San Giovanni Battista de La Salle, «avvicinare i lontani»

È «avvicinare i lontani» l’obiettivo che si pone la parrocchia di San Giovanni Battista de la Salle che il giorno dell’Epifania ha ricevuto la visita pastorale del cardinale vicario Baldo Reina. Proprio in occasione della memoria liturgica della manifestazione del Figlio di Dio a chi era giunto da lontano per adorarlo, la comunità del Torrino ha accolto il vicario del Papa per la diocesi di Roma con la rappresentazione del presepe vivente, dopo la celebrazione della Messa delle 11.30. A seguire, il pranzo comunitario e, nel pomeriggio, la visita del porporato al quartiere; infine, una seconda celebrazione presieduta dallo stesso Reina alla sera.

«La partecipazione dei parrocchiani è stata grande ed è stata una gioia avere tra noi il cardinale vicario», dice il parroco don Francesco Zanoni che guida la comunità dal 2018. È stata «una giornata intensa e aperta a tutti» anche per Miriam, 23 anni e membro del consiglio pastorale oltre che attiva nel gruppo giovani della parrocchia. Lo stile dell’apertura, sottolinea ancora, è tipico anche della realtà giovanile «che non prevede un unico gruppo ma il servizio da parte di noi giovani ognuno secondo il proprio carisma: con il catechismo in preparazione alla Comunione e alla Cresima, nell’oratorio o con l’animazione della Messa». Miriam aggiunge poi che «mensilmente, il viceparroco don Samuel Piermarini cura un momento formativo a cui anche chi non è direttamente impegnato nelle attività parrocchiali può prendere parte». Durante i tempi forti dell’Avvento e della Quaresima, inoltre, parroco e viceparroco «propongono a noi giovani dei cicli di catechesi che mettono in dialogo la letteratura con il messaggio evangelico. Quest’anno ci è stato proposto “Il canto di Natale” di Dickens e anche una rilettura di Dante. Pure queste sono occasioni per avvicinare i “lontani”», conclude.

Edoardo, 23 anni, è tra i referenti del servizio di accoglienza dei pellegrini che si recheranno quest’anno a Roma in occasione del Giubileo. Ribadisce l’idea dell’apertura all’altro spiegando che «saremo in grado di accogliere circa 400 pellegrini, ospitandoli nei locali parrocchiali e nell’Istituto scolastico Santa Chiara che afferisce al territorio della parrocchia». Il gruppo dei volontari che «si sta dedicando da settembre in maniera attiva» all’organizzazione di questo servizio è costituito da 35 giovani e «la richiesta di accoglienza è stata aperta a tutti i parrocchiani per offrire ospitalità ai pellegrini anche nelle case», aggiunge.

In tema di «apertura degli ambienti parrocchiali a tutti e per tutti», Edoardo riferisce pure dell’aula studio «creata per metterla a disposizione di tutti i giovani studenti, anche quelli lontani dai gruppi della parrocchia» così come «hanno l’obiettivo di portare e unire nel gruppo nuovi giovani le esperienze forti estive come lo sono state per me il Cammino di Santiago o la Gmg di Lisbona». Forte e molto sentita sul piano spirituale è anche l’esperienza dell’adorazione perpetua, come fa sapere Giulio, uno dei referenti insieme alla moglie Paola, «che coinvolge circa 200 adoratori stabili, provenienti anche da altre parrocchie, e quasi altrettanti adoratori occasionali». (di Michela Altoviti da Roma Sette)

12 gennaio 2025