L’udienza del Papa con la Pastorale sanitaria diocesana

Il Papa con il vescovo Ricciardi (foto Vatican Media)

Guardando alla parabola del buon samaritano, Papa Francesco ha incoraggiato i rappresentanti dell’Area medica della pastorale sanitaria della diocesi di Roma, che ha ricevuto in udienza giovedì mattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Un’udienza concessa alla vigilia della Giornata mondiale del malato.

«La vostra opera è nata dall’aver saputo trasformare l’esperienza della sofferenza in vicinanza al dolore degli altri», ha detto il pontefice. Ancora, rivolgendosi ai referenti dell’Ufficio diocesano, guidati dal vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, già delegato per la pastorale sanitaria, e da don Carlo Abbate, e accompagnati dai responsabili di 13 ospedali romani con i rappresentanti medici, dai volontari malati e da una delegazione della Società Sportiva Lazio, che sta partecipando alla campagna “Insieme vinciamo il dolore”, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza primariamente di «farsi vicini a chi soffre, offrendo ascolto, amore e accoglienza».

Francesco ha spiegato il valore di «imparare a vedere, nel dolore del fratello, un “segnale di precedenza”, che in fondo al cuore ci impone di fermarci e non ci permette di andare oltre». Ancora, per il Papa va data voce «alla sofferenza inascoltata di chi nella malattia è lasciato solo ed è facilmente esposto alla disperazione», facendo in modo che «il grido di chi soffre sia ascoltato». Poi, l’invito a «farsi fermento di carità, condividendo uno stile di gratuità e di reciprocità» perché «tutti possiamo donare e ricevere qualcosa, anche solo un sorriso». E a un lavoro di rete, «una rete che non cattura, ma libera, fatta di mani che si stringono e di cuori che si uniscono nella preghiera e nella compassione». Infine, il pensiero del Papa è andato ai malati, quelli presenti in sala e a tutti: «nella fragilità voi siete vicini al cuore di Dio».

L’Area medica, nata nel settembre del 2020, afferisce all’Ufficio diocesano di pastorale sanitaria ed è coordinata da Edith Aldama che, infermiera e malata fibromialgica, è particolarmente vicina e sensibile alle necessità dei malati.

di Michela Altoviti

10 febbraio 2023