14 Maggio 2025

La nota sulla celebrazione delle esequie

Misurare la temperatura corporea ai partecipanti alle cerimonie funebri e bloccare l’accesso a chi ha più di 37,5° C. Evitare spostamenti durante la distribuzione dell’Eucarestia. E ancora mascherina obbligatoria per il sacerdote e sanificazione e igienizzazione dei luoghi di culto, anche se si specifica che è da prendere in considerazione la celebrazione all’aperto. Sono alcune delle disposizioni contenute in una nota diffusa dalla Conferenza episcopale italiana e firmata dal segretario generale monsignor Stefano Russo, a complemento delle decisioni del Ministero dell’Interno, che saranno in vigore da lunedì 4 maggio, data in cui si potrà riprendere a celebrare i funerali.

La diocesi di Roma le ha comunicate a tutti i sacerdoti. «Roma Capitale, in collaborazione con altri Enti e Istituzioni statali, d’intesa con il Vicariato di Roma – fa sapere il prelato segretario generale monsignor Pierangelo Pedretti – ha confermato la disponibilità a sanificare i luoghi cittadini di probabile aggregazione, nonché le aree antistanti i luoghi di culto. Per quanto riguarda la sanificazione degli spazi interni, il Comune ci ha assicurato che contatterà direttamente i parroci per un intervento una tantum». La diocesi ha inoltre prenotato un termometro digitale per ogni parrocchia, che sarà recapitato al più presto.

Prima dell’accesso in chiesa dei partecipanti alle esequie funebri – indica la Cei –, occorre che «sia garantita da un addetto alla sicurezza la misurazione della temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner». Una disposizione che è richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. «Venga bloccato l’accesso a chi risulti avere una temperatura corporea superiore ai 37,5 °C». Vista la possibilità di celebrare le esequie anche con la Messa, la Cei indica che «nel momento della distribuzione della Comunione eucaristica si evitino spostamenti». «Sia il celebrante a recarsi ai posti, dove i fedeli – al massimo quindici – sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria». Il sacerdote dovrà indossare la mascherina e mantenere la distanza di sicurezza. «La distribuzione dell’Eucarestia avvenga dopo che il celebrante abbia curato l’igiene delle proprie mani – altra indicazione –; lo stesso abbia cura di offrire l’ostia porgendola sulle mani dei fedeli, senza venire a contatto fisico con esse».

Quanto alla sanificazione, «la chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica». Al termine di ogni celebrazione sia inoltre favorito il ricambio dell’aria. Suggerita la celebrazione delle esequie all’aperto, con il rispetto delle distanze di sicurezza e delle altre indicazioni, nei casi in cui «siano presenti spazi idonei, contigui alla chiesa», o ancora all’aperto nelle aree cimiteriali, laddove gli spazi lo consentano.

Leggi la nota della Cei

Leggi la nota del Ministero dell’Interno

30 aprile 2020

Il primo maggio l’atto di affidamento dell’Italia a Maria

Raccogliendo la proposta e la sollecitazione di tanti fedeli, la Conferenza episcopale italiana affida l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. Lo farà venerdì 1° Maggio, alle ore 21, con un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio (diocesi di Cremona, provincia di Bergamo). Sarà possibile partecipare al rito seguendolo in diretta su Tv2000 e su InBlu Radio.

«La scelta della data e del luogo è estremamente simbolica – si legge in una nota della Cei -. Maggio è, infatti, il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, tempo scandito dalla preghiera del Rosario, dai pellegrinaggi ai santuari, dal bisogno di rivolgersi con preghiere speciali all’intercessione della Vergine». Iniziare questo mese con l’Atto di Affidamento a Maria, nella situazione attuale, spiegano infatti i vescovi, acquista un significato molto particolare per tutta l’Italia.

Il luogo, Caravaggio, situato nella diocesi di Cremona e provincia di Bergamo, «racchiude in sé la sofferenza e il dolore vissuti in una terra duramente provata dall’emergenza sanitaria»; in Lombardia si è infatti registrato il maggior numero di contagiati e di vittime del Covid-19. Alla Madonna la Chiesa affida i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti.

Ma la Chiesa italiana ha un pensiero anche per i lavoratori, nella festa di San Giuseppe lavoratore; verranno affidati tutti alla Vergine, con la consapevolezza «delle preoccupazioni e dei timori con cui tanti guardano al futuro».

