8 Agosto 2025

Il mandato di preghiera per il cammino sinodale

La diocesi di Roma si prepara a vivere un momento particolare, domenica prossima, 9 gennaio. Nella basilica di San Giovanni in Laterano, alle ore 19, si terrà una liturgia della Parola durante la quale il cardinale vicario Angelo De Donatis consegnerà un “mandato di preghiera” per accompagnare e sostenere il cammino sinodale nella diocesi. La liturgia verrà trasmessa in diretta televisiva su Telepace (canale 73 e 214 in hd) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

«Per alimentare questo movimento che ci porta “ad ascoltarci e ad ascoltare”, siamo chiamati prima di tutto a tendere il nostro orecchio e il nostro sguardo al cuore di Dio, per accogliere la sua Parola e contemplare la sua azione negli uomini», scrive il porporato in una lettera inviata nei giorni scorsi a tutte le comunità ecclesiali della diocesi, ricordando le parole di Papa Francesco nell’udienza alla diocesi del 18 settembre 2021. «Il cammino sinodale della diocesi di Roma ha bisogno di essere accompagnato, sostenuto e guidato dalla preghiera di tutti», aggiunge il vicario.

«La nostra diocesi – prosegue il cardinale De Donatis – è impreziosita dalla presenza di moltissime realtà ecclesiali che, ciascuna per la sua parte, ci aiutano a metterci alla sequela del Signore». L’invito è allora a «tutte le comunità – in particolare a quelle che per missione hanno già il servizio dell’orazione e della intercessione – di inserirsi, con l’impegno della preghiera unanime, in una “rete di intercessione”». I rappresentanti di comunità, gruppi, associazioni laicali riceveranno dunque un vero “mandato di preghiera”, che verrà consegnato durante l’appuntamento di domenica prossima, festa del Battesimo di Gesù.

Di qui l’idea per questo nuovo anno: a partire dal mese di gennaio, e per tutta la durata del cammino sinodale, ciascuna realtà ecclesiale potrà offrire un momento di preghiera, possibilmente aperto a tutti, «con la specifica intenzione di invocare lo Spirito Santo sulla nostra città. Sarà bello sapere che nelle diverse zone ci saranno luoghi, in diversi giorni e in diversi modi (Adorazione, Rosario, Lectio, etc…), in cui ci si riunirà per pregare con la stessa intenzione», conclude il cardinale vicario.

L’incontro di preghiera di domenica «nasce dalla volontà di chiedere alla nostra città un aiuto speciale, mediante l’invocazione dello Spirito Santo e attraverso l’ascolto della Parola, dopo averla intronizzata proprio nella cattedrale di Roma – osserva padre Davide Carbonaro, parroco a Santa Maria in Portico in Campitelli e referente per il cammino sinodale della diocesi con Miriam Fioravanti –. Storicamente i grandi eventi della Chiesa, ad esempio il Concilio Vaticano II, sono stati accompagnati da questi segni affinché la comunità cristiana sia guidata dallo Spirito del Signore risorto».

La celebrazione del 9 gennaio sarà suddivisa in due parti: «La prima si svolgerà presso la porta della cattedrale – anticipa padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano –, dove il cardinale accoglierà l’acqua attinta dal Battistero lateranense e lì ci sarà la preghiera di invocazione del dono dello Spirito, il rinnovo delle promesse battesimali e la preghiera di lode sull’acqua. Al canto delle litanie dei santi, la processione guidata dal cardinale vicario, che intronizzerà il libro della Parola, raggiungerà l’altare, mentre i due diaconi aspergeranno l’assemblea in ricordo del battesimo. Quindi seguirà l’ascolto della Parola, in particolare un brano della lettera di Paolo a Tito e poi il Vangelo di Luca in cui si racconta il battesimo di Gesù. Infine la preghiera dei fedeli e il mandato del cardinale a tutti coloro che sono incaricati della preghiera per il cammino sinodale».

