21 Luglio 2025

Nella parrocchia di Santa Teresa di Calcutta incontra i giovani della XVIII prefettura in occasione della visita del quadro della Madonna della Fiducia

Nella parrocchia di Santa Teresa di Calcutta incontra i giovani della XVIII prefettura in occasione della visita del quadro della Madonna della Fiducia.

Catechesi con arte: il Battistero lateranense

Il Battistero lateranense, conosciuto come San Giovanni in Fonte, è il primo battistero costruito subito dopo la libertà di culto concessa ai cristiani nel 313 d.C. dall’imperatore Costantino. Sorge su un impianto termale di epoca romana difatti, nel IV secolo, l’area del Laterano era zona periferica, abitata da alcune famiglie nobili che vi avevano costruito ville sontuose con ampi giardini.

Costantino costruì il battistero di forma circolare e, in seguito, fu Papa Sisto III (432 – 440) a mutarne la forma in ottagonale, che permane ancora oggi. Nell’architettura romana l’idea del cerchio rappresentava la perfezione, e solitamente i mausolei avevano forma circolare, come quello dell’Imperatore Adriano (attuale Castel sant’Angelo) e il Mausoleo di Costanza sulla via Nomentana.

La forma ottagonale invece, rappresenta il giorno della Resurrezione, il giorno in cui il Risorto appare agli Apostoli è “il primo dopo il sabato” (Gv 20,19). Il simbolismo dell’ottagono sottolinea che, con il Battesimo, si entra nel nuovo tempo, quello inaugurato dalla Resurrezione di Cristo. L’ottavo giorno è anche il giorno della nuova creazione, dove l’uomo entra in possesso realmente della vita eterna, anche se non ne ha ancora il pieno possesso.

L’ingresso originario del Battistero Lateranense è rivolto a sud, due magnifiche colonne di porfido incorniciano il bellissimo pronao con due absidi laterali, dove sono state ricavate due cappelle, la cappella dei martiri Cipriano e Giustina (martirizzati da Diocleziano ad Antiochia nel 304), e quella dedicata alle sante vergini e martiri Rufina e Seconda, uccise durante la persecuzione di Valeriano (260 d.C.).

In questo luogo, i catecumeni pronunciavano la triplice formula di rinuncia alle tentazioni, al peccato e al diavolo. Un pagano che si convertiva al cristianesimo diceva «no» agli idoli, agli spettacoli cruenti del circo, alla menzogna, alla truffa, all’abuso del corpo come merce e come commercio. Seguiva poi la pronuncia del triplice assenso alla fede, espresso attraverso la parola «credo»: il catecumeno diceva «sì» a Dio Padre Creatore, a Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio e alla Chiesa.

Per il rito del Battesimo, unicamente celebrato nella notte di Pasqua, i catecumeni si voltavano ad occidente per fare la rinuncia a Satana e poi si giravano verso oriente per fare la professione di fede. Difatti ad ovest il sole tramonta, è quindi esso il simbolo delle tenebre, mentre ad est il sole sorge e dunque, proprio in tale direzione, il catecumeno si volgeva per diventare figlio di Dio. Dopo aver espresso la propria volontà pubblicamente, il catecumeno entravano poi nel battistero, dove riceveva il Battesimo per immersione. Dopodiché veniva rivestito delle vesti bianche e poi, dopo l’invocazione dello Spirito Santo, cresimato. Successivamente, il neofita usciva dal battistero per entrare in Basilica e prendere parte, per la prima volta, all’Eucarestia.

L’imperatore Costantino aveva ornato la vasca battesimale con sette fontane d’argento in forma di cervi dalle cui bocche usciva l’acqua. La vasca battesimale che è al centro del Battistero non è originaria, ma è un manufatto di età romana, in basalto verde. A ricordo dei sette cervi d’argento rubati dai barbari, il pontefice Paolo VI nel 1967, fece adornare la vasca con due statue di cervi in bronzo, in atto di bere alla sorgente, richiamando così esplicitamente il Salmo 42, 2: “Come la cerva anela ai fonti delle acque, così l’anima mia anela a te, o Dio”.

La vasca è posta tra otto colonne di porfido rosso, donate sempre da Costantino, che sorreggono l’architrave a otto lati in marmo bianco. Le otto colonne (come gli otto lati dell’edificio) rimandano al significato mistico del giorno ottavo.

Papa Sisto III, su ogni lato dell’architrave fece iscrivere una catechesi in otto versi sul Battesimo. A queste bellissime parole, incise nelle pietre di Roma, lasciamo il campo, affinché anche noi, memori del nostro Battesimo, possiamo gustare tutta la bellezza e la dignità della nostra fede:

Nasce da questo seme divino un popolo da santificare
che lo Spirito fa nascere da quest’acqua fecondata.
Immergiti, peccatore, nel sacro fiume per essere purificato.
L’acqua restituirà nuovo quello che avrà accolto vecchio.
Non c’è più distanza tra coloro che rinascono,
una sola fonte, un solo Spirito, una sola fede (li) uniscono.
La madre Chiesa partorisce verginalmente in quest’acqua
i figli che concepì per ispirazione di Dio.
Se vuoi essere innocente purificati in questo lavacro
sia che ti opprima la colpa paterna (di Adamo), sia la tua.
Questa fonte è la vita e lava tutto il mondo,
prendendo principio dalle ferite di Cristo.
Sperate nel regno dei cieli voi rinati a questa fonte.
La vita felice non riceve coloro che sono nati una sola volta.
Né qualunque numero o forma dei propri peccati atterrisca:
chi è nato a questo fiume sarà santo”.

