Ore 17,00 nella Basilica di San Pietro partecipa alla solenne concelebrazione eucaristica nell’occasione del 50° anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale del Cardinale Marc Ouellet.
Un convegno sulla riforma liturgica al Sant’Anselmo
“La riforma liturgica nella diocesi di Roma” è il tema del convegno promosso dall’Ufficio liturgico diocesano, dal Pontificio Istituto Liturgico e dal Centro liturgico vincenziano per giovedì 31 maggio. L’appuntamento è alle 18.30 presso la sede del Pontificio Istituto, in piazza dei Cavalieri di Malta, 5.
Il primo intervento in programma è quello di monsignor Piero Marini, presidente del Pontificio Consiglio per i congressi eucaristici internazionali, su “La prima fase della riforma”; quindi monsignor Luca Brandolini, vicario capitolare della basilica lateranense, terrà una relazione su “L’attuazione della riforma”. Infine il contributo dell’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, su “Promuovere e custodire la liturgia oggi”. Modera il preside dell’Istituto Sant’Anselmo, Jordi–a Piqué i Collado.
Durante l’incontro sarà presentato il volume “La riforma liturgica nella diocesi di Roma. Studio in prospettiva storica e pastorale (1956–1975)” (Clv Edizioni Liturgiche), di padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano.
23 maggio 2018
Gli auguri di Mattarella a De Donatis
Dopo l’annuncio di Papa Francesco del Concistoro nel quale sarà creato cardinale, il presidente della Repubblica ha inviato al vicario del Papa un messaggio di auguri «a nome del popolo italiano e mio personale»
«Eccellenza reverendissima, ho appreso con grande gioia la notizia della decisione del Santo Padre di volerla elevare, nel corso del prossimo Concistoro, alla dignità cardinalizia quale riconoscimento del suo straordinario percorso al servizio della Chiesa e delle sue istituzioni». Inizia con queste parole il messaggio di auguri inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, dopo le parole pronunciate dal Papa al Regina Coeli di domenica 20 maggio, quando ha annunciato il Concistoro nel quale sarà creato cardinale.
«In attesa di poterla incontrare personalmente in occasione del tradizionale incontro al Quirinale con i nuovi cardinali italiani – scrive Mattarella -, la prego, eccellenze reverendissima, di accogliere, a nome del popolo italiano e mio personale le più vive felicitazioni».
Intanto anche l’Azione cattolica di Roma esprime la sua gioia per la consegna della berretta cardinalizia a De Donatis e per la nomina a vescovo ausiliare del Settore Est a don Gianpiero Palmieri a vescovo ausiliare. Con entrambi infatti «ha legami da lungo tempo». L’associazione, si legge in un messaggio inviato a De Donatis, «ricorda l’affetto con il quale il vicario di Roma ha sempre seguito e incoraggiato l’associazione nella quale, come ama dire, è cresciuto nella fede fin da piccolo». Altresì «ricorda con gratitudine il prezioso e instancabile servizio che il nuovo vescovo ha prestato quale assistente diocesano dell’Acr dal 1992 al 1999».
da Romasette.it 24 maggio 2018
Bartolomeo I ai Santi XII Apostoli
Il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I si è recato, mercoledì 23 maggio, nella basilica dei Santi Apostoli per la venerazione delle reliquie di Filippo e Giacomo, custodite nella chiesa. «Anche nelle società cosiddette “cristiane” esiste un nuovo martirio, frutto di mancanza di stupore, che è il martirio dell’indifferenza di una società post-religiosa, dell’aridità spirituale», ha affermato. I Santi Apostoli, ha detto ancora il patriarca davanti alle reliquie di Filippo e Giacomo, «sono i testimoni primi e ognuno di noi deve essere primo nella testimonianza apostolica. Per questo siamo venuti dalla Chiesa d’Oriente a stupirci della Chiesa d’Occidente. Possiamo vivere questo sentimento ogni qualvolta abbiamo la possibilità di trovarci con il nostro fratello vescovo di Roma ma anche quando incontriamo ognuno di voi».
