17 Agosto 2025

La Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

L’ambone ricoperto dalle coperte termiche che si utilizzano per riscaldare quanti sbarcano a terra dopo viaggi di fortuna. E una preghiera scandita per loro, per i migranti e i rifugiati, affinché «possano trovare in mezzo a noi un luogo di umana convivenza e collaborare a costruire insieme la civiltà della pace». Sono i due segni che caratterizzeranno le celebrazioni di domenica prossima, 26 settembre, Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2021.

Come ogni anno, Papa Francesco ha inviato un messaggio per l’occasione, dal titolo “Verso un ‘noi’ sempre più grande”. Una riflessione, quella del Santo Padre, «frutto anche dell’esperienza della pandemia», come sottolineano monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi, e Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana. L’esperienza dell’emergenza sanitaria, spiegano, «ci lascia la consapevolezza che è necessario vivere con e per gli altri, con il desiderio di costruire un mondo sempre più inclusivo».

Gli stessi obiettivi del progetto Apri (Accogliere, proteggere, promuovere e integrare), che sarà al centro di un incontro proprio domenica prossima, promosso da Caritas italiana con la collaborazione del Dicastero per lo sviluppo umano integrale; l’appuntamento è alle 9.30 davanti a Castel Sant’Angelo, da cui partirà la “marcia dell’accoglienza”, che raggiungerà piazza San Pietro in tempo per l’Angelus del Papa. «Apri è una iniziativa nazionale avviata lo scorso anno, in prosecuzione del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia” – spiegano Felicolo e Trincia –, in cui diocesi, parrocchie, famiglie, istituti religiosi, singoli volontari e operatori hanno dato corso a un processo di inclusione sociale e lavorativa dei migranti per rafforzare il loro percorso di autonomia e sensibilizzare le comunità».

Oltre alla preghiera e alla riflessione, «l’invito è anche a contribuire economicamente al sostegno e ai percorsi di integrazione e promozione umana dei migranti», grazie alla colletta dedicata, secondo le indicazioni della Cei. Le offerte possono essere effettuate all’Ufficio Cassa del Vicariato di Roma, sul conto 23.10.29 dell’Ufficio Migrantes, specificando la causale “Giornata mondiale del migrante e del rifugiuato”; verranno poi inviate alla Fondazione Migrantes della Cei. «Anche le comunità cattoliche etniche di Roma – sottolinea monsignor Felicolo – beneficiano del fondo della Cei, costituendo, con le loro iniziative pastorali, caritative e di evangelizzazione, un ponte di conoscenza, di dialogo e di integrazione sociale ed ecclesiale, nel seno della Chiesa di Roma a cui anche esse a pieno titolo appartengono».

Le preghiere per la Giornata mondiale

20 settembre 2021

In Vicariato partecipa all’incontro organizzato dall’Ufficio della Pastorale Sanitaria delle Cei

In Vicariato partecipa all’incontro organizzato dall’Ufficio della Pastorale Sanitaria delle Cei.

Celebra la Messa nella parrocchia di San Roberto Bellarmino in occasione del 400° anniversario della morte del Santo Patrono

Celebra la Messa nella parrocchia di San Roberto Bellarmino in occasione del 400° anniversario della morte del Santo Patrono.

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore celebra la Messa in occasione dell’inizio dell’anno pastorale

Al Pontificio Seminario Romano Maggiore celebra la Messa in occasione dell’inizio dell’anno pastorale.

Alla Fraterna Domus di Sacrofano partecipa al 1° Incontro Nazionale per Leader-Servitori organizzato dalle realtà del Rinnovamento Carismatico Cattolico Italiano

 Alla Fraterna Domus di Sacrofano partecipa al 1° Incontro Nazionale per Leader-Servitori organizzato dalle realtà del Rinnovamento Carismatico Cattolico Italiano.

Il Papa alla diocesi di Roma: «Ascoltate lo Spirito Santo ascoltandovi»

Ascoltarsi gli uni con gli altri e ascoltare lo Spirito Santo: ecco l’imperativo che Papa Francesco lascia alla diocesi di Roma, nell’udienza generale di oggi, sabato 18 settembre. «Sono venuto qui per incoraggiarvi a prendere sul serio questo processo sinodale – ha detto il Santo Padre – e a dirvi che lo Spirito Santo ha bisogno di voi. Ascoltatelo ascoltandovi. Non lasciate fuori o indietro nessuno. Farà bene alla diocesi di Roma e a tutta la Chiesa, che non si rafforza solo riformando le strutture, dando istruzioni, offrendo ritiri e conferenze, o a forza di direttive e programmi, ma se riscoprirà di essere popolo che vuole camminare insieme, tra di noi e con l’umanità. Un popolo, quello di Roma, che contiene la varietà di tutti i popoli e di tutte le condizioni: che straordinaria ricchezza, nella sua complessità! In questo tempo di pandemia, il Signore spinge la missione di una Chiesa che sia sacramento di cura. Il mondo ha elevato il suo grido, ha manifestato la sua vulnerabilità: ha bisogno di cura. Coraggio, e grazie!»

