Il Palazzo del Vicariato chiuso fino al 15 aprile
Il Palazzo Apostolico Lateranense, sede del Vicariato di Roma, resterà chiuso da oggi, 31 marzo, fino al 15 aprile. Durante questo periodo si procederà ad una radicale sanificazione degli ambienti e degli arredi. Lo ha annunciato con una lettera il prelato segretario generale monsignor Pierangelo Pedretti.
«I provvedimenti presi nelle settimane scorse, al fine di contenere l’infezione da Coronavirus – ricorda monsignor Pedretti – avevano portato, in pochi giorni, i frequentatori professionali del Palazzo da circa 170 ad una dozzina». Ma «è il momento di una stretta ulteriore, meditata e necessaria».
31 marzo 2020
Il nuovo sito internet di San Giovanni in Laterano
Dalle 12 di oggi, martedì 11 marzo, è on line il nuovo sito internet della cattedrale di Roma, l’arcibasilica papale di San Giovanni in Laterano: basilicasangiovanni.va
Grandi fotografie e una grafica sui toni del rosso e del bianco danno il benvenuto al visitatore, che in questo sito potrà trovare sia informazioni di servizio – come orari e indirizzi – sia alcuni cenni storici non solo sulla basilica, ma su tutto il complesso del patriarchio: il Battistero, la Scala Santa, il Palazzo Lateranense e perfino l’ospedale San Giovanni. «Anticamente dove c’era una basilica c’era anche un polo di carità e ospitalità», spiega don Stefano Cascio dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della diocesi di Roma, che ha curato la realizzazione del nuovo portale con il Dicastero per la comunicazione. Hanno collaborato alla stesura dei testi monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio diocesano per la catechesi, e le suore Missionarie della Divina Rivelazione, che da anni portano avanti percorsi di catechesi attraverso l’arte.
Da segnalare anche la possibilità di effettuare un tour virtuale della basilica lateranense, per tutti coloro che non possono visitarla di persona, e la presenza di alcuni podcast.
11 marzo 2025
Il nuovo sito del Tribunale interdiocesano di prima istanza
In un momento in cui i rapporti interpersonali sono ridotti e tutti siamo chiamati a restare in casa, il Tribunale interdiocesano di prima istanza apre il suo nuovo sito internet, per trasmettere comunicazioni a chiunque abbia bisogno. “Si comunica – si legge infatti sulla home page – che le sessioni istruttorie del Tribunale di prima istanza e di appello presso il Vicariato di Roma sono rinviate fino al 3 aprile c.a. Parimenti, a partire da oggi, si sospendono i termini di legge”.
11 marzo 2020
Il nuovo percorso formativo di animazione liturgica parrocchiale
Inizia sabato 18 novembre il nuovo percorso formativo per l’animazione liturgica parrocchiale promosso dall’Ufficio diocesano per la formazione liturgica e la celebrazione dei sacramenti, dal Pontificio Istituto Liturgico e dalla rivista “La vita in Cristo e nella Chiesa”.
«Il percorso formativo per l’animazione liturgica parrocchiale che viene proposto per il nuovo anno pastorale nasce nel contesto del terzo cantiere sinodale e dà attuazione ai principi espressi nella Lettera Apostolica Desiderio Desideravi. Allo stesso tempo affonda le sue radici nella consuetudine formativa post conciliare», si legge nella nota di presentazione. «Alla luce dell’art. 24 della Costituzione Apostolica In ecclesiarum communione, circa l’ordinamento del Vicariato di Roma – spiegano ancora i promotori – i laici che si formeranno attraverso questo percorso acquisiranno competenze per aiutare i pastori a “progettare, accompagnare, sostenere e verificare l’attività pastorale della comunità parrocchiale” (art. 24) e potranno far parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale, e del Consiglio Pastorale di Prefettura e di Settore. Essi potrebbero affiancare i parroci nell’animazione liturgica, costituendo eventualmente anche un’equipe liturgica che proseguirebbe (o avvierebbe) un percorso formativo e aiuterebbe i pastori nella preparazione e nello svolgimento delle celebrazioni della comunità».
