Ore 18,30 celebra la Messa nella Chiesa Rettoria di S. Alfonso all’Esquilino in occasione della Festa della Madonna del Perpetuo Soccorso.
Ore 18,30 celebra la Messa nella Chiesa Rettoria di S. Alfonso all’Esquilino in occasione della Festa della Madonna del Perpetuo Soccorso.
«Con gioia accogliamo il suo ingresso nel Capitolo della basilica lateranense». Così, oggi (martedì 26 giugno) attorno alle 15, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis ha accolto il presidente francese Emmanuel Macron, sul sagrato della basilica di San Giovanni in Laterano. Il presidente è arrivato in macchina, accompagnato dalla moglie Brigitte; il vicario li ha accolti insieme al canonico francese del capitolo, monsignor Louis Duval Arnauld. I quattro sono poi avanzati insieme fino all’ingresso della cattedrale, dove tutti erano attesi da tutti i canonici. «Oggi si perpetua la memoria di un’ antichissima tradizione che lega la grande nazione di Francia alla Chiesa apostolica», ha ricordato De Donatis durante il suo saluto nella basilica lateranense: fu infatti Enrico IV il primo re di Francia a essere insignito del titolo di protocanonico d’onore.
«Ogni giorno in questa basilica viene elevata la preghiera per la pace nel mondo e per il progresso del genere umano», ha proseguito l’arcivescovo, che giovedì riceverà la berretta cardinalizia dalle mani del Papa. «Oggi lei entra a far parte della realtà del Laterano, a nome dell’intera nazione francese – ha concluso -. Ringraziandola per gli auguri che mi ha fatto pervenire per la mia recente nomina, le assicuro la mia preghiera e condivido gli sforzi che vorrà fare per il benessere nostri Paesi e soprattutto per accompagnare la sofferenza di tanti nostri fratelli che cercano sostegno e conforto».
Macron ha ringraziato monsignor De Donatis, e ribadito «la tradizione di concordia, di amicizia tra Francia e Vaticano». «La presenza del Capo di Stato – ha spiegato Macron – sottolinea la volontà della Francia di approfondire la relazione di amicizia, comprensione, fiducia che intrattiene con la Santa Sede». Queste tradizioni, ha sottolineato il presidente francese, «non sono solo frutto della storia, di una storia singolare: spero che si sviluppino ancora per permetterci di lavorare insieme per la pace e al servizio del bene comune».
Quindi i canonici, insieme al presidente francese, si sono spostati nella cappella Colonna, dove è avvenuto il tradizionale scambio di doni e dove Macron ha firmato i documenti necessari per la presa di possesso dello “stallo”. Il pomeriggio nella basilica lateranense è proseguito con una visita al chiostro, dove è custodita anche la statua di Enrico IV opera dell’artista lorenese Nicolas Cordier. Quindi il presidente francese ha tenuto una conferenza nella Sala degli Imperatori, al primo piano del Palazzo Apostolico Lateranense.
Leggi il saluto integrale del vicario De Donatis al presidente Macron
26 giugno 2018
«Dati recentissimi dell’Istituto Superiore di Sanità e di altre prestigiose istituzioni scientifiche ci mostrano che nella popolazione generale in Italia almeno una persona su due, nell’ultimo anno, ha praticato il gioco d’azzardo». Si è aperta con queste parole dell’arcivescovo vicario Angelo De Donatis la conferenza stampa di questa mattina – martedì 26 giugno -, nella Sala Rossa del Palazzo del Vicariato, dedicata ad “Adolescenti e gioco d’azzardo: cresceranno dipendenti?”. La Caritas diocesana di Roma ha presentato uno studio sul fenomeno, mentre l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha illustrato una guida contro la dipendenza dai giochi.
