20 Dicembre 2025

L’apertura della causa di beatificazione di madre Maria Bernardetta dell’Immacolata

Nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, venerdì 10 maggio a mezzogiorno, sarà aperta la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Maria Bernardetta dell’Immacolata, suora professa della congregazione religiosa delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe. Il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà il rito. Saranno presenti i membri del Tribunale diocesano: monsignor Slawomir Oder, delegato episcopale; monsignor Giuseppe D’Alonzo, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaio attuario; e Giancarlo Bracchi, notaio aggiunto.

Suor Maria Bernardetta dell’Immacolata, al secolo Adele Sesso, nasce il 15 ottobre 1918 a Montella (Avellino). All’età di 17 anni inizia il periodo di postulante a Roma nell’istituto delle Suore Povere Bonaerensi di San Giuseppe, fondato dalla Serva di Dio Camilla Rolon in Argentina nel 1880. Il 19 marzo 1943 professa i voti perpetui. Nel 1944 è già in Argentina, dove forma parte della Comunità Casa Josefina a Buenos Aires. Presta servizio in cucina ed è «un esempio per tutti di umiltà, pietà, laboriosità e abbandono alla Provvidenza divina», sottolinea la postulatrice della causa Silvia Correale. In Argentina si sposta tra diverse sedi e poi, nel 1965, suor MARIA BERNARDETTA arriva negli Stati Uniti: prima in Pennsylvania e poi a Richmond, in Virginia, presso il seminario di San Giovanni Maria Vianey. Qui si fa apprezzare «per i consigli che dava ai seminaristi afflitti, indecisi e dubbiosi nella loro vocazione – ricorda Correale –, incoraggiandoli e consigliando loro la preghiera e la devozione eucaristica». Per lo stesso motivo sarà amata e stimata alla Casa di esercizi Villa Sant’Ignazio della Compagnia di Gesù, a San Miguel, dove la sua strada – siamo al 1979 – si incrocia con quella di Jorge Mario Bergoglio, all’epoca provinciale dei gesuiti. «Madre Maria Bernardetta era una figura materna per i novizi – spiega ancora la postulatrice –; quando qualcuno di loro aveva un problema, Bergoglio li mandava da lei a chiedere consiglio. Aveva un tocco profondamente evangelico, una grande devozione».

Nel 1986 madre Maria Bernardetta torna in Italia, nella Casa di Roma; qui si manifestano i primi segni del tumore che la porterà alla morte. Ma l’amicizia con Bergoglio prosegue nonostante la distanza. «Ogni volta che veniva nella Città Eterna, da vescovo, da arcivescovo e da cardinale, passava a salutarla, e così anche facevano gli altri gesuiti che l’avevano conosciuta negli anni della loro formazione – racconta Correale –. Durante una delle sue ultime visite, la Serva di Dio gli chiese l’unzione degli infermi, perché sentiva che le rimaneva poco da vivere. Il cardinale Bergoglio le impartì il sacramento il primo novembre del 2001; il 12 dicembre madre Maria Bernardetta morì. Visse tutta la malattia esemplarmente, così come aveva vissuto: in un abbraccio d’amore e totale serenità con il Crocifisso».

«Dalle testimonianze che abbiamo di diversi padri gesuiti – evidenzia la postulatrice – ci dicono che “padre Jorge” sempre parlava di lei, la ricordava nei suoi discorsi come adesso fa ancora da Papa. Ne lodava la vita vissuta con autenticità e coerenza e la citava sempre come un esempio». Lo ha fatto anche lo scorso 2 febbraio, nell’omelia della Messa per la Giornata mondiale della vita consacrata: «In questo momento mi viene alla memoria una suora, umile, che aveva proprio il carisma di essere vicina ai sacerdoti e ai seminaristi – le parole di Papa Francesco –. Una suora semplice: non aveva grandi luci, ma aveva la saggezza dell’obbedienza, della fedeltà e di non avere paura delle novità. Chiediamo che il Signore, tramite suor Bernardetta, dia a tutti noi la grazia di andare per questa strada».

Il rito di venerdì sarà trasmesso in differita su Telepace alle ore 17 (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e sulla pagina Facebook della diocesi di Roma (@diocesiroma).

