9 Settembre 2025

“Ascoltando i maestri di speranza. Speciale Giubileo” – Michelangelo (Uff. past. universitaria)

“Ascoltando i maestri di speranza. Speciale Giubileo” – Michelangelo (Uff. past. universitaria)

Seminario sul tema dell'”Economia” – parrocchia Santa Maria ai Monti (Sala Sardelli) (Uff. past. sociale)

Seminario sul tema dell'”Economia” – parrocchia Santa Maria ai Monti (Sala Sardelli) (Uff. past. sociale)

Santa Marcella, doppia anima come valore aggiunto

La visita pastorale di giovedì 8 gennaio del cardinale vicario Baldo Reina nella parrocchia di Santa Marcella è stata «anche l’occasione per comprendere e capire ancora meglio la doppia anima di questa realtà parrocchiale». A dirlo è il parroco don Alfredo Tedesco, che guida la comunità del quartiere Ostiense dallo scorso settembre, riferendosi al nuovo progetto per cui la parrocchia, pur «senza modificare le tradizionali attività dei gruppi formativi o di catechesi», presenta «un nuovo innesto che sta dando i suoi primi frutti» con l’apertura nei propri spazi e ambienti del Centro diocesano di aggregazione giovanile, in qualche modo «una sede distaccata ma altrettanto operativa dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile di Roma».

Significativa in questo senso la nomina alla Messa presieduta alle 19 da Reina dei «36 referenti delle diverse realtà di pastorale giovanile delle Prefetture della diocesi», sono ancora le parole di Tedesco, che sottolinea come questa novità offra «un valore aggiunto alla comunità». La vita liturgica e sacramentale, infatti, «procedono regolarmente mentre il centro rappresenta un luogo di incontro e di crescita umana e spirituale per i giovani – spiega il sacerdote che è anche il direttore dell’Ufficio per la pastorale giovanile del Vicariato -: le due cose procedono e vanno avanti insieme». In particolare il parroco sottolinea l’attenzione e la sensibilità dei gruppi parrocchiali alle esigenze degli anziani, dei malati e dei poveri del territorio. Un esempio è dato dal gruppo di volontariato che «durante tutto l’anno, ogni mercoledì sera, distribuisce insieme ad altri gruppi di volontari del territorio un pasto ai senza fissa dimora che gravitano intorno a piazza dei Partigiani», racconta Maria Luisa, una delle volontarie che prepara in particolare i panini salati che la parrocchia di Santa Marcella fornisce ogni settimana.

«Questa attività viene portata avanti da 25 anni – continua – con anche la tradizione di un pacco dono che prevede anche beni di prima necessità insieme al cibo e che viene realizzato in occasione del Natale». Nell’anno appena concluso, nelle 52 settimane di distribuzione dei pasti, «sono state circa 6mila le persone servite da 904 volontari, di cui 68 della nostra parrocchia – sono ancora le parole di Maria Luisa -, per un totale di 100mila panini preparati». Un’altra «attività storica» che a Santa Marcella «viene portata avanti da 30 anni è quella della messa a disposizione di alcuni ambienti per le attività di una polisportiva così da garantire un sostegno economico alla nostra parrocchia che in questo modo diventa pure un punto aggregativo sul territorio», fa sapere il referente organizzativo Massimo mentre Franco, che osserva come «il nuovo parroco ha dato un nuovo impulso alla nostra comunità», mette in luce la presenza sul territorio di alcuni ordini religiosi tra cui «le suore francescane che con suor Pia in particolare per tanti anni hanno gestito una scuola paritaria dall’infanzia alla secondaria di primo grado». Non lontano dalla chiesa di Santa Marcella, su via Contarini, sorge anche il monastero di clausura intitolato ai santi Cosma e Damiano che il cardinale vicario ha visitato giovedì pomeriggio prima di presiedere l’Eucaristia.

