15 Maggio 2025

Aperta dal cardinale Makrickas la Porta Santa di Santa Maria Maggiore

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Anche la Porta Santa della basilica di Santa Maria Maggiore è aperta ai fedeli. Il rito, presieduto dal cardinale Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica papale, si è svolto questo pomeriggio, 1° gennaio, giorno in cui la Chiesa celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Il rito è stato accompagnato dal rintocco dell’antica campana della basilica liberiana nota come “della sperduta”. «Dalla cima dell’Esquilino, punto più elevato del centro di Roma, fin dal primo Giubileo della Chiesa essa continua sino ad oggi a diffondere il suo suono per tutta la Città Eterna, a conforto di ogni pellegrino – ha detto il porporato nell’omelia -. Il suono di questa campana non solo scandisce le ore e i tempi per la preghiera, ma trasforma in suono la tradizionale immagine ascritta a Maria, quella di guida e segnavia, la Stella Maris, che illumina il cammino nel buio della notte».

Situata sul lato sinistro del portico, la Porta Santa di Santa Maria Maggiore è stata la prima Porta Santa realizzata nel terzo millennio. Opera dello scultore Luigi Mattei, fu benedetta da Papa Giovanni Paolo II l’8 dicembre 2001 e aperta per la prima volta da Papa Francesco il 1° gennaio 2016 in occasione del Giubileo della Misericordia. Donata dall’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, raffigura al centro Cristo risorto, ispirato all’immagine dell’uomo della Sindone, che appare a Maria, rappresentata come la Salus Populi Romani, icona tanto cara a Bergoglio, davanti alla quale si è raccolto in preghiera 124 volte dall’inizio del pontificato. In alto a sinistra l’Annunciazione al pozzo, tratto dai Vangeli apocrifi, a destra la Pentecoste. In basso, nella formella a sinistra il Concilio di Efeso, che decretò Maria Madre di Dio, e a destra il Concilio Vaticano II che la proclamò Madre della Chiesa. In alto c’è lo stemma di Giovanni Paolo II e il suo motto “Totus Tuus”, in basso lo stemma del cardinale Carlo Furno, che fu arciprete della basilica, e quello dell’Ordine del Santo Sepolcro.

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Anziani poveri e disuguaglianze, il rapporto della Caritas sulla povertà a Roma

Sempre più poveri, sempre più anziani, tra i quali aumenta il fenomeno del “barbonismo domestico”. È un quadro a tinte scure quello dipinto nel rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista” della Caritas di Roma. È stato presentato questa mattina (martedì 15 gennaio 2018) alla Cittadella della Carità Santa Giacinta, con una conferenza stampa alla quale sono intervenuti don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma; ed Elisa Manna, curatrice del Rapporto. Gli approfondimenti sono stati illustrati da alcuni degli autori: Salvatore Geraci, responsabile dell’Area sanitaria; Roberta Molina, responsabile dell’Area ascolto e accoglienza; Massimo Pasquo, responsabile dell’Area promozione umana.

La pubblicazione, 180 pagine ricche di dati e infografiche, riporta un quadro generale della situazione socio-economica della Capitale e quattro ambiti di approfondimento su immigrazione, anziani e solitudine, salute mentale e dipendenze. Non manca anche un report sull’attività dei 145 centri di ascolto promossi dalle parrocchie romane.

Il rapporto evidenzia le profonde disuguaglianze anche a Roma: il reddito individuale imponibile medio annuo si distribuisce in maniera profondamente diseguale: si va dai 40.530 euro del II Municipio ai 17.053 del VI Municipio. Nel complesso l’1,8% denuncia un reddito di oltre 100.000 euro l’anno, mentre il 51,3% possiede un reddito fino a 15.000 euro. Nella capitale 146.941 over 65 non raggiungono 11.000 euro l’anno, una città nella città fatta di anziani che vivono di stenti. Ma anche per i giovani e le famiglie sono tempi duri: un quarto dei giovani romani sono disoccupati, il 51,6% vive con lavori atipici e i Neet (giovani che non studiano, non lavorano o sono in formazione) raggiungono la cifra record di 134.556, con un aumento del 68,3% in 10 anni.

