26 Agosto 2025

Riprende la tradizione delle stationes quaresimali

Santa Sabina

Inizia la Quaresima e con questa l’antico rito delle “stationes”: cioè fermarsi, “sostare” prima di intraprendere il pellegrinaggio quotidiano in atteggiamento di lode e di preghiera. Secondo la tradizione, i fedeli di Roma si fermano in una delle diverse chiese del centro storico dove sono custodite le memorie dei martiri; qui viene celebrata la Messa, preceduta da una processione durante la quale vengono cantate le litanie dei santi.

La prima delle stazioni quaresimali è prevista il Mercoledì delle Ceneri, a Santa Sabina, alle ore 16.30. Quindi, giovedì 3 marzo, alle ore 17 a San Giorgio al Velabro; venerdì 4 alle 17.30 ai Santi Giovanni e Paolo al Celio; sabato 5 alle 18 a Sant’Agostino in Campo Marzio; domenica 6 a San Giovanni in Laterano alle 17.15.

28 febbraio 2022

Celebra la Messa nella parrocchia di San Policarpo

Celebra la Messa nella parrocchia di San Policarpo.

Visita la parrocchia dei Santi Gioacchino ed Anna in occasione del 40° anniversario di erezione

Visita la parrocchia dei Santi Gioacchino ed Anna in occasione del 40° anniversario di erezione.

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore celebra la Messa in occasione della Festa della Madonna della Fiducia

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore celebra la Messa in occasione della Festa della Madonna della Fiducia.

Caritas, raccolta fondi per la popolazione ucraina

La Caritas di Roma – con il Coordinamento di Caritas Italiana e della rete internazionale delle Caritas – è vicina agli ucraini, e si attiva per rispondere alle prime emergenze che riguardano la popolazione e gli sfollati nei Paesi confinanti.

La Chiesa italiana, attraverso la rete delle Caritas è accanto alla Caritas in Ucraina ed alla popolazione tutta, attivandosi per fornire gli aiuti necessari per rispondere ai bisogni più urgenti e ha avviato una raccolta fondi per sostenere gli interventi di assistenza umanitaria ed emergenziale. Invita anche alla prossimità con le sorelle e i fratelli ucraini che sono nel nostro Paese e, accogliendo l’invito del Papa, a rispondere «all’insensatezza della violenza» con «le armi di Dio», dedicando il 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, alla preghiera e al digiuno per la conversione dei cuori e per invocare il dono della pace. È possibile contribuire con donazioni al conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – ONLUS (Via Casilina Vecchia 19), causale “Sostegno Ucraina”; bonifico bancario Banco Posta IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793

«In questo momento difficile, c’è un grande bisogno di unità, sostegno, abbiamo bisogno di sentire che non siamo soli». Don Vyacheslav Grynevych, direttore della Caritas-Spes Ucraina, dopo il precipitare degli eventi e l’attacco da parte della Russia rilancia con forza un appello alla solidarietà. Una situazione drammatica che avrà ripercussioni non solo militari. Molti civili sono e saranno infatti sempre più coinvolti nei bombardamenti che stanno colpendo diverse città del Paese. C’è inoltre molta preoccupazione per l’enorme numero di profughi che sta cercando di lasciare le proprie città e le proprie case, per trovare riparo in altre zone dell’Ucraina o nei Paesi confinanti.

Caritas in Ucraina – grazie anche al sostegno della rete internazionale – è sempre rimasta accanto alla popolazione e ora sta moltiplicando gli sforzi per poter raggiungere quante più persone possibili. «Vi chiediamo di starci vicino con la solidarietà e la preghiera», ha detto Tetiana Stawnychy, presidente di Caritas Ucraina, assicurando che al momento tutti gli operatori della Caritas sono illesi e si stanno prodigando per far fronte all’emergenza.

I 19 centri presenti su tutto il territorio – una rete capillare che dal 2014 ha accolto migliaia di persone, assistendole nei loro bisogni primari – hanno ora più che mai necessità di rifornimenti e attrezzature per rispondere all’attuale emergenza. In particolare servono: generi alimentari, prodotti per l’igiene e medicinali. Resta prioritaria anche la fornitura di acqua potabile, così come la distribuzione di materiale per garantire il riparo e il riscaldamento delle famiglie, considerate le rigide temperature invernali.