Nell’Aula Paola VI, questa mattina, c’erano più di 2.500 persone tra sacerdoti, religiosi, laici. L’incontro è stato aperto da un momento di preghiera, animato dal Coro della Diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina. Quindi il saluto del cardinale vicario Angelo De Donatis: «Siamo felici di poterla incontrare, siamo contentissimi!». Nella prima parte della mattinata, anche la testimonianza di due laici del quartiere di Torre Spaccata – Angela Marzuillo e Federico Mattia – dove le due parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio e Santa Maria Regina Mundi hanno «iniziato insieme un processo di lettura del territorio, e si trovano insieme ad affrontare i temi più sensibili del quartiere, come la povertà, gli anziani e la mancanza dei servizi essenziali». Un esempio di sinodalità e di comunione, che si è allargato anche a scuole, associazioni e altre realtà del territorio, dando vita a “La Rete”. «La Rete si muove compatta e le istituzioni stesse ci ringraziano, perché in noi trovano un interlocutore rappresentativo di una intera cittadinanza», hanno sottolineato.

Sulla sinodalità si è concentrato Papa Francesco nel suo intervento. «Il tema della sinodalità non è il capitolo di un trattato di ecclesiologia – ha sottolineato infatti – , e tanto meno una moda, uno slogan o il nuovo termine da usare o strumentalizzare nei nostri incontri. No! La sinodalità esprime la natura della Chiesa, la sua forma, il suo stile, la sua missione. E quindi parliamo di Chiesa sinodale, evitando, però, di considerare che sia un titolo tra altri, un modo di pensarla che preveda alternative». Ancora, ha proseguito, «non possiamo capire la “cattolicità” senza riferirci a questo campo largo, ospitale, che non segna mai i confini. Essere Chiesa è un cammino per entrare in questa ampiezza di Dio».

Chiesa sinodale significa «Chiesa sacramento di questa promessa – ha rimarcato il Pontefice –, che si manifesta coltivando l’intimità con lo Spirito e con il mondo che verrà. Ci saranno sempre discussioni, ma le soluzioni vanno ricercate dando la parola a Dio e alle sue voci in mezzo a noi; pregando e aprendo gli occhi a tutto ciò che ci circonda; praticando una vita fedele al Vangelo; interrogando la Rivelazione secondo un’ermeneutica pellegrina che sa custodire il cammino cominciato negli Atti degli Apostoli. Diversamente si umilierebbe lo Spirito Santo».

Tornando al processo sinodale, ha proseguito, «la fase diocesana è molto importante, perché realizza l’ascolto della totalità dei battezzati, soggetto del sensus fidei infallibile in credendo. Ci sono molte resistenze a superare l’immagine di una Chiesa rigidamente distinta tra capi e subalterni, tra chi insegna e chi deve imparare, dimenticando che a Dio piace ribaltare le posizioni: «Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili» (Lc 1,52). Camminare insieme scopre come sua linea piuttosto l’orizzontalità che la verticalità. La Chiesa sinodale ripristina l’orizzonte da cui sorge il sole Cristo: innalzare monumenti gerarchici vuol dire coprirlo. I pastori camminano con il popolo, a volte davanti, a volte in mezzo, a volte dietro. Davanti per guidare, in mezzo per incoraggiare e non dimenticare l’odore del gregge, dietro perché il popolo ha “fiuto”. Ha fiuto nel trovare nuove vie per il cammino, o per ritrovare la strada smarrita».

L’intervento integrale del Santo Padre

18 settembre 2021

Nell’Aula Paolo VI partecipa all’Udienza del Santo Padre per la diocesi di Roma

Nell’Aula Paolo VI partecipa all’Udienza del Santo Padre per la diocesi di Roma.

