20 Maggio 2025

“Die Liebe in der Familie: Berufung und Weg zur Heiligkeit”

Das Thema des nächsten Welttreffens der Familien, das für Juni 2022 in Rom geplant ist, lautet: “Familienliebe: Berufung und der Weg zur Heiligkeit”. «Am fünften Jahrestag des apostolischen Schreibens Amoris Laetitia und drei Jahre nach der Veröffentlichung von Gaudete et exsultate – so lesen wir in einer vom Presseamt des Vatikans herausgegeben Mitteilung des Dikasteriums für Laien, Familie und Leben – will das Treffen die Bedeutung der Liebe in der Familie als Berufung und Weg zur Heiligkeit hervorheben, um die tiefe und heilbringende Bedeutung der Familienbeziehungen im täglichen Leben zu verstehen und zu vermitteln».

Das Treffen wird von der Diözese Rom und dem Dikasterium für Laien, Familie und Leben organisiert und wird am sechsten Jahrestag von Amoris Laetitia und vier Jahre nach Gaudete et Exsultate stattfinden.

Indem sie der konkreten Erfahrung der Liebe Gestalt geben «manifestieren Ehe und Familie den hohen Wert der menschlichen Beziehungen, im Teilen von Freuden und Mühen, in der Entfaltung des täglichen Lebens, indem sie die Menschen auf die Begegnung mit Gott ausrichten. Dieser Weg, wenn er mit Treue und Ausdauer gelebt wird, stärkt die Liebe und verwirklicht die jedem Menschen eigene Berufung zur Heiligkeit, die sich in ehelichen und familiären Beziehungen konkretisiert. In diesem Sinne ist das christliche Familienleben Berufung und Weg der Heiligkeit, Ausdruck des “schönsten Antlitzes der Kirche” (Gaudete et Exsultate 9)».

“Di chiaro e di scuro”, video mensili su Caravaggio

Foto di Annalisa Maria Ceravolo

Esattamente 450 anni fa, il 29 settembre del 157, nasceva Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio. L’Ufficio per la cultura e l’università e L’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport presentano, per l’occasione, il primo di una serie di video che saranno disponibili sul canale YouTube “ROMARTECULTURA” con cadenza mensile. “Di chiaro e di scuro. Controstoria del Caravaggio romano” è il titolo del progetto, dedicato appunto alla parabola romana dell’artista.

In ogni video sarà presente monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università, in dialogo con storici dell’arte, attori e musicisti, che sveleranno luoghi e storie delle opere che hanno reso il pittore celebre fin dal Seicento. Tra gli ospiti Barbara Jatta, direttore dei Musei Vaticani; il musicista Ambrogio Sparagna, il Coro Musicanova. Tra i luoghi che potranno essere ammirati San Luigi dei Francesi, Santa Maria della Scala, Santa Maria in Vallicella, Santa Maria del Popolo, Sant’Agostino, Musei Vaticani, Archivio di Sato di Roma, Museo Atelier Canova Tadolini.

Monsignor Lonardo è autore e narratore dei video; Francesco d’Alfonso direttore di produzione, curatore delle musiche e del montaggio; Francesco Indelicato ha curato le riprese e il montaggio; Annalisa Ceravolo è segreteria di produzione, si è occupata delle riprese e delle fotografie; mentre Claudio Tanturri delle riprese.

Guarda il trailer

23 settembre 2021

“Dante è vivo”, un documentario dell’Ufficio per la cultura e l’università

Foto di Annalisa Maria Ceravolo

Alla scoperta dell’attualità del pensiero di Dante Alighieri a settecento anni dalla morte, tra l’ascolto di un brano di Loreena McKennitt e la lettura di un brano di “Se questo è un uomo”, passando per interviste e contributi di personalità del mondo della cultura e dell’arte. Tutto questo condensato in cinquanta minuti, nel documentario “Dante è vivo … a 700 anni dalla morte” realizzato dall’Ufficio diocesano per la cultura e l’università e da quello per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport. Verrà pubblicato su YouTube – sul canale Cultura e Università – oggi (lunedì 22 marzo) alle 18.30, in occasione del settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, che ricorre il 25 marzo.