9 maggio 2019

Celebra la Messa in Campidoglio in occasione del Natale di Roma

Celebra la Messa in Campidoglio in occasione del Natale di Roma.

E’ entrato nella luce della Resurrezione il Rev.do Don Adolphe Mukando Mulamba.

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione

 il Rev.do

Don Adolphe Mukando Mulamba,

Vicario Parrocchiale della Parrocchia di San Timoteo dal 2013

e, ricordandone il generoso ministero pastorale svolto come Vicario Parrocchiale nelle Parrocchie di San Tommaso Apostolo, Santa Maria Madre della Misericordia, Sant’Anna, San Timoteo e come Cappellano del Policlinico Tor Vergata, lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio.

 

La diocesi di Roma incontra il suo vescovo: il Santo Padre a San Giovanni il 9 maggio

Un incontro della diocesi con il suo vescovo, Papa Francesco, concluderà il cammino compiuto dalle parrocchie e dalle altre realtà ecclesiali nel corso dell’anno pastorale, incentrato dapprima sul “fare memoria” e poi sulla “riconciliazione”. L’appuntamento è per giovedì 9 maggio alle ore 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano. Si comincerà con un momento di preghiera; seguirà la lettura di un testo biblico; quindi l’intervento del Santo Padre. La serata sarà conclusa dalla preghiera della compieta.

All’appuntamento parteciperanno il cardinale vicario Angelo De Donatis, i vescovi ausiliari, i sacerdoti, i religiosi e le religiose e centinaia di laici provenienti dalle parrocchie e dalle altre realtà ecclesiali della diocesi di Roma, nonché i rappresentanti delle aggregazioni ecclesiali, delle cappellanie e delle scuole cattoliche della città. I partecipanti potranno accedere alla basilica di San Giovanni in Laterano dall’ingresso principale, esibendo il pass e dopo essersi sottoposti ai consueti controlli di sicurezza.

L’incontro è stato annunciato nei giorni scorsi dal cardinale De Donatis con una lettera inviata alla diocesi. «Il cammino di questo anno pastorale è stato molto fecondo – si legge nella missiva –. Dopo aver “celebrato” la memoria degli anni trascorsi nella crescita della comunione diocesana, siamo entrati nella dimensione della riconciliazione. So che le celebrazioni penitenziali di prefettura sono state vissute con intensità e hanno rappresentato un “segno” bello di comunione e di rinnovamento. Le visite pastorali nelle parrocchie mi rincuorano tanto e vedo segni molto incoraggianti di partecipazione e di sensibilità. Siamo, dunque, pronti per entrare nella terza parte del nostro cammino annuale, in cui desideriamo vivere l’ascolto della città». Qui si inserisce l’incontro con il Santo Padre, grazie al quale verranno impostate le “tappe” successive di questo itinerario: «Le indicazioni che il Papa ci darà – scrive ancora il cardinale vicario – saranno la filigrana del percorso che vivremo già nei mesi di maggio e giugno e che proseguiremo nel prossimo anno». Nella lettera anche l’annuncio di un prossimo appuntamento con il Pontefice: «La Veglia di Pentecoste che celebreremo l’8 giugno in Piazza San Pietro alle ore 18.30».

7 maggio 2019

“Caravaggio tradito”, la nuova iniziativa del Servizio cultura e università

Tre appuntamenti, nel mese di maggio, per riscoprire le opere romane di Michelangelo Merisi: da San Luigi dei Francesi a Santa Maria del Popolo, passando per Santa Maria della Scala dove la tela commissionata non trovò mai posto. Ecco, in sintesi, il senso della nuova iniziativa promossa dal Servizio cultura e università della diocesi di Roma, guidato da monsignor Andrea Lonardo: “Caravaggio tradito”.

Gli incontri vedranno don Lonardo in dialogo con diversi esperti. Il primo, con la partecipazione di Francesca Cappelletti, docente all’Università di Ferrara, è in programma sabato 11 maggio alle ore 19.30 nella chiesa di San Luigi dei Francesi. Il 17 maggio, alle 20.15, a Santa Maria della Scala, interverrà la storica dell’arte Maria Beatrice De Ruggeri. Il 24 maggio, alle 20.15, a Santa Maria del Popolo dialogherà con monsignor Lonardo la storica dell’arte Sara Magister.

