4 Maggio 2025

A San Giuliano e a Sant’Andrea la Rassegna d’Organo del Roma Festival Barocco

A San Giuliano e a Sant’Andrea la Rassegna d’Organo del Roma Festival Barocco 

Ritorna la Rassegna d’Organo organizzata dal Roma Festival Barocco allo scopo di valorizzare il merito di alcune comunità della periferia di Roma che custodiscono nelle loro chiese un autentico organo a canne, che con impegno e sacrificio hanno scelto di acquistare per arricchire di bellezza le loro liturgie.

Le parrocchie di San Giuliano e di Sant’Andrea alla Tomba di Nerone, ospitano per il secondo anno, quatto concerti nelle quattro domeniche di ottobre, che saranno tenuti sugli organi Hillebrand e Pinchi.

Domenica 6 ottobre ore 19.00
chiesa parrocchiale Sant’Andrea, via Cassia
all’organo Pinchi: David James Reccia Chynoweth

Domenica 13 ottobre ore 20.00
chiesa parrocchiale San Giuliano, via Cassia 1036
all’organo Hillebrand: Alessio Pacchirotti

Domenica 20 ottobre ore 19.00
chiesa parrocchiale Sant’Andrea, via Cassia
all’organo Pinchi: Leonardo Monopoli

Domenica 27 ottobre ore 20.00
chiesa parrocchiale San Giuliano, via Cassia 1036
G.P. da Palestrina, Messa Regina Cœli a 4 voci in una ricostruzione liturgica della Messa
“in Assumptione Beatæ Mariæ Virginis”.
Roma Baroque Esemble
Alessandro Albenga, organo
Michele Gasbarro, direttore

A San Giuliano conversazioni intorno alla pandemia

«Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla». Così Papa Francesco invitava tutti il 31 maggio scorso a far tesoro del tempo particolare che stiamo vivendo. Ed è con questo spirito che la parrocchia di San Giuliano ha inaugurato, venerdì, le “Conversazioni serali intorno alla pandemia”, che si svolgeranno in modalità online. Questo primo appuntamento è stato incentrato su “Cosa imparare dalla crisi”; sono intervenuti Brunetto Salvarani e Luigi Maria Epicoco, moderati da Francesco Cosentino. L’incontro si è tenuto in diretta alle ore 21 sul canale YouTube, sulla pagina Facebook e sul profilo Twitter della parrocchia, così come tutti gli altri che seguiranno nelle prossime settimane.

«Sono un tentativo per non sprecare la crisi – spiegano dalla parrocchia –, attraverso il confronto, a partire da alcuni interrogativi che emergono in questo tempo. Cosa imparare dalla crisi? Quale impatto essa sta avendo sulla vita delle nostre comunità cristiane? Come essa sta cambiando il nostro modo di vivere la fede? Quali conseguenze sta avendo in ambito sociale ed economico? Con l’aiuto di alcune figure che si sono lasciate interrogare dalla crisi, cercheremo di riflettere sull’esperienza della pandemia, per far tesoro di questo tempo e guardare al futuro con speranza».

1 febbraio 2021

A San Giovanni la Messa per i sacerdoti defunti

Venerdì 6 novembre alle ore 17.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano verrà celebrata la Messa per ricordare tutti i sacerdoti defunti.

«Come ogni anno – spiega il cardinale vicario Angelo De Donatis – nel mese di novembre la Chiesa ci chiama ad offrire il nostro suffragio per i fratelli defunti. Come Presbiterio diocesano e Popolo santo di Dio che vive in Roma vogliamo pregare insieme ricordando i sacerdoti della nostra diocesi che sono entrati nella vita eterna nell’anno 2020».

20 ottobre 2020

A San Giovanni la Messa per i pastori defunti

In questo mese dedicato in modo particolare alla memoria dei defunti, il cardinale vicario Angelo De Donatis presiederà una celebrazione eucaristica per tutti i pastori e i fedeli della diocesi scomparsi durante l’anno. L’appuntamento è per venerdì 19 novembre alle ore 17.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano.

«La diocesi si ritrova in cattedrale per ricordare i pastori e i fedeli che sono tornati alla Casa del Padre, ed è importante ritrovarsi insieme per la preghiera», osserva padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano. «È un appuntamento annuale – ricorda – che viviamo insieme nella fede».

Durante la preghiera dei fedeli, verranno ricordati i nomi di tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi che sono morti nell’anno.