Protagonista monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università, e i contributi di personalità del mondo della cultura, dell’arte e delle istituzioni, legate da un unico filo conduttore: l’attualità del pensiero di Dante Alighieri. Tra gli altri, ne parleranno il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Marta Cartabia, ministro della Giustizia; Franco Nembrini, saggista e pedagogista; Lina Bolzoni, professore emerito Scuola Normale Superiore di Pisa; Marco Cursi, docente all’Università Federico II di Napoli; Enrico Malato, vicepresidente della Casa di Dante a Roma; il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo; l’illustratore Gabriele Dell’Otto.

Il documentario vuole essere «per tutti», sottolinea monsignor Lonardo. «È pensato sia per gli intellettuali – spiega –, che possano capire che Dante va presentato come una delle figure più vive nella storia dell’uomo, ma anche per le persone semplici, che possano avere delle chiavi per accostarcisi». Di Alighieri, infatti, spesso si parla «quasi per fargli le pulci, per valutarlo e interpretarlo – prosegue –, mentre l’atteggiamento giusto da avere dinanzi a Dante è quello di esserne discepoli, capire che lui insegna a noi. Questo documentario vuole essere anche una provocazione per le scuole e per gli insegnanti: la poesia ci apre a un nuovo sguardo, a un diverso punto di vista sul mondo, a maggior ragione la poesia suprema, come quella di Dante». Di solito «si parla di Ulisse e di Paolo e Francesca – evidenzia Lonardo –. Ad esempio non tutti sanno che Dante ebbe una figlia, Antonia, che si fece suora e prese il nome di suor Beatrice. O ancora, che Giuseppe Mazzini riprese un testo di Ugo Foscolo dedicato alla Divina Commedia nel quale si firmò semplicemente “un italiano”, e riteneva Dante come uno dei precursori del Risorgimento e dell’unità d’Italia».

Lonardo è ripreso nel Casino Massimo Lancellotti, in particolare nella stanza dedicata a Dante, ricoperta dagli affreschi dei Nazareni che illustrano la Divina Commedia. Le riprese e il montaggio sono a cura di don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per il tempo libero, il turismo e lo sport; Francesco d’Alfonso è direttore di produzione e curatore delle musiche, mentre Annalisa Maria Ceravolo è segretaria di produzione e curatrice della fotografia.

22 marzo 2021

“Dalla parte delle vittime”: il convegno organizzato per la II Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi

Marta – il nome è di fantasia – è oggi donna di circa cinquant’anni, con una vita apparentemente serena. Ma quando era bambina, per lungo tempo, ha subito abusi da un parente stretto. Racconterà la sua dolorosa esperienza e il suo percorso di guarigione il prossimo 19 novembre, nel convegno organizzato dalla diocesi di Roma in occasione della II Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili, che ricorre il 18 novembre. L’iniziativa, istituita in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, «coinvolge tutta la comunità cristiana nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi e nella sensibilizzazione riguardo a questa dolorosa realtà», come spiegano dalla Cei. E il convegno della diocesi è una delle tante iniziative che saranno organizzate in tutta la penisola. “Dalla parte delle vittime” è il titolo dell’appuntamento; il sottotitolo è il versetto del Salmo 174 che dà il tema anche alla Giornata: “Il Signore risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. Dal dolore alla consolazione”.

Vittime che sono sempre più numerose, come racconta il report dell’ottobre 2021 elaborato dal Servizio Analisi Criminale del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno: tra i reati che maggiormente colpiscono i minori, oltre all’abuso dei mezzi di correzione, ci sono l’adescamento e la violenza sessuale in tutte le sue forme; più colpite le bambine rispetto ai bambini, soprattutto nella fascia di età tra 0 e 14 anni. La confermano i dati dell’Associazione Meter sulla pedopornografia on line: nel 2021 il numero dei link a siti pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679; i casi seguiti dal Centro Ascolto dell’Associazione sono passati da 111 a 167, mentre le richieste telefoniche sono quasi raddoppiate, passando da 284 a 406.