Accanto a Caritas Ucraina si sta attivando tutta la rete delle Caritas europee, in particolare le Caritas dei Paesi limitrofi – Polonia, Romania e Moldavia – per accogliere tutti coloro, probabilmente migliaia di persone, in fuga dalla guerra.

25 febbraio 2022

La preghiera dei vespri per la pace nella cattedrale dei Santi Sergio e Bacco degli ucraini

La comunità diocesana di Roma si stringe ai fratelli ucraini in un momento di preghiera: oggi, venerdì 25 febbraio, alle ore 19, nella cattedrale dei Santi Sergio e Bacco degli ucraini (piazza della Madonna dei Monti, 3) si terrà la celebrazione dei vespri. Interverranno il cardinale vicario Angelo De Donatis; il vescovo Dionisio Lachovicz, esarca apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia; il vescovo ausiliare Benoni Ambarus; il parroco dei Santi Sergio e Bacco don Taras Ostafiiv. Parteciperanno anche monsignor Pierpaolo Felicolo e don Pietro Guerini dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma. Poiché i posti all’interno della chiesa sono limitati, la preghiera sarà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma e sulle pagine Facebook Ewtn Vatican e Ewtn Ukraine.

«Come ci ha invitato a fare il nostro vescovo Papa Francesco, vogliamo intensificare la nostra preghiera per la pace – dichiara il cardinale De Donatis –. Vogliamo pregare insieme ai nostri fratelli e sorelle della comunità cristiana ucraina di Roma e in questo modo far sentire la nostra vicinanza e il nostro sostegno a tutta la popolazione ucraina, così duramente provata da questi giorni di guerra».

«La comunità ucraina di Roma è formata soprattutto da donne, ma ci sono anche tante famiglie – spiega monsignor Felicolo –; è una comunità laboriosa, attiva nell’accompagnare gli anziani, nel lavoro domestico, e tutti sono qui con la prospettiva di poter aiutare i parenti rimasti in Ucraina. È visibile e palpabile la preoccupazione, perché tutti hanno familiari e amici che stanno combattendo o rifugiati nelle stazioni della metropolitana. C’è un grande desiderio di pace e sia nella cattedrale dei Santi Sergio e Bacco che nella basilica di Santa Sofia le persone si recano incessantemente per pregare».

Lo conferma il parroco don Ostafiiv: «La cattedrale dei Santi Sergio e Bacco degli ucraini è aperta dalle 6.30 del mattino fino alla sera tardi e tanti vengono anche durante le pause del lavoro per dire una preghiera. Tutti sono in stretto contatto con i propri familiari che stanno vivendo questa terribile situazione di guerra».

Anche la Caritas di Roma – con il Coordinamento di Caritas Italiana e della rete internazionale delle Caritas – è vicina agli ucraini, e si attiva per rispondere alle prime emergenze che riguardano la popolazione e gli sfollati nei Paesi confinanti. La Chiesa italiana, attraverso la rete delle Caritas è accanto alla Caritas in Ucraina ed alla popolazione tutta, attivandosi per fornire gli aiuti necessari per rispondere ai bisogni più urgenti e ha avviato una raccolta fondi per sostenere gli interventi di assistenza umanitaria ed emergenziale. È possibile contribuire con donazioni al conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” – ONLUS (via Casilina Vecchia 19), causale “Sostegno Ucraina”; bonifico bancario Banco Posta IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793.

25 febbraio 2022

Incontro mondiale delle famiglie, on line il terzo cortometraggio

In un vecchio casale completamente ristrutturato, nella campagna a nord di Roma, prende vita un’originale esperienza di convivenza comunitaria tra diversi nuclei familiari. Ciascuno ha i propri spazi, al primo piano; mentre al pianterreno ci sono la cucina e un grande salone dove consumare i pasti tutti insieme. Da qualche tempo, con le quattro famiglie vive anche un rifugiato africano, arrivato in Italia a bordo di un gommone, attraversando il Mediterraneo.

A raccontare la loro storia è il cortometraggio “Condividere la vita” del regista Antonio Antonelli, che accompagna la terza catechesi preparata dalla diocesi di Roma in vista dell’Incontro mondiale delle famiglie di giugno 2022. Incontro che – lo ricordiamo ancora una volta – avrà un carattere «multicentrico e diffuso», come stabilito da Papa Francesco, e pertanto ogni diocesi e comunità locale è invitata a promuovere momenti di riflessione e di preghiera sul tema della famiglia. Per aiutarle, ecco dunque i materiali preparati dalla diocesi di Roma e dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che organizzano l’appuntamento romano di giugno.

