6 Maggio 2025

La Colletta di Terra Santa del Venerdì Santo

Come ogni anno il Venerdì Santo la Chiesa è chiamata a compiere un gesto di carità e di solidarietà verso i fratelli che vivono nella Terra Santa, attraverso una speciale Colletta. Lo ricorda il cardinale vicario Angelo De Donatis, che per l’occasione ha scritto una lettera ai sacerdoti della diocesi, per ricordare loro l’importanza di questo gesto di solidarietà.

L’appello del vicario è a tutti i fedeli, affinché siano «generosi in questa circostanza pur comprendendo bene – sottolinea – anche le difficoltà economiche che attraversano le nostre famiglie in questo tempo di pandemia».

«Il nostro Vescovo – scrive il vicario – ha visitato recentemente l’Iraq dove è arrivato quale pellegrino di pace e speranza all’insegna del motto evangelico “Siete tutti fratelli”. Una visita storica, la prima di un Pontefice nel Paese del Golfo e in un Paese a maggioranza sciita. Un pellegrinaggio da tempo desiderato per abbracciare un popolo che ha tanto sofferto ma che ha anche maturato una grande voglia di riscatto e di un futuro di pace. Il nostro mondo ha bisogno di riconciliazione e di pacificazione».

Quello del Santo Padre è stato un viaggio all’insegna della «fraternità», così come la Colletta straordinaria. «La raccolta per la Terra Santa – si legge infatti nella missiva del cardinale De Donatis – è la fonte principale per il sostentamento della vita delle comunità ecclesiali del Medio Oriente sotto la guida della Custodia Francescana. Grazie a questo aiuto economico le parrocchie proseguono il loro servizio pastorale con attenzione preferenziale per i poveri; si sostengono le scuole, gli ospedali e gli ambulatori, gli ospizi e i centri di ritrovo che continuano ad accogliere sofferenti e bisognosi, profughi e rifugiati, persone di ogni età e religione colpite dall’orrore della guerra».

Istituita da Paolo VI con l’esortazione apostolica “Nobis in Animo” del 25 marzo 1974, la colletta pro Terra Sancta si è celebrata l’anno scorso – in via eccezionale a motivo della pandemia di coronavirus e del lockdown che ha impedito la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni del triduo pasquale – domenica 13 settembre. Complessivamente, riferiscono dalla Congregazione per le Chiese orientali, sono stati raccolti 9.775.603,58 dollari. Gerusalemme, Palestina, Israele, Giordania, Cipro, Siria, Libano, Egitto, Etiopia, Eritrea, Turchia, Iran e Iraq: questi i territori che, sotto diverse forme, beneficiano di un sostegno proveniente dalla Colletta, come spiegano il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, e il segretario monsignor Giorgio Demetrio. Quello passato, ricordano, «è stato un anno di prova anche per la Città Santa di Gerusalemme, per la Terra Santa e per la piccola comunità cristiana che dimora in Medio Oriente, che vuole essere luce, sale e lievito del Vangelo».

Leggi il testo integrale della lettera

23 marzo 2021

Omelia del cardinale vicario a San Giuseppe dei Falegnami

Omelia in occasione della Celebrazione Eucaristica per la festa patronale.

 

“Dante è vivo”, un documentario dell’Ufficio per la cultura e l’università

Foto di Annalisa Maria Ceravolo

Alla scoperta dell’attualità del pensiero di Dante Alighieri a settecento anni dalla morte, tra l’ascolto di un brano di Loreena McKennitt e la lettura di un brano di “Se questo è un uomo”, passando per interviste e contributi di personalità del mondo della cultura e dell’arte. Tutto questo condensato in cinquanta minuti, nel documentario “Dante è vivo … a 700 anni dalla morte” realizzato dall’Ufficio diocesano per la cultura e l’università e da quello per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport. Verrà pubblicato su YouTube – sul canale Cultura e Università – oggi (lunedì 22 marzo) alle 18.30, in occasione del settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta, che ricorre il 25 marzo.

Protagonista monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università, e i contributi di personalità del mondo della cultura, dell’arte e delle istituzioni, legate da un unico filo conduttore: l’attualità del pensiero di Dante Alighieri. Tra gli altri, ne parleranno il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; Marta Cartabia, ministro della Giustizia; Franco Nembrini, saggista e pedagogista; Lina Bolzoni, professore emerito Scuola Normale Superiore di Pisa; Marco Cursi, docente all’Università Federico II di Napoli; Enrico Malato, vicepresidente della Casa di Dante a Roma; il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo; l’illustratore Gabriele Dell’Otto.