Don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter nonché referente della diocesi di Noto, Ufficio Fragilità Servizio tutela minori e responsabile dei Centri di ascolto regionale della Conferenza episcopale siciliana, sarà tra i protagonisti del convegno di sabato 19, ospitato dalla Pontificia Università Lateranense, nell’Aula Pio XI. Alle 9 è previsto il saluto del cardinale vicario Angelo De Donatis, a cui seguirà l’introduzione del vescovo Baldassare Reina, incaricato del Servizio regionale per la tutela dei minori. Quindi l’intervento di don Di Noto e poi le due testimonianze: quella di Marta, che interverrà personalmente al convegno, e quella di Rebecca, ventiseienne studentessa universitaria, che ha subito abusi all’interno del mondo dello sport, nel calcio femminile e invierà un testo scritto. Seguirà la relazione di Vittoria Lugli, referente diocesana del Servizio per la tutela dei minori, che parlerà de “La psicoterapia nei casi di abuso: come le neuroscienze possono aprire alla Speranza”. Ancora, interverrà il vescovo Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori, che presenterà i dati del Report sulle attività di prevenzione e formazione svolte dal Servizio della Cei. La partecipazione al convegno è libera previa prenotazione all’indirizzo email tutelaminori@diocesidiroma.it, in quanto i posti sono limitati.

«Abbiamo voluto far parlare le vittime, perché è a loro che dobbiamo pensare innanzitutto – spiega Vittoria Lugli –. La tutela dei minori deve avvenire a tutto tondo, per questo è importante sensibilizzare gli educatori, i sacerdoti, gli insegnanti». Spiegano infatti dal Servizio nazionale: «Non si può distogliere lo sguardo davanti alle ferite provocate da ogni forma di abuso. Ecco, allora, che la consolazione diventa prossimità, accompagnamento, custodia, cura, prevenzione e formazione. La consolazione non è solo un atto formale e dovuto, ma è un imperativo per la comunità cristiana: non ci può essere guarigione senza la presa in carico del dolore altrui. Nella fiducia del conforto del Signore in ogni dolore, ciascun membro della comunità è chiamato a sostenere questa nuova coscienza che matura e cresce nelle nostre Chiese». Le parrocchie e le comunità sono invitate a organizzare momenti di preghiera o veglie sul tema; il Servizio della Cei mette a disposizioni un sussidio e materiali scaricabili gratuitamente per animare la Giornata.

Scarica la locandina del convegno

3 novembre 2022

“Cuore di padre”: a San Pio X in anteprima il film su san Giuseppe

Un fotogramma del documentario

È un viaggio alla ricerca di san Giuseppe e della sua presenza oggi, quello raccontato nel documentario “Cuore di Padre”, di Andrés Garrigó, che ne è regista e produttore con la Goya Producciones. Il film uscirà nelle sale italiane il 18 marzo, alla viglia della festa del santo, e sarà presentato in anteprima a Roma, sabato prossimo alle 17 nell’auditorium della parrocchia di San Pio X (i posti possono essere prenotati sul sito internet sanpiodecimo.it).

Il documentario raccoglie testimonianza attuali e straordinarie di persone semplici segnate dall’azione del santo, che raccontano il proprio vissuto e autentici miracoli, in un percorso che attraversa l’Europa, da Cotignac in Francia a Tuscania in Italia, passando per Toledo, Avila e Barcellona in Spagna, ma arriva fino in Canada e nelle Filippine. «Quest’uomo che duemila anni fa lavorava in una bottega, oggi svolge molti e diversi mestieri – spiega Garrigó –. Opera come protettore dei genitori e delle famiglie, come patrono della Chiesa, come intercessore per i lavoratori e come aiutante dei poveri e dei moribondi. Nel film evidenziamo anche uno dei suoi titoli meno conosciuti: terrore dei demoni».

