10 Maggio 2025

Domenica la Giornata del migrante: la lettera del vescovo Ricciardi

Foto Diocesi di Roma / Gennari

In occasione della 110esima Giornata del migrante e del rifugiato, che la Chiesa celebra domenica 29 settembre sul tema “Dio cammina con il suo popolo”, il vescovo Paolo Ricciardi, coordinatore dell’Ambito della Chiesa ospitale e “in uscita”, scrive: «Il Signore sta sempre con chi, disperato, è in cerca di speranza». Anche «l’Italia e Roma sono meta di tante persone che arrivano da altri luoghi del mondo. Preparandoci al Giubileo, che avrà come tema “Pellegrini di speranza”, pensiamo anche a tanti che arrivano nella nostra città non come pellegrini, ma sicuramente spinti da tanta speranza, a volte delusa per mancanza di accoglienza».

La Giornata, dunque, vuole essere «un’occasione per pregare e per riflettere insieme su quella porzione di umanità che, come accade per il popolo di Israele, è in cammino per passare dalla schiavitù alla libertà. In molti casi, però, si verifica un esodo che porta molte persone a passare da una situazione di prova grande ad altre prove, se non altre forme di schiavitù».
Le parrocchie, nella Giornata di domenica, sono invitate a una colletta per sostenere le iniziative promosse dalla Conferenza episcopale italiana in favore dei migranti.

 

19 settembre 2024

Il Corso di formazione al volontariato diocesano

Foto Diocesi di Roma / Gennari

In arrivo la seconda edizione del Corso di formazione al volontariato diocesano, promosso dall’Ufficio per la pastorale degli anziani e dei malati e dall’Ufficio per la pastorale familiare.

«Il Corso – spiega don Carlo Abbate, dell’Ufficio per la pastorale degli anziani e dei malati –, che alla sua prima edizione ha riscosso un notevole successo di partecipazione, vuole riproporre un percorso “formativo ed informativo” a quanti già si adoperano nella propria parrocchia e a coloro che desiderano iniziare questo cammino, fornendo il proprio aiuto e conforto umano e spirituale, agli anziani e ai malati cronici che vivono in famiglia e che spesso, oltre al peso della loro situazione, vivono ancora di più quello della solitudine».

Il Corso avrà inizio il prossimo 2 ottobre e avrà cadenza quindicinale con orario dalle 18 alle 20, presso la Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Il termine per le iscrizioni è fissato per il giorno 27 settembre 2024. Articolato in 13 incontri, abbraccerà l’arco della vita, dal suo nascere al suo naturale compimento, affrontando temi che riguardano le fasi dello sviluppo umano, dai giovani, malati cronici, disabili, agli anziani, il lutto, fino alla profonda esperienza dei quartieri solidali.

Leggi la lettera d’invito del Vescovo mons. Dario Gervasi

Scarica il programma

18 settembre 2024

“La vite e i tralci”, torna il corso sul vino nella Bibbia

Fede, arte e cultura del vino tornano protagoniste del corso “La vite e i tralci”, organizzato dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport. Quest’anno gli incontri si terranno nella parrocchia Santi Protomartiri Romani e avranno luogo il sabato pomeriggio.

Il primo appuntamento è previsto per il 9 novembre, sul tema “Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande (Is 25,6-9)”, con cenni di enologia antica, i monaci benedettini della Borgogna, il Cantico dei Cantici. Durante la lezione verranno degustati il Saperavi e il Pinot Nero e lo stesso avverrà in tutti gli incontri, con degustazione di diversi vini abbinati al tema. Il 16 novembre, ad esempio, saranno l’Arneis e il Barolo, con “Io sono la vite e voi i tralci (Gv 15,1-8)”; mentre il 23 novembre si potranno assaggiare il Grechetto e il Cesanese, nell’incontro incentrato sul riflesso del vino nell’arte e la Chiesa come vigna mistica, che avrà per titolo “La vigna del Signore è il suo popolo (Sal 79)”. La chiusura del percorso formativo sarà il 30 novembre, con “Le nozze di Cana (Gv 2,1-11)”, il vino visto come simbolo della festa e la degustazione di Champagne e Moscato d’Asti.

