6 Maggio 2025

Momento della luce, opportunità per le famiglie

Foto di Cristian Gennari

Anche in questo tempo pasquale l’Ufficio catechistico della diocesi di Roma torna a proporre i Momenti della luce. Si tratta – lo ricordiamo – di un semplice schema di preghiera e approfondimento da seguire in famiglia. Al centro una candela accesa, simbolo di luce. «Crediamo che sia una occasione preziosa per le famiglie del catechismo della comunione, in aiuto al percorso che i bambini fanno in parrocchia – sottolineano dall’Ufficio diocesano –. Sappiamo dai vostri riscontri che l’esperienza è stata molto positiva, anche in famiglie con figli più piccoli o più grandi, creando un clima di dialogo intimo».

Come già nei mesi passati, anche in questo tempo pasquale il testo da leggere e le domande sono ripresi dal Vangelo della domenica precedente. Ma nel Momento della luce non c’è solo la lettura di un brano biblico, quanto soprattutto la condivisione di sentimenti e del vissuto quotidiano. «La condivisione dei genitori dà il tono a quella dei figli – spiegano dall’Ufficio catechistico – che la imitano, senza bisogno di spiegare prima come si fa. Non è quindi un momento “per i figli” ma per tutta la famiglia. Non è un momento in cui i genitori devono insegnare o spiegare qualcosa a parole. La potenzialità educativa sta nel fatto di vivere tutti insieme una condivisione del cuore. Nella condivisione è essenziale provare ad ascoltare quello che l’altro vuole dire, accogliendolo con semplicità, senza sminuirlo né enfatizzarlo, senza criticare né replicare».

Scarica lo schema da seguire

Scarica la lettera ai genitori

Scarica i testi e le domande

12 aprile 2021

In Vicariato presiede il Consiglio dei Prefetti

In Vicariato presiede il Consiglio dei Prefetti.

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria del Soccorso

Celebra la Messa nella parrocchia di Santa Maria del Soccorso.

Celebra la Messa nella chiesa rettoria di Santo Spirito in Sassia

Celebra la Messa nella chiesa rettoria di Santo Spirito in Sassia.

E’ tornata alla Casa del Padre Maria Marzia, madre di monsignor Nicolini

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Mons. Paolo Nicolini,
Vice direttore gestionale-amministrativo
della Direzione musei e beni culturali dello S.C.V.,
per la morte della sua cara mamma

Maria Marzia
di anni 87

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Maria Marzia il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno venerdì 9 aprile 2021, alle ore 10.00,
presso la Cattedrale di Santa Maria Assunta a Fano (PU)

 

7 aprile 2021

Domenica 11 il rito della deposizione delle vesti bianche

Foto di Cristian Gennari

Con il battesimo ricevuto durante la veglia pasquale non si ferma il percorso dei catecumeni nella diocesi di Roma. Domenica prossima, 11 aprile, infatti, celebreranno il rito della deposizione della vesta bianca, ciascuno nella propria parrocchia di appartenenza. Negli anni passati è stato sempre celebrato nella chiesa di San Pancrazio al Gianicolo, ma in questo periodo segnato dalle restrizioni per contenere la pandemia si è preferito optare per la celebrazione a livello parrocchiale.

«Abbiamo ancora nel cuore e negli occhi il canto dell’alleluja, il fruscio delle vesti bianche, il calore delle candele accese, i volti commossi e gioiosi dei neofiti e tutto questo è per noi motivo di gioia e riconoscenza al Signore – ricordano don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, e suor Pina Ester De Prisco, responsabile diocesana del catecumenato –. Tutta la Chiesa di Roma è in festa, perché arricchita di nuovi cristiani e questo grazie all’opera continua dello Spirito Santo, ma anche grazie al vostro instancabile impegno, alla vostra costanza quotidiana: non vi siete arresi alle grandi difficoltà del momento presente e certamente il Signore vi ricompenserà con doni spirituali. Ora ci apprestiamo a vivere un altro rito, quello della deposizione delle vesti bianche, un rito molto antico della Chiesa di Roma».