“Nazareth: rendere normale l’amore” è il titolo della catechesi abbinata a questo terzo cortometraggio. «Osservando la famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria – si legge –, ogni famiglia può riscoprire la propria chiamata, può iniziare a capirsi un po’ di più, orientarsi nel cammino della vita e sentirsi attratta dalla gioia del Vangelo».

Per guardarlo: https://www.romefamily2022.com/it/

25 febbraio 2022

Alla Pontificia Università Lateranense presiede il Comitato di Sorveglianza del Pontificio Collegio Lateranense

Alla Pontificia Università Lateranense presiede il Comitato di Sorveglianza del Pontificio Collegio Lateranense.

L’appello del Papa per l’Ucraina: il 2 giornata di digiuno per la pace

Foto di Cristian Gennari

«Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina». Al termine dell’udienza generale di mercoledì 23 febbraio, in Aula Paolo VI, poco prima dei saluti ai fedeli, Papa Francesco lancia l’appello per la pace in Ucraina. «Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane – osserva – si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte».

Poi aggiunge: «Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra, il Padre di tutti non solo di qualcuno che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale».

«Gesù ci ha insegnato – prosegue il Santo Padre – che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra».

24 febbraio 2022

Per il clero di Roma la liturgia penitenziale il 3 marzo

Foto di Cristian Gennari

Appuntamento nella basilica di San Giovanni in Laterano, giovedì 3 marzo alle ore 9.45, per tutti i presbiteri di Roma per «vivere la liturgia comunitaria della misericordia del Padre». L’invito arriva dal cardinale vicario Angelo De Donatis, che oggi (giovedì 24 febbraio) scrive ai sacerdoti e ai diaconi.

«Sta per iniziare il tempo di Quaresima – esordisce il porporato – e ci prepariamo a viverlo nel modo migliore». Un tempo in cui «stiamo per ricevere – si legge ancora – la ricompensa per tutte le nostre fatiche pastorali, per tutto l’impegno e la dedizione con cui abbiamo affrontato questo tempo di pandemia e abbiamo aiutato gli altri ad affrontarlo. Non mi riferisco solo al fatto che, finalmente, possiamo con una certa sicurezza sperare che si ritorni ad una vita senza distanziamento e senza mascherine. La ricompensa promessa da Gesù per il tempo di Quaresima è di un altro genere, ci è donata nel segreto dello sguardo di Dio. È ancora una volta il dono, offertoci dal tempo di Quaresima, di rientrare in noi stessi e ricollocarci davanti al Signore, tra le braccia dell’abbraccio del Padre, per ricevere dal bacio della sua misericordia nuova vita e nuovo slancio».

Ecco, allora, l’appuntamento di giovedì prossimo, durante il quale «ci aiuteranno a metterci davanti a Dio – spiega il cardinale De Donatis – le parole di Papa Francesco sulle quattro vicinanze del prete, un tema a lui e a noi molto caro e del quale ne ha parlato di recente in un discorso al “Simposio per una teologia fondamentale del sacerdozio” organizzato dalla Congregazione per i Vescovi. Sarà anche l’occasione – aggiunge – per rincontrarci tutti insieme e sentire l’abbraccio degli altri fratelli. Per molti è stato un tempo difficile, segnato da mille difficoltà. La consolazione che ci viene dall’affetto degli altri sarà una parte fondamentale della ricompensa che il Padre vorrà donarci».

