Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede la Messa Capitolare nel Natale del Signore.
Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede la Santa Messa della Notte del Natale del Signore
Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede la Santa Messa della Notte del Natale del Signore.
Auguri al personale del Vicariato e meditazione sul Natale del cardinale De Donatis
Il Cardinale Angelo de Donatis, durante gli auguri di Natale al personale del Vicariato, ha regalato una meditazione sul Natale che vede protagonisti i pastori del racconto evangelico di San Luca. Si riporta qui il testo della meditazione e l’immagine del Mosaico della Natività di Pietro Cavallini di Santa Maria in Trastevere offerta per la meditazione.
Link al documento qui.
E’ entrato nella luce della Resurrezione Mons. Gino Paolo D’Anna,
Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,annunciano che
è entrato nella luce della Resurrezione
Mons. Gino Paolo D’Anna,
già parroco della parrocchia Madonna dei Monti
e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.
I funerali si svolgeranno venerdì 27 dicembre alle ore 15.00,
presso le Piccole Sorelle dei Poveri, Piazza San Pietro in Vincoli, 6.
24 dicembre 2019
A San Salvatore in Lauro esposto il Bambinello di Padre Pio
Anche quest’anno verrà esposta, dal 24 dicembre per tutto il periodo delle feste, nella parrocchia di San Salvatore in Lauro, a due passi da piazza Navona, la statua del Bambinello di Padre Pio. Una statua che ha una storia molto particolare, che a lungo fu custodita dall’attore Carlo Campanini e poi donata alla figlia.
La statua è alta 60 centimetri ed è stata intagliata da un artigiano ignoto che ha cesellato un unico pezzo di legno. Il Bambino Gesù, vestito con una tunica beige lunga fino ai piedini, presenta la piccola mano destra con 3 dita alzate, mentre quella sinistra tiene stretto un cuore rosso dove arde una fiammella d’oro. Sul bordo inferiore della tonaca vi è una sequenza di piccole croci dorate. La corona posta sul capo reca incise le parole “Cuor del Mondo”.
San Pio di Pietrelcina ha tenuto per anni questo Bambinello nella sua cella a San Giovanni Rotondo. «La statua era così bella che spesso il Santo la baciava chiamandola “Bambinello dei baci”», raccontano da San Salvatore in Lauro, che oggi è centro di diffusione della spiritualità di Padre Pio e conserva importanti reliquie del santo.
I festeggiamenti si concluderanno il 6 gennaio con i giochi in piazza animati dall’associazione “Il Flauto magico” e una Messa solenne alle ore 18. A seguire, in piazza San Salvatore in Lauro, la discesa della Befana dai tetti, ad opera dei volontari di Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. La “Befana” donerà poi piccoli doni ai bambini.
23 dicembre 2019
In viaggio tra i presepi di Roma
Ci sono quelli tradizionali, con le statuine, il muschio, la luce rossa ad indicare un fuoco acceso. E poi ci sono gli allestimenti più originali, con oggetti di uso comune o figuranti in costume d’epoca. Sono sempre più numerose le chiese della diocesi che scelgono di raccontare la nascita di Gesù in modo anticonvenzionale. A San Tommaso Moro, nel quartiere di San Lorenzo, ad esempio, il presepe realizzato dai parrocchiani «è intitolato al “grido della città” al centro del programma pastorale diocesano – racconta il parroco monsignor Andrea Lonardo –; il tutto è rappresentato non da personaggi fisici, ma da oggetti che li caratterizzano».
Nella chiesa di San Tommaso ai Cenci, in pieno centro, di fronte all’Isola Tiberina, è stata ricreata una grotta con la scena della natività nella quale possono entrare i bambini ed accostarsi così al Bambinello. «L’immagine di Gesù Bambino sorridente con le braccia aperte in segno di abbraccio – osserva il rettore don Stefano Tardani, fondatore del Movimento dell’Amore Familiare –, vicino all’immagine di Maria dal volto dolce e rassicurante e di san Giuseppe sereno e forte, danno una luce particolare a chi si avvicina al presepe. Ai grandi come ai piccoli, ai quali viene poi consegnato un Bambinello da portare a casa e una breve preghiera».
