30 Aprile 2025

A Santa Silvia tra carità e preghiera

Le luci del campetto sono ancora accese. Sono le 20 passate e nella parrocchia di Santa Silvia, nel quartiere Portuense, c’è ancora vita. Dieci bambini si stanno divertendo a giocare a calcetto. È un vero e proprio allenamento. A guidarli dalla panchina, i loro papà. «Fanno parte del gruppo sportivo parrocchiale – spiega don Alfio Tirrò, il parroco, mentre saluta le persone che stanno assistendo da fuori –. Abbiamo 70 tesserati. Ci sono ragazzi dagli 8 ai 14 anni. La domenica partecipano a piccole competizioni».

Anche loro ha incontrato venerdì scorso il cardinale vicario Baldo Reina, che è tornato oggi nella chiesa di Santa Silvia per la visita pastorale. Il porporato è andato a trovare a casa una signora malata di Sla da 16 anni, poi ha incontrato i collaboratori della chiesa, ha celebrato la Messa, e alle 20 ha guidato la Via Crucis nella “parrocchietta” di Santa Maria del Carmine e San Giuseppe al Casaletto. Mentre questa mattina, alle 9 si dedicherà alle confessioni, alle 10 presiederà la Messa dei bambini e alle 11 incontrerà le famiglie del catechismo, il gruppo scout e a seguire il Consiglio pastorale.

«A Santa Silvia è molto forte il carisma della carità, che è declinata in tutte le sue forme – racconta il parroco –, insieme a una grande tradizione di pastorale familiare. Fiore all’occhiello sono i gruppi di Fede e Luce. Poi c’è un gruppo Caritas e un piccolo consultorio, con uno psicologo che svolge il suo servizio come volontario una volta a settimana. Con la parrocchia – aggiunge il sacerdote –, collabora anche la comunità delle suore della Divina Volontà, con la loro associazione “Iniziativa Amica”, che sostiene una casa-famiglia per ragazze madri». Nel territorio sono presenti anche le Figlie di San Giuseppe, che si trovano a Villa Giuseppina, una Rsa, e le suore del Boccone del Povero, che hanno una struttura per anziani. «Con Villa Giuseppina – sottolinea don Tirrò – partirà dopo Pasqua un servizio di animazione della Messa domenicale per gli ospiti e gli operatori della struttura. Da settembre, il progetto prevede di estendere l’iniziativa anche ai ragazzi delle cresima e del post-cresima».

Tra i laici che portano avanti la pastorale della famiglia, c’è Sara. Lei e suo marito, insieme al parroco e altre due coppie, si occupano del corso prematrimoniale. Seguono il filo conduttore che consegnò alla comunità il vescovo Paolo Ricciardi, negli anni in cui era parroco a Santa Silvia. Il presule, già ausiliare di Roma, ha iniziato ieri il suo ministero episcopale a Jesi ed è stato travolto dall’affetto anche di molti suoi ex parrocchiani che sono andati a trovarlo. «È un corso che inizialmente dà molto spazio alla parola di Dio – spiega Sara –, con riflessioni sulle coppie nell’Antico Testamento, per poi approfondire l’importanza del Sacramento per aiutare le persone a inserirsi insieme in una dinamica di preghiera e di rapporto con Dio. Come sposi – aggiunge –, è un’esperienza che aiuta anche noi a interrogarci sull’origine della scelta che abbiamo fatto».

Qual è il motore che muove tutto? «È la preghiera – conclude il parroco –. Ogni giovedì organizziamo l’adorazione eucaristica dalle 6 del mattino a mezzanotte. A turno, più di cento persone custodiscono il Santissimo durante tutta la giornata». (di Giuseppe Muolo da Roma Sette)