«Nel corso degli anni – riflette il direttore dell’Ufficio diocesano don Francesco Indelicato – con questo corso abbiamo avuto grandi soddisfazioni, perché l’interesse a questo ambito è stato sempre alto. Gli incontri rientrano nel progetto della “Scuola del tempo libero” con la quale l’Ufficio si propone di promuovere le comuni attività del tempo libero, evidenziandone le radici spirituali che le sottendono. Dopo questo corso sorseggiare un buon bicchiere di vino richiamerà necessariamente alla storia della Chiesa, alle Sacre Scritture e all’arte che accompagna da sempre la cultura del vino. Un’occasione da non perdere, anche perché si tratta dell’ultima replica nella nostra diocesi».

Il corso sarà tenuto da Marco Cum, teologo e sommelier masterclass, della Scuola europea sommelier. La quota di iscrizione, da versare entro il 30 ottobre, è di 120 euro ed è comprensiva di tutto: i vini da assaggiare, i bicchieri per la degustazione, l’attestato di frequenza, uno snack salato ad ogni incontro e un sottobicchiere personalizzato dipinto a mano come regalo di fine corso. Per qualsiasi altra informazione ci si può rivolgere all’Ufficio via mail: uts@diocesidiroma.it

17 settembre 2024

Riparte il corso “Teologia di popolo”

Riparte a ottobre il corso “Teologia di popolo”, promosso dal Centro diocesano di teologia per laici, afferente all’Istituto ISSR Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense. Le iscrizioni sono aperte e possibili on-line accedendo a questo link bit.ly/3ZvDBjt.

Il costo del corso annuale è di 150 euro cui andranno aggiunti 10 euro per ogni esame che verrà sostenuto. In tutte le sedi (21 parrocchie romane) le lezioni si svolgeranno in orario serale, dalle 19.30 alle 21.30, una volta a settimana, da ottobre a dicembre e da febbraio a maggio.

Le lezioni si terranno in diverse parrocchie della città: San Lorenzo in Damaso, Santa Croce in Gerusalemme, Sant’Angela Merici, Sant’Alberto Magno, San Giuseppe da Copertino, Santa Francesca Romana, San Leonardo da Porto Maurizio, Santa Barbara, Santissimo Sacramento, Santa Lucia, Santa Maria della Provvidenza.

17 settembre 2024

Rinnovato il Centro di ascolto di Ostia

Mercoledì 18 settembre riapre nella nuova sede di via Cardinal Ginnasi 21, adiacente alla parrocchia di Santa Maria Regina Pacis, il Centro di ascolto diocesano di Ostia, che ha funzionato dal 1986 come “centro di ascolto” e si trasforma ora in un “Centro di secondo Livello”.

Si tratta di un servizio innovativo e specializzato di sostegno alla rete territoriale Caritas del settore Sud (prefetture e parrocchie), per l’accompagnamento congiunto di casi complessi, per l’animazione territoriale e per la formazione. Nel centro operano volontari esperti ed adeguatamente formati per l’utilizzo di tutti gli strumenti Caritas per l’accompagnamento delle persone e delle famiglie (“Cassetta degli attrezzi” e “Manuale dei diritti”) e per rapportarsi con gli altri enti ed istituzioni pubblici e privati del territorio.

Il centro sarà aperto il martedì, mercoledì e giovedì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17. I contatti: tel. 06 88815260, email cdaostia@caritasroma.it

17 settembre 2024

“Sacri Itinerari” nella chiesa dei cappuccini

"L'arcangelo Michele che caccia Lucifero", Guido Reni

Torna anche in questo nuovo anno pastorale la rassegna “Sacri Itinerari”, organizzata dalla chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (via Vittorio Veneto, 27), meglio nota come “chiesa dei cappuccini”, con il patrocinio della diocesi di Roma. Il prossimo appuntamento è in programma il 29 settembre dalle ore 16.

Si comincerà con una visita guidata della chiesa, curata dal rettore padre Gian Nicola Paladino; visita che sarà tutta incentrata sul “Soggiorno a Roma di Guido Reni”, la cui opera “L’arcangelo Michele che caccia Lucifero” si trova in una cappella. L’appuntamento è infatti organizzato alla vigilia della festa dei santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, come sottolinea il rettore.