Emerge, poi, il fenomeno del “barbonismo domestico”: l’isolamento e l’abbandono della cura di sé si sono tradotti in forme e stili di vita simili al barbonismo di strada ma vissuti negli appartamenti privati. «Le case si trasformano, nel tempo, in luoghi di accumulo, quasi fossero delle discariche. Le gravi condizioni igieniche diventano allarmanti e determinano il malumore o le proteste dei vicini», rileva il rapporto.

15 gennaio 2019

anta Messa e processione di tutti i centri appartenenti alla Comunità Filippina per la Festa di Santa Cruzan e Flores de Mayo – Parrocchia di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (Uff. Migrantes)

Santa Messa e processione di tutti i centri appartenenti alla Comunità Filippina per la Festa di Santa Cruzan e Flores de Mayo – Parrocchia di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri (Uff. Migrantes)

Annunciazione del Signore

Annunciazione del Signore.

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

Annullati corsi, incontri e convegni

La diocesi di Roma informa che il quinto incontro del ciclo “Insieme per la nostra Casa comune” sulla Laudato si’ di Papa Francesco, programmato per lunedì 9 marzo 2020 alle ore 19, nella basilica di San Giovanni in Laterano, è rimandato a data da destinarsi.

Fa sapere inoltre che il ciclo di incontri quaresimali di riflessione su Miguel Mañara, tenuto dal professor Franco Nembrini, il cui inizio era programmato per mercoledì 4 marzo 2020 alle ore 19 e per il quale era prevista una numerosa partecipazione di giovani, in via prudenziale, è rimandato a data da destinare.

E’ inoltre annullato il convegno regionale sul tema “I giovani. Protagonismo, sogni, fragilità” in programma il 19 marzo 2020 all’Auditorium del Santuario del Divino Amore, promosso dalla Commissione laziale per l’ecumenismo e il dialogo, in collaborazione con la Commissione laziale per l’insegnamento della religione cattolica.

E’ annullato anche il percorso di formazione per “animatori Laudato si'” in programma nei giorni di sabato 7 e domenica 8 marzo ad Assisi.

L’incontro di formazione per gli educatori, fissato per il pomeriggio di domenica 15 marzo nel Teatro San Luca e organizzato dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport con diverse realtà ecclesiali e associazioni, in via prudenziale è annullato.

I corsi organizzati dall’Ufficio liturgico (liturgia per la pastorale, presso l’ateneo Sant’Anselmo; ministri straordinari della Comunione, nel Seminario Romano Maggiore; lettori di fatto, nella parrocchia Santa Chiara) sono sospesi fino a domenica 22 marzo.

Il ciclo di incontri sull’elaborazione del lutto (Talità Kum) organizzato dal Centro diocesano per la pastorale familiare e tenuto da padre Cesar Pluchinotta il cui inizio era programmato per giovedì 5 marzo 2020 alle ore 19.30, e per il quale era prevista una numerosa partecipazione di persone, in via prudenziale è rimandato a data da destinare.

Sospese in via precauzionale tutte le iniziative di formazione dell’Ufficio catechistico fino a domenica 22 marzo, per evitare la concentrazione di persone negli stessi ambienti.

Rimandato il terzo incontro di formazione del ciclo proposto da Centro Missionario Diocesano e Ufficio Migrantes di Roma, organizzato anche insieme alla Caritas di Roma, su “Integrazione: un viaggio di andata e ritorno. Dall’accogliere all’essere accolti in un processo di inserimento nella società che si abita” per sabato 14 marzo.

Anche il corso di formazione sulla tutela dei minori promosso dal Tribunale di prima istanza e dal Coetus Advocatorum è rinviato a data da destinarsi.

5 marzo 2020

Annullamento appuntamenti diocesani

In questo periodo di raccoglimento e di attesa, sono annullati diversi appuntamenti previsti nella diocesi di Roma. Si tratta delle sedute del Consiglio presbiterale previste per i giorni 28 aprile e 12 maggio; delle assemblee di settore previste per il prossimo 6 maggio; e della seduta del Collegio dei consultori in programma per il prossimo 9 maggio.

23 aprile 2025

Anniversario degli attentati alle chiese di Roma: il messaggio di Papa Francesco in occasione della fiaccolata

Alle 0.04 inizia la fiaccolata “Roma non dimentica”, promossa dalla diocesi di Roma, da Libera e dal Comune di Roma, nel trentesimo anniversario degli attentati che colpirono San Giovanni in Laterano e San Giorgio in Velabro. Per l’occasione Papa Francesco ha inviato un messaggio, che viene letto dal vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma, all’inizio della fiaccolata di questa notte.

