4 Maggio 2025

Ai Santi Ambrogio e Carlo al Corso riflessione attraverso la poesia

La ricorrenza liturgica della Domenica del Buon Pastore, la felice memoria del secondo centenario dell’ordinazione sacerdotale del Beato Aantonio Rosmini, il prestigioso contesto della Giornata Mondiale del Libro, giunta alla sua venticinquesima edizione e patrocinata dall’Unesco. Sono queste le circostanze che hanno portato a organizzare “Infirmitas et Caritas. Meditare attraverso la poesia”: un pomeriggio di musica, poesia e riflessione nella basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, in programma sabato 24 aprile alle ore 16. L’appuntamento è promosso dai padri Rosminiani della basilica, in collaborazione con il Collegio Missionario “Antonio Rosmini” di Roma e con il sostegno di padre Vito Nardin, superiore generale dell’Istituto della Carità.

Interverrà il professor Rocco Pezzimenti, su “Fede e poesia per la cura della Persona”. Prevista la lettura di poesie e intermezzi musicali a cura del maestro Josep Solè Coll, primo organista della basilica di San Pietro.

«L’evento – spiegano i padri Rosminiani – intende essere un’esperienza pilota di formazione giovanile, da allargare auspicabilmente in futuro a studenti universitari e docenti di Roma, di ogni ordine e grado. Il sogno nel cassetto è la realizzazione, già in corso di elaborazione, del progetto di un Istituto di Studi e Alta Formazione ispirato al pensiero del Beato Antonio Rosmini, che ci piacerebbe intitolare a san Giovanni Paolo II».

20 aprile 2021

Ai fidei donum gli auguri di Natale del cardinale De Donatis

Il presepe allestito a San Giovanni in Laterano

«Anche quest’anno in prossimità del Santo Natale voglio farti giungere un cordiale e sincero augurio di ogni bene nel Signore». Il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive, come ormai tradizione, ai sacerdoti fidei donum in occasione delle festività natalizie. E si sofferma, sulla scia delle parole pronunciate da Papa Francesco a Greccio, sul significato del presepe.

«Le bellissime parole» pronunciate dal Santo Padre, commenta il cardinale, «illuminano la nostra attesa in questo tempo di Avvento e ci ricordano come il presepe fa parte del dolce ed esigente processo di trasmissione della fede. È mio desiderio che la gioia e la pace che vengono dall’Emanuele riempiano la tua vita a servizio della Chiesa».

Poi un pensiero per i bisognosi, ricordando il quarantesimo anniversario della Caritas di Roma celebrato lo scorso 11 ottobre nella basilica di San Giovanni in Laterano. «Sogno in questo Natale – scrive il cardinale De Donatis – che nelle nostre comunità i poveri diventino sempre più, materialmente, il centro delle nostre assemblee liturgiche, siano messi nelle condizioni non solo di essere assistiti ma ascoltati, accolti, riconosciuti nella loro piena dignità di persona».

«Chiediamo al Signore che viene a visitarci – conclude – la grazia di saperci accogliere gli uni gli altri per diventare così un dono reciproco. La Vergine Madre ci guidi e ci protegga nell’affrontare con gioia il compito sublime della vita».

Leggi il testo completo della lettera

11 dicembre 2019

Aggregazioni laicali e cammino sinodale, incontro il 19 a Campitelli

Foto di Cristian Gennari

Sarà un prezioso momento di ascolto e dialogo per condividere le modalità attraverso cui le realtà laicali stanno incontrando le persone lontane dall’esperienza di fede, quello di sabato 19 febbraio, alle ore 10.30. Nella “Sala Baldini” della chiesa di Santa Maria in Campitelli (piazza di Campitelli, 9) si terrà infatti un nuovo incontro della Consulta delle aggregazioni laicali sul percorso sinodale della diocesi di Roma. L’appuntamento, che sarà guidato dal vescovo Paolo Salvadagi, ausiliare per il settore Ovest e delegato per la Pastorale d’ambiente, e da padre Davide Carbonaro, referente per il cammino sinodale per la diocesi di Roma, vedrà anche la partecipazione di monsignor Francesco Pesce, delegato diocesano per la Consulta, e Lidia Borzì, segretaria per la Consulta.

