Celebra la Messa nella parrocchia di santa Caterina da Siena in occasione del 50° anniversario della erezione.
Presso la casa di accoglienza Foyer de Charité a Ronciglione incontra i Vescovi Ausiliari, i Direttori, gli Incaricati, i Vice Direttori e i Responsabili di Sezione degli Uffici del Vicariato.
Presso la casa di accoglienza Foyer de Charité a Ronciglione incontra i Vescovi Ausiliari, i Direttori, gli Incaricati, i Vice Direttori e i Responsabili di Sezione degli Uffici del Vicariato.
Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale
Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale.
InformaSaluteSuStrada, torna l’iniziativa di Caritas, Banco della Salute e Asl Roma 1
Torna l’iniziativa InformaSaluteSuStrada al Nuovo Mercato Esquilino promossa dall’Area Sanitaria della Caritas di Roma in collaborazione con il Banco della Salute e la Asl Roma 1. Dopo il lungo periodo di stop forzato per la pandemia, venerdì 28 maggio è ripresa l’attività settimanale con anche il Camper Sanitario del progetto ICARE.
Dal 2013, infatti, la Caritas svolge attività di promozione della salute transculturale con una postazione fissa dedicata all’offerta attiva di orientamento socio-sanitario, educazione sanitaria inerente malattie cardiovascolari e diabete e facilitazione nell’accesso agli screening regionali per persone italiane e straniere in condizione di fragilità.
Dopo la pausa causata dalla pandemia da coronavirus, il Banco della Salute riprogramma le sue attività proponendo una giornata speciale in collaborazione con il progetto ICARE. Il Camper Sanitario utilizzato nell’iniziativa, acquistato grazie al contributo europeo del Progetto ICARE, ha distribuito materiale informativo di orientamento ai servizi, sul covid, sul progetto ICARE e sui servizi di assistenza e malattie. Si tratta di un veicolo equipaggiato ad ambulatorio medico, utile proprio ad offrire assistenza sanitaria alle comunità con maggiori bisogni di salute e più difficoltà ad accedere ai servizi sanitari.
La sinergia tra pubblico e privato sociale, sottolineano dalla Caritas, si conferma essere la metodologia privilegiata per efficaci iniziative di promozione della salute, senza nessuna esclusione.
30 maggio 2021
Alla Chiesa degli Artisti per il Corpus Domini l’opera sull’Ultima Cena di Leonardo
“L’Ultima Cena” di Leonardo da Vinci prende vita e diventa un cortometraggio della durata di 9 minuti. Succede grazie a “The last supper. The living tableau” del regista e creatore Armondo Linus Acosta, che per realizzarlo ha riunito tre maestri della cinematografia mondiale, ciascuno vincitore di tre premi Oscar: il direttore della fotografia Vittorio Storaro, lo scenografo Dante Ferretti e la decoratrice del set Francesca Lo Schiavo. Potrà essere ammirato in una cornice speciale, in occasione del Corpus Domini: venerdì 4 (dalle 17 alle 22), sabato 5 e domenica 6 giugno (dalle ore 12 alle 22 sia il sabato che la domenica) verrà infatti proiettato all’interno della volta della basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, che verrà oscurata in modo da mostrare al meglio l’installazione. L’iniziativa ha il patrocinio del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, dell’Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, del Ministero per i Beni e le Attività culturali, del Comune di Roma e della Fondazione Film Commission di Roma e del Lazio.
«Quest’anno – spiega il rettore della basilica monsignor Walter Insero – per il Corpus Domini non si sono potute organizzare le tradizionali processioni per il centro di Roma, così si è pensato a un momento meditativo e un invito alla preghiera. Partendo dal capolavoro di Leonardo, reinterpretato in chiave cinematografica, saremo aiutati a contemplare il mistero dell’Eucarestia nella solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo».
Le note dello Stabat Mater di Rossini accolgono il visitatore, che si trova immerso in un paesaggio debolmente illuminato. Pian piano entra nella scena ed ecco che si vedono gli apostoli, da soli, già seduti a tavola; quindi Gesù, al centro, che benedice il pane e il vino e annuncia il tradimento da parte di uno di loro. Il tutto è ripreso lentamente, con grande attenzione alle luci e ai dettagli. «Ho filmato “The Living Tableau” intenzionalmente al rallentatore estremo poiché non considero questo lavoro un film in sé, ma appunto un “tableau”. Un pezzo minuziosamente accurato in cui hai l’opportunità di meditare sui dettagli divini di questo straordinario capolavoro mistico di Leonardo da Vinci», spiega Acosta. «Leonardo mette Gesù al centro della scena perché in questo modo vuole dire: Gesù è Dio che diventa uomo, e quest’uomo è comunque il centro del mondo, il centro dell’universo», aggiunge Vittorio Storaro.