Gli incontri del corso si terranno ogni 15 giorni, alternando appuntamenti in presenza e on line; la sede è l’Auditorium delle Pie Discepole, Comunità Regina Apostolorum, via Portuense 739. Previsto un piccolo contributo spese. Per ulteriori informazioni e iscrizioni: http://www.ufficioliturgico.diocesidiroma.it/.
8 novembre 2023
Il nuovo Messale spiegato da monsignor Claudio Maniago
A San Giovanni in Laterano l’incontro con il vescovo di Castellaneta monsignor Claudio Maniago, presidente della Commissione liturgica della Conferenza episcopale italiana ed esperto di liturgia, che ha illustrato la terza edizione del volume e le sue implicazioni per la pastorale liturgica.
Il nuovo film doc live con il vescovo Gervasi: la storia di una mamma rimasta vedova
La storia di una mamma rimasta vedova da giovane, con tre figli da crescere, sarà al centro del nuovo film doc live di Giuseppe Aquino, che viene pubblicato oggi sul nostro sito internet e sul canale YouTube della diocesi di Roma. Come di consueto in questo “video percorso” verso la Pasqua, la famiglia in questione verrà ascoltata dal vescovo Dario Gervasi, delegato diocesano per la Pastorale familiare. Il prelato andrà a casa della famiglia, parlerà e pregherà con loro, per realizzare in concreto quell’ascolto profondo che segna il cammino diocesano di quest’anno.
«In questi brevi film nessuno recita, filmiamo semplicemente la realtà – chiarisce Aquino, regista di cinema, teatro e televisione –, in modo veritiero, e questo è possibile perché si è creato un bell’equilibrio tra di noi». Molto utilizzata, per questo tipo di lavoro, la tecnica del piano sequenza: «Giriamo senza mai staccare, giriamo il vero e poi montiamo – sottolinea ancora il regista –. Abbiamo tutte scene lunghe, e la luce che c’è dentro gli appartamenti non viene compensata da quella artificiale. Questo ci dà la possibilità di diventare piccoli e quasi invisibili per le persone che si trovano lì, in presenza, in modo da non disturbare il vescovo e la famiglia. In tal modo riescono davvero ad aprirsi, a essere veramente loro stessi».
5 marzo 2021
Il nuovo corso per i ministri straordinari della Comunione
Parte lunedì 23 ottobre il primo dei due corsi dell’anno pastorale per i nuovi ministri straordinari della Comunione, promossi dall’Ufficio liturgico della diocesi di Roma. “Il cristiano e la malattia” sarà il tema dell’appuntamento, dalle 19 alle 20.30 presso la parrocchia di San Giovanni Bosco (viale dei Salesiani, 7); seguiranno, con cadenza settimanale, altri nove incontri. Qualora qualcuno dovesse perdere uno o più incontri, potrà recuperarli nel corso successivo, che si terrà a partire da febbraio il sabato mattina.
Per partecipare è necessario presentare il modulo di richiesta firmato dal parroco, la scheda con i dati personali e una fototessera. «Sicuramente tutti poniamo molta attenzione nella scelta dei candidati – sottolinea padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio diocesano –: persone conosciute da tempo e stimate dalla comunità, di assoluta fiducia e onestà, con una profonda vita spirituale e amore per il Signore. Ogni ministro che entra in una casa lo fa sempre a nome e per conto del parroco: è la “longa manus” che arriva nelle famiglie degli anziani e dei malati e deve rappresentare al meglio chi lo manda e la comunità di cui è espressione».
Per ulteriori informazioni, consultare il sito internet dell’Ufficio liturgico diocesano.
18 ottobre 2023
Il nuovo corso per i ministri straordinari
Prendono il via il primo febbraio gli incontri del nuovo corso di formazione per ministri straordinari della Comunione, promossi dall’Ufficio liturgico della diocesi. Le lezioni – 10 in tutto – si terranno il mercoledì dalle 19 alle 20.30 presso la basilica di San Giovanni Bosco, in viale dei Salesiani 7 (possibilità di parcheggio presso l’oratorio, con ingresso da via Publio Valerio 73).
Il mandato sarà rilasciato a seguito della frequenza integrale del corso. In caso di una o più assenze, il candidato potrà recuperarle nel corso successivo.
Le iscrizioni vanno effettuale all’Ufficio liturgico. Necessario presentare il modulo di richiesta firmato dal parroco, la scheda con i dati personali e una fototessera. La modulistica è scaricabile dal sito internet dell’Ufficio. Previsto un contributo per le spese del corso e il materiale didattico.