30 marzo 2025

A Santa Maria Stella Matutina il mandato per gli operatori Caritas

Sono due le giornate che il cardinale vicario Baldo Reina dedicherà alla visita pastorale nella parrocchia di Santa Maria Stella Mattutina, in zona Monte Mario. Oggi (domenica 12 gennaio) e domani pomeriggio (lunedì 13 gennaio), infatti, la comunità «formata da circa 6mila parrocchiani e caratterizzata da un bel clima di familiarità» accoglierà «con gioia» il porporato, come riferisce il parroco don Simone Carosi. Il sacerdote, che guida la parrocchia da 10 anni, spiega che nello specifico «durante la Messa che presiederà questa sera consegnerà il mandato ai 15 nuovi operatori della Caritas che hanno completato il corso di formazione per operare nel nostro centro di ascolto» mentre domani sera, sempre dopo la celebrazione eucaristica, «ci sarà l’incontro con i membri del consiglio pastorale e con tutta la comunità» oltre alla visita alla scuola che sorge sul territorio ed è gestita dalle Suore Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Favorire il clima di familiarità cui fa riferimento il parroco «è quello che cerchiamo di fare con diverse iniziative – dice Cristina, parrocchiana storica –, perché la relazione è fondamentale e sentirsi amati e accolti è la cosa più importante». A questo fine mira «il pranzo sociale che organizziamo l’ultima domenica di ogni mese – continua –: è aperto a tutti, in particolar modo alle persone bisognose e a quelle anziane». Ancora, la proposta, attiva da 10 anni, del «momento snack e caffè dopo la Messa della domenica – dice Giorgio, uno dei referenti di questa iniziativa oltre che responsabile dell’oratorio parrocchiale –. Offriamo il caffè e le torte fatte in casa dalle mamme e dalle nonne mentre i bambini giocano nel campo da calcio e da pallavolo». Sul fronte dell’oratorio, «aperto il sabato e la domenica», continua, «coinvolgiamo nelle attività una quindicina di ragazzi del post-Cresima che da due anni seguono un cammino di formazione specifica tutti i sabati e che affiancano i catechisti sacrali come catechisti oratoriali». (di Michela Altoviti da Roma Sette del 12 gennaio 2025) _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Domenica 12 gennaio, nel corso della visita pastorale alla parrocchia Santa Maria Stella Matutina, il cardinale Baldo Reina, vicario della diocesi di Roma, insieme al direttore della Caritas, il diacono Giustino Trincia, ha consegnato gli attestati a 110 animatori della carità delle Prefetture 33 e 35 che hanno concluso il corso di formazione promosso dalla Caritas di Roma. Durante la celebrazione eucaristica, nell’omelia, il cardinale ha richiamato la centralità della carità nella vita cristiana, indicando in Gesù il modello di servizio e prossimità. Il cardinale ha meditato sul battesimo di Gesù al Giordano, definendolo come un gesto di immersione nel «punto più basso della terra», simbolo della scelta di Dio di condividere la condizione umana, con le sue fragilità e sofferenze. «Anche noi – ha esortato – siamo chiamati a stare in basso, vicino agli ultimi, perché solo lì possiamo incontrare il volto di Dio». La carità, ha sottolineato, non è un compito delegabile, ma una vocazione personale e comunitaria. Non basta affidarsi a strutture o progetti: «Ogni cristiano – ha detto – deve essere una presenza concreta accanto a chi soffre, una mano tesa a chi vive momenti di solitudine e precarietà». Nell’era delle tante povertà, da quella materiale a quella relazionale, l’invito del cardinale è stato quello di essere strumenti di comunione e seminatori di speranza. «Dobbiamo riscoprire la gioia di essere figli amati di Dio e vivere la carità come servizio concreto, capace di riportare dignità e luce nelle vite ferite». (da Caritasroma.it)

A Santa Maria Maggiore torna la Madonna della Neve

In occasione della solennità della Madonna della Neve e dell’anniversario della dedicazione, la basilica di Santa Maria Maggiore si prepara ad accogliere pellegrini e fedeli da ogni angolo del mondo per commemorare uno degli eventi più significativi della Chiesa Cattolica: la nevicata miracolosa del 358.

La storia di questo straordinario evento ha inizio molti secoli fa quando la Beata Vergine apparve in sogno sia a Papa Liberio sia al patrizio romano Giovanni, chiedendo loro di costruire una chiesa nel luogo in cui sarebbe accaduto un evento miracoloso. Il 5 agosto di quell’anno, una nevicata imbiancò il colle Esquilino. Grazie a questo segno celeste, Papa Liberio tracciò il perimetro della chiesa che venne edificata per omaggiare la Madre di Dio e per questo chiamata anche Basilica Liberiana – dal nome del Papa – o ad Nives.

