Fare catechesi non “per” ma “con” le persone disabili significa primariamente educare la comunità parrocchiale all’inclusione. È questo il traguardo delineato dallo stage formativo organizzato dall’Ufficio catechistico diocesano che si occupa specificatamente di disabilità e catechesi e che ha avuto luogo sabato, 14 aprile, alla Casa Bonus Pastor su via Aurelia. Il tema scelto per guidare i lavori è stato “Qualcosa è cambiato” «per dire che il lavoro fatto negli ultimi anni e le esperienze raccolte e iniziate dal basso – ha chiosato don Luigi D’Errico, referente dell’Ufficio catechesi e disabilità – stanno portando frutto: l’inclusione nelle parrocchie si realizza, a volte con difficoltà, ma sempre per e con amore».
Ad aprire l’incontro è stato monsignor Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, che ha auspicato che «il Signore ci conceda la grazia di liberarci dalla paura per poterci così aprire al diverso» senza pregiudizi, senza che «i limiti fisici e psichici siano un impedimento per riconoscere il mistero dell’altro». Di un processo di inclusione che si sta attuando in maniera sempre più strutturata ha parlato suor Veronica Donatello, responsabile del Settore per la catechesi delle persone disabili dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei: «alla nostra proposta le parrocchie non rispondono più con il “no” ma con il “come si fa?”», così l’Ufficio diventa punto di riferimento per le buone prassi «accompagnando, non insegnando mere e semplici strategie: il nostro è un servizio alla Parola perchè ciò che è vero, è vero per tutti».
Disabilità e catechesi: «L’obiettivo è includere»
Alla Casa Bonus Pastor lo stage formativo organizzato dall’Ufficio catechistico diocesano: «Oggi l’inclusione nelle parrocchie si realizza, a volte con difficoltà, ma sempre per e con amore»