9 Maggio 2025

A Santa Maria Consolatrice una targa in onore di Benedetto XVI e la sua talare in dono

18 dicembre 2005: Papa Benedetto XVI in visita nella parrocchia di Santa Maria Consolatrice (foto di Cristian Gennari)

«Questa mia visita a Santa Maria Consolatrice, prima parrocchia romana in cui mi reco da quando il Signore ha voluto chiamarmi ad essere Vescovo di Roma, è per me in un senso molto vero e concreto un ritorno a casa. Mi ricordo molto bene di quel 15 ottobre 1977, quando presi possesso di questa mia chiesa titolare (….). Da allora in poi il nostro reciproco legame è divenuto progressivamente più forte, più profondo. Un legame di affetto e di amicizia, che ha realmente riscaldato il mio cuore e lo riscalda anche oggi». Benedetto XVI pronunciò queste parole il 18 dicembre 2005, in occasione della sua prima visita da pontefice a una parrocchia romana. Si trattava di Santa Maria Consolatrice, nella piazza omonima, a Casal Bertone. Già molte volte vi si era recato in precedenza, poiché ne era cardinale titolare. A ricordare questo speciale legame tra la comunità e il Papa emerito, scomparso il 31 dicembre scorso, sarà una targa commemorativa, che verrà scoperta la prossima domenica 19 marzo. A benedirla sarà monsignor Georg Gänswein, al termine della celebrazione che presiederà nella chiesa parrocchiale, alle ore 10. Monsignor Gänswein, in quell’occasione, consegnerà alla parrocchia anche una talare appartenuta a Benedetto XVI.

«La parrocchia ha un legame affettivo e storico con Papa Benedetto – ricorda il parroco don Luigi Lani –. Sia negli anni in cui è stato cardinale titolare che da Papa, ha sempre mantenuto un rapporto di affetto, anche attraverso numerosi doni che ci ha voluto fare, e che presto troveranno spazio in una stanza che allestiremo come una sorta di museo a lui dedicato. Ci sarà senz’altro la talare che ci verrà donata domenica 19 marzo. Nel giorno di san Giuseppe di diversi anni fa fece recapitare anche un cero votivo da accendere a Maria Consolatrice. Inoltre ci ha regalato un bellissimo calice e una pisside, alcuni libri e pregiate pubblicazioni. Un anno, a Natale, donò una somma per la Caritas parrocchiale. Sono piccoli gesti ma segno di una grande attenzione».

Nella stanza allestita a museo verranno esposte anche le numerose foto che già sono in bella mostra nel corridoio della parrocchia, e che ricordano le tante occasioni in cui il cardinale Ratzinger andava a Santa Maria Consolatrice. «Davvero questa era la sua casa romana – sottolinea il parroco –. Con la fortuna di stare a Roma, da cardinale titolare era spesso qui per le cresime, le processioni, la festa patronale. Talvolta veniva semplicemente a cena. Aveva una grande familiarità con questa comunità, che ha sempre ricordato con affetto e nostalgia. Qui tanti parrocchiani, soprattutto quelli tra i 50 e i 60 anni, lo ricordano attraverso vari episodi. A Natale, ad esempio, veniva e portava i dolcetti della Baviera. Quando celebrava, in sacrestia, si fermava sempre a parlare con i ministranti, chiedendo loro come si chiamavano e informandosi su come andavano a scuola. Tante persone hanno del Papa emerito un ricordo vivo, commosso».

Don Lani all’epoca non era parroco a Casal Bertone, ma anche lui ha incontrato Joseph Ratzinger, quando già era Papa emerito. Un dialogo nei Giardini Vaticani, davanti alla Grotta di Lourdes, che il sacerdote rievoca con commozione. «Fu un momento breve ma intenso, durante il quale mi ribadì che sentiva Santa Maria Consolatrice come la sua casa». Tra fine dicembre e inizio gennaio, numerosi sono stati nella comunità i momenti di preghiera dedicati a Benedetto XVI. «Non appena abbiamo appreso la notizia della sua morte, la mattina del 31 dicembre scorso – ricorda don Lani – abbiamo recitato il Rosario. La chiesa era gremita, nonostante fosse un giorno festivo. In occasione dei funerali abbiamo allestito dei maxischermi nel teatro parrocchiale. La presenza di padre Georg è ancora attestazione di affetto e di preghiera nei confronti di Papa Benedetto, per ringraziare dei doni che ci ha fatto e che continua a fare».