Due i gesti simbolici che coinvolgeranno i neo battezzati: innanzitutto toglieranno la veste bianca e la deporranno sopra l’altare; quindi riceveranno dal ministro una candela, che sarà accesa dal cero pasquale. «Il senso di questi due segni – spiega la responsabile del catecumenato – consiste nel deporre le vesti materiali ricevute nel giorno del Battesimo, per mostrare la luce che ora è presente in loro. Ora la loro vita in Cristo ha una missione: portare ad altri l’annuncio evangelico che hanno ricevuto».

7 aprile 2021

Nella Domenica della Misericordia la Messa con Papa Francesco

«Io desidero che vi sia una festa della Misericordia: voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia». Così santa Faustina Kowalska scriveva nel suo Diario raccontando una delle apparizioni di Gesù; e così avviene dal 2000, quando san Giovanni Paolo II istituì la celebrazione della Festa durante la Messa in occasione della canonizzazione della santa polacca. A Roma il Santuario della Divina Misericordia ha sede nella chiesa di Santo Spirito in Sassia: qui domenica prossima, nella Festa della Misericordia appunto, Papa Francesco torna a celebrare una Messa in forma privata, alle ore 10.30, come riferisce la Sala Stampa vaticana. Al termine dell’Eucaristia, dalla stessa chiesa il Papa guiderà la recita del Regina Caeli.

La chiesa nei pressi del Vaticano è sempre molto frequentata dai fedeli, che in questo periodo di pandemia partecipano anche attivamente sui canali social del santuario. A Santo Spirito in Sassia, nella cappella laterale, trova spazio il quadro di Gesù Misericordioso con i raggi colorati che sgorgano dal petto, immagine dipinta secondo le indicazioni della stessa suor Faustina. Così infatti le apparve il Signore nel monastero di Plock delle Suore della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia, la sera del 22 febbraio 1931, mentre si trovava nella sua cella. «Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi», le disse Gesù, come annotò la santa nel suo Diario.

Quella fu solo la prima di una lunga seria di visioni, di cui la giovane suora – nata nel 1905 da una famiglia contadina a Glogowiec, in Polonia – ha lasciato testimonianza. Nel corso di questi incontri Cristo parlò a santa Faustina e le insegnò a pregare secondo la Coroncina della Misericordia. Il 18 aprile del 1993 è stata beatificata a Roma da Giovanni Paolo II. «La missione di santa Faustina sta portando frutti sorprendenti – disse Papa Wojtyla in quell’occasione –. È meraviglioso il modo in cui la sua devozione a Gesù misericordioso si fa strada nel mondo contemporaneo e conquista tanti cuori umani». Devozione che si è propagata ancora di più dopo il 30 aprile 2000, giorno della sua canonizzazione. Sugli altari anche il confessore e direttore spirituale di Faustina, Michal Sopocko (1888-1975), beatificato il 28 settembre 2008 a Bialystok, in Polonia.

7 aprile 2021

La preparazione “remota” per le coppie: la proposta del Centro per la pastorale familiare

Accompagnare le giovani coppie non solo alla preparazione immediata al matrimonio, ma anche in un percorso remoto che li aiuti a verificare la consistenza del loro rapporto. Questa la nuova iniziativa del Centro diocesano per la pastorale familiare, chiamata “Il mestiere di Raffaele. Ciclo di incontri per formatori”. Sette appuntamenti on-line a partire da giovedì 15 aprile, a cui sono invitati a partecipare tutti i formatori di fidanzati, ma anche i presbiteri, i diaconi, i consacrati, le consacrate e le stesse coppie.

