Gli 80 anni della Madonnina di Monte Mario

Da ottant’anni la grande statua dorata della Madonnina veglia su Roma dall’alto di Monte Mario. Fu qui collocata in seguito al voto dei romani (un milione di firme) per chiedere la liberazione della città nel 1944. Si rinnova anche quest’anno, nella serata del 3 giugno, la tradizionale Festa della Madonnina. Alle 18.30, dal Centro Don Orione di via della Camilluccia, si snoderà una breve processione fino al piazzale della Madonnina dove la Messa sarà presieduta da don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio diocesano per le vocazioni. Il ricordo della guerra e della liberazione pacifica di Roma si concluderà con l’omaggio della corona di rose portata ai piedi della Madonnina. Gastronomia e musica prolungheranno il ritrovo popolare ai piedi della statua, che guarda e benedice la città.

Alta 9 metri, adagiata su un piedistallo di 18 metri, la Madonnina è uno dei simboli della storia recente di Roma. Fu collocata sul colle di Monte Mario come compimento di un voto popolare, con oltre un milione di firme, fatto durante la Seconda Guerra mondiale, promosso dagli Orionini e incoraggiato da Pio XII. La liberazione di Roma avvenne il 4 giugno 1944 quando, tra lo stupore di tutti, l’esercito tedesco lasciò la capitale mentre l’esercito alleato vi entrava, senza alcuna forma di violenza. I documenti storici documentano quanto è avvenuto, ma la modalità con cui avvenne la liberazione, rapida e pacifica, fece pensare al “miracolo”, a una speciale protezione di Maria.

«Alla Madonna fu promessa un’opera di culto e un’opera di carità – ricorda il parroco don Flavio Peloso –. Per questo la Congregazione accettò già durante la guerra di occuparsi di orfani e mutilatini nei due grandi edifici di via della Camilluccia, rimasti abbandonati dopo la caduta del fascismo. Solo successivamente fu possibile erigere la grande statua di Maria “Salus populi romani” che apparve, al mattino di Pasqua del 5 aprile 1953, sul punto più alto di Monte Mario». La statua dorata è opera dello scultore ebreo Arrigo Minerbi, protetto e salvato dalla comunità orionina del quartiere Appio.

25 maggio 2023