Leggi il testo integrale della lettera

24 febbraio 2022

Il “Sinodo di tutti”, in ascolto dei poveri

Il 18 settembre scorso, incontrando la diocesi di Roma, Papa Francesco ha chiesto di vivere il Sinodo come «un dinamismo di ascolto reciproco, condotto a tutti i livelli di Chiesa, coinvolgendo tutto il popolo di Dio». Venerdì 18 febbraio la Comunità di Sant’Egidio, stimolata dall’invito di Bergoglio, ha passato la parola ai poveri. Nella basilica di Santa Maria in Trastevere si è svolta l’assemblea sinodale sul tema “Sinodo di tutti, nessuno escluso” durante la quale persone diverse per età, per esperienze di vita, per appartenenza geografica e fede professata hanno offerto spunti di riflessione, sollevato tanti quesiti, chiesto una Chiesa più inclusiva, «portando una ventata di aria nuova e fresca alla Chiesa di Roma», ha detto il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità. L’incontro è stato anticipato nelle scorse settimane dalle riunioni di «piccoli gruppi pre-sinodali – ha spiegato il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo -. Il Papa ha ispirato la Comunità a impegnarsi ancora di più nell’ascolto reciproco e ad aprire un percorso sinodale. L’assemblea non è ristretta ai membri della Comunità, che come noto è un ristretto molto allargato, senza barriere e senza frontiere. Vuole essere un incontro di comunione e partecipazione aperto a tutti».

Dopo l’invocazione allo Spirito Santo recitata da monsignor Ambarus, al microfono si sono alternati gli anziani, i disabili, i migranti, ex senza dimora, tutti mossi dal desiderio di condividere la propria esperienza nella Chiesa dove, hanno rimarcato, hanno sì trovato sempre accoglienza e conforto ma si deve ancora lavorare perché ci sia spazio per ogni essere umano. «Non bisogna essere accolti solo perché portatori di bandiere della sofferenza – ha detto Giulia, disabile di 34 anni -. Bisogna superare questo atteggiamento e aprire le braccia a tutti in quanto ognuno ha un valore inestimabile». La malattia è stata al centro anche dell’intervento di Sofia, 88 anni, che si è soffermata sullo smarrimento provato da tanti anziani soli difronte alle sofferenze fisiche. «La malattia induce a chiedersi cosa si è fatto di male per meritarsi tanto dolore – ha detto -. Domande che cadono nel silenzio. Gli anziani sono un grande tesoro della Chiesa e vanno valorizzati». Edda, 86 anni, ha proposto a tutte le comunità parrocchiali «di prendersi cura degli anziani che vivono da soli per permettere loro di rimanere nelle proprie abitazioni» senza costringerli a rinchiudersi in un ospizio, «dove ci vuole maggiore assistenza pastorale e religiosa. A causa delle restrizioni per il Covid, nelle Rsa tantissimi anziani non partecipano alla Messa e non ricevono la comunione da due anni». Durante il suo intervento per un lapsus ha ringraziato per il Sinodo «“papà” Francesco». Si è corretta, ma Ambarus l’ha invitata a mantenere il termine «”papà” perché dalle testimonianze è emerso che oggettivamente si è colto il cammino sinodale non come un compito da fare ma come un dono da ricevere da “papà” Francesco, che offre a tutti la possibilità di essere ascoltati e di ascoltarsi». A proposito della terza età, poi, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, ha comunicato che «da mercoledì prossimo, e forse fino a fine giugno, Papa Francesco aiuterà la Chiesa a riflettere sulla vecchiaia».

Un Sinodo, quello voluto da Bergoglio, che Ivan, disabile di 24 anni, vive come «un colpo di scena» nel suo cammino di fede iniziato da poco. Battezzato da alcuni mesi, ha auspicato una «Chiesa sempre più famiglia, dove ognuno trovi posto per vivere la dignità di figlio di Dio». Azza, musulmana, mediatrice culturale per la Comunità di Sant’Egidio, si è concentrata sul valore della carità nella Chiesa. Questo è anche «uno dei pilastri dell’Islam, ma i musulmani vivono la carità soprattutto nel mese del Ramadan». Dai cristiani, che l’hanno accolta «appena arrivata in Italia dall’Algeria» e che continuano a sostenerla, ha imparato «a vivere la carità nel quotidiano non solo in teoria ma nella concretezza». Dalle testimonianze emerge che «non possiamo rinunciare al fatto che la Chiesa sia la madre che accoglie», ha concluso monsignor Ambarus, invitando i presenti a portare le proprie esperienze nelle parrocchie di appartenenza «per aiutare la Chiesa di Roma a rinfrescarsi».

 

Da Romasette.it

Articolo di Roberta Pumpo

E’ entrata nella luce della Resurrezione Donata, la sorella del cardinale Ruini

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale, il Presbiterio
e l’intera Comunità della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Sua Eminenza il Cardinale Camillo Ruini,
Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma,

per la morte della sua cara sorella

Donata
di anni 85

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Donata il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

Le esequie si svolgeranno nella Cattedrale di Reggio Emilia

23 febbraio 2022

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