30 aprile 2020

Santa Maria sopra Minerva e santa Caterina da Siena

«Ultima serva tra i servi di Cristo», così amava definirsi una delle più grandi donne che incisero per sempre la storia della Chiesa, santa Caterina da Siena.
Vissuta nel XIV secolo e oggi venerata come compatrona d’Italia e d’Europa, lei fu quel cuore umile, sfavillante d’amore, al quale Dio volle comunicare la Sua Sapienza. Donna umile e coraggiosa, nata nella senese contrada dell’Oca nel 1347, a soli sei anni ebbe la visione di Cristo Pontefice benedicente e, una volta quindicenne, divenne Terziaria Domenicana.

Nel 1378, papa Urbano VI, turbato a causa dello Scisma d’Occidente, la volle a Roma come consigliera. Così, questa donna straordinaria, con venti suoi discepoli prese casa a pochi passi dal Pantheon, dove sorge ancora oggi la Basilica di Santa Maria sopra Minerva. L’edificio costruito nei primi secoli del cristianesimo sopra i resti dei templi di età Domiziana dedicati a Minerva, Iside e Serapide, è considerato l’unico gioiello gotico incastonato nel cuore della Roma antica, nonostante le diverse influenze artistiche subite nel corso dei secoli.

Varchiamo ora la soglia della rinascimentale facciata della Basilica per lasciarci sorprendere dalla bellezza che questa chiesa, impreziosita dal tocco esperto di artisti come Michelangelo, Bernini e Filippino Lippi, porta con sé. Suddivisa in tre navate da dodici possenti pilastri, è scandita dalla presenza di sei cappelle barocche laterali che fanno da contorno al cammino verso lo splendido altare maggiore. Cammino questo che si svolge sotto il meraviglioso cielo notturno del soffitto, realizzato nel 1800, dove dalle volte a crociera rifulgono le luci dorate delle stelle e le figure degli Apostoli, degli Evangelisti e dei Dottori della Chiesa.

Il complesso della Minerva fu affidato ai frati Domenicani a partire dal 1275, ed è per questo che Caterina, spinta dal suo grande amore per l’Ordine, scelse di consumare qui gli ultimi attimi della sua vita così travagliata e segnata dalla sofferenza, fino a quando, il 29 aprile 1380, morì, come lei disse, «di nessun’altra malattia se non per amore alla Chiesa».

Lo sguardo del pellegrino allora, non può che posarsi sulla Cappella Capranica, posta sul lato orientale del transetto, che ospitò il corpo della santa dal 1430 al 1855. Venne qui realizzato un ricco monumento in suo onore, del quale oggi purtroppo non ne rimane che il sarcofago. Infatti, nel 1579, le volte della cappella vennero completamente ridecorate da Marcello Venusti con le scene dei Misteri del S. Rosario, lasciando solo agli affreschi di Giovanni de’ Vecchi del 1586, che narrano la vita di Santa Caterina. Fu così che, nel 1855, al termine dei grandi lavori di restauro della Basilica, il marmoreo sarcofago bianco attribuito a Isaia da Pisa e contenente il corpo della santa, venne trasportato presso il nuovo altare maggiore, dove ancora oggi, sotto il cielo stellato della Minerva, riposano i resti mortali di Santa Caterina da Siena la quale intercede per Roma, per l’Italia e per il mondo dall’alto del Regno dei Cieli.

(a cura delle Missionarie della Divina Rivelazione)

29 aprile 2020

Acli, Ac e Pastorale sociale: il primo maggio in preghiera per i lavoratori

Due momenti di preghiera per tutti i lavoratori e le lavoratrici in occasione della solennità di san Giuseppe Artigiano, il primo maggio: la prima, una Messa, si terrà alle ore 11 nella chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli e a organizzarla sono l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale della diocesi di Roma e le Acli provinciali di Roma. La seconda è invece una veglia di preghiera, in programma alle 18, promossa dalla presidenza nazionale dell’Azione Cattolica con il patrocinio dell’Ufficio diocesano, e sarà presieduta dal vescovo ausiliare del settore Sud monsignor Gianrico Ruzza. La prima invece sarà presieduta dal vescovo ausiliare del settore Centro monsignor Daniele Libanori; concelebranti don Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio diocesano, e padre Davide Carbonaro, parroco a Campitelli. Naturalmente la Messa sarà celebrata senza la presenza fisica di fedeli ma sarà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook delle Acli di Roma e sul canale YouTube della parrocchia di Santa Maria in Portico. La veglia di Ac verrà trasmessa sulla pagina Facebook Azione Cattolica Diocesi di Roma e sul canale Youtube degli Adulti Acroma.