In preparazione della festa si tiene (2-3-4 agosto), presieduto da monsignor Luigi Veturi, canonico della basilica. Sabato 5 agosto, solennità della Madonna della Neve e anniversario della dedicazione, la giornata sarà caratterizzata dalle celebrazioni e dalle due rievocazioni della nevicata miracolosa con una pioggia di migliaia di petali bianchi. Alle ore 10 il cardinale Stanisław Ryłko, arciprete della basilica, presiederà la celebrazione eucaristica capitolare. Alle ore 17 canto dei II Vespri con rievocazione della nevicata presieduti da monsignor Guido Marini, custode della Sacra Culla cui seguirà alle ore 18 la Messa presieduta dal cardinale Luis Francisco Ladaria, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede. Il servizio liturgico sarà curato dai Frati Francescani dell’Immacolata, mentre l’animazione liturgica sarà guidata dalla Venerabile Cappella Musicale Liberiana.

«Ricordando il miracolo della nevicata che ha segnato il luogo di edificazione di questa Basilica, rinnoviamo il nostro impegno di fede e speranza nella protezione e intercessione della Vergine Maria e a lei affidiamo in particolare i nostri giovani riuniti in questi giorni a Lisbona con Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù», ha ricordato monsignor Rolandas Makrikas, commissario straordinario della basilica.

A 1665 anni dall’evento prodigioso, la Madonna della Neve richiama ogni anno fedeli desiderosi di unirsi a questa festa di fede e spiritualità. Per don Ivan Ricupero, cerimoniere della basilica, «la celebrazione della Festa della Madonna della Neve rappresenta un’occasione speciale per rafforzare la connessione tra il divino e l’umano, e per pregare affinché la Madonna – in questa basilica invocata come Salus Populi Romani – possa guidare e proteggere il popolo di Dio lungo il cammino della vita».

3 agosto 2023

A Santa Maria Maggiore la reliquia della Sacra Culla

Fino al 6 gennaio sarà esposta alla venerazione dei fedeli la reliquia della Sacra Culla, normalmente custodita nella cripta dell’Altare della Confessione nella basilica di Santa Maria Maggiore.

La reliquia è custodita in una teca di cristallo sorretta da quattro putti dorati e chiusa da un coperchio, riproducente un giaciglio di paglia, sul quale è adagiato il piccolo Gesù con la mano destra alzata e benedicente. Il reliquiario fu realizzato da Giuseppe Valadier nei primi anni del 1802 in sostituzione del precedente del 1600 trafugato dalle truppe napoleoniche. Si possono ammirare cinque assicelle in legno di acero rosso, tipico della zona di Betlemme risalenti proprio al tempo in cui nacque Gesù.

Su commissione di Papa Pio IX (1846–78), l’architetto romano Virginio Vespignani realizzò la Confessio (1861–64) collocata davanti all’Altare Papale. Vespignani utilizzò circa settanta tipi diversi di marmo, estratti per la maggior parte dai coevi scavi svolti a Roma e Ostia. La Confessio rinvia all’importanza di Santa Maria Maggiore quale Betlemme dell’Occidente e basilica natalizia di Roma. A partire dal pontificato di Teodoro (642–649), oriundo di Gerusalemme, essa fu anche denominata Sancta Maria “ad Praesepem”. Il titolo si riferisce alle cinque asticelle in legno di sicomoro (ficus sycomorus), parte della mangiatoia in cui è stato adagiato il bambinello Gesù.

In Basilica è custodita anche un’altra reliquia, il panniculum, un piccolo pezzo di stoffa – custodito in una teca donata da Pio IX – che secondo la tradizione costituisce un lembo delle fasce con cui fu avvolto il Bambino Gesù.

