20 Dicembre 2025

Il cammino delle reliquie di santa Bernadette

Le reliquie di santa Bernadette Soubirous pellegrine nelle parrocchie romane. È un’iniziativa della sottosezione romana dell’Unitalsi, che ha preparato, nella diocesi di Roma, un cammino che tocca parrocchie, istituti religiosi, carceri e ospedali, per concludersi alla metà di dicembre 2025. Iniziato il 5 settembre, finora ha coinvolto le comunità di Sant’Ippolito, San Paolo della Croce e Santa Brigida di Svezia. Da oggi e fino al 16 settembre, il reliquiario sarà nella parrocchia del Sacro Cuore di Cristo Re (viale Mazzini, 32); il 17 e il 18 a Santa Lucia (via omonima); quindi, dal 19 al 21 settembre, nella parrocchia di Santa Maria Stella Matutina (via Lucilio, 2).

«La presenza delle reliquie in mezzo a noi – spiega Anna Maria Biancucci, presidente della sottosezione di Roma dell’Unitalsi – ci invita a pregare per tutti noi, per le nostre famiglie, per gli ammalati, per le persone fragili e per il mondo intero in questo momento di forte incertezza. Siamo certi che la presenza di santa Bernadette tra noi sarà un segno di benedizione e di pace».

Nella parrocchia di Corviale, dove le reliquie sono state venerate dall’8 all’11 settembre, numerose sono state le iniziative pensate per l’occasione. «Maria l’ha formata come una discepola alla sua scuola, è stata la maestra di vita e di santità per santa Bernadette – ha detto il parroco don Fabio Laurenti –. Bisogna partire da Maria Santissima per capire Santa Bernadette che è cresciuta alla scuola dell’umiltà di Maria. La Vergine rifletteva sulle cose e questa capacità, insieme all’umiltà, sono le qualità fondamentali che servono per amare».

15 settembre 2025

Il cammino dei catecumeni tra YouTube e videochiamate

Video-catechesi su YouTube e appuntamenti telefonici per la preghiera. Il coronavirus non ferma la preparazione dei catecumeni, che grazie alle iniziative messe in campo dall’Ufficio catechistico diocesano si sposta, semplicemente, su pc e cellulari. «In questo momento così doloroso per il nostro Paese – esordisce il direttore dell’Ufficio don Andrea Cavallini in una lettera –, vi scriviamo per annunciarvi con forza e convinzione che il Signore non ci ha lasciati soli nel cammino, ma è vivo e presente in mezzo a noi. E noi vogliamo essere testimoni di questa Presenza, ed è per questo che continueremo a camminare insieme verso la Pasqua del Signore. Poiché non possiamo incontrarci né celebrare in parrocchia gli scrutini e le consegne, vi invitiamo a proseguire la catechesi con regolarità tramite video chiamate o semplicemente telefonate».

Sul canale YouTube dell’Ufficio diocesano è disponibile il video sul primo scrutinio, con una catechesi e uno spazio per meditare il Vangelo: https://youtu.be/OHJzWmZco6U. Per la giornata di oggi, domenica 15 marzo, catecumeni eletti e catechisti sono poi invitati a sentirsi telefonicamente e parlare del video visto.

«Sappiamo che è un po’ strano, e forse difficile, vivere un momento di condivisione e preghiera al telefono – sottolineano don Cavallini e suor Pina Ester De Prisco, responsabile del catecumenato –, ma in questo momento ci sembra la soluzione migliore per proseguire la preparazione al battesimo. Mentre tutto intorno si sta fermando, la vita interiore procede, va avanti!».

Leggi il testo integrale della lettera

15 marzo 2020

Il calendario diocesano per il 2025-2026

È possibile scaricare il calendario diocesano con tutti gli appuntamenti per l’anno pastorale 2025-2026.

La programmazione diocesana potrà subire delle variazioni; gli appuntamenti saranno segnalati e aggiornati periodicamente su questo sito internet nello spazio dell’Agenda diocesana

Clicca qui per scaricare il calendario

6 agosto 2025

Il business delle armi: se ne parla al corso di formazione missionaria

Fabrizio Battistelli (foto Diocesi di Roma / Gennari)

È in programma per sabato 22 febbraio il secondo appuntamento del corso di formazione missionaria 2025, “Facciamo pace. Umanità in cammino verso la fratellanza”, promosso dal Centro missionario diocesano. Protagonista dell’incontro, che come di consueto avrà inizio alle ore 9 e si terrà nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense, sarà il professor Fabrizio Battistelli, che affronterà il tema: “Il business delle armi nell’attuale congiuntura internazionale. Una minaccia alla pace”.