Alle 16.45, una breve presentazione di Giamila Berré, docente di organo al Conservatorio di L’Aquila, introdurrà il concerto di organo di Giovanni Faedda, che proporrà brani di Bach, Buxtehude, Reger. Al termine, chi lo desidera potrà visitare la cripta e l’ossario a prezzo ridotto; la visita alla chiesa e il concerto sono invece gratuiti, ma è necessario prenotarsi scrivendo a sacritinerari@gmail.com.

16 settembre 2024

Monsignor Reina: «L’eredità educativa del beato Puglisi a 31 anni dalla morte»

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Il beato don Pino Puglisi rappresenta un faro di speranza e di lotta contro le mafie, un testimone di coraggio e fede che continua a ispirare le nuove generazioni, a 31 anni dall’assassinio per mano mafiosa. Attraverso il suo impegno educativo e la sua incrollabile dedizione ai giovani, padre Puglisi ha cercato di trasformare la società, opponendosi con forza alla mentalità di Cosa Nostra che avvelenava la vita degli abitanti del suo quartiere, il Brancaccio di Palermo, una delle tante “periferie” d’Italia. A 31 anni dalla sua morte, Interris.it approfondisce la sua eredità attraverso l’intervista esclusiva a monsignor Baldassare Reina, vescovo ausiliare di Roma, che con grande saggezza e conoscenza ci guida nella comprensione dell’impatto duraturo che la vita e il sacrificio di padre Puglisi ha ancora oggi, approfondendo le sfide che il beato ha affrontato, la sua innata capacità di coniugare il Vangelo con l’azione concreta e l’importanza del suo esempio per le nuove generazioni. L’intervento di mons. Reina offre una riflessione profonda su come l’educazione, la fede e il coraggio possano cambiare il corso della storia, ispirando oggi e sempre il nostro impegno per un mondo più giusto e libero dalla mafia.

L’intervista a monsignore Baldo Reina

Qual è la sfida educativa che padre Puglisi affrontava per contrastare la mentalità mafiosa?
“Padre Puglisi ha intuito che se si vuole sconfiggere la mentalità mafiosa bisogna partire dai bambini e offrire loro la possibilità di una adeguata formazione scolastica perché acquisiscano gli strumenti necessari per una crescita integrale, robusta culturalmente e moralmente, in modo da metterli nelle condizioni di saper riconoscere il bene dal male e di prendere le distanze da tutto ciò che danneggia la vita umana”.

Perché i poteri criminali temevano così tanto l’approccio educativo di padre Puglisi da decidere di farlo assassinare?
“I poteri criminali capirono che l’azione di padre Puglisi non era a breve termine, non era una semplice denuncia dall’altare o il grido estemporaneo davanti a un omicidio. No. Era azione a lungo raggio che avrebbe prodotto risultati nell’arco di qualche decennio, scardinando la mentalità mafiosa prima ancora che i singoli gesti mafiosi. I boss ebbero chiaro che se Padre Puglisi avesse continuato la sua azione educativa con i ragazzi sarebbe venuto meno il terreno ‘fertile’ in cui loro ogni giorno gettavano semi di morte per raccogliere altrettanta morte nel presente e nel futuro”.

In che modo padre Puglisi utilizzava il Vangelo per contrastare la mentalità mafiosa?
“Il Vangelo è sempre dalla parte dell’uomo, è per la promozione della dignità della persona umana, per il suo sviluppo integrale, per il bene comune, per la giustizia, per la pace. P. Puglisi accostava in modo mirabile Vangelo e Vita. Mostrava come quelle pagine scritte duemila anni fa hanno ancora tanto da dire all’uomo di oggi; mostrava che non si può essere cristiani e uccidere o operare a danno degli altri. La sua predicazione, inoltre, era accompagnata dalla vita, dalla testimonianza della sua vita. Ciò che predicava lo viveva e lo ha vissuto fino alla fine regalando ai suoi uccisori un sorriso disarmante”.

