17 Agosto 2025

Otto famiglie afghane ospitate nelle parrocchie romane

Inizia oggi, 15 settembre, l’accoglienza delle famiglie afghane nelle parrocchie di Roma promossa dalla diocesi in collaborazione con la Prefettura. Otto nuclei familiari, trentotto persone molte delle quali bambini, saranno ospiti delle comunità parrocchiali dopo aver terminato il periodo di isolamento negli “hotel-Covid”.

Si tratta di una prima parte dei nuclei che saranno inseriti nei programmi di solidarietà coordinati dalla Caritas diocesana che arrivano nelle parrocchie in questo giorno particolare, memoria liturgica di Maria Addolorata, che la diocesi dedica alla preghiera, al digiuno e alla solidarietà con il popolo afghano.

Alle ore 21, nella comunità parrocchiale dei Santi Fabiano e Venanzio, si svolgerà un momento di preghiera che sarà presieduto dall’arcivescovo monsignor Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma; porterà la sua testimonianza padre Giovanni Scalese, barnabita, superiore della Missio sui iuris in Afghanistan, che a lungo è stato missionario nel Paese asiatico e che è rientrato in Italia in seguito alla presa di potere da parte dei talebani. Racconterà dei suoi giorni a Kabul anche suor Shahnaz Bhatti, 45 anni, della congregazione di Santa Giovanna Antida, è in Italia da poco più di due settimane. La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd; www.telepace.it) e in streaming sulla pagina Facebook Caritas di Roma.

Momenti di preghiera, sempre alle ore 21, si svolgeranno anche nelle comunità parrocchiali che accolgono così l’appello lanciato nei giorni scorsi da Papa Francesco.

L’invito della diocesi è anche quello di trasformare il digiuno in contributo di carità per l’accoglienza delle famiglie di profughi. Per questo la Caritas ha predisposto un fondo di solidarietà al quale è possibile contribuire.

Conto corrente postale 001021945793
IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793
intestato a Fondazione “Caritas Roma” – ONLUS (Via Casilina Vecchia 19)
causale “Sostegno per l’Afghanistan”

15 settembre 2021

Azione cattolica, si riparte

L’Azione cattolica inizia l’anno pastorale con una serie di appuntamenti di formazione e approfondimento. Il primo è in programma per il fine settimana del 25 e 26 settembre: si tratta del campo diocesano di formazione per educatori e responsabili Giovani, dal tema “Via le mani dagli occhi”, che si terrà a Villa Campitelli, a Frascati. Negli stessi giorni si incontreranno anche gli adulti, per una due giorni di programmazione e confronto.

Domenica 26 settembre, inoltre, è prevista la Giornata di formazione per educatori e responsabili Acr, dalle ore 9.45 presso la parrocchia si San Roberto Bellarmino. «Gli educatori più esperti rifletteranno sul senso e sullo stile dell’annuncio evangelico, con l’aiuto di materiali e strumenti forniti dal Centro Emmaus che aiuterà l’equipe diocesana a preparare l’incontro – anticipano dall’Azione cattolica –. I nuovi educatori invece inizieranno a muovere i primi passi nel loro percorso formativo alla scoperta dello stile dell’educatore Acr. Nel pomeriggio ci ritroveremo insieme per scoprire il cammino dell’anno: l’iniziativa annuale Acr e il calendario degli appuntamenti diocesani; concluderemo poi con la Santa Messa».

Ancora, il 10 ottobre sarà la giornata di inizio anno associativo per responsabili e presidenti parrocchiali. «La mattina si aprirà il sinodo e per volere del Papa nella sua diocesi alcuni rappresentati di parrocchie e associazioni parteciperanno in presenza – sottolinea Marco Di Tommasi, presidente diocesano di Ac – e a tutti è chiesto di seguire via canali tv e internet la celebrazione che si terrà in diretta. Quindi il nostro incontro si svolgerà nel pomeriggio al Seminario Maggiore, dalle 15.30 alle 19.30. Idealmente vivremo la giornata nel solco del sinodo, iniziando “proprio noi” a fare sinodo nella Sala Tiberiade, con il confronto sulle linee associative dell’anno e a seguire la meditazione sul brano dell’anno (Lc 4, 14-21) che faremo invece per l’occasione nella nuova cappella del seminario dipinta da padre Marko Ivan Rupnik». La giornata sarà anche l’occasione per dare il benvenuto ufficiale al nuovo assistente diocesano di Ac, don Eugenio Bruno. Per ottemperare alle norme anti-Covid è opportuno comunicare la partecipazione anticipatamente entro il 5 ottobre scrivendo a segreteria@acroma.it; in ogni caso per partecipare occorre presentarsi con green pass.