Emozionante anche il viaggio nella Betlemme di duemila anni fa ricostruita dalla parrocchia di San Giulio, che gli anni scorsi realizzava il suo presepe vivente a Porta Asinaria. I fondi raccolti grazie all’iniziativa sono serviti per i lavori di consolidamento della copertura dell’aula liturgica, benedetta da Papa Francesco lo scorso 7 aprile, durante la sua visita alla comunità di Monteverde. «Quest’anno vorremmo invitare tutti i romani che ci hanno aiutato con le loro offerte a venire a vedere quello che è stato realizzato, e visitare la rinnovata chiesa di San Giulio»: a spiegarlo è padre Dario Frattini, il parroco, che motiva così la scelta di realizzare il presepe vivente “Venite adoremus” negli spazi parrocchiali.
«Il presepe verrà allestito proprio laddove c’era la tensostruttura che ci ha ospitato per anni – racconta padre Dario – e che è stata smontata all’inizio di novembre». Nel presepe vivente è raffigurata tutta la Betlemme dell’epoca. Si incontrano la bottega del fabbro e quella del falegname, il ramaio e l’esattore. La capanna è circondata da agnellini e caprette, riscaldata dal fiato del bue e dell’asinello. I figuranti indossano costumi che riprendono gli abiti dei tempi in cui nacque Gesù, realizzati da sarte volontarie della parrocchia. Ma sono tanti gli amici della comunità che hanno offerto aiuto e materiale gratuitamente: dal gruppo degli antichi mestieri di Piubega, nel mantovano; agli scenografi di Cinecittà Fratelli De Angelis, che hanno prestato anfore, colonne e fontane per il palazzo di Erode; allo Zoo Grunwald che ha portato gli animali. «Un grande contributo ci viene anche dagli amici di Civita Castellana conosciuti qualche anno fa nel corso di un pellegrinaggio con l’Opera romana – sottolinea padre Dario –; tutto l’anno custodiscono gratuitamente il materiale necessario per l’allestimento e ci donano sempre del legname nuovo. Ci sentiamo davvero baciati dalla grazia». Il presepe “Venite adoremus” sarà inaugurato il 25 dicembre alle 17; sarà visitabile tutti i giorni successivi fino al 6 gennaio, con orario dalle 16.30 alle19.30, escluso il 31 dicembre.
Celebre anche il presepe vivente della Comunità missionaria di Villaregia, allestito il 28 dicembre e il 5 gennaio a partire dalle ore 13 nella riserva di Decima Malafede. Qui grande attenzione è riservata ai più piccoli, che potranno diventare per un giorno “vasaio” o “muratore”, cimentandosi in attività manuali nelle botteghe storiche degli antichi mestieri, nonché fare un giro in dromedario come i Re Magi.
Presepe vivente anche a Dragona il 5 e il 6 gennaio, grazie alla parrocchia di Santa Maria Regina dei Martiri. «Tutti sono invitati a scoprire il percorso tra canti, antichi mestieri, zampogne, pecorelle e molto altro – annuncia Alessandro Cardinale dell’Apostolato Salvatoriano, ai quali è affidata la parrocchia –. Tutti insieme per adorare il figlio di Dio che nasce qui in mezzo a noi e ci porta la gioia. Guidati dalla stella cometa il 6 gennaio alle 17 arriveranno anche i Re Magi, a cavallo di cavalli e cammelli, portando i doni al Bambinello».
di Giulia Rocchi, da Roma Sette
23 dicembre 2019
Gli auguri del vicario ai sacerdoti della diocesi di Roma
«In questo Natale voglio rendere grazie al Signore per te, che – nella notte del mondo – vegli sul gregge che ti è stato affidato». Sono parole cariche di affetto e di stima quelle che il cardinale vicario Angelo De Donatis rivolge ai sacerdoti della diocesi di Roma, nella lettera di auguri di buon Natale che ha indirizzato loro.
«Ti invito a tornare al momento in cui hai percepito per la prima volta la chiamata al sacerdozio – si legge ancora nella missiva inviata oggi, lunedì 23 dicembre –; a ripensare ai primi anni del tuo ministero. Pensa a quegli inizi con lo stupore dei pastori che vedono la semplicità di una giovane famiglia: Maria, Giuseppe e il Bambino. Come loro, anche tu riparti da lì, rinnovato dalla presenza di un Dio che abita la tua umanità, compresi i tuoi limiti, le tue fragilità, le tue ferite».