Di Michela Altoviti da Romasette 

12 gennaio 2025

San Giovanni Battista de La Salle, «avvicinare i lontani»

È «avvicinare i lontani» l’obiettivo che si pone la parrocchia di San Giovanni Battista de la Salle che il giorno dell’Epifania ha ricevuto la visita pastorale del cardinale vicario Baldo Reina. Proprio in occasione della memoria liturgica della manifestazione del Figlio di Dio a chi era giunto da lontano per adorarlo, la comunità del Torrino ha accolto il vicario del Papa per la diocesi di Roma con la rappresentazione del presepe vivente, dopo la celebrazione della Messa delle 11.30. A seguire, il pranzo comunitario e, nel pomeriggio, la visita del porporato al quartiere; infine, una seconda celebrazione presieduta dallo stesso Reina alla sera.

«La partecipazione dei parrocchiani è stata grande ed è stata una gioia avere tra noi il cardinale vicario», dice il parroco don Francesco Zanoni che guida la comunità dal 2018. È stata «una giornata intensa e aperta a tutti» anche per Miriam, 23 anni e membro del consiglio pastorale oltre che attiva nel gruppo giovani della parrocchia. Lo stile dell’apertura, sottolinea ancora, è tipico anche della realtà giovanile «che non prevede un unico gruppo ma il servizio da parte di noi giovani ognuno secondo il proprio carisma: con il catechismo in preparazione alla Comunione e alla Cresima, nell’oratorio o con l’animazione della Messa». Miriam aggiunge poi che «mensilmente, il viceparroco don Samuel Piermarini cura un momento formativo a cui anche chi non è direttamente impegnato nelle attività parrocchiali può prendere parte». Durante i tempi forti dell’Avvento e della Quaresima, inoltre, parroco e viceparroco «propongono a noi giovani dei cicli di catechesi che mettono in dialogo la letteratura con il messaggio evangelico. Quest’anno ci è stato proposto “Il canto di Natale” di Dickens e anche una rilettura di Dante. Pure queste sono occasioni per avvicinare i “lontani”», conclude.

Edoardo, 23 anni, è tra i referenti del servizio di accoglienza dei pellegrini che si recheranno quest’anno a Roma in occasione del Giubileo. Ribadisce l’idea dell’apertura all’altro spiegando che «saremo in grado di accogliere circa 400 pellegrini, ospitandoli nei locali parrocchiali e nell’Istituto scolastico Santa Chiara che afferisce al territorio della parrocchia». Il gruppo dei volontari che «si sta dedicando da settembre in maniera attiva» all’organizzazione di questo servizio è costituito da 35 giovani e «la richiesta di accoglienza è stata aperta a tutti i parrocchiani per offrire ospitalità ai pellegrini anche nelle case», aggiunge.

In tema di «apertura degli ambienti parrocchiali a tutti e per tutti», Edoardo riferisce pure dell’aula studio «creata per metterla a disposizione di tutti i giovani studenti, anche quelli lontani dai gruppi della parrocchia» così come «hanno l’obiettivo di portare e unire nel gruppo nuovi giovani le esperienze forti estive come lo sono state per me il Cammino di Santiago o la Gmg di Lisbona». Forte e molto sentita sul piano spirituale è anche l’esperienza dell’adorazione perpetua, come fa sapere Giulio, uno dei referenti insieme alla moglie Paola, «che coinvolge circa 200 adoratori stabili, provenienti anche da altre parrocchie, e quasi altrettanti adoratori occasionali». (di Michela Altoviti da Roma Sette)

