21 Dicembre 2025

La settimana in Val di Fassa all’insegna della preghiera

Preghiera. Questa è la parola chiave che sta accompagnando i sacerdoti romani durante il loro soggiorno in Val di Fassa. Quelli che festeggiano il festeggiato il decimo, ventesimo e trentesimo anniversario di ordinazione sono infatti a Soraga con il cardinale vicario Angelo De Donatis, per la settimana di fraternità organizzata dall’Ufficio per la formazione permanente del clero, nella casa La Lum de Roisc. Il gruppo di presbiteri si fermerà fino a sabato, mentre il giorno seguente arriveranno i parroci che hanno ricevuto la prima nomina nel 2022. Presenti anche i vescovi Benoni Ambarus, Guerino Di Tora e Paolo Ricciardi.

Il cardinale De Donatis propone, quotidianamente meditazioni sul tema della preghiera. Ci sono poi celebrazioni eucaristiche, passeggiate, momenti di condivisione importanti per consolidare i rapporti. «Abbiamo compreso che il cuore è il luogo per eccellenza della preghiera (…); là entriamo direttamente in contatto con il Signore», dice il vicario in una delle sue catechesi. «Perché, in fondo, pregare – domanda retoricamente De Donatis – se non perché ci accorgiamo di non bastare a noi stessi, di avere tante domande e poche risposte, tanti dubbi e poche certezze, tanti bisogni, prove, sgomenti e paure, tanta fame e sete di qualcosa da cui ci sentiamo sfiorati, ma che non possiamo afferrare mai completamente? (…) Pregare per ri-conoscermi e ri-conoscerLo, in un intreccio fecondo di grida, nostalgie e silenzi, di ricerca e di attesa, di lacrime e gioie. Pregare per alzare le antenne della mia finitudine verso l’infinito e accostare l’orecchio dell’anima origliando al cuore di Dio».

La giornata di mercoledì è stata «una giornata di “deserto”», racconta monsignor Pablo Castiglia, pensata come una sorta di ritiro spirituale, come un momento per riflettere, nel profondo, sulla preghiera. «Questi giorni sono importanti per il recupero dello spirito di fraternità sacerdotale. Non è una vacanza, ma una settimana di formazione e di aggiornamento», sottolinea don Enrico Rampone, parroco di Dio Padre Misericordioso a Tor Tre Teste, che festeggia il ventesimo anni di sacerdozio ed è tra i partecipanti al viaggio. Conclude il vescovo Ricciardi: «Siamo stati chiamati a vivere questo tempo di riposo, di ristoro. Credo che una settimana come questa ci aiuta a riconciliarci innanzitutto con noi stessi. E quando ci riconciliamo con i ritmi della nostra vita capiamo che Dio è al centro di tutto».

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e la veglia ecumenica diocesana

L’Amore verso Dio e verso gli altri saranno al centro della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2024, che avrà per tema “Ama il Signore Dio tuo… e ama il tuo prossimo come te stesso” (Lc 10, 27) e si terrà dal 18 al 25 gennaio. In quest’ultima data, solennità della Conversione di san Paolo, alle ore 17.30, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, Papa Francesco concluderà la Settimana con la celebrazione dei Vespri. Tra i vari eventi in programma, centrale sarà la veglia ecumenica diocesana, venerdì 19 gennaio alle ore 19 nella parrocchia di San Gaspare del Bufalo (piazza omonima), che vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle diverse confessioni presenti a Roma. A presiederla sarà il vescovo Riccardo Lamba, delegato diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso; l’omelia sarà offerta dal pastore Dr. Michael Jonas, della Chiesa Luterana di Roma; l’animazione sarà invece a cura delle corali Romeno Ortodossa, Metodista e Valdese, DecimaQuinta e San Gaspare del Bufalo.