«In questo tempo di “cammino sinodale” – riflette padre Carbonaro – è necessario ridirci la forza del dono che abbiamo ricevuto. E questo non basta professarlo dentro gruppi, movimenti e realtà ecclesiali. Occorre che si compia un passo verso chi vive la nostra stessa quotidianità, le nostre stesse fatiche e speranze». Verso tutti coloro che sono lontani dalla fede perché, come «Papa Francesco ha chiesto alla Chiesa di Roma», prosegue il referente del cammino sinodale diocesano, si tratta di «uscire dalle nostre realtà ricche di tanti doni ed essere testimoni attrattivi per quanti vivono nella nostra città».

14 febbraio 2022

Afghanistan, la lettera della Caritas sull’accoglienza

Di seguito il testo della lettera che la Caritas di Roma ha inviato ai parroci e ai responsabili Caritas della diocesi di Roma.

Carissimi, in questi giorni le drammatiche vicende dell’Afghanistan hanno profondamente scosso le nostre coscienze. Oltre all’indignazione di una campagna militare scriteriata durata vent’anni, costata vite umane e ingenti risorse economiche, vi è la frustrazione di sentirsi impotenti davanti a quanto sta accadendo.

Il ponte aereo organizzato dal Governo, che ha visto l’arrivo in Italia e l’accoglienza di circa tremila cittadini afgani, rappresenta per molti l’occasione di esprimere solidarietà a questo popolo martoriato.

Stiamo seguendo costantemente l’evolversi della situazione, in contatto con le Istituzioni pubbliche e altri interlocutori a livello locale, in modo particolare la Prefettura di Roma.

Sollecitati anche da numerose richieste che ci sono giunte dalle comunità parrocchiali vorremmo condividere alcune informazioni che ci sembrano necessarie in queste fasi così convulse.

Sono circa mille i cittadini afgani accolti nella Regione Lazio: la metà circa nei comuni della Provincia di Roma. Attualmente sono ospitati negli “Hotel-Covid” predisposti dalla Regione Lazio e coordinati dalle Asl e dalla Protezione civile. La loro permanenza in queste strutture è di circa due settimane, in isolamento fiduciario. Un periodo questo che consentirà alle diverse Autorità di predisporre un piano di accoglienza attraverso la rete SAI (Sistema accoglienza e integrazione) e CAS (Centri di accoglienza straordinaria), strutture che vengono già utilizzare per i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale giunti nel nostro Paese.

È importante tenere presente che le persone arrivate con i ponti aerei sono collaboratori degli enti governativi e delle Ong italiane presenti in Afghanistan arrivati insieme ai familiari, molti verranno quindi accolti dalle stesse organizzazioni che hanno sponsorizzato il loro arrivo.

Diverse parrocchie e istituti religiosi hanno manifestato la disponibilità ad accogliere questi rifugiati. A tale proposito la Caritas diocesana di Roma è in contatto con la Prefettura di Roma per organizzare queste forme di ospitalità nell’ambito della rete SAI e CAR già esistente.

L’ospitalità dovrà garantire una serie di servizi necessari per il percorso di integrazione (tutela legale, scuola di lingua). Su questo la Caritas ha avviato da sei anni il programma di accoglienza diffusa “Ero forestiero” con dei tutor che supportano le parrocchie all’accoglienza.

È bene tenere presente che l’ospitalità richiesta è principalmente per nuclei familiari e per periodi di almeno sei mesi.
Quanti sono interessati all’accoglienza possono contattare la Segreteria di direzione della Caritas diocesana al numero 0669886424 email: direzione@caritasroma.it.

La solidarietà con il popolo afgano può anche esprimersi con l’accoglienza di immigrati giunti negli anni precedenti e che nel corso del tempo hanno visto mutare il loro status giuridico. Nel Centro Ascolto Stranieri in via delle Zoccolette 17 è attivo uno sportello legale per dare assistenza ai cittadini afgani che desiderano informazioni su ricongiungimenti familiari e per regolarizzare la loro posizione giuridica (informazioni al tel. 0688815300)

Al momento non è possibile prevedere dei Corridori umanitari dall’Afghanistan e dai Paesi limitrofi (Pakistan e Iran) dove, da molti anni, sono sfollati molte famiglie dopo l’avanzata dei talebani. Con Caritas Italiana stiamo chiedendo al Governo la possibilità di attivare corridoi umanitari dai campi di raccolta di Lesbo, in Grecia, e dalla cosiddetta “Rotta balcanica”, dove sono bloccati e vengono respinti alle frontiere migliaia di afgani in fuga.

