Nella parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla celebra la Messa in occasione del 50° anniversario dell’erezione.
Nella parrocchia di Sant’Alberto Magno celebra la Messa in occasione della visita pastorale
Nella parrocchia di Sant’Alberto Magno celebra la Messa in occasione della visita pastorale.
Incontro di formazione per le équipe pastorali, in diretta su Nsl e sulla pagina Facebook della diocesi
Incontro di formazione per le équipe pastorali, in diretta su Nsl e sulla pagina Facebook della diocesi
“Venite in disparte per affinare l’ascolto”: una testimonianza sugli esercizi spirituali
Negli stessi giorni in cui si sono svolti gli Esercizi Spirituali per il consiglio episcopale, i parroci prefetti e i direttori del Vicariato si stava vivendo il Pellegrinaggio della diocesi in Terra Santa; non è stata una coincidenza ma una provvidenza. Noi qui sul mare di Santa Severa per ascoltare la Parola, altri nella terra dove la Parola si è fatta carne ed è venuta ad abitare in mezzo a noi.
Insieme facciamo un tratto prezioso del cammino sinodale, perché l’ascolto incomincia sempre dal silenzio e dalla contemplazione. Ogni volta che mi capita di vedere come in questi giorni vissuti, gli altri che pregano, contemplano, passeggiano lungo il mare, oppure guardare dal treno i contadini nel silenzio dei campi, sento forte un nuovo slancio verso la vita. Guardo e basta. Mi sembra importante questo; la prima violenza è quella dell’occhio ci dicono tante volte i vangeli, ma lo sguardo di Gesù ci può purificare tutti. Abbiamo bisogno di sguardi purificati, spirituali.
È dal seme della spiritualità e dell’interiorità che germogliano l’amore e la carità. Senza i piccoli semi della Parola di Dio, si fa fatica, non solo nel lavoro di ogni giorno, nel matrimonio e come genitori, ma anche nella vita consacrata. Si rischia di vivere una vocazione spesso senza più radici autentiche, più facilmente preda della ricerca del potere, dell’egoismo, della mondanità e del clericalismo, vivendo un celibato e un ministero sacerdotale non come dono della Grazia, ma come un vincolo senza felicità, senza amore e senza gioia. Non dobbiamo aver paura dei nostri occhi malati o del nostro ascolto a volte parziale, perché nel momento in cui facciamo esperienza di tutto questo, si manifesta la potenza di Dio che non ci lascia soli, e fa germogliare e crescere il seme.
Quando potremo gustare frutti maturi? La risposta più semplice e più vera è, ogni giorno. Ci vengono offerti in tanti modi diversi, dalle persone che incontriamo. Per gustarli però bisogna fare un lavoro di rinuncia, eliminare tanti preconcetti, buttare via tanta zavorra, per restare quasi a mani vuote, cioè libere per accogliere il dono, anzi il donatore. Gesù ce lo ha detto chiaramente: «non portate borsa né sacca né sandali» (Lc 10,4). Non lasciamoci mai condizionare dai mezzi che abbiamo in mano; andiamo prima di tutto con la forza della fede incontro al dolore di ogni uomo che attende una Parola di Speranza.
“L’angelo del Signore tornò una seconda volta, lo toccò, e disse: Alzati e mangia, perché il cammino è troppo lungo per te”.( 1 Re19,7) Abbiamo pregato in questi giorni , con questo bel testo prima di ogni meditazione. Che sia per ognuno di noi esperienza quotidiana tornando nel servizio attivo del nostro ministero. Ci basta il tocco di Gesù, come quello della mamma che sveglia il suo bambino, alzati, sorgi che è giunta l’ora. Ci basta la Sua Parola che si fa cibo.
Don Francesco Pesce
12 novembre 2021
Il 21 novembre la Gmg diocesana
“Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto!” (cfr. At 26,16). È un invito speciale per i giovani a dare il tema alla accompagna la Gmg diocesana, in programma domenica 21 novembre, solennità di Cristo Re. Per l’occasione Papa Francesco invita tutti gli adolescenti e i giovani della diocesi di Roma a partecipare alla Messa delle ore 10 nella basilica di San Pietro.