Ma durante la Settimana diverse saranno le iniziative organizzate da parrocchie e comunità a tema ecumenico. Tra le tante, nella parrocchia di Dio Padre Misericordioso giovedì 18 alle 20.30 ci sarà una veglia della XVI prefettura, a cui interverrà il pastore Andrea Aprile, della Chiesa Battista di via del Grano. Martedì 23 gennaio, alle ore 19, si terrà un momento di preghiera ecumenico parrocchiale di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri presso la vicina chiesa metodista di via XX Settembre (angolo via Firenze). Come tradizione, la Messa nei vari riti cattolici d’Oriente e d’Occidente verrà celebrata solennemente nel Centro Eucaristico Ecumenico di Santa Maria in Via Lata (via del Corso, 306) delle Figlie della Chiesa, con inizio alle ore 20; parteciperanno anche i diversi Collegi pontifici presenti a Roma.

Il sussidio per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2024 è stato preparato da un Gruppo ecumenico locale del Burkina Faso, coordinato dalla Comunità locale di Chemin Neuf (Comunità Chemin Neuf, Ccn). In particolare, sono stati coinvolti nella stesura del testo fratelli e sorelle dall’Arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, dalle Chiese protestanti, dagli organismi ecumenici e dalla Ccn in Burkina Faso. Dal 2016 il Paese africano sta vivendo una grave crisi che coinvolge tutte le comunità di fede. Si susseguono gli attacchi terroristici, che hanno causato oltre tremila morti e quasi due milioni di sfollati all’interno del Paese, «mentre sono state chiuse migliaia di scuole, centri sanitari, municipi – si legge nel sussidio – e sono andate distrutte gran parte delle infrastrutture socio-economiche e di trasporto». Le chiese cristiane in particolare sono state oggetto di attacchi armati: sacerdoti, pastori e catechisti sono stati uccisi; tanti sono ancora nelle mani di rapitori. Oltre il 22% del territorio nazionale è fuori dal controllo delle autorità e in questi contesti i cristiani non possono più praticare apertamente la loro fede.

«Alla luce dei tragici eventi di guerra in atto in tanti scenari, che non risparmiano più nessun continente e coinvolgono anche cristiani contro altri cristiani – riflette il vescovo Riccardo Lamba, delegato diocesano per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso –, appare sempre più urgente sottolineare che quello dell’Amore di Dio e dei fratelli non è un auspicio o un progetto utopico, ma un vero e proprio “comandamento”, praticabile solo nella misura in cui ogni discepolo di Gesù Cristo, in un cammino continuo di conversione, ed ogni comunità cristiana, si lasciano purificare dall’Amore di Dio per diventare sempre più in grado di amare come Gesù ha fatto».

Sulla stessa linea monsignor Marco Gnavi, responsabile dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso: «La Settimana di preghiera è ormai una tradizione delle chiese e delle comunità ecclesiali – osserva – ma questo non è mai scontato, proprio perché spinte alla divisione, considerati i contesti e i conflitti internazionali, sono tali che ogni gesto di preghiera, ogni passo verso l’unità acquista maggiore valore». Il tema scelto è «alla radice stessa del nostro essere cristiani – prosegue –, poiché sono i due comandamenti dell’amore verso Dio e verso il prossimo che compendiano tutte le nostre scelte e si ripropongono in questo nostro oggi ferito e complicato come una via semplice, diretta e possibile».

16 gennnaio 2024

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

“Cercate di essere veramente giusti” (Dt 16, 18-20): questo versetto del Deuteronomio fa da filo conduttore alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si celebra dal 18 al 25 gennaio 2019. Momento culminante, nella diocesi di Roma, sarà la veglia di preghiera diocesana nella parrocchia di San Felice da Cantalice, a Centocelle (piazza omonima), in programma martedì 22 alle ore 19. Parteciperanno i rappresentanti delle diverse confessioni cristiane presenti a Roma. Per i cattolici, ci sarà il vescovo ausiliare del settore Est monsignor Gianpiero Palmieri.

Al contrario di quanto accadeva in passato, quest’anno il Santo Padre aprirà la Settimana di preghiera (di solito la concludeva) con la celebrazione dei vespri nella basilica di San Paolo fuori le Mura, il 18 gennaio alle ore 17.30.

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2019 è stata preparata dai cristiani dell’Indonesia. Il numero dei suoi abitanti ammonta a circa 265 milioni, di cui l’86% professa l’islamismo, mentre il 10% il cristianesimo di varie confessioni.

