8 Giugno 2025

“Il presbitero, maestro della parola, ministro dei sacramenti e guida della comunità” – incontro di formazione per i presbiteri dal 1° al 6° anno di ordinazione, guidato da P. Alceo Grazioli, Casa del Divin Maestro, Ariccia (Uff. form. perm. clero)

“Il presbitero, maestro della parola, ministro dei sacramenti e guida della comunità” – incontro di formazione per i presbiteri dal 1° al 6° anno di ordinazione, guidato da P. Alceo Grazioli, Casa del Divin Maestro, Ariccia (Uff. form. perm. clero)

“Il presbitero, maestro della parola, ministro dei sacramenti e guida della comunità” – dal 27 (sera) al 29 ottobre, incontro di formazione per i presbiteri dal 1° al 6° anno di ordinazione guidato da P. Alceo Grazioli, TOR, Casa del Divin Maestro, Ariccia – (Uff. form. perm. clero)

“Il presbitero, maestro della parola, ministro dei sacramenti e guida della comunità” – dal 27 (sera) al 29 ottobre, incontro di formazione per i presbiteri dal 1° al 6° anno di ordinazione guidato da P. Alceo Grazioli, TOR, Casa del Divin Maestro, Ariccia, ore 9.00-13.00 (Uff. form. perm. clero)

“Il pasto dell’incontro” alla Mensa di via Marsala

In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato e nell’ambito della Settimana di azione Share the Journey, “Condividiamo il cammino”, migranti e rifugiati incontrano figure di spicco del mondo politico, pubblico, culturale ed ecclesiastico per condividere l’esperienza migratoria. Tutti insieme intorno ad un pasto, viatico di vita e di unità, organizzato da Caritas Roma, Caritas Internationalis e Caritas Italiana. A Roma si è svolto questa mattina, martedì 19 giugno, “Il pasto dell’incontro”, alla mensa della Cartias diocesana di via Marsala.

Un momento di scambio tra chi ha vissuto direttamente il dover migrare e coloro che a vario titolo lavorano su questi temi. L’esperienza migratoria vista come fatto personale, comunitario e pubblico. Share the Journey è una campagna promossa dalle Caritas di tutto il mondo come sensibilizzazione all’appello di Papa Francesco di dar forza ”alla cultura dell’incontro” facilitando un’interazione positiva tra migranti, rifugiati e comunità locali.

Tra i partecipanti tanti migranti, rifugiati e una famiglia che ha ospitato un rifugiato nella loro casa. Presenti monsignor Enrico Feroci, direttore Caritas Roma; Michel Roy, segretario generale Caritas Internationalis; Oliviero Forti, responsabile area migrazione Caritas Italiana; Laura Baldassarre, assessora alla persona, scuola e comunità solidale del Comune di Roma.

19 giugno 2018

“Il nostro amore quotidiano”: un incontro on line apre gli eventi dedicati ai cinque anni di Amoris Laetitia

“Il nostro amore quotidiano”: si chiama così l’evento online organizzato per il 19 marzo dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, la diocesi di Roma e il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per aprire l’anno dedicato alla famiglia in occasione del quinto anniversario della pubblicazione di Amoris Laetitia.

L’inizio di un cammino più che una celebrazione: l’esortazione apostolica, secondo i promotori, possiede infatti una ricchezza ancora tutta da scoprire e l’evento del 19 marzo – che sarà trasmesso online sui canali dei tre enti – rappresenta la convocazione ad un lavoro futuro. «La provocazione del Papa vuole mettere in movimento tutta la Chiesa» spiegano gli organizzatori, che intendono offrire un contributo in grado di sposare pastorale e teologia in vista dell’Incontro mondiale delle famiglie in programma a Roma nel 2022.

L’evento si suddivide in due incontri online aperti a tutti, alle 15 (Nel quinto anniversario di Amoris Laetitia) e alle 16.30 (Approfondimenti teologici) trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube dell’Istituto Giovanni Paolo II e sulle piattaforme dei tre enti promotori. Il primo incontro, che avrà il suo culmine in un messaggio di Papa Francesco, vedrà la partecipazione del cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la Diocesi di Roma, e dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, con gli interventi di Pierangelo Sequeri, preside dell’Istituto, e della coppia di coniugi Giuseppina De Simone e Franco Miano, che hanno partecipato ai Sinodi della famiglia.

La seconda parte del pomeriggio avrà un carattere maggiormente accademico e accoglierà le relazioni – coordinate dal teologo Giovanni Cesare Pagazzi – di Nuria Calduch-Benages dell’Università Gregoriana, Antonio Pitta dell’Università Lateranense, Vincenzo Rosito dell’Istituto Giovanni Paolo II e del vescovo Dario Gervasi, ausiliare di Roma e Delegato per la pastorale familiare.