5 gennaio 2022

Il maestro pasticcere Manilia a Santa Maria Madre del Redentore

Giuseppe Manilia (foto da Facebook)

Sabato 13 aprile alle ore 15 sarà presente nella parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore il maestro pasticcere Giuseppe Manilia, eccellenza italiana di fama internazionale. Presso la hall del teatro parrocchiale, Manilia terrà una lezione gratuita di 3 ore (dalle 15 alle 18) dal titolo “Rosemary Giovani” per trasmettere ai giovani dai 14 ai 25 anni (50 ingressi disponibili fino a esaurimento posti) la sua passione nella ricerca pasticciera; affrontando insieme a loro ricette classiche ed innovative, semplici ma di grande gusto che potranno assaggiare e commentare insieme.

«Giuseppe Manilia è un testimone creativo – spiega il parroco don Alessandro Caserio –: uomo di fede, che da qualche anno ha perso la sua unica figlia a causa di una brutta patologia e che è cresciuto e vive tutt’ora in un piccolo paese in provincia di Salerno, Montesano Scalo sulla Marcellana, in cui mantiene il suo laboratorio e la sua unica Maison. A dimostrazione che la passione per il bello e l’impegno costante, unito alla capacità di condividere e di “fare rete”, possono portare a risultati di incredibile qualità anche in un luogo periferico.

Alle 18.30 il maestro pasticcere si trasferirà presso la “sala letture Michele Magone” per incontrare tutta la comunità parrocchiale, dare la sua testimonianza e presentare il libro della figlia recentemente scomparsa “I sogni di Rosemary”, il cui ricavato andrà a sostegno dell’ospedale Santobono di Napoli. L’iniziativa ha ottenuto anche l’apprezzamento dell’Ufficio per la Cultura del Vicariato.

5 aprile 2024

Il libro di don Insero sul Papa e il popolo lunedì 8 alla Gregoriana

“Il Popolo secondo Francesco. Una rilettura ecclesiologica”: questo il titolo del volume di don Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana (Lev), che verrà presentato a Roma lunedì 8 aprile 2019 alle ore 17 presso la Pontifica Università Gregoriana (piazza della Pilotta).

Il saluto di padre Dariusz Kowalczyk, decano della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana, aprirà l’incontro che sarà moderato da Stefania Falasca, giornalista del quotidiano Avvenire. Il dibattito, alla presenza dell’autore, vedrà la partecipazione del cardinale vicario Angelo De Donatis; di padre Juan Carlo Scannone, professore di Filosofia e Teologia presso l’Università Usal di San Miguel (Argentina), che fu anche insegnante di Jorge Mario Bergoglio; di don Dario Vitali, ordinario di Ecclesiologia della Facoltà di Teologia della Gregoriana. In conclusione l’intervento di fra Giulio Cesareo, responsabile editoriale della Lev.

Il volume propone alcune riflessioni in chiave ecclesiologica sul significato e sulla centralità del concetto di “popolo” non solo nell’esperienza, nella riflessione e nell’insegnamento di Papa Francesco, ma anche e soprattutto nella sua visione di Chiesa. A partire dall’interrogativo “Bergoglio è un Papa populista?” verrà approfondita l’efficacia del suo messaggio mettendo in risalto come il suo modo di comunicare sia caratterizzato dalla predominanza dei gesti sulle parole.

5 aprile 2019

Il libretto della Formazione permanente del clero

«In questo anno speciale che ci apprestiamo a vivere, quello del giubileo, lasciamoci inondare innanzitutto dalla Grazia di Dio e dalla Sua misericordia per essere testimoni dell’amore incondizionato di Dio. Questi tempi di formazione, di preghiera, di esercizi spirituali, siano l’occasione per noi per fare esperienza del Suo Amore affinché in mezzo al nostro popolo possiamo essere Testimoni gioiosi di ciò che abbiamo ricevuto gratuitamente». Il vescovo Michele Di Tolve, delegato diocesano per l’Ambito per la cura del diaconato, del clero e della vita religiosa, introduce così le proposte dell’Ufficio per la formazione permanente del clero per il 2024-2025. Il libretto con le proposte le informazioni su date, orari e modalità di iscrizione e partecipazione, può essere scaricato dal nostro sito diocesano.