12 gennaio 2025

A Santa Maria Stella Matutina il mandato per gli operatori Caritas

Sono due le giornate che il cardinale vicario Baldo Reina dedicherà alla visita pastorale nella parrocchia di Santa Maria Stella Mattutina, in zona Monte Mario. Oggi (domenica 12 gennaio) e domani pomeriggio (lunedì 13 gennaio), infatti, la comunità «formata da circa 6mila parrocchiani e caratterizzata da un bel clima di familiarità» accoglierà «con gioia» il porporato, come riferisce il parroco don Simone Carosi. Il sacerdote, che guida la parrocchia da 10 anni, spiega che nello specifico «durante la Messa che presiederà questa sera consegnerà il mandato ai 15 nuovi operatori della Caritas che hanno completato il corso di formazione per operare nel nostro centro di ascolto» mentre domani sera, sempre dopo la celebrazione eucaristica, «ci sarà l’incontro con i membri del consiglio pastorale e con tutta la comunità» oltre alla visita alla scuola che sorge sul territorio ed è gestita dalle Suore Piccole Ancelle del Sacro Cuore. Favorire il clima di familiarità cui fa riferimento il parroco «è quello che cerchiamo di fare con diverse iniziative – dice Cristina, parrocchiana storica –, perché la relazione è fondamentale e sentirsi amati e accolti è la cosa più importante». A questo fine mira «il pranzo sociale che organizziamo l’ultima domenica di ogni mese – continua –: è aperto a tutti, in particolar modo alle persone bisognose e a quelle anziane». Ancora, la proposta, attiva da 10 anni, del «momento snack e caffè dopo la Messa della domenica – dice Giorgio, uno dei referenti di questa iniziativa oltre che responsabile dell’oratorio parrocchiale –. Offriamo il caffè e le torte fatte in casa dalle mamme e dalle nonne mentre i bambini giocano nel campo da calcio e da pallavolo». Sul fronte dell’oratorio, «aperto il sabato e la domenica», continua, «coinvolgiamo nelle attività una quindicina di ragazzi del post-Cresima che da due anni seguono un cammino di formazione specifica tutti i sabati e che affiancano i catechisti sacrali come catechisti oratoriali». (di Michela Altoviti da Roma Sette del 12 gennaio 2025) _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Domenica 12 gennaio, nel corso della visita pastorale alla parrocchia Santa Maria Stella Matutina, il cardinale Baldo Reina, vicario della diocesi di Roma, insieme al direttore della Caritas, il diacono Giustino Trincia, ha consegnato gli attestati a 110 animatori della carità delle Prefetture 33 e 35 che hanno concluso il corso di formazione promosso dalla Caritas di Roma. Durante la celebrazione eucaristica, nell’omelia, il cardinale ha richiamato la centralità della carità nella vita cristiana, indicando in Gesù il modello di servizio e prossimità. Il cardinale ha meditato sul battesimo di Gesù al Giordano, definendolo come un gesto di immersione nel «punto più basso della terra», simbolo della scelta di Dio di condividere la condizione umana, con le sue fragilità e sofferenze. «Anche noi – ha esortato – siamo chiamati a stare in basso, vicino agli ultimi, perché solo lì possiamo incontrare il volto di Dio». La carità, ha sottolineato, non è un compito delegabile, ma una vocazione personale e comunitaria. Non basta affidarsi a strutture o progetti: «Ogni cristiano – ha detto – deve essere una presenza concreta accanto a chi soffre, una mano tesa a chi vive momenti di solitudine e precarietà». Nell’era delle tante povertà, da quella materiale a quella relazionale, l’invito del cardinale è stato quello di essere strumenti di comunione e seminatori di speranza. «Dobbiamo riscoprire la gioia di essere figli amati di Dio e vivere la carità come servizio concreto, capace di riportare dignità e luce nelle vite ferite». (da Caritasroma.it)

Incontro di formazione per tutti i cappellani – Vicariato (Sala 3° piano) (Uff. past. sanitaria)

Incontro di formazione per tutti i cappellani – Vicariato (Sala 3° piano) (Uff. past. sanitaria)

Giornata di approfondimento del dialogo Ebraico-Cattolico

Giornata di approfondimento del dialogo Ebraico-Cattolico

Presentazione del libro “Vivere il Giubileo: Una introduzione teologica”

Giuseppe Lorizio (foto Diocesi di Roma / Gennari)

Mercoledì 15 gennaio 2025 alle ore 18.30 presso la Libreria Paoline Multimedia Internazionale, in Via del Mascherino 94, a Roma, si terrà la presentazione del libro Vivere il Giubileo: Una introduzione teologica, scritto dal teologo monsignor Giuseppe Lorizio e da padre Marco Staffolani, vicedirettore dell’Ufficio per la Cultura della diocesi di Roma.