L’anno dedicato alla famiglia nel quinto anniversario di Amoris Laetitia è stato indetto da Papa Francesco il 27 dicembre 2020, per far maturare i frutti dell’esortazione apostolica post-sinodale e rendere la Chiesa più prossima alle famiglie nel mondo, messe alla prova in quest’ultimo anno dalla pandemia. L’anno, coordinato dal Dicastero, si concluderà il 26 giugno 2022, con il decimo Incontro mondiale delle famiglie. Le riflessioni che matureranno saranno messe a disposizione delle comunità ecclesiali e delle famiglie, per accompagnarle nel loro cammino.

«L’alleanza dell’uomo e della donna, che avvolge la storia e la condizione umana – spiega Pierangelo Sequeri – fa perno sulla famiglia, ma va oltre la sua grammatica familiare: la vocazione cristiana è quella di portare questa alleanza nei luoghi della politica, dell’economia, del diritto, della cura e della cultura».

 

11 marzo 2021

“Il cuore di tutti”: screening gratuiti per gli ospiti Caritas

Foto Pexels

Uno screening cardiologico gratuito per gli ospiti della Caritas di Roma. È l’iniziativa “Il cuore di tutti” promossa dall’Associazione nazionale dei Medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e dalla Fondazione “Per il tuo cuore” in collaborazione con l’organismo della diocesi di Roma. Nei giorni 5, 6 e 7 novembre le persone accolte presso l’Ostello “Don Luigi Di Liegro” e presso il Poliambulatorio, strutture della Caritas alla Stazione Termini, potranno usufruire di uno screening e della consulenza dei cardiologi ospedalieri.

L’iniziativa rientra in un programma più ampio che le due organizzazioni promuovono in ambito nazionale. Dai dati Istat più recenti risulta, infatti, un non ottimale stato di salute cardiovascolare della popolazione italiana soprattutto in quegli strati rappresentati da persone indigenti, a rischio di indigenza e con fragilità biologica o sociale. L’accesso al Servizio Sanitario Nazionale, pur garantito per legge, non è agevole per queste persone e per i migranti in condizioni di irregolarità o comunque di scarsa inclusione sociale.

Il progetto di “spot screening cardiovascolare” è rivolto a questi strati di popolazione, che volontariamente si sottoporrà alle attività sanitarie. Un programma che si articolerà in varie fasi, la prima delle quali si terrà nel mese di novembre nelle città di Roma e Bari grazie alla collaborazione con le due Caritas diocesane. Successivamente nel corso del 2025 si terranno ulteriori azioni programmate, anche in altre città e in altri siti di aggregazione.

Il Progetto trova quali partner, con un contributo incondizionato, Cardioline, Bruno Farmaceutici S.p.A. e l’Università Campus Biomedico per la disponibilità di cardiologi in formazione.

«Tra le nostre case, tra le strade, tra la gente, c’è una città invisibile e spesso dimenticata. Sono italiani e stranieri poveri, senza tetto, senza una comunità intorno a loro. Ce ne accorgiamo nell’emergenza, quando danno fastidio perché occupano i “nostri” spazi, quando stanno male e non possono curarsi. La tutela della salute è efficace nei percorsi di prevenzione, nell’ordinario, o nell’attenzione a segni e sintomi nascosti che possono essere attivamente cercati per avviare precocemente una reale presa in carico di tutti, a partire dalle persone più deboli. Questo è il senso della medicina, parte di una comunità che cura. Un diritto per ognuno, soprattutto per i più fragili, che purtroppo viene spesso disatteso per l’indifferenza e la cattiva organizzazione. Il valore di questa iniziativa è, oltre all’assistenza diretta per coloro che ne hanno bisogno, quello di avvicinare queste persone alle istituzioni sanitarie». È quanto ha detto Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma, nel presentare il progetto che si svolgerà nei centri presso la Stazione Termini.

«Le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di invalidità e mortalità nel nostro Paese e ancora oggi detengono un triste primato che deve indurre tutti noi a uno sforzo rilevante attraverso la prevenzione che è la principale arma per combatterle. La Fondazione per il Tuo cuore dell’ANMCO, da sempre in prima linea nella ricerca e prevenzione cardiovascolare, desidera con questa importante iniziativa realizzata insieme alla Caritas rivolgere l’attenzione ai più fragili, spesso dimenticati e poco considerati, offrendo loro la possibilità di sottoporsi ad uno screening cardiologico completo e gratuito. Grazie all’utilizzo della nuova carta del rischio cardiovascolare è possibile dividere le persone, in basso, medio, alto ed altissimo rischio potendo in tal modo calcolare la probabilità di eventi cardiovascolari della persona in esame e prescrivere, laddove necessario, la migliore strategia individualizzata da adottare: stile di vita, esercizio fisico, dieta, terapia farmacologica». Così il dottor Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il Tuo cuore ANMCO e direttore Cardiologia dell’ospedale San Camillo di Roma.