Si parte con le iniziative e gli appuntamenti pensati per i sacerdoti di Roma, tra cui alcuni da non perdere: il 25 ottobre l’assemblea diocesana con Papa Francesco a San Giovanni in Laterano; il 9 novembre la Messa nella solennità della dedicazione della basilica lateranense; e ancora la liturgia penitenziale il 6 marzo, la Messa Crismale il 17 aprile e il Giubileo dei sacerdoti il 26 e 27 giugno.

Non mancheranno poi gli esercizi spirituali: i vescovi ausiliari e tutti i sacerdoti possono scegliere tra il periodo che va dal 3 al 9 novembre, ad Ariccia, sotto la guida di padre Stefano Bittasi; oppure dal 17 al 23 novembre, sempre ad Ariccia presso la Casa Divin Maestro, con la professoressa Rosalba Manes. I sacerdoti fino al decimo anno di ordinazione si ritroveranno a Sacrofano dal 24 al 30 novembre, con padre Mariano Pappalardo; mentre tutti i sacerdoti potranno partecipare agli esercizi dal 12 al 18 gennaio 2025, ad Ariccia con monsignor Francesco Lambiasi.

Continuano, poi, gli incontri mensili divisi per “fraternità”, presso il Seminario Romano Maggiore e presso il Seminario Redemptoris Mater, secondo un calendario che si daranno le fraternità stesse. Per tutti ci saranno comunque degli incontri comuni, come due giorni di residenzialità fraterna dal 27 al 29 ottobre, dal 23 al 25 febbraio e dal 18 al 20 maggio per i sacerdoti fino al settimo anno di ordinazione; mentre per i presbiteri dall’ottavo all’undicesimo anno di ordinazione le date saranno quelle che vanno dal 21 al 22 ottobre e dal 27 al 28 gennaio 2025; per i sacerdoti dal dodicesimo al quindicesimo anno saranno il 22 e 23 ottobre e il 28 e 29 gennaio 2025.

Non solo. «Se parroci e amministratori parrocchiali – assicurano dall’Ufficio per la formazione permanente – sentissero la necessità di un aiuto nella concreta gestione amministrativa delle parrocchie, gli Uffici amministrativi del Vicariato si renderanno disponibili a organizzare opportuni corsi di approfondimento on-line, che accompagnino i partecipanti nella risposta alle questioni che più frequentemente ci si trova a dover affrontare nel vivo del servizio parrocchiale».

Per i parroci di nuova nomina, la proposta formativa iniziale prevede incontri on line con alcuni Uffici tecnici del Vicariato. Ancora, per i sacerdoti studenti e collaboratori la data da segnare in agenda è quella di venerdì 8 novembre, con l’incontro di introduzione alla realtà ecclesiale di Roma, presieduto da monsignor Di Tolve nella Sala Tiberiade del Seminario Maggiore (ore 16).

Tra le ulteriori opportunità di formazione, non vanno dimenticate le “Mattine culturali”: cinque incontri incentrati su un brano del Nuovo Testamento e dedicate a Pietro e Paolo, curate dal direttore dell’Ufficio per la catechesi monsignor Andrea Lonardo. Come pure il percorso di lectio continua del Vangelo di Giovanni, “La Parola che si fa carne”, a cura di monsignor Marco Frisina; e il corso di alta formazione di Counseling pastorale proposto dall’Istituto Superiore di Scienze Religione Ecclesia Mater con la scuola di Counseling Socio-Educativa e pastorale Integra.

8 ottobre 2024

Il laboratorio per i genitori degli adolescenti

Il Servizio diocesano per la pastorale giovanile ha avviato, già da tre anni, una piccola sperimentazione in dieci parrocchie della diocesi. Si tratta di un laboratorio per l’accompagnamento dei genitori degli adolescenti. Il laboratorio è rivolto a coppie o adulti, scelti dal parroco, per animare in parrocchia degli incontri (almeno quattro) per i genitori degli adolescenti dopo la Cresima. L’appuntamento è per sabato 26 ottobre alle ore 9.30 nella parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla.