Oltre ai rifugiati afgani a Roma abbiamo la presenza di centinaia di titolari di protezione internazionale provenienti dall’Africa subsahariana e da altri Paesi in difficoltà che non trovano possibilità di essere accolti e ospitati. Crediamo sia importante sottolineare come, proprio in questo momento in cui è forte la sollecitudine alla solidarietà, non si possano dimenticare questi fratelli che vivono gli stessi drammi e sventure. Sensibilizzare le nostre rispettive comunità su questo più ampio scenario, ci sembra un prezioso servizio che possiamo svolgere.

Nei prossimi giorni, dopo le indicazioni della Prefettura e della Protezione civile, forniremo ulteriori informazioni anche sui possibili prossimi passi da poter eventualmente compiere come comunità cristiana.

2 settembre 2021

Affidarsi allo Spirito, l’invito del cardinale De Donatis al Consiglio dei prefetti

Cosa conservare di questo periodo di chiusure forzate, cosa lasciare e a cosa dare inizio. Sono stati questi i temi principali toccati dal cardinale vicario Angelo De Donatis questa mattina (lunedì 8 giugno), durante il Consiglio dei prefetti. La riunione è iniziata come sempre con la preghiera dell’ora media e si è svolta nella Sala degli Imperatori del Palazzo Apostolico Lateranense; quindi il cardinale ha tenuto la sua relazione davanti al Consiglio episcopale, al Consiglio dei prefetti e ai direttori degli Uffici del Vicariato. Sono poi seguiti sedici interventi di altrettanti sacerdoti e si è conclusa con la preghiera dell’Angelus.

«Non mettiamo da parte l’impegno dell’entrare in relazione con tutti e dell’ascolto contemplativo – ha detto il vicario –, che, come sappiamo, è al centro del cammino diocesano anche del prossimo anno pastorale, 2020-2021. Dalla pandemia del Coronavirus quell’impegno ne esce rafforzato, non indebolito. Tuttavia cerchiamo di interpretare quello che stiamo vivendo e verifichiamo a quali scelte il Signore ci vuole portare, perché a nessuno sfugge che lo Spirito ci ha consegnato un kairòs, un momento opportuno. Come ho scritto nella lettera e nella scheda che ho inviato alle comunità: ci aspetta una nuova partenza, come Noè e la sua famiglia, come gli Israeliti e le loro famiglie, una ripartenza che è un passaggio battesimale, dove qualcosa viene lasciato perché qualcos’altro possa rinascere».

Dopo aver ribadito la necessità di «superare la logica dei piani pastorali e dei convegni» e di farsi invece guidare semplicemente dallo Spirito Santo, «la sorgente e il segreto motore dell’evangelizzazione», il cardinale ha citato diversi messaggi di Papa Francesco, proponendone alcuni brani. «La pandemia – ha riflettuto il porporato – ha avuto l’effetto di disarcionare un cavallo in corsa. Ci ha riportati a noi stessi nella misura in cui ci ha spogliati e consegnati nudi al Signore. E lì, davanti a Lui, fuoco ardente, abbiamo ricompreso cosa significhi che è lo Spirito Santo il soggetto della missione».

«Sono convinto – ha detto ancora – che dobbiamo lasciare una volta per tutte la tentazione di ricorrere al respiratore artificiale invece di confidare nel respiro dello Spirito. Intendo dire che dobbiamo smettere di cercare soluzioni illusorie al problema della trasmissione della fede. Non serve organizzare gli intrattenimenti per portare le persone in chiesa o moltiplicare i servizi per accattivarsi la benevolenza del quartiere, né hanno mai aiutato la causa del Vangelo le battaglie ideologiche o l’acritica conservazione dell’esistente. Occuparsi di pastorale dei bambini e degli anziani è importante, ma non si può non affrontare la fatica del ripensamento dell’evangelizzazione degli adulti e dei giovani. È lo Spirito che suscita quella fede operante nella carità che solo affascina e attira al Signore, per questo il nostro compito e l’unico veramente necessario è presentare al “vivo” il Cristo crocifisso e risorto».