3 gennaio 2024

A Santa Maria in Trastevere la Messa per i tanti morti in strada

Jan, Mohammed, Davide, Stanislaw, Adrian, Laurentiu, Nereo, Cronel, Nicu, Alexander. E due persone che non sono state identificate. Grande commozione per la lista di nomi, risuonati ieri mattina (domenica 3 febbraio 2019) in una basilica di Santa Maria in Trastevere stracolma di gente: «Nomi luminosi che oggi non sono dimenticati, in questa liturgia, ma che ci invitano a costruire una città più umana, che non sia matrigna nei confronti di chi è più fragile», ha detto il parroco don Marco Gnavi durante l’omelia, mentre per ogni nome veniva accesa un candela, in un clima di grande ascolto. Tanti i senza dimora presenti insieme agli altrettanto numerosi volontari loro amici, accorsi per la celebrazione che ogni anno viene promossa dalla Comunità di Sant’Egidio per ricordare Modesta Valenti, morta alla stazione Termini perché non venne soccorsa da chi la riteneva sporca. Da allora, 36 anni fa, fino ad oggi la lista di chi è morto sulla strada è diventata molto lunga: sono stati ricordati tutti, uno per uno, perché dietro ad ognuno c’è una storia e la conoscenza di chi li ha aiutati fino all’ultimo.

La celebrazione di Santa Maria in Trastevere è stata solo la prima fra le tante previste nelle prossime settimane in altri quartieri della Capitale e in diverse città italiane. Maggiori informazioni su www.santegidio.org

4 febbraio 2019

A Santa Maria in Trastevere il ricordo di Modesta Valenti

Foto Sant'Egidio

Ieri, domenica 30 gennaio, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, volontari della Comunità di Sant’Egidio e senza fissa dimora, insieme, si sono raccolti attorno alla memoria di Modesta Valenti, la donna che morì 39 anni fa alla stazione Termini perché, essendo sporca, l’ambulanza si rifiutò di portarla in ospedale. Insieme al suo, sono stati letti i nomi di alcune fra le tante persone che da allora sono morte in strada a Roma, fino a quelle di questo ultimo inverno. In ricordo di ognuno di loro sono state accese candele davanti all’icona dipinta in onore di Modesta.

«Gesù, respinto a Nazareth dai suoi concittadini – ha detto don Vittorio Ianari nell’omelia – si ritrovò per strada provando lo stesso rifiuto e la stessa emarginazione vissuta da Modesta, ma lottò perché quella esclusione non fosse l’ultima parola». La strada che non può essere una condanna. Lo dimostrano i tanti ex senza fissa dimora aiutati ad uscirne, circa 300, solo a Roma, coloro che hanno trovato un tetto nelle convivenze e nei rifugi notturni aperti da Sant’Egidio negli ultimi anni.

In questo inverno, segnato ancora dai gravi effetti della pandemia, dalla celebrazione di Trastevere parte un nuovo appello contro l’indifferenza – rivolto a tutti i cittadini e alle istituzioni – e per trovare soluzioni alloggiative. Una mobilitazione che continuerà nelle prossime settimane, non solo a Roma ma anche in diverse città italiane, dove verranno celebrate altre liturgie in memoria di Modesta.

31 gennaio 2022

A Santa Maria in Portico la veglia per la pace di Ac

Gennaio è il mese dedicato alla pace e l’Azione cattolica diocesana torna a proporre la tradizione veglia di preghiera per la pace. “Mattone su mattone” è il titolo dell’appuntamento, che si terrà nella parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli, sabato 22 gennaio alle 20.45.

«Abbiamo pensato di chiamarla così – spiegano dall’Ac – perché il Papa, nel suo Messaggio per giornata mondiale della Pace, individua tre strade per la costruzione di una Pace duratura: il dialogo tra le generazioni, il lavoro e l’istruzione».

Al momento di preghiera interverranno Aboubakar Soumahoro, sindacalista dei braccianti contro il caporalato e fondatore del Movimento degli Invisibili, che porterà la sua testimonianza di vita e di impegno per gli ultimi nel lavoro; e Fatema Qasim, giovane attivista afgana per i diritti delle donne, che racconterà cosa significa aver perso all’improvviso il diritto allo studio per colpa dei talebani.

Il giorno prima, venerdì 21, l’Ac nazionale propone invece un Seminario dell’Istituto di Diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo”, che avrà luogo dalle 16 alla Pontificia Università Lateranense, e che sarà possibile seguire in diretta sul canale YouTube dell’Azione Cattolica Italiana.