«Il laboratorio offre un metodo e ovviamente anche i contenuti per realizzare gli incontri in parrocchia – sottolinea don Antonio Magnotta, direttore del Servizio diocesano –. Non si ha l’intento di dare vita ad incontri sulla genitorialità, ma d’intercettare i genitori in quanto persone, che vale la pensa incontrare, accogliere, ascoltarne i vissuti per poter offrire loro spazi di fraternità dove è possibile verbalizzare la gioia e la delusione, la fede e la fatica di credere, spazi che aprano alla relazione con Dio, al gusto di essere nella Chiesa e di partecipare, in quanto genitori, alla feconda opera generativa di ogni comunità».

Il laboratorio è guidato da Fabrizio Carletti, formatore in area psico-pedagogica e sui modelli di leadership e management e don Magnotta. È bene segnalare la propria presenza a pastoralegiovanile@diocesidiroma.it entro il 24 ottobre.

22 ottobre 2019

Il gruppo liturgico parrocchiale, un corso di formazione

Foto di Cristian Gennari

Un breve itinerario per pastori e fedeli per riscoprire il valore della liturgia, offrire le coordinate per costituire un nuovo gruppo liturgico o rinnovare quello esistente, aiutare tutti a preparare insieme le celebrazioni. Ecco, in sintesi, la nuova proposta dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma, un percorso formativo su “Il gruppo liturgico parrocchiale. Un’esperienza comunitaria per proseguire l’attuazione della riforma liturgica”.

«Nel contesto dell’attuazione della riforma liturgica le comunità parrocchiali e i consacrati in genere si sono impegnati per attuare i suggerimenti, gli auspici e le indicazioni del Concilio – spiega padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano –, allo scopo di favorire la partecipazione alla liturgia, cantico di lode che la Chiesa innalza al Padre, unita a Cristo. A tale scopo in molti contesti pastorali si è costituita una équipe liturgica, che animata da spirito di servizio e da buona volontà si è dedicata alla lettura dei documenti del Magistero e dei libri liturgici e ha avviato percorsi di animazione delle celebrazioni e di attuazione delle indicazioni Conciliari».

Sono trascorsi alcuni decenni e oggi si constata che alcune di quelle esperienze di animazione hanno bisogno di essere «rinvigorite», spiegano dall’Ufficio diocesano. Ed ecco, allora, l’idea del corso, articolato in due pomeriggi di approfondimento, venerdì 23 e venerdì 30 settembre, organizzate dalla redazione della rivista “La vita in Cristo e nella Chiesa” con l’Ufficio liturgico del Vicariato, su piattaforma Zoom. Previsti anche dei laboratori.

Per informazioni e iscrizioni: vitaincristo@piediscepole.it

21 luglio 2022

Il grazie ai lavoratori di Roma «per la testimonianza di fedeltà al Vangelo»

«Il cristiano sa anche che il lavoro fa parte del quotidiano cammino di purificazione e di salvezza per quanti l’accolgono in spirito di obbedienza alla volontà di Dio e di servizio umile e paziente verso il prossimo. Nella croce di Cristo egli troverà la forza per affrontare situazioni di disagio o di difficoltà e per offrire a tutti una efficace e coerente testimonianza». Così scriveva san Giovanni Paolo II ai lavoratori della città di Roma nel 1998. Le sue parole, più che mai attuali, vengono riprese dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, delegato per la Pastorale degli ambienti e del lavoro, e da don Francesco Pesce, incaricato della Pastorale sociale nella diocesi di Roma, in una lettera indirizzata ai lavoratori in questo periodo di emergenza sanitaria. Il pensiero, in particolare, è per quanti «non possono rimanere in casa per salvaguardare la salute dei propri familiari e di se stessi».