8 gennaio 2018

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e la veglia ecumenica diocesana

Tutti ricordiamo la morte di George Floyd, afroamericano ucciso nel 2020 a Minneapolis, in Minnesota, dal poliziotto Derek Chauvin, che lo tenne immobilizzato per nove minuti premendogli il ginocchio sul collo. E le manifestazioni che seguirono, in tantissime città americane. Ci sono quegli episodi dietro alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2023, che si terrà dal 18 al 25 gennaio e sarà conclusa dai Vespri presieduti da Papa Francesco, alle 17.30 a San Paolo fuori le Mura.

“Imparate a fare il bene, cercate la giustizia” (Isaia 1, 17) è il tema che accompagnerà la Settimana, scelto da un Gruppo locale convocato dal Consiglio delle Chiese del Minnesota, congiuntamente con il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. All’interno rappresentanti delle diverse Chiese cristiane, ministri di culto e laici, uomini e donne, giovani e anziani, residenti in contesti diversi e rappresentanti di comunità differenti, accomunati dall’aver lavorato in prima linea per la questione razziale, nonché per l’integrazione dei popoli indigeni (in Minnesota, nel 1862, avvenne la più grande esecuzione di massa della storia americana).

C’è la voglia di contrastare ogni odio razziale e comporre le differenze, da quelle del colore della pelle a quelle di fede in unica visione del bene comune e della famiglia umana, nel sussidio che hanno preparato. Come afferma monsignor Marco Gnavi, responsabile dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi, «Roma è una città plurale dal respiro universale, che conosce tensioni e criticità. I cristiani rappresentano una risorsa fondamentale che, nell’apertura del cuore, nelle risorse spirituali, nell’empatia operosa per i più fragili contribuiscono a tessere una trama di speranza nelle pieghe della vita della metropoli».

In questo senso il tema sarà al centro anche della veglia ecumenica diocesana, giovedì 19 gennaio alle ore 18 nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie al Trionfale, che sarà presieduta da monsignor Riccardo Lamba, vescovo delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Parteciperanno il vescovo Baldo Reina, ausiliare per il settore Ovest e vicegerente della diocesi; il vescovo Rami Alkabalan della Chiesa cattolica siro antiochena; il vescovo Siluan dei Romeni Ortodossi; il vescovo Ian Ernest della Chiesa anglicana; oltre agli altri rappresentanti di diverse Chiese cristiane e comunità ecclesiali presenti a Roma. La predicazione sarà affidata al pastore Daniele Garrone, biblista valdese e presidente della Fcei (Federazione delle Chiese evangeliche in Italia). «In questo tempo difficile la concordia nella preghiera è un segno prezioso per fronteggiare le sfide della guerra, della pandemia, dell’incertezza e dell’impoverimento e c’è bisogno di noi tutti», commenta il vescovo Lamba.

Durante la Settimana saranno diverse le iniziative organizzate da parrocchie e comunità a tema ecumenico. Tra le tante, a Santa Maria in Trastevere, venerdì alle ore 20, ci sarà una preghiera solenne con il Patriarca ortodosso di Alessandria Sua Beatitudine Teodoro; mentre il 24, alle 20, sempre nella basilica di Trastevere, alla preghiera serale della Comunità di Sant’Egidio predicherà il pastore Paolo Ricca della Chiesa Valdese. A San Bartolomeo all’Isola Tiberina, il 22 alle ore 9, si terrà un incontro con una delegazione dell’Istituto Ecumenico di Bossey del Consiglio Ecumenico delle Chiese, con visita del Santuario in memoria dei nuovi martiri e testimoni della fede del XX e XXI secolo.

Ancora, la Messa nei vari riti cattolici orientali e nel rito romano verrà celebrata solennemente nel Centro Eucaristico Ecumenico di Santa Maria in Via Lata (via del Corso, 306) delle Figlie della Chiesa, con inizio alle ore 20, che vedrà la partecipazione dei diversi Collegi pontifici presenti a Roma. Mercoledì 18 alle 18.30, a San Giuseppe al Trionfale, è prevista la Messa in rito bizantino celebrata da padre Mark Semehen, rettore della basilica ucraina cattolica di Santa Sofia, che porterà la sua testimonianza. Martedì 24, alle 19, a Santa Maria degli Angeli, la veglia ecumenica di prefettura.