Il Servizio diocesano per la pastorale giovanile risponde all’appello «con grande gioia», sottolinea il direttore don Alfredo Tedesco. «La Gmg diocesana – osserva – è una splendida occasione per mettere in evidenza la ricchezza della Chiesa locale, includendo anche i giovani meno presenti e meno attivi nelle strutture pastorali consolidate. Vogliamo che tutti si sentano “invitati speciali”, attesi e ben voluti, amati, nella loro irripetibile unicità e ricchezza umana e spirituale. Vuole essere un’occasione per stimolare e accogliere anche tutti quei giovani che sono alla ricerca di un loro posto nella Chiesa e che ancora non hanno trovato. La celebrazione diocesana, che noi abbiamo la grazia di vivere col Santo Padre è un momento privilegiato di incontro con le nuove generazioni, uno strumento di evangelizzazione del mondo dei giovani e di dialogo con loro, a cui non possiamo assolutamente sottrarci».
Per quanti lo desiderano, oltre che partecipare alla Messa con il Santo Padre, il Servizio per la pastorale giovanile propone anche un cammino a piedi. «Partiremo in pellegrinaggio a piedi, alle ore 6.45 da piazza San Giovanni in Laterano – annuncia don Tedesco – e arriveremo dopo un’oretta a piazza San Pietro, in attesa di entrare in basilica».
Per partecipare alla Messa del Santo Padre è necessario avere il biglietto, gratuito. Le iscrizioni possono essere effettuate tramite un link realizzato dal Servizio diocesano, e poi ritirare i biglietti presso la portineria del Vicariato, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13. Per chi invece sceglierà di partecipare al pellegrinaggio da San Giovanni ci sarà la possibilità di ricevere i biglietti direttamente domenica mattina alla partenza.
5 novembre 2021
Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini modalità on line; a cura dell’Ufficio catechistico
Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini modalità on line; a cura dell’Ufficio catechistico.
Laboratorio di educazione alla cittadinanza, a cura del Servizio per la pastorale sociale e della Pontificia Università Lateranense
Laboratorio di educazione alla cittadinanza, a cura del Servizio per la pastorale sociale e della Pontificia Università Lateranense.
Gli esercizi spirituali: la testimonianza di un sacerdote
Anche chi serve e spezza quotidianamente la Parola di Dio agli altri, è chiamato a mettersi in disparte, perché quella stessa Parola venga a lui servita. “Alzati mangia, perché è troppo lungo per te Il cammino. Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza di quel cibo camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb” (1Re 19, 7-9). Le parole rivolte dall’angelo al profeta Elia sono il ritornello quotidiano delle meditazioni spirituali che in questi giorni, un gruppo di sacerdoti della diocesi di Roma, con il cardinale vicario e i vescovi ausiliari, stanno vivendo insieme, uniti nell’ascolto e nel silenzio. A contenere questa straordinaria avventura di fraternità sacerdotale, lo scenario suggestivo della costa di Santa Severa e la Domus Maria Consolatrice. Il corso di esercizi spirituali è guidato da Marina Stremfelj e da un gruppo di collaboratori del Centro Aletti. Ad accompagnare l’ascolto, lo sguardo immerso nell’opera iconografica di M. I. Rupnik, dalla quale, i tratti del mistero fanno irruzione nel quotidiano.
Ai presenti è chiesto di essere non semplici uditori o fruitori del bello, ma ascoltatori di quella Parola che genera e apre il cuore. Il percorso è offerto dal metodo della prima settimana degli esercizi ignaziani. Le meditazioni e le esercitazioni pratiche accompagnate da una guida esperta, mirano ad una conoscenza di Dio e di sé attraverso un percorso di purificazione che culmina con la riconciliazione, nella quale ci si scopre sì peccatori, ma amati e perdonati. La Parola pregata ha bisogno dei suoi tempi, non si può licenziarla in modo superficiale. Ha bisogno di luoghi che liberino la “memoria spirituale”. Ha bisogno del corpo, il dono che Dio ci ha fatto per entrare in relazione con lui, con noi stessi e con gli altri. Non si viene agli esercizi per apprendere nuove cose, essi sono un vero e proprio “allenamento nello Spirito d’amore”. Non partono da me, per non rischiare di “rimpicciolire Dio”. Tuttavia, ci aiutano a scoprire, di “essere amati da Lui in modo integrale”. Cosi, veniamo letteralmente “sintonizzati con lo Spirito, il quale sa di che cosa abbiamo bisogno”.
