11 Maggio 2025

I documenti per il cammino sinodale diocesano

Il cammino sinodale nella nostra diocesi è partito già da lunedì, con gli incontri del cardinale vicario Angelo De Donatis nei diversi settori, proprio il giorno successivo alla Messa di apertura celebrata da Papa Francesco. E adesso inizia in tutte le comunità parrocchiali. Per portarlo avanti al meglio, sono a disposizione diversi documenti della Cei e indicazioni della diocesi stessa. Inoltre, proseguirà anche quest’anno la formazione per le équipe pastorali, che sarà parte integrante del cammino sinodale: il primo appuntamento è in programma per sabato 6 novembre, dalle 10 alle 11, sul canale Nsl e sulla pagina Facebook della diocesi. Sui social e sul sito diocesano saranno disponibili a breve anche due video dedicati al tema.

«Il cammino sinodale punta a creare lo “spazio” in cui emerga la voce dello Spirito Santo e non la nostra voce – si legge nelle Indicazioni preparate dalla diocesi di Roma –. La voce dello Spirito risuona attraverso l’ascolto della Parola di Dio e attraverso l’ascolto dei fratelli, quando la comunità cristiana si riunisce e compie un discernimento comunitario su ciò che vive, su ciò che ascolta, sulla storia umana che abita». Ma affinché questo si realizzi, sono necessarie due condizioni: «il Popolo di Dio si riunisce per ascoltare la sua Parola che illumina la vita» e «la Chiesa diventa sempre più un luogo di incontro cordiale e di accoglienza reciproca in cui possono nascere fiducia ed amicizia».

Alle comunità parrocchiali viene quindi proposto un cammino sulle Beatitudini: si tratta di un itinerario spirituale di otto incontri (uno per beatitudine) che sarà il “luogo” in cui avviene anche la consultazione sinodale: lì si affrontano l’interrogativo fondamentale e le domande che lo articolano, suddivise in dieci temi. In concreto, quindi, si legge nelle Indicazioni, «gli incontri sinodali quindi, assembleari o di gruppo, partiranno sempre dall’ascolto della Parola delle Beatitudini e verranno custoditi dal clima creato da questo ascolto».

A livello diocesano, viene inoltre costituita una équipe diocesana, come previsto dal vademecum del Sinodo dei Vescovi, guidata da due referenti: la sua funzione consiste nel coordinare il cammino sinodale in sinergia con il cardinale vicario e il consiglio episcopale. Mentre in parrocchia, «bisognerà prima di tutto vedersi con l’équipe pastorale parrocchiale. Una domenica di fine ottobre e di inizio novembre – è il suggerimento – può essere l’occasione per proporre a tutti il cammino sinodale: durante l’omelia o al termine della celebrazione si spiega il senso del percorso sinodale, si inseriscono delle specifiche intenzioni nella preghiera dei fedeli, si distribuisce il Messaggio della Cei all’uscita dalla celebrazione, si diffonde tra i parrocchiani e nei gruppi degli operatori pastorali il video e lo si mette nel sito della parrocchia».

Ma nell’arco dell’anno «è importante trovare occasioni di incontro con chi non partecipa alla vita della comunità – è la conclusione –, o perché cristiano non praticante o perché credente di altre religioni o perché non credente. Il farsi vicini a queste persone, il dialogo, il prendere sul serio il loro punto di vista (anche quando è critico verso la fede o la Chiesa), testimonia il coraggio di una comunità cristiana capace di “prendere l’iniziativa”, di accogliere e coinvolgersi, di mettersi in discussione».

L’intervento integrale del cardinale De Donatis

Udienza di Papa Francesco alla diocesi del 18 settembre

Lettera della Cei ai presbiteri e agli operatori pastorali

Lettera della Cei agli uomini e alle donne di buona volontà

Indicazioni operative per il cammino sinodale

Scheda delle Beatitudini con Questionario Sinodale

Suggerimenti liturgici per l’apertura del cammino sinodale

15 ottobre 2021

I dieci anni dell’Ordo Viduarum. La lettera del cardinale De Donatis

Foto Diocesi di Roma / Gennari

«Sono grato al Signore per voi, per questo decennale dell’Ordo Viduarum, primizia di un cammino che spero possa crescere ancor di più nella consapevolezza che, in ogni stato di vita, si può servire il Signore consacrando a lui la propria vita». Lo scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis, nella lettera indirizzata alle vedove consacrate nel decimo anniversario di istituzione dell’Ordo Viduarum nella diocesi di Roma. Un importante anniversario che è stato celebrato con la Messa, oggi 8 dicembre alle 10.30, presieduta dal vescovo Guerino Di Tora nella basilica di San Giovanni in Laterano. Il messaggio del cardinale è stato letto durante la celebrazione.