16 gennaio 2023

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani con la veglia ecumenica diocesana

Foto di Cristian Gennari

“In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Matteo 2, 2). Questo versetto tratto dal capitolo 2 del Vangelo di Matteo è il tema scelto per la cinquantacinquesima Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si terrà dal 18 al 25 gennaio. In quella data, solennità della Conversione di san Paolo, alle ore 17.30 nella basilica di San Paolo fuori le Mura, Papa Francesco concluderà la Settimana con la celebrazione dei Secondi Vespri. Tra i vari eventi in programma, centrale sarà la veglia ecumenica diocesana, mercoledì 19 gennaio alle ore 19 nella parrocchia di San Leone I (via Prenestina, 104), che sarà presieduta dal vescovo ausiliare monsignor Paolo Selvadagi, delegato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, mentre l’omelia sarà offerta dall’arcivescovo Ian Ernest, direttore del Centro Anglicano di Roma; interverrà inoltre monsignor Rami Al Kabalan, vescovo siro cattolico, che porterà la sua testimonianza. Alla preghiera parteciperanno i rappresentanti di tutte le confessioni cristiane che vivono e testimoniano la loro fede a Roma: ortodossi, membri delle Antiche Chiese Orientali, anglicani, luterani, evangelici.

Durante la Settimana saranno diverse le iniziative organizzate da parrocchie e comunità a tema ecumenico. In particolare, la Messa nei vari riti cattolici orientali e nel rito romano verrà celebrata solennemente nel Centro Eucaristico Ecumenico di Santa Maria in Via Lata (via del Corso, 306) delle Figlie della Chiesa, con inizio alle ore 20, che vedrà la partecipazione dei diversi Collegi pontifici presenti a Roma. Si comincia martedì con il rito armeno e il Pontificio Collegio Greco; mercoledì 19 il rito ambrosiano e il Pontificio Seminario Lombardo; giovedì 10 il rito bizantino-ucraino e il Pontificio Collegio Basiliani di San Giosafat. Ancora, venerdì 21 il rito bizantino-romeno con il Pontificio Collegio Pio Romeno; sabato 22 il rito armeno con il Pontificio Collegio Armeno; mentre domenica 23 toccherà al rito romano e la celebrazione, per l’occasione, sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Si prosegue poi lunedì 24 con il rito bizantino-russo e il Pontificio Collegio Russicum; la conclusione il 25 con il rito etiopico e il Pontificio Collegio Etiopico.

Nella prospettiva del cammino sinodale, il 20 gennaio, presso la parrocchia di Santa Maria Regina Apostolorum, alle ore 18.30, avrà luogo un momento di ascolto assieme ai fratelli e sorelle della Chiesa Ortodossa di Romania, le cui figlie e figli lavorano, pregano, soffrono e sperano spalla a spalla con i fedeli cattolici. Saranno presenti il vescovo ausiliare del Settore Sud monsignor Dario Gervasi e il vescovo ortodosso Atanasie di Bogdania. Anche la parrocchia di Santa Maria ai Monti e quella di San Vitale organizzano insieme una celebrazione ecumenica per lunedì 24 alle ore 19, che sarà ospitata a San Vitale; interverranno l’archimandrita Simoeon Katsinas e il pastore luterano Michael Jonas della Chiesa luterana di Roma.

«Il tema di quest’anno è per noi particolarmente significativo – sottolinea monsignor Marco Gnavi, incaricato dell’Ufficio per l’ecumenismo, il dialogo interreligioso ed i nuovi culti della diocesi di Roma – perché richiama lo sguardo su un’area del mondo che ha visto nascere e crescere la speranza messianica in Gesù, e richiama la ricerca di pace e di speranza che attraverso i secoli ci raggiunge in maniera ancora più vivida. Ripenso al viaggio di Papa Francesco in Iraq, dove il Santo Padre ha offerto tanti segni di riconciliazione, di speranza, non solo per i cristiani orientali, ma per tutto l’ecumene cristiano, aprendo peraltro uno sguardo più ampio all’incontro fraterno con le altre religioni. Oggi pregare in comunione con i cristiani di Oriente significa ricordare il valore della presenza di queste minoranze in un contesto complesso, plurale; significa anche richiamare il valore universale di cui i cristiani sono portatori, un messaggio di pace e di luce».