Battistelli è presidente e cofondatore dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo, nonché professore di sociologia presso il Dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università di Roma La Sapienza, che ha diretto dal 2009 al 2014 e dove ha insegnato anche Sociologia dell’organizzazione e Organizzazione internazionale. È membro della sezione di Sociologia Politica dell’Associazione italiana di sociologia (Ais) e dell’Inter-University Seminar on Armed Forces and Society.

«L’industria bellica – riflette padre Giulio Albanese, direttore dell’Ufficio diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese – è l’unica, in tempo di crisi, a non conoscere alcuna forma di recessione. Occorre, pertanto, alla luce anche delle coraggiose ammonizioni del magistero di Papa Francesco, affrontare il tema della corsa agli armamenti e degli effetti devastanti delle guerre – in primis le disuguaglianze che comportano l’esclusione sociale – giocando la carta della consapevolezza. È il Vangelo a richiederlo ed è il mondo missionario, impegnato nelle periferie geografiche ed esistenziali del mondo, ad invocarlo a squarciagola».

Il percorso formativo era iniziato il 18 gennaio con un incontro che aveva visto protagonista Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Dopo l’appuntamento con Battistelli, sono previsti altri tre incontri, il 15 marzo, il 12 aprile e il 17 maggio. La partecipazione agli incontri è libera e gratuita. Per ulteriori informazioni: cmdroma@diocesidiroma.it

17 febbraio 2025

Il boato dalla piazza, la gioia per il nuovo Papa

Il boato della piazza ha salutato la fumata bianca che annunciava l’elezione del 267° Pontefice. Una piazza San Pietro da cui si sono immediatamente levati i cori “Viva il Papa!” e che si è andata rapidamente riempiendo, mentre suonavano le campane della basilica, all’unisono con quelle delle parrocchie romane. Uno scampanio accolto dallo sventolio di decine di bandiere: vessilli di Spagna, Svezia, Cile, Colombia, Repubblica Ceca, Honduras, Bulgaria, Polonia, Messico, Stati Uniti… Tutto il mondo era davvero rappresentato nell’abbraccio del colonnato del Bernini e più giù, lungo via della Conciliazione. Insieme ai cori, si sono levati cartelli con la stessa scritta inneggiante al nuovo Pontefice, anche se non se ne conosceva ancora l’identità.

Dal comignolo della Sistina gli sguardi si sono spostati verso la loggia della basilica, nell’attesa del fatidico “Habemus Papam!”, di conoscere il suo nome, di vedere il suo volto. Monica e Paolo, che vengono da Modena, giunti per il Giubileo, non nascondono la loro emozione: «Venire qui per il nostro pellegrinaggio e assistere all’elezione del nuovo Papa… non ce lo saremmo mai aspettato, è una grandissima gioia!». «Speriamo che sia un pastore che ha a cuore i problemi della gente semplice», dicono ancora Manuel e Ana Ines, due pellegrini uruguaiani. Intanto vengono intonate antifone mariane: Salve Regina, Regina Coeli… la gente prega ma già dimostra tutto il suo affetto al nuovo Papa.

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Il Bilancio di missione della Diocesi di Roma

Il Consiglio diocesano per gli Affari Economici ha approvato i bilanci consuntivi 2024 del Vicariato e della Diocesi di Roma, e dell’Opera Romana per la Preservazione della Fede.

Il Consiglio si è complimentato con gli Uffici dell’Economato e dell’Amministrazione per la chiarezza e la trasparenza dei bilanci e per aver presentato un bilancio preventivo introducendo anche un piano triennale 2025-2027, con il chiaro obiettivo di pianificare la gestione delle risorse più a lungo termine.