10 novembre 2021

A San Giovanni la Messa in comunione con il Congresso Eucaristico Internazionale

Domenica 12 settembre alle ore 17.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano, il vescovo ausiliare monsignor Paolo Ricciardi presiederà la celebrazione eucaristica a cui seguirà l’adorazione in comunione con il Congresso Eucaristico Internazionale, in programma dal 5 al 12 settembre a Budapest. «L’invito a partecipare è rivolto in particolar modo agli adoratori dell’adorazione perpetua della diocesi di Roma», sottolinea padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano.

«In una diocesi come la nostra – riflette il vescovo Ricciardi -, sapere che ci sono tanti luoghi in cui c’è gente che adora il Santissimo Sacramento è un segno di forza ed un invito a tornare alla sorgente di grazia. L’adorazione non è una parentesi di intimità personale in cui si fugge dal mondo, ma un mettersi davanti a Cristo sentendoci nel cuore della comunità, della Chiesa e dell’umanità. E’ la fonte per ripartire ad annunciare il Vangelo con la nostra testimonianza di vita in ogni ambiente che abitiamo».

Per partecipare alla celebrazione è necessario avere il biglietto, gratuito, che può essere ritirato nella portineria del Palazzo del Vicariato, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.30.

A San Giovanni la Cattedra del Papa immersa nell’oscurità

La basilica di San Giovanni in Laterano continua ad accogliere pellegrini e turisti. Ma la Cattedra del pontefice, situata nell’abside, è immersa nell’oscurità. L’illuminazione si è spenta al momento della morte di Francesco. «Si riaccenderà quando ci sarà l’elezione del prossimo Papa – spiega suor Rebecca Nazzaro, direttrice dell’Ufficio per la pastorale del pellegrinaggio del Vicariato di Roma – Opera romana pellegrinaggi -. In questo momento di Sede vacante c’è il buio perché non c’è ancora la luce del nuovo pontefice che dovrà diffondere nel mondo».

La Cattedra, nelle chiese cristiane, è il seggio dal quale il vescovo presiede le celebrazioni liturgiche. Il Papa che verrà eletto, in quanto vescovo di Roma, dovrà quindi prenderne possesso. Il rituale dell’elezione si concluderà proprio con l’insediamento. Il pontefice si recherà in basilica muovendosi da San Pietro, attorniato da tutto il clero di Roma che prega per lui. «Indica il luogo dell’insegnamento della verità che dovrà proclamare a tutto il mondo – aggiunge suor Nazzaro -. Da lì potrà cominciare finalmente a esercitare il suo ministero petrino. È la Cattedra stessa che gli conferisce l’autorità di successore di Pietro e di pastore, non solo della Chiesa di Roma, ma della Chiesa universale. A San Giovanni in Laterano, in più di ogni altro luogo, si respira la cattolicità della Chiesa, quella stessa cattolicità che, nella successione al principe degli apostoli, porta avanti l’arduo e duro compito di condurre le pecore all’ovile».

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30 Aprile 2025

A San Giovanni l’incontro sul nuovo Messale con monsignor Maniago

Monsignor Maniago

Dalla prima domenica di Avvento, domenica 29 novembre, nelle chiese del Lazio si celebrerà con il nuovo Messale. Lo annuncia il cardinale vicario Angelo De Donatis, dando appuntamento ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi per martedì 13 ottobre, alle ore 10, nella basilica di San Giovanni in Laterano, per un incontro con il vescovo di Castellaneta monsignor Claudio Maniago, presidente della Commissione liturgica della Conferenza episcopale italiana ed esperto di liturgia. Sarà lui ad illustrare questa terza edizione del volume e le sue implicazioni per la pastorale liturgica. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

«Il nuovo libro liturgico – spiega il cardinale De Donatis –, preparato attraverso lunghi anni di lavoro dei pastori e degli esperti propone una revisione del linguaggio e delle forme espressive della celebrazione eucaristica, ma costituisce anche una nuova opportunità per approfondire l’esperienza di partecipazione all’Eucaristia e l’arte della presidenza. In questo modo la Chiesa italiana si prefigge l’obiettivo di guidare e accompagnare al meglio la preghiera delle comunità che ci sono affidate, perché si intensifichi sempre più l’esperienza meravigliosa di essere commensali di Cristo al banchetto eucaristico».