«Nel vostro cuore di donne – sono le parole del porporato – c’è tanta esperienza di vita, di spose, di mamme, di nonne; c’è sicuramente il dolore per la perdita del vostro sposo, ci sono le emozioni e i sentimenti di chi ha sperimentato il lutto. Vivendo e riscoprendo la fede è poi entrato in voi il desiderio di un Amore sempre più grande, capace di trasformare la croce dolorosa in croce gloriosa, la morte in vita e così l’esperienza della morte di vostro marito vi ha portato ad essere testimoni di resurrezione, trovando lo Sposo in Cristo Signore, nel quale si rivelano tutti i volti delle persone che amiamo e ameremo per sempre».

Il cardinale De Donatis paragona poi le vedove consacrate ai discepoli di Emmaus, icona di questo secondo anno del cammino sinodale. Anche loro sono infatti «passati da un’esperienza di morte alla bellezza della vita, accorgendosi che era proprio il Signore a stare loro accanto nei passi fatti nel dolore; è Lui che aveva scaldato il loro cuore con l’annuncio della Parola e si era rivelato nello spezzare il Pane».

L’auspicio è allora che anche quante hanno scelto l’Ordo Viduarum sappiano sempre riconoscere il Signore «nella lettura orante della Parola di Dio e nell’Eucaristia celebrata e adorata, perché il servizio della preghiera e della carità, vissute all’interno delle vostre comunità e della Chiesa, abbia sempre il profumo dell’umiltà e della gratuità». Infine, l’affidamento a Maria Immacolata, «l’umile serve che ha detto il suo “Eccomi” rendendosi disponibile ad accogliere il Verbo fatto carne – conclude il cardinale vicario –: lei vi aiuti a fare sempre ciò che il Signore vi dirà. Anche per voi la festa di nozze non è terminata, il vino non è esaurito. C’è un vino nuovo, un vino buono, un vino migliore, che dà pienezza di grazia in questo tempo della vostra esistenza».

Il testo integrale della lettera del cardinale

7 dicembre 2023

I delegati nelle parrocchie, riflessione e festa

Foto Gennari/diocesidiroma

Dal Vaticano alle periferie di Roma. Nello spirito della Chiesa “in uscita” e del cammino sinodale, l’ascolto e il racconto delle famiglie che si sono date appuntamento nella Capitale per il X Incontro mondiale delle famiglie si è spostato dall’Aula Paolo VI alle prefetture diocesane. Quindici le parrocchie che ieri sera, 24 giugno, hanno ospitato gruppi di delegati per momenti di confronto e di convivialità.

Circa 80 le persone che si sono ritrovate nella parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio, a Torre Spaccata, periferia est, appartenente alla XVI prefettura. Accolti dal parroco don Stefano Cascio i delegati provenienti da Francia, Spagna, Honduras, Mali, ma anche da varie parti d’Italia, hanno raccontato il legame con la parrocchia di appartenenza, l’aiuto trovato nella Chiesa per superare momenti difficili, il motivo che li ha portati a Roma.

L’atmosfera è quella della festa. Poco prima dell’inizio dell’incontro in chiesa i bambini hanno giocato in giardino mentre alcuni laici sistemavano i tavoli e le sedie per la cena e i delegati commentavano i lavori del Congresso teologico pastorale. Gioele, 6 anni, si è addormentato nel primo banco della cappellina riservata all’adorazione perpetua. «È stremato dal viaggio ma è stato proprio lui che ci ha incentivati a venire a Roma» racconta la mamma Antonella. Con il marito Dario e la secondogenita Alisea di 4 anni sono partiti venerdì mattina da Palermo e resteranno a Roma fino a domenica pomeriggio. «Essere qui è una chiamata – prosegue -. Con questo invito Papa Francesco vuole sottolineare che l’amore salverà il mondo. Amore è vita e la vita nasce e cresce in famiglia».