Un elemento di particolare rilevanza che è stato sottolineato dal Consiglio è l’aver riportato il Bilancio della Diocesi in attivo, con un avanzo di esercizio per il 2024 pari a € 2.202.169, confermando il trend già positivo del 2023, consolidando con questi due ultimi esercizi un recupero totale dei disavanzi degli esercizi 2022 (€ -3.790.032) e 2021 (€ -2.321.157). Tale ripianamento è stato ottenuto senza aver applicato alcun “taglio” sul personale e con un aumento delle spese relative alla gestione di alcuni eventi giubilari sostenute già nel corso del 2024.

Inoltre è stato mantenuto un elevato livello di sostegno alle opere di Carità, con erogazioni dirette per le attività della Caritas diocesana per € 4.848.573, attività caritative sostenute direttamente dalla Diocesi per € 2.784.178, oltre ai contributi erogati per il sostegno alle famiglie bisognose, tramite le Parrocchie, per € 650.000.

Una voce significativa è stata rappresentata anche dai contributi a fondo perduto a sostegno delle Parrocchie, con l’erogazione di € 3.948.671.

Nel mese di settembre il Bilancio sarà illustrato al Consiglio Presbiterale e subito dopo sarà, per la prima volta, pubblicato sul sito della Diocesi di Roma.

25 luglio 2025

Il battesimo dei catecumeni nella veglia di Pasqua

Foto di Cristian Gennari

di Salvatore Tropea da Roma Sette

«Un’esperienza straordinaria, di avvicinamento e ingresso alla fede e alla famiglia della comunità cristiana di Roma». È la testimonianza che accomuna i sei catecumeni – cinque di origini nigeriane e un ragazzo romano – che questa notte, durante la veglia di Pasqua presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, hanno ricevuto i sacramenti dell’iniziazione cristiana nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Questi ragazzi, spiega suor Maria Rosaria Carpentieri, referente del Servizio per il catecumenato della diocesi, «hanno compiuto un cammino lungo due anni, all’interno dei quali è stato necessario “vivere” due quaresime, ed è stato un percorso di istruzione e avvicinamento alla fede cristiana, da qui il termine greco “katechúmenos”, “colui che viene istruito”». Un momento dal grande significato per i catecumeni, «ma anche per il resto della comunità, perché con i nuovi battezzati – racconta suor Carpentieri – tutta la comunità della Chiesa universale e locale fa memoria del suo passaggio pasquale e rinnova nelle promesse battesimali la propria fedeltà al dono ricevuto e agli impegni assunti, in un continuo processo di rinnovamento, di conversione e di rinascita».

Racconta Leonardo Di Vito, 19 anni, studente in un liceo scientifico della Capitale e uno dei sei catecumeni: «Ho scelto questo percorso grazie alla mia famiglia, da sempre credente e per la promessa fatta ad un amico fraterno di essere il suo padrino alla Cresima e quindi poter stare accanto il prima possibile alla confermazione del mio futuro figlioccio». Intraprendere il cammino che lo ha poi portato ai sacramenti «è stata anche una straordinaria scoperta – ci tiene a sottolineare –, perché sono stato accolto da una vera e propria famiglia, che mi ha fatto crescere, scoprire altri punti di vista e anche superare alcuni pregiudizi che avevo riguardo la spiritualità di ognuno di noi».

Per i sei neo battezzati, tutto è iniziato due anni prima di ricevere i sacramenti di questa notte, «con la fase di precatecumenato – spiega ancora la religiosa referente del Servizio diocesano – che serve per discernere sempre di più le proprie motivazioni e poi con l’anno di vero catecumenato, in ascolto della Parola». Durante l’ultima Quaresima, ogni catecumeno vive il rito dell’elezione, con il quale la comunità ecclesiale si assume la responsabilità dell’idoneità della persona a ricevere i sacramenti. Infine, dalla terza alla quinta Domenica del periodo quaresimale, i cosiddetti scrutini, il cui scopo «è di illuminare a poco a poco i catecumeni sul mistero del peccato». Fondamentale, per tutti i catecumeni, il rapporto con i padrini. «Devo tutto – riprende Leonardo – alla mia madrina che mi ha supportato per realizzare quello che era diventato al contempo un obiettivo e un sogno». Quello di stanotte è stato «un punto di inizio, non di certo la fine di un cammino», spiega Leonardo con l’emozione di chi «non ama avere i riflettori puntati addosso», ma l’agitazione della vigilia e l’ansia per una basilica colma di fedeli è stata superata dall’aver vissuto «un’esperienza che porterò con me per tutta la vita». Infine, Domenica prossima i sei giovani parteciperanno alla celebrazione eucaristica con il rito della deposizione della veste bianca indossata durante la veglia pasquale.