15 settembre 2021

In attesa dell’Ottobre Missionario

La veglia missionaria dello scorso anno (foto Cristian Gennari)

“Testimoni e profeti”. È questo lo slogan ideato dalla Direzione nazionale delle Pontificie Opere Missionarie per la Giornata missionaria mondiale 2021, e che accompagnerà tutte le iniziative dell’Ottobre Missionario. Un tema che «ben si coniuga con il titolo del Messaggio del Santo Padre: “Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato”», come sottolinea la direttrice del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese suor Elisa Kidane. La religiosa annuncia, inoltre, l’appuntamento centrale dell’Ottobre Missionario per la Chiesa di Roma: la veglia missionaria diocesana, che si terrà a San Giovanni in Laterano giovedì 21 ottobre alle ore 20.30 e sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. «Durante la veglia, dopo l’ascolto della Parola e di alcune testimonianze – anticipa suor Elisa Kidane – avrà luogo l’emozionante cerimonia del mandato missionario ad gentes». Di qui l’invito a segnalare se ci siano laici, laiche, religiosi o religiose che quest’anno partiranno per la missione.

Le offerte raccolte come colletta nella Giornata missionaria mondiale verranno interamente devolute, tramite il Centro missionario diocesano, alle Pontificie Opere Missionarie che provvederanno, come da loro mandato specifico, ad una giusta ripartizione tra i Paesi più poveri, per progetti urgenti di evangelizzazione e cooperazione.

Il materiale per iniziare a preparare l’animazione dell’Ottobre Missionario è disponibile presso il Centro missionario diocesano, al piano terra del Palazzo del Vicariato; è pubblicato a cura di Missio Italia (Fondazione della Cei che comprende le Pontificie Opere Missionarie) e può essere scaricato anche on line dal sito internet https://www.missioitalia.it/.

La lettera di suor Elisa Kidane

Le indicazioni per effettuare le offerte

15 settembre 2021

Uniti nel dono: la Giornata diocesana per il sostentamento del clero

Foto di Cristian Gennari

Riconoscere il sacerdote come dono per la propria comunità. Questo vuole essere il messaggio da trasmettere ai fedeli in occasione della Giornata per il sostentamento del clero, che «quest’anno, dalla domenica di Cristo Re, alla fine di novembre, viene anticipata stabilmente alla terza domenica di settembre, dunque la prossima». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato diocesano del Sovvenire, Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, sottolineando come «è importante informare sui meccanismi del sistema di sostegno economico alla Chiesa italiana, sviluppando e migliorando una rete di informazione e promozione» affinché «i fedeli riconoscano il valore della figura del sacerdote e ci siano anche con un’offerta piccola, ma che esprime gratitudine e vicinanza per quanto il sacerdote fa e rappresenta». L’importanza di questo atteggiamento di prossimità «è sottolineata dal nuovo nome che si è scelto di dare alle offerte: Uniti nel dono – sottolinea ancora il referente –. Questo slogan mette in luce il principio di reciprocità e condivisione che rende forti e coese le nostre comunità parrocchiali, dove i fedeli, consapevoli dell’impegno che i sacerdoti assumono nella loro missione, ne sostengono le esigenze quotidiane di vita. Un sostegno che deve andare oltre la singola parrocchia per comprendere l’intera comunità dei cattolici italiani».