Tra le testimonianze presenti nel documentario, anche quella di padre Donald Calloway (Stati Uniti), che «ha attraversato una giovinezza travagliata, segnata anche da pene detentive – ricorda il regista –, fino a convertirsi e a diventare sacerdote e propagatore dell’amore per il patriarca in tutto il mondo».

In Italia, il documentario si sofferma sul particolare aiuto di san Giuseppe presso il Monastero di San Paolo a Tuscania, dove nel XIX secolo ebbe luogo una delle apparizioni del santo, accompagnata dal miracolo della guarigione di una religiosa. Lì sono state intervistate diverse suore della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato (Ive), testimoni di diversi altri miracoli reali del patriarca. A Roma, invece, sono state realizzate interviste con esperti presso il santuario-parrocchia di San Giuseppe al Trionfale, fondato dal Beato Luigi Guanella e dedicato al santo come patrono della buona morte.

13 marzo 2023

“Contro Don Abbondio. La conversione nei Promessi Sposi”: catechesi e letteratura a San Giovanni in Laterano

Una serata tra letteratura, catechesi e musica, per riflettere sulla conversione in questo tempo di Quaresima. Questo il senso di “Contro Don Abbondio. La conversione nei Promessi Sposi”, in programma giovedì 4 aprile alle 20.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano, a ingresso libero e gratuito. L’evento si aprirà con il saluto del cardinale vicario Angelo De Donatis. Seguirà la lettura di alcuni brani del capolavoro manzoniano da parte dell’attore Giovanni Scifoni, abbinate ai commenti del direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma don Andrea Cavallini; i due saranno accompagnati dai musicisti Davide Vaccari e Desirée Infascelli, mentre su uno schermo verranno proiettate alcune illustrazioni delle edizioni ottocentesche de “I Promessi Sposi”, in gran parte di Francesco Gonin. Le conclusioni della serata saranno affidate al presidente del Pontificio Consiglio della cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi.

«Focalizzeremo l’attenzione sulle storie di quattro personaggi in particolare – anticipa don Cavallini –: Lodovico che diventa Fra’ Cristoforo; l’Innominato che incontra il cardinale Borromeo; Renzo che perdona don Rodrigo nel Lazzaretto; e per finire Don Abbondio. Le prime tre sono storie di conversione, mentre l’ultima è quella di una “conversione mancata”, perché Don Abbondio finisce il romanzo così come lo ha cominciato, nonostante abbia vissuto le stesse vicende degli altri e incontrato gli stessi personaggi». “I Promessi Sposi”, riflette ancora il sacerdote, «è un romanzo che si studia moltissimo a scuola, ma non è detto che sia apprezzato tanto quanto è studiato, anzi. In realtà è davvero una “storia bella” come dice Manzoni nell’introduzione, è anche ironico, divertente. Questa sarà l’occasione di scoprirlo da un’altra prospettiva, più immediata».

Giovanni Scifoni è attore, regista, conduttore televisivo, e non è nuovo alle collaborazioni con don Andrea Cavallini. L’anno scorso i due avevano presentato uno spettacolo su “La Storia Infinita” di Michael Ende, alla Festa dei Cresimandi organizzata dalla diocesi di Roma per i ragazzi che si apprestano a ricevere il sacramento della Confermazione. «Dentro alle grandi opere d’arte c’è quasi sempre un pezzettino di Cielo – spiega Scifoni – e il nostro compito è far brillare questo pezzettino di Cielo. Raccontiamo qualcosa dell’uomo contemporaneo attraverso la bellezza. Io dò voce a questi giganteschi capolavori, mentre don ANDREA entra nelle feritoie del testo per indagare gli aspetti più nevralgici dell’essere umano».

L’incontro verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della diocesi di Roma (@diocesiroma) e su Telepace il 7 aprile alle ore 21 (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky).

