Al Pontificio Seminario Romano Maggiore incontra i formatori.
Corso per seminaristi e diaconi “Dalla teologia liturgica alla prassi celebrativa, corso sull’ars celebrandi”
Corso per seminaristi e diaconi “Dalla teologia liturgica alla prassi celebrativa, corso sull’ars celebrandi”,, l’1, il 2, il 3 e il 6 ottobre, a cura dell’Ufficio liturgico diocesano.
Corso il ministero della presidenza e l’animazione liturgica modalità web
Corso il ministero della presidenza e l’animazione liturgica modalità web, a cura dell’Ufficio liturgico diocesano
Corso “Domus Ecclesiae. Luoghi liturgici di Roma” modalità web
Corso “Domus Ecclesiae. Luoghi liturgici di Roma” modalità web, a cura dell’Ufficio liturgico diocesano.
Giornata di spiritualità missionaria per la religiose
Giornata di spiritualità missionaria per la religiose, a cura del Centro Missionario diocesano.
Domenica 4 ottobre la colletta per l’Obolo di San Pietro
Tradizionalmente si tiene il 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo. Ma quest’anno, a motivo dell’emergenza sanitaria, la colletta per l’Obolo di San Pietro è stata posticipata a domenica 4 ottobre, giorno della memoria di san Francesco d’Assisi. In vista dell’occasione, il cardinale vicario Angelo De Donatis scrive una lettera alla diocesi per invitare a partecipare per sostenere le opere di carità del Papa.
«Con questo dono – scrive il vicario – possiamo allargare lo sguardo ed il cuore della Madre Chiesa, sparsa nel mondo, che si fa compagna di strada di famiglie e di popoli in cammino per lo sviluppo umano, spirituale e materiale, a beneficio di tutta la società. Quanto ciascun fedele può donare sarà utile per provvedere alle necessità della Chiesa intera, soprattutto dove essa incontra maggiori difficoltà».
«Sono consapevole – si legge ancora – delle difficoltà che le nostre comunità parrocchiali stanno vivendo, anche dal punto di vista economico, ma lasciamoci guidare dalla fiducia nel Signore che ricompensa con il “centuplo” chi dona con gioia. Nella logica cristiana della prodigalità e della gratuità, offriamo il nostro contributo che la Provvidenza non mancherà di moltiplicare, dando vita al miracolo della condivisione. Le nostre comunità – prosegue il porporato – che tante volte hanno dato vita a generose azioni di comunione, vivano sempre il banchetto eucaristico, spezzando il proprio pane con gli altri e diventando pane per gli altri».
Come sempre i soci del Circolo S. Pietro collaboreranno alla raccolta; eventuali offerte potranno dunque essere versate a loro oppure presso la cassa dell’Amministrazione del Vicariato.
Leggi la lettera del cardinale
30 settembre 2020
L’11 ottobre la Giornata mensile del malato
L’11 di ogni mese nella diocesi di Roma si celebra la Giornata mensile del malato. Lo stesso avverrà l’11 ottobre e, come di consueto, il Centro per la pastorale sanitaria ha indicato una speciale intenzione di preghiera.
La Giornata mondiale del malato è una ricorrenza annuale istituita il 13 maggio 1992 da San Giovanni Paolo II. Dal 1993 si celebra sempre l’11 febbraio, memoria liturgica della Madonna di Lourdes, assumendo il carattere di giorno speciale di preghiera e di condivisione, di offerta della sofferenza e di sensibilizzazione delle varie comunità diocesane e parrocchiali sui temi relativi alla malattia. «Crediamo che però non basti – sostengono dal Centro per la pastorale sanitaria –. In questo tempo in cui siamo chiamati ad “abitare con il cuore la città” e ad ascoltare il grido di tante persone che sono nella sofferenza, vogliamo proporre a tutte le comunità di dedicare una maggiore attenzione ai malati, con la Giornata mensile del malato».
Il nuovo incaricato del Centro diocesano è don Carlo Abate, che sostituisce don Giovanni Matitecchia. Il vescovo delegato è monsignor Paolo Ricciardi.