Ad accogliere il patriarca nella basilica romana, c’era anche il vicario del Papa Angelo De Donatis. «La sua visita – ha detto l’arcivescovo De Donatis – è un’epifania dell’amore di Dio per noi». Quindi, dopo averlo ringraziato per la visita, ha portato a Bartolomeo «i saluti dei vescovi italiani riuniti in assemblea, qui a Roma. Questa sera – ha aggiunto – siamo felici di poter condividere con lei questo momento di preghiera sulla tomba degli apostoli e di attingere ancora più forza per poter continuare questo cammino bellissimo di comunione».
25 maggio 2018
Ore 18,00 celebra la Messa nella Parrocchia di S. Maria Ausiliatrice
Ore 18,00 celebra la Messa nella Parrocchia di S. Maria Ausiliatrice in occasione della festa patronale.
È entrata nella luce della Resurrezione la madre di Don Fabio Corona
Il Vicario Generale S.E. Mons. Angelo De Donatis, il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma, sono vicini al dolore di Don Fabio Corona, Parroco della Parrocchia di Santa Teresa di Calcutta, per la perdita della sua cara mamma Mirella. Assicurano preghiere di suffragio, invocando il Signore Dio, ricco di misericordia, perché conceda a Mirella il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.
Le esequie saranno celebrate venerdì 25 maggio 2018 alle ore 12.30, presso la Parrocchia di San Giustino (Viale Alessandrino, 144).
Festa patronale a Santa Maria Liberatrice
Quattro giorni di celebrazioni, incontri e spettacoli a Santa Maria Liberatrice, in occasione della festa patronale.
Si comincia giovedì 24 maggio, alle 18.30, con la Messa concelebrata dalla comunità salesiana presso l’Istituto Santa Cecilia delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Quindi, venerdì 25 maggio, alle ore 16.45, i bambini della parrocchia offriranno un omaggio floreale a santa Maria Liberatrice; alle ore 19 inizierà la novena. Ancora, sabato 26 alle 18, i primi vespri a santa Maria Liberatrice; a seguire, alle 18.30, la Messa solenne. La conclusione domenica 27 maggio: durante la mattinata si svolgeranno le Messe secondo gli orari consueti; alle 17.30 sarà il vicario Angelo De Donatis a presiedere la celebrazione eucaristica. Al termine, alle 18.30, si svolgerà la processione per le vie del rione con la statua mariana.
Durante i giorni della festa ci saranno inoltre vari spettacoli, tornei in oratorio, animazione per i bambini.
23 maggio 2018
Caritas, il 27 maggio la Festa per la Pace 2018
In programma domenica 27 maggio, a partire dalle ore 19, al Planet Roma di via dei Magazzini Generali, la Festa per la Pace 2018,organizzata dall’Area pace e mondialità della Caritas di Roma. L’iniziativa sostiene la campagna “Mi accompagni a scuola? Diritto allo studio, diritto al futuro!”. In particolare, verranno raccolti fondi per sostenere le attività educative di chi non ha accesso al sistema scolastico tra i ragazzi della parrocchia di San Sebastiano nella zona rurale di Solepura, nello Sri-Lanka. Durante la Festa per la Pace 2018 si terrà anche la premiazione del concorso fotografico “La pace ogni giorno”, Per i più piccoli animazione e spettacolo di clown; per tutti la cena solidale con open bar.
Si può partecipare alla Festa per la Pace facendo un’offerta di minimo 10 euro per la campagna “Mi accompagni a scuola? Diritto allo studio, diritto al futuro!”. I tagliandi sono disponibili presso gli uffici dell’Area pace e mondialità della Caritas di Roma: piazza San Giovanni in Laterano 6; sepm@caritasroma.it. La sera della festa offerta minima 15 euro. Sotto i 12 anni ingresso libero.
23 maggio 2018
Ladaria: «Fare ricchezza della pluralità»
Essere membra della Chiesa capaci di accogliere l’altro con e nella propria vita in risposta all’accoglienza misericordiosa ricevuta da Cristo e dal Padre: è questo l’auspicio espresso dall’arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, nel corso della solenne celebrazione presieduta ieri, 20 maggio, nella basilica di San Giovanni in Laterano in occasione della XXVII edizione della Festa dei Popoli. «Oggi, giorno di Pentecoste – ha spiegato il presule -, lo Spirito Santo rivela a tutti la verità profonda di Cristo: il suo essere in comunione eterna d’amore con il Padre e questo amore viene rivelato a noi così come ai discepoli nel giorno della nascita della Chiesa».