L’impegno dei sacerdoti, riflette Proietti, «lo vediamo ogni giorno: accolgono chi è in difficoltà, ci ascoltano quando abbiamo bisogno, organizzano attività per giovani e meno giovani, confortano i più soli. Nella pandemia non hanno smesso di raggiungere i malati con i sacramenti, spesso trovando risorse e nuovi modi per esserci vicini, presenti».

Quanto raccolto per i sacerdoti «è destinato al sostentamento di tutti i 34 mila preti diocesani italiani – illustra ancora –. L’espressione “Offerte per il sostentamento del clero” risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore». Un’azione quindi condivisa «con il popolo dei fedeli, perché lo stipendio dei sacerdoti non è qualcosa di cui si occupa il Vaticano ma la Chiesa come comunità». Ogni fedele che dona ai sacerdoti non contribuisce quindi solo alle necessità quotidiane del proprio parroco, ma a quelle di tanti altri preti operanti in comunità più piccole e meno fortunate, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre. L’Istituto centrale per il sostentamento del clero infatti ripartisce le offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 34mila sacerdoti italiani: 32mila sono in attività nelle 25mila parrocchie italiane, circa 2mila sono preti anziani o malati mentre oltre 400 sono i fidei donum, sacerdoti diocesani in missione nei Paesi del mondo. «La remunerazione mensile – sottolinea Proietti – è pari a circa 900 euro netti per un sacerdote appena ordinato e a poco più di 1.400 euro per un vescovo ai limiti della pensione».

L’incaricato spiega poi che nel Lazio sono 2.800 i sacerdoti, «impegnati per la maggior parte a Roma, e può essere indicativo far sapere che attualmente le offerte per il fabbisogno dei sacerdoti nella nostra regione coprono solo l’1,7% del totale, quindi una parte irrisoria». Per questo, «per quanto necessario si deve attingere ai fondi dell’8xmille, decrementando e intaccando le quote per iniziative di carità, legate alla pastorale o per il mantenimento strutturale delle chiese». Ricordando infine come le offerte sono deducibili, «cioè chi le versa può dedurle dalle tasse fino a 1.032,91 euro ogni anno», e che «è inoltre possibile contribuire sempre, tutti i giorni dell’anno, anche più volte l’anno, sia con un contributo diretto, sia mediante conto corrente postale o bonifico», Proietti rende nota «una novità di quest’anno, ossia la possibilità, per chi ha familiarità con il digitale, che è diventato uno strumento ancora più importante dopo i vincoli posti dalla pandemia, di pagare anche on-line, attraverso il nostro sito e tramite un QR-code».

di Michela Altoviti da Roma Sette

15 settembre 2021

A San Salvatore in Lauro la festa di Padre Pio

Come da tradizione consolidata ormai da vent’anni, si celebrerà anche in questo settembre la Festa in onore di san Pio, nella chiesa di San Salvatore in Lauro. Migliaia di devoti, con i 600 gruppi di preghiera del Lazio e le Associazioni di Protezione Civile, si raduneranno presso la chiesa di via dei Coronari, adiacente piazza Navona, per commemorare il santo con un ricco programma di eventi e celebrazioni.

All’interno dell’antica chiesa, già Santuario Lauretano, sono state esposte per l’occasione numerose reliquie, tra le quali il mantello, i guanti, le bende, la stola e il sangue delle stimmate che per cinquanta anni hanno segnato il corpo di san Pio da Pietrelcina. Vicino ad esse, il grande gruppo scultoreo riproducente il Cristo Redentore aiutato da Padre Pio Cireneo, da venti anni grande richiamo di pellegrini e devoti. Negli stessi giorni si svolge anche la Festa della Protezione Civile, che vede in san Pio da Pietrelcina il proprio patrono.

Tra le date da segnalare, quella del 20 settembre (anniversario della stimmatizzazione) con l’esposizione solenne e la venerazione della reliquia del sangue di san Pio; il 22 settembre, la Veglia del Transito in cui si ricorda la sua morte, che sarà presieduta da cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore; il 23 settembre, con la grande Festa del Santo voluta e istituita da Giovanni Paolo II nel 2000. Nel pomeriggio del 23 è prevista la benedizione dei mezzi della Protezione Civile, alla presenza delle autorità civili e del Capo Dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio. La Messa solenne in piazza San Salvatore in Lauro sarà presieduta alle ore 18 dal cardinale Angelo Comastri. I festeggiamenti si concluderanno domenica 3 ottobre alle ore 18 con la Santa Messa di ringraziamento e la Benedizione dei fedeli con il mantello di Padre Pio.