4 novembre 2024

“Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio (At 17, 2-3): l’ABC del catechista”: giornata di formazione per i catechisti

“Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio (At 17, 2-3): l’ABC del catechista”: è il tema della giornata di formazione per i catechisti in programma al Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma.

“Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio (At 17, 2-3): l’ABC del catechista”

“Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio (At 17, 2-3): l’ABC del catechista”, a cura dell’Ufficio catechistico.

“Il chicco di grano”, l’ultimo film del percorso verso la Pasqua

“Il deserto”, “La luce”, “La casa del Padre”, “L’amore di Dio” e “Il chicco di grano”. Sono i cinque film doc live realizzati da Giuseppe Aquino, regista di cinema, teatro e televisione, per la diocesi di Roma e dedicati all’ascolto delle famiglie. Un percorso per accompagnare i fedeli verso la Pasqua, il cui protagonista è il vescovo ausiliare delegato per la Pastorale familiare monsignor Dario Gervasi. In ogni breve film – della durata di circa venti minuti ciascuno – il presule incontra una diversa famiglia della diocesi, direttamente a casa loro. Fa eccezione l’ultimo, il quinto della serie: a causa delle restrizioni imposte dalla zona rossa, il film è stato girato interamente da remoto, secondo un procedimento ideato dallo stesso Aquino e da lui già utilizzato per la prima volta con il recente “Quarantena live”.

«Avevamo quasi rinunciato a girare quest’ultimo film – ricorda Aquino – ma ci dispiaceva interrompere così il percorso. Alla fine abbiamo pensato di ispirarci a quanto avevo già fatto con “Quarantena live”, sebbene in forma più piccola e semplificata. Abbiamo percorso una strada nuova, che rientra nella mia visione, che è quella di usare l’arte per fini di utilità sociale. L’arte prende forma e valore laddove porta messaggi utili, mentre se è finalizzata a se stessa è effimera». Per il futuro, confida Aquino, «l’idea è di unire i vari film in un unico documentario, limando qua e là e aggiungendo qualcosa, e presentarlo a un festival».

20 marzo 2021

“Il cammino di Pietro” tra arte e fede

Sette tappe per riscoprire tracce, parole e immagini di Pietro a Roma. È “Il cammino di Pietro”, nuova iniziativa voluta dal cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, e dal cardinale Mauro Gambetti, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.

«La nostra città – spiegano in una lettera i due cardinali – erede e custode delle massime memorie apostoliche, ci offre una testimonianza storica, spirituale e monumentale della figura di Pietro, che vorremmo approfondire per riscoprire il cammino da seguire sulle orme di Gesù. Grazie ad essa potremmo comprendere meglio le “ragioni del viaggio” della vita cristiana e contemplare il volto luminoso della nostra Chiesa fondata sulla professione di fede dell’Apostolo».

L’itinerario partirà il prossimo 29 dicembre e si concluderà il 28 giugno 2023, vigilia della solennità dei santi Pietro e Paolo. Sette le tappe: da Trastevere a San Giovanni in Laterano, dalla Via Sacra dei Fori alla Suburra e all’Appia Antica, fino al Colle Vaticano. La “statio” presso questi luoghi di pellegrinaggio è prevista alle 19.30 con il rito del lucernario, con la lettura della Parola di Dio e una meditazione. Al termine della preghiera si svolgerà la visita guidata del luogo.

I cardinali chiedono anche alle comunità claustrali della città di «accompagnare questa iniziativa pastorale della Chiesa di Roma con la preghiera, affinché quest’esperienza rappresenti per tutti una riscoperta delle radici della nostra fede». 

«L’idea – spiega fra Agnello Stoia, parroco di San Pietro – è quella di costruire, nel nome di san Pietro, un itinerario lungo le strade dell’Urbe per recuperare la memoria dell’apostolo così da legare i due poli più importanti della nostra comunità cristiana di Roma, la cattedrale di San Giovanni (il patriarchio) e il santuario sulla Confessione dell’apostolo Pietro, sede del suo successore».

Leggi la lettera dei due cardinali

7 dicembre 2022

“Home for Family”, la Caritas di Roma vicina all’Ucraina

La guerra in Ucraina ha causato una massiccia distruzione delle infrastrutture civili, tra cui centinaia di migliaia di case. Milioni di persone sono state costrette a fuggire mentre altre sono rimaste o sono già rientrate all’interno dei loro appartamenti colpiti dai bombardamenti, sebbene gran parte degli interni siano gravemente danneggiati. Per questo motivo, Caritas Roma ha deciso di offrire un primo segno di vicinanza concreta contribuendo al progetto “Home for Family”, portato avanti da Caritas Spes Odessa.