18 gennaio 2023
Il nuovo calendario proprio della diocesi di Roma
Si celebra per la prima volta oggi, venerdì 7 luglio, la memoria liturgica dei Santi Vescovi della Chiesa di Roma, in cui si ricordano tutti i pontefici santi. Mentre il prossimo 25 ottobre ricorrerà la solennità della Dedicazione in quelle Chiese in cui non si conosce la data. Ancora, l’8 novembre, sarà la memoria di Tutti i Santi della Chiesa di Roma, che si celebrerà con particolare devozione nei luoghi in cui si trovano le reliquie dei santi romani. Mentre il 4 giugno si ricorderà la memoria mariana per la diocesi di Roma, coincidente con la memoria di Santa Maria Salus Populi Romani.
Sono alcune delle novità introdotte dal calendario proprio della diocesi di Roma, che rivede e aggiorna l’ultima versione, risalente al 1972. Ogni diocesi, infatti, ha un suo calendario particolare, nel quale sono ricordati in modo speciale i santi legati a quel territorio. Ma la Chiesa di Roma costituisce un caso a sé perché, spiega il cardinale vicario Angelo De Donatis, «la scelta di usare lo schema romano come base per il calendario universale, operata dopo il Concilio di Trento con l’edizione del Messale e del Breviario, ha determinato che molte figure di santità eminenti per la vita della diocesi di Roma siano già celebrate nel calendario universale. Alla luce di ciò per l’Urbe si è elaborato non tanto un vero calendario proprio, ma piuttosto una integrazione particolare, locale, al calendario romano che in essa si è costituito e ha preso forma lungo i secoli».
Non solo. «Non era pensabile inserire nel calendario di Roma tutte le figure di santità che sono state coinvolte con la nostra diocesi, perché la maggior parte dei grandi santi è passata per Roma, o ha fondato qui case e istituti», sottolinea padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano. «Le dimensioni della diocesi, la presenza e la sepoltura nel suo territorio di numerosissimi santi e beati, la presenza di tanti organi di governo degli istituti di vita consacrata avrebbero determinato l’inserimento di molteplici figure nel calendario proprio – evidenzia il cardinale De Donatis –. Tuttavia, appare evidente l’impossibilità di contenere nell’arco dell’anno i nomi di tutti».
Si è dovuto pertanto «ipotizzare – riprende padre Midili – un calendario che desse enfasi a quelle figure di santità che sono legate alla vita della diocesi e di cui c’è un culto attestato in tutto il territorio di Roma, cioè verso cui il popolo cristiano manifesta una particolare devozione. Le altre figure, di fatto, si possono celebrare come memoria facoltativa lì dove la comunità li venera e li ricorda». Di qui l’idea anche di raggruppare alcune celebrazioni, come quella dei pontefici santi o dei santi romani.
È stato, quindi, necessario un lavoro di studio e sistemazione, del quale è stata incaricata una Commissione ad hoc, creata nel 2018. «Sin dalla sua costituzione – ricorda il cardinale vicario – il gruppo di lavoro ha seguito un percorso di studio e di ricerca, in dialogo con il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Sono stati tenuti in particolare considerazione i criteri seguiti per la precedente revisione del calendario di Roma, compiuta nel 1972: sobrietà, interesse universale, riconosciuta devozione del santo o beato, celebrazione del culto di qualche santo o beato solo in chiese e parrocchie particolari».
Rispetto alla versione del 1972, in questo nuovo calendario tutte le memorie sono state trasformate in facoltative; in questo modo «nei luoghi in cui c’è una devozione particolare a un santo, o in cui sono custodite le sue reliquie, si può sempre celebrarne la memoria». Lo spiega sempre padre Midili, che aggiunge: «Non si è ridotta la possibilità di celebrare alcuni santi, si è piuttosto concentrata in quei luoghi nei quali c’è culto, secondo un criterio che viene dal Messale».
L’unica memoria facoltativa di nuova introduzione è fissata al 25 novembre, per celebrare i beati coniugi Beltrame Quattrocchi nel giorno del loro matrimonio, dato che specialmente a Roma «sono conosciuti e considerati modello di sposi cristiani e verso cui c’è culto e devozione», conclude il cardinale vicario.