Poi un sentito ringraziamento per quello che i presbiteri romani fanno, ogni giorno, nelle parrocchie di periferia come nelle antiche chiese del centro storico. «Grazie perché, oltre ad essere pastore che veglia, sei la vedetta che osserva, che amplia lo sguardo, che ascolta con il cuore. Grazie perché, guardando alle periferie esistenziali della nostra città, tu porti, con il tuo grido, quello dell’umanità che chiede quanto resta della notte (cfr. Is 21,11), in attesa del nuovo mattino. Ti benedico di cuore, con l’affetto di un padre».
«Nella notte di Natale – la conclusione – mi unirò spiritualmente alla tua comunità, pregando per tutti coloro che ti sono cari. In particolare pregherò per i sacerdoti in varie difficoltà, i sacerdoti anziani e malati».
La Betlemme di Roma
La devozione alla Beata Vergine Maria trova nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore uno scrigno regale di singolare bellezza. Seppur circondata oramai da imponenti edifici, la più famosa Basilica romana dedicata a Maria, assume così tutto il tono di quella che è stata la vita nascosta ma incisiva di questa meravigliosa creatura: nel silenzio della sua umiltà sapiente, custodiva nel grembo il Figlio di Dio. È proprio la definizione dogmatica di Theotòkos, Madre di Dio, avvenuta nel Concilio di Efeso del 431 d. C. che spinse papa Sisto III ad erigere questa splendida Basilica. Ora, come ogni corona preziosa, anche Santa Maria Maggiore vede incastonate in sé gemme e diamanti di pari rarità e magnificenza, tuttavia, in questo tempo, ci soffermeremo solamente su alcune di queste bellezze che meglio ci aiutano a camminare su quel tragitto che, illuminato dalle profezie veterotestamentarie, ci accompagna alla grotta di Betlemme dove ogni promessa del Padre, diviene un sì (cfr. 2Cor 1,20)
È proprio del tempo di Sisto III lo splendido arco trionfale che si incontra alla fine della navata centrale. Questo si compone di quattro registri, contenenti scene della vita di Gesù e di Maria. In alto da sinistra vediamo l’Annunciazione, in cui Maria è rappresentata vestita come una principessa romana, l’annuncio a Giuseppe, l’adorazione dei Magi e la strage degli innocenti. In alto da destra, la presentazione al Tempio, la fuga in Egitto con l’incontro della Sacra Famiglia con Afrodisio, governatore della città di Sotine e infine, i Magi al cospetto di Erode. Ai piedi dell’arco le due città di Betlemme a sinistra, e Gerusalemme a destra. Se Betlemme è il luogo dove Gesù nasce e dove avviene la sua prima Epifania, Gerusalemme è la città dove Egli muore e risorge. Questo Bambino nasce per uno scopo, la nostra Salvezza che passerà per la Croce. Sembra proprio a questa sua missione salvifica che alluda il reliquiario in cristallo della Culla di Gesù, realizzato dal Valadier, che si trova precisamente nella Confessione, sotto l’altare e che ci permette di entrare nel clima della grotta di Betlemme con stupore e trepidazione. Su di esso, il bambino Gesù, giacente sulla mangiatoia indica verso l’alto, indica l’altare: come Gesù fu adagiato su quella culla, di cui abbiamo il privilegio di essere custodi, allo stesso modo, il Suo Corpo è adagiato sull’altare ogni qualvolta che viene celebrata la Santa Messa.
Tuttavia, seppur già nel sontuoso arco trionfale, il fedele sia pienamente immerso nel mistero della vita di Gesù e di Maria, è solo nel catino absidale che si entra pienamente nel cuore della fede mariana della Chiesa. La decorazione musiva dell’abside, voluta da Niccolò IV e affidata a Jacopo Torriti, prevede ancora gli episodi più importanti della vita di Maria e dell’infanzia di Gesù. Ci soffermeremo qui in particolare sulla scena della Natività, ispirata al celebre presepe di Arnolfo di Cambio anch’esso realizzato per la Basilica e ad oggi visibile nel museo della stessa.