Ancora, il vicario ha invitato ad abbandonare «la paura di buttarci, di incontrare gli altri, di ascoltare, di dialogare, di annunciare il Vangelo nelle situazioni di vita più diverse», consapevoli che «lo Spirito agisce nel mondo, prima di noi e spesso meglio di noi». Ha esortato infine a mettere da parte «ogni accidia e ogni resistenza, per avventurarci nella fatica del discernere, dello scegliere insieme, del collaborare per realizzare cose nuove con coraggio».

Leggi il testo integrale della relazione

Affetto e vicinanza a Papa Francesco

Foto Diocesi di Roma / Gennari

La comunità diocesana di Roma esprime la propria vicinanza al Santo Padre, avendo appreso la notizia del suo ricovero presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli.

Tutto il popolo di Dio che è in Roma si stringe ancor di più al suo Vescovo in questo momento, assicurandogli la preghiera per una pronta guarigione.

14 febbraio 2025

Affetto e preghiera per il Santo Padre dalla comunità diocesana di Roma

Foto Cristian Gennari

La comunità diocesana di Roma è vicina al nostro Vescovo Papa Francesco e gli esprime tutto il suo affetto e la sua devozione filiale in questo momento di malattia. Tutto il popolo santo fedele di Dio che è in Roma, insieme ai cittadini e a tutti gli uomini di buona volontà, con vivo senso di partecipazione e di prossimità al Santo Padre, eleva preghiere e suppliche al Signore perché con l’aiuto della sua grazia, sostenga e consoli il nostro amato Vescovo durante la convalescenza post-operatoria. Da tutta la comunità ecclesiale di Roma, insieme al Cardinale Vicario Angelo De Donatis e al consiglio episcopale, ai parroci, a tutti i vicari e collaboratori parrocchiali, ai religiosi, alle religiose, ai diaconi e ai seminaristi, da tutta la sua comunità romana l’augurio più sincero di una pronta guarigione!

5 luglio 2021

Adorazione eucaristica prolungata, il percorso dell’Ufficio liturgico

Proseguono gli appuntamenti di riflessione e approfondimento per quanti vivono l’esperienza dell’adorazione eucaristica prolungata, promossi dall’Ufficio liturgico diocesano. Tutti gli incontri si tengono nella Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore, con inizio alle ore 10. Il prossimo, cioè il secondo, è in programma il 19 febbraio e vedrà la partecipazione di padre Marko Ivan Rupnik, artista e teologo, che parlerà di “L’adorazione eucaristica”.

L’incontro seguente si terrà il 7 maggio, con monsignor Andrea Lonardo su “Eucaristia, evangelizzazione e missione”. Il percorso si concluderà sabato 11 giugno alle ore 10, con la liturgia della Parola e condivisione guidata dal vescovo Paolo Ricciardi, al Santuario della Madonna del Divino Amore.

14 febbraio 2022

Adorazione eucaristica a Santa Maria in Campo Marzio

Domenica alle 17 nella chiesa di Santa Maria del Divino Amore in Campo Marzio inizia il ciclo di adorazioni mensili per ricordare i 70 anni dell’adorazione eucaristica iniziata nella chiesa come frutto dell’anno mariano 1954. In occasione di questo anniversario ed in considerazione del prossimo Giubileo la Penitenzieria Apostolica ha concesso l’indulgenza plenaria giubilare a tutti quelli che parteciperanno a questi incontri di preghiera. È per così dire, il Giubileo “più piccolo del mondo”; la chiesa, infatti, ha solo sedici posti a sedere.

Si tratta in realtà di una rettoria antichissima, già presente fin dal dodicesimo secolo, col nome di Santa Cecilia (sembra infatti che lì sorgesse la sua casa paterna). Oggi vi risiede la Comunità delle Figlie della Madonna del Divino Amore che organizzano l’iniziativa assieme al rettore don Federico Corrubolo, docente di storia della Chiesa medievale moderna all’istituto Ecclesia Mater. L’adorazione eucaristica mensile sarà animata da una serie di catechesi sul Credo degli Apostoli, in una forma alto medievale molto antica che associa ogni articolo del Credo a un Apostolo, con accostamenti sorprendenti e talvolta commoventi. Ogni incontro prevede, oltre alla catechesi l’adorazione silenziosa la recita del santo rosario e I Vespri solenni della domenica. L’invito è aperto a tutti anche per conoscere una realtà nascosta del centro di Roma, che com’è noto è sempre continuamente da scoprire.