«La ricorrenza di san Giuseppe Artigiano rappresenta una tappa fondamentale nella vita delle Acli – dice la presidente delle Acli provinciali di Roma Lidia Borzì –. Fu istituita nel 1955 da Papa Pio XII, in occasione del decennale delle Acli che coincideva con la festa dei lavoratori. A piazza San Pietro, davanti a una folla immensa che arrivava fino al Colosseo, il Santo Padre consegnava all’associazione la missione di “essere cellule dell’apostolato cristiano moderno”, esortandola a continuare a prendersi cura, senza interruzioni, della formazione religiosa e morale dei lavoratori». Al patrono verranno affidati «i tanti lavoratori in prima linea per la lotta al Covid-19 – continua Borzì – e i tanti lavoratori che hanno perso il lavoro o che rischiano di perderlo, a seguito di questa immane emergenza».

L’Azione Cattolica invece proseguirà il suo cammino di riflessione e condivisione sulla festività anche il 2 e il 3 maggio, con altri appuntamenti on line.

29 aprile 2020

Dalla diocesi di Roma 90 mila euro per gli ospedali

Roma 11/04/2020Reparto Covid-19 per il Corona Virus.ICC -Istituto Clinico Casalpalocco. Gruppo GvM.Medici e infermieri della terapia intensiva lavorano incessantemente.Vestizione anti Covid.Ph: Cristian Gennari

La raccolta fondi per l’emergenza coronavirus attivata lo scorso 11 marzo, in occasione della Giornata di digiuno e di preghiera indetta dalla diocesi di Roma per chiedere aiuto al Signore in questo tempo di prova, prosegue e sta dando frutti. Finora sono stati già devoluti 90mila euro a strutture sanitarie, distribuiti in questo modo: 40mila euro all’ospedale Madre Giuseppina Vannini delle Figlie di San Camillo, per l’acquisto di due ventilatori polmonari; 25mila euro all’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani per l’acquisto di due letti per il reparto Covid; 20mila euro all’ospedale San Pietro Fatebenefratelli, per l’acquisto di materiale sanitario monouso; 5mila euro all’Istituto delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza (Don Guanella) per ragazze disabili, per contribuire alle spese dell’assistenza medica quotidiana di alcune disabili e alcuni operatori risultati positivi.

«Ringraziamo il Signore per tanta generosità di parrocchie, comunità religiose, sacerdoti, laici e famiglie che hanno contribuito, da un minimo di 15 euro a un massimo di 10 mila euro», sottolinea il vescovo delegato per la Pastorale sanitaria, monsignor Paolo Ricciardi. «È segno – prosegue – di un’attenzione bella e concreta per le necessità di oggi, in questo tempo di prova. So no piccoli segni, ma grandi per l’aiuto di tanti malati e di chi si prende cura di loro».

28 aprile 2020

E’ tornata alla casa del Padre Anna, mamma del diacono Domenico Di Giorgio

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore del Diacono Domenico Di Giorgio,

per la morte della sua cara mamma

Anna

avvenuta ieri 27 aprile e, assicurando preghiere di suffragio,

invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda ad Anna il premio

della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

28 aprile 2020

Permessi i funerali ma ancora niente Messe: il disaccordo della Cei

Dal 4 maggio sì ai funerali con un numero massimo di partecipanti fissato a 15 persone, ma ancora nessuna decisione per quanto riguardo la partecipazione dei fedeli alle Messe. Si tratta di alcune disposizioni contenute nel Dpcm presentato nella conferenza stampa di ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui sono state annunciate riaperture immediate di alcune attività produttive e altre che seguiranno in maggio e giugno. Per quanto riguarda i funerali, nel decreto si parla di «funzione da svolgersi preferibilmente all’aperto, indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».

Ma una nota della Cei esprime disaccordo con quanto stabilito nel decreto governativo. «I vescovi italiani – si legge nella nota – non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, così significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale».

Ancora, i vescovi ricordano «alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico il dovere di distinguere tra la loro responsabilità – dare indicazioni precise di carattere sanitario – e quella della Chiesa, chiamata a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia».

Il governo intanto ha già risposto: «La presidenza del Consiglio prende atto della comunicazione della Cei e conferma quanto già anticipato in conferenza stampa dal Presidente Conte. Già nei prossimi giorni – si legge in una nota – si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza».