Tra i vari interventi, quello di Gloria e Albert di Pamplona. Sposati da 18 anni, hanno due figli di 13 e 10 anni. Qualche anno fa i genitori di quattro amici della figlia più grande si sono separati e questo li ha portati a riflettere sul loro rapporto. «Per il bene dei nostri figli dovevamo rafforzare la nostra unione – hanno testimoniato -. Dovevamo lavorare per migliorare e superare quegli screzi che ci sono in tutte le famiglie. Abbiamo trovato un ciclo di catechesi di San Giovanni Paolo II che hanno aiutato noi e altre famiglie della parrocchia».

La serata è proseguita con la cena organizzata anche grazie alla collaborazione di una ventina di laici della parrocchia Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo al Quarticciolo, una delle chiese della XVI prefettura che hanno collaborato per la riuscita dell’incontro. «Questi confronti sono molto importanti – dice Egidio -. La prima cellula della società è la famiglia che però oggi è molto trascurata. Questa è l’occasione per far sentire la nostra voce».

A Santa Giovanna Antida Thouret, nel quartiere di Fonte Meravigliosa, il parroco, don Davide Lees ha organizzato il momento di preghiera, presieduto da monsignor Jesús Herrera, vescovo di Nuevo Casas Grandes, nello stato messicano di Chihuahua, da monsignor Alfonso Miranda, vescovo ausiliare di Monterrey, sempre in Messico. Molti, infatti, i latinoamericani tra i circa 150 delegati presenti, provenienti in particolare da Cile, Colombia, Costa Rica, Argentina, Messico, Cuba. Presenti anche gruppi da Polonia e Ucraina.

«Siamo grati di essere qui, questi incontri ci arricchiscono e ci aiutano a creare armonia all’interno delle nostre famiglie e con gli altri», ha spiegato monsignor Herrera nel salutare i fedeli. «Pregare e poi cenare insieme non significa solo condividere del cibo, ma simboleggia la condivisione dei cuori», ha aggiunto monsignor Miranda. Proprio della condivisione ha parlato don Lees: «Mettiamo in pratica la Scrittura e rendiamo partecipi gli altri delle nostre vite, debolezze, paure, ma anche idee, proposte e dei nostri cammini».

Un’accoglienza particolare è stata riservata alle famiglie ucraine, con il canto iniziale “Shalom” per la pace. «La situazione è drammatica e la guerra ha devastato tutto: vite, case, economia e anche il lavoro di anni che avevamo fatto con la pastorale familiare» spiegano Marta Palojtay e Pavle Popovych, provenienti dall’ovest del Paese. «Essere a Roma però ci dà una boccata d’ossigeno e di speranza che tutto possa riprendere normalmente come prima, in particolare ciò che facevamo con le coppie prima e dopo il matrimonio, perché molti sentono il bisogno di essere aiutati anche dopo essersi sposati».

(Hanno collaborato Roberta Pumpo e Salvatore Tropea)

25 giugno 2022

I corsi DuePassInsieme per avvicinare i giovani lontani dalla fede

Come avvicinare i giovani che non mettono piede in chiesa nei loro ambienti di riferimento? In che modo utilizzare risorse già presenti in parrocchia e proporre loro questo servizio? Provano a rispondere a questi e ad altri interrogativi i corsi di formazione DuePassInsieme, organizzati dall’associazione di volontariato FuoriDellaPorta onlus di don Giovanni Carpentieri. Il primo, pensato per sacerdoti, religiose, religiosi e diaconi, è in programma venerdì 6 marzo dalle 10 alle 13 al Pontificio Seminario Romano Maggiore; mentre il secondo, per i giovani delle parrocchie o membri di gruppi ecclesiali, si terrà il giorno successivo, sabato 7 marzo, dalle 10 alle 16 in via Alessandro Viviani, 10 (fermata linea A Lucio Sestio).

«Tantissimi ragazzi sfuggono ai nostri circuiti parrocchiali – è il grido d’allarme di don Carpentieri – come sfuggono a se stessi, alla scuola, alla famiglia, al lavoro, al volontariato, ai servizi sociali, alla legge, al confronto. Non c’è bisogno di particolari doti se vogliamo abitare e prendere in carico il disagio giovanile. Si può fare, perché persone normalissime lo stanno già facendo». Da alcuni anni, ricorda infatti il sacerdote, in diocesi è presente il progetto “Ospedale da campo per i giovani”, che «si occupa di realtà giovanili in difficoltà e con varie dipendenze».