29 marzo 2019

“Compassione” per l’Ucraina ferita: installazione alla Chiesa degli Artisti

Dal 6 dicembre 2022 al 2 febbraio 2023 la basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, accoglierà l’installazione dal titolo “Compassione – Natale 2022”, ad opera degli artisti ucraini Oleksandr Klymenko e Sonia Atlantova.

L’iniziativa si inserisce nell’antica tradizione della Chiesa degli Artisti, che in preparazione al Natale ogni anno propone ai fedeli e ai visitatori un dialogo con opere e artisti contemporanei sui grandi temi dell’uomo e dell’Assoluto. In questo Natale l’installazione “Compassione” proporrà un’icona della Natività realizzata dai coniugi Klymenko e Atlantova, scritta su legno proveniente dai bauli utilizzati per il trasporto di munizioni e abbandonati sul territorio ucraino.

Con l’icona di Klymenko e Atlantova arriveranno a Roma dall’Ucraina anche un baule di legno e una statua della Madonna di Fatima custodita nel Seminario di Vorzel, frantumata nel volto dalle schegge dei bombardamenti sulla cittadina tra il pomeriggio del 25 e il 26 marzo scorsi. La statua sarà collocata all’interno della Cappella del Crocifisso nella Chiesa degli Artisti il prossimo 6 dicembre e dopo l’esposizione resterà in Italia per gli interventi di restauro, per poi essere restituita integra come segno di speranza alla comunità di Vorzel.

In occasione dell’inaugurazione, alle ore 18, sarà presentato il volume di Papa Francesco “Un’enciclica sulla pace in Ucraina” a cura di Francesco Antonio Grana, vaticanista de ilfattoquotidiano.it (TS Edizioni, 2022). Interverranno, con il curatore, monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, don Ruslan Mykhalkiv, rettore del Seminario di Vorzel, gli artisti e monsignor Walter Insero, rettore della chiesa. Saranno eseguiti alcuni canti mariani della tradizione ucraina dai cantori del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat di Roma.

«La compassione è l’antidoto all’indifferenza – spiega monsignor Insero –, e il rischio che corriamo è vivere questo Natale nella noncuranza: il monito costante di Papa Francesco ce lo ricorda. Rischiamo di dimenticare quanto sta accadendo in Ucraina e l’orrore della guerra che ancora la colpisce. Il Natale non può trovarci freddi e insensibili verso la sofferenza di questi fratelli e sorelle. “Compassione” è un invito ad aprire il cuore e a sentirli vicino, a soffrire e pregare con loro per la pace, senza cadere nella disperazione o nella rassegnazione al male».

«Questa guerra è molto stancante, e io ringrazio sempre perché tante persone ci aiutano in modo molto pratico, per esempio con abiti caldi, a organizzare e custodire la vita in qualche modo possibile – dice don Mykhalkiv – . Sono cose difficili da immaginare. Perciò incontri come questo, per il quale verremo a Roma nei prossimi giorni, sono importanti e possono aiutare a vedere anche le radici spirituali della guerra: la guerra è sempre idolatria, perché c’è sempre qualche idolo a cui ci si inchina e il resto non importa, e può essere sacrificato».

2 dicembre 2022

“Come un gatto in tangenziale” al cineforum per sacerdoti

Secondo appuntamento per “Cinema Paradiso”, il cineforum per sacerdoti organizzato dal Servizio diocesano di formazione permanente del clero con l’Ufficio diocesano comunicazioni sociali. Lunedì 25 febbraio, nel Teatro del Seminario Romano Maggiore (entrata laterale), alle 20.30, verrà proiettato il film “Come un gatto in tangenziale”; come di consueto la visione della pellicola sarà preceduta da un aperitivo, alle 20, e seguita da un dibattito con uno dei protagonisti.