Nel mese di ottobre, inoltre, anche l’Ufficio liturgico della diocesi di Roma e il Pontificio Istituto Liturgico dell’Ateneo Sant’Anselmo propongono un percorso formativo alla scoperta della nuova edizione del Messale Romano. «Si pubblica una nuova traduzione del Messale e questa è una notizia importante per la pastorale liturgica – spiega padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi –. Ha significato nella misura in cui non la consideriamo come semplice sostituzione di un libro con un altro, ma capiamo che è la Chiesa che si adegua nel linguaggio al mondo di oggi. È un modo, insomma, in cui la Chiesa va incontro alla società contemporanea. Proponiamo il corso non perché dobbiamo spiegare il Messale, ma perché dobbiamo aiutare tutti a capire come questo adeguamento della liturgia significa essere sempre più vicini al vissuto dei fedeli».

12 ottobre 2020

A San Giovanni in Laterano, Santa Messa con la comunità ucraina

A San Giovanni in Laterano, Santa Messa con la comunità ucraina

A San Giovanni in Laterano, partecipa all’incontro con le famiglie (Ararat)

A San Giovanni in Laterano, partecipa all’incontro con le famiglie (Ararat)

A San Giovanni in Laterano le ordinazioni sacerdotali

Sono cinque i diaconi che sabato 3 ottobre, alle ore 17.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano, saranno ordinati sacerdoti dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Quattro di loro si sono formati al Pontificio Seminario Romano Maggiore mentre uno ha studiato al Collegio diocesano Redemptoris Mater. La celebrazione verrà trasmessa in diretta su Nsl (canale 74 del digitale terrestre) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Si tratta di Jorge Gomis Coloma, 37 anni, originario di Valencia, arrivato a Roma appositamente per frequentare il seminario. «La mia vocazione è arrivata tardi – racconta –; avevo un altro progetto di vita, un lavoro, una fidanzata. Ma poi all’improvviso ho perso il lavoro e la mia storia d’amore è finita. Sono entrato in crisi profonda, e ne sono uscito solo grazie al Signore. Ho capito che i progetti che avevo fatto fino a quel momento per la mia vita non erano niente in confronto a quello che Lui aveva in serbo per me». Don Jorge è stato assegnato alla parrocchia di Sant’Alberto Magno, dove spera di rimanere per qualche anno. Poi spostarsi, anche lontano. «Stare Roma è bellissimo – dice –, ma il nostro è un seminario missionario, ha il carisma della missione».

Una vocazione matura pure quella di Simone Bellato, 38 anni, un cammino nato e cresciuto nella parrocchia di San Giovanni Evangelista a Spinaceto. «In parrocchia ci sono i Figli dell’Amore Misericordioso e la mia fede si è nutrita grazie a loro, ai sacerdoti che ho incontrato, ai numerosi pellegrinaggi fatti al santuario di Collevalenza e in Terra Santa», spiega. Eppure non avrebbe mai pensato al sacerdozio. «Diciamo che ero molto impegnato! – scherza – Ho studiato Scienze Politiche a Roma Tre e sono stato anche in Erasmus, poi facevo parte degli scout, suonavo il basso in due gruppi diversi. Avevo una vita molto piena, ma dentro di me percepivo un vuoto». Da lì l’idea di frequentare il cammino dei Dieci Comandamenti con don Fabio Rosini, direttore del Servizio per le vocazioni della diocesi: «Sono riuscito finalmente a dire di sì alla chiamata del Signore, che in qualche modo percepivo da almeno dieci anni». Adesso don Simone presta servizio nella parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle.

A Santa Maria Addolorata è invece affidato Mario Mesolella, trentaseienne napoletano, cresciuto tra Sparanise (Caserta), Villammare di Vibonati (Salerno) e Foligno. «Sono i miei luoghi del cuore e qui potrò celebrare le prime Messe», annuncia. Ma la sua vocazione è legata anche ad Assisi, ai corsi vocazionali di padre Giovanni Marini: «Grazie a quella esperienza ho capito che il Vangelo poteva essere veramente incarnato nella mia vita – dice –. Non mi sento diverso da tanti altri, ma capisco di essere strumento tra le mani di Dio».