Frutti dell’azione dello Spirito Santo sui primi apostoli «furono il coraggio della testimonianza e la capacità di parlare e venire compresi in tutte le lingue – ha detto ancora Ladaria Ferrer -: nessuno era più escluso perché la Chiesa è moltitudine e della pluralità fa una ricchezza, non un limite». Quindi, l’arcivescovo ha sottolineato come il monito “Accoglietevi come Cristo ha accolto voi”, scelto come tema per questa edizione della Festa dei popoli, «è tratto dalla Lettera di San Paolo ai romani ed è quindi rivolto in modo specifico a noi che viviamo in questa città» affinché sappiamo «farci riconoscere a motivo del fuoco dell’amore del Padre che abita in noi e che è la nostra forza».
I diversi momenti della celebrazione eucaristica sono stati affidati ad alcune delle comunità tra le oltre cinquanta etnie che fin dalla mattina alle 9 hanno riempito di musica e colori il sagrato della cattedrale: il Gloria intonato dai congolesi, l’intronizzazione della Parola in brasiliano, il salmo in malayalam, la preghiera dei fedeli in lingue diverse, l’offertorio affidato alla comunità latino-americana, il Sanctus in ucraino e il canto di comunione in arabo e rumeno. Poco prima della benedizione finale, è arrivata la notizia del Concistoro del 29 giugno, nel corso del quale l’arcivescovo Ladaria e il vicario De Donatis saranno creato cardinale. A loro sono andati gli auguri dell’assemblea e di monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi, che ha espresso le congratulazioni a nome di tutte le comunità presenti.
Al termine della Messa, poi, alcune comunità hanno offerto i piatti della loro cultura e tradizione, a dire che la condivisione è fatta anche di sapori e prodotti tipici: c’erano da assaggiare, tra gli altri, le banane fritte di Capo Verde, il pollo mwambe preparato dai congolesi, il borsch, piatto tradizionale ucraino, la cucina filippina ricca di riso, pesce e salse, le zuppe speziate nigeriane e ancora il bigos polacco a base di crauti.
Nel pomeriggio c’è stata una sfilata di abiti tradizionali mentre il concerto organizzato dal World Intercultural Institute ha concluso la giornata di festa. Sempre nel contesto della Festa dei popoli la mattina, dalle 10, presso il Seminario Romano Maggiore aveva avuto luogo il convegno “La Chiesa in ascolto” per offrire «un’occasione di riflessione affinché non venga mai meno l’entusiasmo di fare e lavorare per l’unità – ha chiosato monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi -: questo momento di testimonianze ci lasci un segno nel cuore per continuare, determinati».
Tra i partecipanti Suleman, un rifugiato maliano che nel gennaio 2010, a Rosarno, fu coinvolto negli scontri a sfondo razziale e che oggi con altri sei giovani africani gestisce la cooperativa sociale Barikamà – che produce, vende e consegna in bicicletta yogurt e ortaggi biologici – e un bar nel parco Nemorense. Hanno raccontato la loro storia anche Oshman, un rifugiato accolto dal Centro Astalli che ha ricordato, commosso, le difficoltà incontrate durante l’estenuante viaggio anche attraverso il deserto e il difficile percorso di integrazione e Talibe, un ragazzo giunto in Italia da solo quando era minorenne che oggi ha trovato accoglienza e una famiglia nella Città dei Ragazzi.
di Michela Altoviti
Al Divino Amore l’incontro delle famiglie

di Filippo Passantino
Mitezza, umorismo e audacia. Tre doni dello Spirito Santo che «permettono alle famiglie di vivere bene la loro vocazione». Tre doni augurati loro dal vicario Angelo De Donatis durante l’omelia della celebrazione eucaristica che ha presieduto ieri, domenica 20 maggio, al santuario del Divino Amore. L’occasione è stata data dall’incontro diocesano delle famiglie, organizzato dal Centro per la Pastorale familiare, durante il quale l’arcivescovo ha celebrato la prima Messa dopo l’annuncio di Papa Francesco che lo creerà cardinale il 29 giugno. Ai fedeli ha consegnato i tre passaggi del quarto capitolo dell’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate”.