15 marzo 2023

A Santa Maria Causae Nostrae Laetitia nasce “Ohana”

Dall’inizio del 2019 presso la parrocchia di Santa Maria Causae Nostrae Laetitia al Villaggio Breda è aperto per tre mattine a settimana Ohana (in lingua hawaiana significa famiglia), uno spazio baby dove possono essere accolti fino a 12 bambini, di età compresa fra 0 e 36 mesi. Lo spazio, finanziato dal progetto 8xmille della Chiesa Cattolica “Un nido per tutti 2” , offre un sostegno a quelle famiglie con bambini molto piccoli, che non riescono, o non possono, accedere agli asili nido comunali.

Nella zona abitano molte famiglie straniere, ma anche italiane, prive dei requisiti per poter fare l’iscrizione al nido comunale (residenza, regolare contratto di lavoro, ecc.) e i posti negli asili nido non coprono comunque il fabbisogno, in una delle zone di Roma dove maggiore è la presenza di bambini in quella fascia di età. Questa situazione costringe spesso le neo mamme, prive di rete familiare, a restare a casa ad occuparsi dei bambini, alimentando così solitudine, isolamento e rallentando il percorso di integrazione e reinserimento lavorativo.

L’accesso allo spazio baby è completamente gratuito e può avvenire sia direttamente che attraverso il centro ascolto stranieri di via delle Zoccolette o i centri di ascolto parrocchiali della zona. Le educatrici dello spazio si occupano dei bambini e delle loro famiglie, ascoltando, orientando e se necessario organizzando incontri a tema. Ad oggi sono stati accolti 5 bambini, tutti di diverse nazionalità (Italia, Senegal, Egitto, Romania): come la piccola S., una bimba senegalese di 5 mesi, la cui mamma, da poco ricongiunta con il marito, non poteva iscriversi ad un corso di italiano perché aveva difficoltà ad inserire la bambina in un nido . O L., un bimbo italiano la cui famiglia si è da poco trasferita a Roma, ed essendo scaduti i termini dell’iscrizione del figlio al nido comunale, ha trovato qui un luogo sicuro per il suo bambino. Ora la mamma può andare a lavorare, essendo lei l’unica fonte di reddito del nucleo.

12 febbraio 2019

A Santa Maria ai Monti l’oratorio ispirato a santa Elisabetta della Trinità

Marcello Bronzetti (foto Gennari)

Ha la musica e i testi di Marcello Bronzetti, compositore e tra gli organizzatori della Notte Sacra, l’oratorio “Troppo Grande Amore”, ispirato alla vita di santa Elisabetta della Trinità, canonizzata nel 2016. Verrà proposto sabato 30 marzo alle 20 nella parrocchia di Santa Maria ai Monti (via della Madonna dei Monti, 41).

Protagonisti dell’oratorio saranno Chiara Tettoni, Fatima Lucarini, Laura Ferrari, Renato Giannatoni, Fatima Rosati, con il coro Fideles et Amati, diretti da Tina Vasaturo.

27 marzo 2019

A Santa Maria ai Monti evento su Giaquinta

Il 18 marzo sarà un pomeriggio dedicato a Guglielmo Giaquinta, nella parrocchia di Santa Maria ai Monti. Alle ore 17 è previsto l’evento “Guglielmo Giaquinta, un sacerdote per la santità – Dialogo a più voci”, promosso dalla Postulazione della causa di beatificazione di Guglielmo Giaquinta. Interverranno monsignor Francesco Pesce, parroco di Santa Maria ai Monti e incaricato dell’Ufficio per la pastorale sociale, del lavoro e cura del creato della diocesi di Roma; il professore don Francesco Asti, decano della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale; monsignor Tarcisio Camilleri, primo fratello generale dell’Istituto degli Apostolici Sodales. A moderare l’evento, la professoressa Cristina Parasiliti, docente di teologia presso l’ISSR di Brescia e presso l’ISSR Mater Ecclesiae – Angelicum in Roma.