A San Bonaventura gli incontri con i candidati al Municipio

Si chiama “Da che pulpito viene la predica” l’ultima interessante iniziativa della parrocchia di San Bonaventura da Bagnoregio, a Torre Spaccata: dal 20 al 24 settembre, alle ore 19.30, ogni sera un diverso candidato presidente del VII Municipio interverrà per rispondere alle domande dei fedeli e cittadini. Perché la comunità di via Marco Calidio ha fatto dell’apertura al territorio uno dei suoi punti di forza, grazie alla guida del parroco don Stefano Cascio.

«Abbiamo preso il tema che ci ha proposto la diocesi in vista del Giubileo del 2025, “abitare con il cuore la città”, e lo abbiamo declinato nel nostro quartiere, la parte di città dove siamo chiamati a vivere», spiega il sacerdote, 43 anni appena compiuti. «Con l’altra parrocchia della zona, Santa Maria Regina Mundi, e insieme ad associazioni, istituzioni e scuole, è nata “La Rete”, con la quale portiamo avanti diverse iniziative – spiega don Stefano –. In questo contesto abbiamo pensato di farci sentire da quelli che saranno i futuri amministratori del nostro Municipio, del quale tra l’altro facciamo parte da poco. Nei mesi scorsi abbiamo attivato una raccolta di firme per cambiare Municipio, quindi ora siamo nel VII e non più nel VI. A quanto ne so, è la prima volta che succede una cosa del genere!». Per farsi conoscere dai nuovi amministratori e per dire la loro sul territorio, i membri della “Rete” hanno preparato un decalogo, con varie domande sul quartiere, che verrà sottoposto ai diversi candidati durante la prossima settimana. «Ciascuno avrà a disposizione cinque minuti per ogni risposta», anticipa il parroco.

Tra gli argomenti all’ordine del giorno, anche la questione degli autodemolitori e del parco di Torre Spaccata. «Continuiamo a lottare per avere più verde intorno alla nostra parrocchia – dice don Cascio –, vogliamo liberare il parco di Centocelle dalla presenza degli autodemolitori e vorremmo far riconoscere il pratone di Torre Spaccata come un vero parco pubblico. Nelle nostre battaglie non siamo mai soli, ma sempre al fianco di associazioni e realtà della zona. Anche la nostra Caritas parrocchiale collabora con un supermercato vicino; con le scuole abbiamo contatti continui anche per un progetto sulla legalità».

Agli incontri con i candidati presidenti si potrà accedere soltanto con il green pass. Il primo a intervenire, domani, sarà Manuel Trombetta per Virginia Raggi sindaca; martedì Francesco Laddaga per Roberto Gualtieri sindaco; mercoledì 22 Luca Di Egidio per Carlo Calenda; il 23 Luigi Avveduto per Enrico Michetti e infine, venerdì, Salvatore Vivace per Monica Lozzi.

17 settembre 2021

L’ordinazione episcopale di don Attilio Nostro

Si terrà sabato 25 settembre alle ore 17 la Messa per l’ordinazione episcopale di don Attilio Nostro, nominato vescovo della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea. A presiedere la celebrazione sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis; conconsacranti saranno monsignor Fortunato Morrone, arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, e monsignor Francesco Massara, arcivescovo di Camerino – San Severino Marche e vescovo di Fabriano – Matelica. La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Telepace e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. La Messa per l’ingresso del vescovo nella nuova diocesi è prevista invece per la settimana seguente, sabato 2 ottobre alle 17 nella cattedrale di Mileto.

Nato a Palmi (Reggio Calabria) il 6 agosto 1966, don Attilio Nostro è stato alunno del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e la Licenza in Studi su Matrimonio e Famiglia presso la Pontificia Università Lateranense. È stato ordinato sacerdote da san Giovanni Paolo II il 2 maggio 1993 per la diocesi di Roma. Tra i servizi prestati nella diocesi del Papa, quelli di vicario parrocchiale a Santa Maria delle Grazie al Trionfale (1993-1995); di vicario parrocchiale a Gesù Divin Lavoratore (1995-2001); di parroco a San Giuda Taddeo (2001-2014); infine di parroco a San Mattia nonché di insegnante di religione cattolica presso l’Istituto scientifico Nomentano.