19 febbraio 2020

I corsi di formazione missionaria

Sei incontri per prepararsi a un viaggio missionario. Ecco la proposta del Centro missionario diocesano, che organizza un corso di formazione missionaria a partire da gennaio. «L’invito a partecipare – spiegano dal Centro diocesano – è rivolto non solo ai gruppi parrocchiali missionari che, insieme ai religiosi e alle religiose costituiscono la piattaforma fondamentale della formazione missionaria, ma anche a chiunque desideri avvicinarsi a questa realtà e che voglia percorrere un itinerario di approfondimento sugli aspetti e le peculiarità della “missio ad gentes”».

Il percorso formativo «è volto ad educare la mente e il cuore alla dimensione missionaria – proseguono gli organizzatori – attraverso momenti di ascolto, confronto e testimonianza». Al termine del percorso ci sarà anche la possibilità, per quanti lo desiderano, di partecipare a viaggi missionari.

Gli incontri, con cadenza mensile, si terranno di sabato dalle 9.30 alle 12.30 al Pontificio Seminario Romano Maggiore. Il primo, in programma il 21 gennaio, vedrà la partecipazione di padre Giulio Albanese. A febbraio interverrà invece padre Michele Sardella su “Teologia della missione”; a marzo Marinella Perroni su “Bibbia e missione”; ad aprile sarà la volta di Jean- Léonard Touadi che parlerà di “Cooperazione e missione”; a maggio di nuovo padre Albanese su “Comunicazione e missione”. La conclusione a giugno su “Spiritualità e missione” con padre David Glenday.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni: cmdroma@diocesidiroma.it; 06/6988.6443

20 dicembre 2022

I corsi dell’Ufficio liturgico

Parte oggi, lunedì 24 ottobre, il primo corso per i nuovi ministri straordinari della Comunione, che verrà poi replicato a partire dal primo febbraio, organizzato dall’Ufficio liturgico del Vicariato. A ospitare le lezioni – dalle 19 alle 20.30 per consentire un’ampia partecipazione – sarà la parrocchia di San Giovanni Bosco (viale dei Salesiani, 7). Per partecipare è necessario portare il modulo di richiesta del parroco; chi non potrà frequentare uno o più incontri potrà recuperarli nell’altro corso.

Mentre inizia giovedì il corso di liturgia per la pastorale, promosso in collaborazione con il Pontificio Istituto Liturgico, con lezioni sia in presenza che on line, della durata di tre anni. È rivolto in particolare ai candidati al diaconato e ai ministeri istituiti, ai consacrati, ai ministri straordinari della Comunione, a quanti esercitano un ministero di fatto e ai fedeli che vogliono approfondire la liturgia.

24 ottobre 2022

I cento anni della parrocchia di Cristo Re

Il 18 maggio 1920 nasceva san Giovanni Paolo II e veniva posta la prima pietra per l’edificazione della parrocchia del Sacro Cuore di Cristo Re, al quartiere Della Vittoria. Sessanta anni dopo, la comunità di viale Mazzini festeggiava l’importante anniversario e insieme il compleanno del Papa polacco, che proprio quel giorno era andato a visitarla. Sono passati altri quarant’anni, e la parrocchia si prepara a compiere cento anni, il primo secolo di vita.

«Per l’occasione sarebbe dovuto venire il cardinale Angelo De Donatis, era già tutto organizzato – racconta il parroco padre Albino Marinolli – ma naturalmente la pandemia ci ha costretto a cambiare i programmi; sposteremo tutto a quando si potrà, anche l’anno prossimo». Intanto il sacerdote dehoniano gioisce della possibilità di celebrare la Messa all’interno della chiesa progettata da Marcello Piacentini proprio il 18 maggio: «Per ora stiamo distanziando i banchi e facendo grandi pulizie – dice – ma aspettiamo anche l’intervento del Comune per la sanificazione più approfondita». Per il centenario sono stati preparati anche alcuni video disponibili sul sito internet parrocchiale: http://www.cristoreroma.it/.