14 gennaio 2022

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Inizia oggi, lunedì 18 gennaio, e termina lunedì 25 la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani; la conclusione vedrà la presenza di Papa Francesco, che presiederà i Vespri nella basilica di San Paolo fuori le Mura alle ore 17.30. Tra le varie iniziative in programma – molte delle quali on line, vista la situazione di emergenza sanitaria –, centrale sarà la veglia ecumenica diocesana, il 20 gennaio alle ore 19.30 nella basilica di Santa Maria in Trastevere. A presiedere la celebrazione sarà il vescovo Paolo Selvadagi, delegato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, mentre l’omelia sarà offerta dall’arcivescovo Khajag Barsamiam, rappresentante della Chiesa Armena Apostolica (ortodossa) presso la Santa Sede; parteciperanno i rappresentanti delle chiese ortodosse, protestanti e anglicana presenti a Roma. La veglia sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma, ma sarà possibile anche – per un numero limitato di persone, nel rispetto della normativa vigente – partecipare in presenza; per chi lo desidera, è opportuno contattare direttamente la basilica: s.mariaintrastevere@libero.it e 06.5814802.

Il tema scelto, tratto dal Vangelo di Giovanni 15, 1-17 è: “Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto” ed esprime la vocazione alla preghiera, alla riconciliazione e all’unità della Chiesa e del genere umano che caratterizzala Comunità di Grandchamp. Negli anni ‘30 alcune donne di tradizione riformata della Svizzera di lingua francese riscoprirono l’importanza del silenzio nell’ascolto della Parola di Dio e, allo stesso tempo, ripresero la prassi dei ritiri spirituali. Furono presto raggiunte da altre, che presero a frequentare regolarmente i ritiri spirituali a Grandchamp, un piccolo villaggio nei pressi del lago di Neuchâtel, in Svizzera. Oggi la Comunità conta cinquanta membri, tutte donne di diversa età, tradizione ecclesiale, nazionalità e continente. «In questa loro diversità – si legge nel sussidio preparato dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani – le suore sono una parabola vivente di comunione».

Il tema dell’ottavario «ci invita a portare frutto rimanendo in Cristo – spiega monsignor Marco Gnavi, parroco a Trastevere e incaricato dell’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo –. In questo tempo di pandemia, di crisi globale, rimanere radicati nel Signore Gesù è un imperativo per tutti i cristiani, che sono spinti a dire il Vangelo, la buona notizia della vittoria della vita sulla morte, attraverso la testimonianza della preghiera, della vicinanza gli uni agli altri».

Come detto, durante questa Settimana saranno diverse le iniziative organizzate da parrocchie e comunità a tema ecumenico. In particolare, la Messa nei vari riti cattolici orientali e nel rito romano verrà celebrata solennemente nel Centro Eucaristico Ecumenico di Santa Maria in Via Lata (via del Corso, 306) delle Figlie della Chiesa, con inizio alle ore 20. Oggi si terrà la Messa nel rito greco; martedì il rito armeno; il 20 il rito bizantino-romeno, il 21 il rito bizantino-ucraino. Ancora, il 22 il siro maronita, il 23 il siro malabarese, il 24 il rito romano e il 25, ultimo giorno, il rito etiopico. Sempre oggi, a Santa Maria ai Monti, alle 19, è in programma un momento di preghiera con padre Symeon Katsinas, ortodosso; la pastora metodista Mirella Manocchio, e il parroco don Francesco Pesce; mentre alle 19.30 a Santa Maria delle Grazie al Trionfale interverranno padre Vladimir Laiba, ortodosso, il pastore valdese Marco Fornerone e don Antonio Fois. Domani, alle 18, nella chiesa Metodista di via XX settembre, ci saranno padre Laiba, il pastore metodista Joylin Galapon e don Franco Cutrone. Ancora, venerdì 22 alle 19, nella parrocchia di San Gioacchino in Prati, pregheranno insieme Laiba, Fornerone e padre Pietro Sulkowski. Infine, domenica 24 alle 11, nella chiesa Battista di Centocelle, in via delle Spighe 8, avverrà uno scambio di pulpito tra il cattolico don Valentino Ferrari e il pastore battista Herbert Andres.