Il nuovo calendario proprio è disponibile on line sul sito dell’Ufficio liturgico diocesano, al link http://www.ufficioliturgico.diocesidiroma.it/index.php/proprium/. L’edizione cartacea sarà disponibile nei prossimi mesi.
La lettera del cardinale vicario
7 luglio 2023
Il nuovo anno per la pastorale giovanile, “laboratorio di artigiani”
«Nella nostra diocesi desideriamo continuare a lavorare per una pastorale giovanile lontana dalla tentazione di isolarsi e consumarsi in iniziative troppo mondane, ma desideriamo che sia sempre più attenzione urgente e principale dell’agenda di una comunità». A spiegarlo è don Antonio Magnotta, direttore del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, illustrando le attività previste per l’anno appena iniziato. «Sogniamo una pastorale giovanile ospitale – continua –, una casa-laboratorio artigianale dove ognuno deve trovare lo spazio per mettere il proprio cuore». Per farlo bisogna innanzitutto mettersi in ascolto, e proseguire nei «trentuno laboratori nati nelle prefetture dei settori della diocesi – dice don Magnotta –. Crediamo infatti che siano prioritari sia la formazione che avviare, sul territorio, processi di relazione».
Primo appuntamento da segnare in agenda, quello del 12 ottobre: un incontro di formazione per gli animatori degli adolescenti e dei giovani, aperto anche a insegnanti di religione e membri delle equipe parrocchiali, durante il quale verranno anche illustrate le iniziative dell’anno. Si nella Sala Tiberiade del Seminario Maggiore, dalle 9.30 alle 17; la giornata sarà aperta dal saluto del vescovo ausiliare Paolo Selvadagi, delegato per la pastorale giovanile, e vedrà poi l’intervento di Roberto Mauri del Centro Studi Emmaus.
In programma poi numerosi momenti formativi per animatori, educatori, coppie organizzati a livello di prefettura. «La priorità della formazione consente di dare solidità al servizio nelle nostre parrocchie – sostiene don Magnotta – e la cura verso gli adolescenti è l’unica via per rigenerare la stessa pastorale giovanile».
È pensata invece per i ragazzi la Festa di Avvento e accoglienza dei nuovi gruppi dopo Cresima, il 30 novembre ai Santi Aquila e Priscilla. Dal 27 al 29 dicembre, coloro che hanno compiuto 18 anni potranno anche partecipare al ritiro spirituale a Santa Maria dell’Acero, a Velletri. Nella stessa sede, dal 6 all’8 gennaio, si terrà invece il ritiro per i sacerdoti che seguono gruppi giovanili.
Momenti forti per i più giovani anche quelli dell’8 febbraio, quando potranno partecipare a una esperienza di carità in collaborazione con il Centro diocesano per la pastorale sanitaria, in occasione della Giornata del malato; e del 29 marzo, con la Festa diocesana per gli adolescenti al Santuario mariano del Divino Amore.
Le attività del Servizio diocesano per la pastorale giovanile proseguiranno anche durante il periodo estivo, con la proposta di diversi campi a seconda delle età dei partecipanti: che siano delle medie o delle superiori, o sopra i 18 anni.
3 ottobre 2019
Il Natale nell’Ostello Caritas
Stringe nel pugno destro un sacchetto di cartone mentre si dirige zoppicando all’ostello Caritas “Don Luigi Di Liegro”, in via Marsala. Dentro, un piumino scuro e le scorte per il suo cammino quotidiano tra le vie della città. È sera, la temperatura sfiora i tre gradi, quando Mimmo, napoletano, rientra in quella che definisce la sua “casa”. Occhiali spessi, baffi lunghi e un’insolita allegria, che conserva nonostante sia stato messo ai margini dalla vita. «Qui, però, adesso ho una famiglia». Lo dice poco dopo aver premuto il tasto dell’ascensore per raggiungere la sua stanza. «Mi aspetti, voglio parlare», dice al cronista.