14 settembre 2021

S. Maria in Montesanto: Messa del maratoneta con il cardinale Ravasi

Messa del maratoneta 2019

È in programma per domenica 19 settembre l’Acea Run Rome The Marathon, la maratona internazionale di Roma, che, come tradizione, riempirà la Capitale di atleti provenienti da ogni parte del mondo. Alla vigilia della manifestazione, sabato 18, gli atleti e gli sportivi sono attesi nella basilica di Santa Maria in Montesanto – la “Chiesa degli artisti”, a piazza del Popolo – per partecipare alla Messa del maratoneta. Un appuntamento promosso da Athletica Vaticana, la rappresentativa podistica della Santa Sede, in gemellaggio con la Messa del maratoneta che si celebra a New York, Firenze, Valencia e Venezia.

A presiedere sarà il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura. Alla celebrazione sono invitati a partecipare donne e uomini di ogni sport: amatori e professionisti, tecnici, dirigenti e familiari. Concelebreranno sacerdoti maratoneti di diverse nazionalità. Al termine della Messa verrà impartita la “Benedizione degli sportivi” e sarà recitata anche la “Preghiera del maratoneta”.

 

Preghiera del maratoneta

Grazie, Signore, perché mi fai correre e non mi lasci solo al km 35 della grande maratona della mia vita.

Grazie, Signore, per la bellezza della corsa da solo nei boschi e tra la gente, con il freddo e il Caldo, la pioggia e il vento.

Grazie, Signore, perché mi sei accanto nei momenti di stanchezza quando il sudore annebbia lo sguardo, la fatica mi fa piegare le gambe e mi vorrei fermare. Ma vado avanti con te.

Questo mio correre fatto con umiltà e passione è una preghiera di lode a te che ripeto anche negli ultimi, interminabili, 195 metri della maratona della mia vita.

E ti ringrazio, Signore, per gli amici con cui condivido la gioia di correre spalla a spalla.

Signore, facendomi il segno della croce, inizio a correre sicuro che il tuo sorriso accompagnerà le mie falcate.”

 

14 settembre 2021

Celebra la Messa ed incontra le équipe pastorali nella parrocchia di Santa Maria Addolorata

Celebra la Messa ed incontra le équipe pastorali nella parrocchia di Santa Maria Addolorata

Catechesi, al via la sperimentazione

In questo nuovo anno pastorale, in cinque prefetture della diocesi, diciassette parrocchie avvieranno la sperimentazione di una nuova modalità di iniziazione cristiana dei bambini. «Su richiesta iniziale del Consiglio episcopale – spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico del Vicariato –, si è costituito un gruppo di lavoro di 25 persone tra laici e consacrati, che per un anno ha lavorato alla stesura di questo progetto, ora in partenza a livello sperimentale, con l’intento di verificare la bontà di alcune scelte». Nelle parrocchie coinvolte, accanto «al tradizionale percorso di iniziazione cristiana, si attiverà in parallelo la nuova proposta, che prevede l’anticipo ai 6 anni, con un percorso diverso».