17 aprile 2022

Il 90° di dedicazione di Sant’Ippolito Martire

La parrocchia di Sant’Ippolito Martire, nel cuore del quartiere piazza Bologna a Roma, si appresta a celebrare un traguardo significativo: il 90° anniversario della sua erezione. Per l’occasione, la comunità parrocchiale ha organizzato tre giorni di eventi speciali, aperti a tutti, dal 4 al 6 ottobre.

Venerdì 4 ottobre, in concomitanza con la memoria liturgica di san Francesco d’Assisi, alle ore 19, il cardinale Enrico Feroci presiederà una solenne celebrazione eucaristica. A seguire, un momento di fraterna condivisione e convivialità attende tutti i parrocchiani presso il Salone Tiberiade.

Sabato 5 ottobre, alle ore 19, la comunità si riunirà nuovamente per la Santa Messa, presieduta da padre Ferruccio Bortoluzzi, già viceparroco sin da quando la parrocchia era affidata ai frati cappuccini.

Domenica 6 ottobre, giornata conclusiva dei festeggiamenti, saranno celebrate due Messe solenni: alle ore 12 presiederà il cardinale Angelo De Donatis, penitenziere Maggiore; alle ore 19 monsignor Marco Frisina, celebre compositore di musica sacra, e animata dal Coro della Diocesi di Roma. Al termine della celebrazione, alle ore 20, il Coro si esibirà in un concerto che impreziosirà ulteriormente la giornata.

«L’anniversario della erezione – dichiara il parroco don Manlio Asta – rappresenta un momento di profonda gioia e di ringraziamento per la comunità di Sant’Ippolito Martire. Un’occasione per ricordare il cammino di fede percorso insieme e per guardare al futuro con speranza, nella luce del Vangelo».

3 ottobre 2024

Il 9 ottobre una serata dedicata a Raffaello

Foto di Annalisa Maria Ceravolo

“Raffaello, Roma e l’ideale del Rinascimento” è il tema della serata organizzata dall’Ufficio per la cultura e l’università del Vicariato di Roma per venerdì 9 ottobre, alle ore 19 all’Orto Botanico (largo Cristina di Svezia, 24), a cinquecento anni dalla morte di Raffaello Sanzio. Durante l’incontro verranno presentati alcuni video che raccontano i luoghi romani dell’artista urbinate, illustrati da monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio diocesano; mentre l’attore Giorgio Latini leggerà alcuni sonetti e brani della famosa lettera sulla conservazione delle antichità romane a Leone X, che però non fu mai né terminata né spedita.

«In generale in pochi collegano il Rinascimento a Roma – evidenzia monsignor Lonardo –, ma è sbagliato. Raffaello soggiornò a Villa Farnesina, dell’amico banchiere Agostino Chigi, a cinquanta metri dall’Orto Botanico. Possiamo quasi immaginarlo mentre passeggiava su via della Lungara… Raffaello rappresenta la bellezza ideale, l’armonia, eppure muore a 37 anni. Il suo amico Agostino morirà 4 giorni dopo. Si sperimenta così la fragilità della vita, la stessa che stiamo sperimentando in questi mesi con il coronavirus». L’artista, che fu anche architetto, «rappresenta un ponte tra il mondo classico e quello cristiano – prosegue il direttore dell’Ufficio diocesano –. Tutto quello che c’è di bello nell’antico trova in qualche modo compimento nel cristianesimo. Nonostante Raffaello stesso non fosse tipo da affetti stabili, come anche tanti artisti e non solo suoi contemporanei, volle essere seppellito al Pantheon. Su via dei Coronari, inoltre, affittò una palazzina per far celebrare messe in suo onore».