Il documentario vuole essere «per tutti», sottolinea monsignor Lonardo. «È pensato sia per gli intellettuali – spiega –, che possano capire che Dante va presentato come una delle figure più vive nella storia dell’uomo, ma anche per le persone semplici, che possano avere delle chiavi per accostarcisi». Di Alighieri, infatti, spesso si parla «quasi per fargli le pulci, per valutarlo e interpretarlo – prosegue –, mentre l’atteggiamento giusto da avere dinanzi a Dante è quello di esserne discepoli, capire che lui insegna a noi. Questo documentario vuole essere anche una provocazione per le scuole e per gli insegnanti: la poesia ci apre a un nuovo sguardo, a un diverso punto di vista sul mondo, a maggior ragione la poesia suprema, come quella di Dante». Di solito «si parla di Ulisse e di Paolo e Francesca – evidenzia Lonardo –. Ad esempio non tutti sanno che Dante ebbe una figlia, Antonia, che si fece suora e prese il nome di suor Beatrice. O ancora, che Giuseppe Mazzini riprese un testo di Ugo Foscolo dedicato alla Divina Commedia nel quale si firmò semplicemente “un italiano”, e riteneva Dante come uno dei precursori del Risorgimento e dell’unità d’Italia».

Lonardo è ripreso nel Casino Massimo Lancellotti, in particolare nella stanza dedicata a Dante, ricoperta dagli affreschi dei Nazareni che illustrano la Divina Commedia. Le riprese e il montaggio sono a cura di don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per il tempo libero, il turismo e lo sport; Francesco d’Alfonso è direttore di produzione e curatore delle musiche, mentre Annalisa Maria Ceravolo è segretaria di produzione e curatrice della fotografia.

22 marzo 2021

Nel pomeriggio partecipa al Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza episcopale italiana (fino a mercoledì)

Nel pomeriggio partecipa al Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza episcopale italiana (fino a mercoledì).

Celebra la Messa nella parrocchia di San Corbiniano in occasione del 10° anniversario della consacrazione della Chiesa

Celebra la Messa nella parrocchia di San Corbiniano in occasione del 10° anniversario della consacrazione della Chiesa.

Il Santo Padre ha nominato don Benoni Ambarus nuovo vescovo ausiliare della diocesi di Roma

Papa Francesco ha nominato don Benoni Ambarus vescovo ausiliare di Roma, assegnandogli la sede titolare di Tronto. L’annuncio è stato dato dal cardinale vicario Angelo De Donatis nella Cittadella della Carità Santa Giacinta, di via Casilina Vecchia, alle ore 12 di oggi, sabato 20 marzo 2021. Il nuovo vescovo avrà la delega alla Carità, alla Pastorale dei migranti (in particolare Rom e Sinti) e l’incarico dell’Ufficio missionario diocesano. L’ordinazione episcopale avrà luogo il primo maggio alle ore 17.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Nell’annunciare la nomina, il cardinale De Donatis ha tracciato una breve biografia di don Ambarus, da tutti chiamato semplicemente “DON Ben”. Il nuovo vescovo è direttore della Caritas di Roma dal primo settembre 2018. A nominarlo alla guida dell’organismo diocesano, di cui era già vicedirettore dal 16 ottobre 2017, è stato il cardinale De Donatis. Nato il 22 settembre 1974 a Somusca-Bacau (Romania), don Ambarus entra al Seminario Minore della diocesi di Iasi, in Romania, nel 1990; consegue la maturità nel 1994 e quindi, fino al 1996, frequenta il Seminario Maggiore di Iasi. Il 23 novembre del 1996 arriva a Roma, presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore, dove completa gli studi e consegue il baccalaureato in Teologia. Il 29 giugno del 2000 viene ordinato presbitero a Iasi. Ma poi rientra a Roma, dove, nel 2001, consegue la licenza in Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana. Dal 2001 al 2004 svolge il servizio di educatore al Seminario Romano Maggiore; dal 2004 al 2007 è collaboratore parrocchiale a San Frumenzio ai Prati Fiscali; dal 2007 al 2010 è viceparroco presso la stessa parrocchia. Dal 2010 al 2012 è invece viceparroco nella comunità di Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae a Torre Gaia. Nel 2012 don Ambarus diviene parroco dei Santi Elisabetta e Zaccaria a Valle Muricana: sarà la prima parrocchia a ricevere la visita pastorale di Papa Francesco, il 26 maggio del 2013. Infine, nel 2017, la nomina a vicedirettore della Caritas di Roma e poi quella a direttore. «Non è facile per nessuno – ha sottolineato il cardinale – incarnarsi in una realtà umana ed ecclesiale diversa dal proprio Paese d’origine. L’esperienza personale ha reso don Ben molto sensibile alle condizioni di chi vive in mezzo a noi da immigrato in una terra straniera, alla ricerca di un lavoro e di una condizione stabile. Stiamo parlando di una porzione enorme degli abitanti di questa città: oltre mezzo milione di persone, il 12,8% della popolazione romana. L’episcopato di don BEN è segno concreto dell’attenzione di Papa Francesco verso questa realtà umana, in particolare verso le tante comunità cristiane cattoliche (sono più di 150) che ogni domenica si riuniscono con il loro cappellano per la celebrazione dell’Eucarestia».