30 settembre 2020
In Caritas la missione popolare dei seminaristi del Maggiore
Gli studenti del Pontificio Seminario Romano Maggiore hanno iniziato il 25 settembre la missione popolare nei centri della Caritas di Roma. Fino a domenica 4 ottobre saranno impegnati nelle mense, nelle comunità di accoglienza e nei centri di ascolto parrocchiali.
I 46 giovani (primo, secondo, quarto e quinto anno) saranno coinvolti anche in alcuni laboratori di formazione sui temi delle migrazioni, della solitudine, del disagio sociale e delle dipendenza dal gioco d’azzardo.
30 settembre 2020
Ai Santi XII Apostoli il laboratorio liturgico-musicale
Si chiama “Date a Dio splendida lode” il laboratorio liturgico musicale promosso da padre Gennaro Becchimanzi nella basilica dei Santi XII Apostoli, con la collaborazione dell’Ufficio liturgico diocesano. Il corso intende offrire una formazione di base ai cantori, animatori della liturgia, organisti, direttori e quanti desiderano formarsi nell’ambito del canto liturgico. Gli incontri riprendono il 10 ottobre e si terranno dalle 8.45 alle 12.30 nella Sala dell’Immacolata della basilica del centro storico.
Tra gli argomenti trattati, innodia, salmodia, notazione gregoriana, canti della Chiesa italiana e romani, focus sul Messale e sul Lezionario. Per ulteriori informazioni, contattare padre Becchimanzi: fragennaro@libero.it; 3332044045.
30 settembre 2020
Incontra gli ordinandi presbiteri nel Monastero della “Resurrezione” di Montefiolo a Casperia
Nel pomeriggio incontra gli ordinandi presbiteri nel Monastero della “Resurrezione” di Montefiolo a Casperia
L’amore di amicizia, lo «stile» della Chiesa: l’incontro di inizio anno con il clero
Respirare, uscire, incontrare, abbracciare: sono «i quattro verbi che abbiamo scelto per l’anno pastorale che comincia», ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis, e «descrivono la Chiesa il giorno di Pasqua. Respiriamo lo Spirito Santo che il Signore soffia su di noi – continua –; apriamo (superando la paura) le porte del Cenacolo per uscire verso gli altri; incontriamo gli altri e portiamo loro l’abbraccio del Risorto». Il cardinale, questa mattina, si è rivolto così ai presbiteri e ai diaconi riuniti nella basilica di San Giovanni in Laterano, per il secondo dei due incontri di inizio anno pastorale. Il primo, lo ricordiamo, si è tenuto sabato mattina sempre nella cattedrale di Roma ed era riservato agli operatori pastorali delegati dalle parrocchie.
«Il mondo è cambiato tanto. Anche noi siamo cambiati – ha riflettuto il vicario del Papa ricordando i mesi trascorsi e il lockdown –. È stata una dura esperienza, ma che ci ha costretto a non dare più nulla per scontato. Si sente un desiderio forte, che viene dallo Spirito, di respirare, uscire, incontrarci e abbracciarci, ma il timore sembra bloccare e contraddire questa spinta. Sentiamo una certa delusione nel prendere atto che il timore trattiene molte persone lontano dalle parrocchie, dalla partecipazione alla liturgia. Eppure comprendiamo che non possiamo rinchiuderci, ma dobbiamo trovare modalità nuove di incontro, di dialogo con le persone». Prima fra tutte, quella di «privilegiare il “tu per tu” – questo l’invito del cardinale de Donatis –: se con questo metodo il numero delle persone si riduce, l’incontro però acquista un di più in qualità e profondità».
