22 Maggio 2025

A Sacrofano, concelebra la Messa presieduta dal Santo Padre in occasione del meeting “Comunità accoglienti: liberi dalla paura”

A Sacrofano, concelebra la Messa presieduta dal Santo Padre in occasione del meeting “Comunità accoglienti: liberi dalla paura”.

A Sacrofano una due giorni per tutti gli sposi di Roma

“Incantevole come l’amore” è l’esperienza formativa per riscoprire la bellezza della vita nuziale che l’associazione pugliese “Ingannevole come l’amore” propone agli sposi della diocesi di Roma per questo fine settimana – dal 22 al 24 marzo -, alla cittadella dell’accoglienza Fraterna Domus di Sacrofano. Il progetto, curato e guidato da Mimmo e Cinzia Armiento, «è un vero e proprio “tagliando” al matrimonio – dice don Simone Giovannella, parroco di San Carlo da Sezze e promotore dell’iniziativa a Roma -, un’occasione imperdibile per le coppie di ogni età per tornare a far risplendere l’amore nuziale e ripartire con quello slancio che solo la vera gioia fornisce».

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A Sacrofano l’incontro di inizio anno dei seminaristi

Nelle giornate del 6 e 7 settembre scorsi si è tenuto a Sacrofano, presso la Fraterna Domus, l’incontro di inizio anno dei seminaristi della diocesi di Roma. La tappa è ormai un momento di ritrovo tradizionale che segna la ripresa delle attività formative dei quattro seminari dove studiano i candidati al sacerdozio della diocesi: il Seminario Romano Maggiore, il Collegio Capranica, il Collegio Redemptoris Mater ed il Seminario della Madonna del Divino Amore.

La prima giornata si è aperta con la relazione del professor Armando Nugnes, della diocesi di Aversa, e nuovo rettore del Pontificio Collegio Urbano De Propaganda Fide, che si è soffermato su alcuni aspetti caratteristici del kèrigma, declinando questa sintetica espressione che compendia l’evento dell’annuncio del Vangelo in tutti i suoi aspetti (predicazione, insegnamento, cura delle persone). Il relatore, dopo una breve introduzione storico-teologico, ha invitato, in particolare, i presenti a provare a vivere con maggiore consapevolezza la tensione tra annuncio dell’evento passato e la sua traduzione nel contesto presente. È seguita una relazione di don Federico Corrubolo, storico e docente all’Istituto di Scienze Religiose “Ecclesia Mater”, sulla storia della diocesi di Roma. Il relatore ha sottolineato, con puntualità, l’importanza che ha rivestito il pontificato di Giovanni XXIII nel far nascere il senso di “chiesa locale” in una diocesi spesso in tensione tra le due polarità che identificano la sua vocazione, ad un tempo universale e particolare, dovuta alla funzione del Santo Padre di essere sia vescovo di Roma che pastore della Chiesa universale.

Nel pomeriggio ci si è divisi in dieci gruppi per riflettere sulla storia della propria chiamata vocazionale, condividendo con i compagni degli altri seminari alcuni aspetti comuni alle varie storie di sequela del Signore Gesù. È stata sottolineata, da quasi tutti i gruppi, la presenza di un filo conduttore che unifica ed accomuna le esperienze di ciascuno: ci si è soffermati sugli incontri e sulle esperienze che hanno originato il desiderio di seguire Cristo e di servire la sua Chiesa. È stata, inoltre, molto importante la condivisione su quanto necessaria sia, per ciascuno, la presenza di una comunità, sia essa parrocchia o movimento, capace di sostenere la scelta intrapresa ed accompagnare, in ogni tappa, ciascuno nel cammino di discernimento. Si è riflettuto, infine, sul significato di essere seminaristi a Roma, in una Chiesa da vivere ed amare proprio grazie alla sua ricca varietà di carismi, di proposte, di movimenti e di speranze. Ciascuno ha condiviso cosa significa, concretamente, per lui amare la Chiesa di Roma. In particolare, ci si è detti grati per la storia di cui si è eredi e si è provato a volgere lo sguardo al futuro, con la consapevolezza che le molte sfide che si profilano, benché non prive di difficoltà, potranno essere affrontate con la necessaria consapevolezza che dalla comunione ecclesiale potrà nascere un nuovo paradigma di Chiesa, capace di annunciare coerentemente e credibilmente Cristo in contesti sociali sempre nuovi e sfidanti.