Don Ambarus ha accolto la nomina con emozione e incredulità. «Non posso che confessarvi il mio stupore per il fatto che il Signore, attraverso la Chiesa ed il nostro vescovo Francesco, abbia guardato alla mia povera persona per questo ministero», ha esordito. «Ringrazio il Signore con tutto il cuore per la sua bontà verso di me – ha proseguito –. Tutta la mia vita, tutta la mia storia, è avvolta da questa bontà. Ringrazio il nostro vescovo Papa Francesco per la fiducia che mi ha manifestato. Un prete straniero, romeno romano, vescovo ausiliare a Roma! Sono scherzi del Signore e… del Papa, verso di me, che sarei dovuto rimanere in Italia solo quattro anni!». Ancora, il nuovo vescovo ha ripercorso gli ultimi anni ed ha aggiunto: «In questi anni, avendo il privilegio di vivere il ministero nella Caritas diocesana, tante volte ho detto, negli incontri e negli interventi: siamo tutti poveri, e io sono il primo povero, cioè mancante, alla scuola del Vangelo dei poveri. Ecco, ho imparato cosa significa mancante, mendicante, cosa significa gridare la preghiera e aspettare la salvezza, cosa significa credere e affidarsi. Allo stesso tempo – ha concluso – ho imparato da loro, veri maestri di vita, che ogni morte e caduta è garanzia di risurrezione, di salvezza. Ecco, con tutti i doni abbondanti vissuti, vivo la consapevolezza che si aggiunge grazia su grazia rispetto al ministero a cui sono chiamato».

20 marzo 2021

“Il chicco di grano”, l’ultimo film del percorso verso la Pasqua

“Il deserto”, “La luce”, “La casa del Padre”, “L’amore di Dio” e “Il chicco di grano”. Sono i cinque film doc live realizzati da Giuseppe Aquino, regista di cinema, teatro e televisione, per la diocesi di Roma e dedicati all’ascolto delle famiglie. Un percorso per accompagnare i fedeli verso la Pasqua, il cui protagonista è il vescovo ausiliare delegato per la Pastorale familiare monsignor Dario Gervasi. In ogni breve film – della durata di circa venti minuti ciascuno – il presule incontra una diversa famiglia della diocesi, direttamente a casa loro. Fa eccezione l’ultimo, il quinto della serie: a causa delle restrizioni imposte dalla zona rossa, il film è stato girato interamente da remoto, secondo un procedimento ideato dallo stesso Aquino e da lui già utilizzato per la prima volta con il recente “Quarantena live”.

«Avevamo quasi rinunciato a girare quest’ultimo film – ricorda Aquino – ma ci dispiaceva interrompere così il percorso. Alla fine abbiamo pensato di ispirarci a quanto avevo già fatto con “Quarantena live”, sebbene in forma più piccola e semplificata. Abbiamo percorso una strada nuova, che rientra nella mia visione, che è quella di usare l’arte per fini di utilità sociale. L’arte prende forma e valore laddove porta messaggi utili, mentre se è finalizzata a se stessa è effimera». Per il futuro, confida Aquino, «l’idea è di unire i vari film in un unico documentario, limando qua e là e aggiungendo qualcosa, e presentarlo a un festival».

20 marzo 2021

Nella parrocchia di San Cirillo Alessandrino presiede il rito di una Prima Professione

Nella parrocchia di San Cirillo Alessandrino presiede il rito di una Prima Professione.

All’Auditorium del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II interviene all’evento “Il nostro amore quotidiano” (AL 90). Incontro on-line nel quinto anniversario di Amoris laetitia

All’Auditorium del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II interviene all’evento “Il nostro amore quotidiano” (AL 90). Incontro on-line nel quinto anniversario di Amoris laetitia.

Valorizzare il complesso lateranense: la lettera del Papa al cardinale De Donatis

Valorizzare e salvaguardare il complesso del Laterano, realizzando magari anche un museo. Questa l’idea di Papa Francesco, che ha scritto una lettera al suo vicario, il cardinale Angelo De Donatis, proprio a proposito di quegli storici edifici.

