14 Agosto 2025

“Le grandi tradizioni religiose”, se ne parla alla Santa Croce

È in programma per questo pomeriggio, martedì 9 gennaio, alle 19 nell’Aula Benedetto XVI della Pontificia Università della Santa Croce la presentazione del corso “Le grandi tradizioni religiose“. Un’iniziativa organizzata dall’ateneo e dall’associazione Iscom, con la collaborazione del Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica (Pisai) e del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.

L’obiettivo del corso, spiegano dall’ateneo della Santa Croce, è «fornire un’informazione di base sulla struttura delle principali tradizioni religiose che, come tali, costituiscono il fondamento delle diverse culture, influendo sulle formazioni sociali, sulle strutture giuridiche e sulla vita politica ed economica dei vari Paesi».

Alla presentazione interverranno monsignor Miguel Ángel Ayuso, segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso; Khalid Chaouki, presidente del Centro islamico culturale d’Italia-Grande Moschea di Roma; Noemi Di Segni, presidente Unione delle comunità ebraiche italiane; Valentino Cottino, Preside del Pisai; Katsutoshi Mizumo, responsabile del centro Rissho Kosei Kai, e Swamini Hamsananda, vicepresidente dell’Unione induista italiana.

Per informazioni e iscrizioni: info@iscom.info, tel. 06.6867522, cell. 3334788131.

“Le 10 Parole” compiono trent’anni

Un cammino lungo trent’anni, che continua. L’esperienza del percorso vocazionale sui 10 comandamenti, “Le 10 Parole”, ideato da don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio per le vocazioni del Vicariato di Roma, domani, 12 settembre, taglia un traguardo che dice di una storia ma anche di una ricerca inesauribile. La celebrazione di ringraziamento – martedì 12 settembre alle 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis – sarà un modo per ricordare come e dove tutto è cominciato, insieme anche a tanti sacerdoti che questo percorso formativo lo hanno praticato e lo praticano nelle loro comunità parrocchiali.

«Proprio nel giorno della festa del nome di Maria di 30 anni fa, con un piccolo gruppo in ritiro nelle Marche, prendeva forma questa esperienza che avevo concepito quando ero viceparroco nella parrocchia di Santa Maria Goretti, nel 1991 – ricorda don Rosini -. Mi studiai i giovani perché li vedevo frequentare la parrocchia ma non sapere esattamente perché e che cosa ci venivano a fare, perché di fatto non sapevano chi era Gesù Cristo». Di fronte a questa realtà fatta di «praticanti non credenti», il sacerdote identificò «in un percorso sul Decalogo una possibile via per arrivare a vivere passando dalla dimensione della legge a quella della grazia», ispirato dal passo evangelico di Giovanni «che si trova al termine del racconto della passione, in cui si dice “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”». Per Rosini era necessario guidare e orientare lo sguardo dei giovani «che vivevano un falso cristianesimo», di facciata, fornendo loro «dei parametri per la propria vita, facendoli imbattere», appunto, nei 10 Comandamenti.

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11 settembre 2023

“La vite e i tralci”, un corso sul vino nella Bibbia e nella storia

Tra le iniziative per il 2019, l’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della diocesi di Roma promuove il corso “La vite e i tralci. Il vino nella Bibbia, nella Storia e nell’Arte” a cura di Marco Cum, teologo e sommelier. In programma per quattro martedì, uno al mese, il corso prenderà il via l’8 gennaio nella parrocchia di Sant’Ambrogio (fermata Baldo degli Ubaldi della Metro A), sempre alle ore 20. «L’obiettivo – spiega Cum – è quello di mettere in evidenza quanto il vino abbia fatto cultura nel mondo, influenzando la storia e l’arte. In più punteremo la lente d’ingrandimento sulla forte simbologia mistica da esso rappresentata nella Sacra Scrittura, dall’Antico al Nuovo Testamento, fino al suo apice nell’ultima cena».