Il gioco d’azzardo, vietato per legge ai minori, «appartiene invece al loro universo», ha sottolineato Elisa Manna, curatrice della ricerca della Caritas diocesana. «Nella città di Roma – ha proseguito – due ragazzi su tre, di età compresa tra i 13 e i 17 anni, giocano d’azzardo almeno una volta l’anno; il 36,3 % ha dichiarato di essere giocatore abituale». La maggior parte sottovaluta la pericolosità dell’azzardo, ma lo definisce semplicemente «un’attività in cui si utilizza denaro per vincerne altro, affidandosi alla fortuna». Eppure «la dipendenza dal gioco è una patologia mentale» ha ribadito Stefano Vicari, direttore di Neuropsichiatria infantile del Bambino Gesù. L’Istituto per la salute del Bambino e dell’Adolescente, diretto da Alberto Ugazio, ha redatto una guida per i genitori «su come riconoscere e gestire il problema, indicando i percorsi terapeutici da seguire». Attivo anche un indirizzo e-mail dedicato, iogioco@opbg.net.
«Nel pensare al fenomeno del gioco d’azzardo – ha evidenziato il vicario De Donatis – dobbiamo certamente sottolinearne la strisciante pericolosità per la singola persona e per l’intera società, ma anche contrastare quei fattori che rendono questa pratica accettata e in un certo senso incentivata. Le condizioni di disagio finanziario e sociale, i disturbi psicologici e il basso livello culturale sono fattori predisponenti principali. Una cultura della tolleranza e dell’indifferenza, che accetta supinamente lo stato di fatto, favorisce la rovina di tante famiglie, alimenta l’usura e riduce in povertà e schiavitù tante persone, specie quelle più fragili socialmente e psichicamente. Proprio per questo non si può accettare che il gioco d’azzardo sia legato all’idea falsa di guadagni e vincite facili e non sia visto anche nella sua contagiosa realtà di atteggiamento morale erroneo o vizioso».
Leggi l’intervento completo del vicario
26 giugno 2018
Alle ore 14,30 nella Basilica Lateranense accoglie in visita il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Jean-Michel Frédéric Macron, per il conferimento della dignità di Protocanonico Onorario.
Il lavoro, soprattutto quello giovanile, è una vera e propria emergenza sociale, nella Capitale il 40,2% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni è disoccupato, quasi 1 su 2. Inoltre, secondo quanto emerso da una ricerca già condotta da Acli di Roma e provincia e Cisl di Roma Capitale e Rieti in collaborazione con l’Iref, l’80% dei giovani romani ha un livello alto o medio-alto di remissività lavorativa vale a dire che sarebbe pronto a rinunciare ai giorni di malattia (28,2%), alle ferie il 26,6%, il 15,2% a una parte dello stipendio, l’11,1% alla maternità. Dai dati emerge una crisi dell’aspetto valoriale del lavoro, che gli intervistati non percepiscono più quale strumento di crescita integrale della persona, ma lo percepiscono ridotto a mero cambio prestazione/compenso.
Proprio per cercare di contrastare questa deriva, si è tenuto ieri, lunedì 25 giugno 2018 alle ore 16, presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma, in Piazza di Pietra, l’evento “Generiamo lavORO”, promosso dall’Ufficio per la pastorale sociale della Diocesi di Roma e dalle ACLI di Roma e provincia, in collaborazione con la Cisl di Roma e Rieti, Confcooperative Roma, Ucid Roma, Azione Cattolica di Roma, Mlac Lazio, Mcl Roma e Centro Elis, ultima tappa del progetto Generare Futuro Roma, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, dalle Acli di Roma e dal Forum delle Associazioni Familiari.
In un contesto occupazionale difficile e spesso ostile è essenziale stimolare reti e forme di cooperazione per promuovere l’occupazione giovanile quale presupposto fondamentale per una cittadinanza piena ed attiva. È nato per questo il progetto “Generare Futuro”, un percorso caratterizzato da un ciclo di 10 laboratori che ha aiutato circa 40 giovani ad avere una visione alta del lavoro, incentrata sulla Dottrina Sociale della Chiesa, valore non solo confessionale, ma anche universale, e che li ha dotati anche di un kit di strumenti per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mondo lavorativo.
Il percorso iniziato ad aprile e giunto all’ultimo appuntamento si è trasformato da un progetto ad un impegno per il futuro. La rete di organizzazioni promotrici, infatti, ha condiviso la necessità di superare la logica degli interventi spot, frammentati, attraverso l’attuazione di un cantiere permanente: il “Cantiere Generiamo lavORO”. Un vero e proprio patto per facilitare i giovani a inserirsi nel mondo lavorativo che è stato firmato dalle organizzazioni proprio in occasione dell’evento di oggi.
