3 Maggio 2025

Santa Messa a San Giovanni in Laterano per un gruppo di pellegrini

Santa Messa a San Giovanni in Laterano per un gruppo di pellegrini

Santa Messa a San Francesco Saverio alla Garbatella

Santa Messa a San Francesco Saverio alla Garbatella

Santa Messa a conclusione del pellegrinaggio giubilare della diocesi di Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano

Santa Messa a conclusione del pellegrinaggio giubilare della diocesi di Roma nella basilica di San Giovanni in Laterano

Santa Messa “Laudato si'” e catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti

Santa Messa “Laudato si'” e catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Santa Messa “Laudato si'” e catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti

Santa Messa “Laudato si'” e catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Santa Messa “Laudato si'” e catechesi per i missionari di ambiente

Santa Messa “Laudato si'” e catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Santa Maria sopra Minerva e santa Caterina da Siena

«Ultima serva tra i servi di Cristo», così amava definirsi una delle più grandi donne che incisero per sempre la storia della Chiesa, santa Caterina da Siena.
Vissuta nel XIV secolo e oggi venerata come compatrona d’Italia e d’Europa, lei fu quel cuore umile, sfavillante d’amore, al quale Dio volle comunicare la Sua Sapienza. Donna umile e coraggiosa, nata nella senese contrada dell’Oca nel 1347, a soli sei anni ebbe la visione di Cristo Pontefice benedicente e, una volta quindicenne, divenne Terziaria Domenicana.

Nel 1378, papa Urbano VI, turbato a causa dello Scisma d’Occidente, la volle a Roma come consigliera. Così, questa donna straordinaria, con venti suoi discepoli prese casa a pochi passi dal Pantheon, dove sorge ancora oggi la Basilica di Santa Maria sopra Minerva. L’edificio costruito nei primi secoli del cristianesimo sopra i resti dei templi di età Domiziana dedicati a Minerva, Iside e Serapide, è considerato l’unico gioiello gotico incastonato nel cuore della Roma antica, nonostante le diverse influenze artistiche subite nel corso dei secoli.

Varchiamo ora la soglia della rinascimentale facciata della Basilica per lasciarci sorprendere dalla bellezza che questa chiesa, impreziosita dal tocco esperto di artisti come Michelangelo, Bernini e Filippino Lippi, porta con sé. Suddivisa in tre navate da dodici possenti pilastri, è scandita dalla presenza di sei cappelle barocche laterali che fanno da contorno al cammino verso lo splendido altare maggiore. Cammino questo che si svolge sotto il meraviglioso cielo notturno del soffitto, realizzato nel 1800, dove dalle volte a crociera rifulgono le luci dorate delle stelle e le figure degli Apostoli, degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa.

Il complesso della Minerva fu affidato ai frati Domenicani a partire dal 1275, ed è per questo che Caterina, spinta dal suo grande amore per l’Ordine, scelse di consumare qui gli ultimi attimi della sua vita così travagliata e segnata dalla sofferenza, fino a quando, il 29 aprile 1380, morì, come lei disse, «di nessun’altra malattia se non per amore alla Chiesa».

Lo sguardo del pellegrino allora, non può che posarsi sulla Cappella Capranica, posta sul lato orientale del transetto, che ospitò il corpo della santa dal 1430 al 1855. Venne qui realizzato un ricco monumento in suo onore, del quale oggi purtroppo non ne rimane che il sarcofago. Infatti, nel 1579, le volte della cappella vennero completamente ridecorate da Marcello Venusti con le scene dei Misteri del S. Rosario, lasciando solo agli affreschi di Giovanni de’ Vecchi del 1586, che narrano la vita di Santa Caterina. Fu così che, nel 1855, al termine dei grandi lavori di restauro della Basilica, il marmoreo sarcofago bianco attribuito a Isaia da Pisa e contenente il corpo della santa, venne trasportato presso il nuovo altare maggiore, dove ancora oggi, sotto il cielo stellato della Minerva, riposano i resti mortali di Santa Caterina da Siena la quale intercede per Roma, per l’Italia e per il mondo dall’alto del Regno dei Cieli.

(a cura delle Missionarie della Divina Rivelazione)

29 aprile 2020

Santa Maria Maggiore

Prenotazioni delle celebrazioni:

e-mail: sagrestia.smm@basilica.va
tel. 06.69886800

Orario delle celebrazioni delle Sante Messe:

  • Cappella Paolina:
    • Feriali: ore 7:00; 8:00; 10:00; 11:00; 12:00; 18:00
    • Festive: ore 7:00; 8:00; 9:00
  • Cappella Sforza:
    • Feriali: ore 9:00
  • Altare Papale:
    • Pre-Festiva: ore 18:00
    • Festive: ore 10:00; 12:00; 18:00

Note Utili

La Basilica può contenere un massimo di 1000 pellegrini per celebrazione.

È possibile prenotare il passaggio alla Porta Santa attraverso l’ Area Riservata disponibile sul sito ufficiale del Giubileo 2025. Per agevolare l’operazione sono disponibili due video tutorial che spiegano in maniera accurata la procedura d’iscrizione.

Si sottolinea che i pellegrini già iscritti per i grandi eventi potranno attraversare la Porta Santa direttamente in quei giorni senza bisogno di ulteriori iscrizioni.