18 gennaio 2021

La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Sono passati 1.700 anni – era il 325 d. C. – dal primo Concilio ecumenico della storia, quello di Nicea, nell’attuale Turchia. In occasione dell’anniversario, assume un significato particolare la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che verrà celebrata dal 18 al 25 gennaio. In quest’ultima data, solennità della Conversione di san Paolo, alle ore 17.30, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, Papa Francesco concluderà la Settimana con la celebrazione dei Vespri.

Per giovedì 23 gennaio alle ore 18, la diocesi di Roma organizzerà una veglia itinerante – sulla scia del Giubileo che ci invita a farci “pellegrini di speranza” – coinvolgendo tre luoghi di culto differenti: la chiesa luterana di via Sicilia 70, la chiesa ortodossa di Sant’Andrea, in via Sardegna 153, e la parrocchia San Camillo De Lellis, in via Piemonte 41. Non una semplice veglia di preghiera, dunque, ma un breve pellegrinaggio in tre tappe, con tre meditazioni bibliche offerte dalla pastora Mirella Manocchio per gli evangelici, dal rev. padre Simeone Katsinas per gli ortodossi e per la Chiesa Cattolica dal vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo. In ciascuna chiesa saranno consegnate delle lampade e delle riflessioni, simboleggianti la luce e la speranza. «Questa offerta di doni rappresenta inoltre la circolarità, la condivisione e diversità nella stessa fede», sottolinea monsignor Marco Gnavi, responsabile dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Roma.

Durante la Settimana, inoltre, diverse saranno le iniziative organizzate da parrocchie e comunità a tema ecumenico. Come tradizione, la Messa nei vari riti cattolici d’Oriente e d’Occidente verrà celebrata solennemente nel Centro Eucaristico Ecumenico di Santa Maria in Via Lata (via del Corso, 306) delle Figlie della Chiesa, con inizio alle ore 20; parteciperanno anche i diversi Collegi pontifici presenti a Roma. Giovedì 23, inoltre, a San Bartolomeo all’Isola Tiberina, si terrà un momento di preghiera con gli studenti dell’Istituto Ecumenico di Bossay.

“Credi tu questo?” (Giovanni 11, 26) è il tema che è accompagnerà la Settimana. Le preghiere e le riflessioni sono state redatte dai fratelli e dalle sorelle della Comunità Monastica di Bose, nel nord Italia; un gruppo internazionale nominato dal dal Dicastero per la promozione dell’unità dei cristiani e dalla Commissione Fede e costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese ha lavorato insieme ai redattori. Il tema prende spunto dal dialogo tra Gesù e Marta, durante la visita di Gesù alla casa di Marta e Maria a Betania, dopo la morte del loro fratello Lazzaro, come narrato dall’evangelista Giovanni.

Osserva monsignor Gnavi: «Il tema scelto per quest’anno è estratto dal dialogo tra Gesù e Marta di fronte alla sfida della morte di Lazzaro e alla fede della Resurrezione in Cristo. Un tema centrale, perché oggi non solo le Chiese ma i popoli devono fronteggiare molte espressioni di morte reale, che vuol dire anche divisione, separazione, fino al conflitto e al massacro degli innocenti. Anche nella vita personale di ciascuno – prosegue il sacerdote –, molti sono soli e l’incertezza del presente pone una richiesta di risposte. Il dialogo tra Gesù e Marta mostra come in ciascun uomo e in ciascuna donna ci sia una domanda di fede implicita o esplicita. Queste parole ci aiutano anche a ricordare l’anniversario del concilio di Nicea, che ci ha regalato questa professione di fede che tutti ci unisce nel battesimo».