14 gennaio 2022

A Santa Maria in Portico il presidio solidale delle Acli

Il vescovo ausiliare Daniele Libanori

«Quali sono i gesti con i quali accompagnare una profezia che necessariamente si fa denuncia, si fa indicazione profetica del destino dell’uomo? Io credo che questi segni siano quelli della comunione, declinata in tutte le sue forme: nella solidarietà materiale, laddove ci sono delle esigenze alle quali rispondere senza indugio, ma anche soprattutto la carità di concorrere a un pensiero comune per maturare nuove e diverse convinzioni». Lo ha detto questa mattina (venerdì primo maggio) il vescovo ausiliare del settore Centro monsignor Daniele Libanori, che ha presieduto la Messa per i lavoratori nella chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, concelebrata dal parroco padre Davide Carbonaro e dall’incaricato dell’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi di Roma, don Francesco Pesce. Al termine della celebrazione – organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e dalle Acli provinciali di Roma – è stato inaugurato presso la parrocchia un presidio solidale delle Acli, dove raccogliere aiuti alimentari per aiutare tante famiglie in difficoltà, in questo periodo di emergenza economica oltre che sanitaria.

«In occasione della Festa dei lavoratori, le Acli di Roma rivolgono un pensiero colmo di gratitudine a tutti quei lavoratori che con coraggio e abnegazione si stanno prendendo cura del nostro Paese – ha detto la presidente delle Acli di Roma Lidia Borzì –. Ma questo primo maggio non ha il sapere della festa. Sentiamo forte il grido di dolore di chi il lavoro l’ha perso a causa di questa emergenza, avendo sempre fatto i conti con il precariato e le basse tutele e ora si trova fuori dalle misure di sostegno previste; ma pensiamo anche ai lavoratori autonomi e agli artigiani che a causa del coronavirus rischiano di non poter più aprire la saracinesca delle proprie attività. Un grido a cui non possiamo essere sordi».

1 maggio 2020

A Santa Maria in Campitelli incontro di dialogo interreligioso

Sono esponenti di rilevo delle tre grandi religioni monoteiste i relatori del dialogo interreligioso sul “Silenzio di Dio”, in programma a Santa Maria in Campitelli il prossimo 5 ottobre alle ore 18.30, in occasione della presentazione dell’omonimo volume, scritto da monsignor Samuele Sangalli e pubblicato da Rubbettino.

Interverranno padre Davide Carbonaro, parroco e segretario del Centro Studi OMD; Francesca Corrao, rappresentante del rettore della Luiss Guido Carli; Ambrogio Bongiovanni, direttore del Centro Studi interreligiosi della Gregoriana; Abdellah Redouane, segretario generale del Centro Culturale Islamico d’Italia; rav Benedetto Carucci Viterbi, preside delle Scuole Ebraiche di Roma; il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi; monsignor Samuele Sangalli, presidente della Fondazione Sinderesi.

La parrocchia è un luogo significativo per il dialogo interreligioso: situata vicino alla Sinagoga, conserva i preziosi manoscritti del Corano raccolti nel XVII sec. dal grande islamista Ludovico Marracci, sacerdote dei Chierici regolari della Madre di Dio e primo traduttore del testo coranico in latino. Alcuni esemplari dell’Archivio Storico OMD saranno eccezionalmente esposti per questa occasione. L’evento, organizzato da Luiss Guido Carli, Fondazione Sinderesi e Centro Studi OMD è patrocinato dalla Pontificia Università Gregoriana e dal Teresianum, insieme alla Comunità Ebraica di Roma e al Centro Culturale Islamico d’Italia presso la grande Moschea di Roma.

Afferma monsignor Sangalli: «Spero che, in questo momento di ripresa dopo la pandemia, la mia riflessione sul significato spirituale del silenzio di Dio, condivisa da qualificati esponenti dei tre monoteismi, favorisca una più matura interiorizzazione dell’esperienza vissuta e indirizzi sul modello di convivenza umana che ci accingiamo a ridisegnare».