Durante l’incontro ragazzi che hanno partecipato al corso, inoltre, hanno avuto la possibilità di interrogare le istituzioni e la società civile sulle problematiche riguardanti il mondo del lavoro e di ricevere i CV, gli attestati e il portfolio delle competenze, strumenti concreti ed efficaci per la ricerca di un impiego che sono stati elaborati nel corso dei laboratori come frutto del percorso effettuato.
Il vicario De Donatis ha auspicato che il progetto possa davvero «diventare un cantiere aperto in cui i giovani possano sentire di non essere lasciati soli ad affrontare questa fatica e capire cosa desiderano veramente».
«Ci auguriamo – ha commentato don Francesco Pesce, responsabile della Pastorale sociale in diocesi – di aver realizzato un servizio per renderli più forti e in grado di usufruire pienamente dei propri diritti e delle proprie possibilità. La Chiesa, con la sua Dottrina Sociale, può contribuire molto alla dignità del lavoro delle persone».
26 giugno 2018
Ore 16,00 alla Camera di Commercio di Roma partecipa all’incontro “Generiamo lavORO” organizzato dall’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale con le ACLI provinciali di Roma.
Si è svolta ieri, domenica 24 giugno, in una affollatissima basilica di San Giovanni in Laterano, la cerimonia di ordinazione episcopale di don Gianpiero Palmieri. A presiederla, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis; con lui sono stati conconsacranti l’arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, monsignor Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e predecessore di don Palmieri come ausiliare del settore Est, e tutti i vescovi presenti. Don Benoni Ambarus, vicedirettore della Caritas di Roma, e don Eugenio Bruno sono i due sacerdoti assistenti che hanno presentato il vescovo eletto all’ordinante principale. La celebrazione è stata animata dal Coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina.
Presenti, oltre a tutti i vescovi ausiliari di Roma, il cardinale Marc Ouellet, prefetto per la Congregazione dei vescovi; gli arcivescovi Filippo Iannone, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; Claudio Maria Celli, presidente del Consiglio di amministrazione del Centro Televisivo Vaticano; Antonio Mennini, officiale della Segreteria di Stato; Francesco Giovanni Brugnaro (Camerino); i vescovi Enrico dal Covolo, rettore uscente della Lateranense; Antonio Napolioni (Cremona), Anton Leichtfried, ausiliare della diocesi di Sankt Pölten (Austria).
«Gianpiero, da vescovo – l’auspicio di monsignor De Donatis espresso durante l’omelia – aiuta le persone che ti sono affidate – preti e consacrati compresi – a ridiventare un popolo che si rallegra nello scoprire la grazia che c’è… e che non si piange addosso come se il Signore lo avesse lasciato in balia della sterilità! Educa alla gioia per la misericordia ricevuta ancor prima di programmare, organizzare, progettare di tutto su tutto».
Don Palmieri è stato nominato da Papa Francesco ausiliare per il settore Est della diocesi di Roma lo scorso 18 maggio e gli è stata affidata la sede titolare di Idassa. Le parole scelte per il suo motto episcopale sono tratte dal capoverso 10 della Misericordiae Vultus, la Bolla di indizione del Giubileo Straordinario della Misericordia promulgata dal Santo Padre l’11 aprile 2015: “Architrave della Chiesa è la misericordia”. Come stemma ha scelto invece uno scudo di foggia gotica, e una croce trifogliata in oro, gemmata con cinque pietre rosse che richiamano le cinque piaghe di Cristo.
Leggi l’omelia completa di monsignor De Donatis
Leggi il saluto del vescovo Palmieri
25 giugno 2018
Cominciano oggi (lunedì 25 luglio) e proseguono fino al 20 luglio le “Lettere di San Paolo nel parco”, la proposta estiva della parrocchia di San Tommaso Moro, un’iniziativa di evangelizzazione rivolta a tutta la Comunità parrocchiale, in particolare ai giovani e agli universitari, in programma dal lunedì al venerdì alle 18.30 nel parco parrocchiale (via dei Marrucini).