Particolarmente coinvolgente è stata l’omelia del cardinale Enrico Feroci, che ha condiviso la sua esperienza vocazionale ed ha sintetizzato che cosa significa per lui essere prete di Roma. Nella mattina del 7 settembre, dopo la preghiera delle Lodi, sono stati presentati al cardinale vicario Angelo De Donatis i risultati dei lavori di gruppo. Sua Eminenza si è detto particolarmente felice per le belle suggestioni ricevute e, nel ricordare quanto il tema dell’incontro nasca dal desiderio di coinvolgere i seminaristi della diocesi nel lungo percorso di conversione che come Chiesa di Roma si è deciso di intraprendere, ha ricordato le tappe salienti di questo cammino: l’aver voluto declinare nel contesto romano le prospettive che Papa Francesco ha offerto a tutta la Chiesa in Evangelii Gaudium, il lungo ed attento lavoro di mappatura che si è fatto nelle parrocchie, ed ora la fase di un ascolto capace di coinvolgere le varie componenti della realtà ecclesiale, siano esse gruppi o singoli fedeli. Si tratta di un’opportunità di autentica conoscenza del contesto ecclesiale, per poter avere una sempre più efficace capacità di proposta e di azione.

Un lavoro che si presenta, ormai, come naturalmente propedeutico in vista del Sinodo dei Vescovi, dal titolo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, che nel periodo tra il 2021 ed il 2023, vuole coinvolgere, a vari livelli, sia le Chiese particolari, nel 2021, che la Chiesa universale, con l’Assemblea Generale del 2023, ed infine, nuovamente le Chiese particolari nella fase attuativa. La mattinata si è conclusa con la celebrazione Eucaristica, presieduta dal Cardinal Vicario.

Nel pomeriggio i partecipanti all’incontro sono andati presso la cattedrale di La Storta, dove sono stati accolti dall’amministratore apostolico della diocesi di Porto- Santa Rufina, il vescovo Gianrico Ruzza, per un pellegrinaggio alla cappella della Visione, che ricorda l’esperienza mistica che ebbe Sant’Ignazio di Loyola nel venire a Roma nel 1537. L’occasione è stata un’opportunità per ricordare la figura del santo fondatore della Compagnia di Gesù nell’anno a lui dedicato in occasione dei cinquecento anni dalla battaglia di Pamplona, evento al quale lo stesso sant’Ignazio fa risalire l’inizio della sua conversione.

di Nicola Pigna

8 settembre 2021

A Roma le reliquie di santa Bernadette in vista della Giornata del malato

Dal Santuario di Lourdes a San Giovanni in Laterano, passando per parrocchie e ospedali. Saranno a Roma dal 5 all’11 febbraio le reliquie di santa Bernadette Soubirous, abitualmente custodite nel santuario mariano di Lourdes.

Lunedì 5 febbraio saranno esposte al policlinico universitario Campus Bio – Medico; il giorno seguente, 6 febbraio, saranno all’ospedale Sandro Pertini e ancora mercoledì 7 al Policlinico di Tor Vergata, giovedì 8 al policlinico Agostino Gemelli e venerdì 9 all’ospedale San Giovanni. Sabato 10 febbraio, poi, il reliquiario arriverà nella parrocchia intitolata alla santa a cui apparve la Vergine Maria: quella, appunto, di Santa Bernadette Soubirous, in viale Ettore Franceschini 40 (zona Colli Aniene). Domenica 11 febbraio, alle 16, saranno nella basilica di San Giovanni in Laterano per la celebrazione della XXXII Giornata mondiale del malato, con il cardinale vicario Angelo De Donatis.

30 gennaio 2024

A Roma l’assemblea delle fondazioni antiusura

Stefano Zamagni

“Scenari e responsabilità sociali, economiche e finanziarie dopo l’emergenza sanitaria: quali rischi e opportunità per la cura del bene comune”. È il tema al centro dell’Assemblea della Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”, che si terrà a Roma sabato 10 ottobre, presso il Vicariato (piazza San Giovanni in Laterano 6/a).

Il convegno inizierà alle ore 10, trasmesso anche via Facebook (Caritas Diocesi Di Roma) con gli interventi dell’economista Stefano Zamagni su “Economia, Finanza e Fraternità: percorsi possibili nei nuovi scenari post Covid-19” e del sociologo Maurizio Fiasco su “Famiglie e imprese vulnerabili: nuovi profili di fragilità e strategie di supporto nell’attuale contesto socio-finanziario”.

Le conclusioni saranno affidate al Presidente eletto della Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II”.

Per partecipare occorre la prenotazione all’email: f.antiusura@caritasroma.it.