«San Giuseppe, di cui tra pochi giorni celebreremo la solennità – si legge nella lettera –, che da sempre invochiamo quale patrono di tutti i lavoratori, vi benedica e salvaguardi». Ancora: «Grazie davvero per il vostro prezioso contributo. E grazie per la testimonianza di fedeltà al Vangelo che offrite ogni giorno dinanzi ai vostri colleghi».

«Il tempo della Quaresima – ecco un altro passaggio della missiva – normalmente viene caratterizzato da incontri di preghiera e da celebrazioni eucaristiche svolte all’interno delle vostra aziende e dei vostri istituti: quest’anno ciò non sarà possibile per i sacrifici che ci vengono richiesti dall’emergenza sanitaria, ma la preghiera personale potrà continuare, e ciò alimenterà quella comunione così necessaria tra gli uomini che ascoltano la Parola della vita, come ci narra At 2, 42-47 parlandoci della prima comunità cristiana che radunò a Gerusalemme facendo memoria del Signore Risorto».

Leggi il testo integrale della lettera

17 marzo 2020

Il Giubileo del mondo della comunicazione

Il primo dei 36 grandi eventi previsti per l’Anno Santo si terrà dal 24 al 26 gennaio: il Giubileo del mondo della comunicazione. Un appuntamento che vedrà radunati a Roma giornalisti, operatori dei media, dirigenti e direttori di testata, videomaker, grafici, copywriter, pr, social media manager, tecnici audio e video, tipografi, informatici… L’evento, che vedrà il momento culminante nella mattina di sabato 25 con il pellegrinaggio alla Porta Santa della basilica di San Pietro, si aprirà alle 17.30 di venerdì 24 con un momento di accoglienza dei pellegrini da parte della diocesi di Roma, nella basilica di San Giovanni in Laterano: una veglia penitenziale guidata da padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi, e poi la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina, in occasione della festa di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. Sia la liturgia penitenziale che la Messa verranno trasmesse in diretta sul canale YouTube della diocesi di Roma. La giornata di sabato inizierà alle 7.30 con il pellegrinaggio alla Porta Santa di San Pietro, seguito da un coffee break di benvenuto nell’atrio dell’Aula Paolo VI. A seguire, si terrà l’incontro culturale “In dialogo con Maria Ressa e Colum McCann”. Mario Calabresi, già direttore di importanti quotidiani, modererà il confronto con la giornalista filippina, Premio Nobel per la Pace nel 2021, e lo scrittore irlandese, autore, tra gli altri romanzi, di Apeirogon. La sessione continuerà con una performance musicale del maestro Uto Ughi. Alle 12.30 l’udienza, sempre in Aula Paolo VI, con Papa Francesco. Nel pomeriggio del sabato i partecipanti all’evento giubilare prenderanno parte a una serie di eventi culturali e spirituali, in vari luoghi di Roma e in diverse lingue, dal titolo “Dialoghi con la città”. Nel Palazzo Lateranense, ad esempio, alle 15.30, per iniziativa della diocesi di Roma è in programma l’incontro “Il giornalismo come missione” con Leonard Ray Teel, professore emerito di Comunicazione. 20 gennaio 2025

Il funerale di Michelle Maria Causo: l’omelia del vescovo Baldo Reina

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

“Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo; se invece muore porta molto frutto”. Al centro della nostra celebrazione eucaristica in suffragio di Michelle abbiamo ascoltato queste parole di Gesù. Il Maestro sta parlando del mistero della sua morte; sta aiutando i suoi amici a vedere con occhi nuovi la fine della sua esperienza terrena, e a volgere lo sguardo alla sua trasfigurazione, nella giustizia più grande, quella di Dio che lo risorgerà dai morti. Gesù prende spunto da quello che succede in natura; un piccolo chicco di grano viene gettato in mezzo al terreno e affinché porti frutto è necessario che muoia; quella morte sarà la premessa di una nuova vita e di un raccolto abbondante.