13 gennaio 2025

La settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa con il cardinale De Donatis

Sono partiti domenica 11 luglio e torneranno sabato 17 i partecipanti alla settimana di fraternità sacerdotale in Val di Fassa (Trentino), organizzata dal Servizio di formazione permanente del clero. Presenti in tutto venticinque sacerdoti, che sono al decimo, ventesimo e trentesimo anno di ordinazione. Alla loro guida il cardinale vicario Angelo De Donatis. Presente anche monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato di Opera Romana Pellegrinaggi.

In questa seconda giornata della settimana di fraternità sacerdotale a Soraga di Fassa, i partecipanti, dopo una breve passeggiata, rifletteranno sul testo della conferenza di padre Jean Pierre Sonnet tenutosi a Roma nel gennaio 2018 sul tema «Generare e narrare la fede».

Del gruppo fa parte anche don Massimiliano Nazio, vice rettore del Collegio diocesano Redemptoris Mater. «Questa vacanza è molto importante – commenta –; una iniziativa ideata dal cardinale vicario che va avanti dal 2018, un’occasione unica di comunione in un posto stupendo, di pace, per riprendere le radici del nostro essere sacerdote anche in un contesto non parrocchiale, non di servizio, non di missione».

«Non è un ritiro spirituale in senso stretto – osserva don Massimo Cautero, direttore dell’Ufficio clero del Vicariato –, ma è un po’ un fare il punto per noi sacerdoti, soprattutto poi per quei sacerdoti che lo fanno dopo tappe importanti di vita, come 10, 20 o 30 anni di sacerdozio».

13 luglio 2021

La sessione di chiusura della causa di beatificazione di padre Benoit Thuan

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Venerdì 10 maggio alle ore 12, nel Palazzo del Vicariato, si terrà la sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e di segni del servo di Dio Benoit Thuan, al secolo Henry Denis, religioso dell’Ordine Cistercense. La sessione di chiusura dell’inchiesta diocesana sarà presieduta dal vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma. Il Tribunale sarà così costituito: monsignor Francesco Maria Tasciotti, delegato episcopale; don Andrea De Matteis, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaio attuario. La cerimonia sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube della diocesi di Roma.

Nato in Francia, passò gran parte della sua vita in Vietnam, dove assunse il nome “Thuan”, che significa obbedienza, seguendo l’esempio di Maria. La sua fama di santità è cresciuta col passare del tempo e la sua figura è diventata un punto di riferimento per molti sacerdoti oltre che per tanti laici vietnamiti. Oggi, nonostante i vari conflitti bellici che ha sofferto il Vietnam, oltre mille tra monaci e monache possono dirsi suoi figli. Il 14 dicembre 2018 presso il Vicariato di Roma è stata avviata ufficialmente la fase diocesana della sua causa di beatificazione e canonizzazione.

6 maggio 2024

La serata finale di “Cantate inni con arte”

Sarà la parrocchia di San Gaspare del Bufalo a ospitare, sabato 26 ottobre alle ore 20, la serata finale del festival “Cantate inni con arte”, promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport in collaborazione con l’Ufficio per la formazione liturgica della diocesi e con l’emittente Radiopiù Roma.

La giuria presieduta da monsignor Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma e composta da Luigi Ferrante, presidente FEDECORI Lazio, Francesco d’Alfonso, dell’Ufficio per la pastorale universitaria della Diocesi di Roma, Alessia Galli, direttore del coro Vergine del Miracolo e Claudio Silvestri, direttore del coro Decima Quinta, decreterà il vincitore di questa edizione 2024. A contendersi il titolo 13 cori parrocchiali provenienti da Roma, Albano e Ladispoli, che eseguiranno canti liturgici editi, inediti e di animazione delle preghiera.

La serata di sabato prossimi inizierà con una composizione proposta dal coro Decimaquinta della parrocchia di San Gaspare del Bufalo, e il saluto del vescovo Paolo Ricciardi, ausiliare per il settore Est. Prima della premiazione finale è previsto anche un breve momento di formazione liturgica proposto dal vicedirettore dell’Ufficio liturgico diocesano, don Marco Ridolfo.