Una novità pensata proprio per questo anno dedicato alla famiglia e all’esortazione apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco. «L’esortazione ribadisce la necessità di una preparazione progressiva al sacramento del matrimonio che includa una formazione all’affettività e alla sessualità dei giovani – sottolineano il vescovo delegato per la Pastorale familiare monsignor Dario Gervasi e il direttore del Centro diocesano don Dario Criscuoli –. Poi Papa Francesco utilizza il termine “remota” intendendo quella preparazione che i giovani vivono nel tempo del loro fidanzamento. Oggi, sempre più spesso, purtroppo, la preparazione “remota” non esiste sia per problematiche familiari, cui si collegano evidentemente mancanze educative, sia perché l’ambiente in cui viviamo è sempre più deficitario di un’autentica e sana offerta formativa della persona. In questo senso è necessario fornire una preparazione che sintetizzi tanto l’elemento remoto quanto quello prossimo».

Di qui l’idea del percorso formativo, il cui obiettivo è «mettere insieme le numerose potenzialità già presenti nelle nostre parrocchie – aggiungono i promotori – ed utilizzare le molteplici risorse già attive in diocesi con lo scopo di “farci prossimi” ai giovani fidanzati che si affacciano alla novità della vita di coppia e che si avviano al matrimonio».

Gli incontri si terranno sempre di giovedì alle 20.30. Tra i relatori don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi di Roma; don Cesare Pagazzi, ordinario di “Ecclesiologia e comunità familiare” al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le scienze del Matrimonio e della Famiglia; Marina Štremfelj, consacrata e membro del Centro Aletti di Roma; i coniugi Silvestro Paluzzi, psicoterapeuta e ordinario di psicologia dei processi formativi alla Pontificia Università Urbaniana, e Antonella Tropea, psicoterapeuta e bioeticista, che dirigono la scuola di formazione, ricerca e counselling psicologico “Outdoor setting” di Roma; Vittoria Lugli, psicoterapeuta, esperta in terapia familiare e di coppia.

Per iscriversi scaricare la scheda di iscrizione e inviarla al Centro per la Pastorale della Famiglia, entro il 14 aprile 2021, all’indirizzo: famiglia@diocesidiroma.it.

29 marzo 2021

Scomparsa Gabriella D’Anna, a lungo coordinatrice dell’Ordo virginum

Una consacrazione dell'Ordo virginum

Gabriella D’Anna, consacrata nell’Ordo virginum della diocesi di Roma, è venuta a mancare la sera della Domenica delle Palme. Gabriella ha contribuito a creare legami di comunione profondi nell’Ordo virginum diocesano, di cui è stata a lungo coordinatrice. Ha accompagnato con amore, intelligenza e sensibilità, sia le numerose donne che negli ultimi anni si sono accostate a questa peculiare vocazione, sia le consacrate.

Docente di italiano e latino nei licei, ha diretto varie riviste culturali. Molto lunga è la lista delle sue pubblicazioni, soprattutto per l’Editrice LaScuola.

7 aprile 2021

Incontro con don Pagano promosso dalla Pastorale giovanile

Si chiama “Facoltà di scelta. Cosa vuoi fare di grande?” l’appuntamento di orientamento universitario organizzato dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile. Si tratta di un incontro on line che si terrà l’8 aprile alle ore 21 e avrà come protagonista don Gianmario Pagano, sacerdote, professore di religione e ideatore del blog “Bella prof”.

I giorni 16 e 17 aprile, poi, si svolgeranno altri incontri on line di orientamento tematico per aree, con la partecipazione di testimoni.

Gli eventi potranno essere seguiti sui canali social della Pastorale giovanile diocesana.

7 aprile 2021

Caritas, incontro per le parrocchie sui progetti sanitari

Il Poliambulatorio Caritas alla Stazione Termini (foto Cristian Gennari)

Il 15 aprile, dalle 10 alle 12, si svolgerà l’incontro online dei referenti parrocchiali delle comunità che aderiscono alla Rete di prossimità per la salute. L’incontrò sarà l’occasione per fare il punto sull’attività svolta dai “progetti sanitari” durante questo periodo di pandemia. Sono 103 le realtà parrocchiali di Roma che hanno attive forme di promozione della salute per le persone indigenti.