Oggi, davanti alla bara di Michelle ci sentiamo tutti sconfitti e affranti. Davanti alla morte di questa nostra sorella come prima cosa ci dobbiamo fermare; dobbiamo togliere i sandali delle nostre tante certezze e avere l’onesta di compiere un sano e sincero discernimento. La morte di Michelle ci pone delle domande come Chiesa e come Società Civile. Dove stiamo andando? Siamo coscienti o no che la nostra è una crisi di civiltà? Cosa stiamo offrendo ai nostri giovani? Ce la sentiamo ancora di dire che stiamo costruendo un futuro per loro, oppure siamo diventati tutti complici di progetti di morte? Sono domande forti. Lo so. Ma sono domande che, penso, tutti portiamo dentro e che ci invitano ad un attento esame di coscienza! Questa società nella quale tutti siamo immersi e di cui siamo parte integrante, non ha forse perso la bussola? Il degrado non è in un quartiere o in una periferia. Il degrado è nel cuore di ognuno di noi. Il degrado è nella cultura che respiriamo, nella mentalità che tutti contribuiamo a creare, nel deserto dell’anima, immolando sull’altare dell’egoismo umano vittime sacrificali. La morte di Michelle ci deve mettere tutti quanti in discussione perché quello che è successo a lei poteva succedere a chiunque. Anzi. Per certi versi si è già consumato in ognuno di noi!

E in ascolto della parola del Vangelo ci domandiamo perché? Non vediamo più Michelle, non vediamo più il seme di cui parla il Vangelo: il piccolo seme inghiottito dalla terra. E non possiamo immaginare che non possa venire niente di buono da questa morte. Vediamo il vuoto, avvertiamo la mancanza, subiamo l’ingiustizia di questo male compiuto, siamo nel buio della terra che l’ha divorata. La terra, la nostra città, questo quartiere, l’angosciante dilemma delle cause, degli intrecci, dei disagi inascoltati, di agenzie educative andate in tilt tra la frenesia di una società che impone solo una corsa insensata. Ancora più dolore provoca la storia dei suoi ultimi momenti che vorticano nella nostra testa amplificando quella domanda che rivolgiamo al cielo, per tornare alla terra, tra noi: perché?
Oggi, Signore, tu abiti le nostre domande per tenerci compagnia nell’attesa di risposte, in attesa del frutto che verrà da questo seme che è morto.

Quando hai raccontato questa parabola, stavi parlando di te. Che sarebbe venuta la morte e ti avrebbe divorato. Sarebbe stata ingiusta, come ci pare sempre la morte, ma ancora di più perché ti avrebbero ucciso. Parlavi di te, dandoti il coraggio di continuare a credere che l’amore con cui ti consegnavi poteva, solo l’amore, generare salvezza. Abbiamo tutti bisogno di salvezza, di essere riscattati da quanto inchioda disperatamente la nostra esistenza. Abbiamo bisogno di salvezza in questo momento storico durante il quale ci sentiamo immersi in una crisi di valori senza precedenti che tutti ci divora e disorienta.

Ora parli a noi, perché vuoi aiutarci a credere che la morte non tiene prigioniera una vita, che il suo potere si piega alla potenza di una giustizia che risponde all’ingiustizia, che è la morte a morire per una vita più grande: stavi parlando della tua risurrezione, e ora lo dici a noi: sarà così anche per Michelle, sarà così anche per voi. E questo è il frutto che non si vede ancora, come quando tu, Gesù, sei stato calato dalla croce e posto in una tomba, nel pianto di chi ti amava. Anche il sole si era oscurato, la creazione piangeva il suo lutto come ora tutti noi piangiamo questa morte. Rimaneva solo il tuo corpo morto.

Ma poi, per te arrivò il mattino in cui quella grande e pesante pietra che sigillava il tuo sepolcro venne spostata, e non sarebbe stato possibile, ma mani invisibili la sollevarono. Quella pietra assomiglia a tutto quello che oggi ci fa pensare soltanto a una fine senza ritorno, che ci fa sentire insostenibile l’assenza di Michelle, offesa e trafitta la sua bellezza, i suoi sogni dissolti, interrotti i suoi progetti, soffocato il respiro della sua giovinezza.