A spiegare le finalità pastorali del corso è don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio diocesano: «Le normali attività quotidiane hanno una valenza che va al di là del tempo presente, in quanto sono radicate in una storia e in un territorio e riguardano spesso anche la sfera spirituale. A questa dinamica non sfugge neanche il rito del pasto. In questo contesto l’Ufficio del tempo libero, del turismo e dello sport vuole puntare i riflettori sul mondo del vino e sul suo stretto legame con le Scritture e la Chiesa».

Ogni incontro sarà caratterizzato da un tema specifico: si partirà dall’Enologia antica della Borgogna e della Francia per scoprire che agli albori del vino c’è la Chiesa. Quindi l’Italia con il Re dei vini italiani, il Barolo, che ha fatto la storia del nostro Paese coinvolgendo personaggi come Cavour e Re Carlo Alberto di Savoia. «Ma il vino entra anche nella musica – sottolinea ancora Marco Cum – caratterizzando spesso composizioni di grande spessore». Sarà poi la volta della pittura e dell’architettura, «che nascono come espressione del sacro e che spesso utilizzano il simbolo della vigna, facendo chiaro riferimento alle citazioni evangeliche». Per finire con il vino come simbolo della festa, che allieta il cuore dell’uomo e le nostre mense soprattutto nei giorni di festa.

Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport, scrivendo a uts@vicariatusurbis.org o telefonando al 3515030787.

25 ottobre 2018

“La vite e i tralci”, torna il corso sul vino nella Bibbia

Fede, arte e cultura del vino tornano protagoniste del corso “La vite e i tralci”, organizzato dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport. Quest’anno gli incontri si terranno nella parrocchia Santi Protomartiri Romani e avranno luogo il sabato pomeriggio.

Il primo appuntamento è previsto per il 9 novembre, sul tema “Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande (Is 25,6-9)”, con cenni di enologia antica, i monaci benedettini della Borgogna, il Cantico dei Cantici. Durante la lezione verranno degustati il Saperavi e il Pinot Nero e lo stesso avverrà in tutti gli incontri, con degustazione di diversi vini abbinati al tema. Il 16 novembre, ad esempio, saranno l’Arneis e il Barolo, con “Io sono la vite e voi i tralci (Gv 15,1-8)”; mentre il 23 novembre si potranno assaggiare il Grechetto e il Cesanese, nell’incontro incentrato sul riflesso del vino nell’arte e la Chiesa come vigna mistica, che avrà per titolo “La vigna del Signore è il suo popolo (Sal 79)”. La chiusura del percorso formativo sarà il 30 novembre, con “Le nozze di Cana (Gv 2,1-11)”, il vino visto come simbolo della festa e la degustazione di Champagne e Moscato d’Asti.

«Nel corso degli anni – riflette il direttore dell’Ufficio diocesano don Francesco Indelicato – con questo corso abbiamo avuto grandi soddisfazioni, perché l’interesse a questo ambito è stato sempre alto. Gli incontri rientrano nel progetto della “Scuola del tempo libero” con la quale l’Ufficio si propone di promuovere le comuni attività del tempo libero, evidenziandone le radici spirituali che le sottendono. Dopo questo corso sorseggiare un buon bicchiere di vino richiamerà necessariamente alla storia della Chiesa, alle Sacre Scritture e all’arte che accompagna da sempre la cultura del vino. Un’occasione da non perdere, anche perché si tratta dell’ultima replica nella nostra diocesi».

Il corso sarà tenuto da Marco Cum, teologo e sommelier masterclass, della Scuola europea sommelier. La quota di iscrizione, da versare entro il 30 ottobre, è di 120 euro ed è comprensiva di tutto: i vini da assaggiare, i bicchieri per la degustazione, l’attestato di frequenza, uno snack salato ad ogni incontro e un sottobicchiere personalizzato dipinto a mano come regalo di fine corso. Per qualsiasi altra informazione ci si può rivolgere all’Ufficio via mail: uts@diocesidiroma.it

17 settembre 2024

“La vite e i tralci. Il vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte” presso la parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla

“La vite e i tralci. Il vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte” presso la parrocchia dei Santi Aquila e Priscilla, a cura dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport.