Il primo elemento di novità è infatti l’anticipazione dell’iniziazione, «coinvolgendo il bambino in un’età più precoce, e mettendolo dunque a contatto prima con la Parola, creando un unico percorso col quale completare l’iniziazione cristiana cominciata con il Battesimo». Ciò equivale a dire che tra i 6 e i 9 anni il bambino si accosterà a tutti e tre i sacramenti ossia la Confessione, la Comunione e la Cresima, «ma con un ordine inverso – mette in luce Cavallini -, rispetto a quello cui siamo tradizionalmente abituati, che in realtà è quello indicato dal Catechismo della Chiesa cattolica e che segue l’ordine teologico dei sacramenti». Così a 6 anni, in corrispondenza della frequenza del primo anno di scuola primaria, il bambino «si accosterà alla Cresima, un sacramento che non ha un’età specifica e che rappresenta il completamento e la pienezza del Battesimo». Cavallini spiega che la scelta di far celebrare la Confermazione in età adolescenziale nacque da «un tentativo pastorale recente dei vescovi, che nel 1968 ritennero di utilizzare la preparazione a questo sacramento per fare catechesi ai giovani, ma sono scelte contestualizzate al periodo storico». Specificando che l’iniziazione del bambino alla Cresima «comincerà dopo il tempo di Natale per concludersi con la celebrazione del sacramento all’inizio della classe seconda», il sacerdote fa sapere che «nei mesi precedenti si sposterà l’attenzione dal bambino alla famiglia, coinvolgendo quindi i genitori, che nel tempo della scuola primaria sono molto presenti rispetto alle attività dei propri figli, mentre lo sono meno man mano che crescono e tale spostamento del baricentro è un grande obiettivo a cui mirare».

Al termine del secondo anno di scuola elementare, quindi, il bambino si accosterà alla prima Comunione mentre sarà alla fine della classe terza, e dunque a 8 anni, che riceverà il sacramento della Confessione, ossia «dopo avere vissuto la Messa domenicale con continuità perché capita oggi spesso che il bambino arrivi a ricevere la prima Comunione e poi smetta di prendere parte all’Eucarestia, non vivendo più quindi il sacramento cui ora Battesimo e Cresima abiliteranno», sono ancora le parole di Cavallini, che osserva come a 8 anni «il bambino perviene alla consapevolezza morale e quindi la Confessione in questa fase risulta essere in armonia con il suo sviluppo, anche se questo non vuol dire che il tema del bene e del male, e dunque del peccato, non venga affrontato in precedenza». C’è poi «il quarto anno – continua –, che non prevede la celebrazione di alcun sacramento: si tratta dunque di vedere se si sarà stati in grado di instaurare un rapporto di fiducia con le famiglie e una continuità della partecipazione alle attività di catechesi e alla Messa senza l’obiettivo di un sacramento da celebrare».

A tutti i catechisti e in particolare a quelli delle parrocchie coinvolte dalla sperimentazione, l’Ufficio catechistico propone quest’anno due corsi di formazione, che si svolgeranno in modalità online. Uno per la formazione di base, l’altro sul tema del kerygma, per verificare e migliorare la dimensione di annuncio che è necessaria in ogni attività pastorale.

di Michela Altoviti, da Roma Sette di domenica 12 settembre 2021

Celebra la Messa presso la parrocchia di Santa Maria Regina Pacis a Monteverde in occasione del 150° anniversario della Fondazione della Congregazione dei Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione

Celebra la Messa presso la parrocchia di Santa Maria Regina Pacis a Monteverde in occasione del 150° anniversario della Fondazione della Congregazione dei Canonici Regolari dell’Immacolata Concezione.

La giornata diocesana di preghiera e digiuno per l’Afghanistan

Al centro padre Giovanni Scalese

Una giornata diocesana di digiuno, preghiera e solidarietà per il popolo afghano: questa l’iniziativa che la diocesi di Roma propone per mercoledì 15 settembre 2021, memoria di Maria Addolorata. Alle ore 21, nella comunità parrocchiale dei Santi Fabiano e Venanzio, si svolgerà un momento di preghiera che sarà presieduto dall’arcivescovo monsignor Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma; porterà la sua testimonianza padre Giovanni Scalese, barnabita, superiore della Missio sui iuris in Afghanistan, che a lungo è stato missionario nel Paese asiatico e che è rientrato in Italia in seguito alla presa di potere da parte dei talebani. Racconterà dei suoi giorni a Kabul anche suor Shahnaz Bhatti, 45 anni, della congregazione di Santa Giovanna Antida, è in Italia da poco più di due settimane.