Per partecipare all’incontro è necessario contattare l’Area Sanitaria al numero 06.88815400 email: area.sanitaria@caritasroma.it.

7 aprile 2021

Appello per la pace e per i vaccini nel messaggio Urbi et Orbi di Papa Francesco

Foto di Cristian Gennari

L’appello affinché cessino i conflitti armati e quello a un’equa distribuzione dei vaccini. E il pensiero per tutte le zone del pianeta segnate da guerra e miseria, come Haiti, Yemen, Siria, Myanmar. C’è questo e altro nel messaggio pronunciato da Papa Francesco dall’Altare della Cattedra nella basilica di San Pietro, prima di impartire la benedizione Urbi et Orbi con l’indulgenza plenaria.

«L’annuncio di Pasqua non mostra un miraggio, non rivela una formula magica, non indica una via di fuga di fronte alla difficile situazione che stiamo attraversando. La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri; malgrado questo – ed è scandaloso – non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari. E questo è lo scandalo di oggi». Tuttavia, ha proseguito il Santo Padre, «Di fronte, o meglio, in mezzo a questa realtà complessa, l’annuncio di Pasqua racchiude in poche parole un avvenimento che dona la speranza che non delude: ‘Gesù, il crocifisso, è risorto’. Non ci parla di angeli o di fantasmi – ha spiegato –, ma di un uomo, un uomo in carne e ossa, con un volto e un nome: Gesù. Il Vangelo attesta che questo Gesù, crocifisso sotto Ponzio Pilato per aver detto di essere il Cristo, il Figlio di Dio, il terzo giorno è risorto».

Papa Francesco si è soffermato poi sulla difficile situazione sanitaria globale. «Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie – ha rimarcato –. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta. Nello spirito di un ‘internazionalismo dei vaccini’, esorto pertanto l’intera Comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri».

Nel suo discorso anche parole per i migranti nei cui volti, ha detto, «riconosciamo il volto sfigurato e sofferente del Signore che sale al Calvario». Ha quindi ringraziato, in proposito, i Paesi che accolgono con generosità i sofferenti che cercano rifugio, specialmente il Libano e la Giordania.

La Resurrezione, ha continuato il Pontefice, fa pensare naturalmente alla città di Gerusalemme, che possa «rispondere alla chiamata ad essere luogo di incontro dove tutti possano sentirsi fratelli, e dove Israeliani e Palestinesi ritrovino la forza del dialogo per raggiungere una soluzione stabile». Ha quindi ricordato il recente viaggio in Iraq, e da lì ha rivolto il suo pensiero alle «popolazioni africane, che vedono il proprio avvenire compromesso da violenze interne e dal terrorismo internazionale, specialmente nel Sahel e in Nigeria, come pure nella regione del Tigray e di Cabo Delgado». E a tutti i Paesi dove imperversano guerre e violenza. «Troppe guerre e troppa violenza ci sono ancora nel mondo! Il Signore, che è la nostra pace, ci aiuti a vincere la mentalità della guerra. Conceda a quanti sono prigionieri nei conflitti, specialmente nell’Ucraina orientale e nel Nagorno-Karabakh, di ritornare sani e salvi alle proprie famiglie, e ispiri i governanti di tutto il mondo a frenare la corsa a nuovi armamenti. Oggi, 4 aprile, ricorre la Giornata mondiale contro le mine antiuomo, subdoli e orribili ordigni che uccidono o mutilano ogni anno molte persone innocenti e impediscono all’umanità di ‘camminare assieme sui sentieri della vita, senza temere le insidie di distruzione e di morte’. Come sarebbe meglio un mondo senza questi strumenti di morte!».

5 aprile 2021

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