L’evento si inserisce nel percorso giubilare proposto dall’Azione Cattolica Italiana e dell’Editrice Ave, un itinerario spirituale e culturale pensato per accompagnare i fedeli verso il Giubileo del 2025. Questo momento speciale sarà arricchito dalla presenza degli autori e da ospiti quali Giuseppe Notarstefano, presidente Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana; Nunzio Galantino, vescovo e teologo; Anna Mazzone, giornalista del TG2. A moderare l’incontro sarà Mimmo Muolo, giornalista di Avvenire.

Il volume si propone come una guida teologica e spirituale per affrontare con consapevolezza il tema del Giubileo, intrecciando il significato biblico di questo evento con le sfide del nostro tempo. Con una prefazione del cardinale vicario Baldo Reina e una postfazione di Giuseppe Notarstefano, il libro offre spunti di riflessione su fede, misericordia e il mistero della Trinità, in linea con il tema scelto da Papa Francesco per l’Anno Santo: “Pellegrini di speranza”.

15 gennaio 2025

Inizio 2° Corso di volontariato diocesano (Uff. past. anziani e malati)

Inizio 2° Corso di volontariato diocesano (Uff. past. anziani e malati)

Memorie della tradizione giubilare: Il Giubileo del 1300

Bonifacio VIII indice il Giubileo - affresco attribuito a Giotto - San Giovanni in Laterano

a cura di Domenico Rocciolo

Come riferì il cardinale Jacopo Stefaneschi nel suo Liber de centesimo seu Iubileo anno, all’inizio del 1300 vennero a Roma molti pellegrini desiderosi di ottenere il perdono dei peccati e l’indulgenza plenaria. Affrontarono un viaggio spesso faticoso e rischioso, ma giunsero animati da una profonda pietà religiosa. Bonifacio VIII fu stupito dalla loro fede e venne incontro alle loro aspettative, così il 22 febbraio 1300 emanò la bolla Antiquorum habet fida relatio, con la quale indisse il Giubileo.

Il Papa stabilì che per avere la plenissima remissio delle pene da scontare per i peccati commessi e assolti dal sacerdote, si doveva effettuare la visita per 15 volte in giorni successivi delle basiliche di San Pietro e San Paolo se non residenti e 30 volte se abitanti in Roma. Concesse poi una riduzione delle visite in alcune occasioni.

Complessivamente giunsero nell’Urbe pochi principi, mentre la gente più semplice arrivò in massa. Una moltitudine di fedeli trovò alloggio negli alberghi, negli ospizi e nei centri di ospitalità organizzati dalle chiese e comunità nazionali. La tradizione del pellegrinaggio favorì la formazione di itinerari religiosi e i romei poterono visitare luoghi insigni della città e soprattutto poterono ammirare la Veronica a San Pietro (famosi sono i versi 103-108 del Canto XXXI del Paradiso di Dante).

La concessione da parte del Papa dell’indulgenza plenaria nell’anno centenario fu una novità assoluta, perché se restò sullo sfondo la lunga tradizione biblica e teologica che aveva originato le precedenti indulgenze plenarie, come quella per la crociata, quella della Porziuncola concessa da Onorio III a san Francesco nel 1216, quella del 1220 concessa dallo stesso Onorio III per il pellegrinaggio alla tomba di san Tommaso Becket e quella della Perdonanza celestiniana del 1294, fu consolidato notevolmente il legame della Chiesa «corpo mistico» alle facoltà della Sede Apostolica, dispensatrice dei mezzi della salvezza.

Papa Caetani apprezzò la sensibilità dei fedeli per l’aldilà concepito come una realtà ancorata all’esame di coscienza e all’efficacia della confessione auricolare introdotta dal quarto Concilio Lateranense nel 1215. Per concedere l’indulgenza chiese consiglio ai cardinali che gli diedero un parere affermativo, fece fare ricerche archivistiche, quindi fece preparare un testo che esaminò, rettificò e infine promulgò a San Pietro il giorno dedicato alla Cattedra, ossia il 22 febbraio.