Possiamo aiutarci a sperare e a credere che quella pietra com’è stata tolta dalla tua tomba verrà tolta dai nostri cuori e impareremo a riconoscerti vivo e insieme a te anche Michelle?
Vorremmo dirlo subito che Michelle non è morta, ma vive. Ma ora noi stiamo di fronte al suo corpo morto, straziato. Questo suo corpo porta i segni del male che l’ha ucciso. E tu Gesù non smettere di raccontare questa parabola che parla di te e di Michelle finché riusciremo a crederci che il frutto verrà, che questa morte non sarà vana. Che da qui, proprio da questa bara sapremo ripartire, sapremo rialzarci, sapremo vivere da risorti camminando in una vita nuova. Oggi, davanti alla bara di Michelle sentiamo il tuo invito a prenderci cura della vita e a rialzarci. Si! È proprio questo che farebbe Gesù: ci aiuterebbe a rialzarci! Direbbe a tutti noi: «rialzatevi imparando a custodire la vita perché è preziosa». Lo direbbe ai ragazzi: «custodite la vita; una volta per tutte dite di no alle droghe, ai crack, alle sostanze. Custodite la vita perché voi siete preziosi». Non smettere Signore di sussurrare ai giovani quanto è importante che si prendano cura della loro vita; che non facciano le cose perché le fanno tutti, che non sprechino la vita dietro mode omicide, che abbiano il coraggio di dire di no agli spacciatori di morte, che voltino le spalle a chi li considera merce di scambio, a chi li svende per un mucchio di denari, a chi li confonde dicendo che sballo è felicità mentre è solo un terribile baratro che inghiotte corpi e coscienze. Lo direbbe a noi adulti: «custodite i ragazzi che non sono solo il futuro ma sono il presente di ogni società, custodite i loro sogni, la loro bellezza, la loro generosità. Lo direbbe ai genitori: custodite i vostri figli. Accompagnateli nella difficile sfida educativa». Lo direbbe alla chiesa: «custodite i giovani, andateli a cercare dove vivono, dove si divertono, dove passano il tempo. Non li aspettate in chiesa, uscite, cercateli, state con loro, amateli». Lo direbbe ai politici: «custodite i giovani creando per loro opportunità di sviluppo integrale, prospettive vere di impegno e di lavoro, progetti di società in cui loro siano davvero protagonisti». I giovani vi chiedono centri di socializzazione tutti per loro, ambienti più sicuri, luoghi più accoglienti, L’appello di Gesù sarebbe soprattutto rivolto in questa circostanza alle agenzie educative: «custodite i ragazzi, non stancatevi di accompagnarli nel processo di maturazione umana, per favore parlate dei Valori! Solidarietà, giustizia, bene comune, rispetto della vita, rispetto del creato… testimoniandoli voi per primi».

Lo ripetiamo nella preghiera del Padre nostro e te lo ripetiamo oggi con forza: liberaci dal male. Signore, anche tu hai chiesto al Padre di essere liberato dal male quando avvertivi che la tua ora si avvicinava e quella parabola si stava realizzando. E forse, come noi, avrai avuto il pensiero che sarebbe stata solo la morte a vincere, e con lei il male che l’avrebbe provocata. Ma poi, avrai chiuso gli occhi, entrando nel buio del mistero per tenerci anche così la mano, compagno delle nostre notti oscure, e sostenerci a sperare. La speranza che questo frutto possa vedersi ed essere colto.
E in questa nostra ora oscura, quale può essere il frutto per cui sperare?

Quello che è successo parla di un mondo guasto, che brucia la giovinezza, che insegue illusioni, che non conosce più quanto preziosa sia una vita. Può avvenire che si banalizzi la vita così da trascinare nella banalità anche il male, che noi abbiamo il dovere di distinguere ed estirpare.