«L’idea era stimolare una piccola riflessione su un tema importante ma ridendo, riflettere con il sorriso su alcune contraddizioni che caratterizzano il nostro tempo», ha commentato il regista Riccardo Milani a proposito di questa sua ottava opera cinematografica. Il film è uscito nel 2018. Giovanni (Antonio Albanese), intellettuale impegnato al Parlamento europeo in uno studio sulle periferie, ha una figlia, Agnese, di 13 anni. La ragazzina presenta al padre Alessio, il suo fidanzatino, coetaneo che vive a Bastogi, difficile quartiere alla periferia di Roma. Giovanni conosce così Monica (Paola Cortellesi), mamma di Alessio, anche lei poco felice della relazione tra i due ragazzini. I due genitori decidono così di allearsi…

22 febbraio 2019

“Cinema Paradiso”, non solo un cineforum per i sacerdoti

Si chiama “Cinema Paradiso” la nuova iniziativa pensata per i sacerdoti romani, che prenderà il via da lunedì 28 gennaio. «Non è un cineforum classico», spiegano i due organismi diocesani organizzatori, Servizio per la formazione permanente del clero e Ufficio per le comunicazioni sociali, in collaborazione con Rai Cinema. Lo spirito «è quello di vedere e commentare un film che parla della nostra società con un membro del cast. E inoltre un momento di incontro al di fuori degli schemi».

Il percorso partirà il 28 gennaio e proseguirà ogni ultimo lunedì del mese alle ore 20 nel teatro del Pontificio Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano 4). Ogni appuntamento prevede la visione di un film, al quale parteciperà anche una persona che ha contribuito alla realizzazione della pellicola, che sia uno degli interpreti, il regista, lo sceneggiatore. Sarà così possibile anche il dibattito e il confronto. Ogni incontro sarà concluso da un momento conviviale.

Il primo film in programma è “Cuori puri” (2017), di Roberto De Paolis, che sarà presente alla proiezione. Girato a Roma, in periferia, racconta la storia di Agnese, diciottenne che frequenta la parrocchia e sta per fare la “promessa di verginità” fino al matrimonio, e di Stefano, venticinquenne con un lavoro precario e un difficile contesto familiare alle spalle.

Per ulteriori informazioni: stefano.cascio@diocesidiroma.it

11 gennaio 2019

“Cinema Paradiso”, la conclusione con “La paranza dei bambini”

Si conclude la prima edizione di “Cinema Paradiso”, il cineforum per i sacerdoti di Roma promosso dal Servizio per la formazione permanente del clero, l’Ufficio comunicazioni sociali e il Servizio per la pastorale giovanile. L’ultimo appuntamento è in programma per lunedì 27 maggio, sempre al Pontificio Seminario Romano Maggiore, con la visione di “La paranza dei bambini”, Orso d’argento per la migliore sceneggiatura al Festival di Berlino 2019, tratto dall’omonimo romanzo-inchiesta di Roberto Saviano sui minori alla deriva nel napoletano. Saranno presenti, per dialogare con i partecipanti, Claudio Giovannesi e Carlo Degli Espositi, rispettivamente regista e produttore del film.

Appuntamento alle ore 20 per l’aperitivo; alle 20.30 l’inizio del film. «Racconta le scorribande quotidiane di un gruppo di giovanissimi che abitano tra quartieri centrali e zone più periferiche a Napoli – spiega don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura e referente di “Cinema Paradiso” –. Nella vita di questi ragazzi non ci sono scuola, famiglia o chiesa ma solamente la strada. Questa povertà educativa si ritrova in tanti quartieri periferici romani». Per quest’ultima proiezione, sono invitati a partecipare anche insegnanti di religione, animatori, catechisti.

L’iniziativa “Cinema Paradiso” è stata organizzata in collaborazione con la Commissione nazionale valutazione film della Conferenza episcopale italiana. «È stato un percorso di riflessione attraverso il cinema pensato appositamente per i sacerdoti – sottolinea il segretario della Commissione Cei Sergio Perugini –. Tenendo presenti le indicazioni della diocesi di Roma, abbiamo indirizzato la scelta su alcuni titoli, con titoli significativi spaziando attraverso generi diversi. Dalla commedia di “Come un gatto in tangenziale”, sullo scontro tra centro e periferia; fino a “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi, che racconta di questa gioventù priva di modelli educativi di riferimento. Sono tutte scelte di provocazione ma anche scelte di senso».