Nel dialogo a più voci i tre ospiti metteranno in luce il percorso interiore che ha portato Guglielmo Giaquinta, oggi Servo di Dio, a diventare apostolo della chiamata universale alla santità, appassionato e talmente coinvolgente da fondare la realtà Pro Sanctitate, affidando ai suoi membri questo carisma.

Al termine dell’incontro, alle ore 19, si terrà poi la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis, alla quale seguirà la benedizione della stele commemorativa sulla tomba del Servo di Dio, nella parrocchia di Santa Maria ai Monti, che accolse il sacerdote nel 1942, come giovane viceparroco. La sua salma riposa nella chiesa del centro di Roma dal 2016.

10 marzo 2023

A Santa Marcella incontra l’équipe di Pastorale giovanile

A Santa Marcella incontra l’équipe di Pastorale giovanile

A Santa Marcella il Centro diocesano di aggregazione giovanile

La parrocchia di Santa Marcella (foto Diocesi di Roma / Gennari)

Dal 1° settembre, la parrocchia di Santa Marcella, nel quartiere Ostiense, ha aperto le porte al Centro diocesano di aggregazione giovanile, divenendo così il cuore pulsante della Pastorale giovanile di Roma. Questo nuovo progetto, «senza intaccare le tradizionali attività parrocchiali, offre un valore aggiunto alla comunità. La vita liturgica e sacramentale continua regolarmente, mentre il centro rappresenta un luogo di incontro e di crescita umana e spirituale per i giovani», spiega don Alfredo Tedesco, nuovo parroco di Santa Marcella e direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile del Vicariato di Roma.

Tra le prime opportunità offerte dalla nuova struttura c’è quella di vivere un’esperienza comunitaria. Sono attualmente tre i giovani, tra i 22 e i 28 anni, romani di adozione, a vivere nel centro, conciliando la quotidianità tra studio, lavoro e momenti di preghiera. «È un’esperienza di condivisione e crescita personale e spirituale – osserva don Tedesco –. Si tratta di un cammino annuale che riflette pienamente l’obiettivo della pastorale giovanile, ossia accompagnare i giovani nella vita e nella fede».

Nel Centro si stanno allestendo nuovi spazi per poter accogliere altri giovani, sia uomini che donne, desiderosi di vivere questa esperienza. L’ambizione è quella di far diventare la struttura un punto di riferimento per tutta la diocesi. La scelta di Santa Marcella come sede del Centro diocesano di aggregazione giovanile non è stata infatti casuale. La sua posizione strategica, ben collegata con i mezzi pubblici, lo rende facilmente raggiungibile. Inoltre, don Alfredo in questi anni ha avuto «la sensazione che mancasse un luogo dedicato alla pastorale giovanile, uno spazio che chiaramente non andasse a sostituire le comunità parrocchiali».

C’è anche un aspetto pratico da considerare. Il Palazzo Lateranense, dove hanno sede gli uffici del Vicariato, resta chiuso la sera e nei giorni festivi, quindi non si presta alle attività pastorali che spesso invece coinvolgono quegli orari. «Serviva una base operativa significativa e distaccata da quella degli uffici diocesani dove si svolgono attività amministrative», specifica don Tedesco. Qui si svolgeranno attività formative, riunioni operative delle équipe di pastorale giovanile e saranno ospitate le parrocchie per momenti di incontro, ritiro e testimonianza.