17 settembre 2021

È entrata nella luce della Resurrezione Chiara, madre del diacono Giuseppe Attanasio

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore del Diacono Giuseppe Attanasio,
per la morte della sua cara mamma

Chiara
di anni 95

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Chiara il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno oggi, giovedì 16 settembre 2021, alle ore 15.00,
nella Parrocchia di San Pietro all’Olmo a Cornaredo (MI)

 

16 settembre 2021

A Sant’Eligio la prima Festa dei Popoli

“Ogni uomo è mio fratello – Every man is my brother” è lo slogan bilingue della prima edizione della Festa dei Popoli a Villaggio Prenestino, promossa dalla parrocchia di Sant’Eligio. Il via agli eventi sabato pomeriggio alle 16.30, con l’inaugurazione di una mostra che raccoglie fotografie e disegni dei bambini; alle 17 è invece in programma un dialogo tra diverse religioni, moderato da monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e i nuovi culti. Seguirà, alle 18.15, il dibattito su “Le periferie del mondo e di Roma”, a cui interverrà monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma.

Il giorno successivo verranno allestiti gazebo con prodotti e cibi tipici delle diverse culture presenti alla Festa; alcuni gruppi si esibiranno anche in danze folkloristiche. Alle 10.30 il vicegerente della diocesi, l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, presiederà la celebrazione eucaristica. Alle ore 19.30 la conclusione con lo spettacolo di Giovanni Scifoni “Chi sono io”, a ingresso gratuito.

16 settembre 2021

Sabato 18 l’incontro del Papa con la diocesi di Roma in Aula Paolo VI: al via il nuovo anno pastorale. Diretta su Telepace, Tv2000 e pagina Facebook della diocesi

«Con grande gioia vi comunico che nella mattina di sabato 18 settembre incontreremo Papa Francesco nell’Aula Paolo VI in Vaticano». Il cardinale vicario Angelo De Donatis lo aveva già anticipato nel corso del pellegrinaggio diocesano a Fatima, concluso il 31 agosto. E adesso torna a ribadirlo ufficialmente, con una lettera indirizzata ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi. All’appuntamento del 18 «sono invitati a partecipare – prosegue il porporato – i laici dell’équipe e dei consigli pastorali (massimo dieci persone per parrocchia), i sacerdoti, i diaconi, i superiori delle Case dei religiosi e delle religiose, i responsabili diocesani di associazioni, movimenti e cammini ecclesiali». L’ibncontro sarà aperto alle 10.30 da un momento di preghiera; poi interverrà il Santo Padre. Tutto verrà trasmesso in diretta su Telepace, Tv2000 e sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

L’incontro con il Santo Padre aprirà ufficialmente il nuovo anno pastorale; a questo seguiranno altri momenti di incontro che il cardinale De Donatis vivrà nei diversi settori. Altra data da segnalare è quella del 10 ottobre, quando si aprirà il Sinodo di Roma e della Chiesa mondiale, con la Messa celebrata da Papa Francesco nella basilica di San Pietro.

«Sono convinto – scrive il vicario del Papa – che quest’anno rappresenterà una svolta, una possibilità straordinaria di crescita per tutti noi, per tutta la nostra Chiesa diocesana. L’esperienza vissuta a Fatima, nel pellegrinaggio diocesano, è stata una conferma, come un sigillo, di questa percezione. Racchiudo il mio pensiero in tre parole che, come grandi pennellate, dipingono l’orizzonte di fondo dell’anno che ci apprestiamo a cominciare». Ed eccole, le tre parole chiave di questo 2021-2022: sinodo, ascolto e kerigma.

La prima «richiama lo stile “proprio” della Chiesa: invita alla fraternità, al sostegno reciproco, a compiere insieme quei passi in avanti che ci permettono di raggiungere qualcosa o meglio Qualcuno che ci attira e che ci ispira. È una parola che, più che dire la straordinarietà di un tempo, sottolinea la grazia contenuta in ogni tempo della vita della Chiesa e che ci viene donata quando si cammina insieme».

L’ascolto racconta quanto fatto negli ultimi due anni, segnati dalla pandemia, con il tendere l’orecchio al «grido della città, approfittando della riduzione delle attività per aprire le orecchie sulle vite degli altri, con un atteggiamento positivo, di accoglienza e di amicizia».

Kerigma, infine, «l’incontro vivo con il Signore Risorto. Tutto ciò che la Chiesa fa e dice – riflette il cardinale del Donatis – ha senso solo se è al servizio di questo incontro. Anche farsi prossimi all’altro per accoglierlo e volergli bene, come faceva il Signore, è kerigma in atto, è dare volto, mani e gambe al Signore che vuole far sperimentare il suo amore ai suoi fratelli».

Leggi il testo integrale della lettera

2 settembre 2021

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