Il nostro dolore ora diventa una denuncia, ma deve tradursi anche in cambiamento. Eccolo il frutto, che questa morte non sia sprecata e che diventi il segno di una necessità, quella di cambiare insieme questo nostro mondo, perché non si arrivi mai a combinare eventi che travolgano l’esistenza, che sacrifichino la giovinezza sprecandola, che uccidano la vita. Il nostro dolore, nel suo impasto di rabbia e disperazione, deve trasformarsi in concime di speranza per una vita diversa, costruendo tutti una società dove queste cose non avvengano più, perché diventi il frutto di una vita nuova.

Insieme innalziamo la nostra preghiera in suffragio di Michelle. La ricordiamo come una ragazza solare e bella. Porteremo nel cuore il suo sorriso e la sua voglia di vita. Ma soprattutto ci impegneremo perché quanto accaduto ci renda persone migliori, amici del bene, attraverso dei “no” convinti al male in tutte le sue forme e dei “si” responsabili a tutto ciò che rende la vita più bella.

Signore Gesù, aiutaci. Non fare mancare la pace ai genitori di Michelle, alla sua famiglia, al suo fidanzato, ai suoi tanti amici di Primavalle, e a tutti noi. Aiutaci a rialzarci, a credere nella risurrezione, a portare amore in ciò che facciamo, ad essere sempre strumenti di vita e mai di morte. Addio Michelle, A Dio ti affidiamo. Oggi e sempre. Amen

5 luglio 2023

Il film su Francesca Cabrini a San Tommaso Moro

Sarà proiettato venerdì 8 giugno, alle ore 18.30, nella parrocchia di San Tommaso Moro (via dei Marrucini, 1 – zona San Lorenzo) il film-documentario “Frances Xavier Cabrini: the people’s saint”, in italiano con parti in inglese sottotitolate. Seguirà un incontro monsignor Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes, e Lucia Mauro, regista e autrice del film. Modera Umberto Mucci, fondatore di “We the italians”.

Il film ricostruisce con scene girate e interviste la vicenda della patrona degli immigrati e del personale ospedaliero, Francesca Cabrini, nata nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano, in Italia, e morta nel 1917 a Chicago, Illinois. «Una persona – ha dichiarato la regista – di grande umanità che aiutò i bambini, i poveri, i malati e gli immigrati adattandosi alla vita in una nuova terra. Fondò le Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, e fu la prima cittadina naturalizzata degli Stati Uniti ad essere canonizzata santa, nel 1946. La sua eredità è globale e rimane rilevante anche per i nostri tempi».

30 maggio 2018

Il figlio dell’autista di Moro: così ho vinto dolore e rabbia

Papa Francesco, nel corso della liturgia penitenziale di ieri nella Basilica di San Pietro, si è inginocchiato al confessionale per farsi confessare da un semplice sacerdote. Dopo aver ricevuto il sacramento della penitenza, papa Francesco ha rivestito lui stesso il ruolo di confessore e si è prestato ad amministrare il sacramento della penitenza ascoltando le confessioni di alcuni fedeli presenti alla celebrazione in Vaticano.

 

Il Festival Organistico al Pantheon

Peter Van De Velde e Anastasia Staroselska

Prende il via il 6 settembre il Festival Organistico Internazionale del Pantheon, giunto alla IV edizione. Sei concerti con organisti di fama internazionale, talvolta accompagnati da musicisti e cantanti, si terranno ogni venerdì, dal 6 settembre fino all’11 ottobre, nella basilica di Santa Maria ad Martyres. I concerti avranno inizio alle ore 17.30 e saranno tutti a ingresso libero.

Il primo vedrà esibirsi il duo belga composto da Peter Van De Velde e Anastasia Staroselska; il 13 settembre sarà il turno di Fredrik Magle, danese; mentre venerdì 20 del polacco Michael Szostak. Venerdì 27 settembre è in programma il concerto del tedesco Markus Kaufmann; sempre dalla Germania viene il duo composto da Olivier Schmidt e Cornelia Schunemann, che sarà protagonista il 4 ottobre. L’11 ottobre, infine, la conclusione sarà affidata a Cristina Struta, dalla Romania.

21 agosto 2024

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