Al momento, le energie sono concentrate nell’organizzazione della Giornata Mondiale della Gioventù, che a livello diocesano sarà celebrata il 24 novembre, solennità di Cristo Re, a Roma inizierà il 23 sera, e sull’imminente Giubileo. Con l’inizio tra poco più di due mesi, l’attenzione dell’équipe pastorale è focalizzata sugli eventi che riguarderanno strettamente l’Ufficio, cioè il Giubileo degli adolescenti, in programma dal 25 al 27 aprile, e quello dei giovani, che si terrà dal 28 luglio al 3 agosto. Il Centro diocesano a Santa Marcella «svolgerà un ruolo fondamentale nel coordinamento di tutte le attività di accoglienza e volontariato – prosegue don Alfredo -. Saremo in prima linea nella formazione dei volontari, preparandoli ad affrontare al meglio questo importante evento». (R. P.)

24 ottobre 2024

A Santa Lucia la preghiera per le tre donne uccise nel quartiere Della Vittoria

La parrocchia di Santa Lucia

Giovedì 17 novembre tre donne sono state assassinate nel quartiere Della Vittoria, due cinesi e una colombiana. Solo quest’ultima, al momento, ha un nome. Le altre due non sono state ancora riconosciute da nessuno. Tre donne doppiamente vittime: di tratta e sfruttamento sessuale, e poi del loro assassino. Gli omicidi sono avvenuti in due appartamenti situati via Augusto Riboty e in via Durazzo, a poca distanza l’uno dall’altro, nel territorio della parrocchia di Santa Lucia. La comunità parrocchiale, con il vescovo ausiliare del settore Ovest monsignor Baldo Reina e con la Rete antitratta dell’Usmi, in memoria delle giovani donne assassinate e di tutte le vittime di tratta promuove una celebrazione eucaristica, lunedì 28 novembre alle ore 18.30, che sarà presieduta dal vescovo; seguirà una veglia di preghiera. Sono state invitate la comunità cinese e la comunità latinoamericana, così come tutte le parrocchie della prefettura.

«Questa iniziativa ha l’obiettivo di sollevare l’attenzione su una problematica sociale che è data non solo dall’uccisione di queste donne ma dal degrado morale che c’è dietro – osserva il vescovo Reina –, e vorremmo invitare tutta la comunità a riflettere su questo problema».

«I fatti di cronaca accaduti in questi giorni in due delle vie del centro, in mezzo alle abitazioni e ai tanti uffici del territorio, hanno mostrato ancora una volta la povertà e il degrado che si consumano a discapito di povere anime usate e sfruttate senza considerare la loro dignità e la loro vita – riflette il parroco di Santa Lucia, don Alessandro Zenobbi –. Tre morti assurde, tre vite spezzate, quella di una mamma sud americana e quelle di due donne cinesi, cadute nella maglia della tratta delle donne abusate. Non si può restare indifferenti di fronte tanta miseria e degrado morale. Sono figlie, sorelle, nipoti, sono donne che hanno perso tutto, la loro dignità, la loro stessa vita».

Prosegue il sacerdote: «Quando l’altro non è riconosciuto come fratello del quale prendersi cura, ma solo usato come un oggetto, si uccide la dignità e si offusca la bellezza di essere stati creati ad immagine e somiglianza di Dio. Questo orrore è accaduto nell’ultimo episodio di violenza e di sfruttamento, proprio nel territorio della parrocchia di Santa Lucia nel quartiere Della Vittoria. La comunità parrocchiale non vuole rimanere indifferente… siamo custodi dei nostri fratelli e per questo vorremmo che la nostra voce salga a Dio come preghiera per loro, e si propaghi nel mondo perché le istituzioni e l’impegno civile di ognuno faccia corpo nel riuscire a mettere fine ad una piaga del nostro tempo, della nostra società».

24 novembre 2022

A Santa Lucia il film su don Pino Puglisi con Luca Zingaretti

Venerdì 15 febbraio alle ore 17 nella parrocchia di Santa Lucia (civico 5 della strada omonima) verrà proiettato il film “Alla luce del sole”, che racconta la storia di don Pino Puglisi, sacerdote siciliano assassinato dalla Mafia il 15 settembre 1993. A interpretarlo, diretto da Roberto Faenza, fu Luca Zingaretti, che sarà presente all’incontro organizzato in parrocchia.