19 ottobre 2024

La sera di Pasqua lo “Speciale Terra Santa” di Safiria Leccese

«È un racconto che procede su un doppio registro, con l’intento d’intrecciare i passi della vita di Cristo alle storie di chi, ancora oggi, sceglie di mettersi in cammino alla scoperta di sé». La giornalista Safiria Leccese racconta così il suo programma “In Itinere: Speciale Terra Santa”, che andrà in onda la sera di Pasqua su Retequattro.

Un po’ documentario, un po’ reportage, il lavoro, della durata di un’ora, è stato realizzato da Mediaset insieme all’Opera romana pellegrinaggi: Safiria Leccese, infatti, con un operatore e un regista, si è unita ai pellegrini partiti da Roma e diretti in Israele lo scorso 11 marzo. Con loro, e con la guida di don Giovanni Biallo, assistente dell’Orp, ha trascorso nove giorni, spostandosi in pullman tra Nazareth e Betlemme, il Monte Tabor e Cana, il Mar Morto e Gerusalemme. «Abbiamo fatto i giornalisti “embedded” – scherza – perché eravamo a tutti gli effetti inseriti nei ritmi del pellegrinaggio. Devo dire che è stato bellissimo…anche se faticoso!».

Quarantacinque i partecipanti al viaggio: «Un gruppo eterogeneo – racconta Safiria – dove c’erano le giovani coppie, le signore anziane, l’imprenditore, la famiglia…». Alla giornalista di Mediaset hanno aperto il loro cuore: così a Cana, dove i pellegrini hanno rinnovato le promesse matrimoniali, Leccese ha trovato una coppia che festeggiava le nozze d’oro, mentre a Nazareth ha raccolto la testimonianza di una signora rimasta vedova in giovane età. «Tra la bellezza dei luoghi e le storie dei miei compagni di viaggio – anticipa –, le “pennellate” di Marko Ivan Rupnik, che da teologo qual è interviene in alcuni momenti a sottolineare e spiegare alcuni passaggi». Il programma però, non è pensato solo per i credenti: «Lo speciale si sofferma sui luoghi più significativi della vita di Gesù, ma di fatto ci porta a percorrere le strade simbolo della nostra esistenza, a prescindere dal proprio credo».

16 aprile 2019

La seconda panchina rossa a San Gabriele dell’Addolorata

C’è una panchina rossa accanto all’ingresso della chiesa di San Gabriele dell’Addolorata, proprio all’interno del complesso parrocchiale, segno concreto del contrasto alla violenza sulle donne. Dalla prossima settimana ce ne sarà anche un’altra, a pochi passi di distanza, nel giardinetto comunale adiacente alla parrocchia. «Vogliamo uscire dal recinto della chiesa e andare nel pubblico, nel territorio, come invita sempre a fare Papa Francesco e come indica il cammino sinodale». A spiegarlo è suor Rita Giaretta, fondatrice di Casa Magnificat, nei pressi della parrocchia. Le due realtà, con il gruppo “Sorelle e fratelli tutti”, organizzano per giovedì 24, alle ore 18.30, un l’incontro di ascolto e riflessione dal titolo “Insieme e mai più sole”, in preparazione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; contestualmente sarà inaugurata la nuova panchina rossa.

«Non vogliamo fermarci alla pornografia della violenza contro le donne – spiega suor Rita, che da anni è al fianco delle giovani vittime di tratta, di abusi e di maltrattamenti –, ma vogliamo puntare sul fatto che non ci si salva da soli, ma insieme. Dobbiamo sentirci corresponsabili quando si verificano questi drammi. Tutti siamo coinvolti, non deve esser solo una questione femminile, altrimenti abbiamo fallito. In questo senso va inteso il tema scelto per la serata, “Insieme e mai più sole”, perché il nostro desiderio è camminare insieme su relazioni nuove, libere e liberanti, in una società che mette al centro le fragilità, costruendo percorsi diversi anche nell’economia, che siano di cura e non di dominio».

La serata di giovedì sarà articolata in diversi momenti: una riflessione della pastora battista Lidia Maggi; la lettura di alcune lettere da un centro antiviolenza di Frosinone da parte dell’attore Alessandro Giova; un canto eseguito da due donne di Casa Magnificat.

21 novembre 2022

Articoli recenti