Gli studiosi ritengono che l’assenza di riferimento al Giubileo dell’Antico Testamento (Lv, 25) dipenda dal fatto che il Giubileo ebraico rappresentava l’indulgenza e restituiva i beni temporali, mentre il Giubileo cristiano concedeva la cancellazione della pena dovuta per i peccati commessi e dunque donava i beni spirituali. Inoltre, non è attestato perché il Papa fissasse la ricorrenza giubilare ad ogni centesimo anno: si ritiene che volesse associarla al concetto di grandezza dell’evento e ad argomenti provenienti dal simbolismo religioso e numerico.

È certo, invece, che il tema del Giubileo debba essere visto nella complessità dei suoi nessi con la tradizione e la dottrina ecclesiologica. La proclamazione del Giubileo nel 1300, infatti, indetto come garanzia di salvezza per la cristianità, si fondò sul tesoro della redenzione, dei meriti dei santi e della Chiesa. Rispose alle attese della religiosità popolare e rafforzò la continuità di un’intensa e comune esperienza religiosa.

In sostanza, Bonifacio VIII lodò l’esperienza cristiana delle masse popolari e nel contempo diede modo a Roma, città ricca di storia e di reliquie, di poter mostrare con maggiore evidenza la sua sacralità. Non a caso, quando a San Pietro annunciò il Giubileo (evento del quale vi è testimonianza nel dipinto che si trova nella basilica di San Giovanni in Laterano e che la tradizione attribuisce a Giotto), compì il gesto significativo di deporre la bolla d’indizione sulla tomba di Pietro in segno di offerta. Si può affermare che da quel momento riprese consistenza l’idea di romanitas come valore universale di ispirazione cristiana.

14 gennaio 2025

Azione Cattolica di Roma: la veglia e la Carovana

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Due gli appuntamenti da segnalare, in questo “mese della pace”, promossi dall’Azione cattolica di Roma. Il primo è una proposta del Settore Giovani di AC Roma in collaborazione con la Caritas diocesana: una veglia di preghiera nella basilica di Santa Maria in Ara Coeli (Scala dell’Arce Capitolina, 12, accanto a piazza del Campidoglio), per sabato 18 gennaio alle ore 20.30. La liturgia partirà dal ricordo di Pier Giorgio Frassati e vedrà le testimonianze di Samer Afisa, rifugiato siriano di Damasco, fuggito in Italia con la sua famiglia per scappare dalla guerra nel 2015 e ora operatore della Caritas diocesana in un centro di ascolto per migranti e rifugiati; e di Daniela Alba, 32 anni, nata a Bogotà, in Colombia, e immigrata negli Stati Uniti da bambina. A entrambi la guerra e la violenza, in modo diverso, hanno cercato di togliere casa, sogni, futuro e libertà ma, con la loro esperienza, aiuteranno i giovani a comprendere che è possibile trovare la speranza anche in mezzo alle macerie.

Domenica 26 gennaio, invece, i ragazzi dell’Azione Cattolica (ACR) di Roma, con i loro educatori e genitori e con i coetanei delle scuole e delle parrocchie della città, daranno vita alla Carovana della Pace: un corteo festoso e colorato che attraverserà le strade del centro della Capitale, accompagnato dallo slogan “La Pace in azione!”. Nell’Anno Santo del Giubileo della Speranza questo tradizionale appuntamento, che si ripete da oltre 45 anni, è stato anche inserito fra gli eventi Giubilari minori.

I bambini e i ragazzi dai 3 ai 14 anni dell’ACR invitano i loro amici delle parrocchie, delle scuole e di associazioni e gruppi a testimoniare il grande desiderio di pace per le strade di Roma. La Carovana della pace permetterà ai ragazzi di scoprirsi missionari impegnandosi, sin dalle loro attività parrocchiali, in due progetti di solidarietà. Il primo è quello proposto dall’Azione Cattolica Italiana che, tramite la vendita di calamite a simboleggiare il tenere insieme i pezzi e creare legami e connessioni, andrà a sostenere le attività di Libera nel progetto “Amunì”, rivolto a giovani sottoposti a procedimenti penali, impegnati in percorsi di riparazione e rinascita. La seconda iniziativa è invece sul territorio cittadino: le offerte raccolte verranno devolute alla campagna “Housing sociale Don Roberto Sardelli”, promossa dalla Caritas diocesana, volta a contrastare l’emergenza abitativa e a sostenere quanti vivono condizioni di disagio sociale-economico.