“La vita del cristiano secondo lo Spirito”: questo il titolo scelto e il filo conduttore per la preghiera comunitaria pomeridiana. Per ogni incontro la lettura ed il commento di un brano di San Paolo, saranno affidati ad un giovane, un universitario o un adulto della Comunità. A dare avvio all’appuntamento pastorale di oggi sarà il vescovo ausiliare monsignor Daniele Libanori.
25 giugno 2018
Ore 17,30 nella Basilica Lateranense conferisce l’ordinazione episcopale a Don Giampiero Palmieri.
Prenderà possesso del titolo di protocanonico d’onore del capitolo di San Giovanni in Laterano il presidente francese Emmanuel Macron, il prossimo martedì 26 giugno. Ad accoglierlo, alle 14.30, ci saranno l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis e tutti i canonici. «La celebrazione inizierà con un saluto del vicario; quindi ci sarà una preghiera e la lettura di un testo biblico». Ad anticipare i dettagli della cerimonia è padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma. Quindi ci si sposterà nella cappella Colonna, dove Macron firmerà i documenti per la presa di possesso dello “stallo” di canonico. In quest’occasione riceverà anche un prezioso dono da parte del capitolo: una copia della croce lateranense, che gli verrà consegnata da monsignor Enrico Feroci, camerlengo del capitolo nonché direttore della Caritas diocesana di Roma. Successivamente ci si posterà nel chiostro della basilica di San Giovanni; al presidente francese verrà mostrata la statua bronzea di Enrico IV, primo protocanonico d’onore, collocata nel portico di Sisto. Infine visiterà il piano nobile del Palazzo Apostolico Lateranense, con la Sala della Conciliazione e la Sala degli Imperatori.
Proseguirà così l’antica tradizione che lega la basilica lateranense al trono di Francia, e affodna le sue radici nel Medioevo. Attorno al 1300 si stringe, in particolare, il legame con il capitolo lateranense, come racconta monsignor Louis Duval Arnauld, archivista del capitolo, originario di Parigi. «In quel periodo inizia la costruzione del ciborio della basilica, pagata da re Carlo V (1338-1380): lo stemma del monarca è ancora visibile sul ciborio stesso». Non è un caso che in quel periodo la sede apostolica si fosse trasferita temporaneamente in Francia, ad Avignone, in Provenza, dove i Papi risiedettero dal 1309 al 1377, in un esilio passato alla storia come “cattività avignonese”. Tornarono poi a Roma, ma il legame non si spezzò, anzi. Nel Quattrocento, re Luigi XI (1423-1483) donò al capitolo della basilica «importanti redditi nel sud della Francia», ricorda ancora monsignor Duval Arnauld.
Qualche tempo dopo salì al trono francese – siamo al 1594 – Enrico di Navarra: prima calvinista, si convertì al cattolicesimo, ma cercò di garantire ai protestanti la libertà religiosa grazie all’Editto di Nantes del 1598. Enrico IV donò alla basilica di San Giovanni l’abbazia di San Pietro di Clairac, sempre nel sud della Francia (diocesi di Agen). Dal canto suo il capitolo, per ringraziare il sovrano, fece scolpire una sua stata in bronzo, «opera – racconta il canonico francese – dell’artista lorenese trapiantato a Roma Nicolas Cordier, che si trova nel portico del transetto di fronte all’obelisco». Non solo: il capitolo insignì Enrico IV del titolo di protocanonico d’onore e ancora oggi, ogni anno, il 13 dicembre, data di nascita di Enrico IV, nella cattedrale si celebra la “Missa pro natione gallica”. Nell’ultima che è stata celebrata, il 13 dicembre del 2017, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis ha ricordato le antiche tradizioni che legano la basilica alla Francia. «Da quando il re Enrico IV ha istituito questa Messa – ha scritto monsignor De Donatis in un messaggio letto in francese da un diacono – essa non ha mai cessato di essere qui celebrata, richiamando la comunità francese a Roma che viene alla sede del successore di Pietro a pregare per la prosperità del proprio Paese».
Negli anni Cinquanta del XX secolo, la tradizione di prendere possesso del titolo è stata ripresa dal presidente René Coty. Ne hanno poi seguito l’esempio Charles De Gaulle, Valery Giscard d’Estaing, Jacques Chirac e in tempi recenti Nicolas Sarkozy, che ricevette il titolo il 20 dicembre 2007.
25 giugno 2018