13 febbraio 2019

A Santa Giovanna Antida un incontro su Pier Giorgio Frassati

Foto Diocesi di Roma / Gennari

«Ogni giorno che passa mi innamoro sempre più della montagna; il suo fascino mi attira. Io capisco questo desiderio di sole, di salire su, di andare a trovare Dio in vetta. Oh, come le opere di Dio sono grandi e meravigliose! Vorrei passare intere giornate sui monti a contemplare in quell’aria pure la Grandezza del Creatore». Parte da questa frase di Pier Giorgio Frassati l’incontro chiamato non a caso “Verso l’alto” e dedicato alla figura del beato, promosso dall’Azione cattolica parrocchiale nella comunità di Santa Giovanna Antida Thouret.

L’appuntamento è per domenica 26 gennaio alle ore 16 nella parrocchia di Fonte Meravigliosa, presso la Sala Giovanni Paolo II. Interverrà Daniela Storani, già vicepresidente nazionale giovani di Ac.

Pier Giorgio Frassati sarà proclamato santo al termine del Giubileo dei Giovani, domenica 3 agosto 2025.

24 gennaio 2025

A Santa Giovanna Antida Thouret l’incontro con il prete fondatore

Don Francesco Di Domenico ha 100 anni, anzi quasi 101. Ne ha festeggiati 75 di sacerdozio dei quali 50 li ha passati nella parrocchia di Santa Giovanni Antida Thouret. È stato lui a fondarla, nel 1978. E ancora risiede nella zona di Fonte Meravigliosa, in un appartamento dove, pochi giorni fa, è stato a trovarlo il cardinale vicario Baldo Reina. Un momento molto significativo tra i tanti che hanno scandito la visita pastorale del porporato nella comunità di via Roberto Ferruzzi.

La visita pastorale si è tenuta nei pomeriggi del 5 e del 6 febbraio. Come sempre in queste occasioni, il cardinale ha incontrato tutti i diversi gruppi che animano la vita parrocchiale: dai catechisti agli scout, dal consiglio pastorale agli adoratori, dal coro ai ministri straordinari, dall’Azione cattolica alla Fraternità Francescana Frate Jacopa, solo per citarne alcuni.

«C’è stato grande ascolto da parte del cardinale – riferisce il parroco don Davide Lees – e grande accoglienza da parte nostra. Il popolo di Dio è stato presente con calore e affetto. Tutti gli incontri sono stati informali, all’insegna dell’autenticità, anche perché si sono svolti in giorni infrasettimanali e il vicario ha potuto osservare i diversi gruppi nella loro quotidianità. Ha ascoltato e ha risposto con parole da verso pastore, dolci, delicate, ma anche profetiche e forti. Anche per la nostra comunità parrocchiale questa è stata un’occasione preziosa per riunirci insieme e condividere tra noi un bel momento di vita cristiana vissuta».

11 febbraio 2025

A Santa Croce la Scuola della Parola

Lunedì 5 dicembre alle ore 20 presso la basilica di Santa Croce in Gerusalemme avrà inizio una “Scuola della Parola” sul libro degli Atti degli Apostoli, guidata dal sacerdote e biblista romano don Andrea Calamita. L’iniziativa, promossa dal vesco-vo ausiliare del settore centro monsignor Daniele Libanori, ha lo scopo di «guidare il popolo di Dio nella lettura e nello studio del libro degli Atti, che Papa Francesco ci ha recentemente indicato come “il primo e più importante ‘manuale’ di ecclesiologia”», spiega don Calamita.