Il cuore della scena è costituito da Maria con il Bambino in fasce, che emergono dalla voragine oscura della montagna. Quest’ultima ha forma triangolare e si staglia sullo sfondo color oro, entrambi questi elementi alludono al mondo divino che si manifesta nella storia. L’oscurità della voragine, emblema dell’oscurità del mondo senza Dio, è illuminata dal bianco giaciglio finemente ricamato, su cui è adagiata la Vergine Maria. Ella indossa vesti regali, perché è Madre del Re dei re; il blu scuro del manto pone in evidenza tre stelle dorate, due sulle spalle e una sulla testa, esse alludono alla perpetua Verginità di Maria prima, durante e dopo il parto. La Madre depone il Bambino, avvolto in fasce, nella mangiatoia, che ha la forma di una tomba marmorea. Sul capo del Bambino un’aureola crucisignata ci ricorda che Egli è il Figlio di Dio e che è venuto a salvarci.
Le fasce, la mangiatoia e la croce sono tre simboli che prefigurano il sacrificio sul Calvario. La mangiatoia, che è inserita in un tempio, e la stella, che splende sopra la montagna, sono simboli che sottolineano l’origine divina di Gesù: Egli, pur essendo vero uomo, non smette di essere vero Dio. Accanto al Bambino, vediamo l’asino e il bue, questi due animali vengono citati dal profeta Isaia: “Il bue conosce il suo proprietario e l’asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende” (Is 1,3), e diventano profezia della futura incredulità del popolo d’Israele. Ai piedi della grotta, è raffigurato l’anziano San Giuseppe, seduto e con il capo rivolto verso la Natività, egli contempla il Mistero, offrendosi quale umile servitore della Madre e del Figlio di Dio. Dietro la montagna, a sinistra, gli angeli adorano stupiti, mentre dal lato opposto, un angelo del Signore si presenta ai pastori con un cartiglio sul quale è scritto: Natus est vobis Salvator (Lc 2, 10-11).
La Solennità del Natale vede la nascita del Salvatore! Sia il nostro cuore aperto e pronto nella preghiera come Maria, nella disponibilità come Giuseppe, nel desiderio come i Pastori, nella lode come gli angeli! Accogliamo il Dio altissimo che si fa bambino perché nessun uomo abbia paura di Lui e apprendiamo da Maria che, seppur giovane e in età da marito, non ha avuto paura a lasciare che i piani di Dio sostituissero i suoi, sicura che i piani del Padre sono sempre più grandi: infatti, da quel suo sì nascosto e fiducioso, la storia cambiò per sempre.
A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione
Le Messe a San Giovanni in Laterano e gli auguri del cardinale De Donatis: «Un bambino è nato per noi»
«La notte di Natale ascolteremo queste parole del profeta Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. Su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia”. Il mio augurio è che queste parole possano arrivare a tutti gli abitanti di Roma, gli abitanti di questa città, a questo popolo numeroso. Che ognuna le possa sperimentare vere nella propria vita. E che questa gioia sia per tutti una gioia sorgiva perché un bambino è nato per noi. Ci è stato dato un Figlio. Il mio augurio è questo per tutti». Così il cardinale vicario Angelo De Donatis augura un buon Natale a tutta la comunità diocesana di Roma. E invita a partecipare alle due celebrazioni che si terranno nella basilica di San Giovanni in Laterano.
Una fiaccola che arriva da Betlemme, portata dagli scout fino a Roma, accenderà le candele sull’altare della cattedrale. Inizierà così, con un lucernario carico di significato, la Messa della Notte di Natale che si terrà il 24 dicembre, alle ore 23.30. A presiederla sarà il cardinale De Donatis.
I canti scandiranno i vari momenti della serata: prima la veglia, con «la preghiera dei salmi e l’ascolto di alcuni testi biblici e patristici», come anticipa il direttore dell’Ufficio liturgico del Vicariato padre Giuseppe Midili. Poi la Messa, concelebrata dai canonici della basilica. Il capitolo lateranense concelebrerà con il cardinale vicario anche la mattina successiva, il 25 dicembre alle ore 10.30, la Messa della Natività.
23 dicembre 2019
In Vicariato partecipa allo scambio degli auguri natalizi con il personale
In Vicariato partecipa allo scambio degli auguri natalizi con il personale.
Nella chiesa rettoria Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio celebra la Messa in occasione del Natale per i dipendenti del Comune di Roma e della Polizia Municipale
Nella chiesa rettoria Santa Maria in Ara Coeli al Campidoglio celebra la Messa in occasione del Natale per i dipendenti del Comune di Roma e della Polizia Municipale.