È la preghiera personale la grande protagonista delle giornate. Pregare entrando in una relazione sempre più profonda con Dio, ci permette di passare “da una fede imparata ad una fede sperimentata”. Sant’Ignazio afferma chiaramente che: “Non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e gustare le cose interiormente.” La matrice vitale della preghiera è il silenzio, dono che accarezza le ore che passano, trasformandole in tempo opportuno, occasione favorevole per sentire la voce di Dio, la più silenziosa.
Padre Davide Carbonaro
11 novembre 2021
Giornata mensile del malato nella parrocchia di Santa Maria Addolorata; a cura del Centro per la pastorale sanitaria
Giornata mensile del malato nella parrocchia di Santa Maria Addolorata; a cura del Centro per la pastorale sanitaria.
Gli esercizi spirituali per i laici: una testimonianza
Due mattinate, solo poche ore di ritiro spirituale: mi domandavo se ne valesse la pena, se non fosse un tempo decisamente troppo breve per poter godere della cosiddetta “grazia degli esercizi spirituali”. D’altra parte per tante circostanze di vita non mi era stato possibile pianificare esercizi più lunghi e completi e allora perché rinunciare anche a questa piccola occasione che mi veniva offerta come dipendente del Vicariato di Roma? Già, si trattava di esercizi per i dipendenti del Vicariato, ma quali erano i colleghi e le colleghe che avevano aderito alla proposta insieme a me? Con chi avrei condiviso il mio breve cammino?
Certo, il relatore si sapeva già che era bravo! Il vicegerente uscente, nuovo vescovo di Ascoli Piceno, ha voluto comunque essere fedele agli impegni presi ed è stato con noi per due giorni e poi altri due giorni con il turno successivo. È stato proprio monsignor Gianpiero Palmieri a ricordare a me, anziana “Nicodema”, che si rinasce dall’acqua della Parola e dallo Spirito Santo e che la Parola scava in noi una sorgente di vita che ci strappa dal quel vortice di buio interiore che a tradimento inghiottisce l’immagine di figlio e figlia amata in noi e negli altri. Così la Parola è stata spezzata e lo Spirito invocato con il piccolo gruppo dei colleghi e delle colleghe che erano con me, dono di fraternità che incoraggia nel cammino, che con la loro stessa presenza silenziosa erano garanzia di comunione in Cristo.
A ritroso penso che forse proprio il fatto di non potersi umanamente aspettare chissà che cosa da solo due giorni di ritiro mi ha dato una certa libertà interiore, la libertà della persona a cui non è richiesto nulla, di chi fa quello che può, di chi non deve per forza segnare chissà quale risultato, perché – si sa – dopo una settimana di esercizi qualche frutto lo devi portare a casa per forza, invece stavolta era diverso!
Da Nicodemo all’indemoniato guarito fino all’ingresso di Gesù a Gerusalemme e alla purificazione del tempio, monsignor Palmieri ci ha condotto fino a lì, fino alle porte del tempio.
Il racconto evangelico si confondeva con gli immensi affreschi della cappella del Seminario e noi, noi piccolo gruppo di colleghi e colleghe, eravamo lì, in mezzo ai grandi personaggi della storia della salvezza, ultimi arrivati davanti a Gesù che apre le porte del tempio ai pagani, ai malati, ai bambini, perché tutti, proprio tutti siamo parte del suo popolo.
Fin qui in breve il resoconto della mia esperienza di ritiro spirituale. Ora mi domando se non sia questo in fondo il senso anche del cammino sinodale che stiamo intraprendendo, nella nostra diocesi come in tutto il mondo, quello cioè di sentirci parte di un popolo di vicini e di lontani, di fedeli e di pagani, di sani e di malati, di bambini e di anziani… La sfida sarà allora quella di imparare a camminare insieme, o ricordarci come si fa, ma senza “romperci troppo la testa” per trovare un bel metodo, perché in fondo siamo tutti bambini che balbettano a cui lo Spirito permette (nostro malgrado) di lodare Dio.
Francesca De Martino
10 novembre 2021