. È stata canonizzata da Papa Paolo V il 29 maggio 1608.

4 marzo 2019

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