21 maggio 2019

“Cercatori di profezia”, incontro della Pastorale giovanile

Roma, Parco degli Acquedotti, al tempo del Corona Virus Covid-19 (Coronavirus)

Si terrà giovedì 4 giugno in videoconferenza l’incontro “Cercatori di profezia”, che conclude il cammino del Servizio diocesano per la pastorale giovanile per questo anno pastorale. L’appuntamento è alle ore 20.30 sulla piattaforma Zoom https://us02web.zoom.us/j/82677267785; Meeting ID: 826 7726 7785); sarà relatore Fabrizio Carletti, docente e formatore.

«Dopo aver vissuto con i vescovi ausiliari quattro serate di ascolto e di condivisione tra noi educatori su come abbiamo vissuto il nostro servizio ai ragazzi in questi mesi – spiega il direttore del Servizio diocesano don Antonio Magnotta – ho pensato insieme e all’equipe diocesana, incoraggiati anche dalla vostra domanda, di concludere la formazione vissuta in questo anno pastorale nelle prefetture. A fine febbraio, infatti, avevamo concluso, con soddisfazione, quasi in tutti i territori. Desideriamo sostare un momento, continuare a riflettere e a condividere».

Quello che aspetta i partecipanti non è una conferenza, ma un vero incontro di condivisione e confronto, grazie alle possibilità offerte dalla piattaforma, al termine del quale verrà presentata al traccia di un campo estivo “originale”, da vivere in piccoli gruppi nei propri quartieri. «Abbiamo pensato – spiega don Magnotta – che non vogliamo privare i ragazzi di un’esperienza di fraterna amicizia. È vero che i campi classici sono per ora sconsigliati, ma comunque si possono sostituire con attività in piccoli gruppi (per gli adolescenti si può fino a dieci ragazzi con l’animatore) ed offrire per loro una possibilità di incontro e di condivisione».

Per il responsabile diocesano, infatti, è «più che mai urgente – prosegue – attivare una fase di narrazione: lasciarli raccontare come hanno vissuto questo tempo, far sentire il calore della nostra presenza e soprattutto la forza della Parola. È un’estate in cui non vogliamo lasciarli soli».

29 maggio 2020

“Carità fino al martirio”: marcia e veglia per i missionari martiri del nostro tempo (modificato il percorso)

Si chiama “Carità fino al martirio” l’iniziativa di preghiera per i martiri del nostro tempo, fra i quali numerosi missionari, ma anche laici, pastori, e cristiani di tutte le confessioni, organizzata per giovedì 21 marzo dalla diocesi di Roma – in particolare da Caritas di Roma, Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese e Ufficio Migrantes diocesano – e dalla Comunità di Sant’Egidio, che sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. L’appuntamento è per le ore 18 in piazza di Sant’Anastasia (contrariamente a quanto deciso in precedenza – vedi nota di aggiornamento alla fine della pagina); da qui partirà una marcia, accompagnata dalla recita del Rosario missionario e dalle litanie dei martiri, fino alla basilica di San Bartolomeo all’Isola, dove avrà luogo la veglia. Qui, ad accompagnare la Parola di Dio e il Vangelo delle Beatitudini sarà la video testimonianza – raccolta da don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura a Torre Spaccata – di frère Jean Pierre Schumacher, unico sopravvissuto al massacro di Thibirine, in Algeria: nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1996 sette monaci trappisti furono sequestrati dal loro monastero e poi uccisi il 21 maggio seguente. I religiosi, insieme al vescovo Piérre Claverie e ad altri 11 testimoni della fede, sono stati beatificati l’8 dicembre del 2018 ad Algeri. Le memorie e i nomi di quanti hanno offerto la propria vita lungo quest’anno, unitamente all’evocazione dei contesti di martirio più dolenti del nostro tempo, introdurranno alla processione di ingresso di una croce per continente, provenienti dalle cappelle ove sono raccolte reliquie e memorie dei martiri; analogamente, ogni nome e ogni contesto saranno illuminati dall’accensione di una candela, che aiuta a intravedere la luce pasquale anche nel momento della morte e della sofferenza. Ad accendere queste luci e a offrire alcune intenzioni di preghiera, saranno confratelli e consorelle dei martiri e, con loro, rappresentanti ortodossi ed evangelici, cristiani membri di questa nostra diocesi, e giovani dei diversi continenti. Al termine di questo pellegrinaggio ideale, la meditazione del cardinale vicario Angelo De Donatis, nutrita delle suggestioni e delle testimonianze ricevute, suggellerà questo itinerario di preghiera, ascolto e comunione.