 

 

Santa Maria Maddalena de’ Pazzi per Quartieri Solidali

Prenderà il via il prossimo 8 marzo il progetto “Quartieri Solidali” della Caritas nella parrocchia Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (largo Fausto Vicarelli, 7). Ogni venerdì, dalle ore 10 alle 12, sarà aperta la segreteria per l’assistenza domiciliare leggera agli anziani del quartiere.

Un’iniziativa che si rivolge il coinvolgimento della comunità parrocchiale verso gli anziani soli del territorio. I volontari intercettano tali situazioni e, attraverso il “fare compagnia” e l’aiuto pratico di piccoli servizi, valorizzano gli aspetti dell’ascolto e del rapporto umano.

Per informazioni: tel. 06824905; cell. 3293877346 (attivo dal lunedì al venerdì dalla 10 alle 12 e dalle 16 alle 19); email: quartierisolidalismmdp@gmail.com.

5 marzo 2019

Santa Maria in Portico, il cardinale Stella alle celebrazioni

La comunità parrocchiale di Campitelli celebra la solennità di Santa Maria in Portico. Culmine delle celebrazioni sarà la Messa presieduta martedì 16 alle 18.30 dal cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero.

Domenica 14 alle 11 è previsto un omaggio floreale in via Petroselli, sul luogo dell’apparizione a santa Galla. È infatti nel portico della santa, ricca patrizia romana che alla morte dello sposo preferì servire Cristo e la Chiesa, che ha origine il culto di Santa Maria in Portico. Qui, in quello che divenne un vero luogo di carità, avvennero i fatti dell’apparizione il 17 luglio 524. Era situato nella zona oggi compresa tra Monte Savello e il tempio di Portuno (o della dea Fortuna).

12 luglio 2019

Santa Maria in Campitelli, “Porto della Romana sicurezza”

Nascosto tra l’anfiteatro di Marcello e il monastero di Santa Francesca Romana si trova il santuario parrocchiale di Santa Maria in Campitelli, luogo di profonda spiritualità appartenente alla devozione del popolo di Roma. L’importanza di questo luogo rimonta alla devozione a Maria, Porto della Romana sicurezza. La bellissima icona di Santa Maria in Campitelli, lavorata in lamina di rame dorato con fondi a smalto, presenta Maria con Gesù in braccio su sfondo azzurro tra due querce sormontate dalle teste dei santi Pietro e Paolo. Oggi alle 18.30 il cardinale vicario Angelo De Donatis sarà qui per celebrare la Messa.

L’icona della Madre di Dio, qui custodita a corona dell’altare maggiore in una gloria in stucco, rimandante a quella vaticana del Bernini, è la stessa che, secondo la tradizione, apparve nel portico d’Ottavia a Santa Galla. Quest’ultima, infatti, il 17 luglio del 524, si trovava intenta ad accudire i malati di peste, quando il portico fu illuminato da una luce intensa. Accorse perciò anche il papa del tempo, Giovanni I, che chiese a Dio il senso di tale prodigio. Apparvero subito due serafini che posero nelle mani del pontefice l’icona della beata Vergine Maria con la quale lo stesso benedì la città dalla quale immediatamente la peste scomparve.

Fu sempre poi, dinanzi alla stessa icona, che i romani rivolsero incessanti preghiere il 1° febbraio 1703 per il terremoto scatenatosi nella città che, per intercessione di Maria, rimase miracolosamente illesa. Il senato romano pertanto stabilì con voto solenne che la città avrebbe digiunato ogni 1° febbraio per 100 anni e che il popolo romano si sarebbe lì riunito ogni anno per ricevere la solenne benedizione.

In quest’icona mariana attraverso la quale oggi, come ogni anno, sarà benedetta la città, è contenuto un compendio dei protettori celesti della città eterna: la Vergine Santissima e i santi patroni dell’urbe romana, Pietro e Paolo. È nel portico della loro fede dunque che, oggi come allora, cerchiamo rifugio, e nello splendore del loro esempio che cerchiamo l’unica via che ci conduce alla mèta: Cristo Gesù.

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

1 febbraio 2019

Santa Maria in Aquiro: meditazione sulla Quaresima con padre Odasso

Nella parrocchia di Santa Maria in Aquiro (via della Guglia, 69B), il pomeriggio del 29 febbraio si svolgerà un ritiro spirituale per comprendere il tempo liturgico della Quaresima. Nella meditazione, tenuta dal biblista padre Giovanni Odasso alle 17, si rifletterà sul tema. «”A te offrirò il sarificio di ringraziamento” (Salmi 116,17). La Quaresima: vivere la fede per avere la speranza di Gesù». L’incontro spirituale culminerà con il canto dei Vespri, presieduti dal parroco, e la celebrazione eucaristica della prima domenica di Quaresima.

A partire dal 3 marzo, invece, alcuni fedeli che formano il gruppo Lux Verbi, si riuniscono nella chiesa per meditare insieme sulla passione del Signore secondo il Vangelo di Giovanni. La meditazione sarà preceduta da una breve spiegazione del testo da parte di padre Odasso. L’incontro è aperto a tutti i fedeli che desiderano partecipare. Padre Giovanni Odasso è professore emerito di Sacra Scrittura alla Pontificia Università Lateranense.

24 febbraio 2020

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