3 ottobre 2024

Adoratori, la conclusione del percorso formativo

Si concluderà sabato prossimo, con una celebrazione alle 11 nel Santuario del Divino Amore, a Castel di Leva, il percorso formativo rivolto ai fedeli che vivono l’esperienza dell’adorazione eucaristica prolungata. A presiedere la Messa, il vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria, che ha curato questo progetto in sinergia con l’Ufficio liturgico diocesano. Prima della celebrazione, alle 10, la catechesi di padre Andrea Mandonico su “La spiritualità eucaristica di Charles de Foucauld”.

«C’è stato il desiderio di unire il servizio dell’adorazione eucaristica alla preghiera di intercessione per i malati – dice Ricciardi –. Anche la data scelta per la conclusione del percorso formativo per gli adoratori è legata alla volontà dell’Ufficio per la pastorale sanitaria di dedicare l’11 di ogni mese alla preghiera per i malati», guardando all’11 febbraio, memoria della prima apparizione di Maria a Bernadette a Lourdes e Giornata mondiale del malato.

Il presule spiega come «i tre incontri dedicati agli adoratori delle parrocchie romane, che si sono tenuti a febbraio, aprile e maggio, hanno avuto un valore formativo ma anche di incontro e di confronto». L’adesione è stata buona, con circa 150 partecipanti ad incontro, laddove le parrocchie della diocesi dove si vive «l’Adorazione eucaristica o continua, cioè dalla mattina alla sera, o perpetua, cioè anche nelle ore notturne – dice ancora il vescovo –, sono in totale una trentina».

Il primo incontro è stato affidato a monsignor Riccardo Aperti, docente di Liturgia all’Istituto di Scienze religiose Ecclesia Mater, e ha avuto per tema “Dall’Eucaristia celebrata all’Eucaristia adorata”; a guidare il secondo appuntamento su “L’adorazione eucaristica” è stato padre Marko Ivan Rupnik, gesuita e fondatore del Centro Aletti; infine, su “Eucaristia, evangelizzazione e missione” è intervenuto padre Massimo Marellli, dell’Ufficio liturgico del Vicariato.

Ricciardi sottolinea come si è trattato di un cammino «in vista del Congresso eucaristico nazionale, che si svolgerà a settembre a Matera», e anche di «un’occasione per riflettere su come l’Adorazione eucaristica è sì un modo per prolungare l’esperienza di amicizia con il Signore Gesù ma non da vivere esclusivamente come uno spazio privato, sebbene intimo», quanto «come un servizio alla Chiesa, per condurre all’Eucarestia la nostra vita e la vita della Chiesa stessa».

di Michela Altoviti da Roma Sette

6 giugno 2022

Adoratori, la conclusione del percorso formativo

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

La Messa a Santa Croce in Gerusalemme, il breve pellegrinaggio a piedi e poi la preghiera conclusiva nella basilica di San Giovanni in Laterano, in coincidenza con la solennità della natività di san Giovanni Battista. È questo lo schema che seguirà l’incontro degli adoratori di Roma, in programma per sabato 24 giugno a partire dalle 10. Si tratta dell’appuntamento conclusivo del percorso di formazione che, in questo anno pastorale 2022-2023, ha coinvolto quanti prestano servizio come adoratori, nelle quarantacinque parrocchie della diocesi dove si tiene l’adorazione permanente.

«C’è stata molta partecipazione ai tre incontri proposti – sottolinea il vescovo Paolo Ricciardi, referente degli adoratori – che nei temi richiamavano i tre Cantieri di Betania. Vertevano infatti su giovani ed Eucarestia, Parola ed Eucarestia ed Eucarestia e vita. È importante dare un percorso comune alle diverse realtà parrocchiali».

Concorda Dina Forzinetti, che presta servizio come adoratrice nella parrocchia di San Giovanni Battista de La Salle e che ha assunto il ruolo di coordinatrice degli adoratori romani. «È stato un percorso all’insegna della condivisione – riflette – poiché abbiamo avuto occasione di condividere le diverse esperienze. Dopo ogni incontro ci è stata data la possibilità di esprimerci attraverso dei gruppi di lavoro, e questo è stato molto importante». Si è trattato dal secondo anno in cui è stata fatta questa proposta agli adoratori, e già si sta iniziando a programmare il cammino per il 2023-2024.

16 giugno 2023

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