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

La diocesi ricorda don Santoro nell’anniversario dell’uccisione

Il 5 febbraio del 2006 don Andrea Santoro è inginocchiato nella chiesa di Santa Maria, a Trabzon, in Turchia. Sta pregando con la Bibbia tra le mani. Ma un giovane fanatico entra e inizia a sparare contro di lui, uccidendolo. Nel quattordicesimo anniversario della morte la diocesi di Roma ricorda il sacerdote fidei donum, con due celebrazioni e un incontro. Mercoledì 5, alle 19, la basilica di Santa Croce in Gerusalemme ospiterà una celebrazione presieduta dal vescovo ausiliare Gianpiero Palmieri. Sarà preceduta, martedì 4 alle 20.45, dalla veglia di preghiera nella parrocchia Santi Fabiano e Venanzio – comunità che fu a lungo guidata da don Andrea – presieduta dal parroco, don Fabio Fasciani.

Ancora, domenica 16 febbraio, alle 16.30, è in programma un approfondimento della spiritualità di don Santoro nella parrocchia di Gesù di Nazareth – di cui don Andrea fu parroco dal 1981 al 1993 – con l’arcivescovo Giuseppe Mani, emerito di Cagliari. Come ogni anno, un piccolo gruppo di pellegrini è partito da Roma alla volta di Trabzon, per ricordare il sacerdote e partecipare alla celebrazione presieduta dal vescovo di Anatolia Paolo Bizzeti domenica 2 febbraio.

31 gennaio 2020

Nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia partecipa all’assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario e per la relazione sull’amministrazione della giustizia

Nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia partecipa all’assemblea generale della Corte Suprema di Cassazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario e per la relazione sull’amministrazione della giustizia.

La Giornata mondiale per la vita consacrata

Nella festa liturgica della Presentazione di Gesù al Tempio, si celebra ogni anno la Giornata mondiale della vita consacrata. A Roma, quest’anno, la XXIV edizione sarà celebrata sabato 1° febbraio con la Messa presieduta da Papa Francesco nella basilica di San Pietro alle ore 17; tra i concelebranti il cardinale vicario Angelo De Donatis. Prevista la partecipazione dei consacrati e delle consacrate della diocesi, guidati dal vicario episcopale don Antonio Panfili.

Nel darne l’annuncio, la Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica sottolinea che sarà una giornata di preghiera per le vocazioni e di ringraziamento al Signore per il dono di tanti consacrati e consacrate che, in terre di missione o nella ferialità della vita e nel lavoro quotidiano, vivendo in contesti spesso anche difficili, si prendono cura degli ultimi e dei più fragili e sono testimoni e annunciatori della presenza di Dio nel mondo.

Nella circostanza tutti i consacrati rinnovano l’impegno a essere «luce del mondo e sale della terra», a operare per la pace e la fratellanza accogliendo l’invito del Pontefice a essere «uomini e donne che illuminano il futuro». La celebrazione nella basilica di San Pietro sarà anche arricchita dalla presenza di circa 300 monache contemplative che, dal 31 gennaio al 1° febbraio, si incontreranno a Roma, convocate dal Dicastero, per riflettere sul tema della gestione dei beni.

24 gennaio 2020

Al Centro Congressi Europa interviene nella presentazione del libro “Contro vento. Una vita per la bioetica”, autobiografia del cardinale Elio Sgreccia

Al Centro Congressi Europa interviene nella presentazione del libro “Contro vento. Una vita per la bioetica”, autobiografia del cardinale Elio Sgreccia.

A Santa Maria dell’Orto la “candelora dei fiumaroli”

Domenica 2 febbraio si rinnova una cerimonia che si risale al Cinquecento, e si perpetua fino ai giorni nostri grazie all’Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto, il più antico sodalizio mariano ancora attivo a Roma. Nella chiesa di via Anicia 10, infatti, si tiene la cosiddetta “candelora dei fiumaroli”, che vive il suo il suo momento più toccante nella “Benedizione delle Candele” (De Benedictione Candelarum) e nella “Distribuzione dei Ceri Benedetti” ai fedeli (De Distributione Candelarum).