Tutti i particolari del dipinto – datato 1494-1498 e realizzato nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano – sono stati ricostruiti fedelmente. Per i costumi, sono stati realizzati calchi di gesso di supporto, in modo che gli attori che interpretano gli apostoli potessero mantenere con più facilità le posizioni immaginate da Leonardo. Nessuno di loro è un professionista: si tratta di persone che lavoravano sul set e che sono stati notati da Acosta per la somiglianza con i personaggi dipinti da Leonardo. Un apostolo, Taddeo, è impersonato dallo stesso regista: «Ho fatto come Alfred Hitchcock!», scherza il cineasta americano, originario della Pennsylvania.
«Come il carrello di Vittorio Storaro che arriva proprio dentro il set, noi facciamo la stessa cosa – osserva Francesca Lo Schiavo –: andiamo dentro il quadro, dentro l’anima degli apostoli e assistiamo al miracolo di Gesù. Io credo che questo interessi tutto il mondo. Mi ha molto toccato l’idea di partecipare a questa operazione, a questa realizzazione». Entusiasta del progetto anche Dante Ferretti: «Tutto è nato da quando Armondo mi ha chiamato a Roma e mi ha proposto di ricostruire l’Ultima Cena di Leonardo – spiega –. Dovevamo far diventare viva la pittura, con personaggi veri, che si muovono. Mi è sembrato molto interessante e ho detto subito di sì». (Giulia Rocchi)
30 maggio 2021
Celebra la Messa nella rettoria della Santissima Trinità al Monte Pincio
Celebra la Messa nella rettoria della Santissima Trinità al Monte Pincio.
Celebra la Messa all’Almo Collegio Capranica in occasione dell’Ammissione agli Ordini Sacri
Celebra la Messa all’Almo Collegio Capranica in occasione dell’Ammissione agli Ordini Sacri.
In Vicariato presiede il Consiglio di Presidenza dell’Opera romana pellegrinaggi
In Vicariato presiede il Consiglio di Presidenza dell’Opera romana pellegrinaggi.
Sant’Andrea delle Fratte e il Santuario Madonna del miracolo
a cura delle Missionarie della Divina Rivelazione
A pochi passi da Piazza di Spagna, sorge la Chiesa di sant’Andrea delle Fratte. Sulla destra è fiancheggiata da una via, stretta e ripida, via Capo le Case, da dove è possibile vedere lo spettacolo del campanile “ballerino”. Si tratta dello splendido campanile del Borromini che oscilla tutto, ogni qual volta, suonano le campane.
Sul finire del XII secolo, la zona si presentava selvaggia e solitaria, vi era un modesto oratorio denominato Sant’Andrea infra hortos, che fu sede nazionale degli scozzesi fino al 1585, quando venne concessa da Sisto V ai Frati Minimi di San Francesco di Paola, che da allora fino ad oggi, con tanta dedizione si prendono cura del santuario. La chiesa era in rovina e i religiosi nel 1604, si rivolsero all’architetto Gaspare Guerra per la realizzazione di una nuova chiesa. Nel 1653, i lavori vennero affidati al Borromini, a cui si deve il disegno dell’abside, del tamburo della cupola e del campanile “ballerino”, ornato di cariatidi in veste di angeli, di torce fiammeggianti e gigantesche decorazioni a forma di spirale. La chiesa è a croce latina con un’unica navata e presenta tre cappelle per lato.
Nell’abside sono presenti tre grandissimi quadri con le storie del martirio di Sant’Andrea, che muore crocifisso sulla croce c.d. “decussata”. Ai lati dell’abside, si trovano i due Angeli che Gian Lorenzo Bernini realizzò per Ponte Sant’Angelo nel 1667; l’Angelo con la “corona di spine” e l’Angelo con il “cartiglio”. Papa Clemente IX decise di collocarli in chiesa per non lasciare che tali opere meravigliose fossero esposte alle intemperie.
Il cuore della chiesa è costituito dalla terza cappella a sinistra dove, il 20 gennaio 1842, la Vergine Maria apparve al giovane e inquieto ebreo Alphonse Ratisbonne, convertendolo alla fede cattolica.