La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd; www.telepace.it) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

La diocesi accoglie così l’appello lanciato nei giorni scorsi da Papa Francesco. È proprio il presule a sottolinearlo, nella lettera inviata oggi alla comunità diocesana. «È sotto gli occhi di tutti noi – scrive monsignor Palmieri – il dramma del popolo afghano. La loro storia travagliata, l’abbandono a sé stessi, e la mancanza di prospettiva futura ci fa temere per questi fratelli e sorelle. Come avete potuto vedere dai mass media, sono arrivate moltissime famiglie che necessitano di tutto e chiedono accoglienza».

«Invito tutti voi – è l’accorato appello – ad unirci come Popolo di Dio. Lo faremo pregando anzitutto per i nostri fratelli afghani, chiedendo l’intercessione di Maria, in particolare per le donne, e trasformando il digiuno in contributo di carità per l’accoglienza delle famiglie di profughi».

Quindi un auspicio di solidarietà concreta, devolvendo alla Caritas diocesana il frutto del digiuno e delle offerte raccolte. «Allo stesso tempo, sarebbe un bel segno evangelico – è l’auspicio del vicegerente – se nascesse anche la disponibilità ad accogliere una persona o una famiglia presso la parrocchia, l’istituto religioso o direttamente in famiglia. La loro speranza viene sostenuta se faranno esperienza della nostra solidarietà».

Leggi il testo integrale della lettera

Leggi la testimonianza di suor Shahnaz Bhatti

14 settembre 2021

Verso il superamento dei campi rom: un convegno

Entro i prossimi 18 mesi, si assisterà al superamento dei campi rom in 15 città italiane. In vista di quella scadenza, Fondazione Migrantes e Associazione 21 luglio, in collaborazione con la diocesi di Roma, organizzano il convegno “Oltre il campo. Superare i campi rom in Italia: dalle sperimentazioni di ieri alle certezze di oggi”. L’appuntamento è per lunedì 13 settembre alle 15 nella Nuova Aula del Palazzo dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati, in via di Campo Marzio 78.

Per la prima volta nel nostro Paese, dunque, gli amministratori pubblici sono chiamati a confrontarsi sul tema del superamento dei campi rom. A cominciare dal ministro Elena Bonetti (Pari opportunità e famiglia), dal prefetto Rosanna Rabuano (Libertà civili e immigrazione) e dall’onorevole Riccardo Magi, ai quali sono affidati i saluti istituzionali, portati anche dal vicegerente della diocesi di Roma l’arcivescovo Gianpiero Palmieri. Quindi, spazio a un’analisi compartiva tra le città italiane sul tema al centro del dibattito, affidata ad Antonio Ciniero (Università del Salento). Obiettivo puntato anche sui processi virtuosi di superamento dei campi rom già avviati in Italia, da Moncalieri a Palermo a Sesto Fiorentino, con l’ascolto di due storie di “transizione” dal campo alla casa, raccontate dai protagonisti. A delineare invece le linee guida per il superamento dei campi sarà il presidente della 21 luglio Carlo Stasolla. Nel ruolo di moderatore, la giornalista Ylenia Sina. Concluderanno il pomeriggio di lavori Trinatafillos Loukarelis, direttore dell’Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali presso la presidenza del Consiglio dei ministri, il vescovo ausiliare di Roma Benoni Ambarus, che ha la delega alla pastorale dei migranti e dei rom, e il direttore della Fondazione Migrantes don Gianni De Robertis.

Per partecipare all’evento, informano gli organizzatori, è necessario iscriversi inviando una mail a info@21luglio.org.

11 settembre 2021

E’ entrato nella luce della Resurrezione monsignor Giuseppe Bordin

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che è entrato
nella luce della Resurrezione

il Rev.do
Mons. Giuseppe Bordin
di anni 99

Canonico della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano,
Presidente della Fondazione “Istituto Tata Giovanni”
dal 1993 al 2002,
Dipendente dell’Amministrazione del Patrimonio
della Sede Apostolica dal 1983 al 1992,
Economo del Pontificio Seminario Romano Maggiore dal 1948 al 1972

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali, celebrati da Sua Em.za il Card. Mauro Gambetti,
si svolgeranno sabato 11 settembre 2021, alle ore 10.00,
presso l’Altare della Cattedra
della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano

 

10 settembre 2021

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