Di seguito il testo integrale.

In occasione del 30° anniversario degli attentati alla Cattedrale del Vescovo di Roma e alla chiesa di San Giorgio al Velabro, desidero unirmi spiritualmente a tale significativo momento di preghiera organizzato dalla Diocesi assieme alle Autorità capitoline e all’Associazione Libera.

Il vile gesto che nella notte tra il 27 e il 28 luglio del 1993 sconvolse la Città Eterna, turbò profondamente l’animo dei credenti di tutto l’orbe cattolico e in particolare dei fedeli romani; in quegli anni oscuri della storia sociale della cara Nazione italiana, segnati da altrettanto gravi atti di violenza contro istituzioni e servitori dello Stato, la popolazione sperimentò un sentimento d’impotenza davanti a così insensata sopraffazione perpetrata a danno del Paese e particolarmente dei meno abbienti, in contesti provati da tante povertà umane e materiali.

Oggi più che mai è dovere di ognuno fare memoria grata verso chi nel compimento del proprio dovere, talvolta mettendo a rischio la vita, si è speso per la tutela della collettività. Il sacrificio di chi ha creduto e difeso i valori fondanti di una democrazia, quelli della giustizia e della libertà, diviene un forte richiamo di coscienza affinché tutti si sentano corresponsabili nella costruzione di una nuova civiltà dell’amore.

Ritorna con forza il ricordo delle parole profetiche pronunciate da San Giovanni Paolo II nella storica visita pastorale ad Agrigento, pochi mesi prima dei tristi eventi che rievochiamo: «Che ci sia concordia, questa concordia e questa pace cui aspira ogni popolo … Qui ci vuole una civiltà della vita» (S. Giovanni Paolo II, al termine della Concelebrazione Eucaristica nella Valle dei Templi, 9 maggio 1993).

Pertanto, esorto a contrastare decisamente le numerose forme d’illegalità e di sopruso che purtroppo ancora attanagliano la società contemporanea. È in gioco il bene comune e in modo speciale il destino delle categorie più fragili, gli ultimi, coloro che patiscono ingiustizie d’ogni genere.

Mi rivolgo a Voi giovani, speranza di un futuro bello: occorre che abbiate il coraggio di osare senza timore, in quanto le mafie – ricordiamolo – mettono radici quando la paura si impadronisce della mente e del cuore.

Voi che, come sentinelle nella notte, parteciperete alla fiaccolata commemorativa di quei tragici eventi, siete chiamati ad essere un attivo sostegno al cambiamento di mentalità, uno spiraglio di luce in mezzo alle tenebre, una testimonianza di libertà, giustizia e rettitudine.

Auspico pure che quanti esercitano responsabilità civili, nonché le numerose componenti ecclesiali della nostra Città si adoperino fattivamente per la promozione di una nuova umanità.

Non esitate a porVi accanto alla gente con tenerezza e compassione, soprattutto a chi vive nelle periferie – penso ai vostri coetanei – accogliendo l’insegnamento lasciatoci dal Maestro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (cfr Mt 25, 31-46).

Prego il Signore perché Vi accompagni nel buio della notte, con in mano le fiaccole, simbolo della vostra fede, rendendoVi luce per la nostra amata Diocesi.

Mentre affido ciascuno alla protezione materna della Salus Populi Romani e dei Santi Patroni Pietro e Paolo, invio la mia Benedizione, chiedendoVi, per favore, di non dimenticarVi di pregare per me.