7 maggio 2019

Riceve i sacerdoti

Riceve i sacerdoti.

Incontro del percorso “Genitori si diventa” del Centro diocesano per la pastorale familiare

Incontro del percorso “Genitori si diventa” del Centro diocesano per la pastorale familiare; il tema sarà “Social e media: il Paese dei balocchi?”, con Carlo Stacchiola dell’Associazione Arché. Nella Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore.

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giovanni Battista dei Fiorentini

Celebra la Messa nella parrocchia di San Giovanni Battista dei Fiorentini.

Informazioni per i parroci riguardo il parcheggio dei pullman per la Veglia di Pentecoste

Si comunica che per consentire il parcheggio ai pullman dei fedeli provenienti dalle parrocchie della Diocesi in occasione della Veglia di Pentecoste dell’8 giugno p.v., sono state riservate dal Comune delle aree di parcheggio con posti a numero limitato nelle adiacenze di San Pietro (nota del Comune di Roma Capitale del 3 giugno prot. RA/35959). È importante, però, che le parrocchie comunichino il numero dei pullman alla Segreteria Generale del Vicariato (06.69886207 – venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.30), per sapere l’ubicazione e la disponibilità dei posti nelle aree di parcheggio.

Itinerario giovani e lavoro

Itinerario giovani e lavoro, a cura dell’Ufficio per la pastorale sociale.

Papa Francesco ordina diciannove nuovi sacerdoti

Chi arriva dal Giappone e chi dalla provincia di Viterbo, chi da Haiti e chi dalla Croazia, ma la maggior parte sono originari della Capitale. Sono gli diciannove nuovi sacerdoti che saranno ordinati domenica 12 maggio da Papa Francesco, nella Messa che presiederà alle 9.30 nella basilica di San Pietro. Tra i concelebranti il cardinale vicario Angelo De Donatis e i rettori dei seminari dei candidati. Il Coro della Cappella Musicale Pontificia Sistina e il Coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina animeranno la liturgia.

Otto diaconi fanno parte della Fraternità sacerdotale Figli della Croce. Si tratta di Michele Reschini, nato nel 1990 a Busto Arsizio (Varese), come il compagno di studi Francesco Maria Sametti, di due anni più giovane; Goran Kühner, originario di Zagabria, con i suoi 46 anni è il più maturo del gruppo; ancora Andrea Vignati di Legnano (Milano); Giovanni Maggioni, che sta terminando la tesi di Licenza in Teologia Biblica e viene da Segrate (Milano); Tommaso Fontana, classe 1991 di Gravedona (Como); Massimiliano Maria Spezia, ventisettenne pure lui della provincia di Varese; Matteo Mussi, di Rho (Milano).

Tra gli ordinandi, fa parte della Famiglia dei Discepoli John Larry Flores Panaifo, nato a Iquitos, nella regione di Loreto, in Perú.

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore, invece, si sono formati Alessandro Caserio, nato nel 1980 a Roma, e Johnny Joseph, proveniente da Hinche, ad Haiti, che sarà destinato alla sua diocesi di origine. «Ho 38 anni e sono nato e cresciuto nel quartiere di Centocelle – racconta Alessandro –. La mia è sempre stata una vita normalissima; frequentavo la parrocchia di San Felice da Cantalice, uscivo con gli amici, avevo delle storie sentimentali, di cui una anche molto lunga; studiavo e mi sono laureato in architettura; lavoravo… Ma nonostante apparentemente avessi tutto, sentivo che mi mancava qualcosa». Alessandro inizialmente riversa il suo amore per Dio nel «servizio ai poveri, con la Comunità di Sant’Egidio e con la Caritas diocesana». Poi partecipa ad alcuni ritiri vocazionali ad Assisi, guidati dai Frati Minori della Porziuncola e capisce qual è la sua strada.