6 ottobre 2020

A Roma e poi a Seul: con la Messa di Papa Francesco si conclude la Gmg di Lisbona

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

da Lisbona Roberta Pumpo

Sarà Seul, capitale della Corea del Sud, ad ospitare la Giornata mondiale della gioventù nel 2027. Ma prima i giovani sono attesi a Roma, nel 2025, per il loro Giubileo. Al termine della Messa al Parque Tejo, cerimonia di chiusura della Gmg di Lisbona, Papa Francesco ha annunciato luoghi e date dei prossimi incontri con i giovani del mondo e sull’immensa spianata è esplosa la gioia di un milione e mezzo di ragazzi che ha trascorso qui la notte in attesa dell’ultimo incontro di «una settimana di grazia» con il Pontefice. Sul palco, accanto a Francesco, alcuni giovani coreani, accompagnati dai loro vescovi, hanno fatto festa sventolando la bandiera del loro Paese.

Ed è festa anche tra i giovani del Campo della grazia. Il gran caldo non ha impedito loro di celebrare le ultime ore insieme. Hanno intonato canti, battuto le mani a tempo, chiamato Papa Francesco. In gran silenzio hanno invece ascoltato il discorso di Bergoglio che ha riportato le lancette indietro nel tempo di 23 anni. Come Giovanni Paolo II a Tor Vergata nel 2000, Francesco a Lisbona ha invitato i giovani a non avere paura. «Non temete», dice ai ragazzi chiamandoli «amici».

«Non temete»: le parole che Gesù rivolge a Pietro, Giacomo e Giovanni nel brano della Trasfigurazione di cui si celebra la festa. Parole che oggi, ha spiegato il Papa, Cristo rivolge ai giovani che coltivano «sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati». A tutti coloro che temono di non farcela, a quanti «tentati in questo tempo di scoraggiarsi, di giudicarsi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso». E ancora, non temete è l’invito rivolto ai giovani che vogliono «cambiare il mondo e lottano per la giustizia e per la pace». Francesco prosegue nel suo elenco senza dimenticare alcuna fragilità: «a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; a tutti voi Gesù dice: “Non temete”». Ha quindi chiesto a tutti di osservare un momento di silenzio e di ripetersi nel cuore di non avere paura.

«Vorrei guardare negli occhi ciascuno di voi e dirgli: “non temere!” – prosegue –. Ma ve lo dice Gesù stesso che vi guarda qui a Lisbona. Lui conosce le gioie e le tristezze, i successi e i fallimenti, il cuore di ciascuno di voi. E vi dice “Non abbiate paura, non temete”». Più volte interrompe la lettura del suo discorso per parlare a braccio e consegna ai giovani un altro verbo: brillare.

«Abbiamo bisogno di qualche lampo di luce per affrontare le oscurità della vita – afferma –. Abbiamo bisogno della luce di Gesù, perché lui è la luce che non si spegne anche di notte». Una luminosità che non si ottiene mettendosi «sotto i riflettori, quando mostriamo un’immagine perfetta – spiega il Santo Padre –. Possiamo essere forti e vincenti, ma non luminosi. Diventiamo luminosi quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui, diventiamo interpreti d’amore. Se diventiamo egoisti la luce si spegne». Durante la recita dell’Angelus, Francesco rivolge un pensiero a tutti quei giovani che non hanno potuto partecipare alla Gmg in Portogallo perché nei loro Paesi si compatte la guerra. Un pensiero particolare alla «cara Ucraina» per la quale prova «grande dolore». Lentamente il Parque Tejo si svuota. I ragazzi si salutano e sulla bocca di tutti una promessa: ci vediamo fra due anni a Roma.

7 agosto 2023

A Porta Asinaria rivive la Betlemme di 2mila anni fa

Un tuffo nel passato di duemila anni. Una Betlemme che ha come sfondo Porta Asinaria. La nascita di Gesù viene riproposta dalla comunità parrocchiale di San Giulio, che ha allestito un presepe vivente a due passi da piazza di Porta San Giovanni. “Venite adoremus” è il titolo della rappresentazione, inaugurata questa mattina, lunedì 18 dicembre, dal vescovo Giuseppe Marciante, ausiliare per il settore Est, e dall’assessore alla Persona e alla Scuola di Roma Capitale Laura Baldassarre. Sono stati loro, dopo il taglio del nastro, a firmare per primi, all’ingresso, il registro dei visitatori. L’iniziativa punta a raccogliere offerte per ricostruire il tetto della chiesa parrocchiale, in via Francesco Maidalchini, a Monteverde. I lavori sono in corso da due anni e le Messe attualmente si svolgono nella tensostruttura montata in oratorio.