La hall della struttura, a due passi dalla stazione Termini, è un vero e proprio porto di mare. Nel buio della sera ritornano i tanti senza fissa dimora, accolti dopo le loro giornate impegnate a cercare di raddrizzare la rotta. All’ingresso, un grande albero di Natale, nei corridoi le decorazioni, le ghirlande. «Qui viviamo davvero un amore e una condivisione con le persone accolte», spiega un volontario. Sono 185 quelle che dispongono di un alloggio, tra le 17.30 e le 8.30 del mattino successivo. Per la maggior parte sono italiani che perdono il lavoro e non riescono a reimpiegarsi ma sono numerosi anche gli stranieri che non hanno trovato nel nostro Paese la fortuna sperata. Il tentativo degli operatori è quello di far vivere loro un Natale in famiglia. Anche se per molti «è un nervo scoperto», come ammette Lorena, ospite della struttura da sei mesi.
Domenica 24 dicembre, alle 17, presiederà la celebrazione eucaristica il vicario del Papa per la diocesi di Roma, l’arcivescovo Angelo De Donatis. Sono attesi sia il sindaco della Capitale Virginia Raggi, sia il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Poi la cena insieme. E l’attesa della mezzanotte giocando a tombola. I volontari porteranno un dono da assegnare ai vincitori. Ma ciò che importa è «l’atmosfera che si viene a creare durante la serata. Un’atmosfera che contrasta con la solitudine che vivono molte delle persone che alloggiano qui. Cerchiamo di dar loro il calore che potrebbero ritrovare nelle loro case», spiega Luana Melia, coordinatrice dell’ostello.
L’attività degli operatori è continua. Alcune suore lavano e curano i piedi dei senza fissa dimora. Altri volontari si dedicano a sistemare le stanze o le scorte di indumenti che distribuiranno. Una vera e propria macchina ben rodata, di cui Tina, 91 anni, è la mascotte. Il suo servizio è cominciato nel 1987, al fianco di don Di Liegro. «Un giorno stavo sistemando le scarpe con le suole rovinate. Me le fece buttare perché troppo consumate. Le comprò lui ai poveri», ricorda passando in rassegna vari momenti vissuti in quegli anni. Come il giorno in cui fece la doccia con una donna che non voleva lavarsi. «Fu il massimo della condivisione». Tina è tornata nei locali di via Marsala dopo due mesi. Ha combattuto contro una malattia, ma non lo ha detto agli altri volontari, perché «non devono distrarsi dal loro impegno».
Nel corridoio principale che conduce alle stanze cammina Alfredo, 62 anni, ospite della struttura negli ultimi 18 mesi. Con la sua stampella arranca verso il fondo. In passato ha lavorato in un’impresa di pulizia, poi il licenziamento, la ricerca di un nuovo lavoro, l’impossibilità di trovarlo e di pagare l’affitto. «Ho vissuto per strada per molto tempo, ho dormito nelle stazioni. La strada non fa sconti, ti trovi ad affrontare tante difficoltà, come il freddo e l’indifferenza della gente», racconta con gli occhi lucidi. Finché non è stato ospitato dalla Caritas. «Qui ho trovato una seconda famiglia, sto bene. Mi sono sempre tirato su le maniche e ho camminato a testa alta. Sarà un Natale comunque bello».
Nella sua vita precedente Lorena, 58 anni, non avrebbe mai pensato di dormire lontano da una casa. Laureata, con un lavoro ben avviato a contatto col pubblico, si è scontrata con il colpo di coda della crisi. «Quando ci si ritrova per strada non c’è mai solo un motivo – spiega -. Avevo una società con diversi dipendenti. Mi occupavo anche di arredamento a livello estero. Poi, con la crisi è cominciato il tracollo e per una donna sola le difficoltà sono sempre maggiori». Dal cancello si dirige verso la hall, Erika, 35 anni. Rientra dopo una giornata in cui ha lavorato da badante. Un impegno saltuario. Giunta in Italia da tre anni dall’Ucraina, non è riuscita a trovare un lavoro, nonostante la sua laurea da avvocato. Conserva la sua scala di priorità: «Prima il lavoro, poi la casa, poi la famiglia». E lo dice «senza sognare. Ormai conosco bene la realtà». L’ora di cena si avvicina, riecco Mimmo, pronto ad andare a mensa. «Ho fatto tante cose nella mia vita. Anche la pizza. Una sera vorrei prepararla per tutti. Ci venga a trovare, non se ne pentirà».
21 dicembre 2017