È cresciuta nella parrocchia di Santa Galla, tra una partita di pallavolo in oratorio e il catechismo, la vocazione di Diego Del Fa, 27 anni, romano, assegnato alla comunità di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi. «Quando ho detto ai miei genitori che volevo entrare in seminario, non l’hanno presa benissimo – confida il futuro sacerdote –. Avevano tanti sogni e aspettative sulla mia vita e in qualche modo erano anche distanti dalla fede. A me piace dire che hanno fatto questo percorso insieme a me, perché adesso invece collaborano attivamente con la parrocchia, sono impegnati nella Caritas e nei corsi prematrimoniali. Anche loro hanno fatto un percorso bello di avvicinamento al Signore».

Viene da «una famiglia molto credente», invece, Francesco Palazzo, 34 anni, romano, che fin da piccolo ha frequentato l’Opus Dei. «Ma non pensavo di diventare prete – ammette –, ero fidanzato e con la mia ragazza partecipammo a un corso per fidanzati ad Assisi, dalle Suore Francescane Alcantarine. Da quell’esperienza uscii però frastornato. Ho iniziato quindi una direzione spirituale, che mi ha fatto comprendere che mi avvicinavo a una vita esclusiva per il Signore». Sta prestando servizio a San Roberto Bellarmino. «La mia vocazione – conclude – passa per il sentirmi amato per quello che sono e sentirmi chiamato nonostante quello che sono».

1 ottobre 2020

A San Giovanni in Laterano le ordinazioni presbiterali

Foto di Cristian Gennari

Domenica prossima, quarta domenica del tempo di Pasqua, “domenica del Buon Pastore”, nella basilica di San Giovanni in Laterano, alle ore 10 si terrà la Messa durante la quale undici diaconi saranno ordinati sacerdoti. A presiederla sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis; tra i concelebranti i rettori dei seminari diocesani e i parroci delle comunità dove i futuri sacerdoti stanno già prestando il loro servizio pastorale. Animerà la liturgia il Coro della diocesi di Roma; verranno eseguiti anche alcuni brani della tradizione del Cammino neocatecumenale. La celebrazione verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Verranno ordinati sacerdoti Emanuele Gargiulo, Luca Santacroce, Mattia Mirandola, Matteo Nistri, Gabriele Tomarelli, Ottavio Fiorentino, Alessio Bernesco, Fabio José Da Silva, Clebison Faustino Da Silva, Alexander Chukwuebuka Okoye e Matteo Francesco Ciuffreda. Don Okoye sarà incardinato in Africa, mentre don Ciuffreda è un missionario del Preziosissimo Sangue.

Venerdì 6 maggio, in quattro settori della diocesi, si terranno delle veglie per pregare per il dono delle vocazioni. In particolare, per il settore Sud, a San Gregorio Barbarigo alle ore 20.30, la preghiera sarà presieduta dal vescovo Dario Gervasi; saranno presenti Matteo Nistri e Gabriele Tomarelli. Per il settore Est, invece, l’appuntamento è alle 20.45 a San Bonaventura da Bagnoregio, con il vescovo Paolo Ricciardi e i futuri sacerdoti Alessio Bernesco, Ottavio Fiorentino e Mattia Mirandola. Per il settore Ovest la veglia, alle ore 21, sarà presieduta dal vescovo Paolo Selvadagi a San Girolamo a Corviale, con la testimonianza di Luca Santacroce. Per il settore Nord, invece, il vescovo Guerino Di Tora presiederà, alle ore 19.30, a Sant’Ippolito; parteciperà anche Emanuele Gargiulo.

Percorsi diversi ma stesse emozioni per coloro che si avvicinano all’ordinazione. «Devo ancora realizzare esattamente quello che sta per accadere», ammette Luca Santacroce, 27 anni, romano, che si è formato al Pontificio Seminario Romano Maggiore e, prima ancora, al Pontificio Seminario Romano Minore. «Fin da bambino desideravo diventare sacerdote – racconta –. Era la risposta che davo sempre quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande… pur non capendo bene in realtà cosa significasse essere sacerdote. A un certo punto poi ho accantonato questo desiderio, e ho iniziato a pensare che mi sarei dedicato a coltivare la terra, in Abruzzo. Ma poi, verso i 12, ho capito che invece volevo davvero essere prete». Così, aiutato dal suo parroco di San Girolamo a Corviale, ha iniziato a frequentare alcuni incontri vocazionali al Seminario Minore, dove infine è entrato e ha trascorso tre anni. «Alla fine del mio terzo anno al Maggiore sono uscito per un po’ di tempo – ricorda –, ma sono rientrato e ho continuato il mio percorso. Volevo capire alcune cose. Sono molto contento di essere ordinato da “don Angelo”, che personalmente mi conosce da sei anni, ed è come un padre per me».

