20 Dicembre 2025

Il “grazie” della diocesi di Roma agli universitari

Un sabato tra le bellezze di Spoleto, nuove amicizie e preghiera. Questa è stata per 1.300 giovani la XX Giornata degli universitari di Roma organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria. Sabato 11 novembre la visita alla città nota per il Festival dei due mondi è stata anche l’occasione per dire un grazie agli universitari che monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio diocesano, ha definito «eroi. Roma è una città meravigliosa ma “uccide” – ha affermato -. I 19enni che si traferiscono nella Capitale per studiare si ritrovano a dover fare i conti con il caro affitti, a imparare a vivere da soli, a gestire le giornate tra lo studio e le faccende quotidiane. Si ritrovano catapultati in un mondo nuovo – prosegue -. Per me sono degli eroi e dobbiamo complimentarci con loro e incoraggiarli».

Nel duomo della città, la cattedrale di Santa Maria Assunta, l’arcivescovo Renato Boccardo ha offerto una riflessione su “La bellezza del duomo di Spoleto e la bellezza come promessa”. «Si coniuga sempre la bellezza con la salvezza – ha aggiunto Lonardo -. La bellezza di un monumento, di un’intuizione scientifica, della vita di un santo, della persona della quale ci si innamora, non è ancora la salvezza ma la promessa che la vita è una benedizione». Al pellegrinaggio hanno partecipato studenti di università statali e pontificie. «I ragazzi – ha concluso il sacerdote – hanno conosciuto loro coetanei che saranno i loro futuri sacerdoti che oggi aiutano nei collegi e nelle cappellanie».

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13 novembre 2023

In Vicariato partecipa alla conferenza stampa per la presentazione della sesta edizione del Rapporto “Povertà a Roma: un punto di vista” realizzato dalla Caritas diocesana

In Vicariato partecipa alla conferenza stampa per la presentazione della sesta edizione del Rapporto “Povertà a Roma: un punto di vista” realizzato dalla Caritas diocesana.

L’incontro diocesano per i ministranti

Il Seminario Minore della nostra nostra diocesi organizza ogni anno tre incontri per tutti i ministranti con la fiducia che questa cura verso i piccoli e gli adolescenti possa aiutarli a scoprire la chiamata di Dio. Il primo per questo anno pastorale sarà il prossimo 25 novembre dalle ore 15.30 alle 19.30. I fanciulli avranno la possibilità di giocare, pregare e condividere un tratto di strada insieme a tutti gli altri ministranti per non sentirsi soli. A presiedere la Santa Messa ci sarà il nuovo rettore del Seminario Maggiore, il vescovo monsignor Di Tolve, delegato per la cura dei Seminari. Bambini e Ragazzi saranno invitati a portare la Veste liturgica e i sacerdoti camice e stola.

Per le iscrizioni basta scrivere a seminario.minore@diocesidiroma.it entro giovedì 23 novembre.

13 novembre 2023

Il 26 novembre la Gmg diocesana

Una mattinata insieme all’insegna della preghiera, del cammino, della condivisione. Avrà una formula nuova, quest’anno, la celebrazione della Giornata mondiale della gioventù diocesana, che verrà celebrata domenica 26 novembre, nella solennità di Cristo Re.

A illustrare il programma è l’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, che sta organizzando l’iniziativa: «Ci incontreremo alle ore 8 davanti alla basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Sarà un momento di accoglienza e preghiera per iniziare la giornata in modo significativo. La diocesi – proseguono – offrirà una deliziosa colazione a tutti i partecipanti per energizzarci per la giornata che ci attende».

I giovani partecipanti si incammineranno poi in pellegrinaggio verso la cattedrale di San Giovanni in Laterano, portando la Croce della Gmg. Arrivati in basilica, alle ore 11, si terrà la Messa presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis e concelebrata dai vescovi ausiliari, che sarà anche trasmessa in diretta su Rai Uno. Dopo la celebrazione eucaristica, coloro che lo desiderano potranno consumare il pranzo al sacco presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore. «Siete pregati di portare il vostro pranzo, ma assicuratevi – è l’invito – di includere uno spirito di condivisione e di amicizia, poiché condivideremo questo pasto come una grande famiglia».