11 maggio 2020

I Cenacoli teologici a San Vitale al Quirinale

«Un itinerario alla luce della Parola di Dio e del magistero di Papa Francesco per praticare l’indicazione conciliare di leggere tutto “sub luce Evangelii”: Dio, la sua rivelazione, la sua salvezza in Cristo, ma anche la giustizia, la solidarietà, la pace, l’economia, il diritto, l’ecologia, la politica ma soprattutto il grande tema dell’amore». Don Elio Lops, parroco di San Vitale al Quirinale, illustra così i Cenacoli Teologici, che si tengono presso la parrocchia di via Nazionale e sono guidati da monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia Accademia di Teologia. Il prossimo appuntamento è per il 7 novembre alle ore 19.

3 novembre 2023

I campi estivi con la Pastorale giovanile

Giornate di attività, camminate, preghiera per ritornare all’essenziale delle relazioni attraverso gli elementi del creato. Saranno così i campi diocesani “Solo cose belle”, promossi dal Servizio di pastorale giovanile per i ragazzi delle medie e delle superiori nel mese di luglio.

In particolare, la proposta per i ragazzi più grandi è in programma dal 4 all’8 luglio all’Oasi Divin Maestro di Camaldoli (Arezzo); avrà un costo di 130 euro a persona. Dall’11 al 13 luglio si terrà invece il campo per ragazzi delle medie a Madonna delle Rocche, a Rocca di Mezzo (L’Aquila), e avrà un costo di 90 euro a persona.

Per informazioni: pastoralegiovanile@diocesidiroma.it

29 marzo 2022

I campi associativi dell’Azione cattolica

Il vescovo Reina

Circa 250 partecipanti, tre giorni di durata e tre parole chiave: appartenenza, cura, relazioni. Questi gli ingredienti della tre giorni associativa dell’Azione cattolica diocesana, che si terrà dal 22 al 24 settembre al Monastero di San Vincenzo di Bassano Romano. Nello stesso luogo si terranno, in pratica, due campi diversi, quello per i giovani e quello per gli adulti, che avranno in comune alcuni momenti di preghiera e le riflessioni conclusive con il vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma.

“A sky full of stars” è il tema del campo per giovani, giovanissimi, educatori Acr ed educatori giovani. «“A Sky full of stars” siamo tutti noi, giovanissimi e giovani di Ac – spiegano dall’associazione –. Un cielo pieno di stelle e di sogni. Di passioni, di capacità, di competenze. Di vita vissuta e posti impressi nella mente. Siamo noi. Siamo i tanti desideri che ci portiamo dentro e il grande desiderio che siamo noi stessi. Un cielo pieno di stelle sono anche i bambini, i ragazzi, e i giovani che sono nei gruppi Acr e del Settore Giovani che molti di noi curano e seguono come educatori e responsabili. Ma il cielo non esiste solo per chi, come noi, riesce a vedere le stelle. Il cielo esiste anche per chi fa fatica, e a volte a fare fatica siamo proprio noi. Ma la nostra parrocchia, la Chiesa, l’Ac tutta, il nostro quartiere, la città che viviamo, il Paese intero ha più che mai bisogno di giovani che accendano luci, di giovani che accendano stelle».

Il campo prenderà il via alle 18 di venerdì con l’accoglienza e prevede una prima serata di attività a partire dalle 21, subito dopo la cena insieme. Il sabato, poi, meditazione sul brano dell’anno, “Chi ha toccato le mie vesti?” (Mc 5, 21-43); quindi un momento di deserto personale e ancora laboratori di approfondimento per giovani ed educatori. Domenica 24, alle 12, è in programma la Messa presieduta dal vescovo Reina, il pranzo comunitario e poi il confronto con il vicegerente sul tema: “L’Ac nella Chiesa e nella città di Roma”.

Al dialogo parteciperanno anche gli adulti di Ac, che come detto saranno negli stessi giorni a Bassano Romano per il loro campo. “I care 100%” è il tema scelto per l’iniziativa, dove il verbo inglese che vuol dire “occuparsi, prendersi cura”, viene utilizzato come acronimo di cura, appartenenza, relazioni, ecclesialità. Molti gli ospiti che porteranno la propria testimonianza durante la tre giorni: dall’agronomo Anna Vagnozzi all’imprenditore Bruno Cucinelli, dal teologo don Sergio Massironi (del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale) al direttore della Caritas di Roma Giustino Trincia. Nella mattinata di domenica, per il gruppo degli adulti, è prevista anche un’uscita nella vicina Sutri, con visita e preghiera sulla tomba di David Sassoli e visita al parco archeologico, con il mitreo e l’anfiteatro.