Come la vita e la bontà del beato hanno cambiato il cuore del suo assassino?
“Quel sorriso di cui parlavo prima ha ferito il cuore del suo assassino. Il sorriso del Vangelo che padre Puglisi ha incarnato è stato più efficace della pistola. È vero quello che scrive S. Paolo nella lettera ai Romani: ‘imparate a vincere il male con il bene’. Padre Puglisi ci è riuscito e quella reazione inaspettata alla fine dei suoi giorni è stato un germoglio per una vita nuova”.

Pensa che la figura di don Puglisi, a 31 anni dal martirio, sia ancora attuale per le nuove generazioni e perché?

“La Diocesi di Palermo e la Chiesa tutta si è impegnata in questi anni a rendere vivo il ricordo di Padre Puglisi perché si ritiene che il suo esempio luminoso abbia ancora molto da dire. La mentalità mafiosa purtroppo non è stata ancora debellata. Rimane molto da fare e su tanti fronti. La Sicilia soffre tanto per la mancanza di lavoro e ancora oggi la malavita si presenta come occasione per fare soldi subito e in modo facile. Serve un’azione congiunta dello Stato, della Scuola e della Chiesa perché sulla scia di Padre Puglisi si dia la giusta attenzione ai ragazzi e ai giovani. Dobbiamo ripartire da lì e da loro, dando loro gli strumenti culturali e le opportunità sociali che serviranno a tirarli fuori dalla mafia”.

Padre Puglisi è una figura importante anche per i consacrati?
“Certamente: padre Puglisi è un esempio luminoso anche per noi sacerdoti. Abbiamo bisogno di uomini che vivano il loro ministero alla maniera di P. Puglisi, impegnandosi ogni giorno ‘pane spezzato’ per le persone loro affidate”.

Come celebrare al meglio questo anniversario?
“Celebrare gli anniversari è sempre ‘rischioso’. La tentazione è quella di ricordare una persona o un evento solo per il giorno stabilito. Vale per padre Puglisi e vale per tutti i testimoni di giustizia e di Vangelo: non abbiamo bisogno di anniversari ma di ricordi nel quotidiano; mi piacerebbe tanto se tutti gli uomini e le donne di buona volontà ogni giorno, nell’adempimento del loro dovere, nel contatto con i ragazzi, nel contrastare le logiche del male…ricordassimo padre Puglisi e la sua grande testimonianza. Lui ha fatto la sua parte e l’ha fatta fino in fondo. Adesso tocca a noi!”.

In che modo concretamente?
“Ci attende l’impegno nel quotidiano, nelle piccole cose di ogni giorno. Forse non ci raggiungerà mai la pistola di un sicario ma avremo mille occasioni in cui saremo tentati di scegliere scorciatoie, favoritismi, compromessi. In quegli istanti proviamo a ricordare padre Puglisi e con il suo sorriso rispondiamo in modo determinato: ‘No. Grazie! Io sto dalla parte del Vangelo!’”.

Copyright In Terris (Milena Castigli)

15 settembre 2024

Consiglio presbiterale (uscente)

Consiglio presbiterale (uscente)

Nuove nomine in Vicariato

Cambiano diversi sacerdoti alla guida degli Uffici del Vicariato di Roma.

Dal primo settembre è direttore dell’Ufficio per la catechesi monsignor Andrea Lonardo, che già lo guidò in passato e che ha ricoperto anche il ruolo di direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria; è parroco di San Tommaso Moro. Don Fabio Rosini, già direttore dell’Ufficio per le vocazioni, diventa invece direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria. L’Ufficio per le vocazioni è guidato ad interim dal vescovo Michele Di Tolve, responsabile dell’Ambito per la cura del diaconato, del clero e della vita religiosa e dell’Ordo Virginum. Come nuovo Economo del Vicariato di Roma è stato invece nominato Roberto Liso.

Dal primo ottobre, inoltre, diventa direttore dell’Ufficio amministrativo don Alessandro Caserio, già parroco di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca.

11 settembre 2024

Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero

Giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero

Santa Messa per il tempo del creato – Parco di Colle Oppio (Uff. past. sociale)

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Inizio percorso per l’incontro con realtà di malattie croniche e anziani nelle parrocchie e nelle prefetture (Uff. past. anziani e malati)

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