27 aprile 2020

Il Papa invita a pregare il Rosario

ROMA 24-10-2009SUPERMERCATO - FARE LA SPESA TRA CRISI E ANTI CRISI PH: CRISTIAN GENNARI

Pregare il Rosario, da soli o in famiglia, per sconfiggere la pandemia. Ecco l’invito di Papa Francesco, che scrive ai fedeli e invita appunto a sgranare la corona nel mese tradizionalmente dedicato alla Madre di Dio. «È ormai vicino il mese di maggio – scrive il Santo Padre –, nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale».

Unico consiglio: pregare con «semplicità», seguendo schemi che possono essere trovati anche su internet, come suggerisce lo stesso Papa Francesco che offre, comunque, due testi di preghiere alla Madonna da recitare al termine del Rosario, «che io stesso reciterò nel mese di maggio – aggiunge –, spiritualmente unito a voi. Le allego a questa lettera così che vengano messe a disposizione di tutti».

«Contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre – è la conclusione della lettera –, ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova. Io pregherò per voi, specialmente per i più sofferenti, e voi, per favore, pregate per me».

Leggi la lettere e le preghiere alla Madonna

27 aprile 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione il Rev.do Padre Marco Morasca, O.S.A.

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
annunciano che il 25 aprile è entrato nella luce della Resurrezione
 

il Rev.do
Padre Marco Morasca, O.S.A.
di anni 79

per 26 anni missionario sulle Ande in Perù
nella Regione di Apurimac,
dal 2013 svolgeva il ministero sacerdotale
nella Parrocchia di Santa Rita a Torre Angela

e, ricordandone i generoso e fecondo servizio pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

La salma di Padre Marco sarà tumulata  
presso il Cimitero di Bellegra (Roma)

Roma, 25 aprile 2020

E’ entrato nella luce della Resurrezione don Paolo Fiorucci

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che il 21 aprile è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do

Don Paolo Fiorucci,

residente presso la Casa di cura Villa Barbara a Velletri,

Cappellano dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento,

Maria e San Gregorio Taumaturgo della Caritas Diocesana di Roma dal 1998 al 2015,

Cappellano della Casa di riposo “Roma 3” dal 1995 al 1998,

Parroco della Parrocchia di Santa Maria di Loreto dal 1984 al 1994,

Vicario Parrocchiale della Parrocchia di Santa Maria

del Buon Consiglio dal 1970 al 1984

e, ricordandone il lungo ministero pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

22 aprile 2020

Il Rosario in diretta Facebook da Santa Maria sopra Minerva

Il Rosario in diretta Facebook dalla basilica di Santa Maria sopra Minerva, davanti alla tomba di santa Caterina da Siena. Questa l’iniziativa della comunità dei frati domenicani della basilica del centro storico, guidati da padre Antonio Cocolicchio, in programma per mercoledì 29 aprile alle ore 21. «Uniamoci a tutta la Famiglia domenicana, nella festa di santa Caterina, per implorare la grazia della liberazione da questa pandemia», è l’esortazione del religioso.

Accolgono così l’appello lanciato nei giorni scorsi da padre Gerard Timoner, Maestro dell’Ordine dei Predicatori: «Esorto l’intera famiglia domenicana – frati, monache, suore, laici, istituti secolari, fraternità sacerdotali e giovani – nel mondo a pregare insieme il Rosario secondo le indicazioni di padre Lawrence Lew, promotore generale del Santo Rosario».

22 aprile 2020

Caritas, si allarga la rete di “Carrello sospeso”

Emmepiù, Natura Si, Crai Tirreno e Tigre:sono quattro le catene della grande distribuzione che collaborano con la Caritas di Roma per l’iniziativa del “Carrello sospeso”. In tutti i punti vendita è possibile donare beni alimentari e prodotti per l’igiene negli appositi contenitori, posti solitamente nei pressi delle casse.

Le merci verranno ritirate dalla Caritas che provvederà a distribuirle ai vari Centri di ascolto delle parrocchie romane, da dove poi verranno distribuiti alle famiglie in difficoltà.

È comunque possibile contribuire alla raccolta alimentare anche attraverso una donazione online o con bonifico, senza doversi necessariamente recare in uno dei supermercati aderenti: bonifico intestato a Caritas Roma onlus; iban IT 50 F 07601 03200 001021945793; BIC-SWIFT: BPPIITRRXXX; causale “Covid-19 spesa alimentare”.

22 aprile 2020

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