Nella Messa delle 11 il rettore della chiesa trasteverina, don Michele Caiafa, consegnerà infatti i ceri benedetti ai rappresentanti della Regione, di Roma e dei Comuni rivieraschi fino a Fiumicino, delle Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Capitaneria di Porto, le Polizie Locali, le Federazioni sportive, i Circoli remieri, l’Autorità di Bacino, le Associazioni sportive, di protezione civile, culturali e promozione, delle Aziende e di tutti coloro che vivono e amano il fiume Tevere. I confratelli, intanto, distribuiranno ai fedeli le tradizionali candeline votive da riportare e conservare in casa, per accenderle in caso di pericolo e malattia.

«Sono passati quaranta giorni dal Natale e con la Candelora si chiude il periodo delle celebrazioni natalizie ed inizia il cammino di luce verso la Pasqua – osserva don Caiafa –. Ieri era un rito di protezione e propiziatorio per gli equipaggi delle imbarcazioni che navigavano sul Tevere e in mare nel caso di burrasca e di temporali, oggi, ancora di più un momento di fede e di speranza. Comunione e unione per tutti coloro che vivono quotidianamente il fiume per lavoro, sport, passione ed impegno istituzionale. Una luce che rischiara le tenebre dell’errore, della paura e delle angosce che spesso viviamo, mentre tutti noi abbiamo sempre più bisogno di speranza, di amore e di luce».

30 gennaio 2020

Sull’apostolo Pietro il corso biblico dell’Usmi

Ruota attorno alla figura dell’apostolo Pietro il corso biblico vocazionale organizzato dall’Usmi diocesana per questo 2020. «Sentiamo l’esigenza di riflettere sulla nostra missione evangelizzatrice nella Chiesa grazie all’apostolo Pietro – sottolinea suor Gabriella Guarnieri, responsabile dell’Usmi per la diocesi di Roma –, modello e guida nel cammino dell’evangelizzazione, che mostra i segni della vocazione alla missione fin da quando Gesù gli disse che sarebbe diventato pescatore di uomini. La sua figura risulta, perciò, molto interessante per comprendere le dinamiche della chiamata e della risposta di ognuno a questa vocazione che appartiene a tutti, con modalità diverse secondo lo stato di vita di ogni fedele».

“Pietro, il coraggio e la fragilità di un apostolo” è il tema che farà da filo conduttore. «Pietro, la roccia – riflette ancora la religiosa delle Maestre Pie Venerini – si dimostra anche fragile nella sua umanità fino al dramma del rinnegamento: proprio per questa esperienza diventa ancora di più un modello per approfondire lo spessore della nostra fede nella sequela Christi, per poter sentire la mano del Signore anche su di noi, come per Pietro, mentre ci chiede “mi ami tu?”».

Il corso si terrà dal 15 febbraio al 21 marzo per sei sabati consecutivi, sempre dalle ore 16 alle ore 18, tranne il primo giorno in cui si partirà dalle 15.30 con l’accoglienza. Le lezioni si terranno presso la sede dell’Usmi nazionale di via Zanardelli 32.

Per ulteriori informazioni, cliccare qui.

30 gennaio 2020

Incontra la comunità e celebra la Messa nel Monastero Domenicano “Santissimo Rosario” a Montemario

Incontra la comunità e celebra la Messa nel Monastero Domenicano “Santissimo Rosario” a Montemario.

A San Giuseppe al Trionfale il Bambinello dell’Ara Coeli

La basilica di San Giuseppe al Trionfale, domenica 2 febbraio, in occasione della Festa della presentazione di Gesù al Tempio, comunemente conosciuta come “candelora”, accoglierà il Santo Bambino di Ara Coeli. Alle ore 10 la statua arriverà sul sagrato; seguirà l’ingresso processionale nella chiesa.

Alle 10.30 ci sarà la solenne celebrazione eucaristica, alla quale seguirà, in oratorio, un momento di festa con lancio di palloncini e benedizione dei bambini, in occasione della 42ª Giornata per la vita. Alle 18.30, infine, un momento di preghiera per salutare l’immagine del Bambinello.

Per l’occasione la chiesa di via Bernardino Telesio resterà aperta tutto il giorno. Per chi non potrà partecipare dal vivo ci sarà la possibilità di seguire l’evento in diretta sulla pagina Facebook della basilica.

29 gennaio 2020

Celebra la Messa nella parrocchia di San Clemente

Celebra la Messa nella parrocchia di San Clemente.

La liturgia penitenziale con Papa Francesco il giovedì dopo le Ceneri

La data del 27 febbraio 2020 è da segnare in agenda per tutti i sacerdoti e i diaconi della diocesi di Roma: come consuetudine, infatti, il giovedì subito dopo il Mercoledì delle Ceneri (che sarà il prossimo 26 febbraio), alle ore 9.30, Papa Francesco sarà nella basilica di San Giovanni in Laterano dove presiederà la liturgia penitenziale. Per tutti i presenti ci sarà la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha inviato nei giorni scorsi l’invito a partecipare: «La Quaresima è ormai alle porte – si legge nel messaggio – e come ogni anno avremo la gioia di incontrare Papa Francesco».

28 gennaio 2020

Articoli recenti