Gli incontri sono aperti a tutti: laici, consacrati, sacerdoti, o «anche semplici persone in ricerca, che, come Teofilo, siano “amici di Dio” e desiderosi di mettersi in ascolto della sua Parola», aggiunge il sacerdote. Don Calamita, nello spirito di una esegesi credente, guiderà i partecipanti nella lectio continua della seconda tavola dell’opera lucana: una pagina dopo l’altra si velerà così l’affascinante cammino della Parola, che attraverso i testimoni del Risorto viaggerà da Gerusalemme fino Roma, e da qui potenzialmente “fino ai confini della terra” (At 1,8).

Gli incontri si svolgeranno nella “Sala San Bernardo”, ingresso da piazza di Santa Croce in Gerusalemme,12. Il secondo appuntamento sarà lunedì 19 dicembre, per poi riprendere dopo il tempo di Natale.

ScuolaParola

24 novembre 2022

A Santa Cecilia consacrate due vedove all’Ordo Viduarum

La vedovanza non è il tempo della solitudine ma della maturazione nella consolazione autentica e della testimonianza. Così monsignor Guerino Di Tora, vescovo ausiliare per il settore Nord e delegato diocesano per l’Ordo Viduarum, ha illustrato il senso profondo della scelta di Liliana e Maria Maddalena, consacrate ieri pomeriggio, 7 gennaio, con la solenne celebrazione nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere. «Donando la vostra vedovanza al Signore – ha detto il presule –, guidate dallo Spirito Santo e benedette dalla Chiesa, assumete un gioioso impegno fatto di cose semplici quali l’ascolto della Parola e la sollecitudine nella preghiera e nella carità».

L’istituzione delle vedove professe
che vivono nel mondo, conosciuta fin dall’età apostolica ma proibita nel Medioevo, divenne nuovamente oggetto di interesse dopo la fine della prima guerra mondiale quando la Chiesa non solo tollerò, ma favorì il movimento. Negli ultimi decenni molti vescovi hanno istituito l’Ordo Viduarum nelle proprie diocesi, a Roma è stato il cardinale Agostino Vallini, nel 2013. Oggi si attende che Papa Francesco promulghi la Costituzione apostolica, allo studio della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, con la quale l’Ordo Viduarum sarà ripristinato con le stesse modalità per la Chiesa universale.

«La ministerialità della vostra condizione di solitudine per la mancanza dello sposo con il quale avete condiviso e costruito la vita – ha sottolineato Di Tora rivolgendosi alle vedove -, porta nella comunità il carisma proprio della femminilità» ossia la capacità di una consolazione matura, sperimentata in prima persona e «segno di speranza per le nuove generazioni: la vedovanza, accettata e vissuta cristianamente, manifesta la forza spirituale di un amore che la morte non può distruggere». Particolarmente significativi alcuni momenti del rito come la chiamata nominale delle candidate e la benedizione delle fedi nuziali che il vescovo, dopo la preghiera, ha posto nuovamente al dito delle vedove in segno di consacrazione a Dio, consegnando poi a ciascuna un crocifisso e il libro della Liturgia delle Ore.

Accanto a Di Tora, sull’altare c’erano anche, come concelebranti, don Sandro Amatori, assistente ecclesiastico del gruppo vedove e monsignor Antonio Panfili, vicario episcopale dell’Ufficio per la Vita Consacrata che ha sottolineato quanto «pur nella mancanza dello sposo, la vita di queste due donne, fortemente motivate e consapevoli, è ancora ricca e proficua». Liliana, 73 anni e vedova da 8, vede nella consacrazione all’Ordo Viduarum, che ha conosciuto due anni fa grazie ad una suora durante un viaggio in Terra Santa, il sigillo di un cammino di fede «che per vent’anni è stato immerso nel buio», fino all’incontro con un sacerdote colombiano, padre William Raul Diaz «che è stato capace di riavvicinarmi alla Chiesa». Maria Maddalena, neocatecumenale, ha 64 anni e 4 figli; ha perso il marito Guglielmo 9 anni fa ed ha conosciuto l’Ordo Viduarum leggendo un articolo a riguardo sul quotidiano Avvenire.

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