Il cardinale De Donatis ha scritto nei giorni scorsi una lettera ai ragazzi della diocesi per annunciare l’appuntamento del 26 novembre. «Questo sarà un evento straordinario – si legge nel testo – che ci darà l’opportunità di celebrare, ancora con il cuore a Lisbona, un momento di comunione e preghiera. Sono certo che questa Gmg diocesana in occasione della Giornata di Cristo Re, sarà un momento di crescita spirituale e di amicizia, e un’opportunità per condividere le nostre esperienze e le nostre speranze con i giovani di tutta la diocesi».

«La Gmg diocesana – riflette don Alfredo Tedesco, direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile – è molto più di un incontro locale di giovani cattolici. È un’occasione per vivere una dimensione globale della fede, condividere esperienze con coetanei provenienti da tutta Roma e sentirsi parte di una comunità internazionale. La Gmg diocesana rappresenta un importante passo nella preparazione per l’evento principale della Giornata mondiale della gioventù, un momento straordinario di incontro e un’opportunità di vivere la fede in un contesto globale».

La partecipazione è libera e gratuita, ma per poter organizzare le cose al meglio si invita a iscriversi tramite il sito internet dell’Ufficio.

Il testo integrale della lettera del cardinale

9 novembre 2023

Una cultura per e nella città: la nuova équipe diocesana per la pastorale culturale

Il 10 novembre, presso la sala incontri Gildea, del pontificio Santuario Scala Santa, si è tenuto il primo incontro dell’équipe per la cultura di Roma. All’incontro sono intervenuti monsignor Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma e monsignor Riccardo Lamba, vescovo per l’Ambito della Chiesa in uscita ed accogliente. Il vicegerente ha inquadrato le attività dell’Ufficio Cultura e dell’équipe ad esso associata, all’interno di un “perimetro sinodale” che ci porta ad essere chiesa “sempre in ascolto”, dei credenti, dei non credenti, del territorio, della città. Si tratta di un doppio ascolto, verticale ed orizzontale, attento a ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, ma anche a ciò che la Chiesa è chiamata ad ascoltare nella sua collocazione all’interno del mondo.

Questo ascolto per l’équipe si traduce in un dialogare con tutti, raccogliere “come una spugna” le varie istanze che provengono dal mondo in cui viviamo, e cercare di aiutare le comunità cristiane della diocesi ad avere un respiro un più grande, andando oltre il già lodevole impegno che in esse si realizza di celebrazioni, catechesi, aiuto caritatevole ecc. Essa è chiamata “favorire un innesto”, cioè far diventare il Vangelo fonte di cultura nel mondo, per tutti, credenti e non.

Il vicegerente ha invitato a guardare all’Équipe, ma anche all’Ufficio Cultura e al Vicariato, come ad una “sponda amica”, non solo come luoghi per vidimare pratiche o l’approvazione di progetti, ma luoghi in cui si vive la promozione umana, e in cui l’Ufficio Cultura ha il compito specifico di “aprire finestre”, di modo che “entri aria da fuori”, da un mondo in costante fermento che non possiamo ignorare.

Monsignor Lamba ha esordito ricordando l’Enciclica di Paolo VI, Ecclesiam suam, in cui viene proposta una “fede incarnata”, consapevole che i cristiani abitano e lavorano in questo mondo insieme a tutti gli altri. Essi dialogano con le problematiche che il mondo vive, e si accorgono che in mezzo a queste ci sono desideri e aneliti di bellezza e giustizia che possono (e devono) essere condivisi con chi è cristiano. Il cristiano a sua volta ha un tesoro prezioso da condividere: la fede! Essa è una realtà che sa “entrare in ogni cultura”: basti pensare al cristianesimo che parte dal lago di Tiberiade per arrivare fino a Roma e poi diffondersi ancora in Cina e in Giappone.

