Si chiama “DiversaMente – Corso in pastorale e catechetica nell’ambito delle neurodivergenze” il nuovo percorso formativo promosso dall’ufficio di Pastorale giovanile della diocesi di Roma e dall’Istituto Ecclesia Mater, pensato per catechisti, operatori pastorali, insegnanti di e religione, educatori di oratorio e formatori che operano a contatto con bambini e adolescenti con neurodivergenze (Disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa), Adhd e disturbi dello spettro autistico ad alto funzionamento, ecc.).
Tra i destinatari anche parroci e religiosi impegnati nella pastorale giovanile poiché «il corso rappresenta un segno concreto della cura evangelica che la Chiesa riserva a ogni giovane, in particolare a coloro che vivono la fragilità delle neurodivergenze, dei disturbi specifici dell’apprendimento e delle difficoltà di attenzione», spiega don Alfredo Tedesco, direttore dell’ufficio di Pastorale giovanile della diocesi di Roma. «Questa proposta pastorale – ha sottolineato – è profondamente radicata nella missione di accogliere ciascuno per quello che è, promuovendo una formazione aggiornata e consapevole degli operatori affinché possano essere davvero compagni di strada per ragazzi e ragazze spesso esposti al rischio di isolamento o disagio».
Il corso nasce allora dalla consapevolezza che la neurodivergenza non è una disabilità, ma un diverso modo di imparare e relazionarsi, che richiede approcci educativi specifici e ambienti ecclesiali inclusivi. Il tema è più che mai attuale: in Italia un bambino su 77 è nello spettro autistico e il 6% degli studenti ha un Dsa, circa 350 mila alunni. Nel Lazio i dati sono simili e a Roma, con oltre 318 mila minori tra 6 e 17 anni, decine di migliaia di ragazzi vivono una condizione di neurodivergenza. Senza supporto adeguato, molti rischiano di sentirsi esclusi, anche nei percorsi parrocchiali.
Il percorso “DiversaMente” ha quindi l’intenzione di offrire strumenti pedagogici e pastorali per accompagnare questi ragazzi nei cammini di fede. Questo attraverso lezioni tenute da esperti di neuropsicologia, pedagogia speciale e teologia catechetica, laboratori pratici, studio di casi reali e testimonianze dirette di famiglie e giovani neuroatipici. «L’inclusione, la valorizzazione delle differenze, e il sostegno nella crescita personale ed emotiva – ricorda don Alfredo – diventano segni autentici dell’amore cristiano, che trasforma le fragilità in opportunità di incontro e maturazione. La comunità, così arricchita dalla diversità, testimonia che ogni persona ha un valore unico davanti a Dio e che, insieme, possiamo camminare verso una vita pienamente partecipata e consapevole, dentro il percorso pastorale e nell’esperienza sacramentale».
Il calendario del corso, che si svolgerà da ottobre 2025 a gennaio 2026, affronta in dieci incontri i temi chiave della pastorale inclusiva. Si parte oggi 31 ottobre con l’introduzione al corso a cura della prof.ssa Caneva, del prof. Lees e di don Alfredo Tedesco, per entrare poi nel cuore delle tematiche: Dsa (7 novembre, con le dott.sse Barzotti e Mastroianni), Adhd (14 novembre), Intelligenza emotiva (21 novembre) e Spettro dell’autismo (28 novembre). A dicembre, spazio agli aspetti più pratici: Neurodivergenze e psicomotricità (5 dicembre, con i dott. Raffaeli e Verdone), Neurodivergenza e ambiente (12 dicembre, con don Tedesco, Traversetti, Quintiliani e Ferrara) e Comunicazione con le famiglie (19 dicembre). Il nuovo anno si aprirà con due temi cruciali: Privacy e riservatezza (9 gennaio 2026) e Buone prassi e casi concreti (16 gennaio), con testimonianze dirette e l’intervento dell’avvocato Emanuela D’Orazio.
Le lezioni – tutte dalle 17:00 alle 18:45 – alterneranno approfondimenti teorici, laboratori e testimonianze, offrendo strumenti concreti per educare “con cura”.
31 ottobre 2025
 
                 
		