Nei giorni scorsi il direttore Giustino Trincia e il vicedirettore don Paolo Salvini, insieme all’Equipe Emergenza Ucraina, hanno incontrato padre Piotr Rosochacki, direttore di Caritas Spes Odessa, per approfondire e sancire questo forte gemellaggio a sostegno del popolo ucraino. «È un piccolo gesto, un segno tangibile di solidarietà per i nostri fratelli e sorelle in difficoltà – dichiara il direttore Trincia – alla luce del Vangelo e della fratellanza universale, soprattutto nei confronti di chi sta vivendo le terribili conseguenze della guerra in Ucraina».

L’obiettivo degli interventi, finanziati con 50mila euro da Caritas Roma, sarà quello di garantire che le popolazioni colpite dal conflitto abbiano una maggiore resilienza e protezione, sostenendo i loro sforzi per ricostruire o ristrutturare i luoghi in cui hanno vissuto.

Il progetto sarà realizzato nelle regioni di Odessa, Mykolaiv e Kherson, in collaborazione con le autorità locali, che aiuteranno Caritas Spes a selezionare le persone bisognose e a garantire un’equa distribuzione degli aiuti. A circa 20 famiglie verranno consegnati i materiali da costruzione necessari per gli interventi di ristrutturazione.

«Ci sono molte famiglie che hanno sofferto a causa della guerra – afferma padre Piotr Rosochacki -, la loro casa è stata completamente distrutta, ma le persone vogliono tornare lì. Per questo è importante dare concretezza a questi progetti di ricostruzione. Ringrazio il direttore della Caritas di Roma, i suoi colleghi e quanti hanno effettuato le donazioni che ci consentiranno di realizzare i nostri progetti nel sud dell’Ucraina».

10 maggio 2023

“Gruppo: non strumento ma contenuto dell’annuncio”: incontro di formazione per gli educatori degli adolescenti

“Gruppo: non strumento ma contenuto dell’annuncio”: incontro di formazione per gli educatori degli adolescenti al Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura del Servizio per la pastorale giovanile.

“Green pass” e celebrazioni liturgiche, cosa c’è da sapere

Giorno 29 luglio, la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha diramato una scheda informativa e di chiarimenti sul decreto legge del 23 luglio 2021 che introduce l’obbligo di munirsi di certificazione verde (Green pass) per usufruire di alcuni servizi o prendere parte ad alcune attività determinate dalla legge. Per quanto riguarda la partecipazione alle celebrazioni – chiarisce la Cei – non è richiesta alcuna certificazione. Si continuerà invece a osservare quanto previsto dal Protocollo siglato tra Cei e governo il 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, acquasantiere vuote.

La scheda della Cei – inoltrata dal prelato segretario mons. Pierangelo Pedretti ai sacerdoti di Roma – precisa che non è richiesta la certificazione neanche per le processioni. Restano valide le raccomandazioni e le misure comunicate l’11 giugno 2020: obbligo d’indossare la mascherina e di mantenere una distanza interpersonale di 2 m per coloro che cantano e 1,5 m per tutti gli altri fedeli. Ciò, in modo particolare, per evitare assembramenti. «Queste misure, tenendo conto della varietà di tradizioni e delle diverse prassi nelle diocesi, sono ancora attuali e possono continuare a essere garantite – si legge nel testo -. Criteri di riferimento restano il buon senso e l’andamento della situazione epidemiologica nel luogo e nel momento in cui si svolge la processione».

A partire dal 6 agosto la certificazione diventa obbligatoria per accedere ad altre attività organizzate o gestite da enti ecclesiastici: servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio (anche bar) per il consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei, altri istituti e luoghi di cultura e mostre; sagre e fiere, convegni e congressi; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, dei centri estivi, e le relative attività di ristorazione. Sono esplicitamente esclusi dall’obbligo di possedere la certificazione verde i partecipanti ai centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione.

Non è necessario il Green pass per le persone coinvolte nei centri estivi parrocchiali – oratori estivi, Cre, Grest e così via -, anche se è previsto il consumo di pasti. La certificazione è invece necessaria per partecipare ai ricevimenti successivi a celebrazioni civili o religiose (feste di nozze o altre ricorrenze) e per accedere alle Rsa. Sono esenti dall’obbligo del Green pass i minori di età inferiore ai 12 anni e i soggetti esenti sulla base d’idonea certificazione medica. Il controllo della certificazione, chiariscono dalla Cei, spetta agli organizzatori dell’attività.

Scarica qui la scheda “Green pass” e celebrazioni liturgiche

Scarica qui il protocollo Cei – Ministero dell’Interno

30 luglio 2021

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