Sul colle Aventino, in cima a un piccolo terrazzo che sovrasta la via sottostante, sorge la basilica di Santa Prisca, affidata all’ordine di Sant’Agostino. Ritenuta una delle più antiche chiese di Roma, è stata edificata sulla casa romana di Prisca e del marito Aquila, ricordati nelle Lettere di san Paolo e noti soprattutto per aver ospitato a lungo san Pietro. È stata scelta come chiesa giubilare per il rinnovo delle promesse battesimali. La pala dell’altare maggiore, infatti, raffigura il primo Papa che battezza santa Prisca e il battistero conserva il capitello romano usato come fonte battesimale che, secondo la tradizione, fu utilizzato da san Pietro. Ieri la comunità ha ricevuto la visita pastorale del cardinale vicario Baldo Reina il quale, dopo aver incontrato i gruppi parrocchiali, ha presieduto la Messa di insediamento del nuovo parroco, padre Abel Kavunu Otalakie, di origine congolese, che guida la comunità dal 1° ottobre scorso. Il sacerdote già conosceva la parrocchia di Santa Prisca dove emise la professione solenne nel 2007.
«Per la sua posizione strategica accoglie fedeli di tutte le età – spiega –. Del territorio parrocchiale fanno parte l’istituto Spirito Santo, scuola dell’infanzia e primaria, e l’istituto scolastico Pio IX con i quali abbiamo una bella collaborazione e i bambini frequentano qui il catechismo per l’iniziazione cristiana. A poche centinaia di metri c’è il palazzo della Fao e diversi dipendenti frequentano la parrocchia. Non sono numerose le famiglie giovani – osserva il sacerdote –. I canoni di affitto sono onerosi e, salvo coloro che hanno ereditato dai genitori, le giovani coppie non possono permettersi un appartamento in zona. Nel territorio della parrocchia sono presenti anche il Pontificio ateneo Sant’Anselmo e 18 comunità religiose, questo agevola la presenza di tanti ragazzi».
Molti di questi una volta al mese offrono la propria disponibilità per la buona riuscita della Festa dei poveri, nel corso della quale viene servito il pranzo ai fragili della zona. La prossima festa è in programma per sabato 25 gennaio. «La comunità è coinvolta anche nella raccolta di viveri, abbigliamento e calzature che doniamo direttamente alla Caritas», spiega padre Abel.
Una delle particolarità di Santa Prisca e delle chiese e rettorie annesse è la grande richiesta degli sposi per celebrare il matrimonio. «Dal punto di vista amministrativo ci impegnano tanto – specifica il sacerdote –, capita anche che nella vicina rettoria dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino ne vengano celebrati due in un giorno. Le sue bellezze architettoniche, la vicinanza al Colosseo e al Circo Massimo, rendono l’Aventino un luogo privilegiato dagli sposi».
Ad affiancare il parroco nella gestione “amministrativa” ci sono una suora e il generale dell’esercito in pensione Nicolino Cesario. «Mi sono sempre occupato dell’aspetto amministrativo – racconta il generale –. Frequento la parrocchia, dono capi di abbigliamento e in una di queste occasioni ho conosciuto il nuovo parroco al quale ho offerto la mia disponibilità. Trascorro gran parte della giornata in parrocchia e sono contento, rendersi utile è gratificante». (di Roberta Pumpo da Roma Sette)
19 gennaio 2025