«La Chiesa nel corso dei secoli ha sempre operato per promuovere quanto frutto del genio e della maestria degli artisti – esordisce il Santo Padre –, spesso testimonianza di esperienze di fede e quali strumenti per dare onore a Dio. Questo non solo per amore dell’arte, ma anche per salvaguardare il patrimonio culturale di fronte a sfide e a pericoli che l’avrebbero privato della sua funzione e del suo pregio. Tale speciale responsabilità, accompagnata dall’attenta sollecitudine nel considerare luoghi, edifici e opere espressioni dello spirito umano e parte integrante della cultura dell’umanità, ha consentito ai miei Predecessori di tramandarli alle diverse generazioni e di adoperarsi per conservarli e renderli disponibili a visitatori e studiosi. Un compito che anche oggi impegna il Vescovo di Roma nel rendere fruibile la bellezza e il rilievo dei Beni e del patrimonio artistico affidato alla sua tutela».

E ancora: «Animato da queste ragioni – si legge – destino a tale questo scopo anche gli edifici annessi alla Basilica Papale di San Giovanni in Laterano, sede della mia Cattedra episcopale, ben conscio della natura che a quel complesso attribuiscono il percorso e gli accadimenti della storia, unitamente alle previsioni del Trattato lateranense. Affido a Vostra Eminenza, mio Vicario per la Diocesi di Roma, il compito di realizzare, nel complesso di quello che è stato per secoli noto come Patriarchio lateranense, attività museali e culturali nelle diverse forme e contenuti, dando l’assetto che sarà necessario, facendo “sicuro assegnamento sulle nobili tradizioni artistiche che vanta la Chiesa Cattolica” (Trattato lateranense, art. 16)».

16 marzo 2021

Celebra la Messa nella chiesa rettoria di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano in occasione della festa patronale

Celebra la Messa nella chiesa rettoria di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano in occasione della festa patronale.

“Il nostro amore quotidiano”: un incontro on line apre gli eventi dedicati ai cinque anni di Amoris Laetitia

“Il nostro amore quotidiano”: si chiama così l’evento online organizzato per il 19 marzo dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, la diocesi di Roma e il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per aprire l’anno dedicato alla famiglia in occasione del quinto anniversario della pubblicazione di Amoris Laetitia.

L’inizio di un cammino più che una celebrazione: l’esortazione apostolica, secondo i promotori, possiede infatti una ricchezza ancora tutta da scoprire e l’evento del 19 marzo – che sarà trasmesso online sui canali dei tre enti – rappresenta la convocazione ad un lavoro futuro. «La provocazione del Papa vuole mettere in movimento tutta la Chiesa» spiegano gli organizzatori, che intendono offrire un contributo in grado di sposare pastorale e teologia in vista dell’Incontro mondiale delle famiglie in programma a Roma nel 2022.

L’evento si suddivide in due incontri online aperti a tutti, alle 15 (Nel quinto anniversario di Amoris Laetitia) e alle 16.30 (Approfondimenti teologici) trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube dell’Istituto Giovanni Paolo II e sulle piattaforme dei tre enti promotori. Il primo incontro, che avrà il suo culmine in un messaggio di Papa Francesco, vedrà la partecipazione del cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, del cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la Diocesi di Roma, e dell’arcivescovo Vincenzo Paglia, gran cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, con gli interventi di Pierangelo Sequeri, preside dell’Istituto, e della coppia di coniugi Giuseppina De Simone e Franco Miano, che hanno partecipato ai Sinodi della famiglia.

La seconda parte del pomeriggio avrà un carattere maggiormente accademico e accoglierà le relazioni – coordinate dal teologo Giovanni Cesare Pagazzi – di Nuria Calduch-Benages dell’Università Gregoriana, Antonio Pitta dell’Università Lateranense, Vincenzo Rosito dell’Istituto Giovanni Paolo II e del vescovo Dario Gervasi, ausiliare di Roma e Delegato per la pastorale familiare.

L’anno dedicato alla famiglia nel quinto anniversario di Amoris Laetitia è stato indetto da Papa Francesco il 27 dicembre 2020, per far maturare i frutti dell’esortazione apostolica post-sinodale e rendere la Chiesa più prossima alle famiglie nel mondo, messe alla prova in quest’ultimo anno dalla pandemia. L’anno, coordinato dal Dicastero, si concluderà il 26 giugno 2022, con il decimo Incontro mondiale delle famiglie. Le riflessioni che matureranno saranno messe a disposizione delle comunità ecclesiali e delle famiglie, per accompagnarle nel loro cammino.

«L’alleanza dell’uomo e della donna, che avvolge la storia e la condizione umana – spiega Pierangelo Sequeri – fa perno sulla famiglia, ma va oltre la sua grammatica familiare: la vocazione cristiana è quella di portare questa alleanza nei luoghi della politica, dell’economia, del diritto, della cura e della cultura».

 

11 marzo 2021

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