Campagna Cei Uniti nel dono: le storie di due parrocchie romane

Don Stefano Meloni (foto della campagna Cei)

Due comunità parrocchiali della periferia sud di Roma – Magliana e Ottavo Colle – che vivono la loro quotidianità con criticità e risorse differenti, esprimendo delle risposte generative che le rendono due modelli virtuosi di quella solidarietà creativa che avvicina le persone e rende un servizio prezioso al territorio.

La parrocchia di San Gregorio Magno alla Magliana vive le difficoltà di un quartiere complesso e abitato da oltre 40mila persone di estrazione popolare, afflitto da anni di speculazione edilizia, e funestato da una situazione economica complicata per molte famiglie. Complicazioni acuite anche dalla presenza di insediamenti – sia abusivi che autorizzati – di campi rom. Una situazione di potenziale conflitto che l’amore di don Stefano Meloni e dei suoi volontari ha trasformato in ricchezza e valore per l’intera comunità parrocchiale.
“Cerchiamo di essere vicini a tutte quelle realtà di povertà che ci sono nel quartiere – spiega don Stefano a Cristian Gennari nel video “Preparate la via del Signore… (Mc 1,3)” che si può vedere al link https://www.youtube.com/watch?v=L9QFPoD6arw&t=221s – seguendo in particolare i rom. E lo riteniamo un processo particolarmente importante perché a volte subiscono dei pregiudizi, invece chiedono solo di essere ascoltati e così è nato un rapporto che supera le richiesti materiali e diventa conoscersi e stare assieme”.

Per don Stefano Meloni, 69 anni, operare con le comunità nomadi è una necessità dettata dalla volontà di ribaltare quei luoghi comuni che s’insinuano come ombre nella storia di queste popolazioni. Da ragazzo, prima di prendere la via del seminario, era stato volontario delle suore di Madre Teresa, poi sacerdote nel 1999 e da subito impegnato nel supporto alle famiglie del campo rom di via Luigi Candiani, alla Magliana Vecchia, che ospita circa 800 persone in grande difficoltà. Uno spirito di supporto che ha portato con sé a San Gregorio Magno, la parrocchia che guida dal 2019, dove ha trovato una grande risposta dai suoi volontari.

Dai corsi di alfabetizzazione, cinque professoresse volontarie e tre suore che fanno da insegnanti – come testimoniato da Deborah Foglia, responsabile del progetto e del centro di ascolto Caritas parrocchiale, su unitineldono.it -, all’ascolto, passando per il disbrigo pratiche che include anche l’iscrizione a scuola dei bambini fino ai beni materiali (vestiario, pacchi alimentari, persino le bombole del gas). Un’amicizia tra culture che viene celebrata con la Festa dei popoli che consente alle popolazioni romanì di rappresentare, con danze e canti, le loro tradizioni. “La nostra porta è sempre aperta a tutto il quartiere che aiutiamo in molti modi – conclude il don – però credo che sia molto importante sapere che quello che si fa all’esterno viene poi ritrovato in parrocchia, i volontari sono gli stessi che poi vengono da noi a condividere la gioia di aiutare gli altri”.

E un modo creativo di aiutare gli altri lo hanno sperimentato nella parrocchia di San Vigilio, zona di Ottavo Colle, una periferia decisamente diversa della Capitale rispetto alla Magliana. Ottomila abitanti, ceto medio o elevato, età media abbastanza alta, e grande vocazione ambientale manifestata da un ambiente curato e ricco di verde. La comunità, guidata da don Alfio Tirrò, 47 anni, che è qui dal 2017, sacerdote diocesano dal 2000, incarna alcuni degli inviti espressi da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’ dedicata alla cura del Creato.

“L’emergenza ambientale si avverte nella quotidianità, a noi, ad esempio, succede che la pioggia, trovandoci al di sotto del livello della strada, allaghi qualche locale della parrocchia – spiega don Alfio a Cristian Gennari nel video “Non vi trovi addormentati (Mc 13,36)” che si può vedere al link https://www.youtube.com/watch?v=ozQQINxLQmo&t=263s – e questo ci ha dato uno spunto di riflessione nella nostra comunità, pertanto ci è sembrato naturale far corrispondere una produzione di una energia sana e pulita con gli aspetti vantaggiosi dal punto di vista economico”.

Vantaggi economici che poi si declinano nella possibilità di poter aiutare, di più e meglio gli assistiti dalla parrocchia, oltre che prendersi cura della casa comune. L’elenco è particolarmente composito: c’è il risparmio derivato dall’installazione dei pannelli fotovoltaici – costi dell’energia abbattuti del 35% -, la sostituzione delle lampade alogene con quelle a Led, e poi ancora l’orto urbano di zona con le sue verdure fresche che vengono devolute alla struttura di accoglienza “Casa Betlemme” e il giardino parrocchiale con gli alberi da frutto e gli ulivi. Elementi che legano la comunità nell’arte della cura del creato in una dimensione materiale e spirituale con il coinvolgimento di tanti adolescenti e anche dei ragazzi del catechismo che in questi spazi verdi vengono a fare lezione.

Un messaggio di condivisione e di speranza che poi è anche un modello di sostenibilità economica, oltre che ambientale, che si può esportare. “Tutto questo – conclude don Alfio – non è solo un privilegio che si possono permettere parrocchie in una situazione economica più serena, perché per fare questo basta essere persone ed è sufficiente imparare dalla natura che quando ognuno si mette a disposizione dell’altro, tutti insieme fioriscono e formano bellezza”.

Questa sono solo due delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. A sostegno delle offerte per i sacerdoti sarà programmata, fino a Natale, la campagna della Conferenza Episcopale Italiana, realizzata da Casta Diva Group e articolata tra spot tv, radio, web, social. Gli spot raccontano la “missione” dei sacerdoti, ripresi nella loro quotidianità all’interno delle comunità, luoghi in cui tutti noi possiamo sentirci accolti.

3 gennaio 2024