29 settembre 2021

A Santa Maria in Campitelli il mariologo Roggio

«All’inizio del nuovo anno liturgico è la Vergine Maria ad aprire la strada all’incontro con Cristo. L’Avvento è celebrazione della memoria storica della prima venuta del Signore e instancabile attesa del suo ritorno alla fine dei tempi, quando egli verrà con i suoi santi e con Maria, la Tutta Santa». A spiegarlo è padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli, che annuncia così l’iniziativa promossa dal Centro Studi dell’Ordine della Madre di Dio e della parrocchia del centro storico. In occasione del 70 anniversario della proclamazione del dogma dell’Assunzione (1 novembre 1950), presentano infatti: “Maria icona nascosta dell’Avvento”. Il tema sarà trattato dal mariologo padre Gian Matteo Roggio, giovedì 3 dicembre ore 19 presso la Chiesa parrocchiale di Santa Maria in Campitelli. Al termine della presentazione, l’ensemble della Cappella Musicale di Campitelli eseguirà alcune musiche tratte dal Cantico dei Cantici di Pierluigi da Palestrina. Per le disposizioni ministeriali la presenza sarà contingentata; l’evento verrà trasmesso in diretta streaming sul canale Facebook della parrocchia @porticocampitelli.

1 dicembre 2020

A Santa Maria in Aquiro la festa della Madonna di Lourdes

La festa liturgica di Nostra Signora di Lourdes segna un momento importante per la chiesa parrocchiale di Santa Maria in Aquiro, dove è custodito il primo quadro della Madonna di Lourdes esposto in Italia alla venerazione dei fedeli. Dal 2 al 10 febbraio, nella celebrazione delle 18, si svolge la novena che, secondo gli orientamenti del parroco, padre Augusto Bussi Roncalini, ha l’obiettivo di rinnovare nei partecipanti la gioia evangelica della conversione e le energie della speranza e della carità.

L’11 febbraio, oltre la possibilità offerta ai fedeli di venerare la Madre del Signore in tutte le ore della giornata, sono previsti i seguenti momenti significativi: alle 11 la celebrazione eucaristica parrocchiale; alle 16 la liturgia per gli ammalati con l’unzione degli infermi e alle 18.30 la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Angelo Amato, titolare della diaconia di Santa Maria in Aquiro.

30 gennaio 2019

A Santa Maria delle Grazie un anno di incontri per mettersi in ascolto

La comunità di Santa Maria delle Grazie al Trionfale si mette “in ascolto del grido della città” – secondo le indicazioni per l’anno pastorale 2019 e 2020 – e lo fa proponendo tre cicli di incontri chiamati “Una famiglia di famiglie”. La prima serie riguarda l’arte dell’ascolto e si chiama “In ascolto del grido di Dio”; si tratta di cinque appuntamenti con don Fabio Rosini, direttore del Servizio diocesano per le vocazioni e ideatore del percorso sui Dieci Comandamenti, in programma tra dicembre e marzo, alle ore 19.30.

“Incontri in famiglia sul lessico amoroso” è la seconda serie di incontri, da novembre ad aprile, che vedranno intervenire relatori quali Sergio Stagnitta, psicologo e psicoterapeuta, l’attore Giovanni Scifoni, il presidente del Forum delle associazioni familiari Gianluigi De Palo, per citarne alcuni.

Infine, cinque incontri di scuola politica, su temi sociali e di attualità, da novembre a marzo. Si parlerà di temi quali “Custodire il creato”, l’8 novembre con padre Augusto Zampini, del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano, e Alessandro Travaglini, dell’Università di Tor Vergata; “Migranti tra diritti e doveri”, il 6 dicembre con padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, e Yvan Sagnet, fondatore NoCap; “Miracolo a Milano?”, il 17 gennaio con il vicesindaco Anna Scavuzzo; “Roma: malata curabile?”, il 7 febbraio con Sabrina Alfonsi, presidente del I Municipio, e Roberto Corbella, segretario generale dell’Associazione Per Roma; “Quando la democrazie è a rischio”, il 6 marzo con padre Francesco Occhetta, scrittore de La Civiltà Cattolica.

11 novembre 2019

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