«Grazie alla comunità di San Giulio – ha affermato Baldassarre – riapriamo uno spazio poco conosciuto e possiamo ricordare che ogni nascita è sacra». Una nascita, quella di Gesù, che per ciascuno può essere «una rinascita dopo un’esperienza dolorosa», secondo monsignor Marciante. «È possibile ricostruire di nuovo dopo una catastrofe o la pace dopo una guerra. Questo è il messaggio del Natale: da un’esperienza di dolore può rinascere la vita. In questo caso – ha aggiunto -, anche la parrocchia di San Giulio, dopo una situazione di disagio, che la comunità ha dovuto vivere, si sta dando da fare per ricostruire il tetto della propria chiesa. E questo ci fa pensare a quanti non hanno un tetto».

Numerosi i ragazzi delle scuole che in mattinata hanno visitato la rappresentazione, guidati dagli insegnanti. Fino a Natale il presepe vivente è aperto, di mattina, per loro. Sono stati i primi di tremila che si recheranno nella Betlemme ricreata nel sito archeologico del 270 d.C. Una città divisa in una parte più ricca e in una più povera. Tanti i dettagli del presepe vivente curati nei particolari, come i costumi d’epoca dei figuranti, realizzati da tre sarte della parrocchia, e gli arnesi per la rappresentazione dei vari mestieri. Nelle stalle o nei recinti, un cavallo e diverse pecore addomesticate. Immancabili, accanto alla culla del Bambino, un bue e un asinello. È la zona più affollata dai bambini. Qualcuno ne approfitta per scattare un selfie, che riporta al tempo presente.

Nel percorso che si snoda per la via del sito diverse capanne riproducono invece le attività dell’epoca, dalla locanda al laboratorio del falegname. I giovani della parrocchia indossano le armature dei centurioni, mentre gli anziani i panni del fabbro o delle filatrici di lana. Così il calzolaio lavora le suole consumate dei sandali, lo speziale prepara gli intrugli, le tessitrici ricamano. Le attività sono presentate da un passo della Sacra Scrittura scritto su un cartello, all’ingesso della capanna. Un palco ospiterà ogni giorno un gruppo corale differente che intratterrà all’ingresso i visitatori con canti natalizi, mentre su uno dei due lati della porta, grazie alla tecnologia multimediale di video mapping, saranno proiettati giochi di luci e video a tema.

Il presepe vivente, patrocinato dal Vicariato di Roma, dall’Opera Romana Pellegrinaggi e dall’assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale, potrà essere visitato ogni pomeriggio, dalle 16 alle 20, dal 25 dicembre al 6 gennaio, escluso il 31 dicembre.

18 dicembre 2017

A Ponte Galeria nella Casa delle Figlie della Chiesa partecipa all’incontro dei Parroci di prima nomina organizzato dall’Ufficio per la Formazione Permanente del Clero

A Ponte Galeria nella Casa delle Figlie della Chiesa partecipa all’incontro dei Parroci di prima nomina organizzato dall’Ufficio per la Formazione Permanente del Clero.

A Pasqua campane a festa in tutte le parrocchie

Alle ore 12, in coincidenza con la preghiera del Regina Coeli del Santo Padre, tutte le campane di Roma suoneranno a festa. Il prelato segretario generale del Vicariato, monsignor Pierangelo Pedretti, ha scritto a tutti i parroci per comunicare l’iniziativa.

«Domenica prossima alle ore 12 in occasione della Santa Pasqua – scrive il prelato segretario –, ci uniremo in preghiera con il nostro Vescovo Papa Francesco per pregare insieme il Regina Coeli. Vi pregherei di ricordare questo appuntamento ai fedeli avvisandoli mediante i canali che state utilizzando in questi giorni e facendo suonare a festa tutte le campane».

9 aprile 2020

A Palazzo Madama partecipa al concerto di Natale organizzato dal Senato della Repubblica

A Palazzo Madama partecipa al concerto di Natale organizzato dal Senato della Repubblica.

A Palazzo Chigi partecipa a una riunione sul Giubileo

A Palazzo Chigi partecipa a una riunione sul Giubileo

A Padova il campo itinerante per giovani catechisti

Si terrà dal 2 al 5 gennaio il campo itinerante di formazione per giovani catechisti (dai 17 ai 30 anni), promosso dall’Ufficio catechistico della diocesi. Meta: Padova, la città di sant’Antonio, attorno a cui ruoterà il percorso, chiamato non a caso “Il Santo senza nome”. A guidare il cammino formativo saranno il direttore dell’Ufficio catechistico don Andrea Cavallini e suor Pina Ester De Prisco, referente per il servizio del catecumenato.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni, visitare il sito internet dell’Ufficio catechistico.

27 novembre 2019

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