Sull’altare della cappella, figura la bella immagine mariana dipinta da Natale Carta nel maggio del 1842; essa rappresenta la Vergine così come apparve al Ratisbonne. La Vergine è rappresentata a piedi scalzi tra le nubi, il suo sguardo, dolce e malinconico, si volge verso il basso. Indossa una tunica bianca, cinta ai fianchi. I capelli sono sciolti e il capo è circondato da una corona di dodici stelle. Sulle spalle le scende un ampio manto azzurro, ha le braccia tese con raggi di luce, che escono dalle sue mani. L’iconografia dell’immagine è legata alla Medaglia Miracolosa, che Santa Caterina Labouré, delle Figlie della Carità di S. Vincenzo de’ Paoli, vide in una visione il 27 novembre 1830 a Parigi, mentre udiva una voce che le diceva: «Questi raggi sono i simboli delle grazie che Maria ottiene in favore degli uomini». Sull’arco esterno della cappella, l’iscrizione in italiano: «Qui apparve la Madonna del Miracolo – 20 gennaio 1842».
Ecco cosa avvenne quel 20 gennaio 1842: Alphonse Ratisbonne, giovane ebreo miscredente, appartenente ad una ricca famiglia di banchieri di Strasburgo, era diretto per un viaggio di piacere a Gerusalemme. Per un errore si ritrovò a Roma, dove incontrò il barone De Bussières, amico del suo odiato fratello maggiore Théodore, che non solo si era convertito al cattolicesimo, ma era perfino diventato prete. Il barone sfidò Alphonse a portare su di sé la “Medaglia miracolosa” e a recitare la preghiera del “Memorare”, il ragazzo accettò la sfida, pronto a dimostrare che quella pratica fosse una ridicola “superstizione cattolica”.
Il 20 gennaio 1842, verso mezzogiorno, Ratisbonne incontrò il De Bussières, che si stava recando presso la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte e gli chiese di accompagnarlo. Alphonse decise di entrare in chiesa incuriosito dalle bellezze artistiche. All’improvviso fu avvolto dall’oscurità, vide una luce nella cappella di san Michele Arcangelo e sull’altare vi era la Vergine, simile nella posizione all’immagine della Medaglia che gli era stata donata, gli intimava con il dito indice di inginocchiarsi. Il giovane si convertì all’istante, comprendendo alla presenza della Madonna, tutta la bellezza e l’autenticità della fede cattolica. Tante volte testimonierà riguardo alla Vergine: “Elle ne m’a rien dit, mais j’ai tout compris” (“Lei non mi ha detto nulla, ma io ho capito tutto”). Appena dieci giorni dopo, il 31 gennaio fu battezzato dal cardinale Vicario Costantino Patrizi, che pochi mesi dopo, il 3 giugno 1842, decretò la verità del miracolo. Alphonse nel 1848 divenne sacerdote e decise di lavorare con il fratello Thèdore in Terra Santa per la conversione degli ebrei al Vangelo.
A sinistra della Cappella della Madonna del miracolo, su di una colonna vi è il busto di San Massimiliano Kolbe, fondatore della Milizia dell’Immacolata e martire nel campo di concentramento di Auschwitz. La sua immagine fu collocata in questa cappella a ricordo della sua prima Santa Messa, ivi celebrata, il 29 aprile 1918, durante la quale affidò tutta la fecondità del suo ministero sacerdotale all’Immacolata.
Anche noi ci affidiamo alla Vergine Maria Immacolata, certi che dove Ella entra, ottiene il dono della conversione e della santificazione, perché ogni grazia scorre, attraverso la Sua potente intercessione, dal Cuore dolcissimo di Gesù fino a noi poveri peccatori.
28 maggio 2021
Al Sant’Anselmo un convegno di architettura liturgica
Il Pontificio Istituto Liturgico, l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di culto, l’Ufficio Liturgico Nazionale della Conferenza episcopale italiana e l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Roma organizzano un convegno internazionale di architettura liturgica, dal titolo “Edificare una casa di preghiera. La comunità celebrante e lo spazio celebrativo”. Lo scopo, spiegano i promotori, è «offrire uno spazio di formazione, dialogo e confronto sulla progettazione e l’adeguamento degli edifici di culto, partendo dal ruolo chiave del popolo di Dio, nell’azione celebrativa della quale il Padre lo rende capace in Cristo mediante lo Spirito e riscoprendo l’impostazione architettonica, iconografica, pastorale dell’aula liturgica che da esso scaturisce».
Il convegno, in programma il 9 giugno, si svolgerà in modalità mista: in presenza (fino a esaurimento posti), nella sede del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, e online. Tra i docenti architetti, artisti, teologi. A moderarli sarà padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma. «Vogliamo aiutare gli architetti a comprendere meglio le linee teologiche per la progettazione e l’adeguamento delle chiese – sottolinea padre Midili –. Il convegno è a supporto della formazione professionale. Non è pensabile progettare una chiesa senza avere chiaro il valore teologico dell’edificio sacro e di ciò che si celebra».
