ORDO VIDUARUM DIOCESANO

ORDINE DELLE VEDOVE

Chi siamo

img5La vedova consacrata risponde ad una vocazione e ad un proposito di consacrazione al Signore nel proprio stato vedovile.

Le vedove consacrate offrono a Cristo e alla Chiesa la propria energia e la propria disponibilità, rinnovate nella preghiera e nella frequente partecipazione al banchetto eucaristico.

La benedizione nell’Ordo viduarum riporta alle prime comunità, attinge alla spiritualità paolina e patristica ed avviene per mano del Vescovo ed esprime il saldo legame con Cristo Sposo di cui il Vescovo è figura sacramentale e con la Chiesa locale di cui il Vescovo è Pastore.

La Chiesa riconosce e accoglie il proposito della vedova come un dono. Il Vescovo, con l’autorità affidatagli da Dio, accoglie il proposito delle vedove e per loro invoca la benedizione del Signore associando la loro offerta al sacrificio eucaristico.

A Roma il 29 dicembre 2013 le prime otto vedove sono state consacrate dal vescovo ausiliare, delegato dal Cardinale, mons. Guerino Di Tora. Attualmente le consacrate sono 19 e altre vedove sono in cammino di discernimento e formazione.

L'identità della vedova consacrata

Il primo impegno della vedova consacrata è costituito dalla cura della famiglia in cui essa continua ad essere attiva nella fedeltà alla vocazione coniugale.

img6La vedova che ha professato dinanzi al popolo di Dio il proposito di permanere nella vedovanza fedele al proprio sposo, si dona a Cristo per vivere con Lui per il Padre nello Spirito Santo, in gioiosa attesa dei tempi ultimi e facendo dono di sé per tutta la vita. Attraverso il proposito di castità perpetua, segno del Regno di Dio, la vedova testimonia la propria volontà di continuare ad amare con tutto il cuore in una nuova e specifica intimità con Dio, in obbedienza al proprio Vescovo, nello spirito delle Beatitudini e delle opere di misericordia. Ogni vedova benedetta, interiormente trasformata nel profondo dell’essere, vive giorno dopo giorno la propria nuova condizione, rimanendo inserita nel contesto abituale e ordinario della sua esistenza, legata ai suoi figli, alla sua famiglia ed alla comunità ecclesiale di appartenenza.

img7La benedizione vedovile si pone in continuità con la consacrazione battesimale e con quella del sacramento delle nozze di cui permangono presenti ed operanti, nella vedova, i carismi ed i doveri. Infatti anche se giuridicamente la morte del coniuge rescinde il legame fra i due sposi non cessano gli effetti e le responsabilità conseguenti al matrimonio: la vedova ed i figli infatti seguitano a costituire una famiglia che ad essa può contribuire, testimoniando con la sua fedeltà il valore perenne dell’amore suggellato dal sacramento delle nozze.

NLa morte del marito, vissuta come prova nella fede, è, per la vedova, una chiamata di Dio, una vera e propria vocazione ad appartenere a Lui senza condizioni e senza riserve. La vedova vive così già adesso, come annuncio e profezia, l'appartenenza a quel Regno dove il marito l'ha preceduta e dove si ricomporranno tutti gli affetti terreni. L'attuale stato di vita non sottrae la vedova all'impegno di continuare nella fedeltà la cura della famiglia, dei figli e dei nipoti.

Nella parrocchia esercita soprattutto il servizio della carità e il ministero della consolazione, e la sua vita diventa una testimonianza di preghiera.

La vedova consacrata è presente nella Parrocchia come utile collaboratrice, motivata sul piano della preghiera e del servizio, e visibile esempio di una consacrazione nel proprio stato di vita.

UFFICIO PER LA VITA CONSACRATA
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