Conta, soprattutto, lo «stile nel relazionarsi con gli altri», che è «l’amore di amicizia». «In esso – ha spiegato il porporato – si riassumono i tre atteggiamento indicati dal Papa a Firenze. Di questo amore parla san Paolo nell’inno alla carità che abbiamo ascoltato nella preghiera iniziale. È l’atteggiamento indispensabile per vivere la missione. Forse tanti nostri sforzi di annuncio del vangelo o di carità verso i poveri non hanno toccato il cuore di nessuno perché erano privi di amore di amicizia». Ancora, «è l’umiltà interiore che permette di stare di fronte all’altro in uno stato di uguaglianza che favorisce l’amicizia, il dialogo, l’intesa». Consente, ha aggiunto, «di donare senza arroganza, di annunciare il Vangelo senza esibirlo come un proprio merito, di aiutare i poveri senza umiliarli. L’amore di amicizia fa cadere le critiche, le obiezioni, disattiva il meccanismo perverso dell’affermazione di sé e del proprio gruppo favorendo l’incontro vero, il dialogo autentico senza “inquinamenti”».
«L’amore di amicizia – ha concluso – è quello stile che “fa tutt’uno” con i contenuti dell’annuncio della fede. Esso si esprime in tanti modi, quelli che san Paolo elenca nell’inno alla carità, e che danno spessore ai tanti gesti di condivisione e di solidarietà che saremo chiamati a vivere in quest’anno così particolare, in cui le diverse onde d’urto raggiungeranno la nostra vita sociale: la difficoltà a far partire la scuola, la povertà crescente per la fine delle misure di sostegno al reddito, la disoccupazione, la pervasività dell’economia sommersa legata alla criminalità, la violenza sociale che si scatena tra i soggetti più sociali più deboli… Uno sforzo grande ci è richiesto (pensate a come dobbiamo far convergere risorse per alimentare il Fondo Gesù Divino Lavoratore), per una ripartenza che è un vero “parto” doloroso, eppure carico di nuovo, un Nuovo che viene da Dio e che ci chiede la disponibilità a convertirci e a cambiare».
Leggi la relazione del cardinale
Scarica il libretto con le schede bibliche
28 settembre 2020
Inaugurata la Casa per detenuti “Ricominciamo”
È stata inaugurata venerdì sera in via della Pisana la Casa di accoglienza “Ricominciamo”, una struttura promossa dall’associazione Vic (Volontari italiani in carcere) della Caritas di Roma, assieme ai cappellani di Rebibbia. Posizionata in un istituto delle Congregazione delle suore Figlie di Cristo Re, è nata per aiutare le persone detenute e senza un domicilio a poter uscire dal carcere con le misure straordinarie previste per l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus, offrendo un luogo di accoglienza a quei detenuti che, pur avendone diritto, non possono beneficiare delle misure alternative. Presenti all’inaugurazione i cappellani di Rebibbia ed il loro coordinatore don Marco Fibbi, il direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus e il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, arrivato guidando un pulmino carico di doni alimentari e di rosari inviati da Papa Francesco per gli ospiti della struttura.
Attualmente la casa ospita tre persone in detenzione domiciliare, cinque in permesso premio e tre che hanno terminato la pena e stanno cercando un alloggio definitivo. Altre decine di accoglienze sono già state date e la casa è in attesa di ulteriori ospiti. Lo spirito della Casa “Ricominciamo” è racchiuso nella Parola di Dio: «Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi» (Rm. 15,7). Il nome “Ricominciamo” esprime l’idea di ripartire da uno stato di emergenza e di crisi per intraprendere un cammino nuovo nello spirito della carità.
«Dobbiamo dire grazie – ha sottolineato don Ambarus – anche alle Suore Figlie del Cristo Re, che hanno messo a disposizione i locali per realizzare il progetto “Ricominciamo”. La struttura accoglierà i detenuti agli arresti domiciliari senza casa, ma anche ex carcerati e i loro familiari che non sanno dove alloggiare. Ovviamente non diamo solo un tetto e del cibo, ma cerchiamo di portare avanti un progetto di vita per ognuno di loro, che andrà messo in pratica una volta che avranno scontato la pena. Al 40% si tratta di persone non italiane, ma noi trattiamo tutti come esseri umani al di là della provenienza geografica, etnica o religiosa».
«Papa Francesco vi è vicino e vi ricorda di pregare per lui» così il cardinale Krajewski, elemosiniere apostolico, ha salutato i detenuti ospiti di Casa “Ricominciamo”.
28 settembre 2020