26 maggio 2021
8xmille, la Giornata diocesana di sensibilizzazione
Due milioni di euro per la ripartenza di 800 aziende e partite Iva; 330 mila euro a 489 famiglie per spese non prorogabili. E ancora pacchi alimentari a 21.160 famiglie che hanno chiesto aiuto; sostegno umano e materiale a 773 anziani soli, a 5 Empori della solidarietà, a 137 centri di distribuzione alimenti. Grazie ai fondi arrivati alla diocesi di Roma con l’8xmille, questo e altro si è potuto fare per aiutare le persone in difficoltà. Per questo è importante firmare l’apposito modulo all’interno della dichiarazione dei redditi, come verrà ricordato nella Giornata diocesana di sensibilizzazione, in programma domenica 30 maggio.
«Gli incaricati parrocchiali del Sovvenire saranno presenti in tutte le Messe domenicali, in più di duecento parrocchie della diocesi, per raccontare quello che si è fatto e si sta facendo a Roma grazie all’8xmille». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato del Servizio diocesano per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica: «Dobbiamo aiutare la Chiesa ad aiutare ancora di più – sottolinea –. Una firma non costa nulla ma produce molto».
Oltre agli interventi dei volontari, nelle parrocchie sarà anche affissa la locandina preparata per la Giornata: in primo piano un bambino durante il suo battesimo; sopra, in alto, la parola “Rinascere” scritta in grande, accompagnata da tre verbi in corpo più piccolo, “sperare lavorare vivere”. «Questa locandina è stata progettata e realizzata proprio per rispondere alla situazione che stiamo vivendo oggi – illustra Proietti –. C’è un grande desiderio di rinascita, di ricominciare a vivere, a lavorare, a sperare. Per dare concretezza a questo proposito, abbiamo indicato, sempre nella locandina, alcune cose che sono state fatte nella diocesi di Roma utilizzando i fondi dell’8xmille». Sono, appunto, i soldi spesi a supporto di piccole aziende in difficoltà o di famiglie che, con la crisi economica seguita alla pandemia, si sono rivolte per la prima volta ai Centri di ascolto della Caritas. «La Chiesa è stata molto vicina alla sofferenza delle famiglie», osserva ancora l’incaricato diocesano.
Ricordiamo che firmare per la destinazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica non costa nulla al contribuente; può firmare sia chi compila il modello 730 sia chi il modello CU, cioè chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi.
20 maggio 2021
La Presa di Possesso del cardinale Enrico Feroci
Il cardinale Enrico Feroci ha preso possesso della diaconia di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva ieri, 24 maggio, alle ore 12. La cerimonia, prevista inizialmente per il 4 gennaio, era stata rinviata a data da destinarsi come «misura di precauzione – aveva precisato il porporato – dovuta al fatto che» erano stati riscontrati «alcuni casi di positività al Covid-19 nelle comunità femminile e maschile del Santuario. La condizione di isolamento fiduciario» avrebbe impedito pertanto «alle comunità di partecipare a questo evento celebrativo».
È stata una celebrazione intima. Nell’omelia della Messa, la prima parola pronunciata dal cardinale è stata «grazie. È la prima parola che io e voi dobbiamo dire – ha affermato -. Grazie al Signore perché ha voluto, attraverso la benevolenza di Papa Francesco, che questo luogo, santificato da una presenza speciale di Maria da secoli, luogo dell’incontro con Dio attraverso la mediazione di Maria, come consolazione, come aiuto, come ringraziamento, come supporto alle scelte della vita, diventasse un punto di riferimento della Chiesa di Roma con il titolo cardinalizio. Da oggi e nel futuro – ha aggiunto – la Chiesa di Roma guarderà al nostro Santuario non solo come luogo della grazia ma anche come luogo significativo e indispensabile alla stregua delle tante altre chiese importanti della nostra città».
Centrale, nella riflessione di Feroci, anche il ruolo della “diaconia” intesa come «servizio, disponibilità a servire il Signore. Mi sembra che questa sia la legge fondamentale dell’essere discepoli di Cristo», ha detto spiegando il motivo che lo ha spinto, questa volta, ad accettare la presa di possesso; cosa che non aveva voluto fare nel luglio del 2019, quando il cardinale vicario De Donatis lo aveva nominato parroco di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva. «Avrei dovuto, dopo la nomina, prendere possesso di questa stessa chiesa a norma dei canoni del codice di diritto canonico. Ma mi sono avvalso del canone 527 che prevede la dispensa dalle modalità per la presa di possesso, come d’altra parte ho sempre fatto nelle altre occasioni in cui ho avuto degli incarichi nella Chiesa di Roma».
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25 maggio 2021