C’è una tentazione che il vescovo esorta a fuggire, tipica del mondo che vuole rimanere “in superficie”, di vivere il “tocca e fuggi”, delle notizie brevi, dei piccoli video. Occorre invece “andare in profondità”, con interventi importanti che superino la paura di non essere più numericamente significativi: l’invito è non preoccuparsi della quantità, il Nazareno cominciò con appena 12 apostoli! E ancora, non avere paura del dialogo: le sfide della tecnologia, della intelligenza artificiale, ecc., sono contesti nuovi da affrontare ma per i quali rimane valido il fatto di uscire da noi stessi, di rimanere “curiosi”, in quanto ciò che è frutto dell’umanità è ancora dono di Dio, nella misura in cui esso è compreso come mezzo per un fine.

Il vescovo ricorda poi il suo ambito di competenza, di Chiesa “in uscita”: essa non può considerarsi “una roccaforte” indipendente e già compiuta, ma deve sottoporsi al “processo del pane”, per il quale occorre mescolare ingredienti differenti e aspettare la levitazione. O con un altro paragone, la chiesa è il luogo ove si lavora e si “scala insieme”: tutti gli ambienti hanno persone generose ma il loro lavoro sarebbe sprecato se avessimo soltanto “arrampicate solitarie”, è preferibile andare “in cordata”.

Dopo i vescovi è stato monsignor Giuseppe Lorizio, direttore dell’Ufficio Cultura, a esortare i membri della neo équipe a lasciarsi guidare da due movimenti: “fare squadra” cioè conoscersi e dialogare fra loro, e “fare rete” con le realtà culturali, religiose e laiche, presenti sul territorio di appartenenza. Anche se tra le persone convocate ci sono differenti scuole di pensiero (insegnanti di religione, movimento culturali, alcuni impegnati nell’accademia, altri sul territorio, alcuni giovani, altri meno) ciò che deve ri-unire tutti è la passione (pathos) per la cultura, che porta sia a coltivarla personalmente ma anche a desiderare per gli altri lo stesso “accesso” al vero e al bello oltre che al bene.

Il luogo della cultura, come per la teologia, non è solo l’università, ma principalmente la chiesa e la città. Attraverso la dimensione sinodale, l’équipe è chiamata non a costruire eventi a tavolino, ma a portare la presenza di tutto il gruppo nelle istanze culturali percepite sul territorio. Mettere insieme singoli differenti non significa farne un’élite accademica, ma esprime la dimensione diffusa della cultura, che si dice e si fa in tanti modi, non solo attraverso la teologia, o la filosofia, ma anche attraverso la musica, il cinema, e tante nuove forme “non classiche”. Si tratta di diffondere una forma mentis, che va ben oltre corsi e sistemi accademici. Nella seconda fase dell’incontro si sono presentati i singoli partecipanti (circa 30) che hanno condiviso le loro competenze e motivazioni, nonché le loro attese nel cammino che sta iniziando.

13 novembre 2023

Esercizi spirituali per i Parroci – guidati da S.E. Mons. Romano Rossi – Fraterna Domus, Sacrofano

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Presentazione del Rapporto Povertà alla Cittadella della Carità (Caritas)

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Partecipa alla 78° Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana ad Assisi

Partecipa alla 78° Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana ad Assisi

Preparazione remota al matrimonio – Educazione alla sponsalità per giovani fidanzati e giovani “fidanzabili” – Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore (Uff. vocazioni)

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Incontro formativo per le consacrate al Seminario Maggiore (Uff. Past. Sanitaria)

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Celebra la Messa nella parrocchia di San Giustino in occasione della visita pastorale

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Giornata di Avvenire e dei Media Diocesani

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