Pantheon, Santa Maria della Pace, Villa Farnesina, Santa Maria del Popolo, Sant’Eligio degli Orefici, Sant’Agostino… Sono tutti luoghi romani legati a Raffaello e verranno presentati, nell’incontro di venerdì, attraverso dei video realizzati dall’Ufficio per la cultura e l’università e dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato di Roma. Hanno partecipato alla realizzazione Alessandro Zuccari, ordinario di Storia dell’arte moderna alla Sapienza-Università di Roma e accademico dei Lincei; Antonio Sgamellotti, professore emerito dell’Università degli Studi di Perugia e accademico dei Lincei; Aldo Vitali, console camerlengo dell’Università e Nobil Collegio degli orefici, gioiellieri e argentieri dell’Alma Città di Roma; il quartetto vocale “Errar cantando”, che ha eseguito “In Te Domine speravi” di Josquin Desprez. Monsignor Lonardo è autore e narratore dei testi; don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport, ha curato riprese e montaggio; Francesco d’Alfonso è direttore di produzione e curatore delle musiche; Annalisa Maria Ceravolo ha curato la segreteria di produzione, le riprese e le fotografie; Claudio Tanturri la segreteria di produzione. I video verranno poi raccolti e ampliati in un unico documentario, che sarà disponibile on line nei giorni successivi all’incontro.

L’ingresso a “Raffaello, Roma e l’ideale del Rinascimento” può avvenire esclusivamente su prenotazione a ufficioculturaeuniversita@diocesidiroma.it. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming su www.radiopiu.eu. I giornalisti e operatori media che desiderano partecipare devono contattare l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi: stampa@diocesidiroma.it.

5 ottobre 2020

Il 9 novembre a San Giovanni la consegna del mandato ai catechisti

Foto di Cristian Gennari

«Quest’anno ho pensato di festeggiare in modo particolare con voi la solennità della nostra Cattedrale: a tutti rivolgo l’invito a celebrare insieme la dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano il prossimo martedì 9 novembre, alle ore 17.30. Durante la messa vi conferirò il mandato catechistico per l’anno pastorale che abbiamo iniziato». Il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive ai catechisti della diocesi di Roma – circa ottomila persone – e annuncia che il prossimo 9 novembre conferirà loro il mandato. Un’occasione speciale per questi laici impegnati ad accompagnare piccoli e grandi verso i sacramenti, e non solo.

«Abbiamo diversi motivi per ringraziare il Signore, perché il 2021 è un anno speciale per i catechisti – sottolinea infatti il cardinale nella sua lettera –. A gennaio il nostro vescovo, Papa Francesco, ha incontrato l’Ufficio catechistico nazionale della Cei in occasione dei 60 anni dalla sua fondazione. Nell’udienza il Papa ha parlato della catechesi come di un’avventura straordinaria, l’avanguardia della chiesa, chiamata ad ascoltare le domande delle persone e a parlare la lingua della gente, per trasmettere all’uomo di oggi la gioia del vangelo». In quell’occasione, il Santo Padre scrisse a mano un messaggio ai catechisti: «Vi chiedo di non perdere entusiasmo. Come gli artigiani, anche voi siete chiamati a plasmare l’annuncio con creatività. Non cedete allo scoraggiamento e allo sconforto. Puntate sempre in alto, sostenuti dalla misericordia del Padre. Il Papa v’incoraggia e vi sostiene».

Qualche tempo dopo, il 10 maggio, Papa Francesco firmava il motu proprio “Antiquum ministerium”, con il quale istituiva il ministero laicale del catechista. Così il Pontefice «ha aperto la possibilità del ministero istituito – sottolinea il vicario –, riconoscendo che i catechisti rendono alla comunità cristiana un servizio fondamentale che merita di essere considerato “ufficiale” nella Chiesa». Infine, «domenica scorsa il Papa ha inaugurato il cammino sinodale – si legge ancora nella missiva di De Donatis –. Come catechisti, sarete direttamente impegnati in questo cammino, in particolare nell’ascolto della chiesa e della città, perché siete “in prima linea” nel rapporto con le persone e avete quindi molte occasioni di contatto profondo, sia dentro che fuori dalla comunità. Questo periodo che si apre è una occasione per riscoprire la sinodalità, cioè letteralmente il “camminare insieme”, come caratteristica di tutta la chiesa, ma in modo particolare del servizio di catechista. Siamo consapevoli che non si evangelizza da soli: il Signore Gesù, infatti, ha inviato i suoi discepoli “a due a due”. Camminiamo insieme, dunque – conclude –, e ringraziamo il Signore per come ci guida e ci accompagna».