Quest’anno, accompagnati a riflettere sul Vangelo di Luca (5, 1-11), i ragazzi «scoprono come Gesù scelga di salire sulla nostra barca, desiderando incontrarci per invitarci a una vita bella e piena con Lui – spiega il responsabile diocesano di ACR Alessio Maurizi –. Da qui quindi l’ambientazione in cui si colloca tutto il cammino dell’anno associativo e di conseguenza anche la Carovana della Pace: il “Set Cinematografico”, come luogo al cui interno ciascuno lascia la propria impronta artistica, mettendo in campo i propri talenti che il Signore gli ha dato in dono e prendendosi cura di chi gli è accanto».

Domenica 26, le attività cominceranno presso la Chiesa Nuova, Santa Maria in Vallicella, dove alle 8.30, dopo il saluto del cardinale vicario Baldo Reina, verrà celebrata la Messa da don Alfredo Tedesco, assistente diocesano ACR e direttore della Pastorale giovanile di Roma. Al termine della celebrazione i partecipanti, passando fra giochi e scenografie, formeranno un allegro e colorato corteo fino a San Pietro. Nel settore riservato si attenderà il Santo Padre con giochi e animazione dal palco e si pregherà l’Angelus al termine del quale due ragazzi leggeranno un messaggio di pace a Papa Francesco e – idealmente – al mondo intero. Al termine dell’Angelus, ci si raccoglierà in preghiera e si compirà il Giubileo attraversando la Porta Santa.

14 gennaio 2025

La riunione della Cel a Villa Campitelli

Villa Campitelli

Di seguito la nota diffusa dai vescovi del Lazio al termine della riunione della Conferenza episcopale laziale

Lunedì 13 gennaio, alle ore 9.30, presso Villa Campitelli a Frascati, si è riunita la Conferenza Episcopale Laziale. Dopo un saluto augurale da parte di sua eccellenza monsignor Mariano Crociata, vicepresidente, al cardinale Baldassare Reina, neopresidente, e al vescovo Renato Tarantelli Baccari, nuovo vicegerente di Roma, il cardinale presidente ha presentato lo strumento di lavoro per la fase profetica del cammino sinodale delle diocesi in Italia, illustrando i contenuti ed invitando i vescovi ad osservare le modalità e i tempi di lavoro stabiliti a livello regionale e diocesano. I vescovi hanno condiviso la proposta di lavorare insieme sulla scheda numero dieci circa il rinnovamento dei percorsi di iniziazione cristiana, anche alla luce di un lavoro comunitario in stile sinodale già intrapreso da oltre due anni dalla conferenza stessa.

È stato ascoltato poi don Lorenzo Ucciero, incaricato per la Pastorale Giovanile della regione ecclesiastica laziale circa il programma e la partecipazione del Giubileo dei Giovani e del Giubileo degli Adolescenti. Si è proceduto ad approvare poi il bilancio consuntivo 2024 e preventivo 2025 della Conferenza Episcopale Laziale. È stato poi espresso parere favorevole all’apertura delle cause di beatificazione e canonizzazione dei Servi di Dio cardinale Bernardin Gantin e Lorenzo Cuneo, fedele laico della diocesi di Roma.

I vescovi hanno inoltre nominato monsignor Francesco Orazio Piazza, vescovo di Viterbo, a presidente della Commissione Regionale Cultura e Comunicazioni Sociali e monsignor Michele Di Tolve presidente della Commissione Regionale per l’Educazione Cattolica, la Scuola e l’Università. Infine i vescovi hanno nominato don Federico Tartaglia, della diocesi di Porto e Santa Rufina, ad incaricato della Commissione Regionale per l’Evangelizzazione dei Popoli e la Cooperazione delle Chiese.

La Cel si riunirà nuovamente lunedì 3 marzo 2025.

14 gennaio 2025

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