Cresimandi in festa al Seraphicum
Una formula nuova ha caratterizzato la Festa diocesana dei cresimandi di quest’anno: invece della tradizionale location presso il Palazzo del Vicariato, a San Giovanni, con i giochi e la preghiera sul prato adiacente alla cattedrale di Roma, sabato pomeriggio, 19 maggio, ad accogliere gli oltre 300 adolescenti accompagnati dai loro catechisti e genitori è stata la struttura del Seraphicum, sulla via Laurentina. «Abbiamo scelto questo luogo – ha chiosato don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano – perché oltre agli spazi all’aperto, adatti sia al gioco che alla preghiera, c’è un auditorium». La novità di questa edizione della festa, infatti, è stata lo spettacolo teatrale ispirato al famoso libro di Michael Ende “La storia infinita”.
Protagonisti sul palco, capaci di catturare l’attenzione dei cresimandi che hanno applaudito lo spettacolo, Giovanni Scifoni, attore teatrale, autore e regista nonché volto noto di tante serie televisive, a cui sono stati affidati cinque reading, e lo stesso don Cavallini, che ha commentato e raccordato tra loro i passaggi salienti del racconto. «La storia di Bastiano è molto bella e molto adatta per i nostri cresimandi – ha spiegato il sacerdote – poiché il ragazzo nel leggere il libro “La storia infinita” ci finisce dentro e ne diventa parte, uscendone cambiato e totalmente nuovo», così come i cresimandi «che chiedono di ricevere il dono dello Spirito, con la cresima diventeranno una creatura nuova».
Dei sette doni dello Spirito Santo ha parlato ai cresimandi monsignor Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha guidato il momento di preghiera all’inizio del pomeriggio di festa. «Lo Spirito Santo si vede da ciò che produce nella nostra vita – ha chiosato l’arcivescovo -: è dagli effetti che ha in noi e su di noi che lo riconosciamo». In particolare, De Donatis ha raccontato ai ragazzi la storia di un incontro tra un adolescente «poco più grande di voi che si chiamava Nicola e un grande santo russo del 1800, san Serafino di Sarov». Un giorno il giovane chiese al monaco di rivelargli il fine ultimo della vita cristiana, al di là di una vita santa fatta di opere buone. La risposta di San Serafino fu lapidaria e per questo risultò poco chiara a Nicola: “Consiste nell’acquisto dello Spirito Santo”. «Significa – ha spiegato ai cresimandi De Donatis – che le azioni buone compiute per Cristo ci procurano la grazia dello Spirito Santo, senza la quale nessuno può salvarsi, ma il canale per ricevere lo Spirito Santo è uno solo: la preghiera, mediante la quale possiamo parlare con Dio».
Proseguendo nel racconto, il presule ha riferito la curiosità di Nicola, determinato a comprendere come sia possibile riconoscere la presenza dello Spirito Santo. «San Serafino spiegò al suo giovane amico, e io lo dico a voi – ha detto De Donatis -, che è semplicissimo accorgersi di essere in Sua presenza: è quando si prova una sensazione infinitamente benefica, una tale calma e pace da non saperla esprimere a parole; ancora, si sentono un’insolita dolcezza e gioia nel cuore unite a un calore». Dopo la riflessione, l’arcivescovo ha pregato invocando lo Spirito Santo sui ragazzi, quindi con gli altri sacerdoti presenti ha imposto le mani su tutti i cresimandi. «È un gesto antico – ha spiegato De Donatis – mediante cui si chiede allo Spirito Santo di scendere sull’uomo: non stancatevi mai di chiedere il Suo intervento e ricordatevi dei suoi frutti perché sono il segno che non siamo soli, che Gesù, salendo al Cielo, non ci ha abbandonati. Nessuno di voi è solo e la Chiesa vi accompagna».
di Michela Altoviti