Emozionato pure Emanuele Gargiulo, 34 anni, che ha studiato nell’istituto formativo di piazza San Giovanni in Laterano e ha sempre frequentato la parrocchia di Sant’Ippolito. «La mia è una vocazione matura, prima di entrare al Seminario Maggiore ho lavorato per nove anni in uno studio privato», racconta.

«Ho capito quale fosse la mia strada durante la Giornata mondiale della gioventù di Madrid», confessa Mattia Nistri, 28 anni, una fede cresciuta nella parrocchia di Santa Giovanna Antida Tohuret e poi al Collegio Redemptoris Mater. «Avevo 18 anni quando sono entrato in seminario – ricorda –, subito dopo le scuole superiori. Avevo fatto il test di ingresso per la facoltà di medicina, lo avevo anche superato, ma poi ho scelto altro». Fondamentale, nel suo percorso, «l’esperienza missionaria in Sudafrica – spiega –, dove ho potuto vivere a contatto con gente povera e segnata dalle sofferenze, e ho scoperto che davvero Cristo può risanare ferite profonde nell’anima delle persone». Quanto all’ordinazione di domenica 8, dice: «Sono un po’ spaventato per quello che sta per accadere, ma ho fede in Dio e sono certo che mi sarà lui i doni di cui ho bisogno».

A San Giovanni in Laterano le ordinazioni diaconali

Si terrà sabato 24 ottobre, alle ore 17.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano la Messa con le ordinazioni diaconali di otto seminaristi, che sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Tra questi, uno si sta formando nel Seminario della Madonna del Divino Amore, due studiano al Collegio diocesano Redemptoris Mater e cinque al Pontificio Seminario Romano Maggiore. La celebrazione sarà animata dal Coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina. Sarà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Al Seminario del Santuario di Castel di Leva appartiene Mateus Henrique Ataide Da Cruz. «Diacono significa servire, entrare nella dimensione di Cristo servo, che era Dio e si è messo a servire gli uomini. Questo ha una pregnanza molto forte», commenta il rettore monsignor Enrico Feroci. «Coloro che servono il Santuario, come ci ha chiesto il cardinale vicario, aiutano la pastorale diocesana con un’impronta prettamente mariana – spiega monsignor Feroci – quindi il diacono, facendo servizio presso una parrocchia della diocesi, porta la sua formazione mariana e permette un’osmosi tra Santuario e diocesi, e viceversa. È colui che riesce a inserire nella pastorale ordinaria colei che ha permesso che Dio si facesse uomo».

Ha una impronta missionaria, invece, il Collegio Redemptoris Mater, da cui vengono Riccardo Cendamo e Samuel Piermarini. Il rettore è don Francesco Donega, che illustra questo importante passaggio sulla strada verso il sacerdozio. «Si diventa diaconi tramite una ordinazione, cioè un sacramento che imprime un carattere, un sigillo permanente nell’anima della persona – spiega –. Il diacono entra a far parte a tutti gli effetti del clero della diocesi. Con il diaconato i ragazzi sono davanti a una scelta definitiva, che comporta l’impegno del celibato, l’incardinazione in una diocesi, l’impegno alla preghiera della liturgia delle ore. Concretamente per i seminaristi questo significa che si tratta di una persona che i formatori ritengono già idonea per diventare presbitero». Proprio del diacono è anche «il legame particolare con il vescovo», così come «il servizio alla comunità cristiana».

Sul senso del servizio insiste anche don Gabriele Faraghini, rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, nel quale studiano cinque ordinandi diaconi: George Bogdan, Salvatore Marco Montone, Manuel Secci, Diego Armando Barrera Parra, Giorgio De Iuri. «L’ordinazione era programmata per maggio, ma è stata spostata per via della pandemia – sottolinea il rettore –. Il rinvio è stato un po’ patito dai ragazzi, ma si sono messi nell’ottica di vivere giorno per giorno senza fare programmi a lungo termine. E io li ammiro per come hanno vissuto questo tempo e questa preparazione. Ormai – aggiunge – sentono il seminario sempre più stretto, un luogo da cui si devono separare. Sono pronti per iniziare la vita parrocchiale».

22 ottobre 2020

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