Ha potuto contare sul forte appoggio della famiglia Giuseppe Vattimo, classe 1989, uno degli otto ordinandi del Collegio diocesano Redemptoris Mater. «La mia vocazione nasce dalla chiamata al cristianesimo dei miei genitori – dice –, che si avvicinarono alla fede grazie a don Gino Teodoldi, all’epoca parroco di Santa Maria a Setteville, la nostra parrocchia di riferimento. La mia famiglia ha fatto l’esperienza del pastore che va in cerca della pecorella perduta; così siamo entrati nel gregge della Chiesa, e in particolare del Cammino neocatecumenale. A quel tempo ero piccolo, avevo circa sette anni, ma si può dire che fin da allora il Signore mi chiamava».

Colleghi di studio al Redemptoris Mater, che saranno ordinati con lui domenica prossima da Papa Francesco, sono Calogero Amato, 41 anni, nato a Roma; Giovanni Cristofaro, romano anche lui ma di dieci anni più giovane; Aldo Donelli, classe 1987, originario di Castel San Giovanni (Piacenza); Giancarlo Maria Honorati, trentanovenne romano; Claudio Piangiani, 45 anni; Makoto Ota, giapponese di Aomori, e Simone Montori, nato nel 1983 a Civita Castellana, in provincia di Viterbo.

6 maggio 2019

Papa Francesco ha nominato monsignor Lojudice arcivescovo di Siena – Colle Val d’Elsa – Montalcino

Il Santo Padre Francesco ha nominato monsignor Augusto Paolo Lojudice, dal 2015 ausiliare del settore Sud della diocesi di Roma, arcivescovo metropolita di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino. Il cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma ha dato l’annuncio della nomina del Pontefice alle 12 di oggi (lunedì 6 maggio 2019), nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, sede del Vicariato di Roma, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede. Erano presenti i vescovi ausiliari della diocesi, i parroci prefetti con molti sacerdoti e il personale del Vicariato di Roma.

Il vescovo Lojudice è nato a Roma il primo luglio 1964 ed è stato ordinato sacerdote il 6 maggio 1989 a San Giovanni in Laterano. Eletto vescovo il 6 marzo 2015, è stato ordinato il successivo 23 maggio nella cattedrale di Roma. Per la diocesi di Roma ha ricoperto l’incarico di ausiliare per il Settore Sud e vicario generale della Diocesi suburbicaria di Ostia. Monsignor Lojudice è segretario della Commissione episcopale per le migrazioni della Conferenza episcopale italiana e presidente della stessa commissione per la Conferenza episcopale del Lazio. Appena ordinato sacerdote, ha ricoperto gli incarichi di vicario parrocchiale a Santa Maria del Buon Consiglio (1989 – 1992) e a San Vigilio (1992 – 1997). È stato poi parroco di Santa Maria Madre del Redentore dal 1997 al 2005 e direttore spirituale del Pontificio Seminario Romano Maggiore dal 2005 al 2014. Dal primo settembre 2014 al 23 maggio 2015 è stato parroco a San Luca Evangelista.

Nel comunicare la nomina, il cardinale De Donatis ha «ringraziato il Signore» per tutti gli anni che «don Paolo ha vissuto nella chiesa di Roma»; ne ha ricordato «lo spirito spiccatamente romano» , l’«attenzione alla dimensione caritativa» e alla «realtà missionaria»; «il rapporto molto vivo con i sacerdoti e le comunità», lo «stile fatto di presenza, tenacia, realismo».

«Il Signore mi fa la sua chiamata, ancora una volta», ha commentato monsignor Lojudice, che ha poi ricordato i tanti «provvidenziali motivi e spunti di comunione» tra Roma e Siena, fin dalle origini delle due città. «Siamo fatti tutti di una comune umanità – ha osservato ancora -. Questa consapevolezza mi ha spinto sempre più a superare e a far superare barriere, ostacoli, muri che spesso si ergono tra le persone; a capire che la nostra vocazione e la nostra vita sacerdotale sono “impastate” con quella della gente a cui siamo mandati, che non sono prima alcuni o prima altri, vicino o lontani, bianchi o neri, ma tutti… A comprendere e a far comprendere che noi preti per primi dobbiamo scendere dai “piedistalli di argilla” dove qualche volta saliamo con il rischio di precipitare rovinosamente a terra, per servire prima di essere serviti».

6 maggio 2019

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