«Anche quest’anno la diocesi si ritroverà per celebrare la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri (24 marzo) – sottolinea il vescovo ausiliare del settore Centro e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza –. Nel 2018 ben quaranta testimoni sono stati uccisi: si tratta di 35 sacerdoti, 4 laici e un seminarista. Abbiamo scelto di partire dal Colosseo perché è un simbolo del martirio, un luogo dove sono morti centinaia di cristiani e dove non a caso viene celebrata ogni anno la Via Crucis dal Papa. Mentre la basilica di San Bartolomeo all’Isola ospita il santuario dei nuovi martiri del XX e del XXI secolo, voluto da san Giovanni Paolo II e da lui affidato alla Comunità di Sant’Egidio».

«Ci immergeremo insieme – riflette don Marco Gnavi, parroco di Santa Maria in Trastevere e tra gli organizzatori della veglia di preghiera – nel mistero della forza umile del Vangelo, fissando lo sguardo sui volti, l’umanità, la debolezza di quanti hanno vissuto la carità, l’amore per la Chiesa, le attese di pace e di giustizia in contesti di straordinario pericolo, senza rinunciare ad amare. La coscienza del debito verso ciascuno di loro ci sveglia all’attesa del Regno, ci sprona a nuova generosità e alla ricerca di unità che, nel martirio, è già compiuta. Caduti nello scontro con il male, ci guideranno verso la Pasqua con la fiducia delle donne e degli uomini delle Beatitudini».

Don Stefano Cascio, addetto dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi oltre che parroco, racconta commosso il suo viaggio in Marocco: «Sono stato a Midelt, a circa 200 chilometri da Fes – spiega –: è lì che ora vive la comunità cistercense, che ha continuato a custodire la “fiaccola accesa”, il carisma dei monaci di Thibirine. A Midelt, attualmente, vivono sei monaci e un eremita. Frère Jean-Pierre è l’unico sopravvissuto alla strage del 1996; è originario della Lorena e ha più di novant’anni, quindi non poteva intraprendere questo viaggio fino a Roma. Così la diocesi ha inviato me a intervistarlo, a raccogliere la sua preziosa testimonianza». Il sacerdote descrive un uomo «ancora forte, sorridente, sereno, saggio. Mi ha ribadito – ricorda – la volontà dei monaci di restare, nonostante le pressioni per farli andar via, di rimanere accanto al popolo. Pregano il Padre Nostro in Arabo. Cristiani e musulmani non devono essere gli uni contro gli altri, ma devono lottare insieme contro il male».

Sul sagrato antistante la basilica di San Bartolomeo un grande schermo permetterà di seguire l’evento anche dai posti lì allestiti. Sarà inoltre trasmesso in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky – streaming su www.telepacenews.it).

Aggiornamento del 19 marzo:  In concomitanza della visita a Roma di un Capo di Stato, la Questura non autorizza il percorso previsto per la marcia di preghiera di giovedì 21 marzo. Pertanto, anziché partire dall’Arco di Costantino, il nuovo appuntamento è alle ore 18 in Piazza di Sant’Anastasia (piazzale antistante alla Basilica di San’Anastasia); da lì inizierà la marcia verso la Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina dove avrà luogo la Veglia di preghiera.

15 marzo 2019

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