Quella del catechista è «una delle più grosse e più belle esperienze di servizio nelle parrocchie romane – dice don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano –; è il primo grande servizio che i laici fanno, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie energie. Trovo bellissimo che il cardinale scriva loro una lettera, li voglia incontrare e celebrare con loro». Per tre quarti donne, di età adulta, molti con figli ancora piccoli: eccoli i catechisti della diocesi, circa ottomila laici che preparano giovani e meno giovani a ricevere i sacramenti, o che fanno catechesi di accompagnamento.

18 ottobre 2021

Il 9 maggio la veglia ecumenica per i missionari martiri

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Nella diocesi di Roma, le iniziative tradizionalmente previste il 24 marzo per la XXXIII Giornata dei missionari martiri confluiranno, in via eccezionale, nella veglia ecumenica giubilare che avrà luogo il pomeriggio del 9 maggio nella basilica di San Paolo fuori le Mura.

Si celebrerà così la memoria di quanti, cattolici, ortodossi, evangelici, hanno offerto la vita in fedeltà a Cristo e al Vangelo, sostenuti dalla fede, luce di speranza di fronte al male, spesso uccisi nell’esercizio della carità.

È l’ecumenismo del sangue più volte richiamato da Papa Francesco che già nell’Anno Santo del Duemila trovò espressione nella grande preghiera convocata al Colosseo da san Giovanni Paolo II.

20 marzo 2025

Il 7 dicembre il Concistoro: la lettera del vicario al popolo di Dio

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Il 7 dicembre, nel Concistoro, il vicario di Sua Santità per la diocesi di Roma, monsignor Baldo Reina, sarà creato cardinale. Di seguito la lettera alla diocesi

Al popolo di Dio che è in Roma.
Riprendo le parole del Santo Padre indirizzate ai Cardinali eletti il 6 ottobre: “Occhi alti, mani unite, piedi nudi”. Desidero farle mie nell’impegno che mi attende da qui in avanti; a tutti chiedo di pregare affinché il Signore mi custodisca in questi tre atteggiamenti, rendendomi un pastore orante, generoso e povero.

L’appuntamento del prossimo Concistoro (7 e 8 dicembre) coinvolge in modo significativo la Diocesi di Roma; al Vicario sarà chiesto di collaborare con il Santo Padre all’interno del Collegio Cardinalizio, unendo il servizio alla Chiesa universale con quello alla Chiesa locale, all’interno di un paradigma di comunione. Tutto ciò che ha una valenza ecclesiale ha un orizzonte che supera il riferimento alla singola persona. Dal momento in cui ho appreso la notizia della mia creazione a Cardinale ho sentito che dentro il mandato di Vicario vi fosse un riferimento a tutti i cristiani di Roma; ed è per Voi che intendo svolgere la missione che mi è stata affidata.

Mi impegno ad essere come colui che serve, ad immagine di cui Colui che ha servito fino a dare la vita per tutti; servizio nella linea della comunione, del dialogo aperto, dello sguardo evangelico sulla città, dell’ascolto di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, della lettura dei segni dei tempi perché si realizzi, con maggiore efficacia, la pedagogia dell’Incarnazione.
Ho sperimentato personalmente che è il Signore a condurre la storia; coloro che sono scelti sono fedeli alla missione affidata solo se non smettono di vivere intimamente uniti a Lui con profonda umiltà.

Sento di avere bisogno di tutti, in particolare dei sacerdoti; desidero ascoltarvi e servirvi. Riconosco quanto sia prezioso il lavoro pastorale di ciascuno di voi, spesso nascosto e svolto in contesti difficili. Voi sacerdoti siete la cucitura primaria di questa Chiesa; il mio servizio non potrà che essere a favore della comunione e della fraternità che il Maestro ci richiede. E a voi laici, impegnati nelle varie realtà della nostra diocesi, assicuro la mia vicinanza, stima e gratitudine.

Affido alla materna protezione della Salus Populi Romani il mio ministero. In attesa di incontrarVi alla Santa Messa che presiederò l’8 dicembre alle 17.30 nella Basilica di San Giovanni in Laterano, a tutti giunga il mio fraterno abbraccio e la mia paterna benedizione.

2 dicembre 2024

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