“La storia infinita” di Ende ispira l’Ores 2022

Tutti pronti a partire per Fantastia! “La storia infinita” di Michael Ende farà da filo conduttore all’Ores 2022, che avrà per tema “Chiamalo per nome”. Il sussidio per l’oratorio estivo è promosso da don Alfredo Tedesco, direttore dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile, e realizzato attraverso una collaborazione tra l’Acr Roma, l’Agesci Lazio, l’Anspi Roma e il Centro Oratori Romani (Cor).

«Dare un nome alle cose è una cosa da Dio, ma nel libro della genesi, Dio dà questo potere ad Adamo: segno di una forte responsabilità nella creazione», riflette don Tedesco. «L’oratorio estivo – prosegue – è una grande profezia, una speranza perché ripartendo dalle giovani generazioni possiamo dare speranza al mondo intero, anche in questo contesto di non facile stabilità. Dopo un po’ di fatica nel discernimento abbiamo optato per scegliere una storia di sfondo già conosciuta: “La storia infinita”. È una storia ricca di spunti per un percorso adatto a questo tempo. Ogni volta che viviamo un momento difficile non si deve spegnere in noi il desiderio di sognare e far sognare, di stupirsi delle piccole cose e di cambiare il mondo con esse. Questo racconto mette al centro i piccoli che ne sono protagonisti e corresponsabili; speranza di salvezza per il mondo, per la loro capacità di sognare, di desiderare il bello e il buono, per la loro possibilità di cambiamento».

Il direttore del Servizio diocesano manda anche un grande incoraggiamento ad animatore e sacerdoti, che ogni giorno durante la prima parte dei ragazzi staranno vicino a bambini e adolescenti. «Sento di dare una parola di incoraggiamento a tutti coloro che non sono sicuri se intraprendere l’avventura dell’Ores: intanto grazie per il vostro impegno! – dichiara – Questa esperienza cerchiamo di regalarla ai ragazzi che ne hanno un infinito bisogno. Quello che stiamo vivendo mette in luce un grande desiderio di relazione e l’Ores può sicuramente essere una proposta valida che va in questa direzione. Quindi coraggio e buon lavoro! Molti oratori estivi nella nostra diocesi di Roma ripartiranno, alcuni accoglieranno situazioni di difficoltà: è un periodo di nuova semina, i frutti li raccoglieremo al tempo opportuno».

Quest’anno tornerà anche la festa degli oratori estivi, a Zoomarine il 23 giugno, che era stata sospesa per due anni a causa della pandemia.

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18 maggio 2022

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La sapiente prassi educativa dell’anno liturgico” – Laboratorio Presbiterale ’23-’24 – Uff. Vocazioni

“La paternità nel segreto dello Spirito” Terza meditazione su San Giuseppe

Terza meditazione dal titolo “La paternità nel segreto dello Spirito”

“La Parola agli adolescenti”: pronto il sussidio per la Quaresima

La prima lettura prevista ogni domenica; un commento per gli animatori dei gruppi giovanili; una proposta di attività; un segno da fare personalmente o come gruppo; una preghiera; infine una meditazione personale. È articolato secondo questo schema il testo “La Parola agli adolescenti”, messo a punto dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile per i tempi forti dell’anno pastorale. Per la Quaresima è pronto dunque il nono sussidio della serie, dedicato alle prime letture previste per ciascuna domenica.

«Abbiamo realizzato un percorso sui Vangeli delle domeniche dei tempi forti ed ora abbiamo avviato il percorso sulle prime letture delle domeniche di Avvento e di Quaresima – illustra don Antonio Magnotta, direttore del Servizio diocesano –. Ci ha mosso un desiderio: rimettere nelle mani dei ragazzi la Parola. Un ragazzo sa gustare il contatto con la Parola di Dio e, se si abitua ad entrare in contatto con essa, noi avremo dato futuro alla sua sequela del Signore Gesù».

Lo schema proposto naturalmente non è vincolante, e va utilizzato «secondo la modalità che si preferisce – sottolineano ancora dal Servizio diocesano –: o integralmente oppure fornendo ai ragazzi la sola preghiera o la meditazione; l’importante è che non venga trascurato il tentativo di avvicinare, almeno nei tempi forti, la Parola della domenica ai ragazzi».

26 febbraio 2019

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