21 settembre 2023

I beati coniugi Beltrame Quattrocchi saranno i patroni: una storia di santità familiare

I beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi

I beati Luigi e Maria Beltrame saranno i patroni del X Incontro mondiale delle famiglie. Ad annunciarlo, il cardinale vicario Angelo De Donatis con una lettera alle famiglie, diffusa durante la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina (martedì 31 maggio 2022) nella Sala Stampa vaticana.

Si tratta della «prima coppia di sposi a essere beatificata dalla Chiesa cattolica, il 21 ottobre del 2011 da san Giovanni Paolo II – ricordano Gigi De Palo e Annachiara Gambini, intervenuti nella mattinata di oggi come rappresentanti della Pastorale familiare della diocesi di Roma –, alla presenza di tre dei loro quattro figli. Il loro impegno non si esaurì semplicemente nell’accogliere e nell’educare i figli. Furono dediti al servizio e al Bene Comune fin dall’inizio del loro matrimonio. Di fatto iniziarono la pastorale familiare a Roma, proponendo incontri e accompagnamento per fidanzati e sposi. Il loro esempio è una chiamata a quella santità normale, alla “classe media della santità”, come direbbe Papa Francesco. Quella delle famiglie».

Una storia senz’altro da riscoprire, quella della famiglia Beltrame Quattrocchi. Luigi e Maria si conobbero a Roma e qui si sposarono, nella basilica di Santa Maria Maggiore. A Roma si stabilirono, nella casa di via Depretis, ed ebbero quattro figli: Filippo divenne monaco benedettino con il nome di don Tarcisio; Stefania, detta Fanny, entrò al Monastero delle Benedettine del Santissimo Sacramento di Milano e prese il nome di suor Cecilia; Cesare, che invece si fece padre trappista ed è conosciuto come padre Paolino; infine Enrichetta, l’ultimogenita, laica consacrata, fu dichiarata Venerabile da Papa Francesco il 30 agosto del 2021.

Il cardinale De Donatis ci ricorda come «la vicenda dell’intera famiglia ci appare oggi come un’autentica, credibile e attuale testimonianza di amore coniugale». I due coniugi furono terziari francescani, molto attivi nello scoutismo con l’Asci (Associazione scoutistica italiana), barellieri con l’Unitalsi, impegnati nell’Azione cattolica. Luigi lavorava come avvocato dello Stato, Maria scriveva libri ma intanto trovavano il tempo di partecipare ogni giorno alla Messa. Una famiglia che incarna appieno il tema che Papa Francesco ha voluto per questo X Incontro mondiale delle famiglie: “L’amore familiare, vocazione e via di santità”.

31 maggio 2022

I battesimi dei catecumeni a San Giovanni in Laterano

Claudia, Ivone, Luigi Francesco, Shkelzen, Robin, Michael. Sono i sei catecumeni che verranno battezzati dal cardinale vicario Angelo De Donatis, lunedì 29 giugno alle ore 10.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano. Tutti appartengono a comunità internazionali presenti a Roma.

«È un chiaro segno di quella unità che la Chiesa di Roma, madre di tutte le Chiese, instaura con le chiese di tutto il mondo», riflette suor Pina Ester De Prisco, responsabile diocesana del catecumenato. «La scelta della data per i battesimi – spiega – oltre ad essere una data “obbligata” per il fermo dell’emergenza Covid-19, è stata dettata anche dal significato peculiare della vocazione della nostra città di Roma, fecondata dal sangue dei capi della Chiesa: i santi Pietro e Paolo. Ecco allora che la scelta di battezzare questi sei catecumeni appartenenti alle comunità internazionali in questa data si pone pienamente nel corso di questa solennità e ne rispecchia l’identità. Due uomini, Pietro e Paolo, che come questi sei catecumeni sono arrivati da lontano – conclude – e a Roma hanno ricevuto il battesimo di sangue, mentre questi catecumeni riceveranno il battesimo che li porterà dalla morte alla vita».

I sei catecumeni arrivano dall’America Latina, dall’Albania, dal Ghana, dal Madagascar. Ciascuno risponderà alle domande del cardinale nella propria lingua di origine. Alcuni indosseranno anche abiti tradizionali del loro Paese. Storie di vita diverse, ma la scelta comune di ricevere i sacramenti. Una catecumena avrà come padrino suo fratello che due anni fa è stato battezzato in san Pietro da Papa Francesco.

26 giugno 2020

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