Fraternamente

Roma, da San Giovanni in Laterano, 25 luglio 2023

Festa di S. Giacomo il Maggiore, Apostolo

Francesco

28 luglio 2023

Anna e Cosimo, «esempio» per il mondo di oggi

«L’accoglienza e la cura che Anna e Cosimo avevano nei confronti delle persone più deboli in particolare non possono non essere di esempio in un mondo che sembra lasciare indietro proprio gli elementi più fragili della società. I due Servi di Dio hanno preso sul serio il Vangelo, vissuto quotidianamente, per conformarsi pienamente con esso, tramite la pratica costante, gioiosa e piena, delle virtù. Hanno saputo fare dell’umiltà la via privilegiata della loro esperienza cristiana. Abbiamo di fronte una donna e un uomo pieni di Dio ma allo stesso tempo attenti e premurosi nei confronti dell’umanità, specialmente quella più fragile». Il vescovo ausiliare per il settore Centro Daniele Libanori ha presieduto questa mattina (venerdì 31 maggio) la sessione di chiusura della causa di beatificazione e canonizzazione del servo di Dio padre Cosimo Berlinsani, sacerdote professo dell’Ordine della Madre di Dio e fondatore delle Suore Oblate del Santissimo Bambino Gesù, e della serva di Dio madre Anna Moroni, fondatrice delle Suore Oblate del Santissimo Bambino Gesù.

«La loro avventura è certamente affascinante, il loro cammino faticoso ma sincero – ha sottolineato ancora monsignor Libanori –. Il loro confronto spirituale li mette continuamente per strada, sui selciati della Roma del XVII secolo, carichi di memorie apostoliche, segnati dal sangue dei martiri, ma anche pieni di povertà umana. Il loro sguardo non si staccò mai dalla luce del Vangelo anche se questa, a volte si nascose, generando la speranza di nuovi inizi. Nella loro storia ci sono tutti gli “ingredienti” di un cammino di fede e di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Cosimo ed Anna, posero le loro vite al servizio del desiderio dell’uomo e della rivelazione di Dio. Desiderarono Dio senza dimenticarsi dell’uomo. Così Cosimo afferma in una sua lettera: “Desideri del cielo e della beatitudine eterna che il Santo Bambino desidera dalle sue Nutrici”».

31 maggio 2019

Angelus e udienze in diretta televisiva; sospese per i fedeli le Messe a Santa Marta

La Sala Stampa della Santa Sede informa che relativamente agli eventi dei prossimi giorni, la preghiera dell’Angelus del Santo Padre di domenica 8 marzo avverrà dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico e non in piazza, dalla finestra. La preghiera sarà trasmessa in diretta streaming da Vatican News e sugli schermi in piazza San Pietro e distribuita da Vatican Media ai media che ne faranno richiesta, in modo da consentire la partecipazione dei fedeli.

L’Udienza Generale di mercoledì 11 marzo avverrà secondo le medesime modalità.

Tali scelte si rendono necessarie per evitare rischi di diffusione del covid-19 dovuti ad assembramenti nel corso dei controlli di sicurezza per l’accesso alla piazza, come richiesto anche dalle autorità italiane.

In ottemperanza a quanto stabilito dalla Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, fino a domenica 15 marzo sarà sospesa la partecipazione dei fedeli ospiti alle Messe a Santa Marta. Il Santo Padre celebrerà privatamente l’Eucarestia.

7 marzo 2020

Amor em família: vocação e caminho de santidade

O tema do próximo Encontro Mundial das Famílias, agendado em Roma para junho de 2022, é: “Amor em família: vocação e caminho de santidade”. “No quinto aniversário da exortação apostólica Amoris Laetitia e três anos após a promulgação da Gaudete et exsultate – lê-se em uma declaração do Dicastério para os Leigos, a Família e a Vida, emitida pela Sala de Imprensa do Vaticano – se pretende destacar o amor da família como vocação e caminho de santidade, para entender e compartilhar o significado profundo e salvífico das relações familiares na vida cotidiana “.

O encontro será organizado pela Diocese de Roma e pelo Dicastério para os Leigos, a Família e a Vida e será realizado no sexto aniversário da Amoris Laetitia e quatro anos da Gaudete et Exsultate.

Ao dar forma à experiência concreta do amor: “o matrimônio e a família manifestam o alto valor das relações humanas, no compartilhamento de alegrias e esforços, no desenvolvimento da vida cotidiana, direcionando as pessoas a encontrar-se com Deus”. Este caminho, quando vivido com fidelidade e perseverança, fortalece o amor – e realiza aquela vocação à santidade, própria de cada pessoa, que se concretiza nas relações conjugais e familiares. Nesse sentido, a vida familiar cristã é uma vocação e um caminho de santidade, uma expressão